PROCEDURE DI MIX DESIGN DELLE ... - sito in costruzione

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S.I.I.V. 2001XI Convegno NazionalePROCEDURE DI MIX DESIGN DELLE MISCELEIN CONGLOMERATO BITUMINOSOSalvatore CafisoDipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (D.I.C.A.)Università di Catania – V.le A.Doria 6 – 95125 Catania – ItaliaTel:+39.095.7382213Fax: +39.095.7382247E-mail: dcafiso@dica.unict.itSabina TaorminaDipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (D.I.C.A.)Università di Catania – V.le A.Doria 6 – 95125 Catania – ItaliaTel:+39.095.7382215Fax: +39.095.7382247E-mail: taormina@dica.unict.itXI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA –28 - 30 NOVEMBRE 2001

S.I.I.V. 2001XI Convegno Nazionale<strong>PROCEDURE</strong> <strong>DI</strong> <strong>MIX</strong> <strong>DESIGN</strong> <strong>DELLE</strong> MISCELEIN CONGLOMERATO BITUMINOSOSalvatore CafisoDipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (D.I.C.A.)Università di Catania – V.le A.Doria 6 – 95125 Catania – ItaliaTel:+39.095.7382213Fax: +39.095.7382247E-mail: dcafiso@dica.unict.itSab<strong>in</strong>a Taorm<strong>in</strong>aDipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (D.I.C.A.)Università di Catania – V.le A.Doria 6 – 95125 Catania – ItaliaTel:+39.095.7382215Fax: +39.095.7382247E-mail: taorm<strong>in</strong>a@dica.unict.itXI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA –28 - 30 NOVEMBRE 2001


<strong>PROCEDURE</strong> <strong>DI</strong> <strong>MIX</strong> <strong>DESIGN</strong> <strong>DELLE</strong> MISCELE INCONGLOMERATO BITUMINOSOSALVATORE CAFISOSABINA TAORMINADipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale - Università diCatania.Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale - Università diCatania.SOMMARIOLe procedure tradizionali di def<strong>in</strong>izione del mix design del conglomerato bitum<strong>in</strong>osoprevedono il riferimento a fusi granulometrici per quanto riguarda la miscela diaggregati e l’utilizzo della prova Marshall per la def<strong>in</strong>izione della percentuale ottima dibitume e il controllo delle caratteristiche volumetriche e meccaniche del conglomerato.Tale pratica è oggi sicuramente la più diffusa <strong>in</strong> Italia nell’ambito dei lavori dipavimentazione stradale <strong>in</strong> quanto prevista nei Capitolati Speciali di Appalto deipr<strong>in</strong>cipali Enti committenti.I limiti <strong>in</strong>siti nella modalità di prova hanno da tempo sp<strong>in</strong>to alla ricerca di diverseprocedure di controllo della miscela, <strong>in</strong> grado di riprodurre meglio il comportamento <strong>in</strong>esercizio del conglomerato e di determ<strong>in</strong>arne le effettive caratteristiche prestazionali. Inrelazione al primo aspetto, la prova condotta con la pressa giratoria si è oggi affermatacome diretta conseguenza della diffusione dei risultati del progetto Superpave.Prendendo spunto da tali considerazioni, nella presente ricerca sono stati confrontati irisultati ottenuti con le due procedure, utilizzando conglomerati bitum<strong>in</strong>osi per strati diusura confezionati con miscele di aggregati di diversa natura. Infatti, nella Siciliaorientale è diffusa la consuetud<strong>in</strong>e di realizzare conglomerati bitum<strong>in</strong>osi con aggregatibasalto/calcarei, a causa della limitata disponibilità e dei costi degli aggregati <strong>in</strong> gradodi soddisfare i valori restrittivi di accettazione <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di coefficiente Los Angeles(L.A.).Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i effettuate hanno fornito <strong>in</strong>teressanti risultati circa la resistenza strutturaledelle miscele <strong>in</strong> oggetto mettendo, ancora una volta, <strong>in</strong> evidenza i limiti della proceduratradizionale che può condurre a risultati non soddisfacenti per quanto riguardal’effettivo comportamento <strong>in</strong> esercizio del conglomerato.AbstractThe traditional procedures for the def<strong>in</strong>ition of asphalt concrete mix design predict thereference to particle size distribution to concern the aggregates mixture. For thedef<strong>in</strong>ition of the optimum percentage of asphalt b<strong>in</strong>der and the control of the volumetricand mechanical characteristics of the asphalt concrete, Marshall Tests is usuallyadopted.This practice is today the most diffuse <strong>in</strong> Italy <strong>in</strong> the mix-design, because it is enclosed<strong>in</strong> the tender of the pr<strong>in</strong>cipal highway agency.The limits of the traditional procedure have suggested a new research approach todef<strong>in</strong>e a different k<strong>in</strong>d of test for the mixture that can reproduce the characteristics ofasphalt concrete <strong>in</strong> field and def<strong>in</strong>e the pavement performance. In relation to the formeraspect, as consequence of the diffusion of the Superpave Project, today there is the useof compactor gyratory.In this research the results obta<strong>in</strong>ed with the two procedures have been compared, us<strong>in</strong>gXI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 2


asphalt concrete for wear course with aggregates of different k<strong>in</strong>d.In fact, <strong>in</strong> western Sicily, usually asphalt concrete with basalt/calcareous aggregates isrealised, because of their limited availability and of the costs of the aggregate withacceptable L.A. values.The <strong>in</strong>vestigations curried out, furnished <strong>in</strong>terest<strong>in</strong>g results about the structuralresistance of the mixtures, highlight<strong>in</strong>g the limits of the traditional procedure thatconducts to unacceptable results for as concern the performance of the asphalt concrete.1. INTRODUZIONELe prestazioni delle pavimentazioni flessibili <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di sicurezza stradale sonostrettamente condizionate dal comportamento <strong>in</strong> opera dei conglomerati bitum<strong>in</strong>osi.Questi <strong>in</strong>fatti, sono soggetti ad una progressiva variazione delle proprie caratteristichemeccaniche e funzionali a causa dell’azione degradante <strong>in</strong>dotta sia dal traffico che dagliagenti atmosferici. Conseguenza di ciò sono i numerosi ammaloramenti qualifessurazione, ormaie, avvallamenti e sgranamenti superficiali, levigazione degliaggregati, risalita di bitume per lo strato di usura.Al verificarsi di tali fenomeni di degrado contribuiscono anche le caratteristiche degliaggregati lapidei poiché essi sono co<strong>in</strong>volti nei fenomeni di frammentazione, abrasionee levigazione <strong>in</strong> funzione delle loro caratteristiche <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seche e, <strong>in</strong> funzione della curvagranulometrica, nelle caratteristiche meccaniche della miscela.Nella presente nota sono stati confrontati, tramite la tecnica tradizionale della provaMarshall [1] e la più moderna basata sul Compattatore Giratorio [2] [3], dueconglomerati bitum<strong>in</strong>osi per strati di usura realizzati con una miscela di aggregatibasaltici e con una miscela di aggregati basalto/calcarei. La seconda è generalmente piùutilizzata a livello locale poichè la limitata disponibilità di aggregati <strong>in</strong> grado disoddisfare i valori restrittivi di accettazione <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di L.A. [4], comporta un elevatocosto di tali aggregati basaltici. Pertanto, si è diffusa la consuetud<strong>in</strong>e, spesso <strong>in</strong>dicatagià <strong>in</strong> capitolato, di utilizzare delle miscele basalto/calcaree che forniscono un valorecomplessivo di L.A. adeguato.La necessità di utilizzare la pressa giratoria nasce dai limiti della stessa prova Marshall[5]. Quest’ultima <strong>in</strong>fatti, pur presentando il vantaggio della semplicità di esecuzione, sibasa su un tipo di compattazione dei prov<strong>in</strong>i sicuramente diversa, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di energiadi costipamento standard e modalità di costipamento, da quella che si realizza <strong>in</strong>cantiere all’atto della posa <strong>in</strong> opera. Inoltre, la stessa stabilità Marshall non riesce acaratterizzare le miscele <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di resistenza a taglio [6].I suddetti limiti condizionando la progettazione della composizione delle miscelerischiano di falsare i risultati <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di prestazioni attese.2. I MATERIALIMiscela di aggregatiPer <strong>in</strong>dividuare la più opportuna percentuale di calcare da utilizzare nella miscela diaggregati, si è seguita la procedura normalmente adottata, che consiste nell’eseguirevarie prove Los Angeles su miscele con percentuali diverse di calcare (70%, 50%, 40%)f<strong>in</strong>o ad ottenere valori <strong>in</strong> grado di soddisfare le specifiche di capitolato.I campioni sono stati preparati conformemente alle classi B e C previste dalla norma[7]. I risultati sono riportati nella tabella 1.XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 3


Tabella 1 - Risultati delle prove Los AngelesCoefficiente L.A. (%)TIPO <strong>DI</strong> AGGREGATO Prova 1 Prova 2 MediaeffettivaMediateoricaBasalto 15,5 17,5 16,5Calcare 26,6 25,7 26,1Basalto 30% + Calcare 70% 23,5 24,2 23,8 23,2Basalto 50% + Calcare 50% 21,3 22,0 21,6 21,3Basalto 60% + Calcare 40% 18,6 20,0 19,3 20,3Nella tabella la media effettiva è ottenuta dai valori delle prove 1 e 2; la media teorica èstata calcolata, <strong>in</strong> funzione delle diverse percentuali, <strong>in</strong> base ai risultati forniti dalle L.A.relative al solo basalto ed al solo calcare.BitumeLa caratterizzazione del bitume è stata eseguita attraverso la prova dipenetrazione e la prova palla-anello [8] [9].Tabella 2 – Penetrazione e punto di rammollimento del bitumePenetrazione a 25°C (dmm) 46Punto di rammollimento (°C) 47FillerPer entrambe le miscele è stato utilizzato filler prodotto dalla frantumazione di roccebasaltiche.3. <strong>MIX</strong>-<strong>DESIGN</strong> DEL CONGLOMERATO BITUMINOSO3.1 Curva granulometrica di progettoSono state progettate due miscele di aggregati aventi entrambe la stessa curvagranulometrica, compatibili con il fuso del catalogo C.N.R. [10] per strati di usura condimensione massima degli <strong>in</strong>erti pari a 15 mm. In particolare, sono state realizzate:− una miscela di solo basalto (miscela 1)− una miscela di basalto/calcare (miscela 2), nelle proporzioni: 60% di basalto, 40% dicalcare, <strong>in</strong> modo da soddisfare i valori di L.A. richiesti per i conglomerati per stratidi usura <strong>in</strong> condizioni di traffico pesante (P) [4].XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 4


Curva granulometricapassante %1008060402000,01 0,1 1 10 100Crivelli e setacci U.N.I.Fuso di progettoMix di progettoFigura 1 – Fuso e curva granulometrica di progetto3.2 Misure di stabilita delle miscele, calcolo del contenuto ottimo di bitumeCon la curva granulometrica scelta, sia per la miscela di solo basalto (miscela 1) cheper quella di basalto-calcare (miscela 2) sono state eseguite le prove Marshall [1] suconglomerati con diverse percentuali di bitume. I risultati sono riportati nella tabella 3.Tabella 3 - Risultati della Prova Marshall%bitume Stabilità (kN) scorrimento (mm)Miscela 1 Miscela 2 Miscela 1 Miscela 23 14,92 16,66 1,54 1,994 18,22 17,152 2,535 2,8226 8,61 10,1 3,772 5,137Nelle figure 2, 4 e 6 sono state rappresentate graficamente la stabilità, la rigidezza ela percentuale dei vuoti per entrambe le miscele al variare della percentuale di bitume,<strong>in</strong>oltre, sono evidenziate le soglie di accettazione previste dal Catalogo Italiano dellePavimentazioni Stradali, per la pavimentazione di progetto <strong>in</strong> condizioni di trafficoPesante (tabella 4).Dall'osservazione dei diagrammi è possibile constatare che le percentuali di bitume chesoddisfano contemporaneamente tutte le specifiche, sono rappresentate dagli <strong>in</strong>tervalli:• Miscela basalto-calcare: 4.7% ÷ 4.9%.• Miscela basalto: 5.1% ÷ 5.7%Tabella 4 - Caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali [10]Traffico Stabilità(daN)Rigidezza(Kg/mm)Bitume(%)Vuotiresidui (%)PP ≥1080 300÷450 4,5÷6 4÷6P ≥1080 300÷450 4,5÷6 4÷6M ≥980 >300 4,5÷6 3÷6L ≥980 >300 4,5÷6 3÷6XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 5


Stabilità (kN)191715131197Miscela BasaltoMiscela Basalto-Calcare52 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5% bitumeFigura 2 – Valori di stabilità Marshall al variare della percentuale di bitumescorrimento (mm)5.554.543.532.521.510.502 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5% bitumeMiscela BasaltoMiscela Basalto-CalcareFigura 3 - Valori di scorrimento Marshall al variare della percentuale di bitumeRigidezza [kg/mm]1100100090080070060050040030020010002 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5% bitumeMiscelaBasaltoMiscelaBasalto-CalcareFigura 4 - Valori di rigidezza Marshall al variare della percentuale di bitumeXI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 6


peso specifico del materialecostipato [g/cm3]2.582.562.542.522.502.482.462.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5% BitumeMiscelaBasaltoMiscelaBasalto-CalcareFigura 5 - Valori del peso specifico al variare della percentuale di bitumeν: % dei vuoti dopo ilcostipamento1210864202.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5% BitumeMiscelaBasaltoMiscelaBasalto-CalcareFigura 6 - Valori della percentuale dei vuoti al variare della percentuale di bitume3.3 Metodologia Superpave: Determ<strong>in</strong>azione del contenuto ottimo di leganteIl livello 1 della metodologia Superpave basa il mix-design del conglomeratobitum<strong>in</strong>oso sull’utilizzo di una particolare pressa denom<strong>in</strong>ata “compattatore giratorio”.Il compattatore giratorio è un’apparecchiatura che consente di preparare <strong>in</strong> laboratoriocampioni di conglomerato bitum<strong>in</strong>oso che presentano caratteristiche simili, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i diaddensamento della miscela, di quelle che si ottengono <strong>in</strong> <strong>sito</strong> all’atto della posa <strong>in</strong>opera. Esso, <strong>in</strong>fatti, simula l’azione dei rulli di cantiere esercitando sul prov<strong>in</strong>o unapressione costante avente direzione <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ata rispetto all’asse della fustella che a suavolta, ruota <strong>in</strong>torno al proprio asse con una velocità prefissata (tabella 5), consentendouna riorganizzazione <strong>in</strong>terna dei granuli.Tabella 5 - Parametri di prova del compattatore giratorioDiametro fustella [mm] 150Angolo di <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione[°] 1.25Pressione di costipamento [kPa] 600Rotazione (giri/60s) 30XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 7


Nell’ambito della procedura del mix-design della miscela la scelta della percentualeottimale di bitume è strettamente legata alla percentuale dei vuoti del conglomerato(V a ); alla percentuale di vuoti presenti nell’aggregato m<strong>in</strong>erale (VMA) ed allapercentuale di vuoti riempiti di bitume (VFA) che si ottengono nel prov<strong>in</strong>o sottopostoad un determ<strong>in</strong>ato ciclo di compattazione. Ciascuno di questi parametri, <strong>in</strong>fatti, deveessere valutato <strong>in</strong> corrispondenza di tre energie di compattazione:N <strong>in</strong>it , energia di compattazione <strong>in</strong>iziale;N design , energia di compattazione di progetto;N max , energia di compattazione massima.In particolare, il valore di N design , dipende dal livello di traffico di progetto e dallatemperatura massima dell’aria nella località di realizzazione della pavimentazione(tabella 6).Nella presente nota i valori di N design sono stati def<strong>in</strong>iti <strong>in</strong> corrispondenza delle“soglie” identificative delle quattro classi di traffico def<strong>in</strong>ite dalla norma CNR sugliaggregati [4] nell'ipotesi di una strada secondaria, con una vita utile pari a 20 anni, conuna temperatura massima dell’aria di 39-40°C (tabelle 6, 7). Dalle tabelle 6 e 7 si ev<strong>in</strong>ceche il valore di N design deve essere posto pari a 121 <strong>in</strong> riferimento alla classe di trafficopesante (P) scelta per la selezione della miscela di aggregati e per la verifica delconglomerato con la prova Marshall.Tabella 6 - “Def<strong>in</strong>izione di N design <strong>in</strong> relazione alla massima temperatura di progetto dellasovrastruttura e al livello di traffico” [2]Traffico di progettoTemperatura massima dell’ariaESALs (milioni)< 39°C 39-40°C 41-42°C 43-44°C< 0.3 68 74 78 820.3-1 76 83 88 931-3 86 95 100 1053-10 96 106 113 11910-30 109 121 128 13530-100 126 139 146 153>100 143 158 165 172Tabella 7 – valori di N des per le classi di traffico previste nella norma CNR 139/92TGMvc ESALs (milioni)PP >3.000 > 41P 1.100÷3.000 15 ÷ 41M 450÷1.100 7 ÷ 15L


compattata di raggiungere il 4% di vuoti residui <strong>in</strong> corrispondenza dell’energia dicompattazione di progetto.Sulla base dei risultati ottenuti da una prova prelim<strong>in</strong>are, P b può essere ottenuto con laseguente relazione:P b = P bi – [0.4 × (4-V a )]<strong>in</strong> cui:- P bi è la percentuale di legante di primo tentativo;- V a è la percentuale di vuoti riempiti d’aria ottenuta dalla miscela di primo tentativo.Per la composizione dei prov<strong>in</strong>i si è adottata la stessa curva granulometrica delle proveeseguite con la Marshall poiché soddisfa anche le specifiche Superpave (figura 7).% Passante10090807060504030201000.00 1.00 2.00 3.00 4.00Punti di controlloZona vietataL<strong>in</strong>ea di massimadensitàCurva di progettoApertura dei setacci(mm-scala esponenziale con n=0.45)Figura 7 – Curva granulometrica di progetto e fuso SuperpaveUtilizzando i dati volumetrici ottenuti, sono state costruite le curve relative ai vuotiresidui (V a ), ai vuoti riempiti di bitume (VFA) e ai vuoti nell'aggregato lapideo (VMA),<strong>in</strong> funzione delle diverse percentuali di bitume.Il valore ottimale di bitume è stato ricavato per <strong>in</strong>terpolazione, imponendo che <strong>in</strong>corrispondenza di N design = 121, si ottenga il 4% dei vuoti V a (figure 8, 11). A partiredalla percentuale di bitume ottimale così ricavata sono stati <strong>in</strong>dividuati i valori di VFA be di VMA b (figure 9, 10, 12 e 13).XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 9


Miscela Basalto-Calcare8% Vuoti (Va)64204,5 5 5,5 6 6,5% BitumeFig. 8 – Variazione di V a nella Miscela Basalto-Calcare - P b =5,8%Miscela Basalto-calcare% VFA9585756555454,5 5 5,5 6 6,5% BitumeFig. 9 Variazione di VFA nella Miscela Basalto-Calcare – VFA b =78%Miscela basalto-calcare% VMA222120191817164,5 5 5,5 6 6,5% BitumeFig. 10 - Variazione di VMA nella Miscela Basalto-Calcare – VMA b =18,4%XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 10


Miscela Basalto% Vuoti (Va)876543215,5 6 6,5 7 7,5% BitumeFig. 11 - Variazione di V a nella Miscela Basalto - Pb=6,6%Miscela Basalto% VFA9585756555455,5 6 6,5 7 7,5% BitumeFig. 12 - Variazione di VFA nella Miscela Basalto - VFA b =81%Miscela Basalto% VMA222120191817165,5 6 6,5 7 7,5% BitumeFig. 13 - Variazione di VMA nella Miscela Basalto - VMA b =20,8%Le percentuali ottime di bitume sono pari al 5,8% per la miscela Basalto-Calcare eal 6.6% per la miscela con soli aggregati di natura basaltica. Tale risultato non èXI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 11


concorde con quello ottenuto con la procedura tradizionale <strong>in</strong> quanto conduce a valorisensibilmente maggiori per entrambe le miscele. Inoltre ai valori ottimali di percentualedi bitume, entrambe le miscele rientrano nei limiti di accettabilità per i vuotidell’aggregato m<strong>in</strong>erale (VMA), tuttavia, non rientrano nei limiti di accettabilità per ivuoti riempiti di bitume (VFA) (tabelle 8 e 9).Tabella 8 – Valori m<strong>in</strong>imi del tenore di vuoti nell’aggregato lapideo VMA. [2]Dimensione nom<strong>in</strong>alemassima dell'aggregatoM<strong>in</strong>imo tenore di VMA<strong>in</strong> percentuale9.5 1512.5 1419.0 1325.0 1237.5 11Tabella 9 - limiti di accettabilità per i vuoti riempiti di bitume (VFA),riferiti ad una percentuale di vuoti (Va) pari al 4%. [2]Livello di trafficoPercentuale di VFA accettabile<strong>in</strong> milioni di ESAL


all’aggregato basaltico altro aggregato di natura diversa e con valori non adeguati diL.A. (<strong>in</strong> genere calcare), <strong>in</strong> modo da realizzare miscele che forniscano globalmentevalori di L.A. accettabili.Tale pratica suscita, ovviamente, alcune perplessità sia dal punto di vista dellametodologia di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e che della particolare soluzione adottata. Dal punto di vistametodologico le obiezioni vanno riferite al fatto di limitare il criterio di accettazionedegli aggregati alla prova L.A. che, soprattutto per gli strati di usura, non è <strong>in</strong> grado dasola di caratterizzare il comportamento <strong>in</strong> esercizio del materiale, con risultati chepossono variare sensibilmente <strong>in</strong> relazione anche alla natura m<strong>in</strong>eralogicadell’aggregato. In tal senso studi sono già stati condotti ed altri sono tuttora <strong>in</strong> corsopresso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Catania[11], [12], [13]. Per quanto riguarda la soluzione specifica di utilizzare miscelecomposte da aggregati di diverso valore di resistenza L.A., c’è da osservare che lanorma di esecuzione della prova non prevede la caratterizzazione delle miscele diaggregati di diversa natura, essa è stata concepita al f<strong>in</strong>e di caratterizzare le proprietà diuno specifico materiale lapideo e pertanto, tale modo di operare, al di là del rigorescientifico, evade il significato della stessa norma. Pertanto anche da questo punto divista occorre ulteriormente approfondire le conoscenze sull’effettivo comportamento <strong>in</strong>esercizio delle pavimentazioni realizzate con tali miscele <strong>in</strong> relazione al mantenimentonel tempo delle caratteristiche di aderenza e macrotessitura.Ciononostante, il largo impiego nella Sicilia orientale di miscele di aggregati di naturabasaltica e calcarea rende ugualmente utile lo studio del loro comportamento anche dalpunto di vista della portanza strutturale.Per quanto riguarda la procedura tradizionale, sono state trovate percentuali di bitume <strong>in</strong>grado di conferire valori di resistenza meccanica e volumetrici del conglomeratoadeguati alle prescrizioni della norma. Lo stesso assortimento granulometrico sottopostoalla procedura di progetto basata sulla pressa giratoria, ha portato a def<strong>in</strong>ire percentualiottimali di bitume diverse per le due miscele, portando, comunque, a soluzioni nonidonee per un’eccessiva percentuale di vuoti riempiti di bitume.Nel complesso, qu<strong>in</strong>di, le due miscele che si possono ritenere idonee secondo letradizionali procedure, non presentano un comportamento soddisfacente nell'ambitodella “nuova” metodologia Superpave. In particolare si può, comunque, affermare che<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i strutturali le prestazioni sono migliori per la miscela basalto/calcare.R<strong>in</strong>graziamentiSi r<strong>in</strong>graziano per la disponibilità offerta nella realizzazione delle campagne di provel’Ing. V. Venturi titolare del laboratorio di prove sui materiali “Sidercem” ed il Prof. M.Pasetto del Dipartimento di Costruzioni e Trasporti dell’Università degli Studi diPadova.RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI[1] B.U. C.N.R. N. 30/73 “Determ<strong>in</strong>azione della stabilità e dello scorrimento dimiscele di bitume e di <strong>in</strong>erti lapidei a mezzo dell'apparecchio Marshall”.[2] Asphalt Institute (1995), “Superpave Level 1 Mix Design”, Superpave series N. 2(SP-2), Asphalt Institute, U.S.A., 1995.XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 13


[3] Asphalt Institute (1995), “Performance Graded Asphalt B<strong>in</strong>der Specification andTest<strong>in</strong>g”, Superpave series N. 1 (SP-1), Asphalt Institute, U.S.A., 1995[4] B.U. C.N.R. N.139/92: “Norme sugli aggregati – Criteri e requisiti di accettazionedegli aggregati impiegati nelle sovrastrutture stradali”.[5] Wallner B. & al. “Comparison of the Compactibility of Asphalt Based on theProperties of Marshall and Gyrator Specimen”, International Workshop on the useof Giratory Shear Compactor, Nantes, 12 December 1996.[6] G. Dondi, A. Simone, A. Bon<strong>in</strong>i “Metodologie di impiego della pressa giratoria(1 a parte)”, Rassegna del Bitume N 34/00.[7] B.U. C.N.R. N. 34/73, “Determ<strong>in</strong>azione della perdita <strong>in</strong> peso per abrasione diaggregati lapidei con l’apparecchio Los Angeles”.[8] B.U. C.N.R. N.24/71 “Norme per l’accettazione dei bitumi per usi stradali.Metodi di prova: penetrazione”.[9] B.U. C.N.R. N.35/73 “ Norme per l’accettazione dei bitumi per usi stradali.Metodi di prova: punto di rammollimento (Metodo palla e anello)”.[10] C.N.R. Catalogo delle Pavimentazioni Stradali, 1994.[11] S. Cafiso, S. Taorm<strong>in</strong>a, “Controllo Statistico Di Qualità Degli Aggregati PerConglomerati Bitum<strong>in</strong>osi”, - X Convegno SIIV Acireale, 26-28 Ottobre 2000.[12] S. Taorm<strong>in</strong>a, “Caratteristiche e ruolo dei materiali per le pavimentazioni stradali<strong>in</strong> relazione alle esigenze della manutenzione ed alla sicurezza della circolazione”,Tesi di Dottorato di Ricerca, Dicembre 2000.[13] R. Colombrita, M.G. Augeri, A. Condorelli – “Un sistema <strong>in</strong>formativo territorialeper la schedatura delle cave di approvvigionamento di <strong>in</strong>erti per usi stradali” - XConvegno SIIV Acireale, 26-28 Ottobre 2000.XI CONVEGNO S.I.I.V. – VERONA – 28–30 NOVEMBRE 2001 14

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