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L'accoglienza temporanea dei minori stranieri non accompagnati ...

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L’accoglienza <strong>temporanea</strong><strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong><strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>arrivati via marea Lampedusa nel contestodell’emergenzaumanitaria Nord AfricaOttobre 2011


Il Rapporto è stato scritto da Viviana Valastro che ha inoltre elaborato tutte le informazioni e i datiraccolti attraverso strumenti informatici. Carlotta Bellini ha collaborato nella stesura del testo enella supervisione del lavoro svolto.L’attività di monitoraggio, raccolta informazioni e dati è stata realizzata da Diego Grassedonio,Sergio Serraino, Lorenzo Leotardi, Stefania De Nicolais, Dria Paola Betti, Alessio Fasulo, ValeriaGerace, Caroline Noel con il supporto, per la mediazione culturale, da parte di Tareke Brhane,Mengistu Hageze, Nazhend Behbudi, Majid Nasreldin, Ahmed Saheb.Hanno inoltre contribuito alla revisione finale del testo: Antonella Inverno, Sarah di Giglio eRaffaela Milano.Per maggiori informazioni:Viviana ValastroCoordinatrice Progetti Minori MigrantiUnità ProtezioneSave the Children ItaliaVia Volturno 58, RomaTel. (+39) 06/48070088E-mail: viviana.valastro@savethechildren.itwww.savethechildren.itOGNI INFORMAZIONE CONTENUTA IN QUESTO DOCUMENTO POTRÀ ESSEREUTILIZZATA SOLO DIETRO OPPORTUNA CITAZIONE DELLA FONTE.


Sommario1. SCOPO DEL RAPPORTO ....................................................................................................................................................................... pag. 52. LE STRUTTURE DI ACCOGLIENZA TEMPORANEA (SAT) ....................................................................... pag. 73. I MINORI TRASFERITI DA LAMPEDUSA NELLE SAT ..................................................................................... pag. 84. DATI GENERALI E ORGANIZZAZIONEDELLE STRUTTURE DI ACCOGLIENZA TEMPORANEA .............................................................................pag.105. LA DISTRIBUZIONE DI BENI ......................................................................................................................................................... pag.136. I SERVIZI OFFERTI ...................................................................................................................................................................................... pag.147. TUTELA E DIRITTO AL SOGGIORNO ................................................................................................................................. pag.178. PRESENZE, ALLONTANAMENTI E TRASFERIMENTIDEI MINORI DALLE SAT ......................................................................................................................................................................pag.249. CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI .......................................................................................................................... pag.26| PAGINA 3 |


1. Scopo del rapportoApartire da febbraio 2011, il numero <strong>dei</strong>migranti giunti sulle coste italiane ed inparticolare, a Lampedusa, come conseguenzadella crisi del Nord-Africa, è aumentatoconsistentemente. Di fronte “all’eccezionaleafflusso”, il Presidente del Consiglio <strong>dei</strong>Ministri, con Decreto del 12 febbraio 2011 hadichiarato lo stato di emergenza fino al 31dicembre 2011 1 . Con successivo Decreto del 6ottobre 2011 lo stato di emergenza è statoprorogato fino al 31 dicembre 2012 2 .Save the Children opera a Lampedusa e inSicilia dal 2008 nell’ambito del ProgettoPraesidium, in convenzione con il Ministerodell’Interno e in partenariato conl’Organizzazione Internazionale per leMigrazioni (OIM), l’Alto Commissariato delleNazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), CroceRossa Italiana, dal 2010 in Puglia e daquest’anno in Calabria, ha assunto l’impegno difornire il proprio contributo al potenziamentodel sistema di accoglienza <strong>dei</strong> migranti. A talfine, l’Organizzazione, ha il compito dimonitorare le procedure e gli standard diaccoglienza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong> e <strong>dei</strong>nuclei familiari con <strong>minori</strong> a carico nei Centriper migranti (CIE, CARA, CDA) e comunità per<strong>minori</strong>.Nella situazione di emergenza Save theChildren ha intensificato le proprie attività inquesti territori provvedendo anche a garantireil monitoraggio di tutte le strutture identificateper l’accoglienza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong>, tra cui, i centriaperti sull’isola di Lampedusa (principalmenteil Centro di Primo Soccorso e Accoglienza e laEx Base Loran, ma anche altre strutture aperte<strong>temporanea</strong>mente – Area Marina Protetta eCasa della Fraternità), altri centri presenti invarie regioni italiane, le comunità diaccoglienza definitiva per <strong>minori</strong> dislocate invarie Regioni e le Strutture di AccoglienzaTemporanea (SAT) per <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> giunti nella crisi. Queste ultimesono state identificate dal Ministero delleLavoro e delle Politiche Sociali, nominato“Soggetto attuatore per l’assistenza neiconfronti <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong>” 3 , come strutture che si devonofar carico della prima accoglienza in attesa delloro trasferimento in comunità di accoglienzaper <strong>minori</strong>. Il trasferimento <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> inqueste strutture si è reso necessario anche alfine di ridurre il numero <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> presenti aLampedusa, <strong>non</strong>ché di abbreviare i lunghitempi di permanenza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> sull’isola, incondizioni di accoglienza del tutto inadeguate 4 .Questo Rapporto fornisce un’analisidell’accoglienza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> in particolare nelleSAT e presenta alcune raccomandazioni al finedi migliorare l’accoglienza e dunque garantireun’adeguata protezione e accoglienza di tutti i<strong>minori</strong>.Inoltre, può essere considerato qualecontributo preliminare di Save the Children perl’attività del Gruppo di Monitoraggio eAssistenza (GMA) 5 e, in particolare, per ilmonitoraggio che verrà svolto insieme alMinistero del Lavoro e delle Politiche Sociali.Al fine di tutelare i <strong>minori</strong>, nel presenteRapporto sono stati omessi alcuni dati (tra cui inomi delle singole SAT e i Comuni su cuiinsistono), che sono invece stati segnalati alleAutorità competenti, al fine di garantire unintervento specifico per far fronte alle criticitàrilevate.Le informazioni e i dati presentati in questoRapporto (aggiornati al 30 settembre 2011)sono stati acquisiti da Save the Childrenattraverso la collaborazione con l’UfficioMinori e l’Ufficio Immigrazione della Questuradi Agrigento e in accordo con il SoggettoAttuatore, che ha sempre tempestivamenteinformato l’Organizzazione rispetto altrasferimento <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> in tali strutture e laloro localizzazione. Save the Children hacondotto un’attività di monitoraggio diretto intutte le SAT che è stato realizzato da tre teamcomposti da mediatori culturali e consulenti1Si vedahttp://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/DPCMdel1222011AfflussocittadiniNordAfrica.pdf2Si vedahttp://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/DPCM_6_10_11_Emergenza_Nord_Africa.pdf3Con Ordinanza n.3933del 13/04/2011, ilPresidente del Consiglio<strong>dei</strong> Ministri ha individuatonel capo delDipartimento dellaprotezione civile ilCommissario delegatoper la realizzazione ditutti gli interventi necessaria fronteggiarelo stato di emergenzaumanitaria. Successivamente,l’Ordinanza delPresidente del Consiglio<strong>dei</strong> Ministrin.3934 del21/04/2011 ha previstoche il Commissariodelegato può avvalersidell’opera di soggettiattuatori per espletarele iniziative finalizzateal superamento dell’emergenza.Con Decretorep. N.2436 del18/05/2011, il Ministerodel Lavoro e dellePolitiche Sociali è statonominato dal Commissariodelegato soggettoattuatore perl’assistenza nei confronti<strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong><strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>giunti via mare comeconseguenza dellacrisi del Nord-Africa.4Più volte Save theChildren ha messo inevidenza l’inadeguatezzadelle condizioni diL’ACCOGLIENZA DEI MINORI IN ARRIVO VIA MARE| PAGINA 5 |


1. Scopo del rapportolegali. I team hanno garantito almeno due visitein ciascuna struttura, la prima realizzata subitodopo il trasferimento <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> in loco, laseconda in un momento successivo. Per larilevazione è stata utilizzata una scheda dimonitoraggio e tutte le informazioni sono stateinserite in un database a fini di comparazione,analisi e aggiornamento.In tutte le strutture visitate gli operatori di Savethe Children hanno inoltre incontrato i <strong>minori</strong>ospiti e li hanno ascoltati si attraverso colloquiindividuali o focus group.accoglienza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong>a Lampedusa: i <strong>minori</strong><strong>non</strong> potevano usciredalle strutture di accoglienzacon una fortelimitazione della lorolibertà personale, dormivanoin condizionidi sovraffollamento esporcizia degli edifici ein particolare dellestanze e <strong>dei</strong> serviziigienici. Inoltre, ancheall’interno del Centrodi Primo Soccorso eAccoglienza dell’isola, i<strong>minori</strong> hanno spessovissuto in condizionedi promiscuità con gliadulti. La ex Base Loranpresentava condizionistrutturali fatiscenti.5Istituito con Decretodel Commissario Delegatoper l’EmergenzaNord Africa n. 3697del 27 luglio 2011 disponibileal linkhttp://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/decretoGMA.pdf| PAGINA 6 |


2. Le strutture di accoglienza <strong>temporanea</strong> (SAT)OPC n.3948 del 20/06/2011, prevedeL’ all’art.4 che il Soggetto Attuatore provvedaall’individuazione e all’organizzazione distrutture anche temporanee destinateall’accoglienza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong>. Inoltre, il Commissario delegatoall’Emergenza, con nota n.1100 del 18/05/2011ha diffuso la procedura per il collocamento <strong>dei</strong><strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>, secondo laquale, per quanto concerne i <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong><strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong> provenienti dal Nord-Africa,se le Autorità di pubblica sicurezza verificanol’indisponibilità di strutture di accoglienzanell’ambito del distretto di appartenenza,richiedono al Soggetto Attuatore l’indicazionedelle strutture di prima accoglienza.Successivamente, il Soggetto Attuatore haadottato e diffuso le modalità operative ditrasmissione e ricezione delle comunicazioniufficiali relative alla procedura specificata, resedisponibili anche sul proprio sito. In talimodalità, il Soggetto Attuatore ha precisato che“laddove nel territorio nazionale <strong>non</strong> sitrovasse la disponibilità necessaria, il SoggettoAttuatore individuerà, d’intesa con i Comuni ele Regioni, i posti dove insistono ulterioristrutture disponibili per l’accoglienza<strong>temporanea</strong> del minore”. Considerato che, aseguito di un appello rivolto dal Ministero delLavoro e delle Politiche Sociali alle comunità diaccoglienza per <strong>minori</strong> autorizzate/accreditatee ai sindaci <strong>dei</strong> Comuni dove esse insistono, ilnumero <strong>dei</strong> posti di accoglienza definitiva si èrivelato essere insufficiente rispetto al numero<strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>provenienti dal Nord Africa e presenti aLampedusa, alcuni Comuni hanno indicato ladisponibilità presso il proprio territorio diStrutture di Accoglienza Temporanea (SAT).Conseguentemente, il Ministero del Lavoro edelle Politiche Sociali, nei mesi di aprilesettembre2011 ha stabilito delle convenzionicon tali Comuni, regolando anche gli standarddi accoglienza da rispettare e le attività darealizzare.Attraverso questa procedura, a partire dal mesedi luglio fino alla fine di settembre 2011, sonostate individuate 24 SAT (9 nel mese di luglio,10 ad agosto e 6 a settembre 2011), struttureche si devono dunque far carico della primaaccoglienza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> in attesa del lorotrasferimento in comunità alloggio. Le SAT,secondo quanto previsto dal SoggettoAttuatore, rispondono dunque all’esigenza dicollocare il minore in luogo sicuro e dieffettuare gli approfondimenti necessari adefinire, nel suo superiore interesse, ilsuccessivo percorso di integrazione.Le 24 SAT si trovano in Calabria, Sicilia,Basilicata, Puglia e Toscana.In particolare, la Calabria è la Regione con ilmaggior numero di SAT (11) collocate per lamaggior parte nella Provincia di ReggioCalabria (4); altre SAT si trovano in Provincia diCatanzaro (3), Cosenza (2) e Crotone (2). InSicilia si trovano 8 SAT ubicate nelle provincedi Palermo (2), Messina (2), Catania (2), Trapani(1) e Ragusa (1). In Campania 2 sono lestrutture attualmente utilizzate come SAT 6 . InBasilicata, Puglia e Toscana i trasferimenti sonoavvenuti in un’unica struttura rispettivamentenelle province di Potenza, Foggia e Massa-Carrara.Per quanto riguarda l’ubicazione delle SAT,occorre rilevare che, ad eccezione di 3 SATche si trovano in capoluoghi di Provincia(Napoli, Catania e Crotone) e 4 in Comuni conpiù di 30.000 abitanti (tutte in Sicilia), lamaggior parte (18) è collocata all’internoo nelle immediate vicinanze di piccolicentri abitati: 8 SAT si trovano in Comuni chehanno tra i 3.000 ed i 7.000 abitanti, 9 SAT inpiccoli paesi che contano meno di 3.000abitanti (1 meno di 200, 4 tra i 1.000 e i 2.000,4 tra i 2.000 e i 3.000 abitanti).5Altre due strutture,che sono residenze perpersone con gravi disabilitàl’una e per<strong>non</strong> vedenti l’altra,pertanto <strong>non</strong> idoneeall’accoglienza di <strong>minori</strong><strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>,sono stateutilizzate unicamentein occasione del primotrasferimento in SAT (3luglio 2011) in via deltutto emergenziale edeccezionale, al fine didecongestionare ilCPSA di Lampedusa einterrompere il periododi prolungato trattenimento<strong>dei</strong> <strong>minori</strong>, duratopiù di 50 giorni.Tali strutture in seguitoal collocamento <strong>dei</strong><strong>minori</strong> in comunità<strong>non</strong> sono più stateutilizzate.| PAGINA 7 |


3. I <strong>minori</strong> trasferiti da lampedusa nelle SATIn circa 3 mesi (dal 3 luglio al 27settembre 2011) sono stati 1.028 i<strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong> trasferiti daLampedusa in SAT, pari al 40% circa <strong>dei</strong><strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong> sbarcati aLampedusa dall’inizio del 2011 (2.594).Di questi, 572 (pari al 56%) hanno tra i 16 ed i17 anni; i più grandi, che compiranno 18 annientro la fine del 2011 essendo nati nel 1993,sono 116 (pari al 11%). 334 <strong>minori</strong> (33%)hanno tra i 14 ed i 16 anni. I più piccoli sono6, di cui 2 hanno 12 anni e 4 13 anni.Gr. 02 - MNA trasferiti da Lampedusa in SATper Paese di origine (area geografica di appartenenza)Africa Sub-sahariana(67%)Corno d’Africa (2%)Asia (2%)Tunisia (29%)Gr. 01 - MNA trasferiti da Lampedusa in SATper anno di nascitaLibia (0%)1993 (11%)1999 (0%)1998 (0%)1997 (2%)Palestina (0%)Marocco (0%)1996 (9%)Sono invece 295 i <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> provenienti dalla Tunisia edoriginari di questo Paese, tutti trasferiti daLampedusa in Sicilia (146), Calabria (89) eCampania (60). Nelle Regioni con un’unica SATattiva (Basilicata, Puglia e Toscana) <strong>non</strong> sonostati trasferiti <strong>minori</strong> tunisini.1994 (56%)1995 (22%)Tra i Paesi sub sahariani il più rappresentatonell’ambito <strong>dei</strong> trasferimenti di <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> nelle SAT è il Mali (199), seguitoda Ghana (99), Nigeria (92) e Costa d’Avorio(67).La maggior parte <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> trasferiti da Lampedusanelle SAT proviene dalla Libia (733) ed èoriginaria di Paesi dell’Africa sub sahariani(686). Gli altri sono originari di Pakistan (3) eBangladesh (17), Corno d’Africa (15 Somalia, 1Etiopia e 1 Eritrea) e Libia (4).| PAGINA 8 |


3. I <strong>minori</strong> trasferiti da lampedusa nelle SATGr. 03 - MNA sub sahariani trasferiti da Lampedusa in SATper Paese di origineAngola 1Benin 3Burkina FasoCamerunChadCosta d'AvorioGabonGambiaGhanaGuineaGuinea P.MaliMauritaniaNigerNigeriaSenegalSudanSierra LeoneTogo2331313532626334562670 50 100 150 200Il maggior numero di <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> (336) è stato trasferito nelleSAT dopo aver trascorso a Lampedusa tra i10 ed i 20 giorni. Molto elevato è anche ilnumero di quanti sono rimasti a Lampedusaper più tempo: 234 tra i 20 ed i 30 giorni, 212tra i 30 ed i 40 giorni e 143 tra i 40 ed i 50giorni. 42 <strong>minori</strong> hanno atteso più di 50giorni il trasferimento da Lampedusa.Le ragazze trasferite in SAT sono state soltanto5, tutte nigeriane, provenienti dalla Libia, conun’età compresa tra i 16 ed i 17 anni.Il maggior numero di <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>trasferito da Lampedusa è stato collocato inSAT della Sicilia (478, pari al 47%) e dellaCalabria (230, pari al 22%). I <strong>minori</strong> <strong>non</strong>9299199<strong>accompagnati</strong> trasferiti in SAT delle altreRegioni sono stati: 185 in Campania (pari al18%), 80 in Toscana (pari al 8%), 40 in Puglia(pari al 4%) e 15 in Basilicata (pari al 1%).La Provincia di Palermo e quella di Napolisono quelle in cui sono stati trasferiti daLampedusa più <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>,rispettivamente 256 e 152.80GrossetoGr. 04 - Localizzazione geografica delle SATe del numero <strong>dei</strong> MNA trasferiti da Lampedusa in SAT1.028 <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>trasferiti da Lampedusa nelle S.A.T.Sicilia: 478Calabria: 230Campania: 185Toscana (Prov. di Grosseto): 80Puglia (Prov. di Foggia): 40Basilicata (Prov. di Potenza): 1576TrapaniLampedusa256PalermoFoggiaBenevento 409Napoli 15152 PotenzaSalerno2464Messina32Catania50RagusaDistribuzione per Provincia <strong>dei</strong> trasferimentidi Minori Non Accompagnati da Lampedusain Strutture di Accoglienza Temporanea (SAT)Anno: 2011Fonte: Elaborazione dati Save the ChildrenCosenza34 45CrotoneCatanzaro78Reggio di Calabria73| PAGINA 9 |


4. Dati generali e organizzazionedelle strutture di accoglienza <strong>temporanea</strong>4.1 ENTE GESTORELe SAT sono per la maggior parte gestite dacooperative sociali (6), consorzi (6), fondazioni(3) e Onlus (2); 3 SAT sono gestite da CroceRossa Italiana che, in un caso, si avvale dellerisorse umane messe a disposizione da parte diuna cooperativa sociale; Caritas diocesanagestisce una delle SAT, mentre in altri casigarantisce un supporto in termini di offerta diservizi; in un caso l’ente gestore è la parrocchialocale.In 15 SAT gli enti gestori sono alla loro primaesperienza significativa nell’accoglienza di<strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>. Tra questi,12 avevano precedente esperienza nel sociale(con anziani o disabili), mentre gli enti gestoridi 3 SAT <strong>non</strong> avevano alcuna esperienzanel settore. In questi casi, e soprattutto nelcaso di SAT che si trovano in contesti abitativiisolati, è stata rilevata una maggiore difficoltà agestire la serena convivenza tra i ragazzi.4.2 CAPIENZAPer quanto riguarda la capienza delle SAT, sievidenzia che il maggior numero di SAT(13) ha una disponibilità compresa tra i15 ed i 20 posti; 3 SAT (una in Sicilia e due inCalabria) hanno 25 posti e soltanto una ne hameno di 10 7 .La Sicilia è la Regione in cui si trova il maggiornumero di SAT più grandi dal punto di vistastrutturale (4 su 7), con una disponibilità diposti che supera le 40 unità ciascuna. Una SATin particolare ha avuto <strong>dei</strong> picchi di presenzadi più di 100 <strong>minori</strong> presenti nello stessoperiodo.In proposito occorre rilevare che SAT conmeno di 20 posti sono, in via generale, piùaccoglienti in quanto presentano <strong>minori</strong>problemi di gestione e consentonoun’assistenza più adeguata e attenta ai bisognidi ciascun minore. È infatti evidente cheeventuali condizioni di sovraffollamentopossono contribuire a determinare unabbassamento degli standard di accoglienza edelle condizioni di vita all’interno dellestrutture. Tuttavia, dal monitoraggio svolto, èemerso che 2 SAT della Regione Sicilia con piùdi 40 posti e la SAT della Regione Toscana, incui sono stati trasferiti 80 <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong>, <strong>non</strong> presentano le criticità che,normalmente, con numeri di accoglienza cosìelevati si possono creare e ciò grazie sia aglispazi molto ampi e ben distribuiti delle SAT(una SAT, ad esempio, è strutturata inappartamenti da 7 posti con 2 o 3 stanzeciascuno) sia alla buona capacità organizzativadimostrata da parte degli enti che legestiscono.Tutte le SAT, ad eccezione di una (in Calabria)in cui per circa 10 giorni sono state ospitate 5ragazze nigeriane, accolgono solo maschi. Lamaggior parte è dedicata esclusivamenteall’accoglienza di <strong>minori</strong> con l’eccezione di 2SAT che ospitano persone senza fissa dimoradurante la notte, ma <strong>non</strong> sullo stesso piano onello stesso plesso in cui dormono i <strong>minori</strong>,disponendo di personale di sorveglianza.4.3 REGOLAMENTO INTERNO EPOSSIBILITÀ DI USCIRE DALLA SATIn quasi tutte le SAT (20) è presente unRegolamento interno. Ne sono sprovviste 3SAT della Calabria, una in Sicilia e la SAT inPuglia. Nella maggior parte delle SAT (15 su 20)il Regolamento è stato presentato ai <strong>minori</strong>verbalmente e, al fine di garantirneulteriormente la comprensione, in alcune SAT èstato scritto, tradotto in inglese e francese,affisso in stanze o luoghi comuni (Basilicata). Inuna SAT della Sicilia i <strong>minori</strong> stessi hannocontribuito alla definizione delle regole.Diversamente da quanto accadeva aLampedusa, al momento della stesura delpresente Rapporto tutte le SAT offrono ai<strong>minori</strong> la possibilità di uscire dallastruttura liberamente (da soli o <strong>accompagnati</strong>da operatori) con l’obbligo di rientro alla sera oin occasione di gite organizzate dall’ente7Successivamente al 30settembre 2011, i<strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> ospitatiin questa SAT sonostati trasferiti e lastruttura risulta <strong>non</strong>essere dunque piùoperativa.| PAGINA 10 |


4. Dati generali e organizzazionedelle strutture di accoglienza <strong>temporanea</strong>gestore (in particolare in 2 SAT, una inBasilicata, l’altra in Campania).In proposito occorre rilevare che in una SATdella Calabria e nella SAT in Toscana era vietatoai <strong>minori</strong> uscire dalla struttura; Save theChildren ha rappresentato, anche al soggettoattuatore, forte preoccupazione per la gravità ditale disposizione ed entro un mese dalla loroattivazione, in entrambe è stata cambiata questaregola, garantendo dunque ai <strong>minori</strong> lapossibilità di uscire (in Toscana in modoregolamentato: una volta al giorno e a gruppisu turnazione mattino/pomeriggio).Una criticità che si rileva in alcune SAT rispettoalle uscite <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> è legata alla collocazionedelle SAT stesse: essendo molto distanti dalcentro abitato più vicino (5-7 km) i <strong>minori</strong>possono allontanarsi dalla SAT necessariamentesoltanto se <strong>accompagnati</strong> con un mezzo ditrasporto (in SAT della Sicilia viene messo adisposizione da parte dell’ente gestore); anchein questi casi si tratta di piccoli centri abitatidove i ragazzi <strong>non</strong> trovano risposte in terminidi socializzazione 8 . In una SAT della Sicilial’ente gestore ha agevolato i <strong>minori</strong> nelraggiungere il capoluogo più vicino fornendoloro dettagliate indicazioni sui mezzi pubblicidi trasporto e provvedendo all’acquisto <strong>dei</strong>biglietti (Palermo).4.4 POSTI LETTO/STANZAPur nella diversità delle strutture, la maggiorparte delle SAT ha tra i 2 ed i 4 posti lettoper stanza, ciascuno con rete e materassointegri. Il numero di posti letto per stanza <strong>non</strong>è mai superiore a 6 (solo una SAT dellaCalabria ha una stanza con 8 posti letto). Nellestanze con 4-6 posti letto vengono utilizzatiletti a castello.Le SAT hanno in media 1 servizio igienico(con doccia, lavabo e wc) ogni 3-4 ragazzi. 8SAT (2 in Sicilia, 2 in Campania, 1 in Puglia, 1 inToscana ) dispongono di un servizio igienico inogni camera.Al momento della rilevazione tutti i serviziigienici erano funzionanti e puliti, così comein generale l’intera struttura di tutte le SAT, incui le pulizie vengono svolte ogni giorno, inalcuni casi con la collaborazione <strong>dei</strong> ragazzi.4.5 SPAZI PER ATTIVITÀSi rileva la presenza, in molti casi, di spaziper attività comuni, anche di caratterericreativo, adeguati alle esigenze <strong>dei</strong> <strong>minori</strong>: lamaggior parte delle SAT (19) ha una sala TV(in 2 SAT, in Toscana e in Campania, c’è ancheuna TV in ogni camera); sono 5 (2 in Calabria,2 in Sicilia e una in Basilicata) le SAT che <strong>non</strong>hanno una TV per i ragazzi. La maggior partedelle SAT ha una sala mensa (15), uno spazioesterno (16), in alcuni casi attrezzati e spessomolto ampi; altre hanno una sala giochi, unasala per corsi di alfabetizzazione e una perlaboratori.I pasti sono prevalentemente forniti tramitecatering.4.6 POSTAZIONI TELEFONICHEUna delle principali esigenze <strong>dei</strong> <strong>minori</strong>,ritenuta da loro stessi come assolutamenteprioritaria, è avere accesso ad un telefono perpoter contattare i propri familiari e informarlidell’avvenuto trasferimento da Lampedusa.Al momento della stesura del presenteRapporto, tutte le SAT mettono a disposizione<strong>dei</strong> <strong>minori</strong> il telefono fisso dell’ufficio disegreteria per effettuare e ricevere telefonate.Tuttavia, in questi casi, i giorni o gli orari diaccesso alle postazioni telefoniche è limitato(in una SAT in Campania, ad es., una o duevolte alla settimana; in Basilicata in base agliorari dell’ufficio di segreteria). In tal senso sirileva positivamente il fatto che in Sicilial’ente gestore di una SAT in Provincia diPalermo si è attivato per installare due cabinetelefoniche all’interno della SAT al fine diagevolare i <strong>minori</strong> nell’utilizzo del telefono(<strong>non</strong> vincolando l’accesso al telefono agliorari di ufficio). Soltanto in una SAT in Sicilia8Si veda anche oltrepar. 6.5| PAGINA 11 |


4. Dati generali e organizzazionedelle strutture di accoglienza <strong>temporanea</strong>(prov. Ragusa) è stata rilevata e persiste, conpreoccupazione, la mancanza di taleopportunità.Tuttavia, al momento del trasferimento <strong>dei</strong><strong>minori</strong> nelle SAT della Calabria, avvenuto tra il12 e il 31 agosto 2011, la mancanza di almenoun telefono (anche solo abilitato alla ricezione)a disposizione <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> ha rappresentato unadelle principali criticità. Erano ben 7 lestrutture in cui i <strong>minori</strong> <strong>non</strong> avevano lapossibilità di contattare i propri familiari,esigenza fortemente avvertita dai <strong>minori</strong> evissuta come assolutamente prioritaria.Dopo un mese dalla loro attivazione, tutte leSAT della Calabria, sulla base di quantodichiarato dagli operatori dell’ente gestore aglioperatori di Save the Children, hannoprovveduto a dotarsi di telefono fisso (2) o dialmeno di un telefono cellulare e hanno fornitoai <strong>minori</strong> schede telefoniche internazionaliprepagate.Anche in Toscana si era presentata questastessa criticità: nei primi giorni dal loro arrivo i<strong>minori</strong> hanno potuto telefonare perché inpossesso delle schede telefoniche distribuite aLampedusa, utilizzando il cellulare messo adisposizione dall’operatore di Save theChildren. Successivamente però è statogarantito l’utilizzo di una postazione telefonica.4.7 PRESENZA DI INTERNETCirca la metà delle SAT (11 su 24) ha messo adisposizione <strong>dei</strong> ragazzi almeno un PC conconnessione a Internet (la SAT in Basilicata ha5 PC con connessione internet, quella dellaPuglia 2).Non risultano essere state definite eattivate procedure di supervisione rispettoai contatti telefonici e alla navigazioneinternet <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> con soggetti esterni(potenziali sfruttatori; trafficanti, ecc.) alfine di garantire la protezione del minore.| PAGINA 12 |


5. La distribuzione di beni5.1 DISTRIBUZIONE BENI DI PRIMANECESSITÀLa distribuzione di beni di prima necessità(biancheria intima, indumenti, scarpe, ciabatte,kit igienici e asciugamani) è stata garantita intutte le SAT ai <strong>minori</strong> appena arrivati. Inparticolare, si rileva che i kit igienicicomprendono <strong>non</strong> solo shampoo,bagnoschiuma, dentifricio e spazzolini, maanche schiuma da barba, rasoio, deodorante e,quasi sempre (in 21 SAT su 24) cremaidratante.Le lenzuola vengono cambiate almeno unavolta a settimana. Sulla base di quantodichiarato dagli operatori degli enti gestori,biancheria intima, scarpe e indumenti e kitigienici vengono distribuiti nuovamente surichiesta <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> o all’occorrenza.5.2 CARTE TELEFONICHEAl momento della stesura del presenteRapporto, in tutte le SAT, tranne 2 (una inCalabria e una in Campania), è previsto chesiano distribuite ai <strong>minori</strong> le schedetelefoniche. In 2 SAT della Sicilia, di recenteapertura, pur essendo prevista taledistribuzione <strong>non</strong> è ancora stata effettuata daparte dell’ente gestore.In Calabria, al momento della loro attivazioneerano 6 le SAT che <strong>non</strong> distribuivano le schedetelefoniche. Save the Children aveva espressoagli enti gestori preoccupazione per il fatto chei <strong>minori</strong> <strong>non</strong> ricevessero le carte telefonichee <strong>non</strong> potessero quindi contattare i familiarinemmeno da postazioni telefoniche all’esternodelle SAT. Entro un mese dalla loro attivazione,in tutte le SAT della Calabria, tranne una, glioperatori dichiarano di aver fornito a tutti iragazzi schede telefoniche per chiamateinternazionali.Save the Children sta monitorando la frequenzadella distribuzione delle schede telefoniche,l’importo e la tipologia delle stesse.5.3 POCKET MONEYAnche la distribuzione di un pocket money,così come quella delle schede telefoniche, èmolto importante. È infatti evidente che <strong>non</strong>avendo una minima disponibilità di risorseeconomiche i <strong>minori</strong> rischiano più facilmentedi essere reclutati nel circuito dellamanodopera irregolare ed essere esposti alrischio di sfruttamento.Tuttavia, il pocket money risulta essere erogatosoltanto in 1/3 delle SAT. Sono dunque lamaggior parte (16) le SAT in cui <strong>non</strong> vienedistribuito. In particolare, nessuna SATdella Calabria e della Campania lo eroga;in Sicilia viene distribuito in 5 SAT su 8.Nelle 8 SAT in cui viene distribuito ha unimporto e una frequenza di distribuzionevariabile, pari a circa €5 o €10, settimanali obisettimanali. In una SAT (Basilicata), tuttavia,con il pocket money i ragazzi devonosostenere anche le spese telefoniche.IL RISCHIO DI SFRUTTAMENTOLAVORATIVOSi rileva con preoccupazione che l’entegestore di una SAT della Sicilia fornisce ai<strong>minori</strong> opportunità di lavoro occasionale e“informale” presso agricoltori locali. Iragazzi hanno riferito agli operatori diSave the Children di essere contattati daidatori di lavoro locali direttamente nellaSAT, di svolgere giornate lavorative di c.a. 8ore (dalle 7.00-8.00 alle 12.00 e poi dalle15.00 alle 18.00 con pausa pranzoall’interno della SAT) e di percepire c.a.Euro 25/die.Gli operatori di Save the Children stannoapprofondendo tale situazione al fine digarantire la protezione <strong>dei</strong> <strong>minori</strong>prevenendo o contrastando condizioni disfruttamento.| PAGINA 13 |


6. I servizi offerti6.1 MEDIAZIONE CULTURALEIl servizio di mediazione culturale èparticolarmente importante perché consenteai <strong>minori</strong> di <strong>non</strong> restare totalmente isolati eesclusi dall’accesso ai servizi e di ricevereinformazioni, essere consultati e ascoltati nelledecisioni che li riguardano, molto utile nellacostruzione del rapporto di fiducia tra iragazzi e gli operatori.Quasi tutte le SAT (21) offrono un servizio dimediazione culturale. Tuttavia in una di questeSAT (in Sicilia), sulla base di quanto riferito dai<strong>minori</strong> agli operatori di Save the Children, ilmediatore culturale è stato presente soltanto iprimi giorni dopo il loro arrivo; i <strong>minori</strong>hanno espresso il loro forte disagio nel <strong>non</strong>riuscire a comunicare con l’ente gestore,anche per il fatto che la mancatacomprensione linguistica ha creato in piùsituazioni momenti di tensione tra loro e glioperatori della SAT.Nelle altre 20 SAT almeno un mediatoreculturale è parte dello staff dell’ente gestore;nella SAT della Toscana e in una delle 2 SATdella Campania, in cui nei primi giornidall’apertura mancava questo servizio, imediatori culturali che attualmente lavoranosu turnazione sono 4. In 7 SAT della Calabria ilservizio di mediazione culturale è garantitosolo “a chiamata”.La maggior parte <strong>dei</strong> mediatori culturaliconosce le principali lingue parlate dai <strong>minori</strong>(inglese, francese e arabo; in un caso anche iljulà, un dialetto africano diffuso tra la Costad’Avorio, il Mali e il Burkina Faso).Sono 3 le SAT che <strong>non</strong> hanno unmediatore culturale 1 è in Sicilia, 1 inCampania e 1 in Calabria. In 2 di questeSAT (in Campania e in Sicilia) l’ente gestore siavvale della collaborazione di un inservientedi origine straniera per poter comunicare coni <strong>minori</strong>.6.2 ASSISTENZA LEGALESono 5 (di cui 2 in Calabria e 3 in Sicilia)le SAT che <strong>non</strong> offrono ai <strong>minori</strong> unservizio di assistenza legale e supportonell’adempimento delle praticheburocratico-amministrative legate alpercorso di tutela e al rilascio delpermesso di soggiorno.La maggior parte delle SAT (19) offre taleservizio avvalendosi di un operatore legaledell’ente gestore (14) o della consulenza diesterni (5). In una SAT (Toscana) il servizio diassistenza legale è stato delegato al tutore cheesercita la professione di avvocato.Tuttavia, soltanto i consulenti esterni della cuiconsulenza legale si avvalgono 3 SAT (inBasilicata e in Campania) e l’operatoregiuridico di una SAT in Sicilia sonoparticolarmente competenti nel settoredell’immigrazione. Negli altri casi, invece, taliattività vengono svolte da operatori sociali oeducatori con una preparazione giuridica <strong>non</strong>adeguata per questo tipo di attività. Inparticolare, risulta carente la conoscenza inmateria di protezione internazionale erelativamente alle novità normative sullaconversione del permesso di soggiorno alraggiungimento della maggiore età.Save the Children sta contribuendo amigliorare la formazione dello staff attraversoun’attività di consulenza legale.6.3 ASSISTENZA SANITARIAIn una SAT in Campania tutti i <strong>minori</strong> accoltihanno la tessera sanitaria e il medico di baseperché hanno già ottenuto il permesso disoggiorno.In 5 SAT (di cui una in Campania e 4 inSicilia) tutti i <strong>minori</strong> hanno il tesserinosanitario con codice STP (StranieroTemporaneamente Presente).In proposito si ricorda che se in possesso di9Il Mantoux test è unaprova diagnostica concui si verificaun’eventuale infezionedal micobatterio dellatubercolosi.| PAGINA 14 |


6. I servizi offertipermesso di soggiorno, o comunque diricevuta attestante la richiesta di primorilascio del permesso di soggiorno, i <strong>minori</strong>possono ottenere l’iscrizione al SSN (ServizioSanitario Nazionale) e quindi l’accesso alpediatra o al medico di base, che rimane difatto precluso per i pazienti STP.In una SAT della Calabria l’ente gestore hastipulato un Protocollo con l’Agenzia di SanitàPubblica (ASP).In 2 SAT (di cui una in Calabria e una inCampania) <strong>non</strong> è prevista una particolareforma di assistenza sanitaria, mentre in 3 SATla procedura adottata consiste nel portare inun ambulatorio esterno i <strong>minori</strong> che avesserobisogno di visite o cure mediche. Soltanto in 3SAT (di cui una in Toscana, una in Calabria euna in Sicilia) è presente stabilmente delpersonale sanitario all’interno della struttura.Nelle altre il servizio è previsto “a chiamata”(anche nelle 3 SAT in Sicilia in cui il personalesanitario è parte dello staff dell’ente gestore).Nella SAT della Toscana è presente unambulatorio dove operano i sanitari della CRIe quelli dell’ASL. Durante i primi giornidall’arrivo <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> si alternavano duemedici e due infermiere dell’ente gestore pervisitare i ragazzi che ne facevano richiesta.L’ASL ha inoltre iniziato uno screeninggenerale su tutti i ragazzi (esami del sangue,delle urine, delle feci ed il Mantoux test 9 ). Cisono stati <strong>minori</strong> che si sono lamentati con glioperatori di Save the Children per unasottoposizione ad esami medici da lororitenuta eccessiva e di cui, pertanto, risultaessere dubbio l’ottenimento del consensoinformato per il loro svolgimento. Inproposito si evidenzia che la presenza di unmediatore culturale è fondamentale anche perqueste attività al fine di informare i ragazzi sultipo di esami a cui dovevano sottoporsi, perquale motivo vengono svolti e per risponderea loro eventuali domande.6.4 CORSI DI ALFABETIZZAZIONEIn 22 SAT vengono realizzati corsi dialfabetizzazione con diverse modalità. Adesempio: in Calabria in 2 SAT il Sindaco hagarantito la disponibilità degli insegnanti diitaliano della scuola statale locale. Altre SAThanno provveduto a organizzareautonomamente i corsi, mentre altre hannoconcluso accordi con servizi esterni; inCampania in una SAT si svolgono lezioni didue ore ogni pomeriggio, nell’altra tutte lemattine per 3 ore; in Toscana, <strong>non</strong>ostante fossestato inizialmente previsto che venisserorealizzati corsi di alfabetizzazione a cura <strong>dei</strong>Servizi Sociali del Comune, l’ente gestore hamesso a disposizione un insegnante diitaliano. I corsi si svolgono in quattro classi,con due distinti livelli di alfabetizzazione. Iragazzi riferiscono di essere molto soddisfattidelle lezioni e molti di loro dimostrano unavera e propria passione per l’apprendimento,esaltando la metodologia utilizzata(conversazione e esercizi su situazioni di vitaquotidiana).2 SAT (una in Calabria e una in Sicilia)<strong>non</strong> hanno attivato un corso dialfabetizzazione per garantire ai <strong>minori</strong>l’apprendimento della lingua italiana. Inproposito si rileva che, con specificoriferimento alla SAT della Sicilia, il mancatocoinvolgimento <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> in qualsiasi tipo diattività (compresa l’alfabetizzazione) li rendepiù vulnerabili e a volte aggressivi neiconfronti degli operatori dell’ente gestore.6.5 ATTIVITÀ LUDICO RICREATIVETutte le SAT, tranne una in Sicilia (in cui <strong>non</strong>si realizzano neanche corsi dialfabetizzazione) prevedono e garantiscono losvolgimento di attività ludico-ricreative.In alcune SAT (es. SAT Toscana) ladisponibilità di ampi spazi esterni agevola losvolgimento di attività sportive e ludicoricreative.In una SAT in Calabria i ragazzihanno espresso la volontà di curare un| PAGINA 15 |


6. I servizi offertipiccolo giardino adiacente la struttura. Ingenerale, tutti i <strong>minori</strong> ascoltati dagli operatoridi Save the Children <strong>non</strong> hanno espressocriticità in merito.Come buona prassi si rileva il fatto che ai<strong>minori</strong> accolti in una SAT in Calabria ilComune ha offerto la possibilità difrequentare gratuitamente la palestra per 2volte alla settimana; la stessa iniziativa è stataadottata dal Comune e da soggetti privati diuna SAT in Sicilia: ai <strong>minori</strong> viene offerta lapossibilità di frequentare gratuitamente lapalestra per 3 volte alla settimana, <strong>non</strong>chéagevolazioni per la realizzazione di gite e altreiniziative, anche con il coinvolgimento delvolontariato locale.Gli enti gestori di 2 SAT (una in Calabria e unain Sicilia) hanno organizzato un incontro dicalcio fra i <strong>minori</strong> ed i ragazzi del paese cheospita la SAT. L’iniziativa ha avuto un ottimoriscontro sia da parte <strong>dei</strong> ragazzi che dellacomunità locale.LA SALVAGUARDIA DEI MINORI NELLE COMUNITÀNonostante le buone condizioni di accoglienza materiali in una SAT (Puglia),durante la loro seconda visita (la prima era stata effettuata a pochi giorni dall’apertura dellaSAT) gli operatori di Save the Children hanno rilevato una situazione di tensione continuatra i ragazzi di diverse nazionalità, ma anche tra responsabile della struttura, operatori eragazzi, <strong>non</strong>ché tra responsabile della struttura e operatori stessi.Peraltro solo pochi giorni prima in seguito ad una lite un ragazzo è stato arrestato ed unaltro finito in coma. Alla presenza degli operatori di Save the Children uno <strong>dei</strong> responsabilidella SAT si è ripetutamente rivolto ai ragazzi in modo violente, aggredendoli siaverbalmente che fisicamente. Save the Children ha tempestivamente segnalato la gravesituazione rilevata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ma anche alla Procuradella Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni. Il Ministero del Lavoro e delle PoliticheSociali ha avviato un’attività di indagine e il Procuratore ha inviato al Tribunale per iMinorenni richieste di interventi a tutela <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> ospitati nella SAT.| PAGINA 16 |


7. Tutela e diritto al soggiornoLa “Procedura per il collocamento <strong>dei</strong><strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>”,approvata il 17 maggio 2011 e diffusa il giornoseguente dal Capo Dip. Protezione Civile a tuttii soggetti istituzionali coinvolti nel sistema diaccoglienza di <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> coinvoltinell’Emergenza Nord Africa, prevede chepresso la SAT “quanto prima, il Sindaco o unsuo delegato, procede alle seguenti azioni:> richiede il perfezionamentodell’identificazione della persona el’accertamento della minore età alleAutorità di Pubblica Sicurezza che sonoresponsabili di tale procedimento;> verifica l’effettivo status di <strong>non</strong>accompagnato;> acquisisce informazioni relativamente adeventuali parenti presenti in Italia;> informa il minore sull’opportunità dichiedere protezione internazionale;> assicura, anche attraverso le strutturesanitarie locali, uno screening sanitarioa tutela del soggetto e della comunità”.In merito a tali attività, viene fornita una breveanalisi di seguito.7.1 ACCERTAMENTO ETÀPer quanto riguarda la procedura diidentificazione della persona el’accertamento della minore età occorreinnanzitutto precisare che a Lampedusa, neimesi scorsi, la determinazione dell’età avvenivain fase di registrazione delle generalità e <strong>dei</strong>dati anagrafici poco dopo l’arrivo <strong>dei</strong> migrantie si basava sulla semplice dichiarazioneresa dal migrante alle Forze dell’Ordine,senza una preventiva informazione rispettoall’importanza di dichiarare corrette generalitàe senza il successivo ricorso ad ulterioriaccertamenti, anche in caso di soggettipalesemente maggiorenni che si dichiarasserominorenni.Diversamente, nel 2008, le Forze dell’Ordinecon l’ausilio <strong>dei</strong> mediatori culturali prima diiniziare le operazioni di identificazione davanoinformazioni di base sulle procedure successiveall’arrivo, (compresa l’importanza di dichiarareesattamente giorno, mese e anno di nascita) e,in caso di dubbio da parte delle Forzedell’Ordine sull’età dichiarata dal migrante,veniva disposto l’esame radiografico del polso(rx). Save the Children nel 2008 ha rilevato chel’esame radiografico del polso (rx) era statoeffettuato ad oltre il 66% <strong>dei</strong> migranti che sierano dichiarati minorenni. Save the Childrenaveva identificato tale modalità come unacattiva prassi sia dal momento che l’esameradiografico del polso veniva dispostosistematicamente e <strong>non</strong> solo in caso di dubbio,sia in quanto ha un margine di errore fino a 2anni e rendeva quindi troppo elevato il rischioche ragazzi effettivamente minorennirisultassero invece essere maggiorenni.La nuova procedura di identificazione adottataa Lampedusa nel 2011 ha, da un lato, evitatoche <strong>minori</strong> venissero erroneamentericonosciuti come maggiorenni 10 , ma, dall’altro,ha anche permesso a migranti palesementemaggiorenni di essere inseriti nel circuitodell’accoglienza previsto per i <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong>. Tuttavia, dalla rilevazione svoltadagli operatori di Save the Children nelle SAT èemerso che sui <strong>minori</strong> trasferiti da Lampedusal’accertamento dell’età <strong>non</strong> è sempre statorichiesto dal Sindaco o da un suo delegato alleAutorità di Pubblica Sicurezza (Calabria, Puglia)o, anche laddove sia stato richiesto, <strong>non</strong> è statosvolto (Campania, Sicilia).Inoltre, <strong>non</strong> essendo stata identificata e chiaritauna modalità con cui procedereall’accertamento dell’età, le SAT si sonoorientate in modo diverso. In Basilicata, adesempio, è stato utilizzato come esame medicoper l’accertamento dell’età la radiografia delbacino, mentre in Calabria (nella Prov. di10A Lampedusa l’esameradiografico del polsoè stato utilizzato solouna volta (nel mese digiugno) per accertarel’età di un ragazzoche si era dichiaratominore, ma che avevatenuto comportamentiviolenti e di cuipertanto l’UfficioImmigrazione avevamesso in discussione laminore età. L’esitodell’rx, che accertavala maggiore età, èstato smentitodall’invio di undocumento anagraficoda parte della madredel minore, di cui èstata accertata laveridicità dal consolatotunisino a Palermo surichiesta di Save theChildren.| PAGINA 17 |


7. Tutela e diritto al soggiornoCrotone) l’esame radiografico del polso (il cuiesito, in un caso, è stato successivamentesmentito dal certificato anagrafico del minoreottenuto tramite l’intervento di Save theChildren). In Toscana l’accertamento dell’etàmedico è stato di fatto compiuto tramite esameradiografico del polso solo in un caso (neiconfronti di un minore che aveva manifestatocomportamenti particolarmente violentiall’interno della struttura; risultatomaggiorenne, è stato successivamenteallontanato dalla SAT).Non è dato di sapere se sui referti sia stato omeno indicato il margine di errore.POSIZIONE DI SAVE THE CHILDRENSULL’ACCERTAMENTO DELL’ETÀPRINCIPI FONDAMENTALI APPLICABILII principi fondamentali, derivanti dal dirittointernazionale e nazionale vigenti in Italia, daapplicare nel processo di accertamentodell’età <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong>, possono essereriassunti come segue:• l’accertamento dell’età deve essere sempreeffettuato in conformità con laconsiderazione preminente del superioreinteresse del minore, nel pieno rispetto <strong>dei</strong>suoi diritti e della sua dignità;• in caso di incertezza circa la minore età,occorre accordare al sedicente minore ilbeneficio del dubbio e trattarlo come tale;il ricorso a procedure medico-scientifichedovrebbe aver luogo solo allorquandoemerga un dubbio fondato e dopo che altrimezzi ai quali si è fatto ricorso <strong>non</strong>abbiano dato nessun esito (sempre quandociò <strong>non</strong> sia in alcun modo dannoso per ilminore in questione o per la sua famiglia);• in mancanza di un adulto legittimamenteresponsabile, è necessario procedere allanomina di un tutore, scelto in quantoindividuo competente in materia di dirittie protezione dell’infanzia ed informatosulle caratteristiche personali e diprovenienza del minore; il tutore deveaccompagnare il minore durante tutto ilprocesso di accertamento dell’età,assicurando il conseguimento del suosuperiore interesse;• nel rispetto del principio dipartecipazione, il minore deve esseresempre informato, in una lingua che possacapire ed in conformità con il suo grado dimaturità, circa: a) il fatto che la sua età puòessere determinata mediante l’ausilio diesami medici; b) il tipo di visita medicaadoperata, i possibili risultati attesi, e leeventuali conseguenze di tali risultati;<strong>non</strong>ché c) le conseguenze di un suo rifiutoa sottoporsi a detti esami. Tali informazionidevono essere fornite anche al suolegittimo tutore;• l’accertamento dell’età deve essereconsiderato come un processo che <strong>non</strong>conduce a risultati esatti né univoci ed èpertanto necessario che il margine dierrore venga sempre indicato nelcertificato medico. La minore età deveessere sempre presunta qualora, anchedopo la perizia di accertamento,permangano dubbi circa l’età del minore;• qualora nell’ambito del processo diidentificazione, si renda necessarioricorrere alle procedure di accertamentodell’età, queste devono essere messe in attoda professionisti a) indipendenti: il cuiruolo nel processo di accertamento dell’età<strong>non</strong> determini un potenziale o realeconflitto di interessi rispetto alla posizioneche essi ricoprono, o per altre ragioni; b)esperti: adeguatamente formati persvolgere tali accertamenti, a conoscenzadelle ragioni che portano agli esami inquestione e delle metodologie utilizzabili;| PAGINA 18 |


7. Tutela e diritto al soggiornoc) consapevoli delle specificità relativeall’origine etnica e culturale del minore;• l’accertamento deve essere eseguito conmodalità che siano il meno invasivepossibili, rispettando l’età, il genere el’integrità fisica e psichica del minore; gliesami devono inoltre essere semprecondotti in un ambiente idoneo ed in unmomento opportuno;• tale processo deve prendere inconsiderazione lo sviluppo fisico e psicosocialedel minore;• qualsiasi esame relativo a tale accertamento<strong>non</strong> deve essere mai eseguito senza ilconsenso informato ed esplicito da partedel minore in questione o del suorappresentante legale. Fattori culturali erelativi al contesto di provenienza chepossono costituire un impedimento allaformazione ed all’espressione della realevolontà del minore devono essereopportunamente considerati ed affrontatitramite l’impiego di professionisti esperti(mediatori culturali). Il risultato delleprocedure di accertamento deve esseresempre comunicato al minore in modocongruente con la sua età e maturità, inuna lingua che comprenda;• fino all’accertamento definitivo dell’età, sidevono applicare le norme in materia diprotezione <strong>dei</strong> <strong>minori</strong>, prevedendo inparticolare la sospensione di tutte lemisure che possano lederne i diritti, inclusii provvedimenti di espulsione,respingimento e trattenimento;• il rifiuto da parte del minore di sottoporsiagli accertamenti medici per ladeterminazione dell’età <strong>non</strong> puòcomportare il <strong>non</strong> accoglimento delladomanda di protezione internazionale.7.2 L’EFFETTIVO STATUS DI MINORENON ACCOMPAGNATOLa verifica dell’effettivo status di minore<strong>non</strong> accompagnato è stata compiuta soltantoin alcune SAT attraverso colloqui individuali(Basilicata, Campania, Sicilia) con i ragazzi e inmodo <strong>non</strong> sistematico, come ad esempioattraverso la compilazione di sche<strong>dei</strong>ndividuali. In Toscana la verifica dell’effettivostatus di minore <strong>non</strong> accompagnato <strong>non</strong> vienesvolta da parte dell’ente gestore, ma inQuestura, in sede di presentazione del C3 (esuccessivamente utilizzata anche dall’entegestore per conoscere meglio la storia delminore). Nelle SAT in cui sono stati rilevaticasi di <strong>minori</strong> con parenti in Italia o all’estero(in Calabria e in Toscana), gli operatoridell’ente gestore hanno cercato di contattarliper verificare la loro disponibilità adaccogliere il minore. Tuttavia, <strong>non</strong> tutti glioperatori delle SAT dimostrano di conoscere leprocedure da seguire in questi casi. In un caso,già rilevato da Save the Children a Lampedusa,un minore che ha dichiarato di avere parentiin una città italiana è stato successivamentetrasferito ai fini del ricongiungimento con ifamiliari.7.3 PROTEZIONE INTERNAZIONALEIl 15 luglio 2011 il Commissario Straordinarioper l’Emergenza ha diffuso la “proceduraoperativa per minore straniero <strong>non</strong>accompagnato richiedente protezioneinternazionale” 11 . Tale procedura distingue dueipotesi: a) il minore dichiara subito la volontàdi chiedere protezione internazionale; b) ilminore, già collocato dal Soggetto attuatore,dichiara in un secondo momento la volontà dirichiedere protezione internazionale.Nella prima ipotesi, la Questura dovrebberilasciare l’attestato nominativo riportandol’espressione della volontà di richiesta diprotezione senza necessità di verbalizzazioneattraverso la sottoscrizione in Questura del C3e segnalarlo al Servizio Centrale dello SPRAR 12(oltre che per conoscenza al Soggetto attuatore11Si vedahttp://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/<strong>minori</strong>_<strong>non</strong>_<strong>accompagnati</strong>.pdf12Sistema di Protezioneper Richiedenti Asilo eRifugiatihttp://www.serviziocentrale.it/| PAGINA 19 |


7. Tutela e diritto al soggiornoe all’ente attuatore); il Servizio Centraledovrebbe individuare un posto inaccoglienza e darne comunicazione all’Entelocale e per conoscenza a una serie di enticompetenti (Procura della Repubblica presso ilTribunale per i Minorenni, Tribunale per iMinorenni, Servizio Nazionale di protezionecivile, soggetto attuatore per l’assistenza ai<strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>, ente attuatoreregionale). In caso di insufficienza di posti inSPRAR e di conseguente risposta negativa delServizio Centrale, la procedura prevede che siail soggetto attuatore ad indicare struttureidonee alternative, interessandopreventivamente il Comune che provvederà asostenere i costi dell’accoglienza attraverso ifondi gestiti dall’ente attuatore regionale.Nella seconda ipotesi, è necessaria laverbalizzazione della richiesta in Questuraattraverso la sottoscrizione del C3, sia da partedel minore richiedente che del suo tutore; ilComune segnala al Servizio Centrale e alSoggetto attuatore la diversa situazionegiuridica del minore e contestualmente aglialtri organi competenti; in caso di richiesta ditrasferimento il Servizio Centrale individuaun posto in accoglienza e ne dàcomunicazione/lettera di inserimento alprogetto individuato ai citati altri enticompetenti; in caso di insufficienza di posti inSPRAR e di conseguente risposta negativa daparte del Servizio Centrale, il Comune puòdisporre che il minore resti in quella oaltra struttura idonea dandonecomunicazione all’Ente attuatore regionale; (…)la competenza economica eamministrativa dell’Ente attuatoreregionale inizia dal momento in cui èverbalizzata la domanda di protezioneinternazionale.In entrambi i casi la procedura <strong>non</strong> dàindicazioni chiare rispetto al soggettocompetente a provvedere alla copertura <strong>dei</strong>costi del trasferimento, prevedendogenericamente che è “necessario valutare lacompetenza <strong>dei</strong> costi <strong>dei</strong> trasferimenti (minoree eventuale accompagnatore)”.Nelle SAT della Calabria e in quasi tutte (tranneuna) le SAT della Sicilia i <strong>minori</strong> hanno riferitoagli operatori di Save the Children di <strong>non</strong> averricevuto adeguate informazioni da partedell’ente gestore rispetto alla loro condizionegiuridica, anche con riferimento alla possibilitàdi presentare la domanda di protezioneinternazionale. Gli operatori di Save theChildren, nell’ambito del loro mandatooperativo, hanno offerto tale consulenza inoccasione di ogni visita, effettuando sessioniinformative di gruppo e, in caso di richiestespecifiche, anche colloqui individuali.In Basilicata, in Puglia e in una SAT della Siciliatutti i <strong>minori</strong> sono stati informati dall’entegestore sull’opportunità di chiedere protezioneinternazionale, ma nessuno ha manifestato lavolontà di presentare tale domanda (in Puglia<strong>non</strong>ostante avessero manifestato a Lampedusala volontà di presentare domanda di protezioneinternazionale, <strong>non</strong> hanno proceduto aformalizzare tale richiesta in Questura). NellaSAT in Toscana, in seguito alla nomina deltutore, tutti i <strong>minori</strong> sono stati <strong>accompagnati</strong> inQuestura per presentare domanda diprotezione internazionale. I <strong>minori</strong> sonotuttavia apparsi abbastanza confusi rispetto atale procedura e alla necessità che taledecisione debba essere volontaria.Sono almeno 40 i <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>che hanno manifestato a Lampedusa la volontàdi chiedere protezione internazionale e chesono stati successivamente trasferiti in SAT. Diquesti soltanto 6 (tutti trasferiti in Toscana)hanno successivamente proceduto allaverbalizzazione del C3.Non risulta essere stata effettuata alcunasegnalazione alla rete SPRAR delledomande di protezione internazionalepresentate al fine dell’individuazione diun’accoglienza idonea.| PAGINA 20 |


7. Tutela e diritto al soggiorno7.4 TRATTA DI MINORISecondo quanto rilevato, in nessuna SAT sonoemersi casi di <strong>minori</strong> vittime di tratta, tuttaviagli operatori delle SAT <strong>non</strong> hanno unaformazione specifica sull’individuazione dipotenziali casi. Per questo motivo sarebbeopportuno che gli operatori ricevessero unaformazione mirata ad individuare e saper comeaffrontare potenziali casi di <strong>minori</strong> vittime ditratta.In proposito, si rileva che in una SAT dellaCalabria un team di FRONTEX ha volutointervistare uno <strong>dei</strong> ragazzi ospitati nellastruttura al fine di accertare eventuali episodidi violenza accaduti durante il viaggio <strong>dei</strong><strong>minori</strong> dalla Tunisia a Lampedusa. Allertata daglioperatori della SAT, Save the Children,esprimendo la propria preoccupazione, haraccomandato che venissero perlomenorispettate alcune importanti indicazioni percondurre l’intervista 13 .7.5 SEGNALAZIONELa citata “procedura per il collocamento <strong>dei</strong><strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong>” del 17 maggio 2011 disponeinoltre che “una volta ultimate le proceduredi identificazione anagrafica e diaccertamento dell’età, il Sindaco o un suodelegato segnala i <strong>minori</strong> per il tramite delsoggetto attuatore al Comitato per i MinoriStranieri”.Tutte le SAT, tranne una in Calabria, hannosegnalato la presenza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> al Comitatoper i Minori Stranieri. In Campania in un casoha provveduto il Comune; in Basilicata laQuestura ha dichiarato all’ente gestore cheavrebbe provveduto ad effettuare talesegnalazione (<strong>non</strong>ché ad individuare posti inaccoglienza sul territorio)Gli operatori di Save the Children hannosollecitato le 3 SAT della Calabria e la SAT dellaPuglia che <strong>non</strong> hanno ancora provveduto adare quanto prima comunicazione dellapresenza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> al Comitato MinoriStranieri al fine di garantire al più presto il lorocollocamento in comunità per <strong>minori</strong>.7.6 TUTELALa citata “procedura per il collocamento <strong>dei</strong><strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong>” del 17 maggio 2011 <strong>non</strong> dà,invece, indicazioni rispetto alla possibilità diaprire la tutela nel periodo di permanenza delminore in SAT.In tale documento si prevede infatti che ilminore sia preso in carico dai servizi sociali delComune di destinazione (ovvero del Comunesu cui insiste la comunità di accoglienza per<strong>minori</strong> in cui il minore deve essere trasferitodalla SAT) e che siano i servizi sociali di questoComune ad avviare tutte le procedure previstedalla legge, tra cui la richiesta al Giudicetutelare di apertura della tutela e il permesso disoggiorno. Tuttavia, occorre ricordare chel’apertura della tutela è una condizionenecessaria per un’effettiva protezione delminore, oltre che un requisito fondamentaleper la successiva conversione del permesso alcompimento <strong>dei</strong> diciotto anni, soprattutto allaluce dell’intervenuta recente modificanormativa.CONVERSIONE DEL PERMESSO DISOGGIORNO PER MINORE ETÀLa Legge 129/2011 di conversione deldecreto legge n. 89/11 pubblicata in G.U. il05.08.2011 ha modificato l’art. 32 delTesto Unico sull’immigrazione (D.lgs.286/1998), già modificato dalla Legge94/2009, in materia di disciplina dellaconversione del permesso di soggiorno alraggiungimento della maggiore età.Prima della modifica approvata con Legge129/2011, l’art. 32 prevedeva che ai finidell’ottenimento di un permesso disoggiorno al compimento della maggioreetà i <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>dovessero soddisfare entrambi i requisiti13Tali indicazioni fannoparte dellametodologia sviluppatadal programma sullatratta e sfruttamentodi Save the ChildrenAGIRE - Austria,Greece, Italy andRomania. Acting forstronger private-publicpartnerships in thefield of identificationand support of childvictims and at risk oftrafficking in EuropeJLS/2007/ISEC/537 inparticolare, pag. 24Metodologia AGIRE:http://www.savethechildren.it/IT/Page/t01/view_html?idp=337,(tratta dahttp://images.savethechildren.it/IT/f/img_pubblicazioni/img63_b.pdf)| PAGINA 21 |


7. Tutela e diritto al soggiornoprevisti dalla norma, cioè:• essere affidati o sottoposti a tutela;• trovarsi in Italia da almeno tre anni e averpartecipato a un progetto di integrazionesociale e civile per almeno due anni.Sotto il vigore della precedente normativa,dunque, i <strong>minori</strong> che <strong>non</strong> potevano dareprova di essere sul territorio italiano daalmeno tre anni e di aver aderito a unprogetto di integrazione da almeno dueanni, avevano difficoltà ad ottenere unpermesso di soggiorno al compimentodella maggiore età, anche se affidati osottoposti a tutela 14 .L’art. 32 come modificato dalla Legge129/2011 stabilisce invece che i requisitiprevisti dalla normativa al finedell’ottenimento di un permesso disoggiorno al compimento della maggioreetà siano alternativi fra loro, per cuipossono ottenere la conversione delpermesso di soggiorno al compimentodella maggiore età i <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> che si trovino in una delleseguenti condizioni:• essere affidati o sottoposti a tutela e averricevuto un parere positivo da partedel Comitato <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong>• oppure trovarsi in Italia da almeno treanni e aver partecipato a un progetto diintegrazione sociale civile per almenodue anni.In base alla nuova norma, dunque, i <strong>minori</strong>che <strong>non</strong> possono dimostrare di trovarsi inItalia da almeno tre anni e di averpartecipato a un progetto di integrazioneda almeno due anni, possono comunqueottenere un permesso di soggiorno alcompimento della maggiore età, acondizione che siano affidati o sottoposti atutela e che abbiano ricevuto un parerepositivo da parte del Comitato <strong>minori</strong><strong>stranieri</strong>.Il Comitato Minori Stranieri <strong>non</strong> ha ancorareso espliciti quali saranno i criteri sullabase <strong>dei</strong> quali emetterà parere positivo onegativo, ma è evidente che una positivarelazione da parte dell’ente gestore e/o diun assistente sociale del Comune sulpositivo percorso intrapreso dal minore<strong>non</strong> potrà che agevolare tale esito.Per questi motivi Save the Children così comevaluta positivamente il fatto che 18 SATabbiano provveduto a inoltrare al GiudiceTutelare la richiesta di nomina del tutore, rilevacon preoccupazione che la nomina è giàavvenuta solo in 2 SAT (di cui 1 in Toscana e1 in Calabria in cui sono stati nominati tutoririspettivamente un avvocato e i servizi socialiASP).Sono dunque meno di 100 i <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> che hanno già un tutore.Non hanno presentato richiesta dinomina del tutore gli enti gestori di 6 SATdi cui 3 in Calabria, una in Basilicata, unain Sicilia e una in Campania: quest’ultimaavrebbe ricevuto comunicazione da parte delTribunale territorialmente competente che <strong>non</strong>ritiene opportuno che si proceda in tal sensoin ragione della temporaneità dell’accoglienza;l’ente gestore della SAT in Sicilia ha dichiaratodi condividere questo orientamento, pur <strong>non</strong>avendo ricevuto un’esplicita indicazione in talsenso da parte del Tribunale territorialmentecompetente.In merito si sottolinea che, in base allanormativa vigente 15 , “i legali rappresentanti dellecomunità di tipo familiare e degli istituti diassistenza pubblici o privati esercitano i poteri13Con Ordinanza 222 del21 luglio 2011 laCorte Costituzionaleaveva riconosciutol’applicabilità delregime transitorio,ritenendo “di doverprivilegiarel’interpretazionesecondo cui la Legge94/2009 <strong>non</strong> puòtrovare applicazione inordine a coloro chehanno maturato irequisiti per laconversione delpermesso di soggiornoanteriormente alla suaentrata in vigore eche, quindi, la novellain questione si applicaai <strong>minori</strong> affidati dopola sua entrata invigore, o anche affidatiprima, ma checompiano la maggioreetà almeno due annidopo l’entrata invigore della citatalegge, in modo daconsentire agli stessidi partecipare alprogetto biennale”.15Art. 3 comma 1 e 2Legge 184/1983.| PAGINA 22 |


7. Tutela e diritto al soggiornotutelari sul minore affidato (…) fino a quando<strong>non</strong> si provveda alla nomina di un tutore in tuttii casi nei quali l’esercizio della potestà <strong>dei</strong>genitori o della tutela sia impedito” e che “entrotrenta giorni dall’accoglienza del minore, ilegali rappresentanti devono proporreistanza per la nomina del tutore”.7.7 PERMESSO DI SOGGIORNOSono 24 i <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>, tuttiaccolti nella stessa SAT in Campania, chehanno ottenuto il permesso di soggiorno.L’ente gestore di questa SAT ha infattiprovveduto tempestivamente a richiedere taledocumento che è stato rilasciato dalla Questuraterritorialmente competente a soli 5 giornidall’arrivo <strong>dei</strong> <strong>minori</strong>, prima della nomina deltutore.Sulla base di quanto dichiarato dagli operatoridegli enti gestori a Save the Children, sono 12le SAT che avrebbero già presentato larichiesta di permesso di soggiorno per i<strong>minori</strong>. Tra le 9 SAT che <strong>non</strong> hannoproceduto in tal senso vi è una delle due SATdella Campania la cui Questuraterritorialmente competente ha giàcomunicato che <strong>non</strong> ritiene opportuno che siproceda in tal senso in ragione dellatemporaneità dell’accoglienza; altre 5 SAT(tutte in Sicilia) condividono questoorientamento pur <strong>non</strong> avendo ricevutoun’esplicita indicazione in tal senso da partedelle Questure territorialmente competenti.7.8 AFFIDAMENTO FAMILIAREL’utilizzo dell’istituto dell’affidamentofamiliare e il coinvolgimento sia del Tribunale<strong>dei</strong> <strong>minori</strong> che, spesso, <strong>dei</strong> Servizi sociali delterritorio nel percorso di protezione <strong>dei</strong><strong>minori</strong> migranti sono pressoché nulli. Si trattainvece della soluzione che viene indicata alivello normativo come opzione preferibile alfine di un inserimento stabile.| PAGINA 23 |


8. Presenze, allontanamenti e trasferimenti<strong>dei</strong> <strong>minori</strong> dalle SATAl momento della stesura del presenteRapporto sono 686 i <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> trasferiti da Lampedusa eancora presenti in SAT (corrispondente al63% circa del totale <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> trasferiti in SAT).Di questi 314 sono in SAT della Sicilia, 195 inSAT della Calabria, 44 in SAT della Campania,78 in SAT della Toscana, 40 sono in SAT dellaPuglia, 15 in SAT della Basilicata.Gr. 05 - Minori <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong> collocati in SAT<strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong> presenti in SAT (30.09.2011)SiciliaCalabriaToscanaBasilicataCampaniaPugliaMNA presentiMNA collocati0 100 200 300 400 500La differenza tra il numero di <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> trasferiti da Lampedusa in SAT eil numero di <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>attualmente presenti nelle SAT, pari a 366corrisponde al numero di <strong>minori</strong> che <strong>non</strong>si trovano più in SAT o perché si sonoallontanati (106) o perché sono statitrasferiti in comunità per <strong>minori</strong> o inaltre strutture (260).Per quanto riguarda gli allontanamenti (106)– corrispondente ad un tasso diallontanamento sul totale <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> trasferiti in SAT pari al 10%circa - si rileva che sono avvenuti dalle SATdelle seguenti Regioni: 30 in Campania, 26 inCalabria, 50 in Sicilia (0 in Puglia, Basilicata eToscana).In Calabria le fughe sono avvenuteprincipalmente in 2 SAT: da una SAT (prov.Crotone) si sono allontanati 14 <strong>minori</strong> (su 45collocati); da un’altra SAT (prov. Catanzaro) sisono allontanati 9 <strong>minori</strong> (su 29 collocati).Gli allontanamenti di ragazzi trasferiti daLampedusa in SAT sono principalmente di<strong>minori</strong> tunisini o di ragazzi (tunisini e subsahariani), che si sono allontanati per evitare laprocedura di accertamento dell’età.Per quanto riguarda i trasferimenti dalle SAT, sirileva che i collocamenti dalle SAT incomunità per <strong>minori</strong> sono stati disposti soloper 212 <strong>minori</strong>, ossia solo per il 21% deltotale <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> trasferiti da Lampedusa.Tali collocamenti sono stati effettuati soltantoin Sicilia (105) e in Campania (107).Tutte le comunità alloggio in cui sono statitrasferiti i 107 <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>collocati in SAT della Campania insistono sullostesso territorio regionale ed è stato il Comunedi Napoli a reperire i posti nell’ambito dellecomunità per <strong>minori</strong> conosciute, conesperienza riguardo ai <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong>, eritenute in grado di garantire adeguati standarddi accoglienza ed integrazione.Diversamente, <strong>dei</strong> 108 <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> collocati in SAT della Siciliasoltanto 6 sono stati collocati in comunità per<strong>minori</strong> della stessa Regione, mentre 31 inBasilicata, 25 in Campania, 10 in Calabria, 7 nelLazio, 10 in Friuli Venezia Giulia, 8 in EmiliaRomagna, 3 nelle Marche, 3 in Molise, 2 inLombardia.In proposito occorre ricordare che, sulla basedi quanto disposto nella “Procedura per ilcollocamento <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong>| PAGINA 24 |


8. Presenze, allontanamenti e trasferimenti<strong>dei</strong> <strong>minori</strong> dalle SAT<strong>accompagnati</strong>”, spetta al Comitato per i MinoriStranieri, attraverso la segreteria tecnica delProgramma Nazionale di protezione <strong>dei</strong> <strong>minori</strong><strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>, indicare i Comunipresso i quali sono ubicate le comunità diaccoglienza che hanno disponibilità di posti eche rispondono meglio alla esigenza di tutela eprotezione del minore che deve esseretrasferito.Sono stati 24 i ragazzi trasferiti dalle SATper altri motivi: ricongiungimento familiare(un minore, SAT Toscana); rimpatrio volontarioda minorenni (3 <strong>minori</strong>, SAT Sicilia);raggiungimento della maggiore età (4 SATCampania, 3 SAT Sicilia 2 SAT Calabria);riconoscimento della maggiore età tramiteaccertamento medico-rx del polso (7 <strong>minori</strong> inSAT Calabria e 1 in SAT Toscana); trasferimentoin struttura sanitaria perché ritenuti psicotici (3<strong>minori</strong> da una SAT Sicilia in un ospedale diRoma).I maggiorenni sono stati rimpatriati (2 tunisiniche si trovavano in SAT Campania) o trasferitiin altre strutture (7 da SAT Calabria in CDACrotone, 3 da SAT Sicilia in CARA, di cui 2 aFoggia e 1 a Crotone), 5 in SPRAR (di cui 2 daSAT Calabria e 2 da SAT Campania e 1 da SATToscana).Per quanto riguarda il tempo di permanenza<strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong> nelle SAT sievidenzia che, al 30 settembre 2011, ilmaggior numero di <strong>minori</strong> (205, pari al30%) ha già trascorso in SAT tra i 40 ed i50 giorni. Molto elevato è anche il numero <strong>dei</strong><strong>minori</strong> che hanno già trascorso in SAT tra i 70e gli 80 giorni (113, pari al 17%). Sono inoltre52 (pari all’8%) i <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> che hanno trascorso in SATquasi 3 mesi.0-10 gg10-20 gg20-30 gg30-40 gg40-50 gg60-70 gg70-80 gg80-90 ggGr. 06 - MNA trasferiti da Lampedusa e ancora presentiin SAT per giorni di permanenza in SAT0 50 100 150 200 250Il tempo maggiore di permanenza siregistra in SAT della Sicilia (dove 87 <strong>minori</strong>hanno già trascorso in SAT tra i 70 e i 90giorni) e della Toscana (dove 78 <strong>minori</strong>permangono in SAT da più di 70 giorni).In proposito occorre anche considerare cheproprio i <strong>minori</strong> ancora presenti nelle SAT diqueste due Regioni sono quelli che avevanotrascorso a Lampedusa più tempo in attesadel trasferimento: 113 <strong>minori</strong> che avevanotrascorso a Lampedusa tra 40 ed i 53 giornisono in SAT in Sicilia e 76 <strong>minori</strong> che sitrovano in SAT Toscana erano arrivati aLampedusa tra i 30 ed i 40 giorni prima deltrasferimento in SAT.| PAGINA 25 |


9. Conclusioni e raccomandazioniDall’analisi svolta risulta evidente chel’individuazione e l’utilizzo di Strutture diAccoglienza Temporanea (SAT) per <strong>minori</strong><strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong> ha rappresentatouna positiva risposta all’emergenza. Le SAThanno infatti accolto in soli 3 mesi pocopiù di mille <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>(1.028), ovvero il 40% circa del numerocomplessivo di <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>arrivati a Lampedusa a partire dall’iniziodell’anno.Le SAT hanno dunque consentito di ridurre iltempo di permanenza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> a Lampedusa.Inoltre, le 24 SAT attive in cui, al 30 settembre2011, erano ancora presenti più di 650 <strong>minori</strong><strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>, garantiscono condizioni diaccoglienza senza dubbio migliori di quelleofferte dai centri di prima accoglienza infrontiera, tra cui i centri sull’isola diLampedusa.Tuttavia, occorre anche rilevare che le SAT <strong>non</strong>sono dislocate uniformemente sul territorionazionale, ma sono concentrate in Sicilia e inCalabria, in alcuni casi in contesti abitativiisolati, e sono tutte disponibili all’accoglienzadi <strong>minori</strong> maschi: <strong>non</strong> ci sono SAT predisposteall’eventuale necessità di accoglienza perragazze.Dal monitoraggio svolto è emerso che se leSAT, in via generale, garantiscono standardminimi adeguati all’accoglienza di <strong>minori</strong><strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>, vi sono rilevantidifferenze.In proposito è emerso che:> <strong>non</strong> tutti gli enti gestori hanno maturatoun’esperienza in questo settore e che glienti gestori con meno esperienza hanno piùdifficoltà a gestire situazioni di tensione chesi possono creare tra i ragazzi o neiconfronti degli operatori;> <strong>non</strong> sono necessariamente le SAT piùpiccole a garantire standard migliori: i<strong>minori</strong> accolti in due tra le SAT con lacapienza maggiore (una in Sicilia e una inToscana) si sono dimostrati tra imaggiormente soddisfatti delle condizioni diaccoglienza offerte;> SAT collocate in contesti abitativi isolatisono “più a rischio”: i <strong>minori</strong> soffrono lacondizione di isolamento e attendono conmaggiore insistenza il trasferimento incomunità.> tra i servizi offerti, il più carente èl’assistenza e l’orientamento legale;> la preparazione degli operatori in materia ditratta e protezione internazionale è nellamaggior parte <strong>dei</strong> casi inadeguata.Occorre inoltre considerare che il tempo dipermanenza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong>, previsto come“temporaneo” si dilata invece nel tempo conattese troppo lunghe per ’individuazione <strong>dei</strong>posti in accoglienza definitiva.Rispetto all’eccessivo prolungarsi delperiodo di permanenza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> in SATpreoccupa in modo particolare il fatto che lacondizione di incertezza sul proprio futurorende i ragazzi più vulnerabili, insicuri,preoccupati e più facilmente soggetti amalumori, crisi e stati depressivi, <strong>non</strong>chéirascibili. Anche gli enti gestori vivono unasituazione di disagio per l’evidente difficoltànella programmazione delle attività, dalmomento che <strong>non</strong> sanno chiaramente se ecome portare avanti attività didattiche ericreative.Il prolungarsi del periodo di permanenza nelleSAT preoccupa a maggior ragione nella misurain cui l’apertura della tutela e la richiesta delpermesso di soggiorno <strong>non</strong> siano garantitidurante il periodo di permanenza <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> in| PAGINA 26 |


9. Conclusioni e raccomandazioniSAT, ma siano rimandati al momento e al luogodel successivo trasferimento in comunità per<strong>minori</strong>. La preoccupazione è ancora piùevidente per i 116 <strong>minori</strong> cheraggiungeranno la maggiore età entro lafine del 2011. Se, infatti, da un lato,l’intervenuta modifica dell’art. 32 del T.U.Immigrazione offre ai <strong>minori</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong> l’opportunità di continuare arestare regolarmente in Italiaindipendentemente dal periodo dipermanenza, ma a condizione che il minoreabbia un tutore e ottenga un parere positivo daparte del Comitato per i Minori Stranieri, èaltrettanto evidente che la tempestivitànell’apertura della tutela diventa dunque unrequisito fondamentale.Infine, rispetto al trasferimento <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> dalleSAT in comunità per <strong>minori</strong> e, più in generale,all’individuazione di una soluzione di lungoperiodo per ciascun minore preoccupa il fattoche <strong>non</strong> sia chiaro se e con quali criteriavvenga tale determinazione. Non risulta,infatti, che tutte le SAT compilino schedepersonalizzate per ciascun minore funzionalialla scelta della migliore collocazione definitiva.Al fine di rafforzare il sistema diprotezione <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>,così come attualmente configurato, Save theChildren raccomanda:al Governo italiano, avvalendosi del supportodi Agenzie intergovernative, Organizzazioni <strong>non</strong>Governative e altri esperti in materia:> di sviluppare un sistema nazionale per laprotezione e accoglienza <strong>dei</strong> miniori<strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong> che tenga contodella necessità di garantire interventi olisticie coordinati in un’ottica di superamentodella fase emergenziale. Tale sistemadovrebbe essere supportatofinanziariamente attraverso uno specificofondo pluriennale dedicato e prevedereprecisi livelli di responsabilità tra Statocentrale, Regioni ed Enti Locali;al Commissario Straordinario perl’emergenza, insieme al Ministero delLavoro e delle Politiche Sociali, in qualitàdi soggetto attuatore per l’assistenza neiconfronti <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong>:> alla luce dell’esperienza condotta e delpossibile ripresentarsi di situazioniemergenziali legate al flusso massiccio di<strong>minori</strong> migranti in arrivo via mare, didefinire un Piano che prevedal’individuazione preventiva di una rete diSAT distribuite sull’intero territorionazionale in luoghi facilmente raggiungibilidalle frontiere e <strong>non</strong> isolati dai centri abitatie dotati di personale qualificato.Al Ministero dell’Interno e al Ministero delLavoro e delle Politiche Sociali:al fine di garantire continuità nel percorsodel minore <strong>non</strong> accompagnato arrivato viamare e l’individuazione del luogo più adattoper la sua accoglienza, di rafforzare ilcostante flusso di informazioni tra glioperatori in frontiera e quelli sul territorio,<strong>non</strong> solo sulla presenza numerica di <strong>minori</strong><strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong> arrivati via mare, ma anchesul profilo di ciascuno di loro, attraverso lacollaborazione e il supporto delleOrganizzazioni che operano in frontiera.Al fine di garantire adeguati standard diaccoglienza <strong>temporanea</strong>, Save the Childrenraccomanda:Al Ministero del Lavoro e delle PoliticheSociali, in qualità di soggetto attuatore perl’assistenza nei confronti <strong>dei</strong> <strong>minori</strong><strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>:> di assicurare al più presto ai <strong>minori</strong> tuttorapresenti in SAT una collocazione definitivae, di conseguenza, allo SPRAR e allaSegreteria Tecnica del Programma naizonaleminore presso il Comitato Minori Stranieridi accelerare i tempi per l’individuazione diposti in comunità per <strong>minori</strong>;| PAGINA 27 |


9. Conclusioni e raccomandazioni> di elaborare e adottare specifiche proceduree strumenti per individuare, caso per caso,la soluzione di lungo periodo migliorepossibile per ciascun minore, in modo taleche il superiore interesse di ciascun minoresia realmente determinante nel prosieguodel suo percorso e che ciò avvenga nelrispetto del diritto <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> ad essereascoltati e a che la propria opinione vengapresa in debita considerazione;> di garantire l’organizzazione di eventiformativi, con il supporto di Agenzieintergovernative, Organizzazioni <strong>non</strong>Governative e altri esperti in materia, rivoltiagli operatori degli enti gestori al fine dimigliorare, in particolare, la capacità difornire supporto legale adeguato,informazione, sensibilizzazione anche suirischi della tratta e dello sfruttamento;> di facilitare lo sviluppo di percorsi dipartecipazione <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> nel rispetto delloro diritto all’ascolto;> di garantire un monitoraggio costante delleSAT;> l’individuazione di almeno una SAT perragazze.A tutti gli enti gestori delle SAT:> di proporre istanza per la nomina del tutoreentro 30 giorni dall’accoglienza del minore,nel rispetto della normativa vigente;> di predisporre e compilaresistematicamente schede individuali al finedi rilevare il profilo di ciascun minore,funzionali alla scelta della migliorecollocazione definitiva;> di garantire la distribuzione di tutti i beni e iservizi richiesti per un’adeguata accoglienza<strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>;> di garantire una corretta e completainformazione ai <strong>minori</strong> prima di sottoporliad esami medici che si rendessero necessariper la loro salute.Sulla conversione del permesso disoggiorno al raggiungimento dellamaggiore età, Save the Children raccomanda:Al Ministero del Lavoro e delle PoliticheSociali, in qualità di soggetto attuatore perl’assistenza nei confronti <strong>dei</strong> <strong>minori</strong><strong>stranieri</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>:> di garantire che tutti gli enti gestori sianoadeguatamente informati sulle novitànormative introdotte con Legge 129/2011.Agli enti gestori delle SAT:> di fornire ai <strong>minori</strong> <strong>non</strong> <strong>accompagnati</strong>prossimi al compimento della maggiore etàadeguato orientamento e supporto legale,ma anche psicosociale, per affrontare talesituazione.Al Comitato per i Minori Stranieri:> di dare indicazioni chiare circa la procedurada seguire per ottenere il parere necessarioad un minore <strong>non</strong> accompagnato, a cui siastato già nominato il tutore o che siaaffidato, per convertire il permesso disoggiorno al raggiungimento della maggioreetà, <strong>non</strong>ché rispetto ai criteri che verrannoadottati nella determinazione di un parerenegativo oppure positivo.Al Ministero dell’Interno:> di inviare a tutte le Questure una notaesplicativa in merito alla modifica normativaintervenuta con Legge 129/2011.Ai Giudici tutelari territorialmentecompetenti:> di procedere tempestivamente alla nomina<strong>dei</strong> tutori per i <strong>minori</strong> collocati in SAT.| PAGINA 28 |


9. Conclusioni e raccomandazioniSull’accertamento dell’età:Al Ministero dell’Interno e a tutte lePrefetture e Questure territorialmentecompetenti:> di garantire il rispetto <strong>dei</strong> principifondamentali sostenuti da Save the Childrenrispetto all’accertamento dell’età così comeesplicitati in questo Rapporto e, inparticolare, di evitare il ricorsoall’accertamento dell’età quale risposta acomportanti aggressivi o violenti da parte<strong>dei</strong> ragazzi.Sulla protezione internazionale:Ai Comuni su cui insistono le SAT con ilcontributo degli enti gestori e, ovenecessario, con il supporto diOrganizzazioni con una specificacompetenza ed esperienza in materia:> di garantire, come previsto della “Proceduraper il collocamento <strong>dei</strong> <strong>minori</strong> <strong>stranieri</strong> <strong>non</strong><strong>accompagnati</strong>”, una corretta e adeguatainformazione a tutti i <strong>minori</strong> sullaprotezione internazionale garantendo, ovenecessario, accesso alla procedura per ilriconoscimento della protezioneinternazionale.| PAGINA 29 |


Save the Children è la più grande organizzazione internazionaleindipendente che lavora per migliorare concretamente la vita <strong>dei</strong>bambini in Italia e nel mondo. Esiste dal 1919 ed opera in oltre 120 paesiper garantire a tutti i bambini salute, protezione, educazione, sviluppoeconomico, sicurezza alimentare e promuovere la partecipazione di tuttii <strong>minori</strong>. Inoltre risponde alle emergenze causate da conflitti o catastrofinaturali.Save the Children è stata costituita in Italia alla fine del 1998 come Onlused ha iniziato le sue attività nel 1999. Oggi è una Ong riconosciuta dalMinistero degli Affari Esteri.Da più di 10 anni lavora in Italia per proteggere i <strong>minori</strong>, in particolare i<strong>minori</strong> migranti; per educare i ragazzi all’uso delle nuove tecnologie econtrastare la pedo-pornografia; per promuovere i diritti dell’infanzia e lapiena partecipazione <strong>dei</strong> ragazzi.Save the Children Italia OnlusVia Volturno 58 - 00185 Romatel. +39 06 4807001fax +39 06 48070039info@savethechildren.itwww.savethechildren.it

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