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manuale di prevenzione cardiovascolare - Educazione alla Salute ...

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<strong>manuale</strong>DEF_24 4-10-2007 17:12 Pagina 1515dei grassi nel sangue, alle alterazioni del metabolismodegli zuccheri che pre<strong>di</strong>spongono <strong>alla</strong>comparsa del <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> tipo 2 ed all’aumento deivalori della pressione arteriosa. La per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> peso,anche se piccola, si oppone alle mo<strong>di</strong>ficazionisopradette e la normalizzazione del peso corporeoriduce il rischio <strong>di</strong> malattie car<strong>di</strong>ovascolari del35-50%. La riduzione dell’apporto <strong>di</strong> calorie <strong>di</strong>300-800 chilo-calorie al giorno, me<strong>di</strong>ante attivitàfisica e/o controllando ciò che si mangia (es. ridurrele porzioni abituali, limitare gli snaks e le bevandezuccherate, aumentare l’uso <strong>di</strong> frutta e verdura), èun buon inizio per controllare il peso corporeo.IL CONTROLLO DEL PESO NON ÈSOLO UN OBIETTIVO ESTETICO,MA È SOPRATTUTTO UN OBIETTIVOPER COMBATTERE IL RISCHIOCARDIOVASCOLARE E MANTENEREUN MIGLIORE STATO DI SALUTE.SEI IN SOVRAPPESOO OBESA SE:1) la circonferenza addominale (misurata con unmetro da sarto fatto passare intorno all’addomea livello dell’ombelico) è superiore a 88 cm (obesità<strong>di</strong> tipo addominale)2) l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> massa corporea (IMC), valutatomisurando il peso e l’altezza ed inserendo i numeriottenuti nella formula: IMC = kg/cm2, risulta• tra 25 – 29 = sovrapeso• > 30 = obesitàALTERAZIONI DELMETABOLISMO DEGLIZUCCHERI E DIABETETIENI LA GLICEMIA SOTTOCONTROLLOIl <strong>di</strong>abete è un <strong>di</strong>sturbo del metabolismo deglizuccheri caratterizzato da un aumento della glicemianel sangue conseguente ad un’inadeguata oinsufficiente produzione o attività dell’insulina(ormone prodotto dal pancreas in risposta ad unpasto e deputato a ridurre la glicemia nel sangue). Il<strong>di</strong>abete tipo 2 rappresenta uno dei principali fattori<strong>di</strong> rischio nella donna <strong>di</strong> qualsiasi età, in quantoaumenta il rischio car<strong>di</strong>ovascolare da 3 a 7 voltementre nell’uomo solamente <strong>di</strong> 2-3 volte.L’aumento del rischio dovuto al <strong>di</strong>abete è conseguentenon solo agli effetti negativi <strong>di</strong>retti deglielevati livelli <strong>di</strong> zuccheri (iperglicemia) sulle arterie,sia <strong>di</strong> piccole (microangiopatia) che <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ESISTONO DUE FORME DIDIABETE:Diabete <strong>di</strong> Tipo 1In genere insorge nell’infanzia o nei giovani ed èconsiderata una malattia “autoimmune”, dovutaad una alterazione delle <strong>di</strong>fese immunitarie (legataa fattori ambientali o genetici) in cui le cellule<strong>di</strong>fensive (immunitarie) dell’ organismo attaccanoe <strong>di</strong>struggono le cellule del pancreas. Quest’ultimeperdono la capacità <strong>di</strong> produrre insulina, che vienequin<strong>di</strong> somministrata dall’esterno per tutta la vita.Diabete <strong>di</strong> Tipo 2È il <strong>di</strong>abete dell’età adulta ma colpisce anche igiovani a causa del <strong>di</strong>ffondersi della sedentarietà edella iperalimentazione che portano a sovrappesoe obesità. La presenza <strong>di</strong> un eccesso <strong>di</strong> grasso alivello addominale interferisce con la produzionee con l’attività dell’insulina che non venendocorrettamente utilizzata dai tessuti (insulinoresistenza)provoca aumento della glicemia fino al<strong>di</strong>abete.(macroangiopatia) <strong>di</strong>mensioni, ma anche <strong>alla</strong>capacità del <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> esaltare l’effetto dannosodegli altri fattori <strong>di</strong> rischio (aumentando i trigliceri<strong>di</strong>,riducendo il colesterolo “buono” HDL e aumentandol’effetto pro-aterosclerotico del colesterolo“cattivo” LDL). La presenza del <strong>di</strong>abete primadella menopausa annulla l’effetto protettivo degliormoni sessuali sul sistema car<strong>di</strong>ovascolare. Il<strong>di</strong>abete viene considerato un equivalente <strong>di</strong>malattia car<strong>di</strong>ovascolare, nel senso che una donnacon il <strong>di</strong>abete viene considerata al pari <strong>di</strong> una donnache ha già avuto una malattia car<strong>di</strong>ovascolare.Oltre ai danni sul sistema car<strong>di</strong>ovascolare il <strong>di</strong>abetedanneggia anche i vasi renali, favorendo la comparsa<strong>di</strong> insufficienza renale, i vasi dell’occhio, inducendo<strong>di</strong>sturbi della vista, ed altera i segnali dei nervi,favorendo la comparsa <strong>di</strong> neuropatia.La menopausa non sembra aumentare la glicemia<strong>di</strong> per sé; tuttavia, con il venir meno della funzioneovarica si ha un incremento del rischio <strong>di</strong> comparsadelle alterazioni del metabolismo degli zuccheri acausa dell’aumento del grasso addominale checausa insulinoresistenza. L’insolinoresistenzadetermina una minore capacità dell’insulina, l’ormoneche regola i livelli della glicemia nel sanguee nei tessuti, <strong>di</strong> ridurre adeguatamente i livelli dellaglicemia nel sangue. Questa minore efficienzadell’insulina, viene compensata, almeno fino ad uncerto punto, dall’aumentata produzione da partedel pancreas <strong>di</strong> insulina (iperinsulinemia compensatoria);quando l’insulina <strong>di</strong>viene insufficiente laglicemia aumenta e compare il <strong>di</strong>abete. Il <strong>di</strong>abete(glicemia a <strong>di</strong>giuno > 126 mg/dl e/o glicemia adue ore dal pasto <strong>di</strong> 200 mg/dl) rappresenta lapunta <strong>di</strong> un iceberg.Infatti, prima che questo si manifesti è possibileavere, anche in presenza <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> glicemianormali, una serie <strong>di</strong> alterazioni del metabolismodegli zuccheri (alterata glicemia a <strong>di</strong>giuno, ridottatolleranza gluci<strong>di</strong>ca, insulinoresistenza) che vengonodefinite pre-<strong>di</strong>abete in quanto pre<strong>di</strong>spongono <strong>alla</strong>comparsa <strong>di</strong> <strong>di</strong>abete. Queste alterazioni del metabolismodegli zuccheri possono essere facilmenteidentificate grazie ad un semplice test <strong>di</strong>agnostico:il test <strong>di</strong> tolleranza gluci<strong>di</strong>ca (OGTT: test da caricoorale <strong>di</strong> glucosio).Identificare precocemente la presenza o il rischio <strong>di</strong>avere un’alterazione del metabolismo deglizuccheri è <strong>di</strong> primaria importanza non solo per una16

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