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Avventura-2010-03.pdf 9018KB May 28 2011 11:50:30 ... - Cerveteri 1

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un’impresa di civitasIO, ESPLORATORE E GUIDA DELLA MIA CITTàDI FRANCESCO IANDOLO - DISEGNI DI ANNA DEMURTASSabato ore 18 – Riunione di RepartoÈ da inizio anno che i nostri Capi Reparto ci stanno parlando del nostro impegnonel quartiere, non possiamo sempre stare reclusi nella nostra sede.Insomma, da quello che dicono sembra che non basta pitturare il proprioangolo di squadriglia per diventare un Buon Cittadino.E allora siamo tutti concordi che serve qualcosa di grande per dimostrarea noi stessi e agli altri il nostro impegno “civico”. E cosa c’è di meglio diun’Impresa?Iniziano a uscire le prime idee: c’è chi pensa a passare un pomeriggio congli anziani, chi invece pensa di animare un po’ la casa famiglia che è di frontealla nostra sede.Eppure i nostri Capi Reparto non sembravanoconvinti dalle proposte: “Questesono tutte idee nobili, ma state volandotroppo basso. L’impresa è qualcosa digrande, è qualcosa che resterà nel temponon solo a voi stessi che l’avete realizzata,ma a chiunque altro potrà essereutile”.Grazie a quelle parole iniziamo a pensaredavvero in grande. Siamo orientati su qualcosa che serva al nostro quartierema realizzato insieme ai nostri concittadini. Insomma, dovremo diventareuna sorta di capi-cantiere.LA PROGETTAZIONEPoco distante dalla nostra sedec’è un parco comunale da troppotempo dimenticato, dovenessuno può più entrare a causadell’incuria. Erba alta, panchinerotte, la strada non si distinguepiù dalle aiuole e gli alberi oramaisono davvero pochi. E alloraperché non metterci in giocoper sistemarlo? Decidiamo di di-gazzi e alle ragazze, soprattuttonell’età in cui sono Esploratori oGuide, ma anche dopo, l’opportunitàper poter andare controcorrente.Non per partito preso,ma nella convinzione che non èsempre vero che ciò che dice, ovuole la maggioranza, sia utile,vantaggioso, sano, veritiero.Inoltre il procedere controcorrente implica il desiderio di voler sapereche cosa ci sia al di là delle colline: aumenta cioè la sete di conoscenza,spinge a tentare nuove esplorazioni, nuove avventure.Se lo Scout è l’uomo dei boschi, come amava dire Baden-Powell,questo dovrebbe essere un piacere da coltivare.Uno Scout in gamba dovrebbe essere in grado di ascoltare, nelsignificato più ampio della parole: porsi cioè in atteggiamentopartecipe e attento non solo con le orecchie, ma anche con glialtri sensi; di più: con il cuore. Saper “ascoltare” è la premessa perpoter comprendere, farsi un’opinione diretta e personale, non superficiale,sulla realtà intorno. L’ascolto è fratello dell’osservazione,atteggiamento che ogni scout che ami definirsi tale dovrebbesaper coltivare. Se so ascoltare, osservare, apro le premesse per ilpasso successivo: la deduzione, che Baden-Powell definisce “trovareun significato a ciò che ho visto” (13a chiacchierata). Quellosuccessivo ancora l’azione. Il che significa apprendere per gradi,grazie anche all’esperienza, a ragionare con la propria testa. Sottraendosial fascino delle opinioni altrui che spesso condizionanoil nostro stile di vita, i nostri orientamenti e ci portano lontano daquello che percepiamo nella profondità del nostro animo. La nostrasocietà ha estrema necessità, anche tra i giovani, di personeautonome, vitali, creativee che mettano a disposizionele loro qualità peril bene di tutti. Che bellose l’esempio venisse propriodagli Scout e dalleGuide! Andare controcorrenteallora diventeràun piacere profondo!6 <strong>11</strong>

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