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N. 60 - la Notizia

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saluteditarietà, contagi occulti, accidenti ed altri eventiimprevedibili che vanno clinicamente e tradizionalmentecurati, esprime <strong>la</strong> somma di tutti gli stilidi vita materiali praticati fin dal<strong>la</strong> nascita.Chi è vissuto bene dal punto di vista alimentare,motorio, mentale e con una corretta pratica diindagini preventive per le patologie riscontrabili alloro primo insorgere (richiamo ancora i concettiespressi nel numero dello scorso aprile) sarà unbuon vecchio come certamente non potrà diventarechi corre ai ripari tardivamente.Non c’ è anno che passi senza che i ricercatoriaprano finestre di indagini a salvaguardia del<strong>la</strong>salute di tutti.Tutto così semplice?No di certo perché non tutti veniamo al mondocon mitocondri (centrali cellu<strong>la</strong>ri energetiche) cheproducono minor quantità di radicali liberi (tossinemetaboliche che danneggiano le cellule) ed ungenoma (mappa completa delle nostre caratteristiche)in cui i cromosomi 4-11 ed in parte il 19predispongono al<strong>la</strong> longevità facendo barrierasoprattutto contro le patologie cardio-vasco<strong>la</strong>ri, ildiabete e l’ Alzheimer.Ma c’ è una scoperta, il gene P66, fondamentalenel rego<strong>la</strong>re <strong>la</strong> lunghezza del<strong>la</strong> vita. La sperimentazioneha dimostrato che <strong>la</strong> sua eliminazioneallunga del 30% <strong>la</strong> vita degli animali rendendoli piùresistenti allo stress ossidativo.E poiché <strong>la</strong> lunghezza del<strong>la</strong> vita ha un’ improntagenetica, se noi manipoliamo il DNA <strong>la</strong> possiamodeterminare.Questa scoperta è significativa soprattuttoperché ha gettato le basi per le ricerche che conduconoal miglior controllo delle ma<strong>la</strong>ttie dell’invecchiamento.L’ idea di intervenire sul gene P66 apre infattil’ entusiasmante via del<strong>la</strong> ricerca: <strong>la</strong> sua inibizionemediante farmaci specifici potrebbe mantenerepiù a lungo nel tempo l’ integrità cellu<strong>la</strong>re e quindiprevenire quelle disfunzioni che si accumu<strong>la</strong>nonel tempo e che sono responsabili di patologiedegenerative.E’ un passo importante per <strong>la</strong> cura non solo deitumori ma anche di altre ma<strong>la</strong>ttie tipiche quali l’Alzheimer, il Parkinson, l’ arteriosclerosi.Abbiamo quindi grandi possibilità nelle lineeguida, diffuse in tutto il mondo civile, che, semesse in pratica, non solo potranno aumentare ilnumero degli attuali 145.000 centenari ma produrreuna “esistenza viva”.▲anni 71anni 97▲▲anni 82anni 94▲8

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