1.5 Quadro sinteticoA conclusione di questo primo disegno del modello integrativo di socializzazione,che va completato attraverso l’analisi parsonsiana, proveremoa delinearne un quadro sintetico, cioè gli indicatori-chiave, già emersi,che caratterizzano questo modello. Le parole-chiave che definisconola visione di educazione in Durkheim.Per questo partiremo dalla definizione di educazione che ci dà questoautore, interpretandola dal punto di vista generale <strong>della</strong> sociologia,cioè <strong>della</strong> sua identificazione con la socializzazione.1) Fatto sociale.In primo luogo abbiamo definito l’educazione, a partire dalla preoccupazionemetodologica di Durkheim, come un “fatto sociale”. “Fatto sociale”è la prima parola-chiave per delimitare l’analisi sociologicadell’educazione (Perché fatto sociale? Quali sono gli elementi che servonoper definire l’educazione come fatto sociale?).2) Trasmissione.Un altro elemento-chiave che abbiamo ribadito è che l’educazione consistein un processo di tipo trasmissivo da adulti a giovani (educazione cometrasmissione). E questo richiama la dimensione ambientale,l’accumulazione storica, la società dominante sul soggetto.3) Giovani come immaturi.Ma l’elemento precedente richiama anche al fatto che l’educazione è unfatto per giovani, considerati immaturi (socializzandi = giovani/immaturi).Dire che l’educazione è una trasmissione da adulti a giovani,significa sostenere, infatti, che i socializzandi sono i giovani, masignifica soprattutto dire che questi giovani sono immaturi e irresponsabili.Quindi c’è una ben precisa idea delle fasce sociali.Queste sono le variabili su cui si ragionerà in tutta la Sociologiadell’Educazione e su cui si ragiona anche oggi. Si pensi a chi sono i giovanioggi? Sono immaturi? I giovani, praticamente, sono coloro chenon hanno ancora gli strumenti per vivere in società, sono <strong>dei</strong> “contenitorivuoti” che, a mano a mano, si riempiono. Ma finché questo “contenitore”non si è riempito in maniera totale, questo giovane, in pratica,non è in grado di “funzionare” da uomo. È quasi un “non-uomo”: è40
uomo soltanto colui che è costruito socialmente in maniera completa. Equesto è importante perché a questa definizione di giovani=immaturi silega tutta la problematica dell’emarginazione giovanile, <strong>della</strong> definizionedi tutta una fascia adolescenziale <strong>della</strong> società. Noi siamo abituati a questo,perché ormai fa parte <strong>della</strong> nostra immagine mentale, ma qui vienecostruita la gioventù come una fascia separata all’interno <strong>della</strong> vita; consue caratteristiche particolari, e quindi sociologicamente definite, ma definibilicome “immaturità“ e “irresponsabilità“. E questo va tenuto presente,ripeto, perché poi segna ed è un nucleo problematico sul qualecontinuiamo a lavorare, ad agire, e sul quale continuiamo ad avere conflitti.4) Ultrasocializzazione.L’educazione è anche “ultra-socializzazione”, che è un’altra parola-chiave.Essa sta ad indicare proprio questa superiorità <strong>della</strong> societàsull’individuo, questa priorità dell’“essere sociale” sull’“essere individuale”,se mai esiste, ma soprattutto questa definizione, da parte <strong>della</strong> società,<strong>dei</strong> contenuti dell’educazione e <strong>della</strong> socializzazione.5) Educazione “una”, educazione “molteplice”.Un elemento importante è dato dalla distinzione tra educazione “una”ed educazione “molteplice”, e che è conseguenza <strong>della</strong> commistione chefà Durkheim, e di cui abbiamo parlato prima, tra uguaglianza, omogeneitàe differenziazione.6) Educazione cognitiva e educazione morale.Riguardo ai contenuti dell’educazione, c’è un altro elemento-chiave dicui bisogna tener conto. L’insieme che costituisce i contenutidell’educazione è dato dalla compresenza compatta e una coerenza dielementi cognitivi e elementi morali (educazione cognitiva e morale). Questoè elemento importante per la lettura di Durkheim, perché proprio questacoesione, questa compattezza e coerenza, tra elementi valoriali e e-lementi cognitivi, verrà messa in discussione con i nuovi modelli di socializzazione,che tenderanno a incentrarsi prevalentemente sulla dimensionecognitiva e a lasciare nello sfondo (o dire che è impossibiletrovarlo) un nucleo valoriale comune. In Durkheim, in questa prima visionedel modello <strong>integrazionista</strong>, c’è, quindi, una connessione forte traconoscenze e valori. Non c’è la distinzione tra formazione valoriale, ad41
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Bibliografia essenzialeAlexander J.
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Rocher G. [1972], Talcott Parsons e