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La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

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coltà <strong>della</strong> vita. Una sorta di reintegrazione, di recupero di fronte alleferite che può lasciare l’affrontare la vita esterna.Per cui la famiglia accompagna il bambino; continua ad avere compitidi trasmissione di valori, di norme e di regole, meno però rispetto allascuola; cambia il suo ruolo educativo, cioè il suo ruolo nei confrontidelle giovani generazioni. Passa cioè da un ruolo non solo di unico a-gente, ma di agente che trasmette norme, valori e conoscenze, al ruolodi agente che agisce assieme ad altri, e che funziona da “filtro” o da“ambiente” in cui il soggetto può comunque recuperarsi. E costituiscesoprattutto un supporto emotivo, di ricostruzione <strong>della</strong> sicurezza di sé.Non è un caso che questa funzione è tuttora riconosciuta (se non comela prima, ma sicuramente come funzione dominante) dagli adolescenti epre-adolescenti, almeno stando alle ricerche empiriche 22 .Nel modello parsonsiano questa funzione di recupero, di reintegrazione,di mantenimento del modello che la famiglia la conserva per tuttal’esistenza del soggetto, è specifica delle fasi di crescita. Oppure neimomenti particolari di patologie, di tossicodipendenze, alla famigliaviene assegnato questo compito di recupero <strong>della</strong> socializzazione, di ricostruzionedi tale fase.In questo ridimensionamento si profila quindi un vero e proprioprocesso di “autonomizzazione” dalla famiglia, per cui è l’individuo chesi muove: l’idea <strong>della</strong> gara per la vita riguarda la possibilità, per i soggetti,di essere lasciati liberi di andare e di muoversi. Non c’è paura, ovviamente,che si crei una frantumazione al livello <strong>della</strong> biografia soggettivaperché, come si è detto, la continuità di fondo tra famiglia e scuola è garantitadalla condivisione, dal riconoscimento delle norme e <strong>dei</strong> valori.Non c’è bisogno che famiglia e scuola si scambino le idee sulle loronorme e valori, ma il bambino trova a scuola gli stessi valori e le stessenorme che ha conosciuto in famiglia. Attraverso la scuola proseguenell’acquisizione di questi orientamenti di valore; prosegue soprattuttonell’acquisizione di conoscenze, di capacità, di abilità e di competenze,che la famiglia non dà; procede nello sviluppo cognitivo; proseguenell’apprendimento di orientamenti di valori legati a specifici ruoli, aspecifiche relazioni complementari di ruolo. <strong>La</strong> comune condivisione22 Per quanto riguarda il caso italiano, si veda a tal proposito: De Pieri S., Tonolo G. (acura di) [1990], Preadolescenza. Le crescite nascoste, Roma, Armando; Palmonari A. (a curadi) [1993], Psicologia dell’adolescenza, Bologna, Il Mulino.72

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