La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

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12.07.2015 Views

la personalità soggettiva, della biografia dell’individuo, proponendoun’ulteriore differenziazione del percorso di socializzazione, quindi anchedelle corrispondenti agenzie educative.Per intendersi, la studentry riguarda per gli Stati Uniti la fase “college”universitaria di formazione; mentre per l’Italia e la realtà europea, conuno spostamento in avanti, la fase universitaria, poiché come è noto il“college” americano comincia un po’ prima della nostra Università.È interessante notare che secondo Parsone la definizione di adolescenzaè insufficiente per interpretare le caratteristiche di un percorsocosì ampio di socializzazione, di costruzione dell’identità, che va dallafine della scuola media inferiore fino all’ingresso nel mondo adulto. Equesto perché in realtà nel passaggio dalla scuola superioreall’Università (cioè dai 17-18 ai 22-24 anni) assistiamo a dei processi differenziazioneben precisi sia a livello dell’identità che a livello del sistemadi istruzione.È quindi l’idea di una biografia in termini della successione infanziaadolescenza-maturitàad essere superata dall’ultimo Parsons, a partiredall’individuazione di una fase ulteriore di differenziazione delle agenzieformative. La studentry configurandosi come un’ulteriore mediazione traadolescenza e l’età’ adulta, rappresenta una vera e propria nuova faseesistenziale nel percorso di socializzazione. Si tratta, secondo questo autore,di una fase tipica delle società avanzate: non a caso egli la introducenegli anni Settanta, cioè quando si assiste alla diffusione di massadella “scolarizzazione universitaria”, e quando, per molte più persone, diventaesperienza di vita quella di un “allungamento” della fase iniziale diformazione, per cui diventa importante, per il soggetto e per la società,una fase ulteriore di formazione dopo la scuola media superiore.È importante sottolineare che in questo modello parsonsiano la rispostaalla complessità sociale, alle nuove sfide della società avanzata,sia considerata in termini di un prolungamento del percorso iniziale disocializzazione. Il più recente modello dell’educazione permanente rispondeproprio in questa volontà di rispondere all’innovazione, allacomplessità, alle esigenze di ulteriori differenziazioni di conoscenze,con la diffusione della formazione nel corso di tutta l’esistenza.In tal senso, Parsons, l’introduzione di tale fase rimane in sostanzafedele al suo modello: si può rispondere all’aumento di differenziazionesociale (per questo autore l’aumento di complessità è in termini di aumentodi differenziazione sociale) soltanto attraverso un parallelo pro-64

cesso di ulteriore differenziazione del percorso di socializzazione.D’altronde, non poteva essere altrimenti: sembra quasi che Parsons nonveda quello che sta accadendo attorno a lui in termini di esperienzeconcrete di educazione degli adulti; di richiami, anche da parte del sistemaeconomico, di ulteriori spezzoni di formazione in rispostaall’evoluzione rapida del sistema economico e dell’innovazione tecnologica.Quindi, in coerenza col suo modello, risponde ancora con questoprocesso di progressiva differenziazione in termini di allungamento delperiodo di socializzazione. È pur vero che storicamente la diffusionedella scolarizzazione di massa nella seconda infanzia era legata alla primafase della rivoluzione industriale, con l’eliminazione del lavoro minorile,e il corrispondente tentativo di dare a tutti una formazione di baseindispensabile alla prima società moderna. A mano a mano che aumentala complessità sociale della prima industrializzazione c’è bisognodi esperti, di specialisti; e si risponde con l’apertura dell’adolescenzacome fase specifica della vita e con la diffusione, a livello di massa, dellascuola secondaria superiore, e con la moltiplicazione di studenti.È chiaro che di fronte alla nuova crescita di differenziazione si rispondacon un aumento del bagaglio conoscitivo del soggetto. Quindila risposta alla complessità è in termini di completamento della fase inizialedella vita, del percorso di socializzazione, in modo tale che, quandouna persona entra nella realtà lavorativa, ha compiuto il proprio percorso,ha imparato tutto quello che occorreva apprendere; e se maggiorisono le conoscenze da sviluppare e le competenze da acquisire, al rispostaè in termini di un allungamento del periodo iniziale di formazione.Però questo allungamento comporta anche una modificazione psicologicanei percorsi di identità dei soggetti, che Parsons riconduce al concettodi studentry.In questa fase ultimale, l’agenzia prioritaria è ancora la scuola(l’Università), anche se contemporaneamente, da un lato, permangonoattivi, come agenti di socializzazione, i gruppi dei pari, i gruppi amicali,con un significato diverso da quello che essi avevano nel periododell’adolescenza, e, dall’altro, scompare pressoché totalmente il ruolodella famiglia.In sintesi da quanto detto si può concludere che la risposta di Parsonsall’aumento di complessità consista in un “allungamento” del periodoiniziale di socializzazione, quindi un aumento della specializzazio-65

cesso di ulteriore differenziazione del percorso di socializzazione.D’altronde, non poteva essere altrimenti: sembra quasi che Parsons nonveda quello che sta accadendo attorno a lui in termini di esperienzeconcrete di educazione degli adulti; di richiami, anche da parte del sistemaeconomico, di ulteriori spezzoni di formazione in rispostaall’evoluzione rapida del sistema economico e dell’innovazione tecnologica.Quindi, in coerenza col suo modello, risponde ancora con questoprocesso di progressiva differenziazione in termini di allungamento delperiodo di socializzazione. È pur vero che storicamente la diffusione<strong>della</strong> scolarizzazione di massa nella seconda infanzia era legata alla primafase <strong>della</strong> rivoluzione industriale, con l’eliminazione del lavoro minorile,e il corrispondente tentativo di dare a tutti una formazione di baseindispensabile alla prima società moderna. A mano a mano che aumentala complessità sociale <strong>della</strong> prima industrializzazione c’è bisognodi esperti, di specialisti; e si risponde con l’apertura dell’adolescenzacome fase specifica <strong>della</strong> vita e con la diffusione, a livello di massa, <strong>della</strong>scuola secondaria superiore, e con la moltiplicazione di studenti.È chiaro che di fronte alla nuova crescita di differenziazione si rispondacon un aumento del bagaglio conoscitivo del soggetto. Quindila risposta alla complessità è in termini di completamento <strong>della</strong> fase iniziale<strong>della</strong> vita, del percorso di socializzazione, in modo tale che, quandouna persona entra nella realtà lavorativa, ha compiuto il proprio percorso,ha imparato tutto quello che occorreva apprendere; e se maggiorisono le conoscenze da sviluppare e le competenze da acquisire, al rispostaè in termini di un allungamento del periodo iniziale di formazione.Però questo allungamento comporta anche una modificazione psicologicanei percorsi di identità <strong>dei</strong> soggetti, che Parsons riconduce al concettodi studentry.In questa fase ultimale, l’agenzia prioritaria è ancora la scuola(l’Università), anche se contemporaneamente, da un lato, permangonoattivi, come agenti di socializzazione, i gruppi <strong>dei</strong> pari, i gruppi amicali,con un significato diverso da quello che essi avevano nel periododell’adolescenza, e, dall’altro, scompare pressoché totalmente il ruolo<strong>della</strong> famiglia.In sintesi da quanto detto si può concludere che la risposta di Parsonsall’aumento di complessità consista in un “allungamento” del periodoiniziale di socializzazione, quindi un aumento <strong>della</strong> specializzazio-65

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