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KUSTER N. – KREIDLER-KOS M., La pala di Santa ... - go to site

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424NIKLAUS <strong>KUSTER</strong> - MARTINA <strong>KREIDLER</strong>-<strong>KOS</strong>cizia con i Frati Minori, la sua vicinanza alla città coscientemente ricercatae l’apertura vissuta con gli uomini del suo ambiente ven<strong>go</strong>no nellatavola is<strong>to</strong>riata raffigurati sia realisticamente che simbolicamente. Unosguardo trasversale alla tavola <strong>di</strong> Margherita a Cor<strong>to</strong>na mostra che questamolteplicità <strong>di</strong> relazioni non rappresenta in nessun modo una necessitàiconografica o un semplice <strong>to</strong>pos. Nel retablo <strong>di</strong>pendente dalla tavola<strong>di</strong> Chiara i rapporti umani giocano a sten<strong>to</strong> un ruolo.Il Maestro <strong>di</strong> <strong>Santa</strong> Chiara non si è accontenta<strong>to</strong> solo <strong>di</strong> rappresentarefigurativamente la ricchezza <strong>di</strong> relazioni <strong>di</strong> Chiara. Nel quadro sonoidentificabili anche concretamente, tenendo presente la vita scritta, personeimportanti nella vita <strong>di</strong> Chiara. Vicino ai prota<strong>go</strong>nisti principali <strong>–</strong>Chiara, il vescovo Guido II, Francesco, Monaldo e Innocenzo IV <strong>–</strong> adun’attenta osservazione una serie <strong>di</strong> altre figure si possono chiamare conil loro nome. Tra le donne vi sono Agnese <strong>di</strong> Assisi, Or<strong>to</strong>lana, altre consorellecome sr. Cecilia <strong>di</strong> Gualtieri nella scena del miracolo del pane e Sr.Benvenuta <strong>di</strong> Diambra nella scena della visione, così come l’abbadessa <strong>di</strong>S. Paolo nell’anno 1211. Tra gli uomini vi si aggiunge il Car<strong>di</strong>nale Rinaldo,così come frate Filippo Lon<strong>go</strong> e Bernardo <strong>di</strong> Quintavalle, nella scena<strong>di</strong> S. Angelo <strong>di</strong> Panzo, e Ginepro, Angelo, Leone al let<strong>to</strong> della morte dellasanta. Forse il committente Vescovo Simone <strong>di</strong> Assisi si nasconde nellaseconda scena, dove nella schiera nobile delle compagne della casa <strong>di</strong>Chiara è riconoscibile un unico parente nobile, apertamente benevolo:non può essere suo cugino Rufino, che proprio allora era frate minore 54 .Questa lunga lista <strong>di</strong> persone reali sot<strong>to</strong>linea l’interesse biografico dell’artista,con cui egli non formula solo un omaggio alla s<strong>to</strong>ria personale<strong>di</strong> Chiara, ma l’osserva anche nella sua rete <strong>di</strong> relazioni e la inserisce nelsuo ambiente reale.Con ciò la tavola <strong>di</strong> Chiara si configura nello sviluppo della s<strong>to</strong>ria artisticadel Duecen<strong>to</strong> italiano. <strong>La</strong> tra<strong>di</strong>zione iconografica <strong>di</strong> queste tabulaehis<strong>to</strong>riatae ha preso avvio con le primissime raffigurazioni <strong>di</strong> Francesconella prima metà del secolo XIII e serve alla rappresentazione e a richiamarealla mente un san<strong>to</strong> o una santa e rispettivamente a venerarlo 55 . <strong>La</strong>tavola <strong>di</strong> Chiara accresce ques<strong>to</strong> nuovo realismo, arricchendolo <strong>di</strong> unanuova <strong>di</strong>mensione: oltre al realismo biografico si palesano una <strong>di</strong>men-54Sul Vescovo Simone, probabilmente parente <strong>di</strong> Chiara e nell’ufficio pas<strong>to</strong>rale nellasua città dal 1282 al 1295: N. <strong>KUSTER</strong>, Klaras Tafelbild in Assisi, 20.55Cf. K. KRÜGER, Der frühe Bildkult des Franziskus in Italien. Gestalt und Funktionswandeldes Tafelbildes im 13. und 14. Jahrhundert,Berlin 1992, 96-99. Lo specialista <strong>di</strong> quest’arte iconograficaspiega qui anche la relazione mol<strong>to</strong> tesa dall’ arte iconografica bizantina(«importanza dell’ogget<strong>to</strong>») al nuovo realismo italiano («verismo dell’immagine» dellasin<strong>go</strong>la scena).

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