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E - Regione Basilicata

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Estratto da: Il Quotidiano della <strong>Basilicata</strong> - 15.01.2012 PAG. 10<strong>Basilicata</strong> MezzogiornoDomenica 15 gennaio 20121313Domenica 15 gennaio 2012Il maestro che parlava italianoEra di Marsico nuovo la madredell’ispiratore delle canzoni di De AndrèDella foto di gruppo - spiega l’architetto Votta - esistono due versioni: l’Espace Brassens dice che la piccola è Elvira, l’uomo è il padre Michele e le altre donne sono la madre, Maria Dolce, la sorella ela nonna. Su un libro di Mario Poletti la stessa foto viene interpretata diversamente: la piccola sarebbe la sorella di Georges, Simone. Elvira sarebbe la donna a destra e l’uomo il nonno paterno diBrassens. Quest’ultima versione appare poco verosimile anche all’architetto Votta.LE ORIGINIFaber il suo maestro non l’hadi ANTONELLA GIACUMMOmai incontrato. GeorgesBrassens era famoso peravere un pessimo carattere elucaneBrassensdiil cantautore genovese avevapaura che quell’uomo che tantoaveva pesato nella sua vita, potesse deluderlo“dal vivo”. Gli bastò la sua musica,quelle parole che tanto influenzaronoi testi del De Andrè più amato.Quello che pochi sanno, però, è chequella musica aveva origini lucane.Georges Brassens, infatti, era figlio diun muratore francese e di una casalingaitaliana. Per anni, sulla sua biografia,hanno scritto “napoletana”. In realtàElvira Dagrosa (o D’Agrosa, viene riportatain entrambi i modi) era lucana,di Marsico Nuovo per la precisione. Vedovadi guerra e già madre di una bambina,Simone, Elvira incontrerà JeanLuise Brassens a Sète, piccola città sulporto mediterraneo nella regione dellaLanguedoc-Roussillon. E’in quella piccolacittà che nasce Georges il 22 ottobre1921.«Crebbe in un ambiente familiareumile ma sereno - si legge sulla biografiadi Brassens - e il piccolo Georges respiròmusica sin dall’infanzia: la madreamava in ugual modo la musica lirica ela canzone popolare, soprattutto le melodiedel suo paese d’origine, accompagnatecon il mandolino».I nonni materni di Georges, nati entrambia Marsico, erano Michele Dagrosae Maria Augustalia Dolce.Si trasferirono a Sète (probabilemnteper motivi di lavoro), dove morirono ilprimo nel 1916 e la seconda dieci annipiù tardi, nel 1926. E Brassens - raccontanole cronache - l’italiano lo conosceva,proprio grazie alla madre che, magari,come tanti emigrati dell’epoca,trasmise al figlio un italiano misto aldialetto. E fa sorridere l’idea di Brassensche parla alla madre in lucano.«C’è una canzone di Brassens - spiegal’architetto Remo Votta - dedicata allamamma e al papà.“Io amo ricordare mentre seduto sulletue ginocchia ascoltavo le tue dolcimelodie”».«Ho fatto questa scoperta - continua -all’incirca un anno fa, per caso.E così mi sono appassionato al tema».E, infatti, con precisione ammirabile,l’architetto Votta ha ricostruito l’alberogenealogico di Brassens fino alla terzagenerazione. E così ha scoperto che ancoraoggi a Marsico nuovo vive una cuginadi secondo grado del cantautorefrancese.«Michele - racconta con passione - cheè il nonno del cantautore, aveva avutoun’unica figlia, Elvira.Aveva avuto, poi, un solo fratello chemorì molto giovane. E una sorella, chesposò un Arlotta».E questa cugina è una delle poche parentiin vita del cantautore, visto chedalla parte francese c’è poi solo il nipotedi Brassense, figlio della sorella Simone(avuto dal primo matrimonio dellamadre).«Abbiamo preso contatti - raccontaVotta - con il nipote, Serge Cassani. Vogliamoorganizzare un premio qui aMarsico dedicato a Georges Brassens.E quindi l’abbiamo contattato consideratoil fatto che è lui ad avere ogni dirittod’autore.Si è mostrato gentilissimo e molto disponibile,anzi mi ha detto che sarebbefelice di venire a Marsico».a.giacummo@luedi.it

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