teologia morale vaticano ii e accademia alfonsiana ... - Studia Moralia

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250 SABATINO MAJORANOmento del P. Capone su questo argomento. Il secondo è l’intero trattatosulla dignità del matrimonio e della famiglia nel medesimo documento(art. 47-52), dovuto in gran parte agli interventi del P. Häringnelle lunghe discussioni che hanno preceduto la redazione deltesto definitivo» 15 .Non fa perciò meraviglia che negli anni successivi il riferimento alConcilio caratterizza tutto l’insegnamento e la ricerca dell’AA. Anzidall’insieme dei corsi appare con chiarezza che essa ha fatto suo l’auspiciodi B. Häring: «Nutriamo la speranza che il Concilio avrà unaforte ripercussione sull’insegnamento della morale, rendendo l’eticaparte integrante dell’intera struttura dell’insegnamento cristiano» 16 .Nel primo articolo degli Statuti, approvati dalla Congregazioneper l’Educazione Cattolica il 30 marzo 1995, viene così delineato ilmodello di teologia morale a cui tende l’impegno dell’AA: «theologiammoralem sub lumine Mysterii Christi, ita excolere atque provehere,ut, novis progredientibus aetatis inventis atque culturae instantiisconsideratis, veritas vitae moralis hominis in Historia salutis etChristi Mysterio fundata profundius penetretur; systematice enucleaturet problemata moralia recte investigantur et pro posse solventur,respectu Magisterii Ecclesiastici semper habito». Pur proponendosi didare «specialisationem veri nominis in theologia morali», la farà allaluce dell’unità del soggetto della teologia e «ratione habita oecumenismi,doctrinarum moralium religionum non christianarum atqueatheismi moderni». Perciò l’insegnamento della teologia morale riguarderà«eius fontes, principia, methodos, applicationes et omnesscientias cum ipsa connexas, methodo interdisciplinari servata» 17 .15 S. O’RIORDAN, «Il teologo moralista», 51.16 Verso una teologia morale cristiana, Ed. Paoline, Roma 1967, 28.17 All’inizio dell’Ordo Biennio Accademico 2012-2014, troviamo la seguente sintesi:«L’Accademia Alfonsiana, secondo lo spirito di sant’Alfonso, ha come fine:a) Investigare la teologia morale alla luce del mistero del Cristo, dal quale tuttoè stato creato e riconciliato; approfondirne la ricerca secondo l’evoluzione deltempo e le necessità del popolo di Dio. b) Formare gli studenti in teologia morale,nella ricerca intorno alle fonti, ai principi, ai metodi, alle applicazioni dellateologia morale, alle altre scienze in relazione con la stessa» (Roma 2012, 9-10).

VATICANO II E ACCADEMIA ALFONSIANA NEGLI ULTIMI 50 ANNI 251Una visione unitaria e articolataIl radicamento nel mistero pasquale del Cristo, vertice e fulcro dellastoria della salvezza, permette di dare alla proposta morale il respiropropriamente teologico e al tempo stesso la prontezza a farsi caricodella concretezza della vita quotidiana. È questo un dato generalmentecondiviso nella riflessione teologico-morale odierna. In fedeltàalla visione alfonsiana, l’AA cerca di sottolineare che si tratta soprattuttodi chenosi misericordiosa (copiosa redemptio) e che, perciò, la veritàmorale è sempre e fondamentalmente verità salvifica: va sempreenucleata e proposta in maniera “sanante”, perché destinata a uominie donne segnati dalle conseguenze nefaste del potere del peccato 18 .La dimensione pastorale si svela allora una componente imprescindibile.Il riferimento alla maniera in cui la Gaudium et spes affrontale diverse problematiche diventa un punto di riferimento prezioso.Viene dall’AA concretizzato alla luce della sottolineatura alfonsianasulla praticità della teologia morale: le affermazioni di principiosono certamente importanti e necessarie, ma non ci si può fermaread esse: occorre incarnarle nella concretezza della vita 19 . È questaincarnazione che, secondo S. Alfonso, rende particolarmente impegnativoil lavoro del moralista e del confessore: la teologia morale«difficillima evadit propter innumeras casuum circumstantias, ex quibusresolutionum pendet variatio: nam ex circumstantiarum diversitate,diversa applicanda sunt principia; et in hoc difficultas consistit,18 È significativo il fatto che S. Alfonso attribuisca al confessore in quantomedico la comunicazione salutare della verità, ricordando che «dev’egli sì beneinsegnar le verità, ma quelle sole che giovano, non quelle che recano la dannazionea’ penitenti» (Istruzione e pratica pei confessori, cap. XVI, punto VI, n. 110,in Opere, vol. IX, Torino 1861, 415). Per l’approfondimento, rimando a quantoho scritto in Sant’Alfonso Maria de Liguori: il confessore “officio di carità istituito dalRedentore solamente in bene delle anime”, in Chiesa e storia 1 (2011) 285-306.19 «Benché la legge sia certa, non però le circostanze diverse che occorronofanno che la legge ora obblighi ed ora non obblighi; giacché i precetti sono bensìimmutabili, ma alle volte non comandano sotto questa o quella circostanza. Quindi...non vale il dire che le leggi son certe, perché, mutandosi le circostanze de’ casi,si rendono dubbie, e come dubbie non obbligano» (ALFONSO DE LIGUORI, Dell’usomoderato dell’opinione probabile, cap. III, n. 89, Corbetta, Monza 1831, 199).

250 SABATINO MAJORANOmento del P. Capone su questo argomento. Il secondo è l’intero trattatosulla dignità del matrimonio e della famiglia nel medesimo documento(art. 47-52), dovuto in gran parte agli interventi del P. Häringnelle lunghe discussioni che hanno preceduto la redazione deltesto definitivo» 15 .Non fa perciò meraviglia che negli anni successivi il riferimento alConcilio caratterizza tutto l’insegnamento e la ricerca dell’AA. Anzidall’insieme dei corsi appare con chiarezza che essa ha fatto suo l’auspiciodi B. Häring: «Nutriamo la speranza che il Concilio avrà unaforte ripercussione sull’insegnamento della <strong>morale</strong>, rendendo l’eticaparte integrante dell’intera struttura dell’insegnamento cristiano» 16 .Nel primo articolo degli Statuti, approvati dalla Congregazioneper l’Educazione Cattolica il 30 marzo 1995, viene così delineato ilmodello di <strong>teologia</strong> <strong>morale</strong> a cui tende l’impegno dell’AA: «theologiam<strong>morale</strong>m sub lumine Myster<strong>ii</strong> Christi, ita excolere atque provehere,ut, novis progredientibus aetatis inventis atque culturae instant<strong>ii</strong>sconsideratis, veritas vitae moralis hominis in Historia salutis etChristi Mysterio fundata profundius penetretur; systematice enucleaturet problemata moralia recte investigantur et pro posse solventur,respectu Magister<strong>ii</strong> Ecclesiastici semper habito». Pur proponendosi didare «specialisationem veri nominis in theologia morali», la farà allaluce dell’unità del soggetto della <strong>teologia</strong> e «ratione habita oecumenismi,doctrinarum moralium religionum non christianarum atqueatheismi moderni». Perciò l’insegnamento della <strong>teologia</strong> <strong>morale</strong> riguarderà«eius fontes, principia, methodos, applicationes et omnesscientias cum ipsa connexas, methodo interdisciplinari servata» 17 .15 S. O’RIORDAN, «Il teologo moralista», 51.16 Verso una <strong>teologia</strong> <strong>morale</strong> cristiana, Ed. Paoline, Roma 1967, 28.17 All’inizio dell’Ordo Biennio Accademico 2012-2014, troviamo la seguente sintesi:«L’Accademia Alfonsiana, secondo lo spirito di sant’Alfonso, ha come fine:a) Investigare la <strong>teologia</strong> <strong>morale</strong> alla luce del mistero del Cristo, dal quale tuttoè stato creato e riconciliato; approfondirne la ricerca secondo l’evoluzione deltempo e le necessità del popolo di Dio. b) Formare gli studenti in <strong>teologia</strong> <strong>morale</strong>,nella ricerca intorno alle fonti, ai principi, ai metodi, alle applicazioni della<strong>teologia</strong> <strong>morale</strong>, alle altre scienze in relazione con la stessa» (Roma 2012, 9-10).

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