12.07.2015 Views

La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ispondere dicendo appunto che l’uomo è colui che sta all’interno di ungruppo sociale, perché solo nelle aggregazioni sociali l’uomo ha costruitoquello che c’è di più bello: l’arte, la scienza, lo sviluppo, la tecnica,l’industria. <strong>La</strong> fiducia nel progresso qui è sconfinata e siamo nella suafase ascendente. Il progresso si intende non generato dai singoli soggetti,ma dalla società nel suo insieme e dalle interazioni sociali, e quindil’uomo viene definito a partire da questo.A questo proposito sembra utile una serie di romanzi e di film, chemolti ricorderanno, che sono ancora prodotti nel nostro tempo, ma cheaffondano le loro radici nell’Ottocento e che partono dall’interrogativosu cosa potesse essere l’uomo se non fosse stato allevato nella societàumana.Un esempio emblematico, a questo proposito, è dato dal romanzo diKipling “Il libro <strong>della</strong> Giungla” e di cui è stato tratto anche un filmd’animazione. In quest’opera vi è senza dubbio una visione positiva: ilbambino, protagonista <strong>della</strong> storia, viene allevato da figure animali, peròcon esiti positivi. Il bambino cresce, impara a difendersi e a rapportarsiagli altri, soltanto quando poi entrerà nel villaggio e, incontrando unaragazza, incomincerà a trasmettere tramite il linguaggio, effettivamentediventerà un “umano”. Qui c’è, quindi, senz’altro una visione positivadell’essere vissuto assieme agli animali e all’interno <strong>della</strong> natura, ma èsoltanto con l’entrata nel consorzio umano, con l’assunzione del linguaggio,che egli diventerà un essere umano a tutti gli effetti.Il linguaggio, infatti, è sempre stato considerato l’indicatore che separa,in maniera netta il mondo umano da quello animale: solo gli uominisanno comunicare oralmente. Certo, si dice che anche gli animalisanno comunicare e a questo proposito in epoca recente si è studiata lacomunicazione di tipo non verbale, però allora, e ancora oggi in manieramolto forte, questo elemento del linguaggio viene assunto come elementodi differenziazione fra l’uomo e l’animale.C’era comunque un’attenzione a studiare casi di uomini, o di bambiniper meglio dire, abbandonati precocemente, o che per varie ragionisociali si erano trovati a vivere fuori dal consorzio umano. <strong>La</strong> domandaera sempre questa: l’essere umano lasciato a sé riusciva a diventare“uomo”? Come si poteva definire questo soggetto che non era allevatoda genitori all’interno del consorzio umano?30

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!