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Notiziario n. 3/2010-1/2011 - Ordine degli Psicologi del Lazio

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-<strong>Notiziario</strong> <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>anno XV-XVI, numeri 3/<strong>2010</strong> - 1/<strong>2011</strong>Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale 186/95 - Roma 7/4/95Direttore ResponsabileMarialori ZaccariaComitato di redazioneGisella Gasparini, Mario D’AguannoConsulente redazionale e editorialeAlberto CorteseSegretaria di redazioneStefania De MarcoProgetto graficoAlberto Hohenegger3/<strong>2010</strong>1/<strong>2011</strong>Impaginazione e stampaCooperativa sociale “Informare”Tiratura16.500 copie, chiuso in tipografia il 14 febbraio <strong>2011</strong>In copertina e nelle pagine interneAntonietta Raphaël, Veduta dalla terrazza di via Cavour,olio su tavola, 1929Sede <strong>del</strong>la redazioneVia Flaminia, 79 - 00196 RomaTel. 06 36002758 - Fax 06 36002770E-mail: segreteria@ordinepsicologilazio.itc.f. 96251290589Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - art. 1 comma 2 - DCB - ROMA•Riforma universitaria A Roma nasceMedicina e <strong>Psicologi</strong>a. I no e i sì• <strong>Psicologi</strong> e omosessualità Da unaricerca pilota dati che meritanoun’attenta riflessione• Coaching In un documento le lineeguida• Consultori familiari Una proposta diriforma da cancellare•Emergenze Un progetto dicollaborazione tra il Ministero <strong>degli</strong>Esteri e l’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>• Dirigenti <strong>Psicologi</strong> La Cassazione ci dàragione


dine<strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>


sommarioN.3/<strong>2010</strong>N. 1/<strong>2011</strong>In primo piano• A Roma nasce Medicina e <strong>Psicologi</strong>a• Il rapporto tra <strong>Ordine</strong> e Università• Sulla nuova Facoltà alla “Sapienza”• Ossicini: il rischio di un passoindietroLa Ricerca• <strong>Psicologi</strong> e omosessualità, gliatteggiamenti dei professionistiIl Documento• Coaching, le linee guidapag 4pag 5pag 10pag 12pag 17pag 31• “Il Consigliere di fiducia sia unopsicologo”Tutela <strong>del</strong>la professione• Sui dirigenti psicologi la Cassazioneci dà ragione• Un altro passo avantisull’equipollenza dei titoli dispecializzazioneIl Consuntivo 2009• Nota integrativa• La relazione <strong>del</strong> tesoriere• La relazione <strong>del</strong> revisorepag 48pag 49pag 50pag 51pag 55pag 63Temi di politica professionale• Psicoterapeuti per le emergenze• Consultori familiari, una riforma dacancellare• Stress da lavoro, gli psicologi nonsono un optionalpag 41pag 42pag 45L’Albo• Nuovi iscritti a, trasferiti, cancellati,decedutiInformazioni utili• Pecpag 83pag 903


-La riforma “Gelmini”cambial’organizzazione<strong>del</strong>l’UniversitàL’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong><strong>Psicologi</strong> a difesa<strong>del</strong>la qualità<strong>del</strong>la formazioneIN PRIMO PIANOA ROMA NASCEMEDICINA EPSICOLOGIAI NO E I SÌ4


Le risposte alle inquietudiniper la cancellazionealla “Sapienza”<strong>del</strong>le due Facoltàdi <strong>Psicologi</strong>ain primo piano: psicologia e riforma universitariaIL RAPPORTO TRA ORDINEE UNIVERSITÀUNA COLLABORAZIONE DIALETTICAdi Marialori Zaccaria e Paolo CrucianiCome non parlare <strong>del</strong>lariforma universitaria, lacosiddetta riforma Gelmini, e <strong>del</strong>leproteste che si sono levate in tuttoil Paese? Come non parlare <strong>del</strong>giusto timore dei giovani chesentono pregiudicato il lorofuturo? Il rapporto per il <strong>2011</strong> <strong>del</strong>Censis, precedente all’inizio <strong>del</strong>laprotesta studentesca, fotografa inmaniera egregia l’annichilimento<strong>del</strong> desiderio determinato dallaperdita di prospettive future. Aseguito <strong>del</strong>la presentazione <strong>del</strong>rapporto e in conseguenza<strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong>la protestastudentesca, Benedetta Tobagiscriveva su Repubblica: “Che cisia ‘bisogno di desiderio’ lomostrano da settimane tutti coloro- e sono soprattutto ragazzi egiovani adulti - che protestanochiedendo che non gli vengarubato il futuro. Non chiedonogaranzie o privilegi, ma unorizzonte normativo eprogrammatico in cui siapossibile provare a giocare lapropria partita... Con forte sensodi realtà, chi protesta nelle stradenon vuole più ‘tutto e subito’, mala possibilità di studiare in unambiente serio e competitivo... Ilriaffacciarsi <strong>del</strong> ‘desiderio’dunque, si intrecciaprofondamente alla domanda direstituire centralità e prestigioalla dimensione <strong>del</strong>la norma,<strong>del</strong>la ‘legge’ ”.La protesta <strong>degli</strong> studentilamentava la diminuzione <strong>del</strong>leborse di studio, e, soprattutto, iltimore che l’inserimento nei CDA<strong>del</strong>le Università pubbliche dimembri privati potesse dar luogo,col tempo, ad una privatizzazione<strong>del</strong>le stesse Università. Timore chenon può che essere condiviso.Perché agganciare le istituzioniformative al mercato <strong>del</strong> lavorosarebbe non solo giusto maopportuno, ma nel nostro Paesespesso questi tipi di operazionidiventano appalti per questa oquella parte politica. O ancora,avviare la politica <strong>del</strong>lesponsorizzazioni private puòsignificare incideresull’autonomia <strong>del</strong>le università espingere sull’acceleratore <strong>del</strong>consumismo a favore <strong>del</strong>lapubblicità <strong>del</strong>lo sponsor.è utile riportare alcuni dati moltoeloquenti sul futuro dei giovaniprofessionisti psicologi.Sedici anni fa veniva istituitol’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> - inattuazione <strong>del</strong>la legge istitutiva n.56 <strong>del</strong> 1989 - e l’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>contava 4.500 iscritti. Oggi gliiscritti sono oltre 16.000. In altreparole, se nel 1994 avevamo unopsicologo ogni mille abitanti oggine abbiamo uno ogni 350. Daquesti pochi dati emergechiaramente come il numero digiovani che si avvicina al mondo<strong>del</strong>la psicologia cresca ed èdestinato a crescere in manieravertiginosa ed esponenziale.Le motivazioni di tale crescita -che sicuramente prende le mosseall’interno <strong>del</strong>le convulsetrasformazioni in atto nellasocietà attuale - sono ravvisabilinel desiderio di trovare <strong>del</strong>lesoluzioni al disagio psicologicoche ognuno vive quotidianamentenei propri contesti familiari,scolastici e gruppali. Tale crescita,potremmo dire che è un sintomo<strong>del</strong> bisogno di <strong>Psicologi</strong>a diffusonella società italiana. Anzipotremmo asserire che spessoquesto bisogno è anche lamotivazione che spinge i giovaniad iscriversi ad un corso di<strong>Psicologi</strong>a, nonostante le pocorassicuranti disponibilità diessere inseriti nel mercato <strong>del</strong>lavoro.Perché è evidente chel’inserimento di una tale mole diprofessionisti porti segni dievidente squilibrio nel mercato <strong>del</strong>lavoro.Da una recente ricerca è emersoinfatti che solo il 45% <strong>degli</strong> iscrittiall’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> èeffettivamente occupatonell’ambito <strong>del</strong>la sua professionespecifica e secondo i dati diAlmalaurea, nel 2007, i laureatiin <strong>Psicologi</strong>a occupati ad un annodal conseguimento <strong>del</strong> titolocostituivano e sclu sivamente il47% <strong>del</strong> totale.Per tutti questi motivi,l’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> La zio, chiededa tempo: a) il superamento <strong>del</strong>lelauree triennali poiché nonidonee agli sbocchi occupazionali;b) la corretta collocazione <strong>del</strong>la<strong>Psicologi</strong>a quale laureaprofessionalizzante, con ilconseguente inserimento nelgruppo A <strong>del</strong>l’allegato C <strong>del</strong> DM <strong>del</strong>20 settembre <strong>2010</strong>, che prevede unminor numero di allievi per ognidocente (70 allievi contro i 300attuali); c) l’istituzione di untirocinio professionalizzante,quindi pagato, come già accadeper altre professioni; d) il blocco<strong>del</strong>l’istituzione di nuovi corsi dilaurea in <strong>Psicologi</strong>a. Quest’ultimopunto perché ci sono ben 27 ateneiin tutta Italia e 4 Università5


in primo piano: psicologia e riforma universitariaI CORSI DI PSICOLOGIAPRIMA DELLA RIFORMA “GELMINI”FACOLTÀ DI PSICOLOGIAUniversità <strong>degli</strong> Studi di TriesteUniversità <strong>degli</strong> Studi di Torino - Alma UniversitasTaurinensisUniversità <strong>degli</strong> Studi di PadovaAlma Mater studiorum - Università <strong>degli</strong> Studi di BolognaUniversità <strong>degli</strong> Studi di FirenzeUniversità <strong>degli</strong> Studi G. D’Annunzio Chieti PescaraUniversità <strong>degli</strong> Studi de L’AquilaSapienza Università di RomaUniversità Cattolica <strong>del</strong> Sacro Cuore - Sedi di Milanoe BresciaUniversità <strong>degli</strong> Studi di ParmaUniversità telematica Internazionale UninettunoUniversità <strong>degli</strong> Studi E-campusFACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIAUniversità di Pisa - Corsi di laurea in Scienze e Tecniche di<strong>Psicologi</strong>aFACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONEUniversità LUMSA - Sede di RomaUniversità <strong>degli</strong> Studi Guglielmo Marconi Telematicatelematiche che propongono corsidi laurea in <strong>Psicologi</strong>a. Tali corsiafferiscono a varie Facoltà comead es. Scienze <strong>del</strong>l’Educazione o<strong>del</strong>la Formazione, uno di questiafferisce addirittura alla Facoltàdi Medicina e chirurgia (v.specchietto qui sopra). Solo aRoma ci sono, tra lauree triennalie specialistiche/magistrali unadozzina di corsi di psicologia,sempre senza contare i corsi adistanza.Alla luce <strong>del</strong> quadro appenadefinito, l’<strong>Ordine</strong> è chiamato asvolgere la propria funzionebasilare di tutela, di sviluppo e dipromozione <strong>del</strong>l’immagine <strong>del</strong>la<strong>Psicologi</strong>a e di elaborazione diuna politica professionale efficace,volta a valorizzare al meglio leopportunità che la <strong>Psicologi</strong>a offrealla società.Nell’ultimo mese si è molto parlato- e molto si è frainteso - sulprocesso di riorganizzazionemesso in atto dalla Università diRoma Sapienza.Il nuovo Statuto <strong>del</strong>la “Sapienza”che ha anticipato di alcuni mesi(e possiamo solo supporre che loabbia fatto per problemi legati albilancio <strong>del</strong>l’Ateneo) il Titolo 1 art.2 comma b <strong>del</strong>la L. 240, lacosiddetta legge Gelmini1, haridotto da 23 a 11 il numero <strong>del</strong>leFacoltà, e da 106 a 67 quello deidipartimenti. Questa drasticariduzione ha cancellato alcuneFacoltà e ne ha aggregate diversetra loro, modificandoneprofondamente anche le funzioni.Infatti - secondo la nuova riforma- le Facoltà hanno solo la funzionedi valutare l’operato e la qualitàdei dipartimenti, mentre toccheràa questi ultimi occuparsi di6didattica, di ricerca e deiconcorsi che regolano le carrieredei docenti.Ma torniamo a noi. La nuovaorganizzazione ha cancellato ledue Facoltà di <strong>Psicologi</strong>a dandovita ad una Facoltà di “Medicina e<strong>Psicologi</strong>a” che aggrega tredipartimenti di <strong>Psicologi</strong>a equattro di Medicina, prevedendonaturalmente il mantenimento<strong>del</strong>le rispettive autonomie.I sette Dipartimenti - infatti -manterranno in vita i rispettivicorsi di laurea, organizzando -come dicevamo - didattica ericerca secondo le rispettivecompetenze e ambiti professionali.Non possiamo intanto nonevidenziare comel’avvenuta rinuncia alla Facoltàdi <strong>Psicologi</strong>a - e non solo - sia unamanifestazione sintomatica <strong>del</strong>lacultura oggi dominante nel Paese,che non crede nel valore strategico<strong>del</strong>la conoscenza e <strong>del</strong>la ricercacome principale risorsa per ilfuturo <strong>del</strong>l’Italia nel mondoglobalizzato. Questa realtà èall’origine - come già detto - <strong>del</strong>leproteste che si sono levate nelPaese dal mondo <strong>del</strong>l’Università e<strong>del</strong>la Scuola.Ma parliamo <strong>del</strong> disorientamentoche la riforma ha provocatoall’interno <strong>del</strong>la nostra comunitàprofessionale. Specialmente lasituazione che si è determinata aRoma, e che riguarda lascomparsa <strong>del</strong>le due Facoltà di<strong>Psicologi</strong>a <strong>del</strong>la Sapienza, hadestato timori e confusione, ancheper il significato che queste dueistituzioni - date le lorodimensioni ed il loro prestigio -rappresentavano per gli psicologi.Non è un caso che la scomparsa<strong>del</strong>le Facoltà di <strong>Psicologi</strong>a diRoma abbia prodottopreoccupazione anche in colleghidi altre regioni - che magariavevano studiato a Roma - o instudenti iscritti in altri corsi dilaurea in psicologia romani,proprio perché l’innovazione èstata avvertita come un“arretramento” <strong>del</strong>la posizione<strong>del</strong>la psicologia in quantodisciplina riconosciuta nella suaautonomia e nella sua rilevanzaculturale e professionale.Questo senso di disorientamentosi è espresso anche con <strong>del</strong>lecritiche mosse all’<strong>Ordine</strong>, accusatodi non avere informato lacomunità su ciò che stavaaccadendo nell’Ateneo romano.Non possiamo che respingere taliaccuse al mittente, e questo per ilsemplice motivo che l’<strong>Ordine</strong> nonera informato <strong>del</strong>le modalità deicambiamenti, né avrebbe dovutoesserlo.Le governance universitarie sisono mosse nella loro totaleautonomia rispetto all’<strong>Ordine</strong> -così come l’<strong>Ordine</strong> si muove inpiena autonomia rispettoall’Università.Certo, è opportuno fare unaconsiderazione, e cioè che difronte ad un cambiamento cosìimportante ed “epocale” - come larinuncia a due Facoltà autonome- sarebbe stato preferibile se primadi legiferare si fosse avviato unospazio di confronto e di dibattitoampio (anche se - lo ripetiamo -giuridicamente non dovuto) nonsolo nelle stesse Facoltà ma anche


in primo piano: psicologia e riforma universitariaUniversità <strong>degli</strong> Studi di MessinaUniversità <strong>degli</strong> Studi di PalermoUniversità <strong>degli</strong> Studi di CataniaUniversità di CagliariUniversità <strong>degli</strong> Studi di Bari Aldo MoroUniversità <strong>del</strong> SalentoUniversità <strong>degli</strong> Studi di Urbino Carlo BoUniversità <strong>degli</strong> Studi di GenovaUniversità <strong>degli</strong> Studi di BergamoFACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONEUniversità Pontificia Salesiana - RomaPontificia Facoltà di Scienze <strong>del</strong>l'Educazione «Auxilium»FACOLTÀ DI SCIENZE COGNITIVEUniversità <strong>degli</strong> Studi di TrentoFACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIAUniversità <strong>degli</strong> Studi di Napoli Federico IIUniversità <strong>degli</strong> Studi di PaviaCORSI DI LAUREA IN PSICOLOGIANON AFFERENTI A FACOLTÀUniversità Europea di Romaall’interno <strong>del</strong>la comunitàprofessionale di cui gli stessidocenti fanno parte. Un confrontoe un dibattito che non avrebbepotuto per nessuna ragionesuscitare critiche e che soprattuttoavrebbe evitato, fra i nostriiscritti, confusioni efraintendimenti dovuti ad unadiffusa mancanza di informazionicorrette. Si sarebbero impediteanche campagne didisinformazione portate avanti afini politici.Ma è vero che questoprovvedimento, preso dallaSapienza, comporterà unridimensionamento<strong>del</strong>l’immagine e <strong>del</strong> prestigio <strong>del</strong>lapsicologia e quindi di tutti glipsicologi?Premettiamo intanto che gliorgani centrali di governo <strong>del</strong>laSapienza riferiscono - così comeespresso nel testo inviatoci solorecentemente e che potete leggerequi accanto - di avere preso le lorodecisioni basandosi sullaconstatazione che, alla luce <strong>del</strong>ledisposizioni contenute nel testo<strong>del</strong>le riforma universitaria, le dueFacoltà di <strong>Psicologi</strong>a, ancheriunificate, non avevano i numeriper rimanere facoltà autonoma,avendo al loro attivo 150 docentimentre ne occorrevano 375, mache potevano tuttavia manteneretre Dipartimenti di <strong>Psicologi</strong>a.A partire da considerazioni legateal complessivo orientamentoculturale dei dipartimenti, icolleghi universitari hanno optatoper l’aggregazione deidipartimenti e dei corsi di laureain psicologia nella nuova Facoltàdi Medicina e <strong>Psicologi</strong>a, piuttostoche in altre facoltà di diversoorientamento. Questaaggregazione non comporteràalcuna forma di assorbimento <strong>del</strong>tipo di formazione impartita inprospettive medico biologiche, néalcuna forma di subalternità neiconfronti <strong>del</strong>la componentemedica <strong>del</strong>la nuova Facoltà, anchegrazie all’accresciuta autonomiadi cui godranno i dipartimentiche saranno i veri protagonisti<strong>del</strong>la gestione dei corsi di laurea.La laurea che si conseguirà saràsempre e solo in <strong>Psicologi</strong>a cosìcome già accade nei corsi dilaurea istituiti presso altreFacoltà.Ma facciamo un passoindietro. È innegabileche dopo aver perseguito - comesemplici psicologi - l’obiettivo<strong>del</strong>la creazione di una Facoltà dipsicologia e dopo aver sottolineatotante volte l’importanza<strong>del</strong>l’esistenza di questaistituzione, non si possasemplicemente dire che nulla ècambiato o anzi, magari è megliocosì.La creazione di Facoltà di<strong>Psicologi</strong>a era stata, a suo tempo,salutata dalla comunitàprofessionale in modo moltofavorevole. La funzione di unaFacoltà autonoma – precedentealla Riforma – riguardava il pianoamministrativo, la disponibilitàdi cattedre e concorsi e laformazione.Alle Facoltà si aggiungeva lacreazione di Dipartimenti dipsicologia, con diversedenominazioni, a cui era devolutala formulazione e la realizzazionedei programmi di ricerca. Unafunzione particolare, in questopanorama, era stata assunta dalleFacoltà più grandi: Padova, Romae successivamente Milano.Ma in questo nessun <strong>Ordine</strong> avevamai avuto alcuna parte. Inoltre -in termini di validità <strong>del</strong>laformazione - questa maggioreautonomia non ha però mainecessariamente determinato<strong>del</strong>le differenze rispetto ai corsi dilaurea inclusi in altre Facoltà.Facciamo un esempio. Ilconseguire una Laurea in<strong>Psicologi</strong>a in un corso diformazione in <strong>Psicologi</strong>a pressouna Facoltà di Scienze <strong>del</strong>laFormazione o di Lettere eFilosofia o addirittura diMedicina e Chirurgia non hamodificato la validità <strong>del</strong>laformazione.Dal punto di vista <strong>degli</strong> Ordini,quindi, pur essendo stata valutatamolto positivamente - a suo tempo- l’istituzione di Facoltàautonome, l’elemento di maggioree fondamentale importanza è statoed è l’adeguatezza <strong>degli</strong>insegnamenti impartiti e lavalidità <strong>del</strong>la ricerca, viste comela risorsa principale su cuifondare la competenza deiprofessionisti.Riteniamo, dunque, che di frontealle nuove situazioni siaimportante che l’<strong>Ordine</strong> continuia svolgere fino in fondo - proprionel modo in cui è definita dallalegge che lo istituisce - la funzioneche gli è essenziale e per la quale èstato creato, vale a dire la tutela<strong>del</strong>la professione e7


in primo piano: psicologia e riforma universitariaCOMUNICATO STAMPA DEL 27 11 <strong>2010</strong>LA POSIZIONE DELL’ORDINESULLA RIFORMA UNIVERSITARIACon riferimento alla questione <strong>del</strong>la riforma universitaria,che in questi giorni è sulle prime pagine di tutti iquotidiani, il Presidente <strong>del</strong> Consiglio Nazionale <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong>, dott. Pinluigi Palma, esprime preoccupazionee rammarico, perché, pur consapevole <strong>del</strong>l’autonomia<strong>del</strong>la Università, né l’<strong>Ordine</strong> a livello Nazionalené i Consigli territoriali sono stati coinvolti dalle IstituzioniUniversitarie sulle ipotesi di aggregazioni dipartimentalie sulla costituzione di nuove Facoltà. A Roma,certamente sarebbe stato preferibile mantenere l’autonomiaper la facoltà di <strong>Psicologi</strong>a.Tuttavia, il Presidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> e membro<strong>del</strong> Consiglio Nazionale, dott.ssa Zaccaria, al fine di evitarequalsiasi fraintendimento, chiarisce che “la nuovaFacoltà di Medicina e <strong>Psicologi</strong>a <strong>del</strong>la Sapienza di Roma,comporta comunque il mantenimento <strong>del</strong>le rispettive autonomieaggregando 7 Dipartimenti (3 di psicologia e 4di medicina), che manterranno in vita i rispettivi corsi dilaurea tenendo insieme didattica e ricerca secondo le rispettivecompetenze e ambiti professionali, e che la facoltà,secondo proprio Statuto, dovrà valutare la bontàdei dipartimenti”.Fermo restando che disegno di legge Gelmini attribuirebbeproprio ai dipartimenti la costruzione dei percorsiformativi, l’<strong>Ordine</strong> chiede alle Università precise garanziecirca il rispetto <strong>del</strong>l’autonomia scientifica e professionale<strong>del</strong>la psicologia.conseguentemente <strong>del</strong>laformazione, presupposto base perpoter svolgere la professione.Quindi qual è il rapportodi interlocuzione traOrdini e Università sulpiano normativo?Premettiamo intanto che ilrispetto <strong>del</strong>le rispettive autonomieè alla base di una collaborazioneordinata e giuridicamentecorretta e <strong>del</strong>la costruzione disinergie efficaci fra queste duediverse istituzioni per ilraggiungimento di obbiettivicomuni volti al miglioramento sia<strong>del</strong>la formazione che <strong>del</strong>lecompetenze professionali.Per ciò che riguarda le norme, ilD.M. 270/2004 art 11 comma 42stabilisce il rapporto che vige trale due Istituzioni. L’<strong>Ordine</strong> deveessere consultato dall’Universitàper quanto riguarda laconoscenza <strong>del</strong> fabbisogno diprofessionisti, vale a dire deveconsiderare se c’è unacorrispondenza fra il loro numeroe le esigenze espresse dalla societàe stimare la proporzione che esistefra la reale consistenza <strong>del</strong>leopportunità di lavoro e laquantità di laureati che esconodai corsi di laurea, e diconseguenza fornire unavalutazione sull’adeguatezza <strong>del</strong>laformazione che viene impartita.8Questo rapporto è un utile puntodi partenza per lo sviluppo di unacooperazione che è destinata asvilupparsi date le condizionicritiche in cui la nostraprofessione si trova oggi.Andando più in profondità, tra icontributi fondamentali chel’<strong>Ordine</strong> può fornire all’Università- per collaborare allaformulazione dei programmi -possiamo ricordare, moltosinteticamente, la conoscenza<strong>del</strong>le opportunità di occupazione equindi la possibilità di recepirecon maggiore precisione le nuoveesigenze manifestate dall’utenza,che richiedono una preparazioneche supera le categorietradizionali (psi cologia clinica,psicologia <strong>del</strong> lavoro e psicologia<strong>del</strong>la scuola) partendo da unaadeguata conoscenza <strong>del</strong> semprepiù diffuso bisogno di “psicologia<strong>del</strong>la salute e <strong>del</strong> benessere” cheaccompagna lo sviluppo <strong>del</strong>lasocietà nello stesso momento incui la crisi e conomica comprimeviolentemente le possibilità diinvestire in qualunque forma diassistenza.L’<strong>Ordine</strong> dà dunque indicazionialle Università per quantoriguarda i fabbisogni formativilegati al mercato <strong>del</strong> lavoro e nonsi può occupare e non ha nessunavoce in capitolosull’organizzazione interna<strong>del</strong>l’Università.D’altro canto, come è sempreaccaduto e come mostrano idocumenti che sono pubblicati,l’Università ha ufficialmenteinterpellato l’<strong>Ordine</strong> chiedendoinformazioni per effettuare una“valutazione comparativa traofferte formative garantite daicorsi di laurea in <strong>Psicologi</strong>a edeffettive esigenze connesse almercato <strong>del</strong> lavoro riscontratenella comunità professionaleregionale”.La richiesta <strong>del</strong>l’Università e larisposta <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>, (v.documenti pubblicati) è unesempio eloquente di come lanostra istituzione professionalepossa, nel pieno rispetto <strong>del</strong>lerispettive competenze, affrontareil problema <strong>del</strong> rapporto fra laformazione universitaria ed ilmondo <strong>del</strong> lavoro.Occorre affermare con chiarezzache i compiti istituzionali<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> possono essereaffrontati solo nel quadro di unavisione globale <strong>del</strong>la complessaintegrazione fra formazione,ricerca e ricezione <strong>del</strong>le esigenzeposte dalla società in cuioperiamo, che, come abbiamo piùvolte osservato, ha un grandebisogno <strong>del</strong>la nostraprofessionalità articolata nelle suemodalità tradizionali e nelle suenuove potenzialità di cui leesigenze <strong>del</strong>la società e la ricercala arricchisce.


in primo piano: psicologia e riforma universitariaIl CNOP ha sempre tutelato l’autonomia <strong>del</strong>la psicologia;infatti ha impugnato 13 bandi di altrettante Universitàe Facoltà di Medicina che ammettevano i medici allaspecializzazione in psicologia clinica. Tutti i ricorsi propostida CNOP e <strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> contro MIUR, Ministero<strong>del</strong>la Salute, FNOMCeO e Università La Sapienza, hannoavuto come esito ben due sentenze <strong>del</strong> Consiglio diStato, che hanno chiarito che l’accesso alla specializzazionein psicologia clinica è riservata esclusivamente ailaureati in psicologia. Di qui la conseguente collocazionedi psicologia clinica nelle specializzazioni di area psicologicae non medica con il nuovo ordinamento approvatocon Decreto 10 marzo <strong>2010</strong>.Ribadisce Palma: “La qualità <strong>del</strong>la formazione professionaleè materia d’interesse <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> perché direttamenteconnessa alla qualità <strong>del</strong>le prestazioni professionalierogate e alle competenze che i professionisti mettonoin campo a favore sia <strong>del</strong>la società civile sia <strong>del</strong>lo sviluppodi una cultura più attenta e al servizio <strong>del</strong> benesserepsicologico.”In quest’ottica, in relazione ai livelli di competenza necessariper l’esercizio <strong>del</strong>la professione, il Consiglio Nazionaleè da sempre contrario alla laurea triennale in psicologiae a favore <strong>del</strong> ciclo unico.Per questi motivi, chiediamo che nell’immediato si procedaalla giusta collocazione di <strong>Psicologi</strong>a nel raggruppamentocon la minima numerosità di studenti, cioè nelgruppo A <strong>del</strong>l’Allegato C <strong>del</strong> D.M. 22 settembre <strong>2010</strong>, inmodo da garantire una adeguata efficacia formativa comerichiesto per le lauree professionalizzanti.Auspichiamo pertanto che si possa finalmente aprireun dialogo con le università sull’urgente necessità di programmazione<strong>degli</strong> accessi correlati alle reali esigenze <strong>del</strong>mercato <strong>del</strong> lavoro e <strong>del</strong>la domanda sociale.Tornando alla aggregazione <strong>del</strong>Corso di Laurea in <strong>Psicologi</strong>anella Facoltà di Medicina e<strong>Psicologi</strong>a rimandiamo,coerentemente con quanto detto, alcomunicato stampa <strong>del</strong> 27novembre <strong>2010</strong> - che è qui soprapubblicato.In tale comunicato - lo vogliamoribadire - esprimiamo laconvinzione che la collocazione<strong>del</strong>la formazione di base <strong>degli</strong>psicologi in Facoltà autonome èevidentemente una posizionevantaggiosa che cirammarichiamo sia andata persa.È quindi comprensibile che lanostra sia la posizione di chi,prima di esprimere unavalutazione, aspetta di vedere irisultati concreti.A rendere più complesso ungiudizio si deve aggiungere ilfatto che, come abbiamo già detto,il nuovo modo di concepire lefunzioni dei dipartimenti, ancheper quanto riguarda lacostruzione dei percorsi formativirispetto alle facoltà, rende difficile,prima di aver constatato comeandranno le cose, valutare ivantaggi che comporterà laconservazione dei treDipartimenti di psicologia:Dipartimento 40, <strong>Psicologi</strong>a deiprocessi di sviluppo esocializzazione, 41 <strong>Psicologi</strong>a e 42<strong>Psicologi</strong>a dinamica e clinica.Non occorre ripetere quanto èdetto chiaramente nel nostrocomunicato stampa, ma vogliamoribadire che il nostro compitoprimario è il rispetto ed il man -tenimento <strong>del</strong>l’autonomiascientifica e professionale <strong>del</strong>lapsicologia e che è soltantomantenendo rigorosamente questaprospettiva che possiamoaugurarci che da questaaggregazione nella Facoltà diMedicina e <strong>Psicologi</strong>a possanoderivare nuove opportunità. Nondobbiamo nemmeno dimenticareche tutta questa trasformazione ciè sempre stata presentata comeuna conseguenza <strong>del</strong>la politicagenerale <strong>del</strong>la riformauniversitaria e di una riduzione<strong>del</strong>la disponibilità dei fondi. Inpratica un po’ come la scelta <strong>del</strong>male minore per evitare futuri epiù gravi disagi e non come unadecisione motivata soltantodall’intenzione di migliorare ilfunzionamento dei corsi dilaurea.Qualunque sia comunque l’assettoche il cambiamento organizzativo<strong>del</strong>l’ordinamento universitario haprodotto e qualunque sia il giocodi forze, di interessi e di esigenzeche si sono mosse all’interno diquesto processo di trasformazione,il compito <strong>del</strong> nostro <strong>Ordine</strong>rimane lo stesso, e cioè tutelare la<strong>Psicologi</strong>a (così come è accadutocon la sentenza <strong>del</strong> Consiglio diStato per la specializzazione in<strong>Psicologi</strong>a clinica), data la<strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong>la situazioneattuale <strong>del</strong>la nostra professione inuna società attraversata daprofondi sussulti di crisi.g1 Titolo 1 art.2 comma b) riorganizzazione deidipartimenti assicurando che a ciascuno di essiafferisca un numero di professori, ricercatoridi ruolo e ricercatori a tempo determinatonon inferiore a trentacinque, ovvero quarantanelle università con un numero di professori,ricercatori di ruolo e a tempo determinatosuperiore a mille unità, afferenti a settoriscientifico-disciplinari omogenei.2 “Le determinazioni di cui al comma 3, sono assuntedalle università previa consultazione conle organizzazioni rappresentative nel mondo<strong>del</strong>la produzione, dei servizi e <strong>del</strong>le professionicon particolare riferimento alla valutazionedei fabbisogni formativi e <strong>degli</strong> sbocchi professionali.”9


in primo piano: psicologia e riforma universitariaIn un documentole ragioni di una sceltaLe risposte alle osservazionie alle criticheSULLA NUOVA FACOLTÀDI MEDICINA E PSICOLOGIAALLA SAPIENZACambiamenti e novità preoccupanosempre un po’. È un atteggiamentonaturale, persino importante per monitoraree talvolta comprendere larealtà. Ma contro l’istituzione <strong>del</strong>lanuova Facoltà di Medicina e <strong>Psicologi</strong>aalla Sapienza è stata alimentatauna campagna disinformata e pretestuosa.La nuova Facoltà è stata presentata,anche da studenti mobilitaticontro il DDL Gelmini e i tagli finanziarialle università, come l’assorbimento<strong>del</strong>le Facoltà di psicologia daparte di una Facoltà medica, la perditadi autonomie raggiunte, l’invasionedi territori professionali. Il richiamoalla mobilitazione contro i nemiciesterni si è accompagnato alla ricercadi quelli interni. Si è sostenutoche l’istituzione di Medicina e <strong>Psicologi</strong>aera frutto di colpi di mano, diuna frettolosa riorganizzazione di cuinon vi era necessità, un’operazionevoluta solo dai vertici <strong>del</strong>la Sapienza.Queste critiche ingenerano seri interrogativisu quanto all’esterno siafiltrato e sia stato compreso <strong>del</strong> complessoprocesso di riforma che ha avutoluogo alla Sapienza. Pensiamo cheil miglior modo di rispondere allepreoc cupazioni sia quello di chiarirein modo semplice e condivisibile icontesti e le ragioni che hanno portatoal nuovo assetto organizzativo<strong>del</strong>la Sapienza e in particolare all’istituzione<strong>del</strong>la nuova Facoltà di Medicinae <strong>Psicologi</strong>a.101. Il nuovo assetto organizzativodi “Sapienza”La scelta in merito all’aggregazionedei Dipartimenti e all’istituzione <strong>del</strong>lenuove Facoltà è stata complessaper la molteplicità <strong>degli</strong> interessi legittimamentein gioco che hanno limitatole alternative possibili e praticabili,ma è anche relativamente sempliceda comprendere seguendone losviluppo.Innanzitutto va notato che la questioneriguarda come raggruppare iNuovi Dipartimenti <strong>del</strong>la Sapienza(innovati da responsabilità aggiuntivein merito alla didattica di secondoe terzo livello) entro una Nuova Facoltà(innovata da funzioni preminenticentrate sulla programmazione e sullavalutazione <strong>del</strong>le attività formative,di ricerca nonché di quelle ad essestrumentali). Non era questione risolvibilesolo in base a canoni ideologici,o epistemologici, né a opinionipiù o meno improvvisate. Neppure bisognapensare che la soluzione adottataa Sapienza debba essere adottatada altre Università. Infatti, l’autonomia<strong>degli</strong> Atenei serve proprio a daresoluzioni diverse a problemi diversiin contesti diversi 1 .Appelli e interventi contro la nuovafacoltà ignorano o travisano la ratioe il testo <strong>del</strong> nuovo Statuto <strong>del</strong>laSapien za, emanato in base a leggi vigentie ai principi costituzionali sull’autonomia<strong>del</strong>le università anche perattenuare, anticipandole, disposizioni<strong>del</strong>la riforma Gelmini che limitanol’autonomia universitaria 2 . Nel corsodi vari mesi il Senato Accademico(SA) e il Consiglio d’Amministrazione<strong>del</strong>la Sapienza hanno <strong>del</strong>iberatoun radicale cambiamento <strong>del</strong>la funzione<strong>del</strong>le Facoltà e dei Dipartimenti.Con il nuovo statuto il rettore e ilSA, oltre ad anticipare la riforma Gelmini,hanno voluto affrontare tre principaligravi criticità:• il gigantismo e l’incongruenza <strong>del</strong>mo<strong>del</strong>lo organizzativo <strong>del</strong>la Sapienza:circa 4.500 docenti nei ruoli, circa110 Dipartimenti, 24 Facoltà didimensioni assai varie o per numerodi studenti o per numero di docenti;• l’inefficace riorganizzazione <strong>del</strong>la Sapienzain Atenei federati, ostacolatada tre problemi principali: a) ilconflitto fra tendenze centraliste espinte autonomiste (a volte scissioniste),b) la carenza di risorse necessariea dotare gli atenei di propriapparati di gestione, c) aggregazionideterminate più da esigenze contingenti(p.es. tener separate Facoltàappena scisse) che non da realicoerenze culturali;• Il dualismo fra ricerca e didattica e,in particolare, il fatto che dopo lariforma <strong>degli</strong> anni ’80 le Facoltà - antichiorganismi - avevano mantenutola titolarità <strong>del</strong>le proposte e <strong>del</strong>l’organizzazionedei corsi di studio,nonché <strong>del</strong>le scelte in materia di organicidei docenti (le chiamate) chepure hanno evidenti impatti per laricerca, di competenza dei Dipartimenti.2. La Facoltà di “Medicina e <strong>Psicologi</strong>a”L’ipotesi di una convergenza fra itre Dipartimenti riferibili alle due Facoltàdi <strong>Psicologi</strong>a e i quattro Dipartimentiriferibili alla Facoltà di Medicina2 non è nata nottetempo, né èstata elaborata in organi non legittimatia proporla, né imposta illegittimamente.Trattandosi di una sceltastrategica di governance è maturataentro gli organi centrali di governo<strong>del</strong>la Sapienza, in particolare nel SAe nel Collegio dei Direttori di diparti-


in primo piano: psicologia e riforma universitariamento, inizialmente con posizioni eintenti convergenti di tutti gli psicologiche ricoprivano ruoli di responsabilitànegli organi centrali <strong>del</strong>l’ateneo.Una semplice divisione, 4500 docentifratto 12 (il numero massimo diFacoltà previsto dallo Statuto) rivelache la dimensione attesa di una nuovaFacoltà è di circa 375 docenti. Neitre Dipartimenti di <strong>Psicologi</strong>a ve neerano circa 150. Era dunque naturalee opportuna un’aggregazione conaltri Dipartimenti. 3Diversi colleghi, non solo nei Dipartimentidi psicologia, non si interessanoalle politiche istituzionali. Altrihanno creduto (e taluni desiderato)che il nuovo Statuto non sarebbestato pubblicato in Gazzetta Ufficiale,che l’accorpamento e la riduzione<strong>del</strong> numero dei Dipartimenti avrebberorichiesto tempi più lunghi, e infineche l’accorpamento dei nuovi Dipartimentinelle nuove Facoltà fosseun’impresa impossibile. Ma le cosenon sono andate così, e i cambiamentidovevano essere affrontati presto enel miglior modo possibile.Tra i colleghi che hanno seguito piùattentamente e proattivamente l’evoluzione<strong>del</strong> processo di riorganizzazione<strong>del</strong>la Sapienza, pochi hannoconsiderato convergenze con Dipartimentidi area sociologica, qualcun’altroha espresso favore a unaunificazione con il Dipartimento di Filosofia,la maggior parte ha ritenutopiù congruente l’ipotesi di manteneretre Dipartimenti di psicologia, mantenendovie aggregandovi docenti dialtri settori disciplinari. I tre Dipartimentirappresentavano infatti la condizionenecessaria sia per poter proporreuna Facoltà autonoma, riunificandole due pre-esistenti, sia perorientarsi verso nuove aggregazioni.Considerando opportunità e possibilità,ha prevalso l’idea che convenisseaggregarli con i quattro nuovi Dipartimentiriferibili alla Facoltà di Medicina2.Il problema era sia culturale sia organizzativo,perché alla Sapienza inuovi Dipartimenti sono in primisgrandi strutture organizzative. Equivalgonoa una piccola industria. Infattiun Dipartimento con circa 50 docentiafferenti attivi gestisce un budgetannuo attorno a 1 milione di euro,che salgono a oltre 6 se si consideranoi costi di personale e le immobilizzazionipatrimoniali. Soprattuttoil Dipartimento e i suoi organihanno la responsabilità di garantirel’impegno di circa 150.000 ore di lavoroper anno qualora vi operino uncentinaio fra docenti, dottorandi/specializzandi,assegnisti e personaleATA. Queste attività saranno valutatecon crescente attenzione dagli organicentrali <strong>del</strong>l’università anche afini di ripartizione e riequilibrio di risorse,auspicabilmente innanzituttoedilizie e di personale.Disgraziatamente le occasioni perdiscutere non sono state adeguate.L’approvazione e la pubblicazione <strong>del</strong>nuovo Statuto sono avvenute in pochimesi e, immediatamente prima esubito dopo la sua entrata in vigore,la discussione nelle due Facoltà di<strong>Psicologi</strong>a ha avuto differente ampiezza.Larga nella seconda, ma purtropponon nella prima in cui la Presideera colpita da grave malattia. Evidentemente,non competeva alle Facoltàpreesistenti decidere l’aggregazionefra i nuovi Dipartimenti, ma nonsi discute mai abbastanza e certamenteil coinvolgimento e l’ownership<strong>del</strong>le scelte fra gli interessati non sonomai sufficientemente ampi.Le motivazioni strategiche (basatesu considerazioni dei punti di forza edi debolezza, <strong>del</strong>le minacce e <strong>del</strong>leopportunità) culturali e professionali,a favore <strong>del</strong>la convergenza dei nuoviDipartimenti in una Facoltà di Medicinae <strong>Psicologi</strong>a sono state espresseanche in alcuni documenti (dei direttori,<strong>del</strong> preside Caprara, etc.) chehanno avuto circolazioni differentinelle Facoltà e nei Dipartimenti. Talimotivazioni sono peraltro coerenticon tendenze presenti negli USA e inaltri paesi “a psicologia avanzata” comel’Olanda.L’ispirazione culturale che ha motivatola convergenza di Dipartimentidi Medicina e di <strong>Psicologi</strong>a nella nuovaFacoltà deriva dalla necessità di unapproccio globale alla tutela e allapromozione <strong>del</strong>la salute, teso non soload assicurare trattamenti più efficaciper la cura <strong>del</strong>le malattie, ma anchecapace di rispondere alla doman -da crescente di educazione, prevenzione,e promozione <strong>del</strong> benessereagendo sugli stili di vita, gli atteggiamenti,i comportamenti, le mentalitàe la cultura <strong>del</strong>la salute.Entro la nuova Facoltà, che avrebbepotuto chiamarsi Scienze <strong>del</strong>la Salutema che, per ragioni di chiarezzae di continuità giuridica, è stata chiamataMedicina e <strong>Psicologi</strong>a, docentie studenti dei diversi Dipartimenti e<strong>del</strong>le diverse aree formative potrannocollaborare per l’elaborazione di11


in primo piano: psicologia e riforma universitariapolitiche pubbliche e rappresentareun interlocutore privilegiato dei Ministeri<strong>del</strong>la Salute, <strong>del</strong>l’Istruzione e<strong>del</strong>la Ricerca, <strong>del</strong> Lavoro, <strong>del</strong>l’Ambientee <strong>del</strong>la Giustizia, di enti locali,di altri enti e organizzazioni dei tresettori.Le maggiori opportunità di collaborazionee integrazioni tra disciplinee pratiche professionali contigueseppur distinte, potrà favorire coltempo lo sviluppo e il perfezionamen -to di nuove competenze e conseguen -temente l’estensione dei profili professionalitradizionali e l’aumento <strong>degli</strong>sbocchi occupazionali. Le maggioripossibilità di articolazione <strong>del</strong>l’offertaformativa dovrebbero favorireuna maggiore capacità di attrazionedei migliori studenti da tutto il nostroPaese e da altri Paesi, soprattutto peri corsi di secondo livello (lauree magistrali)e di terzo livello (master,scuole di specializzazione dottorati).Dovrebbe risultare potenziata lacom petitività di gruppi di ricerca interdisciplinarie perciò la capacità diattrarre fondi per la ricerca pubblicie privati e a livello sia nazionale cheinternazionale con evidenti ricadutepositive, oltre che sulla qualità equan tità <strong>del</strong>la produzione scientifica,sui servizi resi, sul reclutamento, sullaformazione e lo sviluppo di carrieradei ricercatori.Ci si è voluti muovere in una prospettivaparticolarmente congenialeOSSICINI:“IL RISCHIO DI UN PASSOINDIETRO C’È E DOBBIAMOTENERLO PRESENTE”Sull’argomento abbiamo sentito lanecessità di raccogliere il parere diuno dei padri <strong>del</strong>la psicologia in Italia,in quanto promotore <strong>del</strong>la Legge56/89, il sen. Adriano Ossicini,al fine di chiarire la sua posizionerispetto al nuovo assetto organizzativoadottato da “Sapienza Universitàdi Roma”.12e favorevole ai Dipartimenti di <strong>Psicologi</strong>a,ben qualificati sul piano <strong>del</strong>l’impatto<strong>del</strong>la ricerca, e <strong>del</strong>le cui attivitàfruiscono direttamente svariatecentinaia di persone, non solo i tipicistudenti, ma anche enti pubblicie privati, professionisti in educazionepermanente, pazienti e clienti. Peraltroil numero e la varietà dei fruitoridi servizi psicologici offerti dai Dipartimentidovrebbero crescere peraumentare l’impatto sociale <strong>del</strong>le conoscenzepsicologiche e le occasionidi esperienza e di lavoro per gli studentiin <strong>Psicologi</strong>a.Come è noto, dal momento <strong>del</strong>l’iniziosostanziale <strong>del</strong> suo percorso,la <strong>Psicologi</strong>a, nel suo iter dicarattere scientifico didattico e professionale,ha dovuto trovare unproprio spazio attraverso polemichestoriche tra la Medicina e la Filosofia.Basta pensare che all’inizio la Filosofiaaccettava “ob torto collo”una <strong>Psicologi</strong>a solo se dichiaratasperimentale e la Medicina ne accettaval’esistenza di fatto, solo seinsegnata in sede filosofica.3. Le criticheLe critiche mosse dall’esterno hannocercato di attribuire le responsabilità<strong>del</strong>l’annessione a Medicina alvertice <strong>del</strong>l’Ateneo. Ma, con l’eccezione<strong>del</strong>la preside D’Alessio - peraltro<strong>del</strong> tutto favorevole al nuovo Statuto-, praticamente tutti i professoridi psicologia con responsabilità digovernance in organi centrali <strong>del</strong>l’Ateneo- che si può assumere meglioconoscessero il contesto <strong>del</strong>la Sapienza- hanno convenuto che la miglioreaggregazione praticabile fossecon i Dipartimenti di Medicina 2, nonsolo per il progetto culturale sopra<strong>del</strong>ineato ma anche per ragioni di politicauniversitaria. Una Facoltà autonoma,pur teoricamente possibile, sarebbestata assai debole nel nuovoscenario <strong>del</strong>la Sapienza, sia per lascarsa consistenza numerica dei docentiafferenti, sia per le carenti prospettiveoccupazionali per i laureati<strong>del</strong>le classi L 24 e M 51.I critici sembrano rivendicare cheper la <strong>Psicologi</strong>a alla Sapienza andassebene il mantenimento <strong>del</strong>la situazioneattuale, o addirittura un ritornoa tempi passati. Ma esiste unaureo passato dei corsi di laurea inpsicologia attivati negli anni ’70 nelleFacoltà di Magistero? Si può davverosostenere che la qualità dei processiformativi fosse adeguata per la maggiorparte <strong>degli</strong> studenti che s’iscrivevanonumerosi ai corsi di laureaquadriennali? Docenti, laureati e studentihanno poche ragioni per rimpiangereanche la qualità <strong>del</strong>la formazionenella Facoltà unica e nel corsodi laurea quinquennale. L’affollamentodi studenti, la carenza di docentidi ruolo e di spazi, l’alto numerodi laureati con scarse competenzeprofessionali e destinati ad alimentareil mercato extrauniversitario <strong>del</strong>laformazione alla psicoterapia, sono criticitàgravi e note, un po’ migliorate,ma non risolte né dall’istituzione <strong>del</strong>ledue Facoltà di <strong>Psicologi</strong>a, né dalriordino <strong>degli</strong> studi in base al DM270/04.Alcune critiche sono state mosse aidipartimenti, accusati di non averconsultato democraticamente gli afferenti.Ma i dipartimenti hanno - <strong>del</strong>tutto legittimamente - adottato mo<strong>del</strong>lidiversi di consultazione. Al Dipartimentodi <strong>Psicologi</strong>a dei processidi sviluppo e socializzazione (40,ex 38) si è discusso più volte in nu-Oltretutto, a parte questo dibattitoteorico che indica tra quali duerealtà culturali, didattiche e professionaliabbia dovuto navigarela <strong>Psicologi</strong>a per rimanere autonoma,c’è anche il fatto sul pianogiuridico che la <strong>Psicologi</strong>a fu, adun certo punto, abolita per leggedalla riforma Gentile e che le domanderivoltemi per l’attuale assettouniversitario <strong>del</strong>la <strong>Psicologi</strong>a,devono tener conto almeno, oltre ditutte le varie fasi di affermazione<strong>del</strong>la <strong>Psicologi</strong>a attraverso i Corsidi laurea e <strong>del</strong>le Facoltà, <strong>del</strong>le difficoltàcreate dalle ultime riformeed in particolare da quella attuale.


in primo piano: psicologia e riforma universitariamerosi consigli. A <strong>Psicologi</strong>a (41, ex39) si sono tenute discussioni in consiglioe il Direttore ha saggiato e tenutoconto <strong>degli</strong> o rientamenti espressisia in consiglio e sia in colloqui coicolleghi. A <strong>Psicologi</strong>a dinamica e clinica(42, ex 146) <strong>del</strong> tema si è discussoin più consigli e il Direttore hatenuto conto che, pur essendovi unamaggioranza orientata a mantenereun’autonoma Facoltà di <strong>Psicologi</strong>a vierano vari colleghi favorevoli a unaaggregazione con i Dipartimenti diMedicina 2 o in prima battuta o nelcaso non fosse stato possibile avereuna Facoltà di <strong>Psicologi</strong>a. Comunque,anche l’ampia partecipazione al votoper l’elezione <strong>del</strong> preside <strong>del</strong>la nuovafacoltà indica che l’adesione a questoprogetto è stata ampia e convinta.4. Per concludereLe confusioni ideologiche e le paurepretestuosamente alimentate (lapsicologia perde la sua autonomia, imedici diventano psicologi, gli studentisi trovano iscritti ad altri studie costretti a tasse più alte, etc. etc.)sono facilmente risolvibili in quantoinfondate. Ma possono alimentare sospettie conflitti inutili anche su problemiseri che dovremo affrontarepresto, riordinando i corsi di studioin <strong>Psicologi</strong>a così da rafforzare i corsidi secondo e terzo livello (magistrali,specializzazioni), nonché il longlife learning, potenziando ed estendendola ricerca applicata e i serviziesterni.La sperimentazione romana nonipoteca negativamente il futuro <strong>del</strong>ladisciplina e <strong>del</strong>la professione, al contrarione allarga le opportunità di diversificazionee sviluppo. Peraltrocontinuano a esistere la legge 56/89sulla professione, i titoli e i Corsi distudio <strong>del</strong>le classi L 24 e M 51, i Dipartimentidi psicologia (primari titolari<strong>del</strong>le responsabilità formative e<strong>del</strong>la ricerca), e anche Facoltà di <strong>Psicologi</strong>ain alcune università 4 .Va infine ribadito che l’assetto deiDipartimenti nelle nuove Facoltà èuna scelta di governance centrale cheè stata appropriatamente e legittimamentevotata e <strong>del</strong>iberata nel SenatoAccademico <strong>del</strong>la Sapienza. Infattil’autonomia e la responsabilità<strong>del</strong>le istituzioni universitarie riguardanol’istituzione, ma poi si declinanodifferentemente e si limitano progressivamenteai diversi livelli <strong>del</strong>l’organizzazione- Facoltà, Dipartimenti,sezioni, gruppi di ricerca e singolistudiosi- questi ultimi sono titolaridi diritti e doveri che comprendonol’elettorato <strong>del</strong>le cariche nel sistemadi governo ma non comprendonole decisioni in merito alla governancee alle scelte strategiche <strong>del</strong>leistituzioni.La pretesa che si debba garantire ilrispetto <strong>degli</strong> interessi di tutti i singoli,compresi gli organismi preesistenti,attraverso un assemblearismogeneralizzato comporta l’immobilitàe il mantenimento di uno status quodannoso e insostenibile per la società,per la Sapienza e, in particolare, peril futuro <strong>del</strong>la <strong>Psicologi</strong>a.7 Dicembre <strong>2010</strong>C. ViolaniS.M. AgliotiG. AntonucciE. BaumgartnerA.S. BombiG.V. CapraraN. DazziA. De CoroA. DeVescoviA.P. ErcolaniA.M. GianniniF. OrtuG.C. Zavattini1 Chi auspica che il Ministero e il Consiglio nazionale<strong>del</strong>l’ordine professionale dettino regoleorganizzative uguali in tutto il paese ha inmente l’università di Humboldt, di Napoleone,e di Casati, adatte a formare l’1% <strong>del</strong>la popolazioneo quella statalista di Gentile. Purtroppoanche nelle università non tutti hanno compresole molte ragioni per cui almeno un quarto<strong>del</strong>la popolazione deve avere una buona formazioneuniversitaria e che in Italia ci sono pocheuniversità rispetto a Paesi di comparabilesviluppo.2 Ed è per questo che il nuovo Statuto <strong>del</strong>la Sapienzaè stato approvato quasi all’unanimitàdal Senato Accademico <strong>del</strong>la Sapienza.3 Non si trattava di un obbligo, infatti è sopravvissutauna piccola Facoltà, Giurisprudenza,ma le differenze in termini di storia e peso politicosono evidenti, e non è detto che essa abbiafatto la scelta strategica migliore.4 Peraltro continueranno ad esistere anche corsidi studio in facoltà Scienze <strong>del</strong>la formazionee anche in dipartimenti non solo psicologici.In base a tutto ciò, non c’è dubbioche alcune mie critiche che sicollegano agli interrogativi propostimidebbono tener conto <strong>del</strong> rapportotra le soluzioni trovate e lalegislazione e l’organizzazione universitariavigenti.Sono perciò convinto che con tuttigli accorgimenti seri attuati, l’attualeassetto <strong>del</strong>la <strong>Psicologi</strong>a nell’ambito<strong>del</strong>l’Università di Roma,presenti, nonostante tutti gli sforzi,dei rischi sia a livello teoricoche a livello pratico, per una chiarezza<strong>del</strong>la sua autonomia.Non meno rischi ci sarebbero inuna sua aggregazione nel campofilosofico. Perchè la <strong>Psicologi</strong>a nonè soltanto una realtà che da un latosi muove nel quadro <strong>del</strong>la promozione<strong>del</strong>la salute e <strong>del</strong> benessere,nè una realtà legata ad unaspeculazione sostanzialmente sconfinantein posizioni filosifiche. Èuna realtà con una base scientificaautonoma, peculiare che meriterrebbedi fatto, uno spazio oltreche scientifico, didattico, autonomodalla Medicina e dalla Filosofia,legato alla fine ad un ruolo professionalechiaramente autonomo,non astratto e non di fatto medicalizzato.Debbo onestamente però tenerconto che nell’attuale struttura legislativae organizzativa <strong>del</strong>l’Università,l’attuale assetto ha cercatoil più possibile di evitare gravi rischi.Ciò nonostante, pur non volendosem brare ancorato al passato, temoche un rischio di un passo indietronell’attuale situazione possarealmente esserci e dobbiamo tenerlopresente.g13


in primo piano: psicologia e riforma universitariaIL CARTEGGIOTRA L’UNIVERSITÀ E L’ORDINELA SAPIENZA CHIEDEALL’ORDINEUNA VALUTAZIONEIN RELAZIONEAL MERCATO DEL LAVORORoma, 15.11.<strong>2010</strong>In occasione <strong>del</strong>la riorganizzazionea livello nazionale dei corsi di laurea in<strong>Psicologi</strong>a sembra opportuno, tenutoanche conto di quanto disposto dall’art.11, comma 4, <strong>del</strong> Decreto <strong>del</strong>Miur 22 ottobre 2004, n. 270, a norma<strong>del</strong> quale le Università disciplinano gliordinamenti didattici dei propri corsidi studio nei regolamenti didattici diateneo che sono adottati “previa consultazionecon le organizzazionirappresentative nel mondo <strong>del</strong>laproduzione, dei servizi, e <strong>del</strong>le professionicon particolare riferimentoalla valutazione dei fabbisogniformativi e <strong>degli</strong> sbocchi professionali”,di chiedere all’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> una valutazione <strong>del</strong>l’offertaformativa da parte <strong>del</strong> corsi dilaurea in <strong>Psicologi</strong>a ritenuta più opportunarispetto al mercato <strong>del</strong> lavoroed alle esigenze maggiormente sentitedalla collettività.Desidereremmo, quindi, conoscerealcuni dati fondamentali relativi all’occupazione<strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> nel <strong>Lazio</strong>.Tali dati riguardano soprattutto:a) il numero <strong>degli</strong> iscritti;b) il numero approssimativo <strong>degli</strong><strong>Psicologi</strong> occupati nell’ambito <strong>del</strong>laloro specifica attività professionale;c) i principali settori <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong>lavoro in cui sono ripartiti i professionisti.14Sulla base di questi dati richiediamouna valutazione da parte <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>in merito a:a) la possibilità <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> Lavorodi assorbire nuovi professionistinei prossimi anni;b) la tipologia <strong>degli</strong> ambiti professionaliin cui è prevista una maggioreopportunità occupazionale.Desidereremmo, inoltre, avere unparere <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> relativo alle caratteristichedei percorsi formativi più validiin considerazione <strong>del</strong>le suddetteopportunità.Desidereremmo conoscere, inoltre,la posizione <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> in relazioneagli sbocchi professionali consentiti aititolari di lauree triennali.Sulla base di questo insieme di datidesidereremmo conoscere l’opinione<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> in merito all’opportunità<strong>del</strong> mantenimento <strong>del</strong> numero chiusoe di una eventuale ulteriore riduzione<strong>del</strong>le possibilità di accesso ai corsi universitari.Ringraziando <strong>del</strong>la collaborazione,rimaniamo in attesa di un riscontro inmerito.Per la commissione didatticaFrancesca OrtuRISPOSTA DELL’ORDINEIN MERITO ALLA SITUAZIONEOCCUPAZIONALEDEGLI PSICOLOGIGentile professoressa Ortu,con riferimento alla richiesta pervenutaallo scrivente <strong>Ordine</strong>, alla luce <strong>del</strong>D.M. 270/2004, circa la realizzazionedi una valutazione comparativa tra offertaformativa garantita dai corsi diLaurea in <strong>Psicologi</strong>a ed effettive esigenzeconnesse al mercato <strong>del</strong> lavororiscontrate nella comunità professionaleregionale mi preme, innanzitutto,esprimere vivo apprezzamento perquesta sinergia tra istituzioni, finalizzataad un confronto costruttivo checi permetta di fornire un contributo affinchéla riorganizzazione <strong>degli</strong> ordinamentididattici operi nella direzionedi dotare i futuri professionisti un validobagaglio culturale e formativo.Prima di entrare nel merito <strong>del</strong>leque stioni poste ritengo necessario premetterealcune osservazioni in meritoalla professione di psicologo nonchérichiamare la sua attenzione sull’indaginesul mercato <strong>del</strong> lavoro, condottadall’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, indue differenti fasi relative agli anni2004 e 2008 e pubblicate rispettivamentenel libro dal titolo “La psicologiaed il mercato <strong>del</strong> lavoro: unaprofessione destinata al precariato?Le ricerche <strong>del</strong>l’osservatorio mercato<strong>del</strong> lavoro” edizioni Franco Angelie sul <strong>Notiziario</strong> <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong><strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> n. 4/2008 di cui saràutile citare alcuni dati.Ad oggi in Italia continua a crescereil numero dei giovani che si avvicinanoal mondo <strong>del</strong>la psicologia e si rivolgonoad una formazione psicologica


in primo piano: psicologia e riforma universitarianonostante siano più o meno consapevoli<strong>del</strong>le difficoltà di inserimentosul mercato <strong>del</strong> lavoro.Le motivazioni di tale scelta formativapossono essere ravvisate nelle trasformazioni<strong>del</strong>la società attuale dettatedal desiderio di trovare <strong>del</strong>le soluzionial disagio psicologico che ognunovive quotidianamente nei propricontesti familiari, scolastici e gruppali.Alla luce <strong>del</strong> quadro su definito l’<strong>Ordine</strong>è chiamato a svolgere la propriafunzione basilare di sviluppo di una politicaprofessionale efficace volta a valorizzareal meglio le opportunità chesi aprono per la professione.Tutto ciò ponendo l’attenzione siasul fronte <strong>del</strong>le evoluzioni <strong>del</strong> quadronormativo sia sul fronte <strong>del</strong>le politicheformative, mirando a renderle più efficaciin termini di qualità e di rispostaall’effettiva domanda <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong>lavoro.Tuttavia occorre prender atto di come,nonostante gli sforzi per far emergeree definire nuovi ambiti di competenza<strong>del</strong>la psicologia, la situazione occupazionaleriguardante l’intera categoriasia estremamente deficitaria. Laragione è ravvisabile nei numeri di e -normi proporzioni relativi alle immatricolazioniai corsi di laurea in <strong>Psicologi</strong>aed alle iscrizioni agli Ordini professionali.I dati che seguono sono esplicatividi quanto fino ad ora affermato:- gli iscritti all’Albo <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong><strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> sono 1 15.979nella sezione A e 51 nella se zioneB;- gli iscritti a livello nazionale 2 sono76.418 nella sezione A e 227 nellasezione B;- il numero approssimativo <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong>occupati nell’ambito <strong>del</strong>la lorospecifica attività professionale 3è pari al 45,3% <strong>del</strong> totale, mentrenell’ambito dei principali settori <strong>del</strong>mercato <strong>del</strong> lavoro in cui sono ripartitii professionisti 4 le percentualiriscontrate sono pari al 28%tra gli psicoterapeuti privati, al 40%tra gli psicologi clinici, al 13% tragli occupati nel contesto scola sti -co/e ducazionale ed al 19% tra psicologinelle organizzazioni e nei servizi.A conferma di questa tendenza sipongono anche i dati risultanti da unaricerca effettuata da AlmaLaurea a livellonazionale nel 2007, secondo cuii laureati in <strong>Psicologi</strong>a occupati ad unanno dal conseguimento <strong>del</strong> titolo costituisconoesclusivamente il 47,5% <strong>del</strong>totale, mentre per quel che concernei c.d. triennalisti il dato si attesta al37,4%.Alla luce dei numeri sopra indicati,secondo un calcolo approssimativo, alivello nazionale è presente uno psicologoogni 790 abitanti circa.Appare palese come il numero <strong>degli</strong>iscritti alla Sezione A <strong>del</strong>l’Albo <strong>degli</strong><strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> sia in costante econtinua crescita, basti pensare chenel 2008 gli iscritti erano 14.300, mentread oggi risultano essere 15.979, datoche risulta essere in netta controtendenzacon il dato relativo agli iscrittialla sezione B che nel 2008 erano 37mentre ad oggi risultano essere solamente51, con un relativo incrementodi sole 14 unità.Una motivazione all’esiguo numerodi iscrizioni alla Sezione B <strong>del</strong>l’Albo regionalee nazionale potrebbe esser individuatanel settore <strong>del</strong>le competenze<strong>del</strong> “dottore in tecniche psicologicheper i servizi alla persona e allacomunità”, il quale, ai sensi <strong>del</strong>lanormativa vigente in materia, Legge 11luglio 2003, n. 170, è soggetto, nellosvolgimento <strong>del</strong>la maggior parte <strong>del</strong>leproprie attività professionali, alla supervisionedi un professionista psicologoiscritto alla sezione A con paleselimitazione <strong>del</strong>la relativa capacità occupazionale.I dati in esame testimoniano da unlato la crescita esponenziale <strong>del</strong>l’offertadi prestazioni psicologiche rispetto all’effettivadomanda presente nel mondo<strong>del</strong> lavoro e dall’altro la scarsa adattabilità<strong>del</strong>le lauree triennali alle concreteesigenze lavorative.La valutazione dei fattori esaminatiha indotto l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong><strong>Lazio</strong> e l’<strong>Ordine</strong> Nazionale ad assumereuna posizione volta al superamento<strong>del</strong>le lauree triennali che hanno prodottofalse aspettative lavorative - aconferma di quanto sopra si specificacome i Diplomati in <strong>Psicologi</strong>a - Laureabreve - <strong>del</strong>l’Università Sapienza diRoma occupati ad un anno dal diplomarappresentino soltanto l’8% dei casi5 - e soprattutto livelli formativi inadeguati.A fronte quindi di un mercato in cuila domanda di psicologia poco crescentenon è proporzionale all’aumento<strong>del</strong>l’offerta presente sul mercato, lepossibilità <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong> lavoro di assorbirenuovi professionisti nei prossimianni appaiono, purtroppo, assailimitate.In quest’ottica sarebbe opportunodirezionare i giovani psicologi versosettori più ricettivi rispetto ai settori<strong>del</strong> mercato nei quali tradizionalmentesi concentrano la maggior parte deiprofessionisti. L’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, infatti, sta lavorando ormaida tempo all’obiettivo di valorizzarele vaste competenze <strong>del</strong>la psicologianel fondamentale ambito <strong>del</strong>la salutecon particolare riferimento ai campiinerenti la psicologia scolastica e lapsicologia di base. In tali campi specificiandrebbe promossa la professionalitàpsicologica a tutela <strong>del</strong>l’utenzaagendo, inoltre, in sinergia con altrisoggetti in un processo di avvicinamento<strong>del</strong>la psicologia ai bisogni ed alleesigenze <strong>del</strong>l’utenza stessa.In una società moderna multietnicae multirazziale, una nuova possibilitàoccupazionale per i giovani colleghipsicologi che necessitano di una buonaconoscenza <strong>del</strong>le lingue, potrebbe,altresì, concretizzarsi nello svolgimentodi una fondamentale funzione di mediazione<strong>del</strong>le istanze e <strong>del</strong>le necessitàdi natura emotivo-psicologica <strong>del</strong>lepersone straniere presenti nel nostroPaese al fine di favorirne, con il propriocontributo professionale, l’inserimentoe l’integrazione.Il nodo problematico da affrontarerimane, pertanto, la realizzazione suscala nazionale di una sinergia tra formazioneuniversitaria e mercato <strong>del</strong> lavororealizzabile attraverso un dialogotra Università, sistema professionalee potere politico, allo scopo di definireinsieme un programma di pianificazione<strong>del</strong>la formazione che sia in lineacon quanto il mercato richiede dalla15


in primo piano: psicologia e riforma universitariaprofessione.Un’azione politica condivisa a livellonazionale da Istituzioni Universitarieed Ordini professionali permetterebbedi operare sul MIUR al fine di attivareuna politica uniforme a livello territoriale,avente come obiettivo prioritariol’innalzamento <strong>del</strong> livello <strong>del</strong>la qualità<strong>del</strong>la formazione realizzabile sia mediantela corretta collocazione di <strong>Psicologi</strong>a,quale laurea professionalizzante,nel gruppo A <strong>del</strong>l’Allegato C <strong>del</strong>D.M. 22 settembre <strong>2010</strong>, sia medianteil superamento <strong>del</strong>le lauree triennalidimostratesi non idonee ad adempierealla propria funzione di garantire unsurplus di sbocchi occupazionali, evitandola non auspicabile proliferazionedei corsi di laurea.La soluzione auspicabile sopra descrittaè da intendersi, non in un’otticadi mera restrizione all’accesso deicorsi o in funzione di una competizioneselettiva tra candidati, quanto al finedi garantire una concreta realizzazione<strong>del</strong>le aspettative dei futuri giovanicolleghi rispetto al mondo <strong>del</strong> lavoro.In conclusione, al fine di porre in essere<strong>del</strong>le soluzioni concrete alla situazioneoccupazionale <strong>degli</strong> psicologisul mercato <strong>del</strong> lavoro, parrebbequanto mai opportuno, come <strong>del</strong> restogià auspicato negli anni scorsi, che venisseistituito, nell’ambito di una politicavolta all’innalzamento <strong>del</strong> livello<strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>la formazione universitaria,un Osservatorio <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong>lavoro permanente su scala nazionalecon lo scopo di monitorare i fabbisogniformativi e la domanda di psicologia sulterritorio.Con i migliori saluti.16dott.ssa Marialori ZaccariaIl Presidente1 dato <strong>Ordine</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>Lazio</strong> aggiornato al17.11.<strong>2010</strong>2 dato CNOP aggiornato al 26 agosto <strong>2010</strong>3 dati estrapolati dalla II fase <strong>del</strong>l’indagine sulmercato <strong>del</strong> lavoro pubblicata sul <strong>Notiziario</strong><strong>Psicologi</strong> n. 4/2008.4 “la psicologia e il mercato <strong>del</strong> lavoro: una professionedestinata al precariato?”, Franco Angelied.5 Il dato si riferisce all’anno 2008 ma l’esiguo numerodi iscritti alla sez.B <strong>del</strong>l’albo lo rende ancoroggi attuale cfr. <strong>Notiziario</strong> <strong>Psicologi</strong> n.4/2008.LA RICHIESTADI CONSULTAZIONEDELL’ORDINEALLA UNIVERSITÀAl Preside <strong>del</strong>la Facoltàdi Medicina e <strong>Psicologi</strong>aProf. Vincenzo ZiparoAl Presidente <strong>del</strong> Nucleodi Valutazione di AteneoProf. Cristiano Violanie p.c.Al Direttore<strong>del</strong> Dipartimento di <strong>Psicologi</strong>aProf. Salvatore Maria AgliotiAl Direttore <strong>del</strong> Dipartimento diDinamica e ClinicaProf.ssa Alessandra De CoroAl Direttore <strong>del</strong> Dipartimento deiProcessi di Sviluppoe SocializzazioneProf.ssa Emma BaumgartnerEgregi colleghi,in qualità di Presidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> mi congratulo innanzituttocon voi•per il ruolo che siete statichia mati da poco a ricoprire.Sono certa che continuerà e si accresceràla collaborazione tra <strong>Ordine</strong>e Università, fino ad oggi assai proficua,con l’intento di far meglio aderirel’offerta formativa universitaria alleesigenze <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong> lavoro, così comeprevisto dall’art. 11 comma 4 <strong>del</strong>DM 270/2004 che, in rapporto alla valutazionedei fabbisogni formativi e <strong>degli</strong>sbocchi professionali, prevede unconfronto tra l’Università e gli Ordiniprofessionali.In un momento di grandi cambiamenticome quello che si sta attraversandotale cooperazione si profila comeun obiettivo importante da raggiungere.Sulla riorganizzazione che l’Universitàin totale autonomia si è data, soprattuttorispetto alla scomparsa <strong>del</strong>ledue Facoltà di <strong>Psicologi</strong>a ed alla nascita<strong>del</strong>la Facoltà di Medicina e <strong>Psicologi</strong>a,una parte <strong>del</strong>la comunità professionale•hamanifestato timori rispettoalla possibile perdita di autonomia scientifica e didattica <strong>del</strong>la <strong>Psicologi</strong>a,timori che per essere allontanatinecessitano di una maggiore e piùstretta sinergia tra mondo accademicoe comunità professionale.Un primo momento di scambio, anchese di carattere meramente informativo,si è da poco realizzato•tra <strong>Ordine</strong>e Università e ha riguardato alcunevalutazioni in relazione al mercato<strong>del</strong> lavoro (ns. prot. 8398 ha <strong>del</strong>2 dicembre <strong>2010</strong>). In tale occasione allerichieste pervenute da parte <strong>del</strong>laPresidenza <strong>del</strong>la Facoltà di•<strong>Psicologi</strong>a1il nostro <strong>Ordine</strong> ha fornito <strong>del</strong>le rispostecircostanziate e, speriamo, utili. Auspichiamoche questa sia solo la primatappa di percorso di collaborazione chesia proficuo per la comunità professionale.In particolare, dal momento che la“Sapienza - Università di Roma” entroil 31 gennaio <strong>2011</strong> dovrà presentare lanuova offerta formativa al Ministero<strong>del</strong>l’Istruzione, <strong>del</strong>l’Università e <strong>del</strong>laRicerca (MIUR),•l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> chiede che al più prestosiano svolte le consultazioni previstedalla normativa sopra citata.In attesa di un cortese riscontro, auguroa tutti voi Buone Feste.Roma, 21 dicembre <strong>2010</strong>dott.ssa Marialori ZaccariaIl Presidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>


Gli atteggiamentidei professionistinei confrontidei pazienti/clientiomosessualiDa una ricerca pilotadati che meritanouna attenta riflessioneLA RICERCAPSICOLOGIEOMOSESSUALITÀVittorio Lingiardi, Nicola Nar<strong>del</strong>li, “Sapienza” Universitàdi Roma* con la collaborazione <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Quella che presentiamo è un’anticipazione,tuttavia abbastanza sostanziosa, di unaricerca sugli atteggiamenti <strong>degli</strong> psicologi, iscrittial nostro <strong>Ordine</strong>, nei confronti <strong>del</strong>l’omosessualitàe dei pazienti/clienti omosessuali. Si tratta di unaricerca voluta e promossa dall’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> incollaborazione con la Cattedra di ValutazioneClinica e Diagnosi <strong>del</strong>la Facoltà di <strong>Psicologi</strong>a 1<strong>del</strong>la Sapienza (Prof. Vittorio Lingiardi). Irisultati che leggerete confermano la rilevanzaclinica e sociale <strong>del</strong> tema, e inducono a riflettere.Come vedrete, emergono forti discordanze sullo“statuto” psicologico e relazionale<strong>del</strong>l’omosessualità e sulla “posizione” assuntadallo psicologo nei suoi confronti. Spesso sembraemergere anche una certa indecisione rispettoalle molte e importanti questioni sollevate. Non èsenza preoccupazione che segnalo come i datipresentati siano a volte compatibili con il venirmeno di alcuni capisaldi <strong>del</strong> codice deontologico(in particolare gli artt. 3, 4, 26), spingendomi asottolineare la necessità di una più approfonditaformazione sul tema <strong>degli</strong> orientamenti sessuali -tema a cui l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> hasempre guardato con attenzione, un’attenzioneche ritiene indispensabile rinnovare.* Si ringrazia la Dott.ssa Chiara Caristo per laconsulenza informatica e statisticaDott.ssa Marialori ZaccariaPresidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>17


la ricerca: psicologi e omosessualitàLa ricercaA seguito <strong>del</strong> crescente interesse attorno al tema “omosessualità e psicoterapie”, testimoniato anche dal successo <strong>del</strong>l’omonimoconvegno svoltosi a Roma il 7 novembre 2009, in collaborazione con l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, abbiamopromosso una ricerca finalizzata a studiare e comprendere le opinioni e gli atteggiamenti <strong>degli</strong> psicologi verso le omosessualitàe le persone omosessuali.Prendendo spunto da una precedente ricerca sugli atteggiamenti <strong>degli</strong> psicoanalisti verso l’omosessualità (Lingiardi eCapozzi, 2004; Capozzi, Lingiardi e Luci, 2004), il primo passo è stato la costruzione di un questionario ad hoc, sottopostopoi alla valutazione di un focus group di psicologi. “Atteggiamenti <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> verso l’Omosessualità”, d’ora inpoi APO, è il nome che abbiamo dato al questionario.Nella fase preliminare di organizzazione <strong>del</strong>la ricerca siamo stati contattati anche da altri Ordini regionali, con i qualiabbiamo avviato ricerche analoghe con l’obiettivo di ottenere, nell’arco di un paio d’anni, risultati di carattere nazionalee poter così avviare una riflessione legata anche ai contesti geografici e culturali.In questo breve report, riporteremo i dati relativi alla Regione <strong>Lazio</strong>, limitandoci a illustrare alcuni aspetti generali <strong>del</strong>l’indaginee ripromettendoci di produrre un’analisi più dettagliata in futuro.MetodoA tutti gli psicologi iscritti all’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> raggiungibili tramite email (circa 13 mila) è stato inviato l’invito a compilareil questionario APO tramite un sito internet. L’invito conteneva anche una password che limitava la partecipazioneai soli iscritti all’<strong>Ordine</strong>. La compilazione <strong>del</strong> questionario è avvenuta in forma anonima. Il questionario è suddiviso intre parti: una prima parte per rilevare le informazioni demografiche e generali (tra cui fede religiosa, orientamento politico,anzianità di iscrizione all’albo, abilitazione alla psicoterapia, ecc.); una seconda parte per rilevare gli atteggiamentiverso l’omosessualità e le persone omosessuali; una terza parte per valutare una possibile distorsione dei risultati dovutaalla desiderabilità sociale. La maggior parte <strong>del</strong>le domande è stata concepita a risposta chiusa, al fine di consentireun’analisi quantitativa dei dati su larga scala; abbiamo anche formulato domande a risposta a perta affinché i partecipantiavessero la possibilità di esprimersi più liberamente e noi potessimo usufruire anche di dati utili per un’analisi qualitativa.Caratteristiche <strong>del</strong> campioneIl campione in esame è composto da 958 psicologi iscritti all’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, di cui 946 appartenenti all’Albo A (98,7%<strong>del</strong> campione) e 12 appartenenti all’Albo B (1,3% <strong>del</strong> campione).L’anzianità media di iscrizione all’Albo A si attesta sui 6,7 anni (ds = 6,4), mentre quella relativa all’albo B sui 3,6 anni(ds = 2,5). Il 34% <strong>degli</strong> psicologi iscritti all’albo A è abilitato alla psicoterapia in media da 8,5 anni (ds = 6,5) (per i dettaglicfr. tab. 1).Tab. 1 - Abilitazione alla psicoterapiaPer aver frequentato una scuola di specializzazione in psicoterapia 21,4%Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 35 <strong>del</strong>la legge n. 56/89 12,1%Non abilitati 66,5%L’età media dei partecipanti si attesta sui 38,7 anni (ds = 10,7).18


la ricerca: psicologi e omosessualitàI partecipanti di sesso femminile sono in misura maggiore rispetto a quelli di sesso maschile (F = 83,9%; M = 16,1%).Rispetto all’orientamento sessuale, i partecipanti eterosessuali corrispondono al 94,4% <strong>del</strong> campione, quelli o mo sessualial 2,9% e, infine, quelli bi ses suali al 2,7% (cfr. tab. 2).Tab. 2 - Genere e orientamento sessualeEterosessuale Bisessuale Omosessuale TotaleF 81,1% 2,0% 0,8% 83,9%M 13,3% 0,7% 2,1% 16,1%Totale 94,4%2,7% 2,9% 100,0%Circa due terzi dei partecipanti è nato nel Centro Italia, dove è domiciliato il 92,2% (per maggiori dettagli cfr. tab. 3).LuogodinascitaSud e isoleCentroNordEsteroTotaleTab. 3 - Luogo di nascita e domicilioLuogo di domicilioSud e isole Centro Nord Estero Totale5,4% 24,8% 0,4% 0,2% 30,9%0,1% 59,0% 0,6% 0,1% 59,8%0,0% 5,2% 0,7% 0,0% 5,9%0,1% 3,1% 0,0% 0,1% 3,3%5,6% 92,2% 1,8% 0,4% 100,0%Riguardo allo stato civile, si rimanda alla tab. 4Tab. 4 - Stato civileConiugatoDivorziato32,3% 3,5%Stato civileTotaleConvivente Libero Separata/o Vedova/o20,6% 39,8% 3,2% 0,6% 100,00%Rispetto all’educazione religiosa, alla religione praticata e al rapporto con questa si rimanda alle tabb. 5 e 6.Tab. 5 - Educazione religiosa e fedeHa ricevuto un’educazione religiosaSì Limitata NoTotaleAttualmente ha una federeligiosa?TotaleSìNo36,8%18,7%55,5%14,4%18,9%33,3%2,8%8,4%11,2%54,1%45,9%100,0%19


la ricerca: psicologi e omosessualitàReligione professataLa maggior parte dei partecipanti (85,6%) dichiara di avere un orientamento politico. Gli orientamenti politici prevalentisono quelli di sinistra / centro-sinistra (cfr. tab. 7).Tab. 7 - Orientamento politicoSinistra 46,8%Centro-sinistraCentroCentro-destraDestraRelativamente alla posizione lavorativa, la maggior parte dei partecipanti è libero professionista (cfr. tab. 8) e lavoraprincipalmente nell’ambito clinico (cfr. tab. 9).Tab. 9 - Principale ambito <strong>del</strong>l’attività professionaleTab. 8 - Posizione lavorativa(nb.: categorie non mutuamente escludentesi)AlboLibero professionista 58,5%Albo A Albo B TotaleDipendente pubblicoDipendente privatoAltro / disoccupato13,4%20,0%19,5%ClinicoFormazioneRisorse umane60,4%9,3%8,5%0,6%0,1%0,1%61,1%9,4%8,6%Altro 20,6% 0,4% 21,0%Analisi dei datiLa maggior parte <strong>del</strong>le domande prevedevano tre possibilità di risposta: “sì”, “no” e “non so”. Abbiamo scelto di interpretarela categoria “non so” non come una via di mezzo tra il “sì” e il “no”, bensì come una categoria a parte che rappresental’indecisione rispetto alla risposta. Per ogni domanda sono state conteggiate le risposte per ciascuna categoria.Alcune domande ritenute più rilevanti ai fini di questo breve report preliminare sono state sottoposte all’analisi <strong>del</strong> Chi 2per comprendere la distribuzione <strong>del</strong>le frequenze <strong>del</strong>le risposte.L’omosessualità è una variante normale <strong>del</strong>la sessualitàL’omosessualità è un sintomoTotaleL’omosessualità è una patologiaCristianaAltraTab. 6 - Religione professata29,9%4,0%13,8%5,5%Tab. 10 - Concezione patologica <strong>del</strong>l’omosessualitàL’omosessualità è l’espressione di uno sviluppo psicologico incompletoCome definerebbe il suo attuale rapporto con la religione?Sono praticantee credente27,5% 67,5%2,2%29,7%Non sono praticantema sono credente2,8%70,3%Sì % No % Non so %74,9Totale95,0%5,0%100,0%RisultatiUn primo gruppo di domande riguar da la concezione <strong>del</strong>l’orientamento sessuale rispetto a una sua eventuale dimensione“patologica” (cfr. tab. 10 e fig. 1).2015,8 9,38,4 84,7 7,03,2 92,1 4,710,3 79,5 10,1


la ricerca: psicologi e omosessualitàFig. 1 - Concezione patologica <strong>del</strong>l’omosessualitàL’omosessualità è una variante<strong>del</strong>la sessualitàL’omosessualità è un sintomoL’omosessualità è una patologiaSìNoNon soL’omosessualità èl’espressione di uno sviluppopsicologico incompleto0% 20% 40% 60% 80% 100%Un altro gruppo di domande è stato pensato per rilevare eventuali ipotesi “eziologiche” <strong>del</strong>l’omosessualità (tab. 11 efig. 2).Tab. 11 - Ipotesi eziologiche <strong>del</strong>l’omosessualitàEsiste una valida teoria esplicativa <strong>del</strong>la psicogenesi <strong>del</strong>le omosessualità maschili e femminilL’omosessualità ha una forte componente biogeneticaL’omosessualità è il risultato di dinamiche familiari patologicheL’omosessualità è causata da un traumaL’omosessualità è dovuta ad una mancata identificazione col proprio ruolo di genereSì % No % Non so %18,2 52,5 29,328,0 45,3 26,728,2 53,1 18,78,6 74,6 16,844,1 42,9 13,0Fig. 2 - Ipotesi eziologiche <strong>del</strong>l’omosessualitàEsiste una valida teoria esplicativa<strong>del</strong>la psicogenesi <strong>del</strong>le omosessualitàmaschili e femminiliL’omosessualità ha una fortecomponente biogeneticaL’omosessualità è il risultatodi dinamiche familiari patologicheSìNoNon soL’omosessualità è causata da un traumaL’omosessualità è dovutaad una mancata identificazionecol proprio ruolo di genere0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%21


la ricerca: psicologi e omosessualitàDue domande rilevano come i partecipanti si pongono rispetto ai colleghi omosessuali. Abbiamo ritenuto interessantechiedere anche se nel corso <strong>del</strong>la propria vita si è cambiato opinione rispetto all’omosessualità (cfr. tab. 12 e fig. 3).Tab. 12 - Atteggiamenti generali rispetto ai colleghi omosessuali e all’omosessualitàUno psicologo o uno psicoterapeuta omosessuale può essere un valido collegaUno psicologo o uno psicoterapeuta omosessuale può ricoprire ruoli di formazionee supervisione di altri psicologiNel corso <strong>del</strong>la sua vita, ha cambiato parere rispetto all’omosessualità?Sì % No % Non so %95,8 1,1 3,095,7 1,8 2,520,5 75,1 4,5Fig. 3 - Atteggiamenti generali rispetto ai colleghi omosessuali e all’omosessualitàUno psicologo o uno psicoterapeutaomosessuale può essereun valido collegaUno psicologo o uno psicoterapeutaomosessuale può ricoprireruoli di formazionee supervisione di altri psicologiSìNoNon soNel corso <strong>del</strong>la sua vita, ha cambiatoparere rispetto all’omosessualità?0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%Una domanda mira a rilevare la percezione <strong>del</strong>la propria “preparazione” rispetto alle tematiche cliniche e teoriche riguardantil’omosessualità (fig. 4).Fig. 4 - Percezione <strong>del</strong>la propria preparazione rispettoalle tematiche cliniche e teoriche riguardanti l’omosessualitàQuanto si sente preparato sulle tematiche cliniche e teoricherelative all’omosessualità?21%18%61%AdeguatamenteParzialmentePer nulla22


la ricerca: psicologi e omosessualitàAlcune domande rilevano come chi risponde si pone di fronte ai pazienti/clienti omosessuali che presentano un disagionei confronti <strong>del</strong> proprio orientamento (cfr. tab. 13 e figg. 5 e 6).Tab. 13 - Clinica e omosessualitàSecondo lei ci sono circostanze nelle quali uno psicologo potrebbe avere la necessitàdi attuare un intervento finalizzato alla modifica <strong>del</strong>l’orientamento sessuale?Sì % No % Non so %17,160,9 22,0Ha mai avuto pazienti/clienti preoccupati per la loro omosessualità?27,2 72,8Risposta nonconsentitaFig. 5 - Clinica e omosessualitàSecondo lei ci sono circostanzenelle quali uno psicologo potrebbeavere la necessità di attuareun intervento finalizzato alla modifica<strong>del</strong>l’orientamento sessuale?Ha mai avuto pazienti/clientipreoccupatiper la loro omosessualità?SìNoNon so0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%Fig. 6 - Clinica e omosessualitàSe un paziente/cliente omosessuale esprimesse disagio relativamente al proprioorientemento sessuale (“omosessualità egodistonica”), pensa che possa essereutile un intervento psicologico rivolto alla modificazione <strong>del</strong>l’orientamento sessuale?2%41%57%Sì, sempre o quasiSì, ma solo nel caso in cui siail paziente/cliente a chiederloNoInfine, abbiamo chiesto l’opinione rispetto al riconoscimento civile <strong>del</strong>le coppie omosessuali e all’omogenitorialità (cfr.tab. 14 e fig. 7).23


la ricerca: psicologi e omosessualitàTab. 14 - Riconoscimento civile <strong>del</strong>le coppie omosessuali e omogenitorialitàÈ favorevole all’approvazione di una legge in Italia che permetta alle coppie omosessuali disancire la loro unione in ambito civile?Pensa che le persone omosessuali possano essere buoni genitori?Sì % No % Non so %85,9 8,2 5,856,3 12,9 30,8Fig. 7 - Riconoscimento civile <strong>del</strong>le coppie omosessuali e omogenitorialitàÈ favorevole all’approvazionedi una legge in Italia che permettaalle coppie omosessuali di sancirela loro unione in ambito civile?Pensa che le persone omosessualipossano essere buoni genitori?SìNoNon soLa provenienza geografica <strong>degli</strong> intervistati non risulta significativamente associata alle domande <strong>del</strong> questionario. Lanumerosità dei partecipanti con domicilio e/o luogo di lavoro diversi dal Centro Italia è troppo bassa per eseguire test disignificatività. Anche la numerosità dei partecipanti iscritti all’Albo B è troppo bassa: per tale ragione per le successiveanalisi abbiamo preso in considerazione solo gli iscritti all’Albo A.Per quanto riguarda la concezione <strong>del</strong>l’omosessualità come una “variante normale <strong>del</strong>la sessualità” al test Chi 2 non risultanodifferenze significative rispetto al genere dei partecipanti, alla loro età e allo stato civile, all’educazione religiosaricevuta, all’anzianità di iscrizione all’albo, all’essere o meno abilitati alla psicoterapia, all’aver fatto un percorso psicoterapeuticopersonale, all’essere o meno affiliati a qualche associazione di categoria, all’ambito lavorativo principale ealla professione.Vi sono invece differenze significative rispetto all’avere o meno una fede religiosa, all’essere credenti e praticanti o credentima non praticanti, all’orientamento politico (p = 0,000) (cfr. tab. 15).Tab. 15 - Distribuzione <strong>del</strong>le risposte alla domanda “L’omosessualità è una variante normale <strong>del</strong>la sessualitàAttualmente ha una fede religiosa?Come definirebbe il suo attualerapporto con la religione?Qual è il suo orientamentopolitico?24SìNoSono praticante e credenteNon sono praticante, ma sono credenteSinistraCentro-sinistraCentroCentro-destraDestra0% 20% 40% 60% 80% 100%% casirigaL’omosessualità è una variante normale <strong>del</strong>la sessualitàSì No Non so% casicolonna% casiriga% casicolonna% casiriga% casicolonna68,9 49,8 20,1 69,6 10,9 62,982,0 50,2 10,4 30,4 7,6 37,153,0 23,2 30,2 44,6 16,8 44,675,0 76,8 16,1 55,4 8,9 55,482,2 51,8 9,4 27,1 8,4 43,875,7 30,5 16,0 29,3 8,2 27,466,7 3,6 21,2 5,3 12,1 5,552,3 9,6 34,2 28,6 13,5 20,564,3 4,5 31,0 9,8 4,8 2,7


la ricerca: psicologi e omosessualitàL’attribuzione <strong>del</strong>l’omosessualità a una mancata identificazione col proprio ruolo di genere è risultata significativa altest Chi 2 rispetto all’avere o no una fede religiosa, all’orientamento politico (p = 0,000) e al genere (p = 0,008) (cfr. tab.16).Tab. 16 - Distribuzione <strong>del</strong>le risposte alla domanda“L’omosessualità è dovuta a una mancata identificazione col proprio ruolo di genere”GenereCome definirebbe il suo attualerapporto con la religione?Qual è il suo orientamentopolitico?FMSono praticante e credenteNon sono praticante, ma sono credenteSinistraCentro-sinistraCentroCentro-destraDestraL’omosessualità è dovuta ad una mancata identificazione col proprioruolo sid genere% casirigaSì No Non so% casicolonna46,2 88,0 41,5 80,8 12,4 79,732,7 12,0 51,0 19,2 16,3 20,353,749,138,341,663,657,7% casicolonna31,9 34,9 27,7 11,4 29,368,1 39,1 72,3 11,8 70,740,628,15,817,8% casiriga48,046,130,333,3% casicolonna52,131,92,810,5% casiriga13,612,36,19,052,530,32,010,166,7 7,8 21,4 2,6 11,9 5,1La domanda “Se un paziente/cliente omosessuale esprimesse disagio relativamente al proprio orientamento sessuale(“omosessualità egodistonica”), pensa che possa essere utile un intervento psicologico rivolto alla modificazione <strong>del</strong>l’orientamentosessuale?” prevedeva tre possibili risposte:1) “Sì, sempre o quasi sempre”;2) “Sì, ma solo nel caso in cui sia il paziente/cliente a chiederlo”;3) “No”.25


la ricerca: psicologi e omosessualitàConsiderando che solo il 2,5% <strong>del</strong> campione ha indicato la prima risposta, le frequenze alla prima e alla seconda rispostasono state conteggiate in un’unica variabile che corrisponde alla “propensione per la modificazione <strong>del</strong>l’orientamentosessuale”.Questa variabile, positiva per il 59,4% dei partecipanti, al test Chi2 è risultata significativa rispetto all’età anagrafica,all’aver o meno fatto un percorso di psicoterapia personale, all’educazione religiosa ricevuta e all’avere una fede religiosa(p = 0,000), all’orientamento politico (p = 0,004) e all’anzianità di iscrizione all’albo (p = 0,005) (cfr. tab. 17).Tab. 17 - Propensione alla modificazione <strong>del</strong>l’orientamento sessualePropensione alla modificazione <strong>del</strong>l’orientamento sessualeSìNoEtà meno di 35Anzianità di iscrizioneHa effettuato un percorsopsicoterapeutico/psicoanaliticopersonale?Ha ricevuto un’educazionereligiosa?Attualmente ha unafede religiosa?Qual è il suo orientamentopolitico?36-4546 e oltrefino a 34-910 e oltreSì (concluso)Sì (in corso)NoSìLimitataNoSìNoSinistraCentro-sinistraCentroCentro-destraDestra% casi riga % casi colonna % casi riga % casi colonna54,1 46,3 45,9 57,655,774,323,330,444,325,727,115,454,8 38,8 45,2 46,758,1 29,7 41,9 31,267,6 31,5 32,4 22,065,1 58,5 34,9 45,842,4 13,0 57,6 25,859,5 28,5 40,5 28,465,0 60,7 35,0 47,952,8 29,7 47,2 38,851,4 9,6 48,6 13,367,0 61,0 33,0 44,050,5 39,0 49,5 56,053,5 42,2 46,5 54,161,7 31,1 38,3 28,475,8 5,2 24,2 2,465,8 15,1 34,2 11,673,8 6,4 26,2 3,426


la ricerca: psicologi e in omosessualitàprimo pianoAbbiamo sottoposto al test Chi 2 la stessa variabile anche rispetto alle altre domande riguardanti l’omosessualità: sonoemersi quasi sempre legami significativi (cfr. tab. 18).Tab. 18 - Modificazione <strong>del</strong>l’orientamento sessualeL’omosessualità è una variantenormale <strong>del</strong>la sessualitàL’omosessualità è un sintomoL’omosessualità è una patologiaL’omosessualità è l’espressione di unosviluppo psicologico incompletoEsiste una valida teoria esplicativa<strong>del</strong>la psicogenesi <strong>del</strong>le omosessualitàmaschili e femminiliL’omosessualità ha una fortecomponente biogeneticaL’omosessualità è il risultatodi dinamiche familiari patologicheL’omosessualità è causata da un traumaL’omosessualità è dovuta ad unamancata identificazionecol proprio ruolo di genereUno psicologo o uno psicoterapeutaomosessuale può essere un valido collegaUno psicologo o uno psicoterapeutaomosessuale può ricoprire ruolidi formazione e supervisionedi altri psicologiNel corso <strong>del</strong>la sua vita, ha cambiatoparere rispetto all’omosessualità?Quanto si sente preparatosulle tematiche cliniche e teoricherelative all'omosessualitàSecondo lei ci sono circostanze nelle qualiuno psicologo potrebbe avere la necessitàdi attuare un intervento finalizzato alla modifica<strong>del</strong>l’orientamento sessuale?Ha mai avuto pazienti/clienti preoccupatiper la loro omosessualità?È favorevole all’approvazione di una legge inItalia che permetta alle coppie omosessualidi sancire la loro unione in ambito civile?Pensa che le persone omosessualipossano essere buoni genitori?SìNoNon soSìNoNon soSìNoNon soSìNoNon soSìNoNon soSìNoNon soSìNoNon soSìNoNon soSìNoNon soSìNoNon soSìNoNon soSìNoNon soAdeguatamenteParzialmentePer nullaSìNoNon soSìNoSìNoNon soSìNoNon soχ 2Sig.% casirigaFavorevole alla modificazione<strong>del</strong>l’orientamento sessualeSì% casicolonna% casiriga35,881 0,000*** 54,6 68,9 45,4 83,981,1 21,4 18,9 7,361,8 9,8 38,2 8,937,458 0,000*** 89,7 12,5 10,3 2,155,6 79,4 44,4 92,769,7 8,2 30,3 5,227,338 0,000*** 96,8 5,3 3,2 0,357,1 88,4 42,9 97,479,5 6,2 20,5 2,337,823 0,000*** 84,5 14,6 15,5 3,954,7 73,5 45,3 89,171,3 11,9 28,7 7,08,303 0,016* 65,9 20,3 34,1 15,455,1 48,8 44,9 58,163,0 31,0 37,0 26,60,542 0,763 58,9 27,8 41,1 28,458,6 44,8 41,4 46,461,4 27,4 38,6 25,355,182 0,000*** 76,6 36,1 23,4 16,149,2 44,3 50,8 66,962,9 19,6 37,1 16,931,626 0,000*** 80,5 11,7 19,5 4,254,3 68,1 45,7 83,971,1 20,1 28,9 12,054,960 0,000*** 72,6 53,7 27,4 29,747,7 34,5 52,3 55,553,7 11,7 46,3 14,87,365 0,025* 58,5 94,3 41,5 97,981,8 1,6 18,2 0,579,3 4,1 20,7 1,616,417 0,000*** 58,1 93,6 41,9 99,094,1 2,8 5,9 0,387,0 3,6 13,0 0,810,333 0,006** 68,9 23,7 31,1 15,657,5 72,6 42,5 78,648,8 3,7 51,2 5,710,085 0,006** 50,0 15,5 50,0 22,760,0 61,9 40,0 60,466,1 22,6 33,9 16,9144,880 0,000*** 87,0 25,1 13,0 5,544,1 45,2 55,9 83,980,3 29,7 19,7 10,72,075 0,150 55,6 25,4 44,4 29,760,8 74,6 39,2 70,324,898 0,000*** 56,5 81,7 43,5 92,284,6 11,7 15,4 3,167,3 6,6 32,7 4,737,031 0,000*** 52,6 50,0 47,4 65,982,0 17,8 18,0 5,762,4 32,2 37,6 28,4No% casicolonnaLegenda: * p < .05; ** p < .01; *** p < .00127


la ricerca: psicologi e omosessualitàDiscussionePrima di tutto va evidenziata una frequenza di responders inferiore al 10% <strong>degli</strong> psicologi iscritti all’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>.Questa scarsa partecipazione è in linea coi dati di altre ricerche nel campo istituzionale. Proviamo ad accennare ad alcuneipotesi esplicative: a) l’argomento <strong>del</strong>la ricerca può suscitare atteggiamenti evitanti e/o svalutanti; b) i temi affrontatiinteressano prevalentemente gli psicologi che svolgono attività clinica, mentre una fetta non quantificabile <strong>degli</strong>iscritti all’<strong>Ordine</strong> è impegnata in altri settori <strong>del</strong>la psicologia; c) qualche iscritto può aver temuto che la compilazione<strong>del</strong> questionario implicasse una qualche “visibilità” informatica (anche se l’invito a partecipare alla ricerca e l’intestazione<strong>del</strong> questionario stesso evidenziavano che la raccolta dei dati avveniva in forma anonima); d) i questionari per laricerca empirica sono spesso considerati <strong>del</strong>le “perdite di tempo”. Anche altre cause potrebbero essere ipotizzare; possiamotuttavia affermare che la sufficiente eterogeneità <strong>del</strong> campione, pur non permettendo di leggere i risultati comeuna fotografia <strong>degli</strong> atteggiamenti <strong>degli</strong> psicologi laziali rispetto all’omosessualità e alle persone omosessuali, consenteperò di descrivere un quadro che ne raffigura la tendenza.Il test Chi 2 a cui sono state sottoposte le risposte alle prime due domande evidenzia che i partecipanti con un orientamentopolitico conservatore e/o che hanno una fede religiosa, soprattutto se anche praticanti, sono più propensi a “patologizzare”l’omosessualità. Tuttavia non mancano percentuali degne di nota di psicologi con orientamento politico progressistae che dichiarano di non avere alcuna fede religiosa che assumono un atteggiamento altrettanto “patologizzante”verso l’omosessualità.Un altro dato interessante riguarda l’idea che l’omosessualità sia dovuta a una mancata identificazione con il proprioruolo di genere, come indicato da una frequenza di risposta straordinariamente elevata pari al 44,1% dei partecipanti. Sipotrebbe interpretare questo dato come il retaggio “teorico” di un’antica concezione (di stampo psicoanalitico ma nonsolo) che tendeva a sovrapporre l’orientamento sessuale con un “difetto” nell’identificazione di genere (Lingiardi, Luci,2006; Rigliano, 2006).L’analisi <strong>del</strong>le risposte alla domanda “Se un paziente/cliente omosessuale esprimesse disagio relativamente al proprioorientamento sessuale (“omosessualità egodistonica”), pensa che possa essere utile un intervento psicologico rivolto allamodificazione <strong>del</strong>l’orientamento sessuale?” ci offre lo spunto per alcune considerazioni. Innanzitutto l’essere favorevolia un trattamento finalizzato alla modificazione <strong>del</strong>l’orientamento sessuale nelle persone che vivono con disagio lapropria omosessualità risulta maggiormente legato all’età anagrafica e, in misura inferiore, all’anzianità di iscrizione all’albo(gli iscritti molto giovani e i più anziani sono tendenzialmente più favorevoli). Chi è propenso al trattamento è inoltrecon più probabilità uno psicologo che considera l’omosessualità meno spesso una variante normale <strong>del</strong>la sessualità epiù spesso una patologia, un sintomo, l’espressione di uno sviluppo psicologico incompleto. I favorevoli al trattamentodanno anche più spesso una “spiegazione eziologica” <strong>del</strong>l’omosessualità: spesso considerano l’omosessualità come il risultatodi dinamiche familiari patologiche e/o causata da una trauma. Un dato interessante, che conferma ciò che si puògià desumere da un’analisi <strong>del</strong>la letteratura (per esempio, Isay, 1989), è che il concordare o meno con l’ipotesi per cuil’omosessualità avrebbe una forte componente biogenetica non differenzia chi è favorevole al trattamento da chi non loè. Sul piano <strong>del</strong>la formazione è interessante rilevare che chi è favorevole al trattamento ha più spesso la percezione diuna minore preparazione rispetto alle tematiche cliniche e teoriche relative all’omosessualità. Rispetto alla percezionedei colleghi omosessuali, gli psicologi favorevoli al trattamento sono meno propensi a considerarli validi, e sono ancormeno propensi a considerarli buoni formatori e/o supervisori. Sul piano sociale e politico, i favorevoli al trattamento sonomeno propensi all’approvazione di una legge che consenta alle coppie omosessuali di sancire la loro unione in ambitocivile e ancora meno al considerare che le persone omosessuali possano essere buoni genitori.Si tratta di risultati che meritano naturalmente riflessioni più approfondite, che ci riserviamo di fare in futuro anchegrazie all’analisi qualitativa <strong>del</strong>le domande a risposta aperta. Come mai una percentuale di colleghi, seppur minoritaria,è sfavorevole al trattamento ma al tempo stesso tende a non considerare l’omosessualità come una variante normale<strong>del</strong>la sessualità, ma più come un sintomo, una patologia? Si potrebbe ipotizzare che, per questi colleghi, l’omosessualità,benché non sia una “variante normale”, come la definisce l’Organizzazione Mondiale <strong>del</strong>la Sanità, sia tuttavia unorientamento immodificabile attraverso un intervento psicologico.28


la ricerca: psicologi e omosessualitàConclusioniSolo il 18% dei partecipanti si sente adeguatamente preparato rispetto alle tematiche cliniche e teoriche sulle omosessualità.Un altro dato importante che emerge da questa ricerca è l’elevata frequenza di risposte “non so”. Alla domandain cui si chiede se l’omosessualità sia una variante normale <strong>del</strong>la sessualità, la percentuale di risposte “non so”supera il 9%: prendendo in considerazione i soli iscritti all’Albo A, ben 148 psicologi su 948 non hanno un’opinione chiarain merito. Ricordando che ormai da decenni la comunità scientifica non considera più l’omosessualità come una patologia,anche la percentuale di risposte negative, superando il 15%, ci spinge a riflettere.Questi dati ci aiutano a comprendere quanto sia importante fornire una formazione adeguata e favorire un dibattitoapprofondito sui temi <strong>del</strong>l’orientamento sessuale e <strong>del</strong> cosiddetto “minority stress”, cioè il disagio oggettivo, percepitoe soggettivo legato e spesso causato dal pregiudizio sociale (Lingiardi, 2007; Meyer e Northridge, 2006).Come si pongono gli psicologi favorevoli all’intervento psicologico finalizzato alla modificazione <strong>del</strong>l’orientamento sessuale,che nel nostro campione sono quasi i due terzi dei partecipanti, di fronte ai potenziali danni psicologici causati daquesti trattamenti? Per un approfondimento si rimanda, oltre che al codice deontologico, a un’ampia bibliografia di riferimento(American Psychological Association, 2009; Drescher, 1998; Lingiardi e Nar<strong>del</strong>li, 2008; Rigliano e Graglia, 2006;Shidlo, Schroeder, 2002).Come si pongono gli psicologi che non considerano le persone omosessuali come possibili buoni genitori, di fronte allesempre più numerose ricerche che dimostrano come non vi siano differenze rispetto al benessere e allo sviluppo psicologicotra i figli di genitori eterosessuali e quelli di genitori omosessuali? Anche su questo tema la bibliografia di riferimentoè ampia e autorevole (per es.: American Psychological Association, 2005; Gartrell, Bos e Goldberg, <strong>2010</strong>; Lalli,2009).In conclusione, l’elevata disomogeneità nelle risposte è un’altra prova <strong>del</strong> fatto che per gli psicologi - che siano più omeno esperti, oppure abilitati o non abilitati all’esercizio <strong>del</strong>la psicoterapia - sarebbe utile promuovere e disporre di piùspazi di confronto su questi temi, cosa che ci ripromettiamo di fare.Bibliografia di riferimentoAmerican Psychological Association, APA (2005). Lesbian & Gay Parenting.Prelevabile tramite l’indirizzo internet:http://www.apa.org/pi/lgbt/resources/parenting-full.pdfAmerican Psychological Association (APA) Task Force on AppropriateTherapeutic Responses to Sexual Orientation. (2009). Report of theTask Force on Appropriate Therapeutic Responses to SexualOrientation. Washington, DC: American Psychological Association.Prelevabile tramite l’indirizzo internet:http://www.apa.org/pi/lgbt/resources/therapeutic-response.pdfCapozzi, P., Lingiardi, V., Luci, M. (2004). L’atteggiamento <strong>degli</strong> psicoanalistiitaliani nei confronti <strong>del</strong>l’omosessualità: una ricerca empirica,Psicoterapia e Scienze U ma ne, 38 (3), pp. 339-360.Drescher, J. (1998). Psychoanalytic Therapy and The Gay Man. TheAnalytic Press, Hillsdale, NJ.Gartrell, N. K., Bos, H. M. W., & Goldberg N. G. (<strong>2010</strong>). Adolescents of theU.S. National Longitudinal Lesbian Family Study: Sexual orientation,sexual behavior, and sexual risk exposure. Archives of Sexual Behavior,DOI: 10.1007/s10508-010-9692-2.Isay, R. (1989). Essere omosessuali. Omosessualità maschile e sviluppopsichico. Tr.it. Raffaello Cortina, Milano, 1996.Lalli, C. (2009). Buoni genitori. Storie di mamme e di papà gay. Il Saggiatore,Milano.Lingiardi, V. (2007). Citizen gay. Famiglie, diritti negati, salute mentale,Il Saggiatore, Milano.Lingiardi, V, Capozzi, P. (2004). Psychoanalytic attitudes towards homosexuality:An empirical research, International Journal of Psychoanalysis,85, pp. 137-158.Lingiardi, V., Luci, M. (2006). L’omosessualità in psicoanalisi. In P. Rigliano,M. Graglia, Gay e lesbiche in psicoterapia, Raffaello Cortina Editore,Milano, pp. 1-72.Lingiardi, V., Nar<strong>del</strong>li, N. (2008). La riparazione che danneggia. Gli effetti<strong>del</strong>le terapie per “guarire” dall’omosessualità, <strong>Psicologi</strong>a Contemporanea,209, pp. 44-49.Meyer, I. H., Northridge, M. E. (eds.) (2006). The Health of Sexual Minorities.Public Health Perspectives on Lesbian, Gay, Bisexual,Transgender Populations. Springer, New York.Rigliano, P. (2006). Le terapie riparative tra presunzioni curative epersecuzione. In P. Rigliano, M. Graglia, Gay e lesbiche in psicoterapia,Raffaello Cortina Editore, Milano, pp. 143-207.Rigliano, P., Graglia, M. (a cura di) (2006). Gay e lesbiche in psicoterapia.Raffaello Cortina Editore, Milano.Shidlo, A., Schroeder, M. (2002). Cha nging sexual orientation: A consumers’report, Professional Psychology: Research and Practice, 33(3), 249-259.29


la ricerca: psicologi e omosessualitàTutte le e-mail per scrivere all’<strong>Ordine</strong>consiglio@ordinepsicologilazio.itper scrivere al presidente, al vicepresidente,ai consiglieri e ai membri <strong>del</strong>le commissionisegreteria@ordinepsicologilazio.itper domande e pratiche amministrativee per scrivere al segretariotesoreria@ordinepsicologilazio.itper domande e pratiche contabilie per scrivere al tesorieredeontologia@ordinepsicologilazio.itper scrivere alla commissione deontologicanotiziario@ordinepsicologilazio.itper inviare articoli, contributie suggerimenti al notiziarioeventi@ordinepsicologilazio.itper informazioni su seminari,convegni e iniziative <strong>del</strong>l'<strong>Ordine</strong>Hai attivato la tua PECe l’hai comunicato all’<strong>Ordine</strong>?Ricorda che è un obbligo di leggeper tutti gli iscritti all’Albo,a prescindere dall’attività che svolgono!Tutte le informazioni a pag. 9030


Lo psicologo <strong>del</strong> lavoroe <strong>del</strong>l’organizzazionenella pratica<strong>del</strong> coachingorganizzativoa cura diSilvana Dini,Grazia Geiger,Alessandra Rosicarellie Ida SirolliIL DOCUMENTOdossier: linee guidaCOACHINGECCOLE LINEEGUIDAIl documento ha comeobiettivo quello di essere unostrumento utiledi definizione <strong>del</strong>l’attivitàdi coaching,tratteggiando in particolarele competenze specifiche<strong>del</strong> coaching organizzativoed è rivolto alla comunitàprofessionale.Ringraziamo le autriciche hanno sottopostoil documentoal Consiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>il quale, in seguito adapposita valutazione,ha ritenutodi adottarlo e diffonderlo.31


il documento:•coaching, le linee guida1. INTRODUZIONEIl Coaching in ambito organizzativonasce oltreoceano, in America, neglianni ‘70. Tim Gallwey (1974), psicologo<strong>del</strong>lo sport, sembra sia stato infattiil primo Coach a trasferire la sua competenzadall’ambito sportivo al contestoaziendale, seguito rapidamen te daaltri Coach come John Whit more, DavidHemery e David Witaker.La psicologia ha dato quindi il suocontributo al Coaching Organizzativofin dalle origini. Ne sono testimonianzale pubblicazioni presenti nell’archivioon line Psycholit, che riporta abstractrelativi a studi e ricerche specifiche,nonché gli articoli pubblicati sudue riviste con il supporto <strong>del</strong>la divisione13 <strong>del</strong>l’APA (American PsychologicalAssociation). La Divisione 13,APA in particolare, cura la rivista ConsultingPsychology Journal: Practiceand Research.Negli anni ‘80, con i programmi disviluppo sulla leadership realizzati prevalentementenegli USA, si consolidauna vera e propria commistione tra idue mondi: sportivo e di business (P.Zeus e S. Skiffington, 2005). Ed èsempre in questi anni che gli interventidi Coaching si intensificano negli StatiUniti e cominciano a diffondersi nelresto <strong>del</strong> mondo. L’incremento costante<strong>del</strong>la diffusione <strong>del</strong> Coaching,attestato da ricerche longitudinali, èda attribuirsi principalmente al successoottenuto proprio in ambito organizzativo:le aziende constatano, infatti,che gli interventi di Coaching sonoefficaci per il miglioramento dei risultaticonseguiti dai loro manager. Èaccaduto quindi che il Coaching, purnon essendo nato come metodologiadi sviluppo organizzativo, sia stato benpresto mutuato, vista la sua naturaperformante e realizzativa, tra gli interventiin uso nelle Organizzazioni,per favorire processi di cambiamentoindividuale e di team.In Italia dagli anni ‘90, i progetti diCoaching vengono sviluppati da figureprofessionali di differente derivazionedisciplinare, tra cui quella psicologica.Assunto principale <strong>del</strong>le LineeGuida è considerare che la preparazionedi base <strong>del</strong>lo psicologo (<strong>del</strong> Lavoroe <strong>del</strong>le Organizzazioni in particolare)integrata con una formazioneadeguata rispetto ai processi organizzativi,di business e alle metodologiedi Coaching, consenta di offrire un32con tri buto professionale distintivo. Perque sti motivi, quando in questa sedepar liamo di psicologia, ci riferiamo inmodo specifico all’ambito <strong>del</strong>la psicologia<strong>del</strong> Lavoro e <strong>del</strong>le Organizzazioni,che ha, come finalità, quella di favorireil potenziamento <strong>del</strong>le personeinserite in contesti organizzativi e laloro efficacia di ruolo, in relazione aglispecifici obiettivi e strategie aziendali.DefinizioniLe Linee Guida approfondiscono lespecificità <strong>del</strong> Coaching in ambito organizzativo.Definiamo il Coaching Organizzativoindividuale come un programmadi allenamento, di sviluppo edi cambiamento, finalizzato al potenziamento(empowerment) <strong>del</strong>la personache opera nell’Organizzazione eal suo rafforzamento nel ruolo (role effectiveness).In ambito organizzativo, i processi diCoaching vengono denominati con accezionidiverse, in relazione alle specificheesigenze <strong>del</strong>la committenzaaziendale che incrociano destinatari(differenti target di popolazione aziendale)e obiettivi (sviluppo <strong>del</strong>la leadership,miglioramento <strong>del</strong>la performance,sviluppo competenze specificheetc.):• Executive Coaching: programmifinalizzati a rafforzare target conresponsabilità di direzione (AmministratoreDelegato, Direttore Generale,Direttori, etc.)• Corporate Coaching: programmifinalizzati a rafforzare target predefinitisui quali l’Organizzazionedecide di investire (middle management,persone chiave, talenti,etc.);• Business Coaching: programmi finalizzatia rafforzare target più direttamenteimplicati nei risultati dibusiness (General Management,Responsabili di Business Unit,Area Commerciale, Account, etc.);• Career Coaching: programmi finalizzatiad accelerare lo sviluppodi carriera;• Performance Coaching: program -mi finalizzati al miglioramento <strong>del</strong>lepre stazioni;• Targeted Coaching: programmi finalizzatiallo sviluppo di competenzespecifiche e comportamentiad esse coerenti.FinalitàIl presente documento si rivolge allopsicologo che pratica il Coachingnei contesti organizzativi, al potenzialecommittente Azienda che si trovanelle condizioni di formare Coach internio di scegliere il consulente Coach,al Coachee 1 che si trova nelle condizionidi scegliere il consulente Coache allo psicologo che sceglie di formarsie crescere in questo ambito professionale.L’intento <strong>del</strong>le Linee Guida è offrirealla comunità <strong>degli</strong> psicologi un contributodi:- definizione <strong>del</strong> profilo valoriale e dicompetenza <strong>del</strong> Coach che operanei contesti organizzativi- qualificazione <strong>del</strong>la domanda e <strong>del</strong>l’offerta<strong>del</strong> Coaching Organizzativoin Italia- indirizzo nella progettazione deipercorsi formativi destinati alle personedi formazione psicologica cheintendono garantire efficacia professionalenei contesti organizzativi.Le Linee Guida per lo Psicologo <strong>del</strong>Lavoro e <strong>del</strong>le Organizzazioni nella pratica<strong>del</strong> Coaching Organizzativo sonostate redatte in continuità e coerenzacon i princìpi espressi nel codice deontologico<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> Italiani.Articolazione <strong>del</strong> documentoIl presente documento si articola intre parti. La prima definisce i valori,ossia i principi di fondo che guidanoed ispirano lo psicologo <strong>del</strong> Lavoro e<strong>del</strong>le Organizzazioni che pratica il Coaching;la seconda definisce le competenzedistintive <strong>del</strong> Coach Organizzativo,descrivendone capacità e conoscenze;la terza, infine, orienta il lettoreriguardo il processo di Coachinge offre cenni sui metodi utilizzati nellepratiche professionali.Le capacità/conoscenze sono raggruppatein tre macro-aree di competenza:• Business ed Organizzazione: rispondealla necessità di comprenderele logiche di business e le strategie<strong>del</strong>l’Organizzazione, all’interno<strong>del</strong>le quali i Coachee danno il lorocontributo di risultato.


il documento:•coaching, le linee guida: le linee coaching guida• <strong>Psicologi</strong>a (Generale & <strong>del</strong> Lavoroe <strong>del</strong>le Organizzazioni): caratterizzail contributo <strong>del</strong>lo psicologoin termini di conoscenza deimeccanismi che regolano l’integrazionee lo sviluppo <strong>degli</strong> individuinel proprio contesto organizzativoe le relative dinamiche relazionali.• Coaching: attiene alle capacità econoscenze specifiche <strong>del</strong> processoe dei metodi di Coaching.2. VALORIPer valori intendiamo riferirci a queiprincipi di fondo sui quali si innestanole motivazioni a sviluppare talune competenzee a rafforzarle nel tempo.I valori così intesi sono le nostre personaliguide, le stelle polari <strong>del</strong>l’agire,che orientano e danno la direzione allatensione di crescita, alle scelte personalie professionali <strong>del</strong> Coach.Nel profilo valoriale <strong>del</strong>lo psicologo<strong>del</strong> Lavoro e <strong>del</strong>le Organizzazioni chepratica il Coaching Organizzativo, distinguiamocinque valori: Responsabilità,Cura <strong>del</strong>la Competenza, Unicità<strong>del</strong>la Persona, Miglioramento di sé,Qualità <strong>del</strong>le Relazioni.1. Per Coachee si intende la persona che è inseritain un percorso di CoachingResponsabilitàIl Coach Organizzativo agisce con rigoremetodologico e disciplina, è consapevole<strong>del</strong> proprio sistema di credenze,valori e bisogni; conosce i proprilimiti e i risvolti che essi hanno nell’esercizio<strong>del</strong> Coaching.Il Coach accetta incarichi rispetto aiquali ha competenza; sa riconoscere lesituazioni per le quali richiedere consulenza,supervisione o proporre altripercorsi più mirati, garantendo la massimaefficacia <strong>del</strong> suo contributo. È ilvalore <strong>del</strong>la responsabilità che porta ilCoach a stabilire regole di corresponsabilitàcon tutti gli attori coinvolti nelprogramma di Coaching; tali regolevengono messe in pratica in fase diesplorazione <strong>del</strong>le esigenze <strong>del</strong>la committenzaaziendale, in fase di definizione<strong>degli</strong> obiettivi <strong>del</strong> programma,nella relazione tra committente, Coache Coachee, rispetto alle modalità disviluppo <strong>del</strong> Coaching e in ultimo, nellafase di verifica dei risultati. Il Coachconcorda preventivamente le opportuneregole con tutti gli attori coinvoltie si impegna a rispettarle. In casiin cui sia richiesta la diffusione diinformazioni personali a terzi, il Coachosserva sempre la normativa vigenterelativa alla raccolta, tutela e diffusionedei dati personali e il CodiceDeontologico <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> Italiani,anche per ciò che attiene al segretoprofessionale (CDPI, art. 11).Parimenti il valore <strong>del</strong>la responsabilitàcontiene un risvolto personale esociale. Il Coaching è un intervento finalizzatoanche al miglioramento <strong>del</strong>laqualità <strong>del</strong>la vita professionale e personale<strong>del</strong> Coachee, che a sua voltacontribuisce a generare un miglioramento<strong>del</strong> livello di benessere <strong>degli</strong> individui,dei gruppi e <strong>del</strong>le comunitànelle Organizzazioni. Tale consapevolezzada parte <strong>del</strong> Coach rinforza ilsenso di responsabilità, la trasparenzae la chiarezza nei confronti di tutti gliattori coinvolti.Cura <strong>del</strong>la Competenza: la qualità<strong>del</strong> servizioIl Coach Organizzativo cura e sviluppala propria formazione professionalein modo costante per fornire unaprestazione qualificata, rispondente allerichieste dei clienti e con standarddi qualità sempre elevati. Investe nell’aggiornamentoprofessionale, per seguiregli sviluppi <strong>del</strong> Coaching in terminidi best practice, conoscenze, tecniche.Include nella sua sfera d’interessee di competenza, la comprensione<strong>degli</strong> scenari evolutivi <strong>del</strong>l’Organizzazionee le caratteristiche di contestoin cui si inserisce il percorso diCoaching. È attento al rapporto costi/beneficie alla qualità complessiva<strong>del</strong> servizio che propone e realizza. Ricercae valorizza il feedback dei colleghi,le opportunità di valutazioni <strong>del</strong>proprio operato (feedback <strong>del</strong> Coachee,<strong>del</strong>l’Azienda committente, analisidei risultati <strong>del</strong> Coaching, etc.) eutilizza percorsi di supervisione.Per lo psicologo che pratica il Coachingnelle Organizzazioni, la Cura <strong>del</strong>laCompetenza è naturalmente ancorataal processo di acquisizione di autoconsapevolezza,funzionale ad uncontributo professionale distintivo ealla efficacia dei risultati.Unicità <strong>del</strong>la persona:comprensione e rispetto <strong>del</strong>l’altroQuesto valore si traduce in una costanteattenzione da parte <strong>del</strong> Coach,in un atteggiamento di maggiore comprensione<strong>del</strong>l’altro, che favorisce nelCoachee lo sviluppo di una maggioreconoscenza di sé. È ciò che consenteal Coach di rafforzare progressivamentecompetenza ed efficacia nell’esplorarecon il Coachee differenti alternativedi azione, evitando di “controllarneil risultato” e di essere nelruolo di Coach eccessivamente focalizzatosulla soluzione <strong>del</strong> Coachee. Èil valore <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>l’altro e <strong>del</strong>lasua unicità che guida lo sviluppo <strong>del</strong>lacompetenza <strong>del</strong>l’ascolto da parte <strong>del</strong>Coach, per la profonda convinzioneche il Coachee è portatore <strong>del</strong>la “sua”migliore lettura, interpretazione, scelta,decisione.È ancora il valore <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>l’altro,strettamente connesso con ilvalore <strong>del</strong>l’Unicità <strong>del</strong>la persona, cherinforza e rende naturale esplicitarecon trasparenza e chiarezza le caratteristiche,le possibilità ed i limiti <strong>del</strong>Coaching; evidenziare al Coachee ealla committenza il contribuito distintivo<strong>del</strong> Coaching rispetto ad altre tipologiedi intervento (consulenza, formazione,mentoring, counseling, psicoterapia,etc.); riconoscere situazionicritiche e gestirle con rispetto e professionalità.Ciò affinché chi si avvicinaad un programma di Coaching possa,fin dall’inizio, avere tutti gli elementiper scegliere se aderirvi o menoe per iniziare a costruire una relazionedi fiducia con il Coach.Miglioramento di sé:miglioramento continuoLo sviluppo <strong>del</strong> Coaching è funzione<strong>del</strong>la crescente domanda di rafforzamento<strong>del</strong> sé, allo scopo di fronteggiarele sfide in atto nei contesti organizzativi.Nel Coaching, il miglioramento disé è un valore che si traduce nell’agiree trasmettere nella relazione con ilCoachee e nel rapporto con la committenza,l’atteggiamento positivo riguardoai processi di automiglioramento.Con la profonda convinzioneche ciascuno possa attivare processidi consapevolezza, elaborazione, cambiamento,di sviluppo di competenzee di modifica dei comportamenti, contribuendoattivamente in prima personaal rafforzamento <strong>del</strong>la propria efficacianel contesto in cui opera.Questo valore dà al processo di Coachingi connotati di un intervento di“spinta in fiducia” (confidence boost)33


il documento:•coaching, le linee guidapiù che di un intervento focalizzato a“colmare lacune”, “risolvere problemi”(gap filler). È ancora questo valoreche guida il Coach nel processo attraversoil quale il Coachee identifica lesue azioni di miglioramento, le sue personalistrategie di valorizzazione. NelCoaching, questa fiducia nella possibilitàdi migliorare se stessi alimentala costante sfida ad “alzare progressivamentel’asticella”, uscire dalla propriacomfort zone e, seguendo la metaforasportiva, realizzare nelle sessionidi Coaching, come nella preparazioneatletica, lo spostamento continuo<strong>del</strong> traguardo.Qualità <strong>del</strong>le Relazioni:costruire fiduciaPer il Coach che opera nelle Organizzazioni,il valore <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>lerelazioni si rinforza e si autoalimentasessione dopo sessione. Ciò accade siaper l’energia che il Coach trasmette ericeve nello sviluppo <strong>del</strong>la relazionecon il Coachee, sia perché “l’area relazionale”può essere considerata comeuna “palestra” molto frequentatanei processi di Coaching.Questo valore sollecita il desideriodi essere autentico nelle relazioni e nellarelazione con il Coachee, di portarenella relazione se stessi, con le propriecapacità cognitive e con le proprie e -mozioni, di essere rigorosamente professionalee al tempo stesso empaticonel modo di vivere lo scambio con l’altro,in una parola, sviluppare con ilCoachee una solida partnership.Il Coaching è decisamente alimentatodalla fiducia nella possibilità di migliorarela qualità <strong>del</strong>le relazioni reciprochein uno specifico contesto e suquesto si innesta e si sviluppa la competenza<strong>del</strong> Coach nel dare e riceverefeedback tra tutti gli attori coinvoltinel programma di Coaching (Coachee,responsabile <strong>del</strong> Coachee, committente,etc.).Nel processo ciò consente al Coacheedi rafforzarsi nella capacità di daree ricevere feedback positivi e feedbacknegativi in modo costruttivo, consolidarenel tempo una rete di rapportifondati sulla fiducia, costruire e acquisirefiducia nelle proprie risorse ein quelle <strong>del</strong>l’altro. In questo modo ancheil Coachee, potrà riconoscere, sessionedopo sessione, la forza e la potenza<strong>del</strong>lo scambio, <strong>del</strong> dare e <strong>del</strong>l’averenelle relazioni, <strong>del</strong> saper chiederee offrire aiuto e supporto all’altro,che sia collega, capo, cliente.RESPONSABILITÀCura <strong>del</strong>la Competenza:qualità <strong>del</strong> servizioUnicità <strong>del</strong>la Persona:comprensione erispetto <strong>del</strong>l’altroMiglioramento di Sé:miglioramento continuoQualità <strong>del</strong>le Relazioni:costruire fiducia3. COMPETENZEIn questa seconda parte <strong>del</strong>le LineeGuida intendiamo riferirci alle competenzecome all’insieme <strong>del</strong>le capacità,qualità, conoscenze ed esperienze osservabilinel comportamento <strong>del</strong> Coachcorrelate, alla sua efficacia di per -formance.Di seguito descriviamo il profilo diCompetenze <strong>del</strong>lo Psicologo che praticail Coaching in ambito organizzativoesplorando tre Aree di Competenza:Business & Organizzazione, <strong>Psicologi</strong>a(Generale & <strong>del</strong> Lavoro e <strong>del</strong>leOrganizzazioni) e Coaching. CiascunaArea di Competenza viene declinatain termini di capacità e conoscenze.34Area di competenza:Business & OrganizzazioneI Coach che operano nelle Organizzazionidevono possedere strumentiper comprendere le logiche di business,la complessità <strong>degli</strong> assetti e mo<strong>del</strong>liorganizzativi, le strategie all’interno<strong>del</strong>le quali i Coachee produconola loro performance. Sono in gradodi comprendere i meccanismi di funzionamento<strong>del</strong>l’Organizzazione, le dinamichedi potere e i processi organizzativiall’interno dei quali i Coacheericoprono il loro ruolo. Sono attenti nelcomprendere i cambiamenti e le sfideche l’Organizzazione sta fronteggiando,ossia il contesto con le sue opportunitàe vincoli nel quale il Coacheesviluppa competenze e progrediscenella carriera. La competenza dei Coachin quest’area specifica dà la necessariacredibilità nei confronti dei Coachee,dei loro manager, <strong>degli</strong> interlocutoriHR, <strong>del</strong>la committenza in generale,al fine di fondare un reale rapportodi partnership.CapacitàVisione strategica - Il Coach riconoscegli impatti e le interdipendenzetra i differenti processi e programmi<strong>del</strong>l’Organizzazione Cliente, in modospecifico riguardo al tema “gestione esviluppo <strong>del</strong>le Risorse Umane” promuovendola coerenza tra tutti gli attoricoinvolti nel processo di Coaching.Facilita la comprensione <strong>del</strong> bu-


il documento:•coaching, le linee guidasiness <strong>del</strong>l’Organizzazione committente,i suoi punti di forza, di debolezza,le criticità, le opportunità e le attualiminacce.Attenzione alla Qualità e ai Costi- Assicura standard di qualità professionalielevati nella relazione con ciascuninterlocutore coinvolto nel processo,negli output previsti, nell’integrazionecon i processi <strong>del</strong>l’Organizzazione,nel rispetto dei tempi concordati.Offre soluzioni sostenibili perl’organizzazione, atte a salvaguardareil giusto rapporto costi/benefici.Valutazione dei risultati - Propone,progetta, concorda e realizza il sistemadi valutazione dei risultati ritenutopiù efficace per il contesto e lespecifiche <strong>del</strong> programma di Coaching,valorizzando i processi e gli indicatoriesistenti nell’organizzazioneche possono contribuire alla valutazionedei risultati <strong>del</strong> Coaching. Supportal’Organizzazione Cliente nella individuazionedi parametri da utilizzarenella valutazione <strong>del</strong> ritorno economico<strong>del</strong>l’investimento.Partnership - Costruisce con l’Organizzazioneuna solida relazione dipartnership, operando come catalizzatoreper le aspettative di risultato ditutte le parti coinvolte nel processo diCoaching (Coachee, Committente eSponsor). Facilita la formalizzazionedi obiettivi sfidanti, garantisce un continuopresidio <strong>del</strong> processo, previa unadefinizione di accordi trasparenti fondatisulla fiducia reciproca e riservatezza.Coglie e anticipa le opportunitàdi cambiamenti (di ruolo, organizzativi,di processo etc.) ed incoraggia e stimolail Coachee a fare altrettanto. Inconcreto, la capacità di costruire partnershipsi esprime nei comportamenti<strong>del</strong> Coach, il quale:- riconosce e facilita l’esplorazione el’analisi dei bisogni <strong>del</strong>la committenzaed i fattori critici di successo;- esplicita alla Committenza/Coachee/Sponsorle peculiarità di unintervento di Coaching;- verifica con la committenza le condizionidi fattibilità <strong>del</strong> percorso diCoaching nel contesto specifico;- progetta il programma di Coachingvalorizzando le caratteristiche migliorie distintive <strong>del</strong> contesto e <strong>del</strong>lapopolazione target;- cura nella progettazione criteri emodalità di adesione dei potenzialiCoachee alla proposta di Coaching;- opera una verifica di coachabilitycon i singoli potenziali Coachee;- concorda le modalità di lavoro (es.cadenza, durata e luogo <strong>degli</strong> incontri);- accoglie con apertura e flessibilitài cambiamenti organizzativi e/o diruolo <strong>del</strong> Coachee che possonopre sentarsi in corso d’opera;- gestisce con trasparenza ed efficaciagli aspetti legati alla doppiacom mittenza (esigenze a zienda/sponsor, esigenze Coachee).ConoscenzeAREA ECONOMICO/FINANZIARIAConcetti economico-finanziari di baseAREA ORGANIZZAZIONELogiche di posizionamento <strong>del</strong>l’Organizzazionenel/i mercati di riferimentoLogiche e pratiche di Fusioni e AcquisizioniProcessi di governance (relazioni diGruppo, con la casa madre, etc.)Valori e cultura e sottoculture <strong>del</strong>l’OrganizzazioneProcessi di re-ingegnerizzazioneProcessi di ristrutturazione e downsizingPrincipi e processi di managementSistemi professionali e mo<strong>del</strong>li dicompetenze in relazione alla missionee alla struttura organizzativaRuolo e processi gestiti dalla DirezioneRisorse UmaneAREA PIANIFICAZIONESTRATEGICAProcesso di pianificazione strategicoe le sue relazioni con il processodi definizione <strong>degli</strong> obiettivi (BalancedScore Card)Metodi di analisi e presa di decisione(Fishbone Method)AREA CHANGE MANAGEMENTBest Practice e Teorie di gestionedei processi di cambiamentoPrincipi e prassi <strong>del</strong>l’ImprovementManagement (Key Performance Indicators)Processi associati alla Learning organization(Best Practice Sharing,Knowledge transfer, sharing, management,etc.)AREA QUALITÀPrincipi di rilevazione <strong>del</strong>la CustomerSatisfactionMo<strong>del</strong>li di rilevazione qualità <strong>degli</strong>interventi formativi (KirkpatrickMo<strong>del</strong>)Area di competenzaBUSINESSS & ORGANIZZAZIONECapacità{ }• Visione strategica• Attenzione alla Qualità ed ai Costi• Valutazione dei risultati• Partnership• Area Economico - Finanziaria• Area Organizzativa• Area Pianificazione Strategica• Area Change Management• Area QualitàConoscenze35


il documento:•coaching, le linee guidaArea di Competenza: <strong>Psicologi</strong>a(Generale & <strong>del</strong> Lavoro e <strong>del</strong>le Organizzazioni)Svolgere l’attività di Coach nelle Organizzazionisignifica avere come obiettivoprincipale il potenziamento <strong>del</strong>l’ef -ficacia <strong>del</strong>la persona nel ruolo ricoper -to o in vista di quelli che potenzialmen -te potrebbe ricoprire. Fattore criticodi successo è che il Coach conosca egestisca le dimensioni che regolanol’integrazione e lo sviluppo <strong>degli</strong> individuinel proprio contesto di riferimento.La competenza psicologica permetteal Coach di supportare il Coacheein un processo di scoperta e autoconsapevolezzasu dimensioni critiche peril suo successo personale nell’organizzazioned’appartenenza, favorisce e catalizzai processi di sviluppo, di appren -dimento e di cambiamento <strong>del</strong> Coachee,lo supporta nell’individuazione<strong>del</strong>le proprie risorse, nel riconoscimentodei punti di forza e <strong>del</strong>le areedi miglioramento, in vista <strong>del</strong>l’obiettivoda raggiungere.CapacitàValorizzare la conoscenza di sé -Lo psicologo che opera come Coachha un vantaggio competitivo, rispettoai Coach di diversa formazione, per lacapacità di dare valore ai processi diconoscenza di sé. Sa innescare un percorsodi esplorazione che facilita, daparte <strong>del</strong> Coachee, l’assunzione di consapevolezzadei propri punti di forza edi miglioramento, anche quando sonoin gioco elementi critici quali forti emozionio il suo futuro professionale. Proponequindi l’utilizzo, ove non già previstoper prassi aziendale, di strumentistandardizzati (test, questionari,Assessment Center, Feedback 360°,Leadership Profile) integrandone l’utilizzoa strumenti qualitativi (intervista,colloquio, osservazione, raccoltamateriale organizzativo) e garantendocoerenza tra questi strumenti e l’interventodi Coaching.36Riconoscere e gestire situazionicritiche - Lo psicologo che svolge l’attivitàdi Coaching è in grado di gestiresituazioni critiche. Facilita il dialogotra Committente/Sponsor/Coacheequalora nella definizione <strong>degli</strong> obiettivi<strong>del</strong> percorso ci fosse una non coincidenzatra le indicazioni <strong>del</strong>la committenzaed i temi portati dal Coachee.Lavora quindi in partnership con Committente/Sponsor/Coacheeper conciliarein maniera trasparente le diverseprospettive e bisogni, affinché sipossano raggiungere i risultati desideratied attesi da tutte le parti coinvolte.Ugualmente è in grado di identifica -re casi che rientrano in un quadro defi -nibile come “critico”: disturbi <strong>del</strong>la per -so nalità (narcisistico, paranoide, borderline,schizoide etc.), abuso di so -stan ze stupefacenti, alcool o altri farmaci.La criticità è da ritenersi talequa lora il Coachee evidenzi un fortedisagio che gli impedisca lo svolgimen -to normale <strong>del</strong>le sue attività o abbia ri -per cussioni gravi su collaboratori e colleghi.Allo stesso modo sa individuaresituazioni che riconducono a fenomenidi mobbing. Tale capacità si esprimenella chiarezza con cui il Coach nediscute con il Coachee per concordareinsieme la linea di azione più adeguata,così come l’opportunità di avvalersidi un aiuto professionale specifico.Valorizzare le strategie individualidi sviluppo - Il Coaching è un percorsocon e per il singolo nell’Organizzazione,che porta il Coachee a lavoraresul processo di responsabilità econsapevolezza, attraverso la sperimentazionedi nuovi comportamentiche generano una nuova percezione disé. Il percorso origina da ciò che la personapercepisce come esigenze, desideri,obiettivi nel contesto e nel ruoloin cui opera; valorizza i diversi modi diap prendere, “sentire”, provare, rischia -re. Lo psicologo che sviluppa progettidi Coaching è facilitato nella possibilitàdi cogliere tempestivamente le caratteristiche<strong>del</strong> Coachee e di comprendernel’assetto motivazionale, nell’attivareprocessi di sviluppo e di valorizzarela strategia individuale <strong>del</strong>Coachee per la costruzione <strong>del</strong> suoprogetto di sviluppo. È in grado di daresupporto ai Coachee che devono attuarepiani molto sfidanti e di impattostrategico sull’Organizzazione.Visione sistemica - Lo psicologo chesviluppa percorsi di Coaching nelleOrganizzazioni ha gli strumenti adeguatiper effettuare una lettura multidimensionale<strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong> Coacheenel contesto organizzativo. Consideratutte le dinamiche in gioco (individuali,relazionali e organizzative) nella relazionecon la committenza di progetto(HR, linee etc.) e con il Coachee; saraccogliere, usare, gestire le informazionie le collega tra loro per compren -dere la specificità <strong>del</strong>la persona nelcontesto. Propone soluzioni mirate infase di progettazione <strong>del</strong> programmadi Coaching e sostiene il Coachee nelprocesso di cambiamento e nella gestione<strong>degli</strong> impatti sugli attori coinvolti(collaboratori, capi, pari, clientiinterni, esterni etc.).ConoscenzeMo<strong>del</strong>li di LeadershipMetodi di rilevazione <strong>del</strong> clima aziendaleSistemi e processi per valutare leperformance e identificare le potenzialità<strong>del</strong>le persone (es. Performan -ce management, Assess ment / DevelopmentCenter)Teorie e tecniche di negoziazione(gestione dei conflitti nelle relazioniorganizzative)Fattori sociali ed il loro impatto sulcom portamento individuale e digrup poFattori di benessere e di stress nelleOrganizzazioni (Burnout, Mobbingetc.)Mo<strong>del</strong>li di Funzionamento dei GruppiMo<strong>del</strong>li di Teamworking e processidi sviluppo di TeamworkingFondamenti di <strong>Psicologi</strong>a GeneralePrincipali Teorie <strong>del</strong>la PersonalitàMo<strong>del</strong>li MotivazionaliTeorie <strong>del</strong>l’apprendimento <strong>degli</strong>adultiLe motivazioni e le difese verso ilcambiamentoMo<strong>del</strong>li e teorie <strong>del</strong>le IntelligenzeMultipleTecniche di creativitàTecniche di gestione <strong>del</strong>lo stressPrincipali disturbi di personalità


il documento:•coaching, le linee guidaArea di competenzaPSICOLOGIA GENERALE & DEL LAVORO EDELLE ORGANIZZAZIONICapacità{ }• Capacità• Valorizzare la conoscenza di sé• Riconoscere e gestire situazionicri tiche• Valorizzare le strategie individuali disviluppo• Visione sistemica• Mo<strong>del</strong>li di Leadership• Processi di valutazione e sviluppo(Perfomance Management, Assessment,ecc.)• Metodi di analisi <strong>del</strong> clima aziendale• Teorie e tecniche di negoziazione• Mo<strong>del</strong>li di Teambuilding e Teamworking• Fondamenti di <strong>Psicologi</strong>a Generale(Teo rie <strong>del</strong>la Personalità, Intelligenze,Motivazione, Apprendimento, Gestione<strong>del</strong> Cambiamento)• Tecniche di creatività• Tecniche di gestione <strong>del</strong>lo stress• Principali disturbi <strong>del</strong>la personalitàConoscenzeArea competenza:CoachingQuesta area di competenza riguardaaspetti che connotano in modo sostan -ziale il Coaching Organizzativo e comprendequelle capacità e conoscenzeche definiscono la sua specificità rispettoad altre pratiche cui potrebbees sere assimilato (counseling, mento -ring, tutoring, formazione, consulenzaetc.). Alla base <strong>del</strong> Coaching Organizzativotroviamo soprattutto unaforte competenza nel costruire e svilupparela relazione di partnership conla committenza aziendale e con il Coachee,nel dare e ricevere feedback, nelfar convergere le energie e le risorsemi gliori <strong>del</strong> Coachee sui risultati, nelfa cilitarne il suo sviluppo di competen -ze e di efficacia nel ruolo. Il Coachingnon è una metodologia di trasferimentodi competenze e di abilità, madi potenziamento, allenamento e scoperta.Il Coach può dunque essere definitocome il professionista <strong>del</strong> potenziamento<strong>del</strong>l’individuo nell’Organizzazione.La relazione sviluppata tra Committente/Sponsor,Coach e Coachee,si fonda sul reciproco rispetto e sullafi ducia costruita sin dalla fase di definizione<strong>degli</strong> elementi contrattuali. IlCoach dunque, integrerà le competen -ze di business/organizzative e psicologiche,sia attraverso un modo di esseree di stare nella relazione con il Coachee,sia attraverso le competenze, ilprocesso e le tecniche di Coachi ng.CapacitàOrientamento al risultato - Si intendecome la capacità <strong>del</strong> Coach diattivare e far convergere le energie <strong>del</strong>Coachee sui risultati/obiettivi da luide finiti all’inizio <strong>del</strong> processo. Tale ca -pa cità si esprime nel mantenere sempreal centro <strong>del</strong> processo il Coachee,nel renderlo progressivamente consapevoledi essere protagonista <strong>del</strong>le suescelte e soluzioni, nel mantenere alta,al tempo stesso, l’attenzione sul risultatodi performance che l’Organizzazionesi aspetta. Il Coach è il garante<strong>del</strong> processo, supporta il Coachee nellafocalizzazione puntuale <strong>del</strong>l’obiettivo,nella definizione di piani di azioneparticolarmente sfidanti che impattanopiù direttamente sul risultato di business,nella scelta dei tempi di rea -lizza zione, <strong>del</strong>le risorse a disposizione,<strong>del</strong>le opportune modalità di attuazionee nella verifica di quanto implemen -tato.Facilitare lo sviluppo ed il cambiamento- Per il Coach non esistonogap da colmare, bensì caratteristicheda rinforzare e potenziare, talenti dai dentificare e valorizzare. In questapro spettiva, il processo di Coachingha la finalità di facilitare il Coacheenel la scoperta sia dei propri punti difor za sia quelli da sviluppare, nella convinzioneche egli sia il migliore espertodi se stesso e in grado di trovare lastrada a lui più adatta per raggiungerei suoi obiettivi. In concreto, la capa -cità di facilitare lo sviluppo ed il cam -bia mento si esprime nei comportamen -ti <strong>del</strong> Coach, il quale:- incoraggia l’esplorazione di puntidi vista e chiavi di lettura alternativi- facilita l’individuazione, la sperimentazionee la riflessione di comportamentida poter mettere incampo- sollecita a sfidare e mettere in discussioneschemi consolidati- accompagna nella ricerca di soluzioniinnovative e realizzabili- supporta il processo di trasformazione<strong>del</strong>le idee in azioni- favorisce il continuo monitoraggiodei progressi e la valutazione <strong>degli</strong>ostacoli affrontati- aiuta a capitalizzare i successi maanche gli errori- stimola il riconoscimento <strong>del</strong>le strategieda cambiare- sostiene nel modificare flessibilmentele azioni in corsa, nel casoin cui la situazione lo richiedesseNella fase finale <strong>del</strong> processo di Coaching,il Coach esprime tale capacitàfavorendo un nuovo processo autonomoed indipendente da parte <strong>del</strong> Coacheeche si inneschi e si mantenga attivooltre il percorso stesso di Coaching,che identifichi continui nuovifronti di miglioramento, che rafforzi ildesiderio di alzare progressivamentelo standard <strong>del</strong>la performance.37


il documento:•coaching, le linee guidaSviluppare la relazione - Il Coach,accoglie in modo autentico l’unicità <strong>del</strong>Coachee. Sa costruire un rapporto conil Coachee mantenendo sempre alto illivello di fiducia che permette l’utilizzo<strong>del</strong>l’empatia, <strong>del</strong>l’ascolto, <strong>del</strong>la congruenzae <strong>del</strong> non giudizio, restituiscespazio d’espressione al Coachee affinchési possa sentire compreso, fidarsie affidarsi. Il Coach non usa la relazioneper mettersi in una posizione“dominante” e di “esperto”, ma si ponein una relazione paritetica.Dare e ricevere feedback - Una<strong>del</strong> le capacità più d’impatto nel Coachingè quella di fornire feedback positivi,negativi pur sempre costruttivi,anche nelle situazioni più sfidanti, siaper l’oggetto <strong>del</strong> feedback (es. situazioniche potrebbero avere ripercussionisul futuro professionale <strong>del</strong> Coachee),sia per le caratteristiche stesse<strong>del</strong> Coachee (es. difficoltà nella gestione<strong>del</strong>le emozioni). La capacità didare e ricevere feedback si esprime attraversola puntuale descrizione e restituzioneal Coachee di comportamenti,atteggiamenti e stati emotivi osservatie percepiti, allo scopo di innescareil processo di consapevolezza,esplorazione, sperimentazione e consolidamentodi nuovi comportamentie facilitare da parte <strong>del</strong> Coachee l’individuazionedi comportamenti funzionalial raggiungimento <strong>del</strong>l’obiettivo.Il feedback efficace considera quindianche le emozioni in gioco, le riconoscee le esplicita, è associato ad unostile di comunicazione chiaro, trasparente,autentico che non “interpreta”e non esprime giudizi sulla persona.Asseconda e rispetta i tempi di elaborazione<strong>del</strong> Coachee e garantisce sempreil mantenimento di un clima costruttivoe di fiducia.Conoscenze- Evoluzione <strong>del</strong> Coaching e principalimo<strong>del</strong>li, teorie e ricerche- Il Coaching Organizzativo e il suoruolo/impatto nelle organizzazioni- Differenze con altre attività di sviluppoutilizzate nelle aziende (co u -n s eling, mentoring, tutoring etc.)- Tecniche e strumenti di analisi <strong>del</strong>leesigenze di sviluppo dei singolinelle Organizzazioni- Mo<strong>del</strong>li e teorie di Autosviluppo eEmpowerment- Il processo di Coaching, fasi e variabilicritiche di successo- I processi di comunicazione e relativetecniche (Ascolto Attivo, ComunicazioneEmpatica, Dare e RicevereFeedback, Negoziazione,Networking, etc.)- Metodi di valutazione dei risultati<strong>del</strong> Coaching- Gli strumenti di sviluppo e di cambiamento.Area di competenzaCOACHINGCapacità{ }• Orientamento al risultato• Facilitare lo sviluppo ed ilcambiamento• Sviluppare la relazione• Dare e ricevere feedback• Coaching: principali mo<strong>del</strong>li, teorie ericerche• Il Coaching Organizzativo e il suoruolo/impatto nelle organizzazioni• Mo<strong>del</strong>li e teorie di Autosviluppoe Empowerment• Il processo di Coaching• I processi di comunicazione erelative tecniche• Metodi di valutazione dei risultati <strong>del</strong>Coaching• Gli strumenti di sviluppo e dicambiamentoConoscenze4. IL PROCESSO DI COACHINGIl processo di Coaching varia a seconda<strong>del</strong> contesto in cui si opera (es.dimensioni <strong>del</strong>l’azienda, settore industriale,cultura aziendale etc.), in baseallo specifico progetto di Coachingdisegnato dal committente (valorizzazionedei talenti, sviluppo di carriera<strong>del</strong> Coachee, creazione di una culturaaziendale comune, miglioramento dicapacità target etc.) ed in base anche,ai differenti tipi di approccio dei Coach,in relazione alla propria cultura di38riferimento e formazione.Ciò detto, trasversale a tutti gli interventidi Coaching, sono le principalifasi <strong>del</strong> processo, alcune premessee modalità di lavoro. Infatti, comedetto in precedenza, in ogni percorsodi Coaching si lavora per definire eraggiungere l’obiettivo e non ci si foca -lizza sul problema, sono valorizzate leemozioni <strong>del</strong> Coachee e i suoi feedbackche durante il percorso vengonoconsiderati come risorse e leve motivazionali.I nuovi strumenti acquisitifaciliteranno la messa in azione di nuovicomportamenti. Il Coach offre una“consulenza senza consigli”, fornisceil suo contributo nella formulazione didomande potenti, capaci di ristrutturarela comprensione e la lettura <strong>del</strong>contesto da parte <strong>del</strong> Coachee. Comeaffermato in precedenza, infatti, il Coachingnon è una metodologia di trasferimentodi competenze e di abilità,bensì di scoperta e allenamento <strong>del</strong>leproprie risorse, capacità e talenti. IlCoach può dunque essere definito co-


il documento:•coaching, le linee guidame il professionista <strong>del</strong> potenziamento<strong>del</strong>l’individuo nell’ambito dei contestiorganizzativi. Di seguito lo schemasemplificato <strong>del</strong>le principali fasi diun processo di Coaching.IL COMMITTENTE DECIDEDI REALIZZARE IL PROGETTOIl processo può dirsi avviato solo quando Coach e Coachee sottoscrivono, nellaprima sessione, il contratto di Coaching.Il Coach, nelle prime sessioni, costruisce fiducia, condivide con il Coachee leaspettative <strong>del</strong>la Committenza e lo supporta nella definizione <strong>degli</strong> obiettivispecifici/risultati <strong>del</strong> programma di Coaching.Durante il percorso di Coaching, il Coach utilizza le sue competenze per favoriree catalizzare i processi di sviluppo, d’apprendimento e di cambiamento <strong>del</strong>Coachee per aiutarlo a:• rafforzare l’autoconsapevolezza, attraverso l’uso di feedback di qualità• individuare le proprie risorse, i punti di forza e le aree di miglioramento• esplorare percorsi alternativi di tipo cognitivo e comportamentali, maggiormentefunzionali rispetto al target• costruire e monitorare il piano di azioni (azioni, tempi, risorse a disposizione,supporti, indicatori di misurazione dei risultati)• identificare le resistenze al cambiamento• riconoscere e gestire le proprie emozioni• definire il proprio profilo motivazionale• promuovere uno stile relazionale efficaceCHIUSURA DEL PROCESSOE VALUTAZIONE DEI RISULTATINella fase finale e nei momenti stabiliti <strong>del</strong> programma, Coach e Coachee valutano,nelle modalità definite all’inizio <strong>del</strong> processo, i risultati raggiunti. Se richiestodal committente, Coach e Coachee preparano una relazione descrittiva dei risultatiottenuti.Nella fase conclusiva, il Coach favorisce il Coachee nel consolidare i progressi realizzati,identificare nuove aree di miglioramento, mantenere attivo e gestire piùconsapevolmente un processo di miglioramento continuo.5. METODIÈ utile sottolineare che, come un abitosu misura, ogni percorso di Coachingrisente anche <strong>del</strong>la personalità<strong>del</strong> Coach e <strong>del</strong> Coachee, <strong>del</strong>le loro caratteristicheculturali e <strong>del</strong>le specifichecapacità professionali <strong>del</strong> Coachche valuta ad ogni istante, con sensibi -lità e competenza, quale approccio,me todo o tecnica risulti più opportunoe adeguato, sia per le peculiarità <strong>del</strong>Coachee che per la natura <strong>degli</strong> obiettivida traguardare.Al fine di fornire una prospettivacon creta <strong>del</strong> processo, di seguito elenchiamoalcuni metodi, tecniche e strumentipiù usati e ritenuti efficaci nellapratica <strong>del</strong> Coaching.Creare un clima favorevole - IlCoach crea nelle fasi iniziali di ogni incontroun clima positivo, uno “stato”,che riguarda sia il proprio stato emoti -vo che quello <strong>del</strong> Coachee. Il Coachusa atteggiamenti, fa domande che sottolineanoil suo interesse genuino versola situazione contingente <strong>del</strong> Coachee,domande cosiddette “rompighiaccio”,informali anche, al fine distabilire un’atmosfera che disponga allafiducia, alla apertura e allo scambiocostruttivo.Ascoltare con empatia - È la condizioneprincipe di ogni percorso diCoaching. Il Coach è “presente” rispettoa tutto ciò che il Coachee diceo fa: ogni parola, gesto, segnale, costituiscono,infatti, una informazione fondamentaleper il Coach, che usa tali e -lementi per creare una intesa empatica,di fiducia e di comprensione. Starein silenzio, assumere dati e informazioni,mostrare assenso e attenzionesottolineando, evidenziando, sintetizzandoe riformulando contenuti chevia via il Coachee va elaborando, sonotecniche di rinforzo positivo per il Coachee,che il Coach usa consapevolmen -te nella sessione.Formulare domande potenti - Costituisce la tecnica di base <strong>del</strong>la sessione.È il metodo maieutico <strong>del</strong>le do -man de aperte (come, cosa, quando,do ve, chi), che evita “i perché” consideratiinquisitivi. Le domande così formulatesono un potente mezzo per stimolarenel Coachee disponibilità allaconsapevolezza, apertura, riflessione.Domande creative, inusuali anche, cosiddette“potenti”, per il potere che assumononel provocare una nuova possibilitàdi analisi, di lettura e di cambiamentodi prospettiva.39


il documento:•coaching, le linee guidaFare da “specchio” e sintetizzare- Questa tecnica ha lo scopo di stimolarela consapevolezza cognitivo-emotiva<strong>del</strong> Coachee ed è funzionale al suoprogredire nel percorso di Coachingper il raggiungimento <strong>degli</strong> obiettivi. IlCoach può assumere una postura similea quella <strong>del</strong> Coachee, “restituire”ver balmente al Coachee e sintetizzareil contenuto <strong>del</strong> suo racconto sotto -lineando espressioni e termini da luiu sati.Attivare “giochi di ruolo” - Questatecnica ha lo scopo di allenare ilCoachee a “mettersi nei panni <strong>del</strong>l’altro”ed è utile quando l’obiettivo di potenziamentoè connesso ad una maggioreconsapevolezza da parte <strong>del</strong> Coachee<strong>del</strong>l’impatto dei suoi comportamentisull’altro (collega, collaboratore,capo, cliente etc.) e viceversa. IlCoach infatti può favorire lo scambiodei ruoli, chiedere al Coachee di interpretareil ruolo <strong>del</strong>l’interlocutore,suggerire al Coachee di immaginaretale posizione (“se tu fossi al postosuo”), invitare il Coachee a “ricostruire”e a “ri-giocare” una specifica situazionerealmente accaduta.Assessment Center e Questionaridi personalità - Queste metodologiee strumenti (Disc, Myers Briggs,OPQ Questionnaire, etc.) sono a volteutilizzati per supportare Committente,Coach e Coachee l’identificazione<strong>del</strong>le aree sulle quali il Coacheesarà impegnato a lavorare durante ilpercorso di Coaching. In genere, fornisconoun report sul profilo di personalitào di potenziale <strong>del</strong> Coachee e ciòcostituisce una base di discussione edi confronto per scegliere i comportamenti/atteggiamentida potenziare.Piano di Azione - Il Piano di Azionesvolge la funzione di diario di bordo<strong>del</strong>la sessione. Il Coach per facilita -re la costruzione e il monitoraggio <strong>del</strong>Pia no di Azione, mutua le metodologiedi Project management frequentementeutilizzate nei contesti organizzativi.Indipendentemente dalla modalitàdi formalizzazione, in genere inesso vengono riportati gli obiettivi, leazioni che il Coachee definisce per raggiungerli,i tempi e le scadenze rispettoai quali il Coachee si impegna a realizzarle,le risorse che ritiene di averea disposizione, i supporti (persone diriferimento, tool, fonti informative etc.)e, infine, gli indicatori di misurazionedei risultati.Problem Solving - Il Coach facilitail Coachee ad identificare i problemi(problem setting), a scomporli e a trovaresoluzioni in modo flessibile e creativo.Alcune tecniche che possono essereutilizzate sono: la Force fieldanalysis (fornisce una cornice di riferimentoattraverso cui guardare le“forze”, ossia le variabili che influenzanopositivamente o negativamenteuna situazione), l’Analisi costi-beneficied il Diagramma causa - effetto (aiutaa risalire alle reali cause, e quindi aireali problemi da risolvere).Tecniche di creatività - Spesso letecniche di creatività vengono utilizzatenelle sessioni di Coaching perchéper loro stessa natura facilitano la rotturadi schemi di lettura consolidati eliberano energia per alimentare altrepro spettive di soluzioni. Tra queste necitiamo alcune: il Brainstorming (consiste,dato un problema, nel proporreliberamente soluzioni di ogni tipo chepossono portare all’identificazione diuna nuova soluzione <strong>del</strong> problema), leMappe mentali (sono una forma di rappresentazionegrafica <strong>del</strong> pensiero efanno leva soprattutto sulle capacitàcreative personali, sulle risorse mentalinon sempre esplicitate e sono particolarmenteefficaci come strumentidi apprendimento e come supporto all’elaborazione<strong>del</strong> pensiero e alla creatività),il Visioning (il Coach utilizzaquesta tecnica per permettere al Coacheedi visualizzare la situazione “a risultatoraggiunto” o “il punto di arrivo”a cui egli ambisce) o la Backwardaction per facilitare l’identificazione,a ritroso, <strong>del</strong>le azioni da mettere in attoper realizzare il risultato voluto.Valutare i risultati - All’inizio <strong>del</strong>percorso di Coaching, il Coach concordacon Coachee e Committente lemodalità più praticabili ed efficaci perla valutazione dei risultati. Le dimensionioggetto <strong>del</strong>la valutazione dei risultatipossono essere: il “gradimento”<strong>del</strong> Coachee, lo sviluppo di competenze,il miglioramento <strong>del</strong>l’Unità Organizzativa,i risultati di performancee di business. I parametri in base aiquali si misurano i risultati possono esserequalitativi (es. interviste o colloquidi feedback) e/o quantitativi (es.Feedback 360°, questionari, test etc.).Il cambiamento di comportamento percepitodal Coachee e/o dai suoi responsabili,colleghi e collaboratori puòessere rilevato tramite interviste o colloquidi feedback o con metodi piùstrut turati come Feedback 360°, questionari,indagini di clima. I risultati dibusiness o la performance <strong>del</strong> Coachee,possono essere misurati attraversoKPI (Key Performance Indicators)aziendali (es. risultati di vendita,Customer Satisfaction Index, efficienzadei costi, ritorni sugli investimenti,etc.).gHai attivato la tua PECe l’hai comunicato all’<strong>Ordine</strong>?Ricorda che è un obbligo di leggeper tutti gli iscritti all’Albo,a prescindere dall’attività che svolgono!Tutte le informazioni a pag. 9040


UN PROGETTODI COLLABORAZIONETRA IL MINISTERODEGLI AFFARI ESTERIE L’ORDINEDEGLI PSICOLOGI DEL LAZIOtemi di politica professionalePSICOTERAPEUTIPER LE EMERGENZEIl Ministero <strong>degli</strong> Affari Esteri hachiesto all’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> di realizzare un progettodi collaborazione, al fine diconsentire alle vittime di disastri,rapimenti, atti terroristici ed altregravi emergenze all’estero, nonchéai loro familiari, di rivolgersi apsicoterapeuti su tutto il territorionazionale, ed eventualmenteall’estero, per ricevere sostegnopsicoterapeutico.L’<strong>Ordine</strong> ha ritenuto opportunodare seguito alla richiesta dicollaborazione con l’Unità di Crisi<strong>del</strong> Ministero <strong>degli</strong> Esteri inottemperanza a quanto previstodall’art. 3 <strong>del</strong> Codice Deontologico<strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> Italiani, ai sensi<strong>del</strong> quale lo psicologo considerasuo dovere utilizzare leconoscenze sul comportamentoumano “per promuovere ilbenessere psicologico<strong>del</strong>l’individuo, <strong>del</strong> gruppo e <strong>del</strong>lacomunità”. L’<strong>Ordine</strong>, con<strong>del</strong>iberazione n. 805 <strong>del</strong>29.11.<strong>2010</strong>, ha promosso unintervento su larga scala per lacomprensione e l’eventuale curadei disagi patiti dalle vittime edalle persone coinvolte da tragicieventi come quelli suindicati.Improntato al principio diresponsabilità sociale, il progettodi collaborazione è finalizzato adoffrire un trattamento a tariffe“sociali” - fortemente ridotterispetto a quelle solitamenteapplicate - analogamente a quantogià esperito dall’<strong>Ordine</strong> in similiinterventi nel <strong>Lazio</strong>.Auspichiamo che la Scuole diSpecializzazione pubbliche eprivate che abilitano allaPsicoterapia con sede nellaRegione <strong>Lazio</strong> forniscano ilproprio contributo professionaleattraverso i loro centri diconsultazione, al fine dipromuovere tempestivamenteinterventi di sostegno adeguati afronteggiare eventuali esigenze diassistenza psicoterapeutica deisoggetti coinvolti.Le singole Scuole diSpecializzazione aderentiall’iniziativa verranno chiamate aredigere un elenco diprofessionisti, presenti su tutto ilterritorio nazionale, disponibiliad intervenire in caso dinecessità. Tali elenchi verrannosuccessivamente messi adisposizione <strong>del</strong>l’Unità di Crisiistituita presso il Ministero <strong>degli</strong>Affari Esteri.Quanto indicato nel puntoprecedente sarà oggetto di unProtocollo d’Intesa tra l’<strong>Ordine</strong> e leScuole facenti parte <strong>del</strong> Progettoche costituirà parte integrante<strong>del</strong>la Convenzione che verràstipulata tra l’Ente e l’Unità diCrisi istituita presso il Ministero<strong>degli</strong> Affari Esteri.Min. Plen. Fabrizio RomanoIl Capo <strong>del</strong>l’Unità di Crisidott.ssa Marialori ZaccariaIl Presidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>41


temi di politica professionaleNO A FIGURE PROFESSIONALIDI INCERTA DEFINIZIONEE CON COMPETENZEDI DUBBIA ATTESTAZIONENO A PRIVATI CON FINI DI LUCROCONSULTORI FAMILIARIUNA RIFORMADA CANCELLARELo scorso 26 maggio <strong>2010</strong>alcuni componenti <strong>del</strong>Consiglio Regionale <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>hanno presentato la Proposta diLegge n. 21, recante “Riforma eriqualificazione dei consultorifamiliari”. Nonostante si pongail lodevole obiettivo diriqualificare le struttureconsultoriali presenti sulterritorio regionale, la Propostapresenta importanti criticitàquali la previsione di inserireall’interno <strong>del</strong>le équipe deiconsultori figure professionalidi incerta definizione e concompetenze di dubbiaattestazione, come quella <strong>del</strong>“mediatore familiare”, quandouna sentenza <strong>del</strong>la CorteCostituzionale ha recentementesottolineato come questa figurasia priva di riconoscimentonormativo, o la possibilità che iconsultori familiari possanoessere gestiti da attori diversidal Servizio SanitarioNazionale, quali organizzazioni<strong>del</strong> terzo settore e perfino entiprivati a carattere lucrativo, lacui vocazione pubblica èdifficilmente verificabile.Per queste ragioni, nelsuccessivo mese di agosto,l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong><strong>Lazio</strong> - insieme all’<strong>Ordine</strong>provinciale di Roma dei Medici-Chirughi e <strong>degli</strong> Odontoiatri eall’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> AssistentiSociali <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> - ha inviatouna nota al Presidente <strong>del</strong>laRegione <strong>Lazio</strong>, nonché42Commissario alla Sanità,Renata Polverini e all’Assessorealle Politiche Sociali e FamigliaAldo Forte esponendo le sueperplessità nei confronti <strong>del</strong>laProposta di Legge e richiedendodi essere ascoltato in audizionepresso la Comissione Politichesociali, nella convinzione chefavorire momenti di incontrotra decisori politici e comunitàprofessionale non possa cheaiutare la qualità <strong>del</strong> servizioofferto all’utenza.Nel corso <strong>del</strong>l’audizione svoltasiil 19 novembre <strong>2010</strong>, ipresidenti dei tre Ordini,sottolineando la perennecarenza di risorse economiche,umane e strutturali dedicatealla rete consultoriale, hannosostenuto necessità diconsiderare l’impegno a favoredi una sanità più efficiente noncome un costo, ma come uninvestimento.Attualmente la propostan. 21/<strong>2010</strong> è in corso didiscussione in Commissione. Leaudizioni svolte finora hannovisto l’opposizione alla riformaanche da parte <strong>del</strong> presidente di<strong>Lazio</strong>sanità (l’Agenzia di Sanitàpubblica <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>), oltre chedagli assessori alle politichesociali <strong>del</strong>le province di Roma,Rieti e Latina.La proposta di legge è scaricabiledal sito www.ordinepsicologilazio.itPer la rassegna stampa si vedal’Home page <strong>del</strong> sitoOsservazioni circa la propostadi Legge Regionale n. 21<strong>del</strong> 26 maggio <strong>2010</strong> recante“Riforma e riqualificazionedei consultori familiari”Onorevole Presidente,Onorevoli Consiglieri,In primo luogo intendo ringraziarvi peraver accettato la richiesta di audizioneche, in qualità di presidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, ho sottoscrittoinsieme con i presidenti <strong>degli</strong> Ordini deiMedici e <strong>degli</strong> Assistenti Sociali.Non posso, però, fare a meno di sottolinearecome gli Ordini avrebbero auspicatoun maggiore coinvolgimento anchenelle fasi precendenti l’iniziativa legislativa.In qualità di rappresentanti istituzionali<strong>degli</strong> psicologi, dei medici e <strong>degli</strong> assistentisociali che operano nei consultorilaziali, infatti, gli Ordini hanno sempreinteso rafforzare il dialogo con gli organiregionali, nella convinzione che favoriremomenti di incontro tra decisoripolitici e comunità professionale nonpossa che aiutare la qualità <strong>del</strong> servizioofferto all’utenza.Stando ai dati diffusi da <strong>Lazio</strong>sanità -Agenzia di Sanità Pubblica a settembre<strong>2010</strong> e riferiti al periodo settembre-dicembre2009, su 160 consultori familiariattivi (0,58 ogni 20.000 abitanti) sonoinseriti 171 psicologi e 146 assistenti sociali.Ma i dati diffusi purtroppo non indicanoquanti operatori svolgano attivitàesclusiva nell’area consultoriale.L’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, l’<strong>Ordine</strong>provinciale di Roma dei Medici Chirurghie <strong>degli</strong> Odontoiatri e l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong>Assistenti Sociali hanno chiesto audizionepresso questa Commissione inquanto la capillarità <strong>del</strong>la presenza <strong>degli</strong>psicologi e dei medici (pediatri e gi-


temi di politica professionaleriforma dei consultorinecologi) nelle strutture consultoriali larende un osservatorio privilegiato sullostato di salute <strong>del</strong>le stesse.Mentre la carenza di assistenti socialie di equipe multidisciplinari complete(solo il 34% dei consultori familiari neha una) comporta che solo il 52% deiconsultori rispetti i requisiti minimi diapertura.Entrando nel merito <strong>del</strong>la Proposta diLegge Regionale n. 21 <strong>del</strong> 26 maggio<strong>2010</strong> recante “Riforma e riqualificazionedei consultori familiari”, non si può far ameno di notare come questa iniziativalegislativa si fondi sull’assunto che la reteconsultoriale regionale non offra unservizio adeguato alle esigenze <strong>del</strong>la popolazione.Se da un lato è difficile sostenere chei consultori laziali offrano all’utenza unservizio ineccepibile, dall’altro è ancorpiù difficile sostenere che questo dipendadalla loro organizzazione e gestione,più volte lodata da diverse a genzie internazionali.È, invece, vero che le carenze dei consultoripossono esser fatte risalire ad unaperenne mancanza di risorse economiche,umane e strutturali.Dagli ultimi dati si evince che, nel <strong>Lazio</strong>,l’organizzazione di tutta l’area Materno-Infantile,ha un mo<strong>del</strong>lo organizzativoche cambia nelle diverse ASL.Si nota anche che non vi è nessuna disposizioneregionale che prescriva lineeguida perché i Consultori familiari dianoun servizio omogeneo e riconoscibile daicittadini su tutto il territorio.Nessun atto concreto che collochi iConsultori nella rete dei servizi territoriali.La Proposta di Legge in esame prescrive,all’articolo 29, che l’impianto normativoattuale debba essere smantellato.Ma come è possibile sostenere taleposizione se la Legge n. 405/1975, la Leggeregionale n. 15/1976, la Legge n.34/1996 e il Decreto ministeriale di adozione<strong>del</strong> Progetto Obiettivo Materno Infantile<strong>del</strong> 24/4/2000 non hanno ancoratrovato una effettiva e completa applicazione?Sarebbe come osservare un edificioche sappiamo essere in costruzione - esappiamo essere basato su un ottimoprogetto - e decidere di demolirlo completamente,solo perché non ancora ultimato.Basti pensare che, mentre la Legge n.34/1996 prevede la presenza di una strutturaconsultoriale ogni 20.000 abitanti –e dunque i 5,5 milioni abitanti <strong>del</strong>la regionedovrebbero essere coperti da 278consultori - ad oggi, solo 161 risultanoes sere attivi.Il quadro è ulteriormente aggravato dalfatto che ben 84 dei 161 aperti non riesconoa soddisfare i requisiti minimi diapertura (quattro mattine e due pomeriggi),ben 120 prevedono tempi di attesasuperiori alla settimana, solo 50 consultoripossono vantare nel proprio organicoun assistente sociale e solo 3 unmediatore culturale, per di più attivo menodi 7 ore a settimana.All’edificio mancano ancora porte, finestre,pavimenti, intonaco, eppure laProposta di legge n. 21 sostiene che siameglio buttarlo giù piuttosto che completarlo.Abbattere, perdendo tutto ciòche di buono si è costruito in questi lunghianni, per ricostruire su nuove basi.Ma quali sono queste nuove basi? Qualisono, in altre parole i contenuti innovativi<strong>del</strong>la proposta di legge?La proposta n. 21 reca in oggetto “Ri -forma e riqualificazione dei consultori familiari”e nella stessa relazione di presentazionesi parla di “ridefinizione” <strong>del</strong>ruolo dei consultori.Nei fatti, però, il testo non propone alcunaridefinizione <strong>degli</strong> obiettivi che iconsultori devono perseguire. Nella relazioneintroduttiva si legge, infatti, chei consultori devono aspirare ad essere «i -stituzioni vocate a sostenere e promuoverela famiglia». Nulla di nuovo, vistoche già la Legge regionale n. 15/1976 sipone la finalità di promuovere «la realiz -zazione <strong>del</strong>la vita familiare».Né il progetto di legge prevede novitàsostanziali per quanto concerne l’organizzazione<strong>del</strong>le strutture consultoriali.La possibilità offerta ai privati di istituireconsultori familiari prevista dall’articolo3 <strong>del</strong>la Proposta n. 21, ad esempio,era già contemplata dall’articolo 12 <strong>del</strong>laLegge regionale n. 15/1976, oltre chedall’articolo 2 <strong>del</strong>la Legge n. 405/1975.Non sono previste misure economicheaggiuntive, anzi il dettato <strong>del</strong>l’articolo 24<strong>del</strong>la Proposta n. 21 prevede uno smembramento<strong>del</strong> Fondo regionale previstodall’articolo 15 <strong>del</strong>la Legge regionale n.15/1976 in tre diversi fondi di una nonmeglio precisata entità. Inoltre, verrebbeeliminata la possibilità per Regioneed Enti Locali di stanziare risorse integrative.Non sono previsti ampliamenti funzionali<strong>del</strong>l’organico, anzi, laddove la crescentemultietnicità <strong>del</strong>la realtà territorialesuggerirebbe di incrementare il risibilenumero di mediatori culturali e linguisticiattualmente presenti all’interno<strong>del</strong>le strutture consultoriali, la Propostadi legge prevede l’inserimento di figureprofessionali di incerta definizione e concompetenze di dubbia attestazione, qualiquelle <strong>del</strong> consultente familiare, <strong>del</strong>l’espertoin materia di bioetica e <strong>del</strong> mediatorefamiliare, il cui tentativo di istituzioneè stato respinto lo scorso mesedi aprile dalla sentenza n. 131/<strong>2010</strong> <strong>del</strong>laCorte Costituzionale, su segnalazione<strong>del</strong> nostro <strong>Ordine</strong>.Non comprendendo, dunque, né daquale considerazione l’iniziativa legislativatragga la sua origine, né gli effettiviobiettivi di cambiamento che essa si pone,né, infine, se la proposta vada ad aumentareil Fondo regionale o a diminuirlo,l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>,l’<strong>Ordine</strong> provinciale di Roma dei MediciChirurghi e <strong>degli</strong> Odontoiatri e l’<strong>Ordine</strong><strong>degli</strong> Assistenti Sociali <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> intendonoesprimere la loro contrarietà allaProposta n. 21.A tratti viene il dubbio che l’obiettivonon esplicitato <strong>del</strong>la proposta sia quello<strong>del</strong> controllo <strong>del</strong>le nascite o <strong>del</strong>l’interruzionevolontaria di gravidanza. Qualoraciò corrispondesse a verità occorrerebbeguardare alla questione in ben altramaniera. In tal caso, infatti, il problemanon riguarderebbe certamente l’eticità<strong>del</strong>l’approccio dei consultori familiari, nétanto meno la loro organizzazione, mameriterebbe, invece, un approccio olisti -co.Si tratterebbe, in altre parole, di porrela famiglia al centro <strong>del</strong>l’intero complesso<strong>del</strong>le politiche regionali. Qualchesettimana fa, il giornale “la Repubblica”riportava una serie di indicatori sulle nascitenelle varie regioni <strong>del</strong> nostro Paese,e Bolzano risulta avere il più alto tassodi nascite in Europa. Ora, non possiamopensare che il senso materno <strong>del</strong>ledonne bolzanine sia superiore a quellodi qualsiasi altra donna: le ragioni dicerte realtà risiedono altrove. Lo stessoarticolo elencava, infatti, tutti gli interventidi welfare o meglio di family-frien -dly messi a disposizione dalla Provinciaautonoma di Bolzano a favore <strong>del</strong>la popolazione:asili nido garantiti e gratuitida 0 a 3 anni o addirittura asili a domicilio,aziende che vengono incentivateper orari flessibili, part time, congedi, telelavoroper le donne madri. Ed ancora,mutui agevolati per l‘acquisto <strong>del</strong>la casa,ed anche trasporti gratuiti per i giovanifino a 18 anni.Quindi, la soluzione per avere un incremento<strong>del</strong>le nascite nel nostro Paesee una flessione nei numeri <strong>del</strong>le interruzionivolontarie di gravidanza sarebbe43


temi di politica professionaleriforma dei consultori1 IL COMUNICATO STAMPA9 novembre <strong>2010</strong><strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>,Or dine provinciale di Romadei Medici Chirurghi eOdontoiatri e <strong>Ordine</strong>de gli Assistenti Sociali <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>in sieme chiedono il ritiro<strong>del</strong>la pro posta di Legge Regionalen. 21 <strong>del</strong> 26 maggio <strong>2010</strong>“Riforma e ri qua lificazionedei consultori fa mi liari”Per la prima volta i tre Ordini sottoscrivonouna nota critica e di propostaindirizzata alla Regione <strong>Lazio</strong>all’indomani <strong>del</strong>l’Audizione nellaIX Commissione regionale“È necessario operare una pro fondariflessione sulla opportunità di portareavanti l’approvazione <strong>del</strong>la propostadi legge “Riforma e riqualificazionedei consultori familiari”, che rischiadi compromettere nella nostra Regionel’attuale mo<strong>del</strong>lo di sanità universalisticae solidale, coerente con la Costituzionee con la normativa di principiostatale”.Questo il richiamo di Marialori Zaccaria,presidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong><strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, reso ancora piùforte dalla condivisione piena <strong>degli</strong> Ordinidei Medici e <strong>degli</strong> Assistenti Socialiche, per la prima volta insieme,convergono sulla necessità di ritirarela proposta di legge sui consultori familiari<strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong>, in occasione<strong>del</strong>l’Audizione nella IX Commissioneregionale, avvenuta ieri.Questi i principali punti critici e vi -denziati nella nota congiunta:Il testo non propone alcuna ridefinizione<strong>degli</strong> obiettivi che i consultoridevono perseguire.Nella relazione introduttiva si legge,quella di diventare tutti bolzanini, dandomaggiore sostegno alle famiglie, e soprattuttoalle donne, che sono le protagonistesempre più drammaticamenteso le anche nel percorso vitale <strong>del</strong>la maternità.Gli Ordini non possono che auspicareun rinnovato interesse per le politichefamiliari e si dichiarano fin da subitopron ti e desiderosi di lavorare con questaCommissione - e con tutti gli altri attoriistituzionali, politici o privati che voglianoprendere parte - alla elaborazionedi programmi ed azioni a sostegno<strong>del</strong>la famiglia,Roma. 18 novembre <strong>2010</strong>infatti, che i consultori devono aspiraread essere “istituzioni voca te a sosteneree promuovere la famiglia”. Nulladi nuovo, visto che già la Legge regionalen. 15/1976 si pone la finalità dipromuovere “la rea lizzazione <strong>del</strong>la vitafamiliare”.Il progetto di legge, inoltre, non prevedenovità sostanziali per quan to concernel’organizzazione <strong>del</strong>le struttureconsultoriali. La possibilità offerta aiprivati di istituire consultori familiariprevista dall’articolo 3 <strong>del</strong>la Propostan. 21, ad esempio, era già contemplatadall’articolo 12 <strong>del</strong>la Legge regionalen. 15/1976, oltre che dall’articolo 2<strong>del</strong>la Legge n. 405/1975.dott.ssa Marialori ZaccariaPresidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>dott. Mario FalconiPresidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>Provinciale di Roma dei MediciChirurghi e <strong>degli</strong> Odontoiatridott.ssa Giovanna SammarcoPresidente <strong>Ordine</strong><strong>degli</strong> Assistenti sociali <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Non sono previste misure economicheaggiuntive, anzi il Fondo regionaleprevisto dalla L. r. n. 15/1976 art. 24 verrebbe smem brato intre diversi fondi di una non meglioprecisata en ti tà. Inoltre verrebbe eliminatala possibilità per Regione edEnti Locali di stanziare risorse integrative.E non sono previsti ampliamentifunzionali <strong>del</strong>l’organico, anzi, laddovela crescente multietnicità <strong>del</strong>larealtà territoriale suggerirebbe di incrementareil risibile numero di mediatoriculturali e linguistici at tual -mente presenti all’interno <strong>del</strong>le struttureconsultoriali, la proposta di leggeprevede l’inserimento di figure professionalidi incerta de fi nizione e concompetenze di dubbia attestazione. Ciriferiamo al con sulente familiare, all’espertoin materia di bioetica e al mediatorefamiliare (la legge regionaleche istituiva quest’ultima figura - suiniziativa <strong>del</strong> nostro <strong>Ordine</strong> - è stataboc ciata dalla Corte Costituzionale loscor so aprile, con la sentenza n.131/<strong>2010</strong>).Con i richiamati criteri, che lanor mativa regionale deve osservareper non incorrere in violazione<strong>del</strong>l’art. 117 <strong>del</strong>la Costituzione, sembraassolutamente incompatibile laproposta di consentire che i consultorifamiliari siano gestiti anche dastrutture private a scopo di lucro.Riteniamo che, muovendosi in unambito così <strong>del</strong>icato, si debba prestareun’attenzione particolare al rispettodei principi fondamentali <strong>del</strong> sistemasanitario, tra cui quelli di universalitàe di responsabilità pubblica <strong>del</strong>latutela <strong>del</strong>la salute: non si può pensaredi demandare la gestione di quelloche potremmo definire un patrimoniopubblico di inestimabile valore perla salute <strong>del</strong>la popolazione, se non invia marginale e residuale, ad “istituzionisociali”, la cui vocazione pubblicaè difficilmente verificabile, né tantomenoad enti a carattere lucrativo.La Proposta di Legge in esamepre scrive, all’articolo 29, che l’im -pianto nor mativo attuale deb ba esseresman tel lato.Ma come è possibile sostenere taleposizione se la Legge n. 405/1975, laLegge regionale n. 15/1976, la Leggen. 34/1996 e il Decreto ministeriale diadozione <strong>del</strong> Progetto Obiettivo MaternoInfantile <strong>del</strong> 24/4/2000 non hannoancora trovato una effettiva e completaapplicazione? Sarebbe come osservareun edificio che sappiamo esserein costruzione - e sappiamo esserebasato su un ottimo progetto- e decideredi demolirlo completamente, soloperché non ancora ultimato.“Gli Ordini chiedono perciò il ritiro<strong>del</strong>la proposta di legge regionale,ma auspicano un rinnovato in te res -se per le politiche familiari e si di -chiarano fin da subito pronti a lavo -rare con questa Commissione - econ tutti gli altri attori istituzionali,politici o privati che vogliano pren -dere parte - alla elaborazione dipro grammi ed azioni a sostegno<strong>del</strong>la famiglia per una reale ed effi -cace applicazione <strong>del</strong>le norme giàe si stenti”.g44


LE OSSERVAZIONI DELL’ORDINESULLE INDICAZIONIDELLA COMMISSIONECONSULTIVAPER LA VALUTAZIONEDELLO STRESSLAVORO CORRELATOtemi di politica professionaleSTRESS DA LAVOROGLI PSICOLOGINON SONO UN OPTIONALSpett. Ministero <strong>del</strong> Lavoro e<strong>del</strong>le Politiche socialiD.G. Tutela <strong>del</strong>le Condizionidi Lavoroc.a. Direttore Generaledott. Giuseppe UmbertoMastropietroc.a. Dirigente ResponsabileDivisione IIIPromozione <strong>del</strong>la salute e sicurezzasui luoghi di lavorodott. Lorenzo FantiniOggetto: Circolare <strong>del</strong>18.11.<strong>2010</strong> recante indi ca -zio ni <strong>del</strong>la Com missionecon sultiva per la valu ta -zione <strong>del</strong> lo stress lavorocor relatoEgregio dott. Mastropietro,Egregio dott. Fantini,in qualità di Presidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, tornoa rivolgermi a voi, come già inpassato, con riferimento alla questione<strong>del</strong>lo stress lavoro correlato.In particolare, questa mia vigiunge a commento <strong>del</strong>le Indicazioni<strong>del</strong>la Commissione consultivaper la valutazione <strong>del</strong>lo stresslavoro correlato, che l’<strong>Ordine</strong> dame rappresentato ha accolto confavore: il documento pone finalmentetermine ad un lunghissimoperiodo di incertezza, nel corso<strong>del</strong> quale i continui rinvii <strong>del</strong>l’entratain vigore <strong>del</strong>la norma recantel’obbligo di valutazione <strong>del</strong> rischiostress hanno messo in seriopericolo l’effettiva tutela <strong>del</strong>la salutedei lavoratori.Più volte ho espresso la convinzioneche i rischi di carattere psicologico-socialee quelli collegatiall’organizzazione e al “clima” lavorativo,incidendo sull’aspettopsicologico <strong>del</strong>la salute dei lavoratori,possono mettere a repentagliola salute nel suo complesso,anche dal punto di vista fisico:troppe volte un tragico episodiodi infortunio può derivare da unadistrazione dovuta a malesseri dinatura psicologica.Un plauso va dunque alla Commissioneconsultiva che, in anticiposul termine stabilito dalla legge,ha elaborato le Indicazioni alloscopo di rendere infine possibilel’adempimento <strong>del</strong>l’obbligo divalutazione <strong>del</strong> rischio stress daparte dei datori di lavoro.Non posso, però, esimermi dall’osservarecon rammarico che leIndicazioni non fanno menzionealcuna <strong>del</strong>l’opportunità di ricorrerea professionisti psicologi nellavalutazione <strong>del</strong>lo stress lavorocorrelato. La metodologia di valutazioneprevista, sia in fase preliminaresia in fase approfondita,richiede necessariamente il possessodi competenze proprie <strong>del</strong>laprofessione di psicologo: non sivede, infatti, come soggetti chenon siano psicologi iscritti all’Albopossano effettuare l’analisi diindicatori che appare difficile classificarecome oggettivi, quali i conflittiinterpersonali e l’incertezzain ordine alle prestazioni richieste,nonché di fattori legati allapercezione soggettiva dei lavoratori.Relativamente a questi ultimi,in particolare, le Indicazioniindividuano strumenti di valutazione(questionari, test, focusgroup, etc.) che sono inscindibilmentelegati alle competenze <strong>del</strong>lopsicologo: affidarli ad altri professionisticomporterebbe, oltreche un abuso di professione daparte di questi ultimi, una tutelasolo apparente dei lavoratori rispettoal rischio stress.Con l’auspicio che le osservazio -ni sin qui formulate possano formareoggetto di uno spazio di riflessionein seno alla Commissioneconsultiva, al fine di promuoverepresso i datori di lavoro e iresponsabili dei servizi di prevenzionee protezione l’importanza dirivolgersi a consulenti esperti aseconda <strong>del</strong>la tipologia di rischio,resto a disposizione per ogni chiarimento,nonché per un eventualeincontro, ed invio i più cordialisaluti.Dott.ssa Marialori ZaccariaIl Presidente45


temi di politica professionalestress lavoro correlatoIL DOCUMENTO DELLACOMMISSIONE CONSULTIVA46Ministero <strong>del</strong> lavoroe <strong>del</strong>le Politiche SocialiDirezione Generale <strong>del</strong>la tutela<strong>del</strong>le condizioni di lavoroOggetto: lettera circolare in or -dine alla approvazione <strong>del</strong>lein di cazioni necessarie allavalu ta zione <strong>del</strong> rischio dastress lavo ro-correlato di cuial l’articolo 28, comma l-bis,<strong>del</strong> decreto legislativo 9 aprile2008, n. 81, e suc ces si ve mo -di fiche e inte gra zio ni.In attuazione <strong>del</strong>le disposizioni dicui all'articolo 6, comma 8, lettera m-quater, e all'articolo 28, comma 1-bis,<strong>del</strong> decreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81, e successive modificazioni eintegrazioni, la Commissione consultivapermanente per la salute e sicurezzasul lavoro di cui all'articolo6 <strong>del</strong> medesimo provvedimento haapprovato, alla riunione <strong>del</strong> 17 novembre,le seguenti indicazioni perla valutazione <strong>del</strong>lo stress lavoro-correlato.Indicazioni <strong>del</strong>la Commissioneconsultiva per la valutazione<strong>del</strong>lo stress lavoro-correlato(articoli 6, comma 8, lettera m-quater, e 28, comma 1 bis,d.lgs. n. 81/2008 e successivemodificazioni e integrazioni)Quadro normativodi riferimento, finalitàe struttura <strong>del</strong> documentoL’articolo 28, comma 1, <strong>del</strong> d.lgs. 9aprile 2008, n. 81, di seguito d.lgs. n.81/2008, prevede che la valutazionedei rischi debba essere effettuata tenendoconto, tra l’altro, dei rischi dastress lavoro-correlato, secondo icontenuti <strong>del</strong>l’accordo europeo <strong>del</strong>l’8ottobre 2004. In ragione <strong>del</strong>le difficoltàoperative ripetutamente segnalatein ordine alla individuazione<strong>del</strong>le corrette modalità di attuazionedi tale previsione legislativa, in sededi adozione <strong>del</strong>le disposizioni integrativee correttive al citato d.lgs. n.81/2008, è stato introdotto all’articolo28 il comma 1-bis, con il qualesi è attribuito alla Commissione consultivail compito di formulare indicazionimetodologiche in ordine alcorretto adempimento <strong>del</strong>l’obbligo,finalizzate a indirizzare le attività deidatori di lavoro, dei loro consulentie <strong>degli</strong> organi di vigilanza. Al fine dirispettare, entro il termine <strong>del</strong> 31 dicembre<strong>2010</strong>, la previsione di cui all’articolo28, commi 1 e 1-bis, <strong>del</strong>d.lgs. n. 81/2008, e successive modificazionie integrazioni, la Commissioneconsultiva permanente per lasalute e sicurezza sul lavoro ha costituitoun proprio comitato a composizionetripartita il quale, a seguitodi ampio confronto tra i propricomponenti, ha elaborato il presentedocumento, licenziato dalla Commissioneconsultiva nella propria riunione<strong>del</strong> 17 novembre <strong>2010</strong>.Le indicazioni metodologiche sonostate elaborate nei limiti e per le finalitàpuntualmente individuati dallaLegge tenendo conto <strong>del</strong>la ampiaproduzione scientifica disponibile sultema e <strong>del</strong>le proposte pervenute all’internoalla Commissione consultivae sono state redatte secondo criteridi semplicità, brevità e comprensibilità.Il documento indica un percorsometodologico che rappresenta il livellominimo di attuazione <strong>del</strong>l’obbligodi valutazione <strong>del</strong> rischio dastress lavoro-correlato per tutti i datoridi lavoro pubblici e privati.Definizioni e indicazioni generaliLo stress lavoro-correlato viene descrittoall’articolo 3 <strong>del</strong>l’Accordo Europeo<strong>del</strong>l’8 ottobre 2004 - così comerecepito dall’Accordo Interconfederale<strong>del</strong> 9 giugno 2008 - quale“condizione che può essere accompagnatada disturbi o disfunzioni dinatura fisica, psicologica o sociale edè conseguenza <strong>del</strong> fatto che taluniindividui non si sentono in grado dicorrispondere alle richieste o aspettativeriposte in loro” (art. 3, comma1). Nell’ambito <strong>del</strong> lavoro tale squilibriosi può verificare quando il lavoratorenon si sente in grado di corrisponderealle richieste lavorative.Tuttavia non tutte le manifestazionidi stress sul lavoro possono essereconsiderate come stress lavoro-correlato.Lo stress lavoro-correlato èquello causato da vari fattori propri<strong>del</strong> contesto e <strong>del</strong> contenuto <strong>del</strong> lavoro.La valutazione <strong>del</strong> rischio da stresslavoro-correlato è parte integrante<strong>del</strong>la valutazione dei rischi e vieneeffettuata (come per tutti gli altri fattoridi rischio) dal datore di lavoroavvalendosi <strong>del</strong> Responsabile <strong>del</strong> Serviziodi Prevenzione e Protezione(RSPP) con il coinvolgimento <strong>del</strong>medico competente, ove nominato,e previa consultazione <strong>del</strong> Rappresentantedei Lavoratori per la Sicurezza(RLS/RLST).È, quindi, necessario preliminarmenteindicare il percorso metodologicoche permetta una correttaidentificazione dei fattori di rischioda stress lavoro-correlato, in modoche da tale identificazione discendala pianificazione e realizzazione dimisure di eliminazione o, quando essanon sia possibile, riduzione al minimodi tale fattore di rischio.A tale scopo, va chiarito che le necessarieattività devono essere compiutecon riferimento a tutti i lavoratori,compresi dirigenti e preposti.La valutazione prende in esame nonsingoli ma gruppi omogenei di lavoratori(per esempio per mansioni opartizioni organizzative) che risultinoesposti a rischi <strong>del</strong>lo stesso tiposecondo una individuazione che ognidatore di lavoro può autonomamenteeffettuare in ragione <strong>del</strong>la effettivaorganizzazione aziendale (potrebberoessere, ad esempio, i turnisti,i dipendenti di un determinatosettore oppure chi svolge la medesimamansione, etc).MetodologiaLa valutazione si articola in due fasi:una necessaria (la valutazione preliminare);l’altra eventuale, da attivarenel caso in cui la valutazionepreliminare riveli elementi di rischioda stress lavoro-correlato e le misuredi correzione adottate a seguito<strong>del</strong>la stessa, dal datore di lavoro, si


ivelino inefficaci.La valutazione preliminare consistenella rilevazione di indicatori oggettivie verificabili, ove possibile numericamenteapprezzabili, appartenentiquanto meno a tre distinte famiglie:I. Eventi sentinella quali ad esempio:indici infortunistici; assenzeper malattia; turnover; procedimentie sanzioni e segnalazioni<strong>del</strong> medico competente; specifichee frequenti lamentele formalizzateda parte dei lavoratori.I predetti eventi sono da valutarsisulla base di parametriomogenei individuati internamentealla azienda (es. andamentonel tempo <strong>degli</strong> indiciinfortunistici rilevati in azienda).II. Fattori di contenuto <strong>del</strong> lavoroquali ad esempio: ambiente dilavoro e attrezzature; carichi eritmi di lavoro; orario di lavoroe turni; corrispondenza tra lecompetenze dei lavoratori e i requisitiprofessionali richiesti.III. Fattori di contesto <strong>del</strong> lavoroquali ad esempio: ruolo nell’ambito<strong>del</strong>l’organizzazione, autonomiadecisionale e controllo;conflitti interpersonali al lavoro;evoluzione e sviluppo dicarriera; comunicazione (es. incertezzain ordine alle prestazionirichieste).In questa prima fase possono essereutilizzate liste di controllo applicabilianche dai soggetti aziendali<strong>del</strong>la prevenzione che consentanouna valutazione oggettiva, complessivae, quando possibile, parametricadei fattori di cui ai punti I, II e IIIche precedono.In relazione alla valutazione dei fattoridi contesto e di contenuto di cuisopra (punti II e III <strong>del</strong>l’elenco) occorresentire i lavoratori e/o iRLS/RLST. Nelle aziende di maggioridimensioni è possibile sentire uncampione rappresentativo di lavoratori.La scelta <strong>del</strong>le modalità tramitecui sentire i lavoratori è rimessaal datore di lavoro anche in relazionealla metodologia di valutazioneadottata.Ove dalla valutazione preliminarenon emergano elementi di rischio dastress lavoro-correlato tali da richiedereil ricorso ad azioni correttive, ildatore di lavoro sarà unicamente tenutoa darne conto nel Documentodi Valutazione <strong>del</strong> Rischio (DVR) e aprevedere un piano di monitoraggio.Diversamente, nel caso in cui si rilevinoelementi di rischio da stresslavoro-correlato tali da richiedere ilricorso ad azioni correttive, si procedealla pianificazione ed alla adozione<strong>degli</strong> opportuni interventi correttivi(ad esempio, interventi organizzativi,tecnici, procedurali, comunicativi,formativi, etc). Ove gli interventicorrettivi risultino inefficaci,si procede, nei tempi che la stessaimpresa definisce nella pianificazione<strong>degli</strong> interventi, alla fase di valutazionesuccessiva (c.d. valutazioneapprofondita).La valutazione approfondita preve<strong>del</strong>a valutazione <strong>del</strong>la percezionesoggettiva dei lavoratori, ad esempioattraverso differenti strumenti qualiquestionari, focus group, intervistesemi-strutturate, sulle famiglie difattori/indicatori di cui all'elenco soprariportato. Tale fase fa riferimentoovviamente ai gruppi omogenei dilavoratori rispetto ai quali sono staterilevate le problematiche. Nelleaziende di maggiori dimensioni è possibileche tale fase di indagine vengarealizzata tramite un campionerappresentativo di lavoratori.Nelle imprese che occupano fino a5 lavoratori, in luogo dei predettistrumenti di valutazione approfondita,il datore di lavoro può sceglieredi utilizzare modalità di valutazione(es. riunioni) che garantiscanoil coinvolgimento diretto dei lavoratorinella ricerca <strong>del</strong>le soluzionie nella verifica <strong>del</strong>la loro efficacia.Disposizioni transitorie e finaliLa data <strong>del</strong> 31 dicembre <strong>2010</strong>, didecorrenza <strong>del</strong>l’obbligo previsto dall’articolo28, comma 1-bis, <strong>del</strong> d.lgs.n. 81/2008, deve essere intesa comedata di avvio <strong>del</strong>le attività di valutazioneai sensi <strong>del</strong>le presenti indicazionimetodologiche. La programmazionetemporale <strong>del</strong>le suddette attivitàdi valutazione e l’indicazionetemi di politica professionalestress lavoro correlato<strong>del</strong> termine finale di espletamento<strong>del</strong>le stesse devono essere riportatenel documento di valutazione dei rischi.Gli organi di vigilanza, ai fini <strong>del</strong>l’adozionedei provvedimenti di propriacompetenza, terranno conto <strong>del</strong>ladecorrenza e <strong>del</strong>la programmazionetemporale di cui al precedenteperiodo.Allo scopo di verificare l’efficacia<strong>del</strong>la metodologia qui indicata, ancheper valutare l’opportunità di integrazionialla medesima, la CommissioneConsultiva provvederà a<strong>del</strong>aborare una relazione entro 24 mesidalla pubblicazione <strong>del</strong>le presentiindicazioni metodologiche, a seguito<strong>del</strong>lo svolgimento <strong>del</strong> monitoraggiosulle attività realizzate. Le modalitàdi effettuazione di tale monitoraggiosaranno definite dalla Commissioneconsultiva.I datori di lavoro che, alla data diapprovazione <strong>del</strong>le presenti indicazionimetodologiche, abbiano già effettuatola valutazione <strong>del</strong> rischio dastress lavoro-correlato coerentementeai contenuti <strong>del</strong>l’accordo europeo<strong>del</strong>l’8 ottobre 2004 - così comerecepito dall’Accordo Interconfederale<strong>del</strong> 9 giugno 2008 - non debbonoripetere l’indagine ma sono unicamentetenuti all’aggiornamento<strong>del</strong>la medesima nelle ipotesi previstedall’art. 29, comma 3, <strong>del</strong> d.lgs.n. 81/2008, secondo quanto indicatonel presente documento.Tanto si segnala, anche tenendoconto <strong>del</strong>la rilevanza <strong>del</strong> documentoai fini <strong>degli</strong> adempimenti relativi allavalutazione dei rischi da lavoro,con invito a garantire la massima divulgazione<strong>del</strong>le indicazioni di cui all’oggetto.Dott. Giuseppe Umberto MastropietroIl Direttore Generale <strong>del</strong>la Tutela<strong>del</strong>le Condizioni di Lavoro47


temi di politica professionaleIL PARERE SU UNA FIGURACHE NON È STATAOGGETTO DI NORMAZIONENELL’ORDINAMENTO NAZIONALE“IL CONSIGLIERE DI FIDUCIASIA UNO PSICOLOGO”Di seguito pubblichiamo un parerecirca la figura <strong>del</strong> Consigliere di fiducia,elaborato a seguito di una richiestapervenuta da parte di unacollega.Oggetto: Parere sulla figura <strong>del</strong>Con sigliere di fiduciaCome è noto, la figura <strong>del</strong> Consiglie -re di fiducia non è stata oggetto di normazionenell’ordinamento nazionaleitaliano, ma trova comunque una collocazionenella contrattazione collettiva<strong>del</strong> nostro ordinamento per effetto<strong>del</strong>l’appartenenza <strong>del</strong>l’Italia all’Unioneeuropea.Il primo atto che fa menzione <strong>del</strong>Con sigliere di fiducia è infatti la raccomandazione<strong>del</strong>la Commissione europea92/131/CEE, relativa alla tutela<strong>del</strong>la dignità <strong>del</strong>le donne e <strong>degli</strong> uominisul lavoro, nella quale la Commissionecaldeggia l’adozione, da partedei datori di lavoro <strong>degli</strong> Stati membri,di un codice di condotta contro lemolestie sessuali che preveda l’eventualepresenza in azienda di “Consiglieridi fiducia” o “Colleghi comprensivi”.Successivamente, è con la risoluzioneA3-0043/1994 che il Parlamento europeoinvita gli Stati membri <strong>del</strong>l’Unionead adottare una legislazione adeguata,che obblighi i datori di lavoro adesignare un Consigliere chiamato aprevenire, gestire, risolvere i casi dimolestie, mobbing e discriminazionisul luogo di lavoro.La normativa citata, integrata poidalla risoluzione <strong>del</strong> Parlamento EuropeoA5-0283/2001 e recepita dallacontrattazione collettiva italiana, non48specifica espressamente quale sia laprofessionalità più idonea per ricoprireil ruolo di Consigliere di fiducia. Ciononostante,nell’evidenziare come talefigura debba essere vissuta dalla sedicentevittima come persona “di fiducia”in grado di assisterla al meglio,le Istituzioni europee chiedono, tra l’altro,che i datori di lavoro dotino i Consiglieridi tutti i mezzi per agire, “inparticolare sul piano materiale e psico -logico”.Emerge quindi come il ruolo <strong>del</strong>Con sigliere di fiducia sia caratterizzatoda una forte componente psicologica:il Consigliere deve essere in gradodi analizzare il fenomeno <strong>del</strong> mobbingsul luogo di lavoro, individuandone lepossibili cause e valutando, in particolare,se l’insorgenza di situazioni diviolenza morale possa essere ascrivibilealle condizioni di lavoro, organizzativee/o gestionali. Inoltre, il Consiglieredeve poter distinguere situazionidi disagio clinicamente significativo,vagliando l’eventuale opportunitàdi invio a servizi specialistici, rispettoa casi di stress lavoro correlato da segnalareagli uffici preposti (medicocompetente e/o Servizio Prevenzionee Protezione). Sulla base dei dati rilevati,il Consigliere di fiducia deve altresìessere nelle condizioni di elaborarestrategie finalizzate alla prevenzionee alla repressione <strong>del</strong>le situazionidi criticità, progettando eventualmenteanche campagne formative edinformative sui fenomeni <strong>del</strong> mobbinge <strong>del</strong>lo stress lavoro correlato.Molteplici, dunque, sono le argomentazioniche inducono a ritenere auspicabilel’attribuzione <strong>del</strong> ruolo diConsigliere di fiducia ad uno psicologo,con particolare riferimento a coloroche abbiano specifica esperienza nelcampo <strong>del</strong>la psicopatologia <strong>del</strong> lavoroe conoscenze di diritto <strong>del</strong> lavoro. IlConsigliere di fiducia deve infatti potersiconfrontare con le differenti realtàaziendali coinvolte nella gestione deicasi di molestie, mobbing e discriminazioni(ufficio legale, ufficio risorseu mane, medico <strong>del</strong> lavoro, ServizioPre venzione e Protezione).Senza scadere nel corporativismo, siritiene di poter affermare che lo psicologo,ed in particolare lo psicologo<strong>del</strong> lavoro, il quale “riunisce le conoscenzesulle dinamiche interpersonaliche condizionano e/o regolano, nel benee nel male, gli ambienti di lavoro ela specifica conoscenza <strong>del</strong>le caratteristichee <strong>del</strong>le condizioni di lavoro” [1] ,sia il professionista più titolato ad esercitarele competenze necessarie perosservare, approfondire, gestire e, nonda ultimo, prevenire il mobbing e lostress lavoro correlato.Con i migliori salutiIl Presidentedott.ssa Marialori ZaccariaUn sentito ringraziamento alla collegaElisabetta Ceppi Ratti per il contributofornito per la stesura <strong>del</strong> parere.[1] Cfr. Le cause organizzative <strong>del</strong> mobbing. Seil malato fosse l’organizzazione?, di PaolaCa iozzo e Roberto Vaccani, con il contributo,fra gli altri, di Elisabetta Ceppi Ratti,edi zio ni Franco Angeli


LA CORTE CONDANNAINOLTREL’ORDINE DEI MEDICIALLE SPESE DI LITEtutela <strong>del</strong>la professioneDIRIGENTI PSICOLOGILA CASSAZIONECI DÀ RAGIONEAvv. Luca Lentini, Consulente legale <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>ANDRANNO AVANTI dinanzi al T.A.R.i ricorsi contro le Aziende UU.SS.LL. RMA e RM C sugli incarichi di direzione diStrutture Complesse.Con due recenti Ordinanze, n. 23290e n. 23292 <strong>del</strong> 18-11-<strong>2010</strong>, la SupremaCorte di Cassazione a Sezioni Unite haaccolto i ricorsi per regolamento preventivodi giurisdizione proposti dal Consiglio<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>in materia di assegnazione di incarichidi direzione di Strutture Complessenel Servizio Sanitario Nazionale.La vicenda trae origine dai ricorsi dimerito proposti dinanzi il T.A.R. <strong>Lazio</strong>dall’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong>, avverso l’aprioristicaesclusione dei Dirigenti <strong>Psicologi</strong>dal novero dei possibili partecipantialle selezioni per l’attribuzione dialcune Strutture Complesse <strong>del</strong>le AziendeUU.SS.LL. RM A (U.O. Salute MentaleI e II Distretto) e RM C (U.O.LE ORDINANZECORTE DI CASSAZIONECancelleria CivileSezioni Unite CiviliAvviso 1953di deposito di Ordinanzanella causa1. Consiglio <strong>Ordine</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>Lazio</strong>contro2. <strong>Ordine</strong> Provinciale Medici ChirurghiOdontoiatri Roma3. Azienda Usl Roma A + altri1. Avv. Giampiero Placidi2. Avv. Francesco Caroleoin esecuzione <strong>del</strong>l’art. 133 cod. proc.civ. si comunica che questa Corte, conOrdinanza depositata oggi ha:T.S.M.R.E.E. XI Distretto).Fino a quel momento la giurisprudenzaamministrativa si era pronunciata afavore <strong>del</strong>la partecipazione dei Dirigenti<strong>Psicologi</strong> alle selezioni per gli incarichiapicali afferenti alla salute mentale, sicchél’<strong>Ordine</strong> Provinciale dei Medici Chirurghie Odontoiatri di Roma - costituitosiin qualità di soggetto controinteressato- ha sostenuto il difetto di giurisdizione<strong>del</strong> Giudice Amministrativo nellasperanza di incontrare maggior favoredinanzi il Giudice Ordinario <strong>del</strong> Lavoro.Come noto, infatti, il Giudice <strong>del</strong> Lavoroè competente solo per le vertenze tra dipendentie datori di lavoro e quindi nonammetterebbe un’autonoma legittimazioneattiva <strong>degli</strong> ordini professionali, invecericonosciuta dal Giudice Amministrativo(sul tema, cfr. <strong>Notiziario</strong> <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> n.11/12-2005, pag. 81 ss.).La Corte, pronunciando sul ricorso,dichiara la giurisdizione <strong>del</strong>l’aditogiudice amministrativo e condannal’<strong>Ordine</strong> Provinciale dei MediciChirurghi e <strong>degli</strong> Odontoiatrial pagamento <strong>del</strong>le spese di lite, liquidandole stesse in complessivi3.700 euro, 200,00 dei quali peresborsi, oltre gli accessori di legge.Roma, 9 novembre <strong>2010</strong>Avviso 1911di deposito di Ordinanzanella causa1. Consiglio <strong>Ordine</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>Lazio</strong>contro2. Azienda Usl Roma C3. <strong>Ordine</strong> Provinciale Medici Chirurghi& Odontoiatri RomaIn sede cautelare il T.A.R. <strong>Lazio</strong> ha accoltoquesta eccezione, dichiarandosisprovvisto <strong>del</strong>la giurisdizione nella materia.A quel punto l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong>ha invocato l’intervento <strong>del</strong>la Cortedi Cassazione a Sezioni Unite, supremoorgano regolatore <strong>del</strong>le questioni sullagiurisdizione, che ci ha dato ragione sull’inizialescelta <strong>del</strong> Giudice Amministrativoed ha condannato l’<strong>Ordine</strong> Provincialedei Medici Chirurghi e Odontoiatridi Roma alla rifusione <strong>del</strong>le spese di lite.I giudizi di merito proseguiranno quindidinanzi al T.A.R. e ci attendiamo unaconferma <strong>del</strong>l’orientamento favorevoleall’attribuzione <strong>degli</strong> incarichi di direzione<strong>del</strong>le Strutture Complesse ancheai Dirigenti <strong>Psicologi</strong>, trattandosi di unaprerogativa non riservata ai soli DirigentiMedici (sul punto, ormai assodato, cfr.<strong>Notiziario</strong> <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong><strong>Lazio</strong> n. 3/4-2006, pag. 59 ss.).4. Federazione Nazionale Ordini MediciChirurghi & Odontoiatri1. Avv. Giampiero Placidi2. Avv. Carlo Mirabile3. Avv. Francesco Caroleoin esecuzione <strong>del</strong>l’art. 133 cod. proc.civ. si comunica che questa Corte, conOrdinanza depositata oggi ha:La Corte, a sezioni unite, pronunciandosul ricorso, dichiara la giurisdizione<strong>del</strong>l’adito giudice amministrativoe condanna l’AziendaASL Roma C e l’<strong>Ordine</strong> Provincialedei Medici Chirurghi e <strong>degli</strong>Odontoiatri al pagamento <strong>del</strong>lespese di lite, liquidate in complessivi3.700 euro, 200,00 dei quali peresborsi, oltre gli accessori di legge.Roma, 9 dicembre <strong>2010</strong>49


tutela <strong>del</strong>la professioneAZIENDA USL DI VITERBOSI CORREGGEE RIAPRE I TERMINIPER LA PRESENTAZIONEDELLE DOMANDEEQUIPOLLENZA DEI TITOLIDI SPECIALIZZAZIONEUN ALTRO PASSO AVANTILA QUESTIONE DELL’equipollenzadei titoli di specializzazione inpsicoterapia (artt. 3 e 35 L. 56/89),per lungo tempo al centro di altalenantivicende, sembra stia trovandouna composizione anche nelleASL <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>.Questione equipollenza:una breve sintesiAi fini <strong>del</strong>l’accesso ai concorsipubblici nel SSN, in base a un decretoministeriale <strong>del</strong> 1998, in passatovenivano considerati validi soloi titoli di specializzazione conseguitipresso scuole universitarie.La legge 401/2000 ha introdottou n’importante modifica a tale assetto,stabilendo l’equipollenza anchedei titoli conseguiti ai sensi <strong>degli</strong>artt. 3 (scuole private riconosciutedal MIUR) e 35 (autorizzazione<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>) <strong>del</strong>la L. 56/89, aifini <strong>del</strong>l’accesso ai concorsi.Tale norma ha avuto però un’interpretazionegiurisprudenziale restrittiva:il TAR e poi il Consigliodi Stato, nel 2004, hanno ravvisatonelle intenzioni <strong>del</strong> Legislatore ilsolo intento di “sistemare il precariatodeterminatosi per effetto <strong>degli</strong>incarichi”, ritenendo la norma comevalida solo per chi era già all’interno<strong>del</strong> SSN.Finalmente, con la Legge 31 <strong>del</strong>28/02/2008 (art. 24 sexies) si è fattachiarezza sulla vera portata <strong>del</strong>lanorma. L’articolo di legge, chetratta <strong>del</strong>l’equiparazione di titoli aifini <strong>del</strong>l’accesso ai concorsi presso50il Servizio sanitario nazionale, recitatestualmenteI titoli di specializzazione rila -sciati ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 3 <strong>del</strong>lalegge 18 febbraio 1989, n. 56, eil riconoscimento di cui al comma1 <strong>del</strong>l’articolo 35 <strong>del</strong>la medesimalegge, e successive modificazioni,sono validi quale requisitoper l’am mis sione ai concorsiper i posti or ga nici presso ilServizio sanitario n a zionale, dicui all’articolo 2, com ma 3, <strong>del</strong>lalegge 29 dicembre 2000, n. 401,fermi restando gli altri re qui sitiprevisti.Cosè accaduto a questo punto?Alcune ASL “virtuosamente” hannorecepito la norma e hanno impostatobandi di concorso e avvisipubblici in maniera corretta, consentendola partecipazione, sia perla disciplina psicologia, sia per la disciplinapsicoterapia, a coloro chefossero in possesso di titoli di specializzazioneconseguiti secondo gliart. 3 e 35 <strong>del</strong>la L. 56/89.Altre ASL non sono state altrettanto“solerti” nel recepire la normae hanno continuato a inserire requisitidi accesso “restrittivi” limitandosiad applicare le equipollenzecome stabilite precedentementealla L. 31/2008.In questi anni l’attenzione <strong>del</strong>nostro <strong>Ordine</strong> è stata sempre altissimarispetto alla questione ein più occasioni ha prodotto deirisultati importanti.Tra questi segnaliamo appunto lavicenda <strong>del</strong>la ASL di Viterbo.RiepilogandoLo scorso mese di maggio, l’<strong>Ordine</strong>ha invitato l’Azienda Usl di Viterboa rettificare l’Avviso per il conferimentodi incarico di n. 1 dirigentepsicologo a tempo determinatotenendo conto <strong>del</strong>la equipollenzadei titoli di specializzazione.A seguito di una nota con cui lastessa Asl sosteneva di non poterammettere alla selezione i possessoridi un Diploma di Specializzazionein Psicoterapia alla luce <strong>del</strong>lasentenza <strong>del</strong> Consiglio di Stato <strong>del</strong>23 marzo 2004, l’<strong>Ordine</strong> aveva postoall’attenzione <strong>del</strong>la Asl come lacitata sentenza fosse stata ampiamentesuperata dalla Legge n.31/2008. Qualora l’Avviso non fossestato rettificato, l’<strong>Ordine</strong> si riservavadi intervenire in giudizio a tuteladei propri iscritti eventualmenteoggetto di discriminatoria esclusionedalla procedura selettiva.A questo punto la ASL Viterbo,seguendo le indicazioni <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>,ha proceduto, in data 4 ottobre<strong>2010</strong>, alla integrazione eriapertura dei termini <strong>del</strong>l’avvisopubblico per titoli e colloquiodi n. 1 posto di dirigente psicologo.Si tratta di un’importante risultato,che auspichiamo possa essere diesempio per tutte le ASL <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>.g


il consuntivo 2009NOTA INTEGRATIVAAL BILANCIOMario D’Aguanno, il TesoriereContenuto e forma <strong>del</strong> bilancioGentili colleghe,egregi colleghi,la presente nota integrativa costituisceparte integrante <strong>del</strong> bilancio al31/12/2009.Tale documento, costituito dallo StatoPatrimoniale, dal Conto Economicoe dalla presente Nota Integrativa, è statoredatto seguendo i criteri stabilitidalle leggi vigenti e secondo il dettato<strong>del</strong> Decreto <strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong> Tesoro <strong>del</strong>26 aprile 1995, pubblicato sulla Gazzettaufficiale <strong>del</strong> 7 luglio 1995 n. 157,in materia di Enti.Criteri di valutazioneI criteri applicati nella valutazione<strong>del</strong>le voci <strong>del</strong> bilancio e nelle rettifichedi valore sono conformi alle disposizioni<strong>del</strong> Codice Civile alle quali, pertanto,si rimanda.Gli stessi, inoltre, non sono variatirispetto all'esercizio precedente.Con particolare riferimento a quellevoci di bilancio per le quali il legislatoreammette diversi criteri di valutazionee di rettifica o per le quali nonsono previsti specifici criteri, si precisaquanto segue:Le immobilizzazioni immateriali emateriali sono iscritte al costo di acquistoinclusivo <strong>degli</strong> oneri accessori edammortizzate per il periodo <strong>del</strong>la loroprevista utilità futura secondo aliquoteeconomico tecniche previste dall’art.71 <strong>del</strong> D.lgs. n. 77, 25 febbraio 1995.I crediti risultano iscritti secondo illoro presunto valore di realizzo, ed idebiti sono espressi al valore nominale.Le disponibilità liquide sono iscritteal valore nominale.Nella voce ratei e risconti attivi sonoiscritti i proventi di competenza <strong>del</strong>l'esercizioche verranno realizzati inesercizi futuri ed i costi sostenuti entrola chiusura <strong>del</strong>l’esercizio ma di competenzadi esercizi futuri.Nella voce ratei e risconti passivisono iscritti i costi di competenza <strong>del</strong>l’esercizioesigibili in esercizi successivied i proventi realizzati entro lachiusura <strong>del</strong>l’esercizio, ma di competenzadi esercizi futuri.Le imposte <strong>del</strong>l’esercizio, nel casospe cifico l’IRAP (imposta regionaleattività produttive) è stata determinataper competenza ed in applicazione<strong>del</strong>la vigente norma; tale stanziamentoè esposto nello Stato Patrimonialeal netto <strong>degli</strong> acconti versati.Movimenti immobilizzazioniNei seguenti prospetti, per ciascunavoce <strong>del</strong>le immobilizzazioni, vengonoillustrati i movimenti precedenti all’inizio<strong>del</strong>l’esercizio, i movimenti <strong>del</strong>l’esercizioe i movimenti in sede di valutazionedi fine esercizio.Movimenti immobilizzazioni materialiMacchinari Attrezzatura Impianti -aliquota ammortamento 20%Costo storico 205.719,67Precedenti ammortamenti 183.760,26CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 21.959,42Acquisizioni 10.300,92Ammortamenti (9.373,56)CONSISTENZA FINALE 22.886,77AL 31/12/2009Impianti - aliquota ammortamento15%Costo storico 12.044,81Precedenti ammortamenti 12.044,81CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 0Acquisizioni 0Ammortamenti 0CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 0Mobili e macchine ufficio - aliquotaammortamento 12%Costo storico 127.521,92Precedenti ammortamenti 112.993,40CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 14.528,52Acquisizioni 595,20Ammortamenti (2.743,44)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 12.380,28Altri costi ammortizzabili - aliquotaammortamento 20%Costo storico 81.650,18Precedenti ammortamenti 81.650,18CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 0Acquisizioni 0Ammortamenti 0CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 0Movimenti immobilizzazioni immaterialiSoftware e programmi – aliquotaammortamento 20%Costo storico 54.342,12Precedenti ammortamenti 48.539,58CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 5.802,54Acquisizioni 3.875,88Ammortamenti (4.054,27)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 5.624,15Movimenti immobilizzazioni finanziarieNon sono stati registrati movimentiod incrementi riguardanti ImmobilizzazioniFinanziarie.51


il consuntivo 2009nota integrativaVariazione consistenza fondiFondo trattamento fine rapportoCONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 124.715,12Incrementi 31.107,46Decrementi 0CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 155.822,58Variazione consistenza altre vociCrediti verso iscritti (variazione nettain aumento)CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 700.717,39Incrementi 2.183.410,00Decrementi (2.107.970,20)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 776.157,19Crediti verso altri (variazione nettain diminuzione)CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 22.701,25Incrementi 20.195,73Decrementi (22.675,70)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 20.221,28La voce “crediti v/ altri” è composta:- Da crediti per depositi 11.777,29cauzionali sul contrattodi locazione <strong>del</strong>la sede e su servizi- Da un credito 2.748,44per interessi attivi di c/c- Da crediti sanzioni agli iscritti 5.390,95- Da crediti diversi 304,60Crediti verso lo Stato e altri soggettipubblici (variazione netta inaumento)La voce “crediti verso lo Stato e altrisoggetti pubblici” è composta dal creditonei confronti <strong>del</strong>l’INPDAP per re -stituzione dei stipendi <strong>del</strong> personalecomandato.Tesoreria e valori in cassa (variazionenetta in diminuzione)CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 335.101,56Incrementi 2.433.053,14Decrementi (2.503.894,53)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 264.260,17Debiti per attività istituzionali (va -riazione netta in aumento)CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 205.498,95Incrementi 700.670,42Decrementi (612.939,88)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 293.229,49Debiti verso fornitori (variazionenetta in aumento)CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 109.606,63Incrementi 446.177,29Decrementi (425.013,94)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 130.769,98Debiti tributari e previdenziali (va -riazione netta in diminuzione)CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 43.086,71Incrementi 46.075,55Decrementi (68.234,47)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 20.927,79Debiti per oneri personale dipendente(variazione netta in aumento)CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 39.341,99Incrementi 379.895,18Decrementi (344.987,20)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 74.249,97Debiti verso Esattorie e Concessionari(variazione netta in diminuzione)CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 10.518,56Incrementi 64.196,00Decrementi (67.364,47)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 7.350,09Debiti per ristorno Quote al Nazionale(variazione netta in aumento)CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 30.807,00Incrementi 384.939,00Decrementi (260.263,80)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 155.482,20CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 0Incrementi 46.075,55Decrementi (0)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 46.075,55Sotto questa categoria vengono raggruppatii seguenti debiti tributari conpagamento gennaio anno successivo:- per IRPEF sostituti- per IRAP- per contributi previdenziali e assicurativi52


il consuntivo 2009nota integrativaComposizione <strong>del</strong> Patrimonio nettoIl Patrimonio netto è composto dagli Utili conseguiti e dalle Perdite sostenute dall’Ente.Qui di seguito se ne riporta uno sche ma riepilogativo <strong>del</strong>le movimentazioni :ANNO RISULTATO D’ESERCIZIO IMPORTOUTILIZZOCOP. PERDITESALDO PATRIMONIO1994 AVANZO 367.442,05 367.442,051995 AVANZO 73.180,91 440.622,961996 DISAVANZO 111.439,53- 111.439,53- 329.183,431997 DISAVANZO 70.512,38- 70.512,38- 258.671,051998 DISAVANZO 55.149,26 55.149,26 203.521,791999 AVANZO 6.587,06 210.108,852000 DISAVANZO 9.024,07- 9.024,07- 201.084,782001 AVANZO 123.295,32 324.380,102002 AVANZO 42.516,01 366.896,112003 AVANZO 43.367,15 410.263,262004 AVANZO 52.486,44 462.749,702005 DISAVANZO 210.193,18- 210.193,18- 252.556,522006 AVANZO 188.555,84 441.112,362007 DISAVANZO 91.456,90- 91.456,90- 349.655,462008 AVANZO 186.945,46 536.600,92TOTALE ALL’1/01/2009 536.600,922009 DISAVANZO -227.222,41 309.378,51TOTALE AL 31/12/2009 309.378,51Elenco società controllate e collegate:La società non detiene partecipazioni in imprese controllate o collegate.Composizione, ratei, risconti, altri fondiRisconti attivi (variazione netta indiminuzione)Variazione consistenza voci Economiche rispetto al precedente esercizioValore <strong>del</strong>la produzione (valori esposti in Euro €)VOCE 2009 2008CONSISTENZA INIZIALEAL 1/01/2009 2.571,12Incrementi 1.327,37Decrementi (2.571,12)CONSISTENZA FINALEAL 31/12/2009 1.327,37I risconti attivi iscritti in bilancio sonorelativi a costi già sostenuti ma impegnatie di competenza <strong>del</strong>l’esercizio,più specificatamente si tratta dei premiper polizze assicurative.Quote iscritti 2.183.410,00 2.086.610,61Sanzioni su quote iscritti 295,06 3.229,13Costi <strong>del</strong>la produzione (valori esposti in Euro €)2.183.705,06 2.089.839,74VOCE 2009 2008Acquisti 5.505,77 5.327,45Servizi attività Istituzionale 706.566,06 446.452,82Servizi di gestione attività Istituzionale 274.782,61 355.305,03Godimento di beni propri 0 0Godimento di beni di terzi 137.287,98 132.020,76Personale dipendente 790.206,79 674.000,00Ammortamenti 16.171,27 19.773,16Oneri diversi di gestione 443.520,38 410.743,742.374.040,86 2.043.622,9653


il consuntivo 2009nota integrativaProventi e Oneri finanziari imputati all’attivoIn Bilancio, alla voce oneri e proventifinanziari sono esposti i seguenti im -porti:- € 17.171,98 quali interessi attivisulla giacenza di Tesoreria;- € 1.796,47 quali oneri bancari efinanziari.Proventi da partecipazioni diversi dai dividendiNon esistono proventi da partecipazionidi cui all’art. 2425,n. 15, C.C.Composizione dei proventi e <strong>degli</strong> oneristraordinariI proventi straordinari iscritti inbilancio sono composti da :- € 0 sopravvenienze attive e insussistenzepassive- € 3.023,75 proventi per compensazionespese correnti- € 2.443,00 proventi per liti e arbitrati- € 1,80 altri proventi straordinariMentre gli oneri straordinari- € 0 minusvalenze patrimoniali daalienazioni- € 100,00 oneri per rimborsi agliiscritti- € 111,68 oneri straordinariComposizione rettifiche/accantonamenti tributariNon risultano iscritti in bilancio rettifichedi valore o accantonamenti operatiesclusivamente in applicazione dinorme tributarie.Imposte sul reddito d’esercizioIrap 2009Quale premessa si ricorda che l’Irapè calcolata con il metodo retributivo dicassa, quindi la relativa competenzaper l’esercizio 2009 è la seguente:su retribuzioni e compensi liquidati nel2009: € 57.518,99Numero medio dipendentiNel seguente prospetto è indicato ilnumero medio dei dipendenti, ripartitoper categoria:Dirigenti 1Impiegati 19Operai 0Compensi Consiglio di Amministrazione ecariche istituzionaliI compensi spettanti ai componenti<strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>l’Ente sono calcolaticosì come previsto dalla normativavigente in materia di determinazionee misura <strong>del</strong>le indennità di funzione edei gettoni di presenza nella misuraindicata in relazione.Obbligazioni emesse dall’EnteL’Ente non ha emesso prestiti obbligazionari.PrecisazioniSi precisa che i criteri di valutazioneed i valori <strong>del</strong>le voci che non compaiononella presente Nota Integrativa,sono stati omessi per assenza divalore, alla fine <strong>del</strong>l’esercizio in esamee di quello precedente.Hai attivato la tua PECe l’hai comunicato all’<strong>Ordine</strong>?Ricorda che è un obbligo di leggeper tutti gli iscritti all’Albo,a prescindere dall’attività che svolgono!Tutte le informazioni a pag. 9054


LA RELAZIONEDEL TESORIEREil consuntivo 2009Mario D’Aguanno, il TesoriereCome è mia abitudine intendo e -sporvi l’andamento <strong>del</strong>la gestione<strong>del</strong>l’anno 2009 riferendomi al rendicontofinanziario, poiché ritengo cheuna presentazione che proceda passopasso, voce per voce, possa facilitareme nell’esposizione, voi nella comprensioneed il documento nell’ambizionedi una maggior trasparenza.I dati a cui mi riferisco evidentementeincludono le modifiche interve -nute per effetto <strong>del</strong>la <strong>del</strong>iberazionecon siliare n. 404 <strong>del</strong> 11 novembre2009, concernente le variazioni al bi -lan cio di previsione e l’utilizzo di unaquota <strong>del</strong>l’avanzo di amministrazione.ENTRATE ISTITUZIONALIIl Consiglio Nazionale <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong>nella seduta <strong>del</strong> 29 ottobre 2008 hadeciso che la quota di iscrizione stabilitadagli ordini regionali per l’anno2009 dovesse essere compresa tra140,00 e 180,00 euro, con una riduzione<strong>del</strong> 50% per i nuovi iscritti. Ladecisione <strong>del</strong> Consiglio <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> (<strong>del</strong>. 508/08) di mantenerela quota al livello di 145,00 euro, hadeterminato comunque, in virtù <strong>del</strong>lacrescita <strong>del</strong> numero di iscritti, un incremento<strong>del</strong>le entrate contributive ri -spetto all’anno precedente. Nel corso<strong>del</strong>l’ anno 2009 oltre all’ordinaria attivitàesattoriale si è proceduto nellaattività di riscossione <strong>del</strong>le quote dovuteall’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> anni pregressi.USCITE ISTITUZIONALINell’ambito <strong>del</strong>le uscite si deve rilevareprioritariamente rispetto all’annoprecedente, un incremento <strong>del</strong>la spesanella gestione di competenza in relazionealle uscite relative agli organi <strong>del</strong>l’ente,all’attività di commissioni egruppi di lavoro, a spese per il personalein servizio, a spese per prestazioniistituzionali. Tali incrementi, in partecompensati dal decremento <strong>degli</strong>acquisti di beni di consumo e servizi,sono stati accolti da un’aumentatacapacità di spesa <strong>del</strong>l’ente attraversol’applicazione di una quota <strong>del</strong>l’avanzodi amministrazione al bilancio diprevisione.ENTRATE1 - Titolo I - Entrate CorrentiCategoria 101 – Entrate Contributive –Quote iscritti€ 2.183.410,00Le entrate contributive complessivamenteaccertate sono state determinatenella misura di € 2.183.410,00con una diminuzione di € 17.980,00rispetto alle previsioni iniziali, con unadiminuzione di € 580,00 sulle previsionidefinitive ed un incremento di €96.799,39 rispetto all'esercizio finanziario2008.La differenza rispetto all’esercizioprecedente è dovuta alla crescita <strong>del</strong>numero <strong>degli</strong> iscritti.Al 31 dicembre 2009 risultano riscossi€ 1.893.384,32 e rimangono da ri -scuotere € 290.025,68.La gestione residui al 31 dicembre2008 è di € 700.717,39 di cui risultanoriscossi € 214.585,88 e rimangonoda riscuotere € 486.131,51. L’importodi € 214.585,88 è stato determinatograzie all’incasso di numerose quotemorose <strong>degli</strong> iscritti relative agli anni2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005,2006, 2007, 2008.Categoria 102 – Entrate derivanti datrasferimenti correnti€ 0,00Categoria 103 – Altre Entrate€ 22.935,5910301 – Entrate derivanti dalla venditadi beni e dalla prestazione di servizi€ 0,0010302 – Redditi e proventi patrimoniali€ 17.171,98L’importo accertato complessivamenteè risultato pari a € 17.171,98con una diminuzione rispetto alle previsioniiniziali di € 21.428,02, una diminuzionerispetto alle previsioni definitivedi € 2.828,02 ed un decremento di€ 27.252,93 rispetto all’esercizio finanziario2008.Tale voce è condizionata dalla variabilità<strong>del</strong> tasso creditorio e dal periododi giacenza media periodica sui contibancari.Al 31 Dicembre 2009 risultano ri -scossi € 14.692,92 e rimangono da ri -scuotere € 2.479,06.La gestione residui al 31 dicembre2008 è di € 475,33 di cui risultano ri -scossi € 205,95 e rimangono da ri -scuote re € 269,38.10303 – Poste correttive e compensativedi uscite correnti€ 5.763,61L'importo accertato complessivamenteè risultato pari a € 5.763,61 conun aumento rispetto alle previsioni inizialidi € 3.713,61, un incremento ri -spetto alle previsioni definitive di €2.957,07 ed un decremento di €10.374,42 rispetto all'esercizio finanzia -rio 2008.La voce è composta dal rimborso <strong>del</strong>-55


il consuntivo 2009la relazione <strong>del</strong> tesorierele spese postali in aggiunta all’importo<strong>del</strong>le quote morose che l’iscritto eratenuto a versare, dagli interessi di mo -ra maturati e percepiti sulle quote diiscrizione riscosse attraverso il serviziodi esattoria, dagli arrotondamentiattivi, nonché dalle entrate derivantidalla condanna, in cause giudiziarie,<strong>del</strong>le controparti soccombenti al pagamento<strong>del</strong>le spese legali. Quest’ultimavoce è quella che incide maggiormentesul decremento registrato.Al 31 Dicembre 2009 risultano ri -scossi € 5.459,01 e rimangono da ri -scuotere € 304,60.La gestione residui al 31 dicembre2008 è di € 10.448,63, di cui risultanoriscossi € 5.057,68 e rimangono dariscuotere € 5.390,95.Totale titolo 1 = cat.101 + cat.103 =2.183.410,00 + 22.935,59 = 2.206.345,59Totale titolo 1= € 2.206.345,592 - Titolo II - Entrate in conto capitaleCategoria 201 – Entrate per alienazionedi beni patrimoniali e riscossione dicrediti€ 0,00Categoria 202 – Entrate derivanti datrasferimenti in conto capitale€ 0,00Categoria 203 – Accensione di prestiti€ 0,004 - Titolo IV - Entrate aventi natura dipartite di giroCategoria 401 – Entrate aventi naturadi partite di giro€ 338.374,8856L’importo accertato complessivamente,risultato pari a € 338.374,88,con un aumento di € 138.374,88 sullaprevisione iniziale, una diminuzione di€ 1.625,12 sulla previsione definitivaed un decremento di € 79.133,68 ri -spetto all’esercizio finanziario 2008.La voce comprende le entrate che sieffettuano per conto di terzi e che perciòcostituiscono, al tempo stesso, unde bito e un credito per l’Ente. Tale vo -ce, infatti, trova totale compensazionenel Titolo IV <strong>del</strong>le Uscite.Al 31 dicembre 2009 risultano riscossi€ 299.512,52 e rimangono da riscuotere€ 38.862,36.La gestione residui al 31 dicembre2008 è di € 17.508,72 di cui risultanoriscossi € 154,86 e rimangono da ri -scuotere € 17.353,86.Totale titolo IV = categoria 401 =338.374,88Totale <strong>del</strong>le entrate =Titolo1 + Titolo 4 =2.206.345,59 + 338.374,88 =2.544.720,47Totale <strong>del</strong>le entrate = € 2.544.720,47Complessivamente le entrate accertaterisultano pari a € 2.544.720,47.Risultano riscossi € 2.213.048,77 inconto competenza e € 220.004,37 inconto residui.Restano da riscuotere € 331.671,70e € 509.145,70 che costituisconorispettivamente i residui attivi <strong>del</strong>l’esercizioe <strong>degli</strong> esercizi precedenti.USCITE1 - Titolo I - Uscite CorrentiCategoria 101 – Funzionamento€1.595.983,8010101 – Uscite per gli Organi <strong>del</strong>l’Ente€ 289.087,42La voce 10101 si chiude con un saldodi € 289.087,42 con un aumentopari a € 17.987,42 sulla previsione iniziale,una diminuzione pari a € 1.584,04sulla previsione definitiva ed un incrementodi € 110.880,87 rispetto all’eserciziofinanziario 2008.Il pagato ammonta a € 178.471,38 ladifferenza da pagare è di € 110.616,04.Le indennità relative alle cariche istituzionali– capitolo 010 – invariaterispetto all’esercizio finanziario 2008,corrispondono agli importi di seguitoelencati:a) al Presidente un’indennità annuadi € 36.000,00 (trentaseimila/00),oltre il versamento <strong>degli</strong> oneriprevidenziali e/o assicurativi acarico <strong>del</strong>l’Ente.b) al Vicepresidente un’indennitàannua di € 20.000,00 (ventimila/00),oltre IVA e contributo previdenzialeintegrativo (2%) sedovuti.c) al Segretario un’indennità annuadi € 20.000,00 (ventimila/00), ol -tre IVA e contributo previdenzialeintegrativo (2%) se dovuti.d) al Tesoriere un’indennità annuadi € 25.000,00 (venticinquemila/00),oltre IVA e contributo previdenzialeintegrativo (2%) sedovuti.Gli oneri di funzionamento relativi alConsiglio Regionale – capitolo 020 –risultano pari a € 66.315,18, aumentatirispetto al 2008 di € 8.013,40. Taleaumento è determinato da un numeromaggiore di sedute di consiglio e connessoalle presenze dei consiglieri.Detti oneri ammontano, per ognipresenza superiore a 90 minuti allesedute di consiglio, a € 300,00 (trecento/00euro) pro capite,oltre Iva econtributi previdenziali se dovuti.Nell’anno 2009 si sono svolte n.17sedute di consiglio:23/01/09; 25/02/09; 26/03/09; 22/04/09;30/04/09; 16/05/09; 20/05/09; 18/06/09;17/07/09; 10/09/09; 25/09/09; 09/10/09;20/10/09; 11/11/09; 30/11/09; 14/12/09;30/12/09Il premio assicurazione – capitolo030 – risulta pari ad € 6.100,00 a frontedi € 183,84, di competenza <strong>del</strong>l’eserciziofinanziario 2008. Tale voce siriferisce ad una polizza concernente laresponsabilità civile e tutela giudiziariastipulata a fine 2008 e quindi imputataper una minima quota parte sulbilancio 2008 e per il resto su quello<strong>del</strong> 2009.Le elezioni – capitolo 040 – presentanoimpegni per complessivi €96.944,80, a fronte di un’assenza di im -pegni per l’anno 2008. Tali impegniriguardano tutte le spese sostenute perlo svolgimento <strong>del</strong>le elezioni, tra cui lepiù rilevanti sono risultate quelle attinentialla stampa e spedizione <strong>del</strong>l’avvisodi convocazione, alla stampa dibuste e schede elettorali, alla locazione<strong>del</strong>la sala, al compenso dei componentiil seggio elettorale.Per quanto riguarda i residui contabilizzatial 31 dicembre 2008 pari a €56.567,36 la relativa gestione al 31dicembre 2009 registra l’avvenuto


pagamento di € 40.074,04 con unarimanenza di € 16.493,32.10102 - Spese per Commissioni, Gruppidi lavoro, incarichi vari€ 67.425,89La voce 10102 si chiude con un saldodi € 67.425,89 con un aumento paria € 5.700,89 sulla previsione iniziale,una diminuzione pari a € 4.613,35 sullaprevisione definitiva ed un incrementodi € 10.174,07 rispetto all’eserciziofinanziario 2008.Il pagato ammonta a € 29.532,27 ladifferenza da pagare è di € 37.893,62.Il saldo è influenzato dal numero <strong>del</strong>leriunioni di commissione e dei gruppidi lavoro ed è connesso alle presenzedi coordinatori e componenti.L’incremento rispetto all’eserciziofinanziario 2008 è imputabile alle spesedi albergo e di rimborso per gli psicologi<strong>del</strong>l’emergenza Abruzzo ed allespese relative al conferimento di incarichiper l’elaborazione di linee guidaper l’accertamento e la valutazione psicologico-giuridica<strong>del</strong> danno biologicopsichico e <strong>del</strong> danno da pregiudizio esistenziale.Al capitolo fanno capo, altresì, lespe se relative a:- Commissione Deontologica;- gruppo di <strong>Psicologi</strong>a Scolastica;- gruppo Benefit;- gruppo di approfondimento dei servizidi <strong>Psicologi</strong>a <strong>del</strong>l’Emergenza;- gruppo rappresentanti <strong>Ordine</strong> pressoi Tribunali;- gruppo III settore;- rappresentanti <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> presso iTribunali per la scelta dei CTU;- gruppo di <strong>Psicologi</strong>a Penitenziaria;- gruppo di Salute e Sicurezza sul La -voro;- servizio “Sportello d’orientamento perneo-iscritti e neo laureati”;- partecipazione a 11° congresso europeodi psicologia ECP 2009;- rappresentanti <strong>Ordine</strong> presso CommissioneParitetica tirocini - Università“La Sapienza”;- rappresentanti <strong>Ordine</strong> presso Grupposul Bullismo - Comune di Roma;- rappresentanti <strong>Ordine</strong> presso CommissioneConsulta sicurezza stradale;- rappresentante <strong>Ordine</strong> presso Commissioneregionale ECMPer quanto riguarda i residui contabilizzatial 31 dicembre 2008 pari a75.557,52 la relativa gestione registral’avvenuto pagamento di € 25.609,67con una rimanenza di € 49.947,85.10103 - Uscite per l’acquisto di beni diconsumo e di servizi€ 449.263,70La voce 10103 si chiude con un saldodi € 449.263,70, con un aumentopari a € 36.259,70 sulla previsione iniziale,una diminuzione sulla previsionedefinitiva di € 6.916,62 ed un decrementodi € 71.974,47 rispetto all’eserciziofinanziario 2008.Il pagato ammonta a € 349.811,41, ladifferenza da pagare è di € 99.452,29.I seguenti capitoli hanno riportatoaumenti più sensibili, nelle voci di spesa,rispetto all’anno precedente:Le spese per concorsi – capitolo 140- passano da € 77,50 impegnati nel2008 a € 7.718,48 impegnati nel 2009.Tale incremento è imputabile alle speserelative all’espletamento di un concorsoper un posto di dirigente nonchéalle spese relative alle procedure selettivefinalizzate alla stipulazione di n. 3contratti formazione lavoro.Le spese Fitto locali sede e condominio- capitolo 020 - passano da €89.633,82 impegnati nel 2008 a €93.363,69 impegnati nel 2009. Taleincremento è imputabile all’adeguamentoistat dei contratti di locazionedi sede e box-cantina.Le spese tipografiche – capitolo 130- passano da € 3.679,56 impegnati nel2008 a € 6.488,60 impegnati nel 2009.La voce accoglie le spese relative allafornitura di tesserini di iscrizione e allafornitura di stampati. L’incrementorispetto all’anno precedente è imputabilealla stampa e fornitura di bustedi vari formati e di cartelle con logo<strong>del</strong>l’ordine.La voce Spese per locazione e noleggiomacchinari e attrezzature - capitolo290 - passa da € 17.795,63 impegnatinel 2008 a € 20.982,67 impegnati nelil consuntivo 2009la relazione <strong>del</strong> tesoriere2009. L’aumento rispetto all’anno pre -ce dente è imputabile ai conguagli ri -guardanti il costo per il maggior numerodi copie prodotte dalle macchine,ri spetto a quanto previsto dal canonedi noleggio.Aumenti meno sensibili rispettoall’anno precedente si registrano a caricodei capitoli- Spese per l’acquisto di cancelleria- Spese di viaggio- Spese di tenuta <strong>del</strong> conto correntepostale- Onorari previdenziali e assistenzialida collaborazioni coordinate e continuativee da altri rapporti di lavoroatipici- Spese per acquisto prodotti igienicosanitari.I seguenti capitoli hanno riportatodiminuzioni più sensibili, nelle voci dispesa, rispetto all’anno precedente:Le spese per liti e arbitrati - capitolo250 - passano da € 93.855,10 a €32.814,72 nell’esercizio in esame. Talevoce attiene alle spese sostenute dall’<strong>Ordine</strong>per il patrocinio legale nelleliti giudiziarie che lo vedono parte incausa. Detto contenimento di spesa,nel corso <strong>del</strong>l’esercizio finanziario2009, è imputabile ad un ridotto coinvolgimento<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>, rispetto all’esercizioprecedente, in procedimentogiudiziari, sia in qualità di attore sia inqualità di convenuto.Le spese assistenza macchine e at -trezzature - capitolo 080 - passano da€ 54.888,02 impegnati nel 2008 a €47.154,72 impegnati nel 2009. Tale vo -ce accoglie le spese relative alla manutenzione<strong>del</strong> sistema IVR, all’assistenzaalla macchina affrancatrice, all’assistenzaal programma di contabilità,all’assistenza al portale, all’assistenzasistemistica, alla riparazione e manutenzionedi computer, fax e condizionatori.Il decremento è imputabile adinterventi di carattere informatico chesi sono resi necessari nell’anno precedente,al fine di procedere all’aggiornamentodi versione dei prodotti Fo -lium e Fast DMS, ai fini <strong>del</strong>la correttagestione <strong>del</strong> protocollo informatico.Le spese manutenzione locali sede- capitolo 070 - passano da € 21.954,7057


il consuntivo 2009la relazione <strong>del</strong> tesoriereimpegnati nel 2008 a € 14.338,50 impegnatinell’esercizio in esame. Tale voceaccoglie le spese per il servizio di pulizia,lavori sull’impianto elettrico e relativafornitura di materiale, e riparazionivarie. Il decremento è imputabile allarealizzazione di lavori di manutenzionestraordinaria e di ristrutturazioneparziale <strong>del</strong>l’ufficio resisi necessari nell’annoprecedente.Le spese per consulenze professiona -li - capitolo 160 - passano da €174.689,18 impegnati nel 2008, a €166.463,27 impegnati nell’esercizio ine same.Tale voce accoglie gli impegni relativia:- consulenza legale <strong>del</strong>l’ente per unimpegno di € 110.160,00;- consulenza <strong>del</strong>la commissione deontologicapermanente per un impegnodi € 11.181,08;- consulenza contabile e fiscale per unimpegno di € 20.281,30;- consulenza <strong>del</strong> lavoro per un impegnodi € 7.634,09;- revisione dps per un impegno di €600,00;- articolo su D.Lg.s n. 185/2008 per unimpegno di € 873,60;- compenso per consulente esterno perla sicurezza per un impegno di €4.350,00;A tale capitolo afferisce la spesa, am -montante a € 11.383,20 onnicomprensivi,relativa all’incarico di revisioneeconomico-finanziaria, <strong>del</strong>iberato dalConsiglio nel corso <strong>del</strong> 2008, in adempimentoal disposto regolamentare.Diminuzioni meno sensibili rispettoall’anno precedente e legate a normaliflussi di gestione ordinaria si registranoa carico dei capitoli:- Spese postali- Spese per energia elettrica- Spese per corrieri- Spese telefoniche- Spese per assicurazione sede- Spese di rappresentanza- Spese per acquisto di pubblicazionie abbonamenti- Spese ed oneri bancari- Spese per acquisto di materiali diconsumo per macchine di ufficio58- Spese per valori bollatiInvariati rispetto all’anno precedenterestano i capitoli relativi alle:- Spese per collaborazioni coordinatee continuative ed altri rapporti dilavoro atipici- Spese per assicurazioni macchine eattrezzaturePer quanto riguarda i residui contabilizzatial 31 dicembre 2008 pari a €109.606,63 la relativa gestione registral’avvenuto pagamento di € 82.705,77con una rimanenza di € 26.900,86.10105 - Spese per il personale in attivitàdi servizio€ 790.206,79La voce 10105 si chiude con un saldodi € 790.206,79 con un aumentopari a € 94.189,11 sulla previsione iniziale,con una diminuzione pari a €24.960,82 sulla previsione definitiva, econ un incremento di € 116.206,79rispetto all’esercizio finanziario 2008.Il pagato ammonta a € 695.684,84, ladifferenza da pagare è di € 94.521,95.L’incremento, rispetto all’esercizioprecedente, è dovuto all’inserimentodi n. 5 unità di personale, 3 <strong>del</strong>le qualiassunte, da prima con contratto disomministrazione e successivamente,a far data da dicembre 2009 con contrattodi formazione e lavoro; <strong>del</strong>lerestanti 2 unità, una unità ha frequentatouno stage presso l’Ente, l’altra èstata inquadrata con contratto di somministrazioneda agosto 2009. Taleincremento è in parte compensato dalcomando presso altra amministrazione,a partire da maggio 2009, di unarisorsa interna nonché dalle dimissionidi un’ulteriore risorsa, avvenute asettembre 2008.Per quanto riguarda i residui contabilizzatial 31 dicembre 2008 pari a €164.057,11, la relativa gestione registral’avvenuto pagamento di €28.506,51, con una rimanenza di €135.550,60. Si precisa inoltre che diquesti ultimi € 124.715,12 sono relativial Trattamento di Fine Rapporto.Categoria 102 – Interventi diversi€ 820.169,1810201 - Uscite per prestazioni istituzionali€ 348.823,98La voce 10201 chiude con un saldodi € 348.823,98, con un aumento paria € 68.823,98 sulla previsione iniziale,con una differenza pari a € 0,00 sullaprevisione definitiva ed un incrementodi € 143.823,98 rispetto all’eserciziofinanziario 2008.Tale incremento è a carico <strong>del</strong> capitolo020 Spese per iniziative culturali.Il pagato ammonta a € 304.672,10, ladifferenza da pagare è di € 44.151,88.Le spese per le iniziative culturalipassano da € 64.085,47 impegnati nel2008 a € 206.108,52 impegnati nel2009.Sono state impegnate spese per- attivazione <strong>del</strong>la posta certificata pergli iscritti e per gli uffici <strong>del</strong>l’ordine;- realizzazione 15.500 CD Rom per gliiscritti, contenente la normativa diriferimento <strong>del</strong>la professione;- abbonamento banca dati psycarticles;- invio di un attestato celebrativo diiscrizione e di riconoscimento <strong>del</strong>l’attivitàpsicoterapeutica a tutti gliiscritti;inoltre sono state impegnate speseper la realizzazione <strong>del</strong>le seguenti iniziative:20 febbraio, organizzazione e realizzazionedi una giornata di studio, di15.000 copie dvd su:Sicurezza e stress nelle imprese e nelle organizzazioni.Le competenze <strong>del</strong>lo PsicologoIl Testo Unico per la Sicurezza sullavoro (d. lgs. 81/08) ha promosso unintenso dibattito culturale e professionalesul tema <strong>del</strong>la valutazione <strong>del</strong>lostress lavorativo e dei suoi antecedenti,i cosiddetti rischi psicosociali. Ildecreto ha invitato ad una riflessioneap profondita sui mo<strong>del</strong>li che legano illavoro e i suoi contesti organizzativi esociali ad aspetti di salute e benessere,individuali e collettivi; sugli strumentidi valutazione e sui mo<strong>del</strong>li diintervento per la prevenzione e il mi -glioramento dei contesti lavorativi. Ildecreto ha dato inoltre vita ad un’occasionedi riflessione sulle implicazioniper la professione psicologica e sullecompetenze che rendono specifico


il contributo <strong>del</strong>lo psicologo nel settore<strong>del</strong>la sicurezza e nella valutazionedei rischi psicosociali.Edizione, stampa presentazione (giugno),e spedizione <strong>del</strong> volume“La diagnosi in psicologia clinica. Personalità epsicopatologia”Il volume “La diagnosi in psicologiaclinica. Personalità e psicopatologia”raccoglie i contributi di alcunitra i maggiori esperti italiani in questoambito. Il volume è diviso in dueparti: nella prima vengono analizzatenatura e funzioni <strong>del</strong>la diagnosi psicologica,nella seconda sono illustrati iprincipali strumenti di valutazione e lenosografie di riferimento. Gli argomentitrattati riguardano il rapporto tra ladiagnosi e la formulazione <strong>del</strong> caso, ilruolo <strong>del</strong>la soggettività <strong>del</strong> clinico e <strong>del</strong>paziente nel processo di valutazionepsicologica, la relazione tra personalitàe psicopatologia, il contributo <strong>del</strong>leneuroscienze. Vengono inoltre esaminatii punti di forza e i limiti di alcunisistemi e strumenti diagnostici internazionali,dal dsm alla swap, dal pdmall’opd, le cause dei più frequenti erroridiagnostici, il rapporto tra diagnosipsichiatrica e diagnosi psicologica, l’usodei test nel processo di valutazionee il problema <strong>del</strong>la restituzione <strong>del</strong>ladiagnosi.28 settembre – 1 ottobre, organizzazionee realizzazione di un ciclo diseminari su:<strong>Psicologi</strong>a <strong>del</strong>l’Emergenza- La <strong>Psicologi</strong>a <strong>del</strong>l’Emergenza nelsistema di Protezione Civile. Mo<strong>del</strong>liper la pianificazione dei servizi diassistenza in situazioni di maxi emergenza.- Fondamenti di <strong>Psicologi</strong>a <strong>del</strong>l’Emergenza.Risposte individuali e rispostecollettive. Risposte post-traumatichecritiche.- Fattori di rischio, fattori di protezione,resilienza, resistenza, crescitapost-traumatica. Analisi <strong>del</strong>le compe -tenze <strong>del</strong>l’operatore esperto in Psy -cho logical Disaster Management(P.D.M.)- Supporto psicologico alle vittime e aisoccorritori- Gruppi target specifici: supporto psicologicoai minori, agli anziani, aigruppi etnici minoritari17 - 31 ottobre, organizzazione e realizzazionedi un ciclo diSeminari <strong>del</strong> sabatoa. 17 ottobrei. I disturbi <strong>del</strong> Sé nella prospettivaenergetica-corporeaii. Il Segreto Professionaleiii. La C.R.I. - Current RelationshipInterview: intervista sull’attaccamentoadultoiv. L’intervento plurifocale in adolescenza:il mo<strong>del</strong>lo di servizio integrato<strong>del</strong>la cooperativa Rifornimentoin volob. 24 ottobrei. Ruolo e funzione dei consulenti tecnicid’ufficio e di parteii. L’art. 31 <strong>del</strong> Codice Deontologicoiii. Lo Zulliger Test: una tecnica proiettivaper la diagnosi <strong>del</strong>la personalitàiv. Migrazione. Disagio psichico e ap -proc cio psicoanaliticoc. 31 ottobrei. Etica e deontologia professionaleii. Il processo diagnostico e la terapiasessuale con la coppiaiii. L’EMDR in terapia: guarire il dolore<strong>del</strong>la menteiv. Il rapporto padre figlio3 novembre, Organizzazione e realizzazionegiornata di studio su:Formulazione psicodinamica <strong>del</strong> caso clinico:SWAP e PDM - Psychodynamic case formulation:SWAP e PDM. Lectio Magistralis <strong>del</strong> prof. J. Shedler.Autore di numerose pubblicazioniscientifiche inerenti la valutazione <strong>del</strong>lapersonalità - che nel 2004 gli sonovalse lo Scientific Paper Prize da parte<strong>del</strong>laAmerican Psychoanalytic Association-, il prof. Shedler è coautore<strong>del</strong>lo ShedlerWesten Assessment Procedure(SWAP) per la diagnosi di personalità:uno strumento di lavoro chepermette a clinici e ricercatori di tuttoil mondo di diagnosticare la personalità,in particolare in soggetti condisturbo <strong>del</strong>la personalità, in modo siacategoriale sia dimensionale.il consuntivo 2009la relazione <strong>del</strong> tesoriere6-7 novembre, partecipazione all’organizzazione<strong>del</strong> Convegno “<strong>Psicologi</strong>a<strong>del</strong>lo sport e psicologia positiva a confronto”.Convegno organizzato dalla Facoltàdi <strong>Psicologi</strong>a 2 <strong>del</strong>la Sapienza Universitàdi Roma, con la collaborazione <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, <strong>del</strong>laSocietà Italiana di <strong>Psicologi</strong>a Positiva,<strong>del</strong>la Società Italiana di <strong>Psicologi</strong>a<strong>del</strong>lo Sport e <strong>del</strong> Centro InteruniversitarioM.I.S.T.La mattina <strong>del</strong> 6 Novembre sono statepresentate relazioni scientifichededicate ai temi tipici <strong>del</strong>la <strong>Psicologi</strong>aPositiva. Il pomeriggio <strong>del</strong>la stessa giornataè stato invece incentrato sullerelazioni di studiosi e professionistiprovenienti sia dalla Società Italiana di<strong>Psicologi</strong>a Positiva che dal Centro Interuniversitariodedicato alla <strong>Psicologi</strong>a<strong>del</strong>lo Sport denominato MIST.La giornata <strong>del</strong> 7 novembre ha ri -guar dato invece la discussione relativaallo status <strong>del</strong>la psicologia <strong>del</strong>losport, alle competenze professionali eai percorsi formativi appropriati, temidibattuti in Italia come nel resto <strong>del</strong>mon do. L’obiettivo è stato quello dicon frontare le posizioni di psicologi<strong>del</strong>lo sport italiani con quelle <strong>del</strong>le so -cietà scientifiche internazionali, illustratedal presidente <strong>del</strong>la InternationalSociety of Sport Psychology e conle richieste che provengono sia dalmon do <strong>del</strong>lo Sport di alto livello cheda quello <strong>del</strong>lo Sport per Tutti.Partecipazione a Ricerca sugli atteggiamenti<strong>degli</strong> psicologi nei confrontidi tematiche e pazienti omosessuali ea Convegno Internazionale Omosessualitàe Psicoterapie (7 novembre)Lo scopo <strong>del</strong>l’iniziativa è stato quellodi promuovere l’informazione e avviareil dibattito tra professionisti <strong>del</strong>lasalute mentale attorno a temi quali:- implicazioni cliniche e sociali <strong>del</strong>lecosiddette “terapie riparative”, cioèdi quelle “terapie” psicologico-comportamentaliche si propongono,spesso su richiesta <strong>del</strong> paziente stesso,una “conversione” <strong>del</strong>l’orientamentosessuale;- omofobia sociale, omofobia interiorizzata,minority stress;- rapporto tra persona omosessuale,benessere psicologico e valori religiosi;- caratteristiche <strong>del</strong>l’ascolto psicologico<strong>del</strong>l’adolescente “confuso” rispettoal proprio orientamento.10 dicembre Presentazione <strong>del</strong>le“Linee Guida per l’accertamento e la valu-59


il consuntivo 2009la relazione <strong>del</strong> tesorieretazione <strong>Psicologi</strong>co-Giuridica <strong>del</strong> danno biologico-psichicoe <strong>del</strong> danno da pregiudizioesistenziale”Le Linee guida per l’accertamento ela valutazione <strong>Psicologi</strong>co-Giuridica <strong>del</strong>danno biologico-psichico e <strong>del</strong> dannoda pregiudizio esistenziale, <strong>del</strong>iberatedal Consiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> nella seduta<strong>del</strong> 30 novembre 2009, si pongonocome supporto all’attività dei colleghiesperti in psicologia giuridica e ha loscopo di rendere maggiormente obiettivala valutazione, colmando alcunelacune legate alla difficoltà di fornireuna stima <strong>del</strong>le problematiche psicologico-clinicheinsorte in seguito a reatio avvenimenti illeciti.Le spese per il notiziario e comunicazioniagli iscritti – capitolo 010- passanoda € 104.057,69 impegnati nel2008, a € 110.064,66 impegnati nell’esercizioin esame.Su tale voce incidono gli impegnirelativi a editing, stampa, cellofanaturae spedizione di 6 numeri <strong>del</strong> notiziario,raccolti in 4 pubblicazioni, diseguito dettagliate:<strong>Notiziario</strong> n. 2/2009EditorialeIn primo piano- Invasioni di campo gravie intollerabili pg. 6- Illegittima e incostituzionale la leggeregionale sulla mediazione familiarepg. 7- Osservazioni sulla propostaBattaglia pg. 9- Incarichi direttivi nelle Asl:ancora i medici contro pg. 12- Basta con i tirocinia pagamento pg. 20- Temi di politica professionale- Stress e lavoro, lo psicologoè la figura chiave pg. 22- Sicurezza sul lavoro:“Quelle modifiche sonouno sbaglio” pg. 24Attività <strong>del</strong> Consiglio- L’attività <strong>del</strong>la Commissionedeontologica pg. 26- Il nuovo regolamentodisciplinare pg. 27Informazioni utili- La posta elettronica60certificata pg. 33L’Albo<strong>Notiziario</strong> n. 3/2009Editoriale- “A cosa serve un <strong>Ordine</strong>?”La risposta è nelle cose pg. 4Speciale Terremoto- Professione emergenza pg. 6- L’intervento <strong>del</strong> serviziodi <strong>Psicologi</strong>a <strong>del</strong>l’emergenza<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> pg. 7- Gli interventi di emergenzacondotti in Abruzzo pg. 9- Così abbiamo creato la“caring ni che” pg. 23- Interventi psicoeducativi, attivitàinformative/formative pg. 26- Interventi specifici persoggetti a rischio pg. 27- Interventi di emergenza pg. 30- Interventi di emergenzadi gruppo pg. 36- Fine intervento e follow-up:la paura di rientrare a casa pg. 37- Interventi di emergenzacondotti nel <strong>Lazio</strong> pg. 39- Il terremoto e la paura<strong>del</strong> crollo pg. 40- Interventi su due coppiein fuga da L’Aquila pg. 42Il Bilancio consuntivo 2008- Nota integrativa al Bilancio pg. 43- La relazione <strong>del</strong> Tesoriere pg. 47- La relazione <strong>del</strong> Revisore pg. 53- La <strong>del</strong>ibera di approvazione<strong>del</strong> rendiconto pg. 55- Tabelle pg. 56<strong>Notiziario</strong> n. 4-5/2009L’Editoriale <strong>del</strong> Presidente- Ecco perchè ho decisodi ricandidarmi pg. 4In primo piano- Neolaureati, la clinicama non solo pg. 9- Obiettivi e metodi <strong>del</strong>progetto di ricerca pg. 10- Dati di natura accademicae professionale pg. 12- Dimensioni che definisconoil profilo distintivo <strong>del</strong>lopsicologo pg. 21- Conoscenza dei servizi offertidall’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> pg. 23- Conclusioni e sviluppi futuri pg. 26- Allegati pg. 27Dossier- Carceri da curare pg. 36- Non devono andare perdute le preziosecompetenze acquisite in questianni pg. 37- <strong>Psicologi</strong>a galeotta tra vecchiecontraddizioni e nuoveopportunità pg. 42- Le antiche origini <strong>del</strong>la psicologiapenitenziaria pg. 48- Doppia intervista sulla psicologiain carcere pg. 51- Intervistaal Dott. Luca Morgante pg. 52- L’intervento <strong>degli</strong> psicologi ex art.80 pg. 54- Lo psicologo ex ert. 80 una speciein via di estinzione? pg. 56- Minori detenuti e minorisottoposti a provvedimenti“esterni” pg. 57- Intervista al Direttore<strong>del</strong>l’Istituto penale minorile“Casal <strong>del</strong> Marmo” pg. 62- Aspetti deontologici nel lavoro incarcere pg. 66- L’ingresso <strong>del</strong> Terzo settore pg. 67- Intervista al Garante dei dirittidei detenuti <strong>del</strong>la Regione<strong>Lazio</strong> pg. 68- Inserimenti lavorativi pg. 69- Tra osservazione <strong>del</strong>la personalitàe processo di crescita pg. 72- Essere al limite. Tutela<strong>del</strong>la salute psichica erischio suicidario pg. 73Temi di Politica professionale- Sistema regionale di servizisociali: l’<strong>Ordine</strong> chiede altremodifiche pg. 79- Salute mentale, ben venga una leggeregionale pg. 83- Mediazione familiare, la legge regionaleal vaglio <strong>del</strong>la Corte Costituzionalepg. 85Tutela <strong>del</strong>la professione- L’assicurazione non paga?Interviene il garante pg. 86- Specialisti ambulatoriali:“No alle di scri minazioni” pg. 89- Dirigenti psicologi/1. La Asldi Frosinone si corregge pg. 92- Dirigenti psicologi/2. La Asldi Latina così risponde pg. 93- E alla Ausl di Latina i pedagogisti“diventano” psicologi pg. 95


- “È neuropsicologo solo segià laureato in psicologia” pg. 96- Bene il progetto “Spazio famiglia”,ma non senza psicologi pg. 97<strong>Notiziario</strong> n. 6-7/2009EditorialeUrne aperte- L’editoriale <strong>del</strong> Presidente. “Votarein tanti, un bene per tutti” pg. 4- L’avviso di convocazione per il rinnovo<strong>del</strong> Consiglio pg. 6- Vademecum per l’elettore pg. 8Il Progetto CIP- Terzo settore, nuovi mo<strong>del</strong>li pg. 11- Le schede dei progetti pg. 14L’Albo10202- – Trasferimenti passivi€ 384.939,00La voce 10202 chiude con un saldodi € 384.939,00, con una differenza paria € 0 sulla previsione iniziale e sullaprevisione definitiva, e con un incrementodi € 28.512,00 rispetto all’eserciziofinanziario 2008, dovuto al numeromaggiore di iscritti, per i quali si ètenuti ad effettuare il ristorno al CNOP.Il pagato ammonta a € 229.456,80,restano ancora da pagare € 155.482,20.Per quanto riguarda i residui contabilizzatial 31 dicembre 2008 pari a €30.807,00, la relativa gestione registral’avvenuto pagamento di € 30.807,00,con una rimanenza di € 0,00.10203 - Oneri finanziari e tributari€ 86.302,36La voce 10203 chiude con un saldo di€ 86.302,36, con una diminuzione paria € 7.679,96 sulla previsione iniziale edi € 10.155,11 sulla previsione definitiva,e con un decremento di €10.325,41 rispetto all’esercizio finanziario2008. Il pagato ammonta a €79.025,00, e la differenza rimasta dapagare a € 7.277,36.La posta rilevante <strong>del</strong>la voce riguardal’IRAP, calcolata con il sistema retributivo,così come previsto per gli Entipubblici non economici, sulle retribuzioni,sui rapporti di collaborazione esui compensi di lavoro autonomo occasionale.In tale U.P.B. ricade l’affidamento <strong>del</strong>servizio di riscossione <strong>del</strong>le quote all’istitutodi credito cassiere tramite lamodalità dei Mav. Questo costo, nonostantel’aumento <strong>del</strong> numero <strong>degli</strong>iscritti nell’anno 2009, ha subito undecremento a seguito <strong>del</strong>la diminuzione<strong>del</strong>la commissione MAV applicatadal nuovo istituto cassiere rispettoal precedente. Nello specifico il costounitario di detta commissione è passatoda € 2,00 a € 1,50.Per quanto riguarda i residui contabilizzatial 31 dicembre 2008 pari a €10.518,56, la relativa gestione registral’avvenuto pagamento di € 10.445,83,con una rimanenza di € 72,73.10205 - Poste correttive e compensativedi entrate correnti€ 103,84La voce 10205 chiude con un saldo di€ 103,84, con una diminuzione pari a€ 1.396,16 sulla previsione iniziale esulla previsione definitiva e con undecremento di € 2.196,16 rispetto all’eserciziofinanziario 2008.Decremento riconducibile, principalmente,alla voce “Rimborsi ad iscritti”,che nell’anno 2008 ha subito diversemovimentazioni legate all’imputazionedi incassi non dovuti, rispetto aiquali sussiste l’obbligo di restituzione.Nel 2009 detto capitolo è stato pocomovimentato in quanto, quando in possessodi tutti i dati necessari,gli importida incassare sono stati direttamenteregistrati in partite di giro.Il pagato ammonta a € 1,44, e la differenzarimasta da pagare a € 102,40.Per quanto riguarda i residui contabilizzatial 31 dicembre 2008 pari a €3.205,91, la relativa gestione registrail pagamento di € 1.586,16, con unarimanenza di € 1.619,75.10206 – Uscite non classificabili in altrevoci€ 0La voce 10206 chiude con un saldodi € 0, con una diminuzione pari a €25.000,00 sulla previsione iniziale e sullaprevisione definitiva, e con una differenzapari a zero rispetto all’eserciziofinanziario 2008.il consuntivo 2009la relazione <strong>del</strong> tesoriereCategoria 104 - Trattamenti di quiescenza,integrativi e sostitutivi€ 0La categoria 104 chiude con un saldodi € 0 come da previsione iniziale edefinitiva, al pari di quanto verificatosiper l’esercizio 2008.2 - Titolo II - Uscite in conto capitaleCategoria 201 – Investimenti€ 14.772,00<strong>2010</strong>1 - Acquisizione di beni di uso durevole€ 14.772,00La voce <strong>2010</strong>1 chiude con un saldodi € 14.772,00 con una differenza paria € 0 sulla previsione iniziale e sullaprevisione definitiva, ed un incrementodi € 2.580,69 rispetto all’eserciziofinanziario 2008.Il pagato ammonta a € 10.355,17 ladifferenza da pagare è di € 4.416,83.L’aumento è dovuto al rinnovo dilicenze antivirus e di sistemi operativi,all’acquisto di materiale hardware,parzialmente compensato dalla diminuzione<strong>del</strong>la spesa per l’acquisto dimobili per ufficio.Per quanto riguarda i residui contabilizzatial 31 dicembre 2008 pari a €0,00 la relativa gestione registra l’avvenutopagamento di € 0,00, con unarimanenza di € 0,00.Categoria 202 – Oneri comuni€ 0 zero4 - Titolo IV - Partite di giroCategoria 401 – Uscite aventi natura dipartite di giro€ 338.374,8840101 - Uscite aventi natura di partitedi giro€ 338.374,88La voce 40101 chiude con un saldodi € 338.374,88, con un aumento paria € 138.374,88 sulla previsione iniziale,una diminuzione di € 1.625,12 sullaprevisione definitiva ed un decrementodi € 79.133,68 rispetto all’eser-61


il consuntivo 2009la relazione <strong>del</strong> tesorierecizio finanziario 2008.Il pagato ammonta a € 312.279,26 ladifferenza da pagare è di € 26.095,62.La voce comprende le entrate che sieffettuano per conto di terzi e che perciòcostituiscono, al tempo stesso, undebito e un credito per l’Ente.Tale voce, infatti, trova totale compensazionenel Titolo IV <strong>del</strong>le Entrate.Per quanto riguarda i residui contabilizzatial 31 dicembre 2008 pari €60.595,43, la relativa gestione registrail pagamento di € 55.622,59, con unarimanenza di € 4.972,84.CONSIDERAZIONI FINALINell’insieme, dal rapporto tra idati contabili e ladocumentazione giustificativa<strong>del</strong>le entrate e <strong>del</strong>le uscite, si<strong>del</strong>ineano un contestooperativo ed una gestioneamministrativa corretti. Ilrapporto entrate - spese è statotenuto sotto controllo,attraverso l’attuazione di unaponderata operazione didosaggio nei pagamenti,dilazionati nel tempo enell’entità, a seconda<strong>del</strong>l’andamento <strong>del</strong>la liquiditàdi Cassa.Per quanto sopra esposto,faccio appello al Vostro senso diresponsabilità sottoponendoall’approvazione <strong>del</strong> Consigliola presente relazioneunitamente al ContoConsuntivo <strong>del</strong>l’EsercizioFinanziario 2009.Rivolgo un ringraziamentonon formale ma di vero cuoreai dipendenti tutti per aversempre e puntualmentecoadiuvato e sostenuto il miooperato e in particolare, perl’impegnativo lavoro svoltonella conduzione dei servizicontabili ed esattoriali.Un particolare ringraziamentoanche al consulente Revisoredei Conti per non essersi mailimitato alle sole verifiche dicompetenza, ma per essersiinvece generosamente resoparte attiva in questacomplessa e ben più vastaoperazione di rilancio erinnovata trasparenza.Infine un sentitoringraziamento alla Rag.Comm. Dalia Bardini. gHai attivato la tua PECe l’hai comunicato all’<strong>Ordine</strong>?Ricorda che è un obbligo di leggeper tutti gli iscritti all’Albo,a prescindere dall’attività che svolgono!Tutte le informazioni a pag. 9062


RELAZIONEAL BILANCIO CONSUNTIVOAL 31 DICEMBRE 2009LA RELAZIONEDEL REVISOREil consuntivo 2009Claudio Fano, Avvocato, Organo monocratico di RevisioneEconomico-FinanziariaSono in grado di presentare una relazionecompleta al bilancio consuntivoal 31 dicembre 2009, perché hopotuto avere cognizione piena e senzasoluzioni di continuità di tutto quantoriguarda l’esercizio stesso.Il bilancio consuntivo 2009, compostodal rendiconto finanziario, dalla si -tu a zione patrimoniale e dal conto e co -nomico, è stato sottoposto al mio esame,come previsto dal regolamento, approvatonel 2005 dal Consiglio di questo<strong>Ordine</strong>, che ha recepito le norme introdottedal D.P.R. n. 97 <strong>del</strong> 27/02/2003.Dopo aver visionato la relativa documentazioneed effettuato i dovuti con -trolli, vi presento la seguente relazione.RENDICONTO FINANZIARIOIl rendiconto finanziario, che com -prende i risultati <strong>del</strong>la gestione (bilancio)per l’entrata e per la spesa, èdistinto in capitoli, titoli e categorie,ripartiti per competenza e residui.In sintesi presenta le seguenti risultanze:Euro- Entrate accertate 2.544.720,47- Uscite impegnate 2.769.299,86- Differenza 224.579,39Le entrate accertate (al netto <strong>del</strong>lepartite di giro), di € 2.206.345,59 sonorisultate, in somma algebrica, minoririspetto al preventivo per €35.694,41.Le uscite impegnate (al netto <strong>del</strong>lepartite di giro), di € 2.430.924,98 sonorisultate per € 188.884,98 maggioririspetto a quanto stimato in sede dipreventivo. Ciò ha reso necessario l’utilizzodi parte <strong>del</strong>l’avanzo di amministrazioneesistente, così da renderepraticamente inalterata la somma algebricaentrate/spese.Al rendiconto finanziario è annessala situazione amministrativa, che e -videnzia la consistenza dei conti ditesoreria o di cassa all’inizio <strong>del</strong>l’esercizio,gli incassi e i pagamenti complessivamenteeffettuati nell’anno, sia inSITUAZIONE AMMINISTRATIVAconto competenza che in conto residui.La sommatoria di tali elementimette in evidenza l’avanzo d’amministrazionepari ad Euro 255.382,65.Consistenza di cassa all’inizio <strong>del</strong>l’esercizioEuroRiscossioni: 335.101,56- in conto competenza 2.213.048,77- in conto residui 220.004,37Pagamenti:- in conto competenza 2.189.289,67- in conto residui 314.604,86Consistenza di cassa al termine <strong>del</strong>l’esercizioResidui attivi:- <strong>degli</strong> esercizi precedenti 509.145,70- <strong>del</strong>l’esercizio 331.671,70Residui passivi:- <strong>degli</strong> esercizi precedenti 269.684,73- <strong>del</strong>l’esercizio 580.010,19Avanzo d’amministrazione alla fine <strong>del</strong>l’esercizio 2009 255.382,65SITUAZIONE PATRIMONIALELa situazione patrimoniale indica la consistenza <strong>degli</strong> elementi patrimonialiattivi e passivi che riporto, previo raf fronto con quella <strong>del</strong>l’esercizio pre ce dente:esercizio 2008 esercizio 2009Attivo:EuroImmobilizzazioni 42.290,49 40.891,20Attivo circolante 1.058.520,20 1.106.714,19Risconti 2.571,12 1.327,37_____________________Totale attivo 1.103.381,81 1.148.932,76Passivo:Patrimonio netto 349.655,46 536.600,92Debiti 442.065,75 683.731,67Trattamento fine rapporto lav. sub. 124.715,12 155.822,58Ratei passivi __________ __________Totale passivo 916.436,33 1.376.155,17Avanzo <strong>del</strong>l’esercizio 186.945,48__________-227.222,41__________Totale a pareggio 1.103.381,81 1.148.932,7663


il consuntivo 2009la relazione <strong>del</strong> revisore1) - Considerazioni sul bilancioconsuntivoLa tenuta contabile continua ad es -sere supervisionata, anche nell’eserci -zio in esame, da un consulente esternoiscritto all’Albo dei Ragionieri Com -mercialisti, che ha seguito il lavorosvolto dalla Tesoreria, alla quale fannocapo le registrazioni contabili chehanno portato alla redazione dei documentie saminati, sui quali ho eseguitoun attento riscontro.Per quanto attiene l’ammortamentodei beni sono state applicate le ali quote<strong>del</strong>l’art. 67 <strong>del</strong> D.P.R. 22 dicembre 1986n. 917 (TUIR), previste per le impreseesercenti altre attività (ridotte <strong>del</strong>50% per i beni acquistati nell’esercizio),che anch’io ritengo valide a rap -presentare deperimen to ed obsolescenzatecnica, ed esatta mente:- impianti specifici 15%- mobili e macchine d’ufficio 12%- macchine elettricheed elettroniche 20%- software 20%Tutto quanto sopra premesso, al ter -mine <strong>del</strong>le verifiche e dei riscontri ef -fettuati, mi risulta che:64CONTO ECONOMICOIl conto economico dà la dimostrazione dei risultati conseguiti dalla gestionedurante l’esercizio chiusosi con un disavanzo di Euro 227.222,41 rappresentato,per il raffronto con quello <strong>del</strong> periodo precedente, co me segueEuroesercizio 2008 esercizio 2009Ricavi:Entrate contributive 2.086.610,61 2.183.410,00Altre entrate 60.562,94 22.935,59Insussistenze passive 160.936,48_______________________Totale 2.308.110,03 2.206.345,59Perdita <strong>del</strong> Periodo 227.222,41_______________________Totale a pareggio 2.308.110,03 2.433.568,00Costi: 2.101.391,40 2.417.396,73Spese correnti 19.773,17 16.171,27Ammortamentie accantonamenti______________________Totale 2.121.164,57 2.433.568,00Avanzo economico 186.945,46_______________________Totale a pareggio 2.308.110,03 2.433.568,00- il rendiconto finanziario, lo statopatrimoniale e il conto economicosono stati redatti nel rispetto <strong>del</strong>Regolamento Contabile Amministrativodi questo <strong>Ordine</strong>, come vi gentenell’esercizio 2009 esaminato;- le entrate e le uscite sono riferite allacassa <strong>del</strong>l’anno in esame;- le entrate e le spese sono state con -tabilizzate ed iscritte in bilancio.Per quanto riguarda la certificazione<strong>del</strong>la corrispondenza tra le voci dibi lancio e le scritture contabili, ho pro -v ve duto, nel corso <strong>del</strong>l’esercizio, alpun tuale riscontro tra partitari im pe -gni/ac cer tamenti e le relative voci <strong>del</strong>rendiconto finanziario finale.2) – Considerazioni sullaregolarità <strong>del</strong>la gestioneHo svolto verifiche sulla legittimità<strong>degli</strong> accertamenti e <strong>degli</strong> impegni,specie con riferimento al bilancio con -su n tivo. Al riguardo ho visionato, acam pione, le <strong>del</strong>ibere di spesa, ri scon -trandone documentalmente anche lale gittimità.Ho preso atto che, durante l’esercizio2009, è stato <strong>del</strong>iberato un unicoprovvedimento modificativo al bilanciopreventivo, sottoposto in via preliminarealla mia attenzione, per con -sentire l’allineamento di vari capitolialle esigenze createsi per nuove speseapprovate, che ha visto l’utilizzo parziale<strong>del</strong>l’avanzo di amministrazione alloraesistente, confermo che la sommaalgebrica entrate/spese è risultatapraticamente inalterataNel corso <strong>del</strong>le revisioni, ho continuatoa manifestare l’opportunità diintegrare le disposizioni regolamentaricon un vademecum di “buona con -dotta” che, in un’ottica di trasparenza,affronti, tra l’altro, il problema <strong>del</strong>conflitto di interessi in merito all’aggiudicazione,o anche solo segnalazione,di forniture di beni e di servizi, pro -fessionali e non, ed ho ottenuto l’assensoa continuare a predisporre taleattività, che sarà sottoposta al Consiglio.Riscontro co me la decisione <strong>del</strong> Con -siglio di continuare ad attestare lequote <strong>degli</strong> iscritti sui mi nimi previstidal Consiglio Na zionale, abbia per -messo anche di e vi tare maggiori mo -rosità.In tale ottica è proseguito l’adempimento<strong>del</strong>la procedura volta al recu -pe ro dei contributi <strong>degli</strong> iscritti morosi.Rac comando di continuare con e -nergia su tale strada: il recupero deicontributi infatti, non rappresenta soloe semplicemente un doveroso recuperodi risorse, ma anche un implicitoriconoscimento per la correttezza <strong>del</strong>lastragrande maggioranza <strong>degli</strong> iscrittiche adiempe regolarmente e puntualmentegli obblighi che l’iscrizione al -l’<strong>Ordine</strong> impone.In questo contesto raccomando an -che di continuare a riesaminare cri tica -mente, con opportuna ricognizione,tutte le poste oggi in bilancio, alla ricercadi uno snellimento <strong>del</strong> quadro com -plessivo, mediante cancellazione <strong>degli</strong>opportuni residui, secondo il principiodi valutazione e confronto co sti/ be ne -fici.3) – ConclusioniAlla luce e nel contesto di quantosopra esposto, sono soddisfatto nel no -tare come il buon assetto economicoconsenta a questo <strong>Ordine</strong> di procederecon tranquillità a perseguire i suoifini istituzionali. Ritengo pertanto chesi possa procedere all’approvazione <strong>del</strong>bilancio con suntivo al 31 dicembre2009 così come predisposto.Roma, 16 aprile <strong>2010</strong>


il consuntivo 2009la <strong>del</strong>iberaDELIBERA n. 116 <strong>del</strong> 26 aprile <strong>2010</strong>Estratto dal verbale <strong>del</strong>la riunione <strong>del</strong> ConsiglioRegionale <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, tenutasi inRoma, in data 26/04/10APPROVAZIONEDEL RENDICONTO GENERALEESERCIZIO FINANZIARIO 2009,AI SENSI DELL’ART. 29DEL REGOLAMENTOPER L’AMMINISTRAZIONEE LA CONTABILITÀIl Consiglio- Vista la Legge 18.02.1989 n. 56 “Ordinamento<strong>del</strong>la Professione di Psicologo”, in particolare,l’art. 12, comma 2, lett. c), ai sensi <strong>del</strong> quale “IlConsiglio provvede alla ordinaria e straordinariaamministrazione <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>, cura ilpatrimonio mobiliare e immobiliare <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>e provvede alla compilazione annuale deibilanci preventivi e dei conti consuntivi”;- visto il D.P.R. 27.02.2003 n. 97, recante il “Regolamentoconcernente l’amministrazione e lacontabilità <strong>degli</strong> enti pubblici di cui alla Legge20 marzo 1975, n. 70”, in particolare il capo III“Le risultanze <strong>del</strong>la gestione economico-finanziaria”;- visto il vigente “Regolamento per l’Amministrazione<strong>del</strong> Patrimonio e <strong>del</strong>la Contabilità”,approvato con <strong>del</strong>ibera n. 82 <strong>del</strong> 22.03.2005, inparticolare, gli artt. 29 e ss., aventi ad oggetto ilrendiconto <strong>del</strong>la gestione da approvarsi, ai sensi<strong>del</strong>l’art. 29, comma 5, “entro il mese di aprile<strong>del</strong>l’esercizio successivo a quello di riferimento”;- considerato che il suddetto rendiconto di gestioneè costituito dal conto <strong>del</strong> bilancio, dal contoeconomico, dallo stato patrimoniale e dalla notaintegrativa in forma abbreviata, comprensiva <strong>del</strong>larelazione sulla gestione, nonché corredato dallasituazione amministrativa e dalla relazione <strong>del</strong>l’Organodi revisione;- vista ed allegata la documentazione contabile suindicata, che costituisce parte integrante <strong>del</strong>presente atto;- vista ed allegata la relazione, prot. n. 2821 <strong>del</strong>19.04.<strong>2010</strong>, presentata dall’avvocato Claudio Fano,quale Or gano monocratico di revisione Economico-Finanziaria,nominato con <strong>del</strong>iberazione n. 223-08, attestante la corrispondenza <strong>del</strong>le risultanzedi bilancio con le scritture contabili e la coerenza<strong>degli</strong> assestamenti <strong>del</strong> bilancio di previsione con idati rendicontati, resa ai sensi <strong>del</strong>l’art. 29, comma4 <strong>del</strong> citato regolamento;con voto: 9 favorevoli (Zaccaria, Cruciani, Gasparini,D’Aguanno, Borrelli, De Dominicis, Del Lungo,Gragnani, Urso); 1 contrario (Montanari); 5 astenuti(Barbato, Bizzarri, Gubinelli, Piccinini, Tibaldi)<strong>del</strong>iberaper i motivi di cui in premessa:- di approvare il conto consuntivo <strong>del</strong>l’eserciziofinanziario 2009, così come risulta dalla documentazioneanalitica allegata, che costituisce parteintegrante <strong>del</strong>la presente <strong>del</strong>iberazione.Il SegretarioOMISSISIl Presidente65


endiconto finanziario 2009 rendiconto finanziario 2009entrateentrateCAPITOLO GESTIONE DELLA COMPETENZA 2009 GESTIONE DEI RESIDUI 2009PrevisioniSomme accertateDiff. rispetto alle previsioniCodice N. Denominazione Variazioni TotaleIniziali Definitive Riscosse Rimaste Accertamenti In più In menoIN + IN•- (4 + 5 - 6) da riscuotere (8 + 9) (10 - 7) (7 - 10)VariazioniGESTIONE DI CASSADiff. rispetto alle previsioniTotale deiresidui attivial termineEsercizio 2009Residui Attivi Rimasti Totale In•più In meno Previsioni Riscossioni In più In menoal 1° gennaio Riscossi da riscuotere (14 + 15) (16 - 13) (13 - 16) (7 + 13) (8 + 14) (20 - 19) (19 - 20) (9 + 15)20091 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 121 TITOLO IENTRATE CORRENTI101 ENTRATE CONTRIBUTIVE10101 ALIQUOTE CONTRIBUTIVE 2.201.390,00 0,00 17.400,00 2.183.990,00 1.893.384,32 290.025,68 2.183.410,00 580,00A CARICO DEI DATORIDI LAVORO O DEGLI ISCRITTI010 Quote di iscrizione 1.893.384,32 290.025,68 2.183.410,0010102 QUOTE DI PARTECIPAZIONE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00DEGLI ISCRITTI ALL’ONEREDI PARTICOLARI GESTIONI0,00 0,00 0,00102 ENTRATE DERIVANTIDA TRASFERIMENTICORRENTITotale Categoria I 2.201.390,00 0,00 17.400,00 2.183.990,00 1.893.384,32 290.025,68 2.183.410,00 0,00 580,0010201 TRASFERIMENTI DA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00PARTE DELLO STATO0,00 0,00 0,0010202 TRASFERIMENTO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00DA PARTE DELLE REGIONI0,00 0,00 0,0010203 TRASFERIMENTI DA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00PARTE DEI COMUNIE DELLE PROVINCIE0.00 0,00 0,0010204 TRASFERIMENTI DA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00PARTE DI ALTRI ENTI DELSETTORE PUBBLICO0,00 0,00 0,00Totale Categoria II 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00103 ALTRE ENTRATE10301 ENTRATE DERIVANTI DALLA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00VENDITA DI BENI E DALLAPRESTAZIONE DI SERVIZI010 Proventi derivanti dalla 0,00 0,00 0,00vendita di pubblicazioni10302 REDDITI E PROVENTI 38.600,00 0,00 18.600,00 20.000,00 14.692,92 2.479,06 17.171,98 2.828,02PATRIMONIALI010 Interessi su depositi e c/c 14.692,92 2.479,06 17.171,98020 Trasferimenti 0,00 0,00 0,0010303 POSTE CORRETTIVE E 2.050,00 756,54 0,00 2.806,54 5.459,01 304,60 5.763,61 2.957,07COMPENSATIVE DI USCITECORRENTI010 Compensazione spes 2.719,15 304,60 3.023,75correnti020 Entrate per riproduzione 0,00 0,00 0,00di documenti ed atti030 Entrate derivanti da cause 2.433,00 0,00 2.433,00o liti040 Sanzioni su quote 295,06 0,00 295,06di iscrizioni (mora)050 Arrotondamenti attivi 1,80 0,00 1,8010304 ENTRATE NON 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00CLASSIFICABILI IN ALTREVOCI0,00 0,00 0,00Totale Categoria III 40.650,00 756,54 18.600,00 22.806,54 20.151,93 2.783,66 22.935,59 2.957,07 2.828,0213 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23700.717,39 214.585,88 486.131,51 700.717,39 0,00 0,00 2.884.707,39 2.107.970,20 0,00 776.737,19 776.157,19700.717,39 214.585,88 486.131,51 700.717,39 0,00 0,00 2.107.970,20 776.157,190,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00700.717,39 214.585,88 486.131,51 700.717,39 0,00 0,00 2.884.707,39 2.107.970,20 0,00 776.737,19 776.157,190,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00475,33 205,95 269,38 475,33 0,00 0,00 20.475,33 14.898,87 0,00 5.576,46 2.748,44475,33 205,95 269,38 475,33 0,00 0,00 14.898,87 2.748,440,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0010.448,63 5.057,68 5.390,95 10.448,63 0,00 0,00 13.255,17 10.516,69 0,00 2.738,48 5.695,55184,68 184,68 0,00 184,68 0,00 0,00 2.903,83 304,600,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0010.263,95 4.873,00 5.390,95 10.263,95 0,00 0,00 7.316,00 5.390,950,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 295,06 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1,80 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0010.923,96 5.263,63 5.660,33 10.923,96 0,00 0,00 33.730,50 25.415,56 0,00 8.314,94 8.443,99Totale Titolo I 2.242.040,00 756,54 36.000,00 2.206.796,54 1.913.536,25 292.809,34 2.206.345,59 2.957,07 3.408,02711.641,35 219.849,51 491.791,84 711.641,35 0,00 0,00 2.918.437,89 2.133.385,76 0,00 785.052,13 784.601,186667


endiconto finanziario 2009entraterendiconto finanziario 2009entrateTITOLO IIENTRATE INCONTO CAPITALE201 ENTRATE PERALIENAZIONE DI BENIPATRIMONIALI ERISCOSSIONE DI CREDITI<strong>2010</strong>1 ALIENAZIONE DI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00IMMOBILI E DIRITTI REALI010 Cespiti ammortizzabili 0,00 0,00 0,00<strong>2010</strong>2 ALIENAZIONE DI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00IMMOBILIZZAZIONITECNICHE0,00 0,00 0,00<strong>2010</strong>3 REALIZZO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00DI VALORI MOBILIARI0,00 0,00 0,00<strong>2010</strong>4 RISCOSSIONE DI CREDITI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00Totale Categoria I 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00202 ENTRATE DERIVANTIDA TRASFERIMENTI INCONTO CAPITALE20201 TRASFERIMENTI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00DALLO STATO0,00 0,00 0,0020202 TRASFERIMENTI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00DALLE REGIONI0,00 0,00 0,0020203 TRASFERIMENTI DA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00COMUNI E PROVINCE0,00 0,00 0,0020204 TRASFERIMENTI DA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00ALTRI ENTI DEL SETTOREPUBBLICO203 ACCENSIONE DI PRESTITI0,00 0,00 0,00Totale Categoria II 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0020301 ASSUNZIONE DI MUTUI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,0020302 ASSUNZIONE DI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00ALTRI DEBITI FINANZIARI20303 EMISSIONE DI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00OBBLIGAZIONI0,00 0,00 0,00Totale Categoria III 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TITOLO IVPARTITE DI GIRO401 ENTRATE AVENTI NATURADI PARTITE DI GIROTotale Titolo II 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0040101 ENTRATE AVENTI NATURA 200.000,00 140.000,00 0,00 340.000,00 299.512,52 38.862.36 338.374,88 1.625,12DI PARTITE DI GIRO010 Irpef 196.184,78 0,00 196.184,7868CAPITOLO GESTIONE DELLA COMPETENZA 2009PrevisioniSomme accertate020 Inps 51.745,36 0,00 51.745,36030 Inail 388,80 2.721,17 3.109,97040 Trattenute sindacali 1.978,59 0,00 1.978,59050 Piccola Cassa 16.656,86 219,37 16.876,23060 Partite di Giro 30.841,80 35.921,82 66.763,62070 Rit. Inpdap Prestaz. creditizie 698,17 0,00 698,17080 Inpgi 1.018,16 0,00 1.018,16Diff. rispetto alle previsioniCodice N. Denominazione Variazioni TotaleIniziali Definitive Riscosse Rimaste Accertamenti In più In menoIN + IN•- (4 + 5 - 6) da riscuotere (8 + 9) (10 - 7) (7 - 10)1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12GESTIONE DEI RESIDUI 2009GESTIONE DI CASSATotale deiresidui attiviVariazioniDiff. rispetto alle previsionial termine<strong>del</strong>l’Esercizio2009Residui Attivi Rimasti Totale In•più In meno Previsioni Riscossioni In più In menoal 1° gennaio Riscossi da riscuotere (14 + 15) (16 - 13) (13 - 16) (7 + 13) (8 + 14) (20 - 19) (19 - 20) (9 + 15)200913 14 15 16 17 18 19 20 21 22 230,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0017.508,72 154,86 17.353,86 17.508,72 0,00 0,00 357.508,72 299.667,38 0,00 57.841,34 56.216,22953,35 0,00 953,35 953,35 0,00 0,00 196.184,78 953,350,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 51.745,36 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 388,80 2.721,170,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.978,59 0,00154,86 154,86 0,00 154,86 0,00 0,00 16.811,72 219,3716.400,51 0,00 16.400,51 16.400,51 0,00 0,00 30.841,80 52.322,330,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 698,17 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.018,16 0,0069


endiconto finanziario 2009entraterendiconto finanziario 2008entrateCAPITOLO GESTIONE DELLA COMPETENZA 2009PrevisioniSomme accertateDiff. rispetto alle previsioniCodice N. Denominazione Variazioni TotaleIniziali Definitive Riscosse Rimaste Accertamenti In più In menoIN + IN•- (4 + 5 - 6) da riscuotere (8 + 9) (10 - 7) (7 - 10)1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12GESTIONE DEI RESIDUI 2009GESTIONE DI CASSATotale deiresidui attiviVariazioniDiff. rispetto alle previsionial termine<strong>del</strong>l’Esercizio2009Residui Attivi Rimasti Totale In•più In meno Previsioni Riscossioni In più In menoal 1° gennaio Riscossi da riscuotere (14 + 15) (16 - 13) (13 - 16) (7 + 13) (8 + 14) (20 - 19) (19 - 20) (9 + 15)200913 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23Totale Categoria I 200.000,00 140.000,00 0,00 340.000,00 299.512,52 38.862,36 338.374,88 0,00 1.625,12Totale Titolo IV 200.000,00 140.000,00 0,00 340.000,00 299.512,52 38.862,36 338.374,88 0,00 1.625,1217.508,72 154,86 17.353,86 17.508,72 0,00 0,00 357.508,72 299.667,38 0,00 57.841,34 56.216,2217.508,72 154,86 17.353,86 17.508,72 0,00 0,00 357.508,72 299.667,38 0,00 57.841,34 56.216,22Riepilogo dei TitoliTitolo I ................................ 2.242.040,00 756,54 36.000,00 2.206.796,54 1.913.536,25 292.809,34 2.206.345,59 2.957,07 3.408,02Titolo II ............................. 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Titolo IV ............................. 200.000,00 140.000,00 0,00 340.000,00 299.512,52 38.862,36 338.374,88 0,00 1.625,12711.641,35 219.849,51 491.791,84 711.641,35 0,00 0,00 2.918.437,89 2.133.385,76 0,00 785.052,13 784.601,180,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0017.508,72 154,86 17.353,86 17.508,72 0,00 0,00 357.508,72 299.667,38 0,00 57.841,34 56.216,22TOTALE DELLE ENTRATE 2.442.040,00 140.756,54 36.000,00 2.546.796,54 2.213.048,77 331.671,70 2.544.720,47 2.957,07 5.033,14Avanzo Ammin. Applicato 403.511,08 298.754,54 298.754,54 298.754,54Totale a Pareggio 2.442.040,00 334.754,54 140.756,54 2.845.551,08 2.213.048,77 331.671,70 2.544.720,47 2.957,07 303.787,68729.150,07 220.004,37 509.145,70 729.150,07 0,00 0,00 3.275.946,61 2.433.053,14 0,00 842.893,47 840.817,40298.754,54 298.754,54729.150,07 220.004,37 509.145,70 729.150,07 0,00 0,00 3.574.701,15 2.433.053,14 0,00 1.141.648,01 840.817,407071


endiconto finanziario 2009 rendiconto finanziario 2009usciteuscitePrevisioniSomme impegnateDiff. rispetto alle previsioniCodice N. Denominazione Variazioni TotaleIniziali Definitive Pagate Rimaste impegni In più In menoIN + IN•- (4 + 5 - 6) da pagare (8 + 9) (10 - 7) (7 - 10)1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12Totale deiresidui passiviVariazioniDiff. rispetto alle previsionial termine<strong>del</strong>l’Esercizio2009Residui passivi Rimasti Totale In•più In meno Previsioni Pagamenti In più In menoal 1° gennaio Pagati da pagare (14 + 15) (16 - 13) (13 - 16) (7 + 13) (8 + 14) (20 - 19) (19 - 20) (9 + 15)2009CAPITOLO GESTIONE DELLA COMPETENZA 2009 GESTIONE DEI RESIDUI 2009 GESTIONE DI CASSA13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 231 TITOLO IUSCITE CORRENTI101 FUNZIONAMENTO10101 USCITE PER GLI 271.100,00 19.571,46 0,00 290.671,46 178.471,38 110.616,04 289.087,42 1.584,04ORGANI DELL’ENTE010 Indennità ed oneri di 76.518,60 43.208,84 119.727,44funzionamento relativi allecariche istituzionali020 Indennità, rimborsi ed oneri 28.047,06 38.268,12 66.315,18di funzionamento relativi alConsiglio Regionale030 Premio assicurazione 5.916,16 183,84 6.100,00040 Elezioni 67.989,56 28.955,24 96.944,8010102 SPESE PER COMMISSIONI, 61.725,00 10.314,24 0,00 72.039,24 29.532,27 37.893,62 67.425,89 4.613,35GRUPPI DI LAVORO,INCARICHI VARI010 Rimborsi ed oneri 25.023,80 37.893,62 62.917,42di funzionamento020 Premio assicurazione 4.508,47 0,00 4.508,47infortuni10103 USCITE PER L'ACQUISTO 413.004,00 43.176,32 0,00 456.180,32 349.811,41 99.452,29 449.263,70 6.916,62DI BENI DI CONSUMOE DI SERVIZI010 Spese per l'acquisto 4.486,61 0,00 4.486,61di cancelleria020 Fitto locali sede e condominio 92.363,69 1.000,00 93.363,69030 Spese postali 9.125,54 110,62 9.236,16040 Spese per corrieri 1.046,00 0,00 1.046,00050 Spese energia elettrica 2.388,52 753,41 3.141,93060 Spese telefoniche 15.398,25 3.312,91 18.711,16070 Spese manutenzione locali 13.378,50 960,00 14.338,50sede080 Spese assistenza macchine 43.684,76 3.469,96 47.154,72e attrezzature090 Spese assicurazione sede 1.071,90 0,00 1.071,90100 Spese di rappresentanza 4.363,55 31,93 4.395,48110 Spese di abbonamento alla G.U. 921,10 0,00 921,10120 Spese per acquisto 3.328,96 0,00 3.328,96pubblicazioni e abbonamenti130 Spese tipografiche 2.488,68 3.999,92 6.488,60140 Spese per concorsi 5.432,00 2.286,48 7.718,48150 Spese di tenuta <strong>del</strong> conto 0,00 919,74 919,74corrente postale160 Spese per consulenze 86.468,74 79.994,53 166.463,27professionali170 Spese per collaborazioni 3.300,00 0,00 3.300,00coordinate e continuative edaltri rapporti di lavoro tipici180 Onorari previd. ed assist. 1.419,24 11,08 1.430,32derivanti da collab. coord. econt.e da altri rapp. di lav. tip.190 Spese per assicurazioni 604,54 0,00 604,54macchine ed attrezzature200 Spese di viaggio 3.030,63 934,17 3.964,80210 Spese ed oneri bancari 729,13 147,60 876,73220 Spese per acquisto materiali 1.019,16 0,00 1.019,16di consumo per macchineufficio (toner, floppy disk)230 Spese notarili 0,00 0,00 0,00240 Valori bollati 340,87 0,00 340,87250 Spese per liti ed arbitrati 31.814,24 1.000,00 32.814,24260 Servizi postel 0,00 0,00 0,00270 Spese beni e servizi 0,00 0,00 0,00non altrove classificati56.567,36 40.074,04 16.493,32 56.567,36 0,00 0,00 347.238,82 218.545,42 0,00 128.693,40 127.109,3639.444,87 29.577,60 9.867,27 39.444,87 0,00 0,00 106.096,20 53.076,1115.559,95 10.312,60 5.247,35 15.559,95 0,00 0,00 38.359,66 43.515,47278,84 183,84 95,00 278,84 0,00 0,00 6.100,00 278,841.283,70 0,00 1.283,70 1.283,70 0,00 0,00 67.989,56 30.238,9475.557,52 25.609,67 49.947,85 75.557,52 0,00 0,00 147.596,76 55.141,94 0,00 92.454,82 87.841,4775.557,52 25.609,67 49.947,85 75.557,52 0,00 0,00 50.633,47 87.841,470,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4.508,47 0,00109.606,63 82.705,77 26.900,86 109.606,63 0,00 0,00 565.786,95 432.517,18 0,00 133.269,77 126.353,1597,18 90,00 7,18 97,18 0,00 0,00 4.576,61 7,18843,36 698,00 145,36 843,36 0,00 0,00 93.061,69 1.145,36112,89 112,89 0,00 112,89 0,00 0,00 9.238,43 110,620,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.046,00 0,002.025,30 1.863,41 161,89 2.025,30 0,00 0,00 4.251,93 915,304.777,55 823,57 3.953,98 4.777,55 0,00 0,00 16.221,82 7.266,896.853,08 5.419,68 1.433,40 6.853,08 0,00 0,00 18.798,18 2.393,404.631,76 24,00 4.607,76 4.631,76 0,00 0,00 43.708,76 8.077,720,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.071,90 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4.363,55 31,930,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 921,10 0,000,01 0,00 0,01 0,01 0,00 0,00 3.328,96 0,01114,48 113,40 1,08 114,48 0,00 0,00 2.602,08 4.001,001.798,08 0,00 1.798,08 1.798,08 0,00 0,00 5.432,00 4.084,56861,79 828,34 33,45 861,79 0,00 0,00 828,34 953,1984.148,17 71.967,92 12.180,25 84.148,17 0,00 0,00 158.436,66 92.174,780,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3.300,00 0,00181,28 181,28 0,00 181,28 0,00 0,00 1.600,52 11,080,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 604,54 0,00437,50 437,50 0,00 437,50 0,00 0,00 3.468,13 934,1714,91 6,15 8,76 14,91 0,00 0,00 735,28 156,36287,05 139,63 147,42 287,05 0,00 0,00 1.158,79 147,420,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 340,87 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 31.814,24 1.000,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,007273


endiconto finanziario 2009 rendiconto finanziario 2009usciteusciteCAPITOLO GESTIONE DELLA COMPETENZA 2009PrevisioniSomme impegnateDiff. rispetto alle previsioniCodice N. Denominazione Variazioni TotaleIniziali Definitive Pagate Rimaste impegni In più In menoIN + IN•- (4 + 5 - 6) da pagare (8 + 9) (10 - 7) (7 - 10)1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12280 Spese per acquisto prodotti 1.144,07 0,00 1.144,07igienico sanitari290 Spese per locazione e 20.462,7 3519,94 20.982,67noleggio macchinari eattrezzature10105 SPESE PER IL PERSONALE 696.017,68 119.149,93 0,00 815.167,61 695.684,84 94.521,95 790.206,79 24.960,82IN ATTIVITÀ DI SERVIZIO010 Stipendi ed altri assegni 372.613,31 0,00 372.613,31020 Oneri previdenziali e 106.451,50 21.090,69 127.542,19assicurativi030 Trattamento accessorio 109.942,95 34.887,23 144.830,18040 Formazione <strong>del</strong> Personale 3.600,00 420,00 4.020,00050 Accantonamento 0,00 31.107,46 31.107,46trattamento di fine rapporto060 Spese derivanti dalla 1.364,44 0,00 1.364,44sicurezza sul lavoro (626/94)070 Piani di orientamento, 3.600,00 400,00 4.000,00formazione e inserimentoprofessionale080 Spese per assunzioni con 78.023,04 3.118,71 81.141,75contratto di fornitura lavorotemporaneo090 Buoni pasto 14.863,20 3.497,86 18.361,06100 Benefici di natura 5.226,40 0,00 5.226,40socio-assistenziale (DPR 509/79)102 INTERVENTI DIVERSITotale Categoria I 1.441.846,68 192.211,95 0,00 1.634.058,63 1.253.499,90 342.483,90 1.595.983,80 0,00 38.074,8310201 USCITE PER PRESTAZIONI 280.000,00 68.823,98 0,00 348.823,98 304.672,10 44.151,88 348.823,98ISTITUZIONALI010 Spese per il notiziario e 83.648,78 26.415,88 110.064,66comunicazioni agli iscritti020 Spese per iniziative culturali 190.665,51 15.443,01 206.108,52030 Spese per ufficio stampa 30.199,41 2.292,99 32.492,40040 Spese per la tutela <strong>del</strong>la 158,40 0,00 158,40professione10202 TRASFERIMENTI PASSIVI 384.939,00 0,00 0,00 384.939,00 229.456,80 155.482,20 384.939,00 0,00010 Ristorno quote al Consiglio 229.456,80 155.482,20 384.939,00Nazionale020 Trasferimenti 0,00 0,00 0,0010203 ONERI FINANZIARI 93.982,32 2.475,15 0,00 96.457,47 79.025,00 7.277,36 86.302,36 10.155,11E TRIBUTARI010 Imposte, tasse e tributi 56.918,64 7.277,36 64.196,00020 Compensi ai concessionari 21.998,52 0,00 21.998,52030 Sanzioni di imposta 107,84 0,00 107,8410205 POSTE CORRETTIVE E 1.500,00 0,00 0,00 1.500,00 1,44 102,40 103,84 1.396,16COMPENSATIVE DIENTRATE CORRENTI010 Rimborsi ad esattorie 0,00 0,00 0,00020 Rimborsi ad iscritti 0,00 100,00 100,00030 Arrotondamenti passivi 1,44 2,40 3,8410206 USCITE NON 25.000,00 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00 0,00 25.000,00CLASSIFICABILI IN ALTREVOCI010 Fondo spese impreviste 0,00 0,00 0,00020 Sopravvenienze passive 0,00 0,00 0,00Totale Categoria II 785.421,32 71.299,13 0,00 856.720,45 613.155,34 207.013,84 820.169,18 0,00 36.551,27104 TRATTAMENTI DIQUIESCENZA, INTEGRATIVIE SOSTITUTIVI10401 ONERI PER IL PERSONALE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00IN QUIESCENZAGESTIONE DEI RESIDUI 2009GESTIONE DI CASSATotale deiresidui passiviVariazioniDiff. rispetto alle previsionial termine<strong>del</strong>l’Esercizio2009Residui passivi Rimasti Totale In•più In meno Previsioni Pagamenti In più In menoal 1° gennaio Pagati da pagare (14 + 15) (16 - 13) (13 - 16) (7 + 13) (8 + 14) (20 - 19) (19 - 20) (9 + 15)200913 14 15 16 17 18 19 20 21 22 230,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.144,07 0,02.422,24 0,00 2.422,24 2.422,24 0,00 0,00 20.462,73 2.942,18164.057,11 28.506,51 135.550,60 164.057,11 0,00 0,00 979.224,72 724.191,35 0,00 255.033,37 230.072,550,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 372.613,31 0,0025.468,06 25.468,06 0,00 25.468,06 0,00 0,00 131.919,56 21.090,691.957,53 1.957,53 0,00 1.957,53 0,00 0,00 111.900,48 34.887,2310.268,48 0,00 10.268,48 10.268,48 0,00 0,00 3.600,00 10.688,48124.715,12 0,00 124.715,12 124.715,12 0,00 0,00 0,00 155.822,58258,24 193,68 64,56 258,24 0,00 0,00 1.558,12 64,560,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3.600,00 400,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 78.023,04 3.118,711.389,68 887,24 502,44 1.389,68 0,00 0,00 15.750,44 4.000,300,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5.226,40 0,00405.788,62 176.895,99 228.892,63 405.788,62 0,00 0,00 2.039.847,25 1.430.395,89 0,00 609.451,36 571.376,5373.374,07 39.247,29 34.126,78 73.374,07 0,00 0,00 422.198,05 343.919,39 0,00 78.278,66 78.278,6621.266,42 20.953,22 313,20 21.266,42 0,00 0,00 104.602,00 26.729,0843.497,41 16.681,51 26.815,90 43.497,41 0,00 0,00 207.347,02 42.258,918.610,24 1.612,56 6.997,68 8.610,24 0,00 0,00 31.811,97 9.290,670,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 158,40 0,0030.807,00 30.807,00 0,00 30.807,00 0,00 0,00 415.746,00 260.263,80 0,00 155.482,20 155.482,2030.807,00 30.807,00 0,00 30.807,00 0,00 0,00 260.263,80 155.482,200,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0010.518,56 10.445,83 72,73 10.518,56 0,00 0,00 106.976,03 89.470,83 0,00 17.505,20 7.350,0910.518,56 10.445,83 72,73 10.518,56 0,00 0,00 67.364,47 7.350,090,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 21.998,52 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 107,84 0,003.205,91 1.586,16 1.619,75 3.205,91 0,00 0,00 4.705,91 1.587,60 0,00 3.118,31 1.722,150,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,003.205,67 1.585,92 1.619,75 3.205,67 0,00 0,00 1.585,92 1.719,750,24 0,24 0,00 0,24 0,00 0,00 1,68 2,400,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00 25.000,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00117.905,54 82.086,28 35.819,26 117.905,54 0,00 0,00 974.625,99 695.241,62 0,00 279.384,37 242.833,100,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,007475


endiconto finanziario 2009 rendiconto finanziario 2009usciteusciteCAPITOLO GESTIONE DELLA COMPETENZA 20090,00 0,00 0,0010402 ACCANTONAMENTO AL 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00TRATTAMENTO DI FINERAPPORTO0,00 0,00 0,00Totale Categoria IV 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,002 TITOLO IITotale Titolo I 2.227.268,00 263.511,08 0,00 2.490.779,08 1.866.655,24 549.497,74 2.416.152,98 0,00 74.626,10USCITE IN CONTO CAPITALE201 INVESTIMENTI<strong>2010</strong>1 ACQUISIZIONE DI BENI 14.772,00 0,00 0,00 14.772,00 10.355,17 4.416,83 14.772,00DI USO DUREVOLEED OPERE IMMOBILIARIPrevisioniSomme impegnate010 Spese acquisto software 854,40 3.021,48 3.875,88020 Spese acquisto macchine 8.905,57 1.395,35 10.300,92ufficio, componenti e acc.030 Spese acquisto mobili 595,20 0,00 595,20per ufficio040 Spese per acquisto di altri 0,00 0,00 0,00beni di uso durevole050 Spese lavori ristrutturazione 0,00 0,00 0,00sede<strong>2010</strong>2 ACQUISIZIONE DI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00IMMOBILIZZAZIONITECNICHE0,00 0,00 0,00<strong>2010</strong>3 PARTECIPAZIONI E 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00ACQUISTO DI VALORIMOBILIARI0,00 0,00 0,00<strong>2010</strong>4 CONCESSIONE DI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00CREDITI ED ANTICIPAZIONI010 Concessione mutui 0,00 0,00 0,00<strong>2010</strong>5 INDENNITÀ DI ANZIANITÀ 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00E SIMILARI AL PERSONALECESSATO DAL SERVIZIO0,00 0,00 0,00Diff. rispetto alle previsioniCodice N. Denominazione Variazioni TotaleIniziali Definitive Pagate Rimaste impegni In più In menoIN + IN•- (4 + 5 - 6) da pagare (8 + 9) (10 - 7) (7 - 10)1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12Totale Categoria I 14.772,00 0,00 0,00 14.772,00 10.355,17 4.416,83 14.772,00 0,00 0,00GESTIONE DEI RESIDUI 2009GESTIONE DI CASSATotale deiresidui passiviVariazioniDiff. rispetto alle previsionial termine<strong>del</strong>l’Esercizio2009Residui passivi Rimasti Totale In•più In meno Previsioni Pagamenti In più In menoal 1° gennaio Pagati da pagare (14 + 15) (16 - 13) (13 - 16) (7 + 13) (8 + 14) (20 - 19) (19 - 20) (9 + 15)200813 14 15 16 17 18 19 20 21 22 230,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00523.694,16 258.982,27 264.711,89 523.694,16 0,00 0,00 3.014.473,24 2.125.637,51 0,00 888.835,73 814.209,630,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 14.772,00 10.355,17 0,00 4.416,83 4.416,830,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 854,40 3.021,480,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 8.905,57 1.395,350,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 595,20 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 14.772,00 10.355,17 0,00 4.416,83 4.416,83202 ONERI COMUNI20201 RIMBORSI DI MUTUI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,0020202 RIMBORSI DI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00ANTICIPAZIONI PASSIVE0,00 0,00 0,0020203 RIMBORSI DI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00OBBLIGAZIONI0,00 0,00 0,0020204 RESTITUZIONE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00ALLE GESTIONI AUTONOMEDI ANTICIPAZIONI0,00 0,00 0,0020205 ESTINZIONE DI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00DEBITI DIVERSI0,00 0,00 0,00Totale Categoria II 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Totale Titolo II 14.772,00 0,00 0,00 14.772,00 10.355,17 4.416,83 14.772,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 14.772,00 10.355,17 0,00 4.416,83 4.416,834 TITOLO IVPARTITE DI GIRO401 USCITE AVENTI NATURADI PARTITE DI GIRO7677


endiconto finanziario 2009 rendiconto finanziario 2009usciteusciteCAPITOLO GESTIONE DELLA COMPETENZA 200940101 Uscite aventi natura 200.000,00 140.000,00 0,00 340.000,00 312.279,26 26.095,62 338.374,88 1.625,12di partite di giroPrevisioniSomme impegnate010 Irpef 179.107,24 17.077,54 196.184,78020 Inps 44.684,93 7.060,43 51.745,36030 Inail 3.004,49 105,48 3.109,97040 Trattenute Sindacali 1.674,19 304,40 1.978,59050 Piccola Cassa 16.876,23 0,00 16.876,23060 Partite di Giro 65.914,02 849,60 66.763,62070 Rit. Inpdap Prestazioni 0,00 698,17 698,17Creditizie080 Inpgi 1.018,16 0,00 1.018,16Diff. rispetto alle previsioniCodice N. Denominazione Variazioni TotaleIniziali Definitive Pagate Rimaste impegni In più In menoIN + IN•- (4 + 5 - 6) da pagare (8 + 9) (10 - 7) (7 - 10)1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12Totale Categoria I 200.000,00 140.000,00 0,00 340.000,00 312.279,26 26.095,62 338.374,88 0,00 1.625,12Totale Titolo IV 200.000,00 140.000,00 0,00 340.000,00 312.279,26 26.095,62 338.374,88 0,00 1.625,12GESTIONE DEI RESIDUI 2009GESTIONE DI CASSATotale deiresidui passiviVariazioniDiff. rispetto alle previsionial termine<strong>del</strong>l’Esercizio2009Residui passivi Rimasti Totale In•più In meno Previsioni Pagamenti In più In menoal 1° gennaio Pagati da pagare (14 + 15) (16 - 13) (13 - 16) (7 + 13) (8 + 14) (20 - 19) (19 - 20) (9 + 15)200913 14 15 16 17 18 19 20 21 22 2360.595,43 55.622,59 4.972,84 60.595,43 0,00 0,00 400.595,43 367.901,85 0,00 32.693,58 31.068,4644.370,06 42.758,35 1.611,71 44.370,06 0,00 0,00 221.865,59 18.689,2510.374,04 10.374,04 0,00 10.374,04 0,00 0,00 55.058,97 7.060,4371,86 71,86 0,00 71,86 0,00 0,00 3.076,35 105,48294,34 294,34 0,00 294,34 0,00 0,00 1.968,53 304,400,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 16.876,23 0,004.626,00 2.124,00 2.502,00 4.626,00 0,00 0,00 68.038,02 3.351,60859,13 0,00 859,13 859,13 0,00 0,00 0,00 1.557,300,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1.018,16 0,0060.595,43 55.622,59 4.972,84 60.595,43 0,00 0,00 400.595,43 367.901,85 0,00 32.693,58 31.068,4660.595,43 55.622,59 4.972,84 60.595,43 0,00 0,00 400.595,43 367.901,85 0,00 32.693,58 31.068,46RIEPILOGO DEI TITOLITitolo I . . . . . . . . . . . 2.227.268,00 263.511,08 0,00 2.490.779,08 1.866.655,24 549.497,74 2.416.152,98 0,00 74.626,10523.694,16 258.982,27 264.711,89 523.694,16 0,00 0,00 3.014.473,24 2.125.637,51 0,00 888.835,73 814.209,63Titolo II . . . . . . . . . . . 14.772,00 0,00 0,00 14.772,00 10.355,17 4.416,83 14.772,00 0,00 0,000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 14.772,00 10.355,17 0,00 4.416,83 4.416,83Titolo IV . . . . . . . . . . . 200.000,00 140.000,00 0,00 340.000,00 312.279,26 26.095,62 338.374,88 0,00 1.625,1260.595,43 55.622,59 4.972,84 60.595,43 0,00 0,00 400.595,43 367.901,85 0,00 32.693,58 31.068,46TOTALE DELLE USCITE 2.442.040,00 403.511,08 0,00 2.845.551,08 2.189.289,67 580.010,19 2.769.299,86 0,00 76.251,22584.289,59 314.604,86 269.684,73 584.289,59 0,00 0,00 3.429.840,67 2.503.894,53 0,00 925.946,14 849.694,927879


stato patrimoniale 2009attività e passivitàATTIVITÀPASSIVITÀDESCRIZIONEIMPORTODESCRIZIONEIMPORTOSoftware 58.218,00IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 58.218,00Avanzi di gestione anni precedenti 536.600,92AVANZI DI GESTIONE 536.600,92Macchinari attrezzature impianti 216.020,59Mobili macchine d'ufficio 128.117,12Altri costi ammortizzabili 81.650,18Impianti 12.044,81IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 437.832,70Crediti verso iscritti 776.157,19Crediti per depositi cauzionali 11.777,29Poste correttive e compensative 304,60Crediti per interessi di C/C 2.748,44Crediti sanzioni su iscrizioni 5.390,95Crediti diversi 46.075,55CREDITI 842.454,02Conto Tesoreria 264.260,17DISPONIBILITÀ LIQUIDE 264.260,17Fondo amm.to impianti 12.044,81Fondo amm.to costi pluriennali 81.650,18Fondo amm.to Macchine attrezz. uff. 193.133,82Fondo amm.to mobili e arredi uff. 115.736,84Fondo amm.to software 52.593,85FONDI AMMORTAMENTO 455.159,50Debiti per oneri personale 74.249,97Debiti per commissioni e gruppi lavoro 87.841,47Debiti per Organi Istituzionali 127.109,36Debiti per attribuzioni Istituzionali 78.278,66Ristorno quote al Nazionale 155.482,20Debiti Imposte Tasse e Concessioni 7.350,09Debiti v/Fornitori di beni e servizi 130.769,98Altri debiti 1.722,15Debiti tributari e previdenziali 20.927,79DEBITI DI FUNZIONAMENTO 683.731,67Fondo trattamento fine rapporto 155.822,58TRATTAMENTO FINE RAPPORTO 155.822,58Risconti attivi 1.327,37RATEI E RISCONTI ATTIVI 1.327,37TOTALE ATTIVITÀ 1.604.092,26Perdita <strong>del</strong> periodo 227.222,41TOTALE PASSIVITÀ 1.831.314,67TOTALE A PAREGGIO 1.831.314,6780


conto economico 2009costi e ricaviCOSTIRICAVIDESCRIZIONEIMPORTODESCRIZIONEIMPORTOInd. e oneri funz. cariche istituz. 119.727,44Ind. rimb. oneri funz. Consiglio Region. 66.315,18Premi di assicurazione 6.100,00Elezioni 96.944,80CAT .I SPESE ORGANIISTITUZIONALI 289.087,42Rimborsi e oneri funzionamento 62.917,42Premi di assicurazione 5.737,24CAT. II SPESE COMM. GRUPPILAV. INC. DIV. 68.654,66Quote d'iscrizione 2.183.410,00CONTRIB. A CARICO ISCRITTICAT. I 2.183.410,00Interessi su depositi e c/c 17.171,98REDDITI E PROV. PATRIMONIALICAT. II 17.171,98Compensazioni spese correnti 3.023,75Sanzioni su quote di iscrizioni (mora) 295,06Arrotondamenti attivi 1,80Entrate per liti e arbitrati 2.443,00POSTE CORRETTIVE E COMPENS.CAT. III 5.763,61<strong>Notiziario</strong> comunic. agli iscritti 110.064,66Spese iniziative culturali 206.108,52Spese ufficio stampa 32.492,40Spese per la tutela <strong>del</strong>la professione 158,40CAT. III SPESE SVOLG.ATTRIB. ISTITUZ. 348.823,98Spese per acquisto cancelleria 4.486,61Fitto locali sede e condominio 93.363,69Spese postali 9.236,16Spese per corrieri 1.046,00Spese per energia elettrica 3.141,93Spese telefoniche 18.711,16Manutenzioni locali sede 14.338,50Assistenza macchine e attrezzature 47.154,72Spese assicurazione sede 1.088,53Spese di rappresentanza 4.395,48Spese abbonamento G.U. 921,10Spese acquisto pubblic.e abbonamenti 3.328,96Spese tipografiche 6.488,60Spese tenuta conto/c postale 919,74Spese per consulenze professionali 166.463,27Spese collab.coord.cont.e contr. atipic. 3.300,00Oneri previd.ed assist. da collab.coord. 1.430,32Spese per assicurazione macch.e attrezz. 602,89Spese di viaggio 3.964,80Spese per oneri bancari 876,73Spese per acquisto materiali di consumo 1.019,16Valori bollati 340,87Spese per liti ed arbitrati 32.814,24Spese acquisto prodotti igienico sanit. 1.144,07Spese per Concorsi 7.718,48Spese locazione noleggio macch.e attrezz 20.982,67CAT. IV SPESE ACQ. BENI CONSUMOE SERV. 449.278,6881


conto economico 2009costi e ricaviCOSTI (segue)RICAVI (segue)DESCRIZIONEIMPORTODESCRIZIONEIMPORTOStipendi ed altri assegni 372.613,31Oneri previdenziali e assicurativi 127.542,19Trattamento accessorio 144.830,18Formazione personale 4.020,00Accantonamento tratt. fine rapporto 31.107,46Spese per la sicurezza sul lavoro L. 626 1.364,44Piani di inserimento professionale 4.000,00Spese per fornitura di lavoro temporaneo 81.141,75Buoni pasto 18.361,06Benefici di natura socio assist. 5.226,40CAT. V ONERIPER PERSONALE IN SERVIZIO 790.206,79Ristorno quote al Consiglio Nazionale 384.939,00CAT.VI TRASFERIMENTI 384.939,00Imposte tasse e tributi 64.196,00Compensi ai Concessionari 21.998,52Sanzioni di imposta 107,84CAT. VII ONERI FINANZ.E TRIBUTARI 86.302,36Rimborsi ad iscritti 100,00Arrotondamenti passivi 3,84CAT. VIII POSTE CORRETTIVEE COMPENS. 103,84Quote ammortamenti 16.171,27AMMORTAMENTI EACCANTONAMENTI 16.171,27TOTALE COSTI 2.433.568,00TOTALE RICAVI 2.206.345,59Perdita <strong>del</strong> periodo 227.222,41____________TOTALE A PAREGGIO 2.433.568,0082


l’albonuovi iscritti al’albo • nuovi iscritti a dal 20/09/<strong>2010</strong> al 20/12/<strong>2010</strong>Amati Francesca 18100Andreani Paola 18101Bitonto Erica 18102Bruscino Anna 18103Calzolaio Daniela 18104Castiglione Vitale 18105Ciocca Silvia 18106De Lorenzo Matteo 18107Del Busso Lucia 18108Di Lorenzo Diana 18109Eusepi Eleonora 18110Fiocco Graziana 18111Fiorelli Fabio DariandreaGiuseppe 18112Guarracino Maria Chiara 18113Masiello Manuela 18114Mastropietro Emanuela 18115Minutoli Lucia 18116Orrù Claudia 18117Pacifico Katia 18118Panella Silvia 18119Scialanca Viola 18120Toma Gabriella Ersilia 18121Tullio Sara 18122Aisemberg Livia 18125Albergo Annalisa 18126Andolfi Diego 18127Antonuccio Chiara 18128Arnaldi Domenichina 18129Brecciaroli Emilio 18130Bulzacka-BoguckaAnna Iwona 18131Canneva Antonello 18132Cannistrà Flavio 18133Caporali Fabrizio 18134Caroli Marcella 18135Caroprese Francesco 18136Catanzariti Giulia 18137Cecconi Gino 18138Cimmino Cristina 18139D’Alessandro Elena 18140D’Aliesio Sara 18141Davola Tiziana 18142De Icco Simona 18143De Martino Paola A<strong>del</strong>e 18144Germanotta Antonietta 18145Lepri Maria 18146Mascioli Flavia 18147Parboni Arquati Olimpia 18148Talone Anna 18149Terenzi Chiara 18150Vermeil Valeria 18151Zanini Isabella 18152Angione Alessia 18154Annessi Fabio 18155Baglieri Marzia 18156Bardino Walter 18157Basili Davide 18158Bernacchia Francesco 18159Bonifazi Ramona 18160Bonitatibus Sara 18161Borrelli Giovanna 18162Buonfiglio Nicoletta 18163Caggiano Silvia 18164Caiazzo Paolo 18165Campennì Caterina 18166Capilluto Angela 18167Caponera Rita 18168Caporale Barbara 18169Caprara Alessia 18170Cara Demetrio 18171Carliseppe Roberta 18172Carriero Immacolata 18173Ceccucci Antonella 18174Ciacia Alessandra 18175Cicchiello Stefania 18176Cirillo Pasquale 18177Clementi Andrea 18178Colistra Claudia 18179Contu Benedetta 18180Costa Elisa 18181Cuoci Paola 18182De Luca Federico 18183De Marchi Elisa 18184De Sanctis Brunetto 18185Della Pietà Giorgio 18186Di Biase Maria Vlara 18187Di Gesù Vincenza Ambra 18188Di Pietro Tania 18189Di Vito Cinzia 18190Egidi Francesca 18191Eleuteri Stefano 18192Falco Pietro 18193Fioranelli Jessica 18194Flamminii Minuto Simona 18195Forte Arianna 18196Franchi Melissa 18197Giordano Christian 18198Gomez de Ayala Manuela 18199Grilli Simona 18200Iacobini Sara 18201Iannucci Laura 18202Ieraci Romina 18203Jaloux Valerie 18204Lambiase Stefania 18205Lannutti Mariella 18206Laureti Marta 18207Longi Ludovica 18208Lorusso Silvia 18209Lundini Simone 18210Magurno Roberto 18211Maramao Emanuela 18212Marri Ambra 18213Martinelli Stefano 18214Martorano Claudia 18215Mastrangelo Veronica 18216Mazzoni Federica 18217Meghnagi Miriam 18218Mercuri Ilenia 18219Mercuri Martina 18220Mesoraca Carmen 18221Mocciaro Manuela 18222Molinari Marta 18223Nardoni Mirta 18224Nera Lavinia 18225Nieznanska AgnieszkaAleksandra 18226Notari Claudia 18227Pacifici Daniela 18228Pagani Alessia 18229Palleschi Luca 18230Palopoli Guido 18231Patti Valentina 18232Pecoraro Maria Chiara 18233Pedullà Lucia 18234Petecchia Monica 18235Piantanida Silvia 18236Picano Daniela 18237Piersanti Giuseppina 18238Pitoni Monica 18239Poggini Viola 18240Polizzi Gloria 18241Prili Ilaria 18242Quarti Francesca 18243Ragusa Antonino 18244Ramasco Ileana 18245Reali Tiziana 18246Reda Emanuela 18247Riccardo Francesco 18248Romano Annamaria 18249Rubino Romina 18250Ruggiero Maria Cleonice 18251Ruoppo Giusy 18252Sadolfo Maria Laura 18253Sallusti Flavia 18254Sappino Marta 18255Savoca Sara 18256Smarrazzo Eva 18257Sorrentino Alessandra 18258Spinelli Nicole 18259Terlizzi Alessandro 18260Todaro Elisabetta 1826183


l’albonuovi iscritti a - trasferiti - cancellatiTortora D’Amato Paolo 18262Turchetti Giulia 18263Vitagliano Leopoldo 18264Zeni Laura 18265Condorelli Valentina 18266Tomaselli Valeria 18267Biba Alma 18269Cameranesi Margherita 18270Caputo Simona Maria 18271Cavarra Domenica 18272Cimirro Barbara 18273Cimmino Rocco Luca 18274Civino Martina 18275Condino Valeria 18276Costa Matteo 18277Dall’Aglio Luca 18278De Blasio Stefania 18279De Nigris Andrea 18280De Rinaldis Francesca 18281Di Gregorio Donatella 18282Di Prenda Giusi 18283Femia Silvia 18284Guadagno Daniela 18285Isoni Cristina 18286Labella Lucia 18287Manganozzi Cecilia 18288Mariniello Sonia 18289Mastroianni Leyla 18290Migliozzi Paola 18291Perrotta Gaia 18292Petrucci Marco 18293Piattelli Valentina 18294Pluchinotta Cesar Alejandro 18295Pugliese Anna 18296Riolli Manuela 18297Rizzuti Anna 18298Rufino Francesca Elvira 18299Ruocco Alessandra 18300Sabatini Francesca 18301Servodio Paola 18302Tartaglia Filomena 18303Tenace Eliana 18304Terenzi Stefano 18305Valizzone Martina 18306Venturini Giulia 18307Virgilio Chiara 18308Barbieri Hermitte Elena 18309Castellano Carolina 18310Cataldi Silvia 18311Cervelli Claudia 18312Chiaro Sonia 18313Di Carlo Alessandra 18314Fanelli Stefania 18315Musco Simona 18316Petracca Antonio 18317Romano Anna 18318Rotondo Maria 18319Ruggiero Marcello 18320Saccucci Daniela 18321Sambucini Daniela 18322Simione Luca 18323Simone Caterina 18324Tusset Sara 18325Urbini Flavio 18326Vannozzi Silvia 18327D’Errico Adalgisa 18123(Campania)De Simone Stefania 18124(Campania)l’albo • trasferiti da altre regioniFancello Antonio 18153(Sardegna)Ramundo A<strong>del</strong>aide 18268(Puglia)dal 20/09/<strong>2010</strong> al 20/12/<strong>2010</strong>Pomilla Antonella 18328(Sicilia)Tassitani Iolanda 18329(Abruzzo)l’albo • trasferiti ad altre regionidal 20/09/<strong>2010</strong> al 20/12/<strong>2010</strong>Milano Giuliana 17159(Calabria)Pascale Angela 16481(Campania)Regazzi Daniela 8292(Emilia Romagna)Scalini Loredana 11552(Puglia)Parrinello Valeria 11137(Lombardia)Capponi Alessandro 12525(Umbria)Di Rito Domenico 11691(Lombardia)Gentile Raffaella 14421(Umbria)Gubiotti Valeria 9873(Umbria)Mele Giorgia 17019(Basilicata)Puerini Evelyn 12240(Marche)Vallin Cristina 15755(Calabria)l’albo • cancellati art. 11 comma 1 lettera a), L. 56/89Berti Simona 11673Bongiorno Elio 1477Canessa Anna Marina 29Franceschi Paola 3742Musso Elvira 7946Groterath Angelika Leonie 10428Cicciola Elisabetta 16115De Matteis Giampaolo 1284884Lo Cicero Licia 3634Mastropasqua Marcella 6483Min<strong>del</strong> Giorgia 11830Mosciatti Marina 1907Panarisi Angelica 14206Papadopoulo A<strong>del</strong>e 8534Patierno Giovanni Battista 4218Pieroni Vittorio 519Pomareda Grieve Claudia 12783Regi Silvano 10662Sartori Maria 164Spasari Luisa 10000Trenta Daniela 12936Visalberghi Elisabetta 2035Abbafati Rossella 6294Amaducci Maura 14942


Cardinale Pasquale 1759Colucci Marco 13476Correnti Susanna 9105Di Fausto Giuseppina 11056Empler Enrico 384Fianchini Emanuela 9002Floridia Maria 4315Franchi Debora 13051Frasca Anna Maria 601Gabriele Maria Luigia 6451Giammaria Giuliana 11479Grazioli Venier Carol 3190Ambrosi De Magistris Claudio 5712Benincasa Valerio 2444Berrettoni Stefania 7657Capozzi Michaela 9541Cara Franca 7810De Luca Lorenzo 3259Frasca Loredana 9115Ingegnieri Maurizio Giuseppe 8148Palazzin Leipf FerdinandoClaudio 4737Petruzziello Antonietta 16326Potenza Cristina 7388Salvatori Donatella 125Troyli Mario Roberto 4973Alessi Maria Natalia 373Angelini Gianluca 11379Basile Anna Grazia 2403Battisti Alessandra 10439Burani Cristina 1821Cerrino Isabella 7865Colombo Elisabetta 12741Curcio A<strong>del</strong>e 12272D’Avolio Ornella 4700De Santa Coloma Sol 12749Di Bartolomei Nella 8265Di Stasi Rosalba 1327Donato Rossella 6437Fioravanti Gina 5754Fonti Bellati Giulia 6820Fraccaroli Antonio 1894Garassino Mirella 7544Lamanna Maria Carmela 10118Laurina Loredana 16313Manzoni Alessandra 2479Marino Giulio 10194Mascolo Daniele 14775l’albodecedutiMascotti Maria 13997Massai Sandra 8079Müller Heike Nicola 13879Nicolosi Maria Grazia 2580Parmeggiani Luisa 2344Pazielli Maria Francesca 3291Petrosino Consilia 13889Pistola Maria 2048Rinaldi Maria Antonietta 3817Rodi Stefania 14503Rosenkranz Ilse 9583Scalzo Maria 6639Schiattarella Mara 1262Sorvillo Carmela 5527Vitullo Pasqualina 7964Zarbo Marcella 9451Bocci Sandro 3898Mustaca Laura 19Bastianelli Francesca 15063Ciapanna Paola 9603Efficace Fabio 9352Mazzini Giuseppe 11706Rosito Maria Teresa 3240Scilipoti Maria 9486De Marchi Luigi 2695Ciardulli Grazia 3567Tallerini Antonio 836l’albo • decedutiCamillucci Fabio 15333Panaro Patrizia 5698Ceccarelli Rossana 4278Palamara Guglielma Caterina 4766Hai attivato la tua PECe l’hai comunicato all’<strong>Ordine</strong>?Ricorda che è un obbligo di leggeper tutti gli iscritti all’Albo,a prescindere dall’attività che svolgono!Tutte le informazioni a pag. 9085


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questionariosulla psicoterapiaQUESTIONARIO SELF-REPORT SULL’ATTIVITÀ CLINICAE DI RICERCA SULLA PSICOTERAPIApromosso dal Dipartimento di <strong>Psicologi</strong>a<strong>del</strong>l’Università <strong>degli</strong> Studi di CagliariIl Consiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>,con <strong>del</strong>ibera n. 256 <strong>del</strong>l’11 novembre <strong>2010</strong>,ha accolto la richiesta di divulgazione <strong>del</strong>Questionario self-report sull’attività clinicae di ricerca sulla psicoterapia,avanzata dal prof. Stefano Carta <strong>del</strong> Dipartimento di <strong>Psicologi</strong>a<strong>del</strong>l’Università <strong>degli</strong> studi di Cagliari,ritenendola un’iniziativa valida e apprezzabile.L’<strong>Ordine</strong> invita i suoi iscritti a partecipare all’indagine che,a partire da alcuni temi descrittivi <strong>del</strong>l’identità professionale <strong>degli</strong> psicoterapeuti,è volta a definire in modo specifico i vari aspetti implicati nell’attività clinicaed a contribuire alla produzione di una ricerca su alcuni aspetti fondamentali<strong>del</strong>la psicoterapia in Italia.Per partecipare all’indagine occorreràcompilare il questionario scaricabile dal sitohttp://nuke.questionariopsicoterapie.com.Istruzioni per la partecipazioneIl file andrà prima salvato,per poter essere in un secondo momento scaricato e compilato.Salvato il file, si potrà prenderne visione e lo si potrà compilare.Effettuata la compilazione è importante salvarlo nuovamente e,attraverso la propria casella o altro indirizzo di posta elettronica,lo si può allegare e inviare all’indirizzo mail:ricerca.psicoterapia@gmail.com89


informazioni utilipecPECScatta l’obbligo di comunicazionealle Pubbliche AmministrazioniIl 28 novembre 2009 è entrato in vigorel’obbligo per tutti i professionistiiscritti in un Albo professionaledi dotarsi di un indirizzo PECe comunicarlo al proprio <strong>Ordine</strong> di appartenenza.Tale obbligo riguarda chi è iscritto all’Albo a prescindere dal tipo di attività che svolgee anche se non esercita abitualmente la professione.Gli indirizzi PEC <strong>degli</strong> iscritti devono essere messi a disposizionedi tutte le amministrazioni pubbliche che se ne possono avvalereper inoltrare comunicazioni e atti aventi valore legale al pari di una raccomandata A.R. tradizionale.In sintesi la legge obbliga:1. I professionisti a dotarsi di un indirizzo PECe a comunicarlo all’<strong>Ordine</strong> di appartenenza2. Gli Ordini a trasmettere gli indirizzi PECdei propri iscritti agli altri enti pubblici.È di fondamentale importanza che chi utilizza l’indirizzo PECfornito gratuitamente dal nostro <strong>Ordine</strong> a seguito <strong>del</strong>la convenzione con Poste Italiane,oppure sia in possesso e utilizzi un indirizzo PEC con altro gestore lo comunichi all’<strong>Ordine</strong>,semplicemente scrivendo un’email dalla propria casella di posta elettronica certificataall’indirizzo albo@ordinepsicologilazio.postecert.itRicordiamo l’<strong>Ordine</strong>, mediante una convenzione con Poste Italiane,ha attivato a proprie spese un indirizzo PEC per ciascun iscritto all’Albo.Invitiamo quindi gli iscritti che non abbiano ancora utilizzato la casella di posta elettronicaad effettuare il primo accesso e contestualmente, a comunicarcelo.Come accedere alla casella di posta elettronica certificataPer utilizzare la PEC creata dall’<strong>Ordine</strong> gratuitamente è sufficiente fare il primo accesso al sitohttps://pec.poste.it, mediante user e password già comunicate per posta nel settembre 2009.Nel caso di smarrimento <strong>del</strong>le credenziali di accesso è possibile richiederle utilizzando la form“Invia richiesta all’Albo” presente nell’area iscritti <strong>del</strong> sito.Per assistenza nell’accesso è possibile contattare l'URPtel.: 06.36002758 (lun. mar. gio. ven. h 10-13 mer. h 14-17), e-mail: segreteria@ordinepsicologilazio.it90


Via Flaminia, 79 • 00196 RomaComunicarecon l’URP<strong>del</strong>l’rdine<strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>tel. 06 36.00.27.58 3 linee r.a. • fax 06 36.00.27.70e-mail: segreteria@ordinepsicologilazio.itwww.ordinepsicologilazio.itapertura ufficiLunedì 10 - 13; Martedì 10 - 13Mercoledì 14 - 17; Giovedì 10 - 13Venerdì 10 - 13Negli stessi orari è possibile contattare gli ufficianche telefonicamente al n. 0636002758(3 linee a ricerca automatica)contatti con il pubblico:Responsabile: Stefania De MarcoAddetti: Giuseppe GioseffiDomenico Castrovillari

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