Per quanto riguarda gli “stati fisici”, questi sono intesi in senso stretto:come deve essere un soggetto, dice Durkheim, è talmente forte comedeterminazione sociale che neppure la percezione che un soggetto hadel proprio corpo o <strong>della</strong> propria salute è indipendente dalla società 11 .Ma secondo Durkheim non basta aver raggiunto lo scopo di trasmetterealla nuove generazioni questo fondamento di base.All’educazione una deve seguire quella che viene definita educazionemolteplice, e che potremmo riferire a quella che in termini sociologici anoi più vicini è indicata come fase secondaria <strong>della</strong> socializzazione. Sitratta dell’educazione alla differenziazione, cioè legata alle differenzeche esistono all’interno di una determinata società. Durkheim, a questoproposito, fa alcuni esempi che richiamano a diverse dimensioni <strong>della</strong>differenziazione sociale: l’educazione in campagna non è uguale a quellain città; quella degli uomini non è uguale a quella delle donne;l’educazione di un soggetto che fa un determinato mestiere non è ugualea quella di un altro che fa un altro mestiere.A partire da quanto da egli affermato nella De la division du travail social,potremmo individuare come fondamentale e prioritarianell’educazione molteplice quella che si riferisce ai diversi ruoli legati allamoderna divisione del lavoro. È quella che, riferendosi ancora una voltaa termini attuali, potremmo chiamare formazione professionale, e in terminidurkheimiani “educazione alla specializzazione”.Anche se l’educazione molteplice ha un significato più ampio, secondoDurkheim essa va intesa soprattutto in termini di specializzazione, inquanto crescente diversificazione delle capacità lavorative degli individuifavorita dallo sviluppo industriale e tecnologico.Dopo la base di educazione una, anche questa ulteriore fase di educazioneriguarderà tutti i membri <strong>della</strong> società. Ciò ci riporta al significatoattribuito da questo autore all’educazione in senso generale: essa èformazione alla società nel suo insieme e, nel contempo, formazione aisingoli “stati fisici, intellettuali, e morali” che richiedono i settori particolariai quali i soggetti sono specificamente destinati. Si tratta di una definizioneprecisa in termini di trasmissione di contenuti di questa trasmis-11 Non è un caso che su questo punto il suo nipote e collaboratore Marcel Mauss svilupperàanalisi sul corpo e che influiranno non poco sulla riflessione antropologicasuccessiva. Si veda ad esempio, “Le tecniques du corps” , Journal de psychologie, nn. 3-4,1936, tradotto in Teoria generale <strong>della</strong> magia ed altri saggi, Torino, Einaudi, 1991, pp. 385-397.24
sione e di riferimenti, omogenei (educazione una) o differenziati (educazionemolteplice), relativamente ai contenuti dell’educazione.Esaminando tale definizione si può evincere che, nell’analisi di Durkheim,si arriva ad affermare un’omologia tra i termini “educazione” e “socializzazione”.È chiaro tali termini hanno assunto, e continuano ad assumere, diversisignificati. Ad esempio, i pedagogisti usano il termine socializzazioneper indicare la formazione alle relazioni con gli altri, alla socialità, ad a-bituare un bambino a stare in mezzo agli altri.Durkheim, invece, usa il termine socializzazione in un senso benpreciso, e che è condiviso anche da sociologi contemporanei comeGiddens: esso equivale alla costruzione dell’“essere sociale” 12 . <strong>La</strong> socializzazionein questo senso, quindi, assorbe tutta l’educazione. In pratica, secondoquesto autore i termini “socializzazione” ed “educazione” sono usaticome sovrapponentesi. E si badi bene che anche in seguito nellaSociologia (fino a quando più di recente ciò è stato contestato dai piùrecenti paradigmi quali quelli comunicazionisti) quando si parla dieducazione, sostanzialmente si intende socializzazione, e conquest’ultimo termine si intende proprio la costruzione dell’essere sociale.1.3 <strong>La</strong> <strong>concezione</strong> antropologicaTornando a quanto dice Durkheim: “Dalla definizione precedente risulta chel’educazione consiste in una socializzazione metodica <strong>della</strong> nuova generazione” (sottolineaturamia). Come già detto, l’educazione/socializzazione consistein una serie di pratiche e istituzioni organizzate, di cui i destinatari sonosolo i giovani, e il suo essere “metodica” rimanda a intenzionale, organizzata,formalizzata. Ma a questo punto egli considera necessario precisarel’analisi: “In ciascuno di noi, si può dire, esistono due esseri che, pur essendoinseparabili se non per astrazione, sono tuttavia distinti. L’uno è costituito da tuttigli stati mentali che riguardano solo noi stessi e gli avvenimenti <strong>della</strong> nostra vita personale:è quello che si potrebbe definire l’essere individuale. L’altro è un sistema diidee, di sentimenti e di abitudini che esprimono in noi, non la nostra personalità, ma12 A tal proposito, va precisato che Giddens, come peraltro molti studiosi contemporanei,va oltre l’analisi durkheimiana che vede la socializzazione come un processo chesi esaurisce con l’età adulta, considerando soprattutto la socializzazione lavorativa[Giddens, 1984].25
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Rocher G. [1972], Talcott Parsons e