La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...
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esempio, data dalla famiglia e conoscenze date dalla scuola: la scuola da’dei valori. E ogni momento della socializzazione è un momento che siarticola, in maniera globale, su conoscenze, su elementi cognitivi, e suelementi valoriali.7) Educazione pubblica.Gli ultimi elementi, che sono conseguenti ai precedenti, sono quelli chehanno a che fare con la gestione dell’educazione, che per Durkheim deveessere pubblica (educazione pubblica). La sua è una concezione che rimandaad una visione pubblica dell’educazione nel significato che abbiamoribadito (Qual è il ruolo dello Stato? Qual è il tipo di organizzazionedell’educazione che viene data da esso? Quali sono gli elementiche entrano a definire l’educazione come “pubblica”?). L’educazionepubblica fondamentalmente, coincide, dal punto delle pratiche istituzionali,con l’educazione una. Ma abbiamo distinto due parole-chiaveperché dobbiamo distinguere i contenuti e le finalità dalle agenzie che sioccupano di educazione. È chiaro poi che educazione una ed educazionepubblica costituiscono un unico blocco, cioè l’educazione obbligatoria,gli elementi di base. Però, dal punto di vista analitico, noi possiamodistinguere un problema gestionale, da uno di contenuti.Siamo partiti dal fatto che in Durkheim l’educazione è sia “una” sia“molteplice”, riferendola al problema dell’uguaglianza e della diversità,dell’omogeneità e della differenziazione, della coesione sociale e delladiversità che è tipica della società moderna. Poi ci siamo chiesti: chi devedare la socializzazione? E questo è in riferimento ai soggetti gestori.Da questo punto di vista, abbiamo messo a fuoco il ruolo dello Stato,che è centrale nell’analisi durkheimiana. Perché, quando parla di educazione,questo autore, ripeto, si occupa prevalentemente (ed è preoccupatoprevalentemente da questo) dell’educazione iniziale, uguale per tutti.Ha fiducia che la divisione del lavoro operi efficacemente, ma è preoccupatodella coesione e dell’ordine, ed è per questo che egli dedicapiù attenzione all’educazione “una”. Parlando delle agenzie, bisogna capirebene il ruolo che Durkheim affida allo Stato, il quale non è gestorein senso totale, si occupa di alcune aspetti della funzione gestionale, noninventa i principi ma li raccoglie dalla società civile.42
8) Meritocrazia.L’ultima parola-chiave è, senza dubbio, “meritocrazia”. Cioè l’idea chela stratificazione sociale, o la collocazione sociale degli individui, avvieneattraverso strategie di tipo meritocratico.Si vedrà come alcune di queste variabili, tipiche dell’analisi durkheimiana,sono ancora valide per la definizione del modello integrazionista;come, ad esempio, l’equazione educazione=socializzazione e la compresenzadi elementi cognitivi e morali nell’educazione.43
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esempio, data dalla famiglia e conoscenze date dalla scuola: la scuola da’<strong>dei</strong> valori. E ogni momento <strong>della</strong> socializzazione è un momento che siarticola, in maniera globale, su conoscenze, su elementi cognitivi, e suelementi valoriali.7) Educazione pubblica.Gli ultimi elementi, che sono conseguenti ai precedenti, sono quelli chehanno a che fare con la gestione dell’educazione, che per Durkheim deveessere pubblica (educazione pubblica). <strong>La</strong> sua è una <strong>concezione</strong> che rimandaad una visione pubblica dell’educazione nel significato che abbiamoribadito (Qual è il ruolo dello Stato? Qual è il tipo di organizzazionedell’educazione che viene data da esso? Quali sono gli elementiche entrano a definire l’educazione come “pubblica”?). L’educazionepubblica fondamentalmente, coincide, dal punto delle pratiche istituzionali,con l’educazione una. Ma abbiamo distinto due parole-chiaveperché dobbiamo distinguere i contenuti e le finalità dalle agenzie che sioccupano di educazione. È chiaro poi che educazione una ed educazionepubblica costituiscono un unico blocco, cioè l’educazione obbligatoria,gli elementi di base. Però, dal punto di vista analitico, noi possiamodistinguere un problema gestionale, da uno di contenuti.Siamo partiti dal fatto che in Durkheim l’educazione è sia “una” sia“molteplice”, riferendola al problema dell’uguaglianza e <strong>della</strong> diversità,dell’omogeneità e <strong>della</strong> differenziazione, <strong>della</strong> coesione sociale e <strong>della</strong>diversità che è tipica <strong>della</strong> società moderna. Poi ci siamo chiesti: chi devedare la socializzazione? E questo è in riferimento ai soggetti gestori.Da questo punto di vista, abbiamo messo a fuoco il ruolo dello Stato,che è centrale nell’analisi durkheimiana. Perché, quando parla di educazione,questo autore, ripeto, si occupa prevalentemente (ed è preoccupatoprevalentemente da questo) dell’educazione iniziale, uguale per tutti.Ha fiducia che la divisione del lavoro operi efficacemente, ma è preoccupato<strong>della</strong> coesione e dell’ordine, ed è per questo che egli dedicapiù attenzione all’educazione “una”. Parlando delle agenzie, bisogna capirebene il ruolo che Durkheim affida allo Stato, il quale non è gestorein senso totale, si occupa di alcune aspetti <strong>della</strong> funzione gestionale, noninventa i principi ma li raccoglie dalla società civile.42