12.07.2015 Views

Patologia Clinica Lezione 1 Dott.ssa Samantha ... - Docente.unicas.it

Patologia Clinica Lezione 1 Dott.ssa Samantha ... - Docente.unicas.it

Patologia Clinica Lezione 1 Dott.ssa Samantha ... - Docente.unicas.it

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Qu ic k Tim e e u nde c om pre s s ore TIFF (Non c om pre s s o )s o no nec es s ari per v is uali z z a re q ues t' im m a gin e.<strong>Patologia</strong> <strong>Clinica</strong><strong>Lezione</strong> 1<strong>Dott</strong>.<strong>ssa</strong> <strong>Samantha</strong> MessinaModulo: <strong>Patologia</strong> clinicaAnno accademico 2011/2012II° anno, I° semestreCdL Infermieristica, Facoltà di Medicina e Chirurgia Univers<strong>it</strong>à degli Studidel Molise


Caratteristiche di un esamedi laboratorio•Materiali biologici•Un<strong>it</strong>à di misura•Valori di riferimento•Valori cr<strong>it</strong>ici


Materiali biologici• Sangue intero, plasma o siero (vene, arterie o capillari)• Urine• Feci• Liquido cerebro-spinale• Liquido amniotico• Liquido seminale• Latte materno• Saliva• Sudore• Capelli• Succo gastrico• Secreti: faringeo, nasale, da fer<strong>it</strong>a etc


Materiali biologiciSu ognuno di questi materiali possono essere dosatevarie sostanze (ANALITI)A t<strong>it</strong>olo di esempio si ricordi che il glucosio è dosatonon solo nel sangue intero ma anche nel plasma,nel siero,nelle urine, nel liquido cerebro-spinaleGli anal<strong>it</strong>i dosati in un laboratorio clinico ammontanoalcune centinaia e gli esami complessivamente superanoil migliaio


Valori di riferimentoOltre agli anal<strong>it</strong>i dosati e al materiale biologicosul referto sono riportatiLe un<strong>it</strong>à di misuraIl risultatoI valori di riferimento


Valori di riferimentoL’interpretazione dei dati di laboratorio è un esempiodi DECISIONE PER CONFRONTOValori normaliValori di riferimento


Valori di riferimentoValori normali: si intendono i valori più frequentementeriscontrati negli individui sani della specie umana(valori teorici)Valori di riferimento: sono i valori riscontrati in un campioneDi persone con caratteristiche omogenee alla popolazioneNormalmente serv<strong>it</strong>a dal laboratorio (Population-basedReferences values)


Valori di riferimentoA noi intere<strong>ssa</strong> la probabil<strong>it</strong>à con la quale, adogni intervallo di valori osservati, si puòassociare una determinata malattia


I principali fattori che possono influenzare i valoridi riferimento- Genetici: anomalie del metabolismo trasmesse in manierarecessiva non presentano manifestazioni patologiche.Gruppi sanguigni AB0- Fisiologici: età (azotemia, colesterolo); sesso (sideremia,acido urico); eccesso di peso (colesterolo, trigliceridi)- Esogeni: alimentazione, attiv<strong>it</strong>à fisica


I valori cr<strong>it</strong>ici- Sono risultati di laboratorio fuori dai lim<strong>it</strong>i di riferimentoa livelli tali da indicare una condizione potenzialmentepericolosa per il pazienteTabella


VARIABILITA’ INPATOLOGIACLINICA


CORRETTA INTERPRETAZIONE DEIRISULTATI• “POSIZIONE DEL RISULTATO”RELATIVAMENTE AI VALORI DIRIFERIMENTO• VARIABILITA’ DEL RISULTATO


2 CAUSE DELLAVARIABILITA’VARIABILITA’ TOTALEVARIABILITA’ ANALITICAVARIABILITA’BIOLOGICAPRE-ANALITICAANALITICAPOST-ANALITICAINTRAINDIVIDUALEINTERINDIVIDUALE


LA VARIABILITA’è uno dei problemi centralinell’utilizzo dei dati di laboratorioda parte del clinico


VARIABILITA’ BIOLOGICA• VARIABILITA’ INTRA-INDIVIDUALE: a caricodello stesso individuo• VARIABILITA’ INTER-INDIVIDUALE: fradiversi individui


PRINCIPALI FONTI DELLAVARIABILITA’ INTRA-INDIVIDUALE• R<strong>it</strong>mi circadiani• Variazioni stagionali• Dieta• Periodo mestruale• Gravidanza


PRINCIPALI FONTI DELLAVARIABILITA’ INTER-INDIVIDUALE• Sesso• Età• Razza• Ma<strong>ssa</strong> corporea• Fumo• Alcool• Farmaci


VARIABILITA’ ANALITICApre-anal<strong>it</strong>icapost-anal<strong>it</strong>icaanal<strong>it</strong>ica


VARIABILITA’ NELLA FASEPRE-ANALITICA• Modal<strong>it</strong>à di raccolta e conservazionedel campione• Attribuzione del campione al paziente• Idone<strong>it</strong>à del materiale• Accorgimenti per stabilizzare gli anal<strong>it</strong>i


VARIABILITA’ NELLA FASE ANALITICA• Procedure standardizzate• Controlli interni• Verifica di risultati con valori elevati


VARIABILITA’ NELLA FASEPOST-ANALITICA• Lettura comprensibile del referto• Consegna referto in tempi brevi


VARIABILITA’ ANALITICAASSOCIATA A PRELIEVO VENOSOPRELIEVO tecnica sottovuotoprincipio della siringaEmolisi inv<strong>it</strong>roEMOLISI: colorazione ro<strong>ssa</strong> del plasma o del sierodopo centrifugazione


MAGGIORI CAUSE DI EMOLISI1) Ago di piccolo calibro2) Presenza di disinfettante sul s<strong>it</strong>o del prelievo3) Prelievo in zone edematose4) Aspirazione forzata in siringa5) Forte pressione nel travasare il sangue in provetta6) Violento mescolamento del campione di sangue intero


SCELTA E UTILIZZO DEGLI ANTICOAGULANTI• La maggior parte delle analisi è effettuata su siero• Analisi su sangue interoparti figurate del sangueanalisi singole componenti del plasma• Il plasma contiene delle sostanze che non sono presentinel siero o che sono presenti in concentrazioni differenti• Il plasma è da reputare il liquido che più si avvicina allacomposizione reale del sangue circolante


ANTICOAGULANTI sangue fluido (scoagulazione)PlasmaParte corpuscolataIl non corretto utilizzo degli anticoagulanti è una delle più frequenti cause dierrore preanal<strong>it</strong>icoCHELANTI DEL CALCIO•EDTA•SALI BISODICO O TRIPOTASSICO•CITRATO DI SODIO•OSSALATO DI AMMONIO E DI POTASSIO


SISTEMA DELLA COAGULAZIONEANTITROMBINA III


EPARINAMucopolisaccaride acido il cui peso molecolare varia nelle diverse preparazioniIN COMMERCIO ESISTE SOTTO FORMA DI SALI K, Na ma vieneab<strong>it</strong>ualmente usato il SALE DI Li E AMMONIOLEGA ANTITROMBINA IIICOMPLESSOEPARINA - ANTITROMBINA III - TROMBINAINATTIVONON IMPIEGATO:STUDI MORFOLOGICI DELLE CELLULE EMATICHETEST DI COAGULAZIONETEST DI ATTIVAZIONE DELLA TROMBINADOSAGGIO DEL LITIO (o AMMONIO) PLASMATICO


ALTRI ADDITIVIINIBIZIONE DELLA DEGRADAZIONE DEL GLUCOSIOconsumo di glucosio pari al 50% in 5 oreFluoruro di sodio: enolasiIodoacetato di l<strong>it</strong>io: gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi3 ore per far effettoefficacia di 3 giorniMannosio: esocinasiprecoce ma breve durataINIBIZIONE DELLA AGGREGAZIONE PIASTRINICAC<strong>it</strong>rato trisodico + pirido<strong>ssa</strong>lfosfato + trisidrossimetilamminometanoCONSERVAZIONE DEI GLOBULI ROSSISoluzioni contenenti destrosio


IDENTIFICAZIONE DEI CONTENITORICODICE COLORE: quanto riguarda le provette con anticoagulante, tutte le d<strong>it</strong>te utilizzano lo stessocolore (norme ISO 9000 e ISO 6710). I colori cambiano per le provette contenenti, oltreall’anticoagulante, anche un gel separatore.tabella


TRASPORTO DEL PRELIEVO ALLABORATORIO• Entro 45 minuti dal prelievoprocedere allacentrifugazione e separazione dei campioni entro 1h• Test su fattori della coagulazione• Esame emocromoc<strong>it</strong>ometrico• VESE’ molto importante che i tempi non siano eccessivi perchéinfluenzano la stabil<strong>it</strong>à del materiale e quindi l’accuratezzadella misuranon oltre 24htempi molto più brevientro 7hGLUCOSIO: a tutte le temperature (metabolizzato)K + : per lisi er<strong>it</strong>roc<strong>it</strong>aria e piastrinica


Ogni campione devegiungere allaboratorio giàaccuratamenteetichettato• indicati Nome e Cognome delpaziente; se ricoverato in ospedale ancheil reparto, la camera ed il numero delletto• inchiostro indelebile su etichetta benadesa al tubo (MAI sul tappo o sulcoperchio del recipiente).• indicati data e ora del prelievo• non etichettati o etichettati inmodo improprioIl laboratorio puòrifiutare i campioni• sub<strong>it</strong>o danno durante il trasporto• non raccolti e conservaticorrettamente• contaminati esternamente


CONSERVAZIONE DEI CAMPIONI IN LABORATORIOPer diversi motivi vi è la necess<strong>it</strong>à in laboratoriodi conservare per tempi più o meno lunghi icampioni da analizzare o già analizzatiRAFFREDDAMENTO (4°C)conservazione dei campioni per 2-3 gg, almassimo una settimanaCONGELAMENTO (-20°C / -80°C)conservazione per tempi più lunghi. Il metodomigliore è l conservazione di piccole aliquotecongelate rapidamente in azoto liquido econservate a -80°C


Enzimologia clinica


Scopo• valutare la concentrazione degli enziminei fluidi corporei a fini diagnostici• Enzimi: catalizzatori biologici aumentanola veloc<strong>it</strong>à di una reazione senzaalterarne la stechiometria


Cinetica EnzimaticaE + S ES EP E + P• Enzimi a substrato singolo– Es. Amilasi, lipasi• Enzimi a substrati multipli


Veloc<strong>it</strong>à di reazione• Influenzata da– concentrazione disubstrato– concentrazione di enzima– temperatura– pH– cofattori– coenzimi– attivatori– inib<strong>it</strong>ori


Legge di Michaelis-Menten• Basse concentrazioniReazione di primo ordine• Alte concentrazioniReazione di ordine 0• Costante di Michaelis-Menten– è la concentrazione disubstrato checorrisponde ad unaveloc<strong>it</strong>à di reazione parial 50% del massimo


Enzimi: specific<strong>it</strong>à disubstrato


Localizzazione Enzimatica• Liberi nelle cellule didiversi tessuti ed organi• Confinati in particolaristrutture all’internodelle cellule stesse• In un determinatotessuto od organospecifico (enzimiorgano-specifici)


Gli enzimi nel sangue• spesso non hanno un ruolo fisiologico• presenti anche in s<strong>it</strong>uazioni normali– invecchiamento fisiologico– turnover cellulare• eliminati da– sistema reticolo endoteliale– Rene (es. amilasi)• livello di attiv<strong>it</strong>à normale nel siero è funzione di– veloc<strong>it</strong>à di rilascio– clearance• emiv<strong>it</strong>a– 2 ore– 170 ore


Aumento degli enzimi nel plasma:necrosi o danno cellularec<strong>it</strong>olisi fuoriusc<strong>it</strong>a enzimi– Fattori tossici– Ischemiaaumentato turnover cellulare– Accrescimento– Rigenerazione cellulare– Neoplasie– GravidanzaInduzione enzimatica– Farmaci (es.Fenobarb<strong>it</strong>al, alcool)– Patologie (colestasi)Il quadro dell’aumento puòessere sufficientementetipico da avere un valorediagnostico nel caso di unparticolare organo


Liberazione enzimi nelcircolo• la veloc<strong>it</strong>à di comparsanel sangue dipende da– pa<strong>ssa</strong>ggio nel sangue• diretto• attraverso il circololinfatico– localizzazioneintracellulare• c<strong>it</strong>oplasmatica• m<strong>it</strong>ocondriale


Fluidi utilizzati• siero• sangue• plasma• orine• versamenti• fluidi extracellulari


usipatologie epatiche (Transaminasi ALT e AST, bilirubina)patologie cardiache (creatin chinasi totale CPK)patologie muscolaripatologie pancreatichepatologie autoimmuni (ELISA e RIA)


Queste diapos<strong>it</strong>ive sono state realizzate per il Corso Integrato di Farmacologia ediagnostica di laboratorio, Modulo di <strong>Patologia</strong> clinica, CdL Infermieristica, Facoltàdi Medicina e Chirurgia, Univers<strong>it</strong>à del MoliseNel caso riscontraste errori o inesattezze potete inviare una e-mail all’indirizzos.messina@<strong>unicas</strong>.<strong>it</strong> Nel caso voleste utilizzare queste diapos<strong>it</strong>ive per i vostri corsi visaremmo molto grati se lo segnalaste allo stesso indirizzo di posta

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!