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KUSTER N. – KREIDLER-KOS M., La pala di Santa ... - go to site

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396NIKLAUS <strong>KUSTER</strong> - MARTINA <strong>KREIDLER</strong>-<strong>KOS</strong>Chiara, dalla scorsa estate ha perciò arricchi<strong>to</strong> <strong>di</strong> un’altra <strong>di</strong>mensione lascoperta della raffinata struttura della tavola is<strong>to</strong>riata.Prima <strong>di</strong> mettere in <strong>di</strong>scussione le nostre più recenti conoscenze eosservazioni, occorre richiamare alla memoria le date fondamentali dellanascita della tavola is<strong>to</strong>riata ed esporre sinteticamente la sua doppiacomposizione. Su ques<strong>to</strong> fondamen<strong>to</strong> devono poi essere stu<strong>di</strong>ate più davicino le persone finora rimaste non identificate nelle ot<strong>to</strong> sin<strong>go</strong>le sceneed essere scoperte anche altre linee <strong>di</strong> collegamen<strong>to</strong>. Queste permet<strong>to</strong>no<strong>di</strong> riconoscere, oltre alla datazione cronologica e alla simmetria dellacomposizione, anche un’interessante struttura <strong>di</strong>a<strong>go</strong>nale in questa eccellenteopera d’arte. In conclusione, sulla base <strong>di</strong> tutte queste considerazioni,tenteremo <strong>di</strong> penetrare la forza espressiva della tavola stessa.1. ORIGINE E FUNZIONE DELLA PALA DI S. CHIARAL’imponente tavola is<strong>to</strong>riata risale al 1283, trent’anni dopo la morte <strong>di</strong>Chiara. Probabilmente commissionata dal nuovo vescovo minorita Simoned’Assisi ed eseguita da un anonimo «Maestro <strong>di</strong> S. Chiara», affiancavain origine, assieme a una tavola <strong>di</strong> S. Francesco, il grande crocifissodell’abbadessa Benedetta (cf. fig. 2). Collocata sopra la <strong>to</strong>mba <strong>di</strong> S. Chiarae l’altare centrale della chiesa, la <strong>pala</strong> presentava la santa, agli occhi deipellegrini e <strong>di</strong> quanti partecipavano alla liturgia, in grandezza naturale.Le scene <strong>di</strong>pinte in<strong>to</strong>rno alla figura centrale ritrag<strong>go</strong>no episo<strong>di</strong> tratti dallasua biografia. Le ot<strong>to</strong> raffigurazioni rappresentano, in particolare, passiimportanti o tappe della sua vita. Iniziando a sinistra in basso, essemostrano in successione cronologica la ricerca in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> Chiara (scenea sinistra) e a destra, scendendo in basso, la s<strong>to</strong>ria della sua comunità.Trattandosi <strong>di</strong> un santuario, ci si aspetterebbero anche scene <strong>di</strong> guarigionie miracoli. <strong>La</strong> Legenda, e soprattut<strong>to</strong> le sorelle, che sono state miracolate,hanno in effetti trasmesso mol<strong>to</strong> al riguardo e in modo impressionante6 . I committenti <strong>–</strong> il Vescovo e i frati, a cui era affidata l’assistenza spiritualenella chiesa <strong>di</strong> S. Chiara e la cura <strong>di</strong> quanti cercavano aiu<strong>to</strong> 7 <strong>–</strong> insiemeall’artista hanno rivol<strong>to</strong> l’attenzione su un altro contenu<strong>to</strong>: i miracoliraffigurati in due scene costituiscono, per così <strong>di</strong>re, il modo <strong>di</strong> vivereall’interno della fraternità. Essi met<strong>to</strong>no a tema non la malattia e la gua-6Le sorelle nel Processo <strong>di</strong> canonizzazione riferiscono un gran numero <strong>di</strong> miracoli,avvenuti sia nella cerchia delle sorelle che tra quanti cercavano aiu<strong>to</strong> dall’esterno.7Sulla domanda dei committenti: N. <strong>KUSTER</strong>, Klaras Tafelbild in Assisi, 19-20.

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