più chiaro il perché questo tipo di relazione sia orientata verso il polodell’“universalismo”: ciascun studente è considerato indipendentemente,ancora una volta, dalle caratteristiche particolari che ognunopresenta (occhi di un certo colore, capelli, ecc.). Ciò risulta più chiaroriferendosi al momento particolare <strong>della</strong> valutazione degli studenti daparte degli insegnanti: dovendo adottare criteri uguali per tutti, i secondisi devono rapportare ai primi considerando i caratteri che li accomunanoe cioè il loro ruolo di studenti che devono superare un certo esame.Infine, il docente deve agire secondo l’“orientamento alla collettività“:la sua è una funzione di servizio, che deve tenere conto delbene comune e non soltanto, ad esempio, alla sua carriera o a quelloche può ottenere facendo non facendo quella determinata cosa.Tale capacità, da parte del soggetto, a selezionare qual èl’orientamento valoriale da perseguire all’interno di ogni specifica situazione,nei primi anni di vita in qualche modo finisce per esserel’elemento che genera le caratteristiche fondamentali <strong>della</strong> personalità.In termini più precisi, secondo Parsons, ci sono delle persone che imparano(o preferiscono, o hanno interesse) a muoversi prevalentementesecondo, ad esempio, l’“affettività“ piuttosto che attraverso la “neutralitàaffettiva”, o secondo l’“ascrizione” piuttosto che attraversol’“acquisizione”.Si profilano quindi delle personalità che sono più orientate agli uni oagli altri poli. Ciò incide anche sulle scelte professionali: chi è più portato,ad esempio, all’“affettività“ e alla “diffusività“ dovrebbe essere unsoggetto che privilegia attività professionali di tipo sociale. Chi è più o-rientato, invece, e chi privilegia per sé o assume come elementi specificila “neutralità affettiva”, la “specificità“, l’“universalismo”, è più adatto,invece, a fare l’impiegato di banca, professione in cui questo èl’orientamento dominante.Attraverso tutta una serie di relazioni all’interno <strong>della</strong> famiglia, e nellarelazione con gli altri che si incontrano a mano a mano che si allargal’orizzonte sociale di riferimento, quindi, alcune componenti valorialidiventano quelle preferite dal soggetto. In termini più semplici, un soggettotende a identificarsi di più in questi orientamenti che non in altri, el’insieme delle identificazioni definisce la “personalità fondamentale”del soggetto. Ma si faccia attenzione: questa specificità individuale nondeve intendersi come una caratteristica che va a detrimento <strong>della</strong> capacitàdi saper selezionare gli orientamenti di valore che sono richiesti dal-56
la società come specifici di ogni determinato ruolo, cioè che il soggetto,poi, all’interno <strong>dei</strong> ruoli, si muova prevalentemente ai propri orientamentie in base alla propria personalità: per divenire membro <strong>della</strong> società,ogni soggetto deve imparare a sapersi muovere in maniera adeguatain ogni contesto. Lo spazio di libertà concessa al soggetto riguarda,ad esempio, scelte riguardanti la propria vita e che risultano piùconsone alla personalità individuale, ai propri interessi e orientamentipersonali, come quella relativa al proprio futuro lavorativo, o un tipo dicollocazione sociale.Ma, a parte ciò, tutti i membri <strong>della</strong> società sono, secondo Parsons,chiamati a sapersi comportare in maniera adeguata in contesti specifici.Per cui la capacità di selezionare l’orientamento adeguato fa parte delprocesso di integrazione sociale, di conformazione del soggetto attraversola socializzazione.Va precisato infatti che l’inserire, da parte di Parsons, nell’analisi la“personalità fondamentale” e la capacità da parte del singolo soggetto diselezionare in base ai singoli ruoli, che quindi determina per esso unospazio decisionale, non toglie che ogni specifica società, storicamentecollocata, tenda in qualche modo a privilegiare e a rendere dominantidegli insiemi di orientamenti di valore. Anzi, è proprio una costellazionedi questi diversi poli valoriali che caratterizza le specifiche società.È compito dell’analisi sociologica proprio l’individuare, all’interno diogni società, gli orientamenti di valore dominanti, che tutti devono interiorizzare,in cui tutti si devono riconoscere, cioè quelli che come abbiamovisto secondo Durkheim, “pochi osano avversare apertamente”. Facendospecifico riferimento alla società di tipo capitalistico-democratica,quali sono, secondo Parsons, tra questi poli gli orientamenti di valoreche risultano essere dominanti e, in qualche modo, che fungono da collante?Egli se occupa in modo specifico, chiamando questa costellazione divalori “attivismo strumentale”, in cui prevale un orientamento di tipo“acquisitivo”, che rinuncia all’“ascrizione” per privilegiare le capacitàdel soggetto (“l’uomo giusto al posto giusto”). È quindi un soggetto chedeve muoversi attivamente per la realizzazione degli obiettivi sociali.L’altra componente fondamentale di questa costellazione è quella che sirifà alla struttura politico-democratica, cioè l’“universalismo”.In altri termini, l’“attivismo strumentale” che rimanda a questi duepoli privilegiati – l’“acquisizione” (“achievement”) e l’“universalismo” – è57
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