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Avventura-2010-03.pdf 9018KB May 28 2011 11:50:30 ... - Cerveteri 1

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NUMERO QUASI DOPPIOAnno XXXVI - n. 8 - 5 luglio <strong>2010</strong> - Settimanale - Poste italiane spa - Spedizione periodico in abbonamento postale D.L. 353/03 (conv. L. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 2 e 3 NE/PDin questo numero• Il vero modo di essere felici• Il senso delle regole• Brevetto: dal sogno al progetto• Cammmino Jamboree• Doppio Inserto, 25 a e 26 a chiacchierata:Aiutare gli altri - Civismo


sommario3 Parliamo di… Inserto4 Il vero modo di essere felici6 Il senso delle regole: Gherardo Colombo8 Brevetto: dal sogno al progetto10 Dai Corrispondenti: Lasciare un segno12 Augusto Delpino: La sparizione del Würstel13 Cammino Jamboree14 LETTERE PER DISCUTERE15 SEGNALI DI SCAUTISMO16 SI PUÒ FARE20 Eurolife21 Ogni Promessa è Debito22 L’ora della Verifica24 Scout Patent Pending29 TOPO DI BIBLIOTECA<strong>30</strong> Spazio E/G32 L’ultima dei CaimaniDOPPIO INSERTO25 a chiacchierata: Aiutare gli altri26 a chiacchierata: CivismoCarissimi lettori,visti i problemi che ci hanno impedito di consegnarvia casa <strong>Avventura</strong> numero 2, pubblicato inversione PDF sul sito www.agesci.org, abbiamopubblicato su questo numero alcuni degli articolidi quel numero e un doppio inserto. Al centrodella rivista, troverete quindi gli ultimi due insertidi Scautismo per Ragazzi, in modo che la vostraraccolta sia completa.Direttore responsabile: Sergio GattiRedattore capo: Paolo VanziniProgetto grafico e impaginazione:Roberto CavicchioliIn redazione: Martina Acazi, Mauro Bonomini,Lucio Costantini, Dario Fontanesca, Giorgio InfanteChiara Fontanot, Stefano Garzaro, Damiano Marino,Stefania Martiniello, don Luca Meacci, Sara Meloni,Enrico Rocchetti, Isabella Samà, Simona Spadaro,Salvo Tomarchio, Jean Claudio Vinci.Grazie a: Marco Leonardi e ai corrispondentie collaboratori di <strong>Avventura</strong>.Disegni di: Riccardo Battilani, Roberta Becchi, Franco Bianco,Fabio Bodi, Giulia Bracesco, Elisabetta Damini,Riccardo Francaviglia, Isacco Saccoman, Simona Spadaro.Fotografie di: Archivio <strong>Avventura</strong>, Mauro Bonomini,Archivio Settore Specializzazioni, Archivio Fiordaliso, Archiviostock.xchng®Copertina: disegno di Matteo FrulioPer scrivere, inviare materiale, corrisponderecon <strong>Avventura</strong> ecco il recapitoda riportare esattamente sulla busta:Redazione di <strong>Avventura</strong> c/o Paolo VanziniVia Luca della Robbia, 26 – 41012 Carpi (MO)Email: scout.avventura@agesci.it<strong>Avventura</strong> on line: www.agesci.org/egManoscritti, disegni, fotografie ecc.inviati alla redazione, non vengono restituiti.2


a il Dicembre 2006 quando nelle caseEdi 65.000 fra Guide, Esploratori e Capigiungeva il Numero 5 di <strong>Avventura</strong>all’interno del quale veniva pubblicato l’insertotecnico. Un inserto tecnico (come sempredel resto, da qualche tempo a questa parte)che avrebbe suscitato curiosità, interesse evoglia di andar fuori in Uscita a realizzare davverociò che l’inserto stesso raccontava comeattività possibili.Per ventisei mesi, poco più di tre anni, abbiamoripercorso le Chiacchierate di Baden-Powell che diedero vita al libro ancor oggi piùimportante per tutti gli Scout del mondo ovvero“Scouting for Boys”.Abbiamo interpretato (o tentato di interpretare)quanto più fedelmente possibile lospirito di avventura che il Fondatore volletramandare con questi scritti; a volte ci siamoriusciti, a volte no, e di questo chiediamo scusaa tutti voi Esploratori e Guide che leggetecon entusiasmo <strong>Avventura</strong> e cercate nell’insertospunti sempre nuovi, ma altrettanto sempreutili e pratici per il vostro Sentiero o la vostravita di Squadriglia.“Scautismo per ragazzi” è una fonte preziosissimadi consigli ed appunti, anche nelleparti che possono sembrare più “scritte”, conmeno disegni o con minori spunti tecnici; speriamoche gli inserti siano serviti a svelareanche le parti meno lette o conosciute ed astimolare l’attenzione verso tutto il libro.Dalle modalità di costruzione di un ponte,alla realizzazione di timbri, dal fogliarioall’araldica cavalleresca, dalla redazione diun bilancio alle misure di riferimento e tantotanto altro; ventisei inserti ricchi di foto,disegni, griglie, giochi, spunti e suggerimenticon i quali si è tentato di far conoscere ancordi più e meglio quel fantastico ed avventurosomondo che aveva in testa B.-P.Adesso però <strong>Avventura</strong> non si ferma: dalprossimo mese le pagine centrali verranno riempitecon una nuova accattivante e gustosacollezione.Nell’ultimo decennio abbiamo consegnatospazio ai Brevetti ed alle Specialità, agli ambientiin cui vivere l’avventura, alle dinamichedi una Squadriglia ed a quello che la stessadovrebbe essere in grado di sapere, conosceree saper fare.Ci è sembrato utile puntare i riflettori sullaSquadriglia e su tutte le occasioni e le modalitàper guadagnarsi meritatamente una Specialitàdi Squadriglia; sarete voi e solo voi,come sempre, gli unici giudici a sentenziaresulla bontà e qualità della scelta, sul nostromassimo impegno sapete già di poter contare.Buona Caccia a tutte le Guidee agli Esploratori d’Italia.parliamo di... a cura di Picchio Volenteroso - disegno di B.-P.3


Il vero modo di essere feliciUn tesoro alla nostra portatadi Don Luca Meacci, AE Nazionale Branca E/G Agesci - disegni di Elisabetta Damini4arebbe la scoperta del secolo, cheSdico…. del millennio! Anzi… di tutti isecoli!Scoprire il modo per essere felice, sarebbeuna scoperta sensazionale capace di sconvolgeregli equilibri mondiali. Certo bisognerebbevedere in cosa consiste. Perché se fosse unqualcosa di esclusivo, da possedere e custodiresegretamente nei forzieri di pochi, altroche felicità! Si scatenerebbero le guerre piùviolente per impossessarsi di quell’oggetto, diquel segreto, di quella formula magica.Invece non c’è da disperarsi, il modo per esserefelici esiste, ma non è un segreto nascostoe neppure posseduto da pochi, ma è allaportata di tutti. E la cosa più bella è che dipendedagli obiettivi che ci si pone davanti,:non è detto che ciò che rende feliceme e un altro sia la stessa cosa.Prima di tutto non vorrei caderenei cosiddetti luoghi comuni:cioè in quelle idee generiche tantodiffuse da sembrare più vere…però mi sembra di notare chetanti ragazzi, giovani, non sonofelici, o comunque la felicitàche trovano non è un qualcosadi consolidato, cherimane per sempre.Ho la sensazione chemolti ragazzi nonsappiano piùcosa vuol direessere felici. Equesto complicale cose, perché come puoi trovare la felicità,se non sai cosa cercare?Mi capita di vedere a scuola, ma anche neibar, oppure in giro per il paese, ragazzi e ragazzeche stentano ad appassionarsi a qualcosa,che non sanno divertirsi con le piccolecose, anche con qualche gioco avventurosocapace di occupare tutto un pomeriggio coifucili ad elastici (vedi box a fondo pagina).Vorrei provare a descrivere cosa vuol direessere felici, partendo dalla mia esperienza,consapevole che altri potrebbero scrivere cosediverse da quello che io dirò.Per me sei felice quando stai bene: quandosenti di essere amato/a, di avere personeintorno che ti vogliono bene. Quando coltiviqualche bella passione e vivi esperienze cheti coinvolgono, e hai dei progetti per ilfuturo. Ma c’è una condizione che è allabase di tutto, ed è l’essere in pace conse stessi, essere contenti di noi stessi,potremmo dire: amarsi.Saremo capaci di questo solo sepercepiamo l’Amore di Dio in noi.Questa è la cosa più importante,perché solo con Gesù nel cuore sapremoguardare alla nostra vitacon entusiasmo, coraggio e vogliadi fare. L’Amore di Dio èstabile in noi, ha messo radiciforti e sicure e non c’è nienteche possa sradicarlo, quindianche nei momenti difficili,faticosi, di dubbio, Lui rimane:è l’amico fedele.IL FUCILE A ELASTICI.Prendi un manico di scopa. No, non rubarlo da quella buona di casa. Uno vecchio, di recupero.Taglialo alle estremità lasciandolo lungo 120 cm (per una pistola, bastano <strong>50</strong> cm). Procuratidelle mollette da bucato di legno. Smontale e inchioda una metà al manico, a circa 20 cmdal fondo. Poi rimonta le mollette. Per ogni molletta, inchioda dei piccoli chiodi, con la testapiccola, sulla sezione di taglio opposta. Prendi una camera d’aria da bicicletta (sempre direcupero, non toglierla dalla bici del nonno!) e taglia tanti anellini di 5 mm di spessore. Iproiettili si fanno con catene di anellini, la lunghezza dipende dalla lunghezza del fucile. Siagganciano ai chiodini sulla punta e si fissano in una molletta. Il proiettile deve essere benteso per avere maggiore gittata. Mirate… fuoco!


Gesù ci rivela il segreto per stare e rimanerein quella gioia che non ha fine, che è la fontedella felicità piena. Nel Vangelo di Giovanni alcapitolo 15, dice: “Rimanete nel mio amore.Se osserverete i miei comandamenti, rimarretenel mio amore, come io ho osservato i comandamentidel Padre mio e rimango nel suo amore.Questo vi ho detto perché la mia gioia siain voi e la vostra gioia sia piena”.Senza dubbio, la felicità non arrivacalata dal cielo: è anche unaconquista, uno sforzoche dobbiamocompiereaffinché il nostro impegno si incontricon il dono di Dio.E gli E/G hanno ancora più occasioni persperimentare la possibilità di essere felici.Pensiamo alla vita di Squadriglia, alle avventurecondivise, alle esperienze che ci hannoreso forti e ci hanno fatto crescere, comel’ideazione di una bellissima Impresa che ciha visti tutti coinvolti, offrendoci l’occasioneper lavorare insieme. In questo modo abbiamosperimentato cosa vuol dire avere un obiettivocomune, un traguardo da raggiungere non dasoli, ma insieme a persone amiche. L’impresaè stata occasione per conoscerci meglio, persperimentare le nostre capacità, ed essere felicinell’aiutare la Squadriglia, o il Reparto.Anche se l’Impresa non avesse raggiuntoquanto progettato, il fatto di aver lavoratoinsieme, di aver condiviso la passione e il progetto,già questi sono motivi solidi per esserefelici.Quando si dice il caso: mentre scrivo questomio contributo per <strong>Avventura</strong>, sto chattandosu Messenger (meaccilu@hotmail.com), con mia sorella e mi sono accorto dellabellissima frase che ha come messaggio disaluto, la condivido con voi perché è moltopertinente con quello che ho scritto: “Lafelicità non va inseguita, è un fiore dacogliere ogni giorno, perché essa è sempreintorno a te. Basta accorgersene!”.Sta a ciascuno di noi, cogliere questofiore ogni giorno e il Signore Gesù, da buongiardiniere, lo fa sbocciare proprio dentroal nostro cuore.5


Gherardo Colombo nasce a Briosco (MI) nel 1946. A voi ragazze e ragazzi, il suo nome può non direniente. Non è così per i vostri genitori e – non me ne voglia il dott. Colombo – i vostri nonni. PerchéGherardo Colombo è stato un magistrato famoso in Italia, per alcune indagini che hanno messo inluce la corruzione della politica (vedi la partecipazione al pool “Mani pulite”, nel 1992 a Milano) oil piano per rovesciare la democrazia (vedi la scoperta della Loggia P2, nel 1981).Dal 2007, Gherardo Colombo ha lasciato le aule di tribunale per frequentare le aule scolastiche:dopo 33 anni trascorsi in magistratura, con l’intento di far funzionare la giustizia dall’interno, hacapito che il lavoro doveva iniziare prima, “tra i giovani, nella comprensione e nella condivisione delperché le regole”.Il senso delle regoleIntervista a Gherardo Colomboa cura di Isabella Samà - disegni di Riccardo Francaviglia - foto da web6cout <strong>Avventura</strong> ha raggiunto telefonica-il dott. Colombo, e gli ha postoSmentedelle domande sul senso della legalità edel civismo, nella convinzione che quanto siapprende con il gioco dello scoutismo debbamisurarsi con la società reale.L’Italia è notoriamente un Paese in cui nonsi rispettano le regole: per fare solo due esempi,i ragazzi stentano a rispettare il codicedella strada alla guida dei motorini e moltiadulti evadono le tasse. Si sente dire quindiche l’Italia è il Paese dei furbi, di chi cerca ilproprio tornaconto e si prende delle “libertà”.Questo è il clima che i giovani respirano ein cui crescono. La domanda allora è: perché,a dispetto di questo contesto, dovremmo crederenelle regole e rispettare la legge?Perché le regole, quando mettono le personesullo stesso piano, servono a noi stessi, cioèservono a vivere meglio e ad avere un futuro.Pensiamo per esempioa due aspetti, uno teoricoed uno concreto. Il primoaspetto riguarda il motivodel nostro stare insieme:abbiamo stabilito di riunirciin società per trarne beneficio,attraverso il dare ericevere. Tale scambio è regolatoda principi di rispetto,equità e reciprocità. Ilsecondo aspetto riguarda ilPatto che unisce la Nazione,cioè la Carta costituzionale,da cui discendono tutte leleggi italiane. Tale Carta èstata promulgata per evitareche si ripetessero le immani tragedie chehanno colpito e coinvolto l’Italia nella primametà del Novecento. Una su tutte, la SecondaGuerra Mondiale. In effetti l’ambiente di vitain cui le regole, le regole che ci mettono sullostesso piano, vengono disprezzate e ciascunopersegue il proprio interesse, piuttosto chefacilitare ostacola la nostra esistenza, perchélimita la dignità e la sicurezza, e tarpa le alialla speranza di realizzare i nostri sogni.Perché esigere, anche tra ragazzi e da ragazzi,il rispetto delle regole? Cosa si rischianel testimoniare la legalità?La posta in gioco è la libertà. Facciamol’esempio del bullismo: chi si oppone rischiadi essere messo in disparte, di prenderle letteralmente,ma non diventa schiavo del bullo.Dimostra di essere libero.E se tutti tenessero alla propria libertà, ibulli non potrebbero esistere.


Non possiamo conoscere ogni singola legge.E allora come facciamo ad accorgerci di compiereun’azione illegale?Il criterio guida è il rispetto, innanzituttodelle persone e poi delle cose. Occorre mettersinella posizione degli altri e chiedersi“Se io fossi…?”. Per esempio, se con la miasquadriglia sto percorrendo un sentiero e, perfare prima, mi si pone l’eventualità di attraversareun campo coltivato, prima di praticarela scorciatoia, dovrei domandarmi: se fossi ilcoltivatore, quali sarebbero le conseguenzedel campo calpestato sul mio lavoro? Avreidei danni sul raccolto?Avrei dei danni sul foraggio da dare ai mieianimali? E così via. Credo che scambiarsi di postopermetta di riflettere sui pro e i contro diun’iniziativa e fornisca dunque uno strumentointuitivo per distinguere ciò che è giusto e ciòche è sbagliato. Quando si segue questo criterioper fare le regole, queste risultano eque,altrimenti stabiliscono discriminazioni.loro questo passaggio?A me il termine “dovere” non piace, perchérievoca sofferenza e obbedienza, nel senso deterioredel termine. Preferisco parlare di consapevolezzainteriore che si traduce in impegnoduraturo.La consapevolezza fondamentale da acquisireè quella del rispetto degli altri: la nostralibertà si ferma laddove inizia la libertà altrui.Se vogliamo fare un esempio calzante, parliamodelle tasse. Tutto ciò che ci serve vienefinanziato dalle tasse pagate dai cittadini: lasalute (vedi gli ospedali), l’istruzione (vedi lescuole), le infrastrutture (vedi le strade), ecc.Se un cittadino evade le tasse, si sottrae aquesto dovere di solidarietà nazionale. Semolti evadono le tasse, il Paese si dissolve.Quale testimone di legalità inviterebbea riscoprire?Giorgio Ambrosoli, definito da CorradoStajano “un eroe borghese”. Fu assassinatosotto casa sua nel 1979 da unkiller americano, ingaggiato da MicheleSindona, il finanziere su cui indagava acausa delle gravi irregolarità commessenella Banca Privata Italiana e nellaFranklin National Bank.Giorgio Ambrosoli aveva ricevutopressioni e minacce, ma non avevasmesso di lavorare con zelo e onestà: tenevatanto alla sua libertà (al non vendersi a chivoleva comprarlo con la corruzione o al noncedere a chi voleva assoggettarlo con le intimidazioni)che ha messo in conto anche dipoter morire pur di essere se stesso.Grazie, dott. Colombo.Quale missione affiderebbe ad una squadrigliaper far acquisire ai ragazzi o alle ragazzeuna dimensione maggiormente civica?Provare a fare le regole, insieme.Credo che occasioni del genere nonmanchino a voi scout, per esempionella squadriglia o nel reparto. Ebbene,stipulare un patto è l’eserciziomigliore per comprendere l’utilitàdelle regole.7Nella Promessa scout, la guida elo scout giurano di compiere il propriodovere verso il proprio Paese.Quali parole userebbe per spiegare


Brevetto:di Matteo Spanò - disegni di Isacco Saccoman8oi ve lo ricordate il giorno, l’ora e il luo-della consegna del vostro BrevettoVgodi Competenza? Vi ricordate quandofinalmente avete avuto tra le mani il pezzodi stoffa che attacchiamo sulla camicia, dopoil riconoscimento da parte del Consiglio dellaLegge della conclusione del percorso di competenza?Come dici? Tu non l’hai ancora raggiunto?Molti l’hanno già vissuto, altri lo scoprirannoquando avranno terminato i loro impegni e dimostrerannotutta la loro grande competenzanel campo scelto. Vale la pena, sia per i primiche per i secondi, di ripercorrere il camminoche porta al Brevetto.Sicuramente la cerimonia di consegna el’emozione provata nell’istante in cui si riceveil pezzo di stoffa, è un momento indimenticabile.Ma non solo, anzi,il bello sta prima e anchedopo la cerimonia.Proviamo come in un filma tornare indietro nel tempoe a partire proprio dall’inizio,da come nasce il nostroBrevetto. Potremmo dire chepartire per il Brevetto è esattamentecome quando progettiamoun’uscita o un’impresa:la prima cosa dafare è sognare… sognareper capire le cose che ci appassionanomaggiormente,le cose che vorremmo realizzare,le cose che ci piacerebbefare da grandi.Vi dovete prendere un po’ ditempo per scegliere il vostrobrevetto, è una cosa molto importantee per le cose importanti ènecessario pensare!Ad esempio, ripensate alle specialitàche avete conquistato: qual èquella che vi è piaciuta di più? Perché?Vi piacerebbe continuare a realizzarecose ancora più elaborate e conmaggiore conoscenza e competenza? Se avetegià un risposta affermativa, la strada si fa piùfacile. Inoltre, pensate a cosa vi piacerebberealizzare, che competenze vi servono per poterlacostruire? Chiedete ai vostri compagni diSquadriglia e di Reparto, ascoltate il vostroCaporeparto… e alla finescegliete voi, perché dovretescegliere voi il vostro sogno.Sì, proprio il vostroSogno! Non quello di unaltro o di un’altra, il vostro!C’è un vecchio motto indianoche dice “Vivi il sogno,Lascia il Segno”.Questo è il vostro Brevetto:è il vostro Sogno chediventa realtà. È una vostragrande realizzazione, unsuccesso personale,che è però utile ancheal resto del Reparto!Quando avete sceltoil vostro Brevetto,prendete un pezzodi carta e scrivete ivostri impegni perrealizzarlo, inizia cosìil vostro progetto. Nonscordate! Puntate semprein alto, non pensatead un piccolo sogno ma ad un Sogno con la Smaiuscola!


Scritto il vostro percorso nella Carta diCompetenza, presentate il vostro impegno inConsiglio della Legge e partite per questa avventura!Non è semplice, e a volte l’orizzontesembra lontano, ma i capitani di vascello comevoi non si possono far spaventare.Ma torniamo a noi e al vostro progetto, chedopo essere stato scritto dovrà essere realizzato.Come? Mettendo in pratica gli impegniche vi sarete presi nella carta di competenza,ovvio.Solo questo? Nooooo, un Sogno che si rispettiha bisogno di altri ingredienti. Ad esempio,nel Reparto e soprattutto in Squadrigliavi sperimenterete in Imprese ed Uscite,ed ecco, sarà proprio questo il migliorpalcoscenico per apprendere e mettervialla prova.Mi ricordo ancora dell’Impresa diautofinanziamento della squadrigliaIene: una cena aperta a tutto il gruppo.Francesco, stava camminando perconquistare il brevetto di espressione,cosa ci poteva entrare la suacompetenza con pasta, carne edinsalata? Il mago Harry Potterci venne in aiuto, diventandol’ambientazione della serata epermettendo a Francesco direalizzare scenografie, giochidell’oca e un intrattenimentoniente male! Anche un autofinanziamentoche sembrava impossibile e lontano dallecompetenze di espressione, si è rivelato unottimo banco di prova. Oltre a questa importantissimaopportunità rappresentatadalle vostre imprese, per conquistare ilBrevetto, potrete proporre al Reparto,giochi, gare, momenti di approfondimentodella vostra competenza, oltre ad esserea disposizione per fare il Maestro di Specialitàper le Specialità che avete conquistato. Ilviaggio alla conquista del vostro sogno diventasempre più concreto e vicino.Ma come poter mettere una ciliegina finalesulla torta? Ecco che partecipare ad unCampo di Competenza sarebbe l’ideale! Inquell’occasione potrete avere ulteriori idee,imparare nuove tecniche e fare nuove esperienzeche potranno essere il perfetto suggellodel Brevetto, oltre ad essere un’occasione indimenticabileper conoscere nuovi amici.Il sogno del Brevetto, ormai non è più soloun idea ma è diventato realtà! Potrà essere unpercorso, un po’ faticoso, ma certo divertentee adatto a ragazzi e ragazze ormai grandi delReparto.Ma la cosa fantastica è che un sogno tira l’altroe, quindi, dopo la conquista del brevetto,inizia un nuovo sogno… quello di utilizzarele vostre competenze non solo per voi, maper la vostra squadriglia e per tutto il reparto.Un sogno ancora più avvincente, una sfidanuova, tutta da progettare, che vi renderà protagonisti!9


dai corrispondentia cura di Paolo Vanzini - disegni di Riccardo Battilani10LASCIARE UN SEGNO(senza usare i graffiti)gni volta che visito un monumento, resto sem-colpito da quanti (imbecilli) hanno volutoOprelasciarci il proprio nome, una data, una frase,incidendola o scrivendola con qualsiasi mezzo. E mistupisco sempre di quanto forte sia questa esigenza,tanto diffusa, di lasciare una traccia.Nell’ultimo messaggio che trovate in fondo all’inserto,B.-P. ci chiede di lasciare nel mondo il segnodel nostro passaggio… per renderlo migliore! A pensarciè geniale: soddisfare la voglia di lasciare unatraccia del nostro passaggio, e contemporaneamentefare qualcosa di positivo per gli altri. A questodovrebbero servire le imprese: realizzare qualcosa dibuono per lasciare memoria della nostra Squadriglianel tempo. Ci riescono le nostre Squadriglie? Chiediamoloai Corrispondenti di <strong>Avventura</strong>.La mia ex Squadriglia un segno l’ha lasciatosicuramente, almeno nel mio cuore!L’anno scorso è stato il mio ultimo anno diReparto. Avevamo in mente tanti progetti, eil timore che fossero irrealizzabili. Ma ci siamoimpegnate e abbiamo lavorato. Abbiamoconquistato la Specialità di Sq. di Alpinismo,con diverse lezioni di climbing e un’escursione;poi abbiamo conosciuto una Squadrigliadell’Aquila e abbiamo fatto un gemellaggio.Sono stati dei giorni indimenticabili. Ma anchedurante il Campo Estivo abbiamo cercatodi fare qualcosa di memorabile e abbiamodato il massimo. Sono speranzosa e per questocredo che fra qualche anno si sentirà ancoraparlare di questa Sq Volpi!Fabia – Sulmona 1Due anni fa ero nella Squadriglia Falchi e ilnostro Gruppo organizzò un evento nella villacomunale in occasione del Centenario. Vennetanta gente, nonostante il freddo.Noi del reparto offrimmo cioccolatacalda, popcorn, e crèpes.Alla nostra sq. toccò il compitodi montare due tende. Quellepersone ancora ne parlano…insomma abbiamo lasciato unpiccolo segno nel mondo. Noiscout, seguendo l’invito di B.-P., possiamo lasciare un segnonel mondo cambiando significativamente,non solo esso, ma pure la gente che ci vive.Sembra un po’ eccessivo ma, se pensate bene,iniziando nel nostro piccolo, presto potremmoallargare i nostri orizzonti. Ed è propriocosì, secondo me, che si lascia un segno nelmondo.Antonio – Pomigliano 1Ogni scout vorrebbe lasciare un segno nelmondo; anche se non è facile. Vorrei raccontarviuna bellissima esperienza che ci hainsegnato a prenderci veramente a cuore lasalute dell’ambiente. Iniziò tutto con una riunionedi Reparto: il Capo Reparto arrivò contre grosse scatole e le istruzioni per la raccoltadifferenziata. Abbiamo imparato i criteriper la separazione dei rifiuti. coinvolgendo lenostre famiglie.Ora le nostre mamme invece di gettare laspazzatura nei cassonetti comuni, la dannoa noi per gettarla negli appositi contenitoridifferenziati. Potrebbe sembrare un esempiobanale, ma invece stiamo concretamenteaiutando il nostro territorio: stiamo lasciandoun segno nel mondo.Rocco – Locri 1Conoscevo una Squadriglia, solitamentesempre ultima in ogni competizione, ognisfida, che diede, a mio parere, una bella testimonianzadi vita di Sq., senza enormi imprese,dimostrando che con un sorriso nienteè difficile. Una Sq. che con l’inglese non andavatroppo d’accordo, ma che, con bigliettini


e grandi sforzi di memoria, animò una riunionecon Capi inglesi, riuscendo a divertirsi, aridere per le battute, per la CSq. che dicevasempre “yes”… La prima cosa che ho pensatoè stata: “Però, che bella Squadriglia!”.Non servono “fantasquadriglie” per lasciareun segno indelebile nella storia del Reparto:basta trovare quella voglia di mettersi ingioco che ci insegnò, anni fa, nonno B.P.Irene – Avezzano 1Lasciareil segno nonè facile, soprattuttoinuna societàcome la nostra,in cui cisi distingueper apparenzee contoin banca. Maqueste caratteristichecon il passare del tempo verrannorimosse dalla nostra memoria, dimenticateper sempre. Mi piace ricordare la frase di unvecchio filosofo, il quale diceva che, nonostanteuna persona muoia, viene tenuta invita da coloro che tramandano le sue opere, isuoi ricordi, perché il solo pensiero fa risvegliarel’anima. In questo senso ho cercato dipensare a quale Scout avesse lasciato il segnopiù importante che io conosca... Più di 100anni fa B.-P. ha fondato lo Scautismo lasciandoun segno nella società e nei nostri cuori,contribuendo a fare di me, e di tanti altri,persone che sanno aiutare gli altri, cantare,ridere e scherzare assieme.Marta - Pesaro 2me condizioni (erba alta, alberi non potati,fontana non funzionante).Il Reparto accolse questa scelta e riuscì adividersi i compiti come un vero team, infattipotò alberi, tagliò l’erba, strappò l’erbacce,riuscì a metterla a nuovo. La cosa più bella,è che abbiamo fatto una grande buona azioneper la comunità, ma nello stesso tempo cisiamo divertiti e abbiamo lavorato insieme.Ora quella Piazza è diventata per noi unpunto di riferimento, e simbolo del nostrolavoro di squadra.Francesco – Noci 1Con la mia Squadriglia, i Pinguini, abbiamolasciato un bel segno quest’ anno. Facendoun giro nei dintorni abbiamo notato che gli“ospiti” del Canile Municipale erano piuttostostretti nelle poche cucce a disposizione.Così abbiamo preso assi e truciolato eci siamo messe all’ opera, approfittandoanche per il rinnovo della Specialità diSquadriglia di artigianato. Abbiamo dotatola nostra cuccia di ogni confort: un tettoapribile, in modo che fosse facile da pulire,l’abbiamo alzata leggermente per isolarla dalsuolo e vernice impermeabile, per poter esseremessa anche all’ esterno. È diventata carinae spaziosa, il canile l’ha subito affidataa un cagnolino. Questo non è stato un gestodifficile e con poco siamo riuscite ad aiutareun cane che adesso vive in ottime condizioni.Noi siamo molto fiere del nostro piccolo maimportante segno!Francesca – Carpi 4leggi gli articoli in versione integrale su www.agesci.it/eg cliccando su “avventura siamo noi”dai corrispondenti<strong>11</strong>Durante l’anno del centenario, il repartoNoci 1, volle dedicare una piazzetta di Nocia B.-P., i Capi scelsero una piccola piazzettadimenticata da tutti, che si trovava in pessi-


Costruire un Optimist:che avventura!‘di Enrico Rocchetti - disegni di Giulia Bracesco12h, l’Italia, terra di eroi, santi e navigatori! CertoAdi questi ultimi fanno parte i ragazzi del Portici 3che si sono cimentati nella costruzione di questoveliero. Sì, veliero, piccolo ma in grado di sfruttare laforza del vento per muoversi verso nuove terre.Scherzi a parte, abbiamo voluto mostrarvi questaImpresa perché spesso, nel momento della scelta, cosecome questa si saltano a pie’ pari perché considerateveramente impossibili.Certo, nel leggere la relazione che segue vi accorgereteche chi scrive non è affatto digiuno di barche, vela etermini marinareschi, ma questo non vuol dire che anchechi non ha mai vissuto vicino al mare o che non sia maiandato in barca a vela, anche con l’aiuto di qualcuno,non possa dedicarsi ad un impresa così.Potrebbe poi essere possibile, per mezzo delle paginedi <strong>Avventura</strong>, mettersi in contatto con questi “esperti”,farsi raccontare a voce la loro esperienza e… perché noinvitarli per un fine settimana a darvi delle dritte.Ma diamo la parola ai protagonisti!Lo scopo della nostra impresa era quello di costruireun optimist, imbarcazione monoposto, in vetroresina.Abbiamo scelto, come prototipo da seguire (che daquesto momento chiameremo STAMPO) Mangiafuoco, unanelle nostre barche.ECCO I NOSTRI PASSAGGI:1 Abbiamo smontato la ferramenta dallo stampo;2 Abbiamo passato la cera su tutto lo scafo.La cera serve per non far aderire la lana vetroallo scafo. Senza cera sarebbe stato impossibilestaccarla: sapete che lavoraccio?3 Abbiamo applicato il gelcoat per dareimpermeabilità alla barca. Anche questomateriale ci ha aiutato, in seguito a staccare lostrato di vetroresina dallo stampo.4 Siamo passati alla Vetrificazione, che non èuna parola strana: significa ricoprire lostampo di lana vetro mista a resina. Tutto sisolidificherà diventando vetroresina. Bisognavetrificare tutto lo stampo, bordo compreso.Attenzione: quando si vetrifica sullo stampo, bisognastare attenti a non coprire la scassa della deriva. È unpassaggio importante, dopo non sapremmo come crearla.5 Fase delicatissima staccare lo strato divetroresina, ormai asciutto e rigido .6 Una volta staccato, bisogna riappoggiarlo sullostampo, per farvi gli altri due stampi di lanavetro. Si vetrifica passando uno stato di lanavetro di trama doppia, e 2 di lana sottile.7 Asciugati tutti gli strati, passiamo allacostruzione del bordo: si gira l’imbarcazione econ il poliuretano espanso si riempie il bordodalla parte interna allo scafo. Si passa poi a


vetrificare il poliuretano portandolo “a filo” conla parte interna dello scafo.8 Costruzione scassa della deriva- prendere il centro dell’imbarcazione.In che modo? Si misura la metà esatta dellospecchio di poppa edella prua. Si fissanodue viti (con attenzionee delicatezza), sui puntitrovati. E tra i due sitira un filo di nylon chesegnerà il centro dellabarca.- Contemporaneamente si prendono le misuredelle scasse di deriva dallo stampo e con lemisure trovate si crea un foglio di poliuretanoespanso che funga, momentaneamente, daderiva, leggermente più lunga della scassa.- Dopo aver controllato che il foglio siaperpendicolare alla chiglia, con l’aiuto deglisquadri, lo fissiamo alla sentina con due stratidi lana vetro con trama doppia, uno a destra, euno a sinistra.- Una volta asciugati questi strati e misuratal’altezza esatta della scassa dallo stampo, siriporta su quella della nostra imbarcazione esi vetrifica con uno strato di lana vetro doppiache parte della parte alta e scende verso ilbasso. Si continua così vetrificando tuttala chiglia.- Indurita la vetroresina, si toglie il poliuretanoche serviva da deriva, rompendolo.- Ora passiamo alla costruzione della parteesterna della scassa. Si devono tagliare deifogli di poliuretano, spessi 2 cm, con le stessedimensioni della scassa dello scafo che vannosagomarli intorno alla forma fatta inprecedenza. Anche questa nuova struttura vavetrificata, ma prima bisogna livellarne laparte superiore e smussarne gli spigoli.9 Costruzione della chiglia. La chiglia vacostruita fissando allo scafo un listello di legno,spesso circa 2 cm, posizionato esattamente alcentro della barca. Si fissa dapprima con colla acaldo e, una volta asciugata, si ricopre di lanavetro, tagliata a piccoli pezzi e resina.10 Casse di galleggiamento. Bisogna utilizzarecuscini gonfiabili in gomma (tipo quelli deimaterassini usati d’estate), e fissarli condelle cinghie allo scafo.<strong>11</strong> costruzione della scassa dell’albero. È unprocedimento non complesso, ma che richiedemolta precisione. La scassa sarà sagomata sullostampo e riportata sulla nuova imbarcazione.Anche qui le distanze sono di fondamentaleimportanza: l’albero contribuisce in modonotevole a bilanciare il peso e a segnareil baricentro.Attenzione: la vetroresina, quando ancora non è levigatae stuccata è un materiale chepuò risultare molto tagliente. Utilizzaresempre guanti da lavoro!12 Levigatura: una voltaasciugate tutte le partiin vetroresina, si procedea levigare tutta lasuperficie, cercando direnderla quanto piùomogenea possibile.13 Stuccatura: lo stucco da noiutilizzato è quello di solitousato da chi trattacarrozzerie di autoveicoli.Questa sostanza pastosa,viene apposta sullo scafo che, poiché“vetrificato”, presenterà ruvidità e imperfezioni.Con una spatola, si passa sull’intera costruzione,per far in modo che non ci siano avvallamenti,né sporgenze. Anche dopo aver passato lostucco, si leviga nuovamente l’imbarcazione.14 Imprimitura: consiste nell’apporre unaggrappante alla superficie dell’imbarcazionestuccata. L’aggrappante serve per far fissare alloscafo la vernice, passata successivamente.Verniciatura: Abbiamo verniciato i nostrioptimist con vernice di colore bianco, ma ognunopuò scegliere il colore che preferisce.15 Ferramenta16 Scafo e deriva.13


LANA VETRORESINA ECATALIZZATOREVETRORESINAGEL COATSTUCCOIMPRIMITURAVERNICIATURACOS’È A COSA SERVE? DOVE TROVARLOÈ un silicato amorfoottenuto dal vetro. Èun materiale moltoversatile. Ha la capacitàdi essere : isolantetermico, islante acustico,incombustibileLa resina epossidica èuna materiale termoindurente.I duecomponenti vengonomiscelati e reagisconoformando una pellicoladura con ottimeproprietà di resistenzaagli agenti chimiciÈ un materiale composto,formato da lanavetro (in forma di tessuto)e resina termoindurenteBASILICATAABRUZZOÈ una sostanza a basedi resina epossidicausata per la verniciaturadella vetroresinaStucco per carrozzeriabicomponente poliestere.Adatto per moltitipi di materialeÈ la preparazione delsupporto da verniciare.Consiste nel primostrato applicato alfondo da verniciareLa vernice è un compostotipicamentefluido. Steso in modouniforme sopra unasuperficie, lascia, dopol’essicazione, una pellicolasottile, resistenteede elaticaCALABRIATagliato in piccolipezzi, forma la strutturadell’imbarcazione.È una delle materieprime della nostracostruzioneSi appone sugli stratidi lana vetro e, lasciataad asciugare, siindurisceUna volta induritala resina applicatasugli strati di lanavetro, formerà lo scafodell’imbarcazione etutte le sue partiRende impermeabilela vetroresina. Ne garantiscela resistenzaagli agenti atmosfericie all’acquaPer dare omogeneitàalla superficie dell’imbarcazioneQuesta preparazioneha grande importanza:può determinare laresistenzae e la duratadella verniciaturaPer proteggre l’imbarcazionee per colorarlaCantieri navali. Nonoccorrono fogli di grandidimensioni, bastanopezzi di piccola tagliaCantieri navali.Va trasportatat intaniche di plasticaSi ricava dall’unione dilana vetro e resinaCantieri navali egrandi magazzini chetrattano materiali perla manutenzione delleimbarcazioniFerramenta e grandinegozi di “fai da te”Ferramenta, centri chetrattano materiali percostruzioni, grandinegozi di “fai da te”Ferramenta e grandinegozi di “fai da te”14UTENSILIGUANTIMASCHERINALEVIGATRICEVITIPENNELLIBARATTOLI PER MISCELERULLOMATITELAZIOGLOSSARIOScafo – è la struttura alla quale è affidato ilgalleggiamento. È “diviso” in due partidette opera viva (la parte immersa) e operamorta (la parte fuori dall’acqua). La linea digalleggiamento rappresenta la divisoria.Scassa della deriva - fessura dove viene innestata la deriva dell’imbarcazione.Casse di galleggiamento - sono scompartipieni d’aria per consentire il galleggiamentodell’imbarcazione. Possono essere parteintegrante dello scafo o costitite da cuscinettigalleggianti.Chiglia - è una lunga trave generalmente a sezionerettangolare collocata nella parte piùbassa dello scafo.


TRUCCHI DEL MESTIERE• Sicurezza: quando silavora con materiali tossici,come la resina, o pericolosi,come martelli,vetroresina, levigatrice equant’altro, è importantissimomunirsi di mascherinae guanti da lavoro• Spigoli e smussature:è bene, ogni volta chesi asciuga la vetroresina,smussare gli spigoli che siformano, utilizzando la levigatriceo la carta vetrataa grana grossa.Parlando un po’ dell’esperienzavissuta insieme e dellavoro gomito a gomito, abbiamodeciso di intervistare Federico, uno deinovizi del nostro Reparto. Ha seguito in modoattento e scrupoloso tutte le fasi dell’impresa.Avv: Quali competenze hai acquisito durantele realizzazione dell’impresa?Federico: Durante tutto il lavoro ho appresol’esistenza di un sacco di materiale che primanon conoscevo: la lana vetro, la resina, lo stucco,e ho imparato quali sono le tecniche per costruirele diverse parti della barca.Avv: Descrivi un momento per te particolarmentebello ed uno che lo è stato un po’ meno0: Tutti i momenti vissuti con gli altri ragazzisono stati belli, perché ognimomento è importante perla costruzione della barca.In una barca ogni cosa deveessere perfetta.Durante il periodo dei lavorinon mi sono mai scoraggiato,perché mi fidavo dellepersone che avevano piùesperienza di me. È statoimportante, secondo me,che tutti abbiano dato illoro contributo, secondo leproprie capacità e la propriaesperienza.Avv: Descrivi con due aggettiviquesta esperienzaFederico: EMOZIONANTE eDIVERTENTE. Ci siamo divertitimolto, anche durante lafiesta finale. Penso che l’abbiamo meritato: abbiamolavorato veramente bene.Avv: Che valore ti ha trasmesso questaesperienza?Federico: Mi ha fatto capire il valore di lavorareinsieme agli altri e per gli altri. Anche se ora ioho l’età per andare in questa imbarcazione, nonsignifica che al campo la condurrò soltanto io.Inoltre, è un’imbarcazione che rimarrà per chiin futuro sarà in Reparto e dovrà imparare adandare a vela.Bene non resta che darsi da fare,procurarsi il materiale e partire all’avventura.15


Augusto Delpino, Caposquadriglia investigatoreLa sparizione dei würsteldi Stefano Garzaro - disegni di Fabio Bodi16Le montagne erano luminose.Avevano perduto quel mantellobianco scintillante che i Capisquadriglia avevano osservato aprimavera, quando erano saliti aispezionare il terreno per il campoestivo, ma le vette cristallineoffrivano ancora una panoramaspettacolare.Filava tutto liscio al campo estivoe la Squadriglia delle Linci, al comando diAugusto Delpino, era in testa nella gara campo.Tutto a modo, insomma, se non fosse stato per lasparizione dei wurstel dalla cambusa cominciatafin dai primi giorni. Si pensò dapprima allearvicole, i topolini di montagna, ma le trappolerestarono vuote. Le confezioni nonvenivano saccheggiate, ma dalle lattesparivano una dozzina di wurstel allavolta. Augusto ricordòun vecchio filmpoliziesco in cuiun ladro anzianoinvitaval’aiutantegiovane anon portaremai via ilmalloppotutto intero:i custodi cosìsi sarebberoaccorti delfurto soltantomolto più tardi. Dietro la sparizione deiwurstel – secondo Augusto – doveva esserci unaraffinata mente umana.I capi erano preoccupati. La mattina delsesto giorno Augusto andò a trovare Cecco, ilcambusiere, che contava e ricontava i wurstelmettendosi le mani nei capelli. Augusto gli feceuna richiesta: «Quando scendi in paese, vai infarmacia. Fatti dare un bustina di indigotina e unpaio di siringhe usa e getta».«Indigotina? È un veleno?» fece Cecco.«Peggio – rispose Augusto – è un colorantealimentare, di un bel blu vivace. È una sostanzapresente nell’arbusto Indigofera tinctoria. Se nepuò assumere fino a 5 milligrammi perchilo di peso corporeo al giorno.Non dà reazioni allergiche e non èvietata da nessuna religione».«E tu come lo sai?» chiese Ceccostrabiliato.«Non lascio mai a casa imiei appunti di erboristeria efarmacologia».Nel pomeriggio Augusto e Ceccosi divertirono a iniettare l’ndigotinanei wurstel. Quella sera non vi fu nessunadistribuzione di wurstel. Poi i due soci andaronodai capi per una bella chiacchierata.La mattina seguente i capi chiamarono incerchio: «Cominciamo la giornata con un gioco diabilità linguistica». Dal reparto si levò un coro dilamentosi ohh e ahh.«Che avete capito? Qui non c’entra l’analisilogica. Guardate invece quelle tavolette:sono state spalmate di sostanze vegetalidiverse. Bisogna leccarle e riconoscerneil sapore». Il gioco partì. Naturalmente letavolette avevano il loro naturale gustolegnoso e nulla di più, ma la Squadrigliadei Castori venne notata immediatamenteperché tutti avevano una bella lingua blurasposa, come il resto della cavità orale.«Che c’è? Che avete da guardarci tutticosì?». I ladroni erano stati scoperti, senzapossibilità di scampo. Il resto della storianon vale la pena di essere raccontato: ibanditi scornati, i capi furiosi, le punizionie tutte le vergogne che seguirono.La faccenda ebbe un seguito serale, cheperò Augusto non conobbe mai. I capi avevanonotato che Cesare, uno dei rover in servizio, nonaveva mai aperto bocca pertutto il giorno. La seragli fecero un saccodi domande, ma luirispondeva soltanto con«Mhh» e «Gnaa». Alloralo acchiapparono indue e gli forzaronola mascellaaprendogli la bocca:era tutta blu.


COME SIMULARE LE PUNTURE D’INSETTOUsare del cerone rosa o anche un rossetto essiccato e poi polverizzatoo del phard. Utilizzare non tutta la superficie del dito ma solo quella depolpastrello o della punta, poiché si tratta si piccolissime superfici (nonpensate sia facile, bisognerà allenarsi!).Al centro simulare il punto del morso con unpunto nero, si può usare un matita per contornoocchi, ma anche una penna ad inchiostroliquido molto fine.In caso di ricostruzione di un morso “grattato”,ampliare l’area di arrossamento di circa uncentimetro di raggio, aumentare il volumedel pomfo (il gonfiore creato dal morso),mettendo più cerone e non annerire ilpunto del morso, ma posizionare un sotti-le efine strato di cera (qualche millimetro, non di più), sulla quale abbiamospennellato dello smalto lucido (bisogna rendere l’effetto delliquido fuoriuscito a causa del grattamento).IN CASO DI MORSO DI ZECCAArrossare la parte periferica con il cerone(rosa/rosso chiaro).Bordare di nero o grigio scuro i bordi del morso(matita nera per occhi o pennello a puntafinissima con tempera ipoallergenica).La zecca può ricavarsi dalla lavorazione di plastilina o argilla,i più bravi si possono cimentare nella scultura dellegno (impresa non facile, considerate le minime dimensioni).16VenticinquesimachiacchierataAIUTAREGLI ALTRIAgesci • Scopriamo insieme B. – P. in SCOUTISMO PER RAGAZZIINSERTO DI SCOUT AVVENTURA N. 2 DI APRILE <strong>2010</strong>a cura della redazione di SCOUT <strong>Avventura</strong> – scout.avventura@agesci.it


AIUTARE GLI ALTRIDI LUCIO COSTANTINI - DISEGNI DI B.–P.I morsi non sono tutti ugualiA CURA DI MARCO LEONARDI E DARIO FONTANESCA - DISEGNI DI CHIARA BEUCCICoordinamentoeditoriale:Paolo VanziniGrafica eimpaginazione:Roberto CavicchioliTesti di:Mauro BonominiLucio CostantiniDario FontanescaMarco LeonardiDisegni di:B. –P.Martina AcaziChiara BeucciSara DarioAnna DemurtasSara PalomboIsacco Saccoman“…Si rendono utili e aiutano gli altri”. Così il terzoarticolo della nostra Legge che ci può consentiredi mettere in atto strepitose, quanto silenzioseBuone Azioni: la nostra “specialità”, dasempre. Che non si traduce, secondo l’ immaginepiù diffusa e stranamente dura a morire,nel... forzare una vecchietta ad attraversare lastrada, ma in molto di più. Forse è l’articolo cherispecchia maggiormente quel nostro modotutto particolare di essere, di pensare, di agire.Noi per gli altri. Senza chiedere nulla in cambio.Millenovecentoe... Campo Estivo di Reparto trale fitte abetaie della foresta di Tarvisio, a duepassi dall’attuale Slovenia. Il torneo di rugbyscout aveva consentito ai Leopardi di distaccarele altre Squadriglie di un bel po’ di punti. Il loroentusiasmo era alle stelle. Ad un certo punto...“crak!”. Sì, i più vicini a Marco, tra i quali c’eroanch’io che arbitravo la partita, udirono nettamentequel rumore, come di un ramo secco che si spezzi. Marco, ilVice dei Camosci, rovinò a terra lanciando un urlo di dolore acutissimo.Gli fummo intorno: una gamba era vistosamente storta. Fecisubito ciò che da anni ero andato trasmettendo ai ragazzi del mioReparto: pretesi che accanto al ferito ci fossero solo le persone ingrado di aiutarlo.La partita fu sospesa, gli Scout, guidati dai Capi, dirottatisu altre attività. Accanto a me rimase soltanto unodegli aiuto Capi, Giorgio, e Andrea, il Vice dei Leopardiche aveva da tempo conseguito la Specialità di Ambulanziere.Non gli dissi niente, non ne avevo bisogno,consapevole che avrebbe saputo che cosa faree l’avrebbe fatto bene. Fu così infatti. La steccaturadella gamba venne eseguita da lui con molta perizia.A Marco somministrammo degli antidolorifici. Cari-Quante volte siamo rimasti vittime dell’attacco di stormi di zanzaresoprattutto durante l’Estate?Che fastidiosi segni ci lasciano sulla pelle e che prurito!E se a morderci non è una classica zanzara, ma uno strano volatileche sembra un misto fra una libellula e un elicottero? Che fare?In base alla gravità del morso ed ai primi sintomi che r i -scontriamo dobbiamo intervenire velocemente.Innanzitutto NON grattarsi.• Detergere la parte interessata e se possibileapplicare del ghiaccio (non a diretto contattocon la pelle, usare una garza o un pezzo distoffa pulito).• Usare anche pomate da banco che attraversovari principi attivi alleviano il dolore e i fastidi.• Se il pungiglione è ben visibile e facilmenteestraibile è possibile estrarlo con una pinzetta(con attenzione e delicatezza).• Se a seguito del morso di un insetto avvertiamocapogiri, vertigini, fatica a respirare esi osserva gonfiore al viso, alle labbra e allagola, ci si deve immediatamente recare al più vicino ProntoSoccorso; tali manifestazioni possono spesso anticipare una reazioneallergica che può portare anche ad uno shock anafilatticoe in breve tempo, nei casi più gravi, può mettere a repentaglioanche la vita (non sottovalutiamo dunque la situazione!).Al Campo Estivo conviviamo di sicuro con zanzare, api, vespe, calabroni.Il grado, il colore, l’intensità dell’arrossamentodipendono dalla sensibilità di ciascunodi noi e dalla capacità irritante del liquidoiniettato dall’insetto o dalla capacità chel’insetto ha di aggredire fisicamente la nostrapelle (pensiamo alle zanzare che nonsono tutte uguali ed al morso di zecca).2 15


Il consiglio che diamo èquello di evitare straniimpacchi consigliati dalsolito zio\cugino saputello(dentifricio, olio,ecc) perché così facendosi può andare incontro ainfezioni anche gravi.Comprendendo i gradied il concetto di ustione,possiamo adesso pensarea come riprodurrefedelmente tale evento.Innanzitutto è necessarioevidenziare che alcunericostruzioni possonoessere realizzate anchecon elementi naturali,ma in tali casi è obbligatorio verificare o accertarsi che chi fungerà da “cavia”non sia allergico a tali elementi naturali di trucco. Per i prodotti compratiin merceria o nei negozi autorizzati a vendere materiali e prodottiper scopi scenici, accertarsi sempre che ciò che si compra sia assolutamenteipoallergenico o assolutamente neutro e non irritante.ELEMENTI E TECNICA DA UTILIZZAREIl cerone è senza dubbio l’elemento principe, sono necessari i colori rosso,nero, marrone e rosa.Rossetti di questi colori (che la mamma non usa più) o comunque stick invendita nei negozi di trucchi possono costituire una eccellente variante(occhio sempre però alla ipoallergenicità).Cera (possibilmente rosa) per imitare le vescicole, lasciate freddare e posizionatesulla pelle una volta solidificate.L’arrossamento va creato sfumando dal centro verso l’esterno.Ponete al centro più prodotto.Utilizzate i colori più intensi al centro e quelli più chiari per eventuali sfumatureaggiuntive.14catolo sull’auto di Giorgio puntammo sull’unico posto che sapevamodotato di un ambulatorio: la locale caserma degli Alpini.Ci accolse un ufficiale medico.Si interessò alle condizioni del ferito, ma aggiunse subito che sarebbestato meglio portarlo fino all’ospedale più vicino, che volevadire a... novanta chilometri di distanza. Guardò con attenzione lasteccatura e mi chiese: “l’ha eseguita lei?” “No – risposi - uno deinostri ragazzi”. “Complimenti!”. Non aggiunse altro, ma gli occhi glibrillavano.Di stupore e ammirazione.Anche i sanitaridel pronto soccorsodell’ospedale rimaseromolto colpiti da come erastata eseguita la steccaturae vollero sapere chine fosse stato l’autore.Quando Marco poté lasciarel’ospedale con lagamba ingessata, i medici non esitarono a dire ai suoi genitori chela frattura era davvero brutta, ma che proprio grazie alla steccaturadi quel ragazzo di quattordici anni, eseguita bene e subito, erastato possibile mantenere in asse l’arto, spezzato in due punti...Questo ricordo credo contenga una morale: uno Scout sa cheper aiutare gli altri, accanto alla buona volontà, ci vuole la giustacompetenza...3


Quando le emozioni ci travolgono…DI LUCIO COSTANTINI - DISEGNI DI ISACCO SACCOMANLE ustioniA CURA DI MARCO LEONARDI E DARIO FONTANESCA - DISEGNI DI MARTINA ACAZIUno Scout o una Guidadovrebbero esserepreparati, in proporzioneall’etàe all’esperienza,a mettere in attoun intervento diprimo soccorso. Visono però delle situazioniche non èfacile affrontare erichiedono un interventodel medicoo di personale sanitario. Bisogna sapere distinguere le une dalle altre.Nel corso di un’intervista venne chiesto allo scalatore Reinhold Messner senel corso delle sue imprese non provasse mai paura. Rispose che la pauraera fedele compagna delle sue scalate, e proprio grazie ad essa egli riuscivaa riconoscere i pericoli e a superare gli ostacoli, rinforzando la sua volontà.La nostra società avanzata, caratterizzata da stimoli eccessivi e da ritmispesso insostenibili (facciamo troppe cose e troppo in fretta) può scatenaredegli stati d’animo non facilmente governabili. Uno dei più diffusi è lostato d’ansia. Essa si differenzia dalla paura che implica unpericolo oggettivo, reale, con il quale confrontarsi e difronte al quale due sono le possibilità: la fuga o la lotta.Cose vecchie come l’umanità. Quando si prova dell’ansiainvece si sperimenta uno stato continuo e irrazionaledi apprensione per un evento temuto e ingigantitonella mente (l’escursione in montagna del giorno dopoimmaginata difficile) o, in certi casi, anche molto desiderato,come ad esempio l’attesa che precede l’incontroper la prima volta con una persona a cui teniamo molto.I sintomi possono essere: nodo alla gola, batticuore,sudorazioni improvvise, senso di stordimento,respiro corto e affannoso, ... Dall’ansia si desiderafuggire e nel contempo siUno degli imprevisti più frequenti durante le nostre attività (Uscite, Campi,Missioni, ecc) sono di sicuro le bruciature, meglio dette ustioni.Tutti prima o poi ci incappiamo; l’acqua bollente su mani o piedi, l’olio caldoche schizza o la classica fiamma del fuoco di bivacco.Il loro trattamento è diversificato in base alla gravità. Infatti le possiamoclassificare in tre grandi categorie che ad i nostri occhi si presentano inquesta maniera:I° grado: Arrossamento e gonfiore della parte interessata (eritema).II° grado: Arrossamento e presenza di “flittene” (bolle).III° grado: La pelle si presenta carbonizzata.Di seguito troverete una tabella con le modalità d’intervento immediato,ed il trattamento secondario.4 13INTERVENTO IMMEDIATOLavare con acquae raffreddarela parte ustionata.Coprire con garze sterili.Lavare con acquae raffreddarela parte ustionata.Non spaccarele flittene (bolle).Pulire l’ustione ecoprire con garze sterili.Lavare con acquae raffreddarela parte ustionata.Non staccare parti diderma e\o tessuticarbonizzati.Coprire con garze sterili.Si possono usare cremeda banco che spesso contengonocortisone, mal’importante è tenerepulita e coperta l’area interessata.Si consiglia il trasportodell’infortunato al prontosoccorso o alla guardiamedica più vicina, perfare prescrivere da unmedico il trattamentopiù adatto.Trasportareimmediatamentel’infortunato al più vicinopronto soccorso.


12una forma dovutaa infezione grave,dove la pelle, invecedi essere freddae umida, è calda esecca: è lo shocksettico.Come si può rappresentare uno shock? Dal punto di vista truccouna cipria tipo “porcellana” sul volto e sulle mani possono darel’idea del pallore. Una buona rappresentazione si ottiene anchecolorando leggermente le labbracon un rossetto viola scuro(qualche prova vi permetteràdi trovare l’effetto migliore).Più difficile rendere l’idea delsudore, dato che spruzzandogoccioline d’acqua rischierestedi combinare guai con la cipria,esistono gel utilizzati perla fotografia di cibo che sono“asciutti” e durevoli, ma nonsono di facile reperibilità. Anche qui la recitazione deve essere bencurata, senza esagerare: movimentiincerti, qualche passo barcollante,parole sconnesse, respiroaffrettato e quindi caderea terra (non si cade di colpo! Losvenimento dello shock è piuttostoun afflosciarsi). Un attoreparticolarmente dotato riusciràanche a mostrare il bianco degliocchi ruotandoli verso l’alto e tenendole palpebre semichiuse, inmodo da nascondere la pupilla,l’effetto è assicurato!vorrebbero accanto personeche siano in gradodi rassicurarci. Uno statod’ansia protratto neltempo può portare unapersona a fuggire le situazioniimmaginatedense di pericolo e puòpregiudicarne l’autonomia.Sul momentola rassicurazione puògiovare, mantenendosicalmi, tranquilli, facendo comprendere con tono pacato all’ansioso che larealtà non è come lui se l’immagina. L’ansia è però un disturbo che non èfacile da riconoscere negli altri e da affrontare. Non esitate a ricorrere almedico di fronte a situazioni di questo genere.Più complicato l’attacco di panico, la “paura della paura”, manifestazioneche genera una sensazione di pericolo estremamente elevata. Possono esserepresenti diversi sintomi contemporaneamente: palpitazioni, sudorazione,tremori di diversa intensità, senso di soffocamentoo fiato corto, sensazione di asfissia, dolore al torace,nausea o disturbi addominali, sensazione di perditadi equilibrio, di irrealtà o di essere distaccatida se stessi, paura di impazzire o di morire,formicolii in varie parti del corpo, brividio vampate di calore... L’attacco di panicoper essere riconosciuto cometale dovrebbe essersi sviluppatoall’improvviso, raggiungendola massima intensità in unadecina di minuti. Inoltredovrebbero essere presentiquattro o più deisintomi su citati. Anchein questo caso è bene riconoscerei propri limiticome... ambulanzieri e ricorrereal medico.5


Il trucco c’è e si vede!DI DARIO FONTANESCA - DISEGNI DI ISACCO SACCOMANE lo chiamano shockDI MAURO BONOMINI - DISEGNI DI ISACCO SACCOMANUno degli atteggiamenti sui quali Baden –Powell hasempre insistito molto si basa sul concetto che unEsploratore o una Guida devono sempre sviluppare unacutissimo senso dell’osservazione.Nasce infatti dall’osservazione attenta e scrupolosadei particolari la capacità di imparare non soloil “come”, ma spesso anche il “perché” avvenganocerti eventi.Volendo stimolare il Reparto o la Squadriglia con un giocodi simulazione di Pronto Soccorso o di Pronto Intervento (ma anche altritipi di giochi), saremmo certamente costretti a “studiare” e comprenderelo sviluppo di certe situazioni e questo perché ciò che si presenta nel giocodeve assolutamente essere “veritiero”: il colore del sangue arterioso èdiverso da quello venoso, una frattura semplice è diversa da una fratturacomplicata o da una esposta, la puntura di una vespa è dissimile dal morsodi una zecca, tutti questi eventi, generalmente sono caratterizzati da reazionidella cute, arrossamenti, versamenti ematici e via così.Per creare un avvincente gioco di simulazioneè dunque necessaria un’attenzioneestrema ai particolari, alla realizzazione,all’utilizzo corretto del piùadatto materiale per creare il piùreale effetto (visivo,tattile e perché no,anche olfattivo…),qualunque “eventodoloroso”dunque se benosservato estudiato, potràessere riproposto,basteràporre attenzionealla scelta ed all’uso di trucchi, colori, materiali, oggetti che servono alloscopo di creare un trucco, talmente preciso nei particolari da sembrar vero.Se notate una persona che comincia a barcollare, sbiancare, respirareaffannosamente, parlare in modo sconnesso, magari addirittura,crollare a terra, e sentendogli il polso (con indice e medio postisul collo dell’infortunato, appena sotto all’angolo della mandibola)percepite un battito con poca forza, accelerato, e una pelle freddae sudata, allora siete probabilmente di fronte ad una persona instato di shock. Questo è il termine medico comune per definire unproblema di portata circolatoria del sangue, non più sufficiente adirrorare il cervello. Le cause possono essere tante: da malattie escompensi cardiaci, a perdita di liquidi (per sudorazione eccessiva,per diarrea o vomito), per un trauma, per un forte dolore improvviso,per una emorragia grave, per ustioni molto estese. Esiste anche• In caso di shock l’intervento di primo soccorso più efficace èstendere la persona e rialzare le gambe più in alto del cuore,facilitando il ritorno del sangue verso di esso. Non rialzaremai la testa con cuscini, rendereste la respirazione più difficoltosa,anzi, meglio se essa è leggermente più bassa.• È sempre necessario asciugare il sudore immediatamente, perevitare che il raffreddamento della cute porti a peggioramentodella situazione.• Ovviamente in caso di emorragia bisogna tamponare la ferita.• D’estate sono frequenti gli shock dovuti a colpi di calore, dovei capillari periferici si dilatano per l’alta temperatura, causandoun improvviso abbassamento della pressione sanguigna.Qui è necessario portare la persona infortunata all’ombra,raffreddare la fronte, asciugare il sudore e mettere sempre legambe in alto.• - In tutti i casi chiamare aiuto è doveroso.• - Anche se si trattasse di un malessere passeggero, è bene farrestare a riposo la persona per un po’ di tempo, in modo chepossa riprendersi bene, e fare in modo di sostenerla mentre sirialza (lentamente, per evitare ricadute).6 <strong>11</strong>


quantitativo di sangue perdutoè eccessivo inizia pallore,confusione mentale, calodelle forze, battito acceleratodel cuore, sino allo svenimentoe peggio.Quindi di fronte ad una feritala necessità primaria èquella di fermare l’emorragia,questo si ottiene comprimendolacon un tamponedi garza sterile (ricordate dinon usare il cotone direttamentesulla ferita, meglio la garza!). L’uso del laccio emostatico,per quanto presente nell’immaginario di tutti, è da sconsigliare senon in casi disperati, in quanto blocca anche la circolazione nellezone sane.Altro rischio di una ferità è la contaminazione da parte dello sporcopresente nell’ambiente: indispensabile, anche qui, lavare e disinfettarela ferita (meglio con disinfettanti che non bruciano). Se laferita è molto larga, è possibile ravvicinare i bordi mediante l’uso diparticolari cerotti (steri-strip sterili), da applicare dopo aver disinfettatoe asciugato bene.Per rappresentare una ferita, si può utilizzare un fondo di garzaadesiva, appena rialzato, da ricoprire nei bordi con cerone e fondotinta, usando un pastello rosso da carnevale per segnare il fondoe mettendo sopra della marmellata diamarene, che utilizzeremo anche nelleparti intorno per simulare il sangue rappreso.Il pastello rosso va bene ancheper disegnare graffi, ma bisogna fareattenzione a non esagerare e perderecosì la sensazione di realtà. Si può utilizzareun colorante per alimenti rossomischiato con un po’ di farina per dagliconsistenza. Esistono preparati (costosi)già pronti nei negozi di articoli teatrali.Per simulare un corpo estraneo, ad esempio un vetro, si utilizzaplastica trasparente fissata sempre alla base di garza adesiva.10Oggi mi sento proprio le ossa rotteDI MAURO BONOMINI - DISEGNI DI SARA DARIOLe ossa sono la struttura portante del nostro corpo, proteggonoi nostri organi interni (come il cranio che protegge il cervello e iltorace che protegge il cuore e i polmoni) e permettono, con il contribuitodei muscoli, dei tendini e della articolazioni, tutta la seriemovimenti e di spostamenti che siamo in grado di mettere in atto.Quando un osso viene sottoposto ad una tensione eccessiva, oppureviene colpito violentemente da un corpo contundente, può rompersi,in tutto o in parte. La rottura completa di un osso comportaspesso l’incapacità di muovere l’arto a cui esso fa da supporto.I segni di frattura possono anche essere solo dolore e un rigonfiamentonella zona colpita, in altre situazioni si noterà invece unvero e proprio scalino che interrompe la continuità dell’osso.Le fratture possono poi uscire all’esterno del complesso muscolipelle,in questo caso non bisogna cercare di rimettere a posto l’ossosporgente, perché i monconi ossei sono taglienti e rischierebberodi peggiorare la situazione. La perforazione della pelle, oltre a causarespesso emorragie (i vasi sanguigni passano vicino alle ossa), èuna porta aperta per infezioni spesso gravissime.Per rappresentare queste situazioni, in particolare lafrattura esposta, con l’osso all’esterno, si può recuperareun vero osso... ovviamente non umano, vannobene quelli che ci può fornire il macellaio. Per poterliutilizzare dobbiamo però eliminare tutte le tracce dicarne e tendini, bollirli a lungo e quindi disinfettarliper bene. Per fissarli si fanno passare in mezzo ad uncerchietto di garza adesiva che farà anche da baseper il trucco. Con cerone e fondo tinta solido copriremola parte di garza visibile, mentre con marmellatadi amarene o tempera rossa simuleremo il sangue aibordi dell’osso e sul suo bordo esterno.Le fratture più indicate per la nostra simulazione sarannoquelle della gamba (tibia e perone) e del braccio(omero) o dell’avambraccio (radio e ulna).Una frattura non esposta si può rappresentarecon un piccolo “pacchetto” di gar7


za normalefissato conla garza adesiva.Il ceronee il fondo tintadovranno però essereun po’ più chiari al centro, per simularela distensione dei tessuti. Unagran parte, nella simulazione, giocheràanche la recitazione, con strilli di doloreanche per minimi movimenti dell’artomalato.Come primo soccorso, le ossa fratturatesi devono fissare con elementi rigidi esterni(rami o assicelle), che dovranno esserelegati in modo da impedire anche i movimentidelle articolazioni a monte e avalle della frattura. Tra questi elementie la pelle ricordiamo sempre di inserireun supporto morbido (ad esempioun maglione) per evitaredanni alla pelle.Le fratture alle mani sifissano legando la manoferita ad una palina rotonda(delle dimensionidi una pallina da tennisdi stracci o di garza.Le fratture di femorerichiedono l’uso di unabarella rigida, o di un’asselarga che sostenga ilcorpo e le gambe unite.Le fratture costali, invece,non richiedono bendaggio fissaggi, bisognasolo fare attenzione aimovimenti.8Emorragie: conoscere,intervenire, simulareDI MAURO BONOMINI - DISEGNI DI ANNA DEMURTASIl sangue è un tessuto fluido che, per ilcorpo umano, ha moltissime funzioni.La funzione vitale principale è quella diportare ossigeno alle cellule, che senzaquesto elemento non sono in gradodi sopravvivere. Ma anche il trasportodi altri elementi, gli elettroliti, è di primariaimportanza, visto che anch’essisono basilari per le cellule.Senza alimenti e senz’acqua si resistequalche giorno, senza elettroliti pocheore, senza ossigeno pochi minuti. Ilsangue viene trasportato nei vasi sanguignied è spinto con forza dalle contrazioniritmiche del cuore. Quando ivasi sanguigni vengono tagliati, rotti odanneggiati il sangue defluisce o all’esterno o in cavità interne alcorpo umano.Il quantitativo di sangue presente nel corpo umano dipende dalpeso della persona, in media sono circa 5-6 litri, il colore rosso èdato dal ferro contenuto nell’emoglobina, la sostanza che, all’internodegli eritrociti (globuli rossi), trasporta ossigeno e restituisceanidride carbonica. All’internodel sangue ci sono ancheelementi corpuscolari, comei globuli rossi e bianchi, ele piastrine, che svolgonoun’importante funzione nellachiusura delle ferite.Se la perdita di sangue (emorragia)non è eccessiva e si riescea chiudere presto la ferita,l’organismo è in grado direcuperare senza grosse conseguenze,ma quando il9


L’ultimo messaggio di B.-P. agli esploratoriCari Scout,Se avete visto la commedia Peter Pan vi ricorderete che il capo dei pirati ripetevaad ogni occasione il suo ultimo discorso, per paura di non avere il tempo di farloquando fosse giunto per lui il momento di morire davvero. Succede press’a poco lostesso anche a me, per quanto non sia ancora sul punto di morte, quel momentoverrà, un giorno o l’altro; così desidero mandarvi un ultimo saluto prima che cisepariamo per sempre.Ricordate che sono le ultime parole che udrete da me: meditatele. Io ho trascorsouna vita molto felice e desidero che ciascuno di voi abbia una vita altrettantofelice. Credo che il Signore ci abbia messo in questo mondo meraviglioso per esserefelici e godere la vita. La felicità non dipende dalle ricchezze né dal successo nellacarriera, né dal cedere alle nostre voglie. Un passo verso la felicità lo farete conquistandovisalute e robustezza finché siete ragazzi, per poter essere utili e goderela vita pienamente una volta fatti uomini. Lo studio della natura vi mostrerà diquante cose belle e meravigliose Dio ha riempito il mondo per la vostra felicità.Contentatevi di quello che avete e cercate di trarne tutto il profitto che potete.Guardate al lato bello delle cose e non al lato brutto.Ma il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri, cercatedi lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato e, quandosuonerà la vostra ora di morire , potrete morire felici nella coscienza di non aversprecato il vostro tempo, ma di avere fatto del vostro meglio. «Siate preparati»così, a vivere felici e a morire felici. Mantenete la vostra Promessa di Scout, anchequando non sarete più ragazzi, e Dio vi aiuti in questo.Il vostro amico16VenticiseiesimachiacchierataCIVISMOAgesci • Scopriamo insieme B. – P. in SCOUTISMO PER RAGAZZIINSERTO DI SCOUT AVVENTURA N. 3 DI GIUGNO <strong>2010</strong>a cura della redazione di SCOUT <strong>Avventura</strong> – scout.avventura@agesci.it


CIVISMODI LUCIO COSTANTINI - DISEGNI DI B.–P.Coordinamentoeditoriale:Paolo VanziniGrafica eimpaginazione:Roberto CavicchioliTesti di:Chiara BeucciLucio CostantiniChiara FontanotFrancesco IandoloFrancesco ScoppolaDisegni di:B. –P.Chiara BeucciSara DarioAnna DemurtasChiara FontanotSara PalomboIn questa chiacchierata, che conclude Scautismoper ragazzi e Baden-Powell riprende leprime righe del libro: “Immagino che ogni ragazzodesideri rendersi utile alla sua Patria inun modo o nell’altro”. Il testo ha più di cent’anni.Tuttavia i concetti espressi dal nostro fondatoresono attualissimi. Il suo è un esplicitoinvito rivolto a voi ragazzi perché cerchiate direndere il mondo migliore di quanto non lo abbiatetrovato. Per poterlo fare è indispensabileprepararsi al proprio ruolo di futuri cittadini,facendo del civismo - che B.-P. definì “attivo attaccamentoalla comunità” - uno degli atteggiamenticaratteristici di uno Scout. B.-P. vi esortaa essere simili ai mattoni di un muro, ognunodei quali sopporta la sua parte di carico. Bastache un solo mattone si sgretoli per comprometterela solidità della parete: un invito a fare lavostra parte con serietà a partire dall’impegnoquotidiano nella scuola, alimentando la consapevolezzache le pareti scolastiche sono il luogo in cui porrete lebasi per costruire le vostre conoscenze che vi torneranno utili piùcose dette prima di iniziare il gioco.Se il ricevitore sa rispondere in modo corretto alla domanda, può rilanciarela pallina ad un altro giocatore, rivolgendogli a sua volta una domandasu se stesso, altrimenti viene eliminato.Il gioco può continuare per quanto tempo si vuole, oppure fino ad eliminazionedi tutti i giocatori, tranne uno che risulterà vincitore del gioco.Cerca di capire a quale altro giocatore si riferisce ciascuno di essi.LA PUBBLICITÀMateriale occorrente: carta e pennaNumero di giocatori: una o più squadriglieIl Capo gioco, primi di iniziare il gioco, deve preparare per ciascun giocatoreun foglietto sul quale scrive il nome di un oggetto, il più bizzarropossibile (l’aspiraforfora, lo sbucciuva, lo stirarughe…).All’inizio del gioco ciascun giocatore pesca un di questi foglietti, leggel’oggetto scritto, senza rivelarlo agli altri giocatori.Il gioco consiste nel “pubblicizzare” agli altri giocatori il proprio oggettosenza dirne il nome o una parte di esso (ad esempio nel caso dell’aspiraforforanon si possono usare le parole “aspirare” e “forfora”). È possibileaiutarsi con il mimo per far capire agli altri giocatori quale oggetto si stapubblicizzando.Il primo giocatore che indovina l’oggetto sarà ilprossimo a pubblicizzare il proprio.Il gioco risulterà tanto più divertente quantopiù ciascun giocatore riuscirà a proporre ilproprio oggetto come qualcosa di utile e indispensabileagli altri, cercando di venderlo, nonsemplicemente cercando di far capire cos’è.La telefonata del capo squadrigliaLa linea telefonica è un po’ disturbata… Quale messaggioha per te il capo squadriglia?2 15


Si passa quindi ad un’altra coppia di giocatori e si ripete il gioco.È possibile organizzare un vero e proprio torneo di “litigate”, al terminedel quale verrà decretato il campione più chiacchierone.RISPONDI TU PER MEMateriale occorrente: una pallinaNumero di giocatori: una o più squadriglieÈ un gioco utile per esercitare le nostre capacità d’ascolto ma anche lanostra memoria.Può essere proposto anche in gruppi nuovi, per migliorare la conoscenzareciproca.Prima di iniziare il gioco vero e proprio ciascun giocatore avrà <strong>30</strong> secondiper raccontare qualcosa di sé, che non sia visibile e che riguardi possibilmenteaspetti del carattere, gusti, interessi…I giocatori sono seduti in cerchio e uno di essi tiene in mano la pallina.Al “Via” il giocatore lanciala pallina ad un altrofacendogli una domanda,ad esempio: “Qual è il tuopeggior difetto?”.Il giocatore che riceve lapallina, a questo punto,non deve rispondere basandosisu se stesso, ma sulgiocatore che ha lanciatola pallina.Le domande devonoriguardare possibilmente le14avanti nella vita. Un discorso non facile, lo so, ma che ogni Scoutche si rispecchi nella Legge dovrebbe aver presente.Baden-Powell suggerisce saggiamente, una volta che siate divenutimaggiorenni, di resistere alle lusinghe di questo o quell’uomo politicoe, prima di scegliere un partito o un altro al fine di esprimereil voto, di soppesare bene se qual raggruppamento stia agendo peril bene di tutti; esorta anche a non tenere in alcun conto le ideeestremistiche in quanto “assai di rado valgono qualche cosa”.Se avrete la pazienza di sfogliare Scautismo per ragazzi proprio inqueste pagine vi imbatterete in un disegno dell’autore che rappresentadue elefanti birmani che collaborano per sollevare dei tronchi.La didascalia dice: “Gli elefanti di Burma possono insegnareuna lezione a tutte le nazionidel mondo: lavorando insiemepossono trasportare i carichipiù pesanti”. Un invito a superarele differenze tra i vari Paesi,cercando piuttosto di gettaredei ponti verso di essi tramitel’amicizia, atteggiamentocapace “di impedire guerrefuture”, unico garante di unapace durevole.Il richiamo ai raduni internazionali,il jamboree, esprimeuna felice idea anticipatrice diB.-P.: in essi egli vedeva unagrande, splendida opportunitàper abbattere tutte le barriere, linguistiche, sociali, religiose, razziali,psico-fisiche e un chiaro messaggio di pace che i giovani ditutto il mondo potevano mandare ai governanti delle nazioni.Il fondatore riteneva che lo Scautismo potesse formare dei cittadinipartecipi e attivi, tolleranti e rispettosi, pronti ad assumersi laloro responsabilità per il bene della comunità, da quella piccola dellaclasse, della scuola, del quartiere, a quella della città, fino a quellapiù ampia della propria patria e del mondo intero. Baden-Powellsapeva guardare lontano. Condividiamo il suo pensiero. Il mondo incui viviamo ha bisogno di gente operosa. Per promuovere il bene ditutti. Dimostrandolo con i fatti. Da Scout.3


Il nostro GovernoDI FRANCESCO SCOPPOLA - DISEGNI DI SARA DARIOChe forma politica ha la tua Squadriglia? Hai un Capo Squadriglia che ticomanda come se fosse un sovrano assoluto? Oppure ogni Esploratore hadiritto di parola e di contributo come se fossimo in democrazia? O ancoratu hai la possibilità di discutere, ma poi tanto decide sempre lui?La Squadriglia ricalca, o almeno dovrebbe ricalcare, un perfetto esempiodi democrazia partecipata incui ognuno, con il proprio contributo,favorisce la scelta delleImprese, collabora con gli altri,svolge il proprio incarico.In tutte le democrazie c’è qualcunoche governa o forse nelnostro caso è meglio dire che coordinae guida: si tratta del CapoSquadriglia che, grazie all’esperienzae alla responsabilità acquisitanel tempo, guida il gruppofavorendo la crescita di tutti,ascoltandoe supporta n d oi più piccoli, facendo in modo che lenozioni apprese nel tempo diventinopatrimonio di tutti.Il Capo Squadriglia si colloca al verticedi questa struttura democraticaed è aiutato dal Vice Capo che,collaborando con lui, lo aiuta nellaricerca e nel confronto delle decisioniutili a tutta la Squadriglia partecipandoall’animazione della Squadriglia.Il Vice è l’elemento di continuitàdella Squadriglia e si prepara,A ciascuna parte vengono dati 10-15 minuti per prepararsi al processo(domande, testimonianze…). Poi i giocatori si dispongono proprio comein un tribunale: l’imputato al centro, la giuria a fianco del giudice e i dueavvocati con rispettivi testimoni a destra e a sinistra dell’imputato.Il Giudice elenca i capi d’accusa dei quali è accusato l’imputato e parte ilprocesso. È molto importante che il Giudice mantenga l’ordine e guidi ildibattito, dando la parola ad una parte e all’altra, gestendo interrogatorie contro interrogatori e prestando attenzione ai tempi.Il ruolo degli Avvocati potrebbe essere assegnato a Capi squadriglia, inmodo che questi abbiano l’occasione di esercitarsi nel parlare di fronte adun gruppo e nel farsi ascoltare. Dopo le arringhe finali dei due Avvocati,la Giuria potrà emettere il verdetto.IL DISCORSOMateriale occorrente: carta e penna per ciascun giocatoreNumero di giocatori: due o più squadriglieI due Capi squadriglia si dispongono ai lati oppostidi una stanza, gli squadriglieri si siedono al centro.Al “Via” del Capo gioco, un Capo squadriglia deveiniziare a parlare di un argomento a sua scelta cercandodi catturare l’attenzione del pubblico sedutoal centro della stanza.I due Capi avranno la possibilità di parlare del proprioargomento per <strong>30</strong> secondi ciascuno, alternandosi nelladiscussione al segnale di un fischio da parte del Capo gioco. Dopo cinqueminuti ha termine il discorso e il pubblico ha la possibilità di scrivere sulproprio foglio la maggior parte dei concetti espressi da ciascun Caposquadriglia nel proprio discorso. Vince il giocatore del quale viene ricordatala maggior quantità di concetti espressi.LA LITIGATANumero di giocatori: quanti si vuole divisi a coppieIn questo gioco la difficoltà consiste nel riuscire a non farsi distrarre ea non perdere il filo del discorso. Due giocatori si siedono uno di fronteall’altro. Al “Via” ciascun giocatore inizia a parlare all’altro. Non vince chiurla più forte, ma chi riesce a parlare per più tempo possibile senza farsidistrarre dalla voce dell’avversario.Il giocatore che per primo si blocca o inceppa nel discorso o ripete unastessa frase viene eliminato.4 13


GIOCHI PER IMPARARE AD ASCOLTAREE FARSI ASCOLTAREDI LUCIO COSTANTINI - DISEGNI DI SARA PALOMBOTELEFONO SENZA FILI A SORPRESAMateriale occorrente: carta e pennaNumero di giocatori: una o più SquadriglieQuesto è un gioco che sfrutta l’effetto sorpresa:dobbiamo essere pronti ed attenti inogni momento, perché non sappiamo quandoe da chi ci verrà recapitato il messaggio.Il capo gioco sceglie una parola o una frase,facendo attenzione a non farsi vedere dagli altrigiocatori, e, in un momento qualsiasi della riunione,lasussurra all’orecchio di un alto giocatore. La parola o la frase non potràessere ripetuta più volte allo stesso giocatore. Questo giocatore a suavolta dovrà trasmettere il messaggio ad un altro giocatore. Per evitareche il messaggio venga sussurrato più volte alla stessa persona, assiemeal messaggio viene fatto circolare un foglietto sul quale ciascuno scriveil nome della persona che glielo ha trasmesso; si creerà così una lista dipersone da “evitare”.Il gioco termina quando il messaggio ritorna al capo gioco. Se i giocatorisono molti è possibile far partire più di un messaggio diverso, differenziandoi due percorsi facendo passare due biglietti di colore diverso.IL TRIBUNALEMateriale occorrente: carta e pennaNumero di giocatori: due o più squadriglieÈ una sorta di gioco di ruolo nel quale ciascungiocatore interpreta un parte. Sono necessari:un Giudice, interpretato possibilmentedal Capo Gioco, un Imputato, un Avvocatodell’accusa, un Avvocato della difesa e laGiuria, composta da non più di 10 persone. Sei giocatori sono numerosi è possibile assegnaretre Testimoni all’accusa e tre alla difesa. Il giocosi basa su una storia inventata appositamente per ilgioco, oppure suun racconto(stile Sherlock Holmes).12nell’esperienza, a prendere successivamente il posto del Capo.All’interno della Squadriglia ogni Esploratore e Guida assumono uno specificoincarico, proporzionato al proprio sentiero. Gli incarichi, come se fossimoin un ipotetico Governo, sono dei settori che si affidano singolarmenteai componenti della Squadriglia. Avremo così il magazziniere che cureràil materiale e verificherà che le casse si trovino in ordine; il tesoriere chegestirà al meglio il budget della Squadriglia; il guardiano dell’angolo, custodedella pulizia e dell’ordine; l’infermiere sempre pronto con la cassettadel pronto soccorso di Squadriglia; il cuciniere che sa cucinare con varietecniche e riesce ad improvvisare un lauto pasto con pochi ingredienti;il mercurio che organizza la catena telefonica e si occupa di far circolarerapidamente le informazioni.In questo “governo” può capitare che, in occasione di alcune Imprese messein piedi dalla Squadriglia, si assegnino dei posti d’azione e cioè dei compitilegati solo all’Impresa.Compiti che termineranno al momento della verifica.E come in tutte le democrazie che si rispettino, vi è un momento in cui cisi confronta tutti insieme per prendere delle decisioni e compiere scelte.Stiamo parlando del Consiglio di Squadriglia.Nel Consiglio di Squadriglia (che si deve riunire almeno una volta al mese),la Squadriglia prende le decisioni, discute le imprese, verifica il sentiero diognuno, assegna gli incarichi e gli eventuali posti d’azione. E’ forse il momentopiù importante incui ci si guarda tutti negliocchi, con le proprieresponsabilità e la possibilitàdi assumersi deicompiti.Questa dovrebbe esserela Squadriglia, la tuaSquadriglia: una grandepalestra di politica incui ognuno contribuisce,dice la sua, s’impegnaper portare a casa unbuon risultato crescendoinsieme agli altri, unademocrazia di tutti, unabella democrazia.5


un’impresa di civitasIO, ESPLORATORE E GUIDA DELLA MIA CITTàDI FRANCESCO IANDOLO - DISEGNI DI ANNA DEMURTASSabato ore 18 – Riunione di RepartoÈ da inizio anno che i nostri Capi Reparto ci stanno parlando del nostro impegnonel quartiere, non possiamo sempre stare reclusi nella nostra sede.Insomma, da quello che dicono sembra che non basta pitturare il proprioangolo di squadriglia per diventare un Buon Cittadino.E allora siamo tutti concordi che serve qualcosa di grande per dimostrarea noi stessi e agli altri il nostro impegno “civico”. E cosa c’è di meglio diun’Impresa?Iniziano a uscire le prime idee: c’è chi pensa a passare un pomeriggio congli anziani, chi invece pensa di animare un po’ la casa famiglia che è di frontealla nostra sede.Eppure i nostri Capi Reparto non sembravanoconvinti dalle proposte: “Questesono tutte idee nobili, ma state volandotroppo basso. L’impresa è qualcosa digrande, è qualcosa che resterà nel temponon solo a voi stessi che l’avete realizzata,ma a chiunque altro potrà essereutile”.Grazie a quelle parole iniziamo a pensaredavvero in grande. Siamo orientati su qualcosa che serva al nostro quartierema realizzato insieme ai nostri concittadini. Insomma, dovremo diventareuna sorta di capi-cantiere.LA PROGETTAZIONEPoco distante dalla nostra sedec’è un parco comunale da troppotempo dimenticato, dovenessuno può più entrare a causadell’incuria. Erba alta, panchinerotte, la strada non si distinguepiù dalle aiuole e gli alberi oramaisono davvero pochi. E alloraperché non metterci in giocoper sistemarlo? Decidiamo di di-gazzi e alle ragazze, soprattuttonell’età in cui sono Esploratori oGuide, ma anche dopo, l’opportunitàper poter andare controcorrente.Non per partito preso,ma nella convinzione che non èsempre vero che ciò che dice, ovuole la maggioranza, sia utile,vantaggioso, sano, veritiero.Inoltre il procedere controcorrente implica il desiderio di voler sapereche cosa ci sia al di là delle colline: aumenta cioè la sete di conoscenza,spinge a tentare nuove esplorazioni, nuove avventure.Se lo Scout è l’uomo dei boschi, come amava dire Baden-Powell,questo dovrebbe essere un piacere da coltivare.Uno Scout in gamba dovrebbe essere in grado di ascoltare, nelsignificato più ampio della parole: porsi cioè in atteggiamentopartecipe e attento non solo con le orecchie, ma anche con glialtri sensi; di più: con il cuore. Saper “ascoltare” è la premessa perpoter comprendere, farsi un’opinione diretta e personale, non superficiale,sulla realtà intorno. L’ascolto è fratello dell’osservazione,atteggiamento che ogni scout che ami definirsi tale dovrebbesaper coltivare. Se so ascoltare, osservare, apro le premesse per ilpasso successivo: la deduzione, che Baden-Powell definisce “trovareun significato a ciò che ho visto” (13a chiacchierata). Quellosuccessivo ancora l’azione. Il che significa apprendere per gradi,grazie anche all’esperienza, a ragionare con la propria testa. Sottraendosial fascino delle opinioni altrui che spesso condizionanoil nostro stile di vita, i nostri orientamenti e ci portano lontano daquello che percepiamo nella profondità del nostro animo. La nostrasocietà ha estrema necessità, anche tra i giovani, di personeautonome, vitali, creativee che mettano a disposizionele loro qualità peril bene di tutti. Che bellose l’esempio venisse propriodagli Scout e dalleGuide! Andare controcorrenteallora diventeràun piacere profondo!6 <strong>11</strong>


Il piacere di andare controcorrenteDI LUCIO COSTANTINI - DISEGNI DI SARA PALOMBOAvete mai provato a pagaiare controcorrente? E’ un’esperienzafaticosissima, ma entusiasmante. Anni fa alcuni amici rover ed iocostruimmo un paio di kajak. L’intelaiatura era di listelli di legno,il rivestimento di tela impermeabile. Robusti e flessibili insieme.Li collaudammo discendendo le acque tranquille verde smeraldodi un fiume della Bassa friulana che sfociava nella laguna diMarano. Non contenti, un’altra volta volemmo provare a remarecontrocorrente. Risalire un altro corso d’acqua fu molto faticoso:a volte ci pareva di non progredire affatto ed eravamo predadello sconforto, ma riuscimmo a raggiungerela meta. La soddisfazione fu enorme anche seeravamo stremati. Credo che quell’esperienzaper noi volle dire molto per il significato cheracchiudeva: andare nella direzione oppostanonostante la fatica, nel convincimento di raggiungerela meta attesa. Vi fa venire in mentenulla l’ostinata navigazione di Cristoforo Colombo?Quel suo voler raggiungere “l’Orienteattraverso l’Occidente”?Sono convinto che lo scautismo offra ai ra-10viderci in diversi gruppi per far fronte a tutte le necessità. È fondamentaleavere un gruppo autofinanziamento che dovrebbe assicurare l’acquisto diattrezzi nuovi e, con la collaborazione dei Capi Reparto, dovrebbe chiederel’aiuto del comune per le spese più grandi. Alcuni si dovranno occuparedella comunicazione e del “reclutamento” di cittadini volenterosi a collaborare.Poi avremo sicuramente bisogno di buoni falegnami e di qualchegiardiniere. Dopo un nostro primo sopralluogo abbiamo stilato il nostroprogetto e ora siamo davvero pronti a partire.REALIZZAZIONEL’autofinanziamento era andatomolto bene, avevamo potutoacquistare tutti gli attrezzi necessari.Anche il comune ci avevaassicurato il proprio sostegnoper quest’importante Impresa. Ilgruppo della comunicazione avevadeciso di indire la “GiornataVerde <strong>Avventura</strong>” e dopo qualcheresistenza erano riusciti a raccogliereun bel po’ di adesioni allafine delle messe e andando casaper casa. Finalmente è arrivata la domenica della “Giornata Verde <strong>Avventura</strong>”e sono tanti i cittadini che ci sono venuti ad aiutare. Ognuno munitodi rastrello, falce e tutto il necessario per pulire il parco. Gli aspiranti falegnami,che avevano già preso tutte le misure, nei giorni precedenti hannopreparato tutto l’occorrente per il montaggio delle panchine rinnovate.Ci abbiamo messo quasi una giornata di lavoro, interrotta solo da una brevepausa pranzo, per riuscirea dare una nuova vita aquello che abbiamo rinominato“Parco dell’Amicizia” eche sarà ricordato per sempregrazie a quegli alberiche abbiamo piantato tuttiinsieme attorno alla rosadei venti da noi realizzata.7


INTERNAZIONALE insidePrepararsi a diventare buoni cittadiniTESTO E DISEGNI DI CHIARA BEUCCINella 26 a chiacchierata, il nostro BP, ci lancia l’ultimasfida: essere dei buoni cittadini.Consiglio di rileggerla questa parte di “Scautismoper ragazzi”, io ci ho trovato tantaattualità.Credo che la prima cosa importanteda tenere bene a mente èche questo mondo è l’unicoche il Signore ci ha donatoe che vale la pena, sempre,fare di tutto perché sia unposto migliore, una casaper tutti. Quindi non esisteil “mio” o “tuo” mondo, masolo “nostro” e se tutti insiemeriusciamo a guardare la realtàcon queste lenti speciali, moltopuò cambiare.Pensare al nostro mondo, e al ruolo che ognuno di noi dovrebberivestire in esso, è fondamentale... ma si sa che gli Scout non sonodei teorici, per fortuna, sono gente pratica, che preferisce “fare”.Ma da dove iniziare?Potremmo fare un autofinanziamentoe raccogliere dei soldioppure con un banco alimentareriempire carrelli di alimenti da spedireai bambini poveri dell’Africa,per esempio. Ottimo, certo.Però… ti sei mai guardato intorno?Nel tuo quartiere, in quellazona un po’ lontana dal centro...sei sicuro che tutto quello che hairaccolto con il tuo lavoro debba esserespedito così lontano? Ti saraisicuramente accorto che le nostre8città si sono tinte di mille colori, i colori di paesi lontani e culturediverse dalla nostra.Pensa cosa potrebbe significare per te lasciare l’Italia, perché c’èuna guerra, o perché con i tuoi genitori non avete abbastanza damangiare..., per andare a vivere in uno Stato lontano, con una linguadiversa e usanze ancora più diverse... una bella sfida, senzadubbio!Non ti farebbe piacere trovare intorno a te adulti, ragazzi e bambiniche si mostrano accoglienti, gentili e che condividono con te,non solo cibo e un riparo, ma anche la voglia di conoscersi e stareinsieme?Per rendere “nostro” questo mondo bisogna partire dal nostro vicinodi casa, sia esso un concittadino finito in povertà, un bambinoche viene da lontano, una signora che aiuta la nonna a casa. È nelsuperamento dei confini, soprattutto quelli culturali, che sta il verovoler bene al mondo! Nel farsi fratello dell’altro, nell’essere vicinoe accogliente.Pensa come tutto potrebbe essere tutto più semplice, bello e pienodi serenità se ognuno di noi facesse il suo dovere di buon cittadino...B.-P. ci dice che siamo come mattoni di un muro. Se ognunodi noi fa bene il suo essere mattone il muro reggerà,ma se qualcuno si sottrae, costringe gli altri a caricarsi ditroppo peso e, ahimè, a sgretolarsi.C’è una canzone molto bella (“Canzonedell’appartenenza” - GiorgioGaber) che dice “Sarei certo dicambiare la mia vita se potessi cominciarea dire NOI...”Ecco, sveglia l’internazionaleche è in te e prova a sostituirequell’odioso IO...IO...IO...e guardati intorno, troveraidei meravigliosi TU da conoscere,formando, così, deiNOI!Teniamo ben aperti gli occhiper guardarci intorno, le mani per saper accogliere i vicini e, soprattutto,un bel cuore aperto per saper voler bene a chiunque è connoi in questo NOSTRO mondo!9


a da un po’ cheEguardavo il fazzolettonedi Davide.C’era una spillettache raffigurava unpaio di ali. Brillavanoperché erano statefatte con un metallolucente. E mi piacevanodavvero tanto.Allora ho chiesto a Davidedi prestarmele mala risposta è stata negativa,ed anche con una certafermezza. Mi ha spiegato chequelle ali erano il dono del suo piùcaro amico che gliele aveva regalate inuna occasione speciale. E allora gli hochiesto: “Come mai proprio le ali?”La risposta mi aveva lasciato a bocca aperta.Davide mi aveva spiegato che le ali erano ilsimbolo degli amici leali. Lo ammetto, nonho capito subito il legame, ma Davide è statopaziente e me lo ha spiegato per bene.Un’amiciziavera, forte e sana si basa sulla lealtà. E’l’onesta di fondo che c’è nel rapporto con l’altrapersona che rende l’amicizia speciale. Macome si fa ad essere leali? La lealtà nasce dauna “educazione alla legalità”. Cerco di spiegarmimeglio. Essere leali vuol dire essere puri,essere onesti, non piegarsi ai propri interessie tornaconti. Insomma, essere lealivuol dire essere persone serie.Le ali dei lealidistratto e non ciguarda. Perché il fineultimo della partita nonè far vincere a tutti i costila nostra squadra.Lo scopo della partitaè vincere rispettandole regole. Davide mistava spiegando, insomma,tante bellecose. Effettivamentenon potevo darglitorto.Ma ancora continuavoa non capirecome mai le ali eranoassociate ai legami lealidi amicizia. Oltre al giocodi parole, naturalmente:quello era più che chiaro.Mi mancava l’ultimo passaggio!In ultimo, allora, Davide mi spiegò chequando due persone sono leali, quandogli amici sono leali, l’amicizia vola in alto.Diventa un rapporto unico e sincero che nonteme niente, perché diventa forte. Ecco spiegatoallora l’arcano delle ali per gli amici leali.Mi sono messa di buona lena, allora, e ho costruitouna dozzina di spillette con le ali disegnate.E sapete cosa ci voglio fare? Me leporterò dietro al prossimo Jam e le regalerò atutte le persone che giocheranno in modo lealele partite del torneo che verrà organizzato.verso il Jamboreedi Sara Meloni - disegni di Simona Spadaro17Abbiamo la possibilità sin da piccolidi imparare la lealtà. Cominciamocon i primi giochi. Perché quando giochiamosiamo tenuti a rispettare le regole.Regole che, molto spesso, non sono così ligiee potrebbero anche essere infrante.Quando giochiamo a palla scout,ad esempio, e siamo tenuti a faresolo tre passi con la palla in mano,dobbiamo farlo anche quando l’arbitro è


di Tonio Negro - foto archivio Mirandola 1e218Quel parco forse nostro…Il comune ci assegnò un piccolo pezzettodi terra con una bella targa con su scritto“largo degli Scout”…eravamo così orgogliosidi ospitare… tutta la gente del paesino…E’ passato un anno e ora in quel posto c’èrimasta solamente quella targa. Viene consideratodai proprietari di cani un posto dovepossono portare i loro animali affinché assecondinoi loro bisogni.Al “Largo degli Scout”, gli impiegati del comunevengono a piantare degli enormi pannellidi ferro e li inchiodano a terra per farsi che coloro che incollano i manifesti elettoralitrovino il terreno già spianato. I manifestielettorali, bagnati dalle intemperie epoi essiccati al sole, finiscono per strapparsie sparpagliarsi al vento.Perciò, noi giovani (Scout e non) invitiamogli adulti e specialmente i politici a darci degliesempi pratici sul buon comportamento enon solo parole vuote.Francesca, 14 anni; Montecelio 1, (Roma)Lettere per DiscutereChissà quante Guide e quanti Esploratori sistanno riconoscendo nelle parole di Francesca.È vero, in moltissime località, soprattutto inoccasione del centenario, il Comuneha dedicato un parco, unavia o una piazza allo Scautismo,agli scout, a B.-P.Specialmente all’inizio, almenoper un certo periodo, intornoa queste dediche si è visto tantoentusiasmo. Poi, piano piano,l’entusiasmo è calato, i fari dellaribalta si sono spenti, e il parco,il largo, oppure il viale dedicatiallo Scautismo sono andati inabbandono. Certo, non dappertutto;ma in tanti casi è successoproprio cosi!Gli adulti! I politici! Cheesempio cattivo che danno!Un attimo!Se l’intitolazione è dedicata allo Scautismo,non sarà che ad occuparsene possono esseregli Scout? Perché se possono occuparsene gliScout da problema diventa una straordinariaoccasione per darsi un po’ da fare.Per un’Impresa, per lavorare verso Specialitào Brevetti. Basterebbe che una Squadrigliascegliesse per servizio di pulire quello spazio.Non solo! Pensate come ci starebbero benedelle indicazioni, magari in legno e scritte afuoco. Si potrebbe stabilire un regolamentoche consenta a tutti di usare il parco.Che soddisfazione se a qualcuno che non èScout, leggendolo, arrivasse l’idea che il parcova lasciato meglio di come lo si è trovato.Sarebbe un esempio niente male. Dato dagliScout!Si potrebbero organizzare feste; invitare gliadulti, magari i politici.Vi siete riconosciuti nelle parole di Francesca?Siete d’accordo con i suggerimenti di <strong>Avventura</strong>?Cosa fareste al suo posto? Magari lostate già facendo.


AL’uniformee non soloFinalmente arriva la fine della settimana: é sabato e ___________________________ (scrivi il tuonome) esce da scuola con un’insolita fretta. Dribbla un paio di amici sulle scale, rischia di inciampareun paio di volte; prende le chiavi del lucchetto, sfila la bici e via di corsa verso casa. Un veloce piattodi pasta e subito di fronte all’armadio. E’ un fine settimana di uscita di Reparto e lo zaino va preparato!1 L’uniforme a casa mia:A So perfettamente dove si trova, dato che l’horiposta pulita e ordinata dopo lo scorso incontroB Dovrei averla qui in questo armaaaaaaiutoooo!C Uff, mai che riesca a trovare qualcosa in questa casa2 L’uniforme:A Penso sia relativamente importante,molto meglio essere scout dentroB Non ha molta importanzaC Cerco di averla in ordine, in fondo ho scelto iodi essere scout3 Quanto cerco di avere un’uniforme perfetta,anche nei minimi dettagli?(1 per nulla, 8 al massimo)1 2 3 4 5 6 7 8segnali di scautismo4 La tua squadriglia in uniformesomiglia di più a:BDopo aver preparato lo zaino e indossatal’uniforme, eccomi pronto per uscire di casa.C7 Le parole che sento pronunciare dalle personeche incontro quando sono in uniforme......................................................................................................................................................Penso che le persone degli scout conoscanoA Solo poche cose, esatte ma non esaustiveB Quasi nulla, solo pregiudiziC AbbastanzaHai mai dedicato del tempo a spiegare ai tuoiconoscenti qualcosa degli scout?A SiB NoDi fronte a comportamenti poco amichevoliA Cerco di far finta di nienteB Rispondo in modo maleducatoC Rispondo ma cercando di attaccar bottone emagari spiegare qualcosaIn generale penso che comportarsi secondo lostile scoutA Sia importante sia per il mio gruppo che per ilmovimento scoutB Sia dannoso nel rapporto con le persone che nonsono scoutC Sia indifferente nel rapporto con le persone chenon sono scoutdi Giorgio Infante - foto d’archivio5 Quando vado in giro da solo in uniforme:A Mi vergogno un po’ ma non troppoB Ne sono orgogliosoC Cerco sempre di cammuffarmi6 Guardando gli occhi di chi incontroA Vedo cenni di stimaB Vedo cenni di stuporeC Vedo cenni di schernoD ...................................Cosa potrei fare per dare un’impressionemigliore alle persone che incontro che nonsono scout?......................................................................................................................................................Altro da segnalare?......................................................................................................................................................19Potete rispondere a queste domande da soli o con la vostra/o Squadriglia/Reparto. È una buona occasioneper pensare e discutere! È poi importante che ci comunichiate i risultati: potete farlo via mail all’indirizzoscout.avventura@agesci.it oppure direttamente on line visitando il sito http://bit.ly/aYoL2e


E U R O L I F E20Dal 27 Dicembre 2009 al 2 Gennaio<strong>2010</strong> a Rienek, in Germania, si è svoltoEUROLIFE 03, evento internazionale che hacoinvolto ragazzi e ragazze, provenientida Italia Portogallo, Germania, Finlandia,Inghilterra, Irlanda ed eccezionalmentedagli Stati Uniti.Quest’anno il Wagggs (World Associationoh Girl Guides and Girl Scouts) compie 100anni e come poterli festeggiare meglio senon il giorno di capodanno?Abbiamo portato con noi foto, cartoline,fazzolettini, piatti tipici da poter offrireagli altri partecipanti.l periodo di preparazione è volato. DopoIun intero giorno di viaggio eccoci in unaterra sconosciuta ad incontrare altreragazze di nazionalità più disparate.Fino al momento in cui non siamo arrivate aRieneck con la nostra pattuglia non avevamoidea di quello che ci avrebbe aspettato.Il primo impatto ci ha trovato disorientate,perché il clima non sembrava dei migliori.Sapevamo sin dall’inizio che la conoscenzadella lingua sarebbe stata molto importantedal momento che, per aiutarci a socializzare,ci hanno divise in pattuglie internazionali e instanze ”miste”. La lingua parlata era l’ inglese.Le pattuglie internazionali sono stateoccasione di scambio culturale, avendo a chefare con ragazze, oltre che di altre nazionalità,anche di età differenti.Il motto che ha unito i partecipanti èstato ”Together we can change our world” -“Insieme possiamo cambiare il nostro mondo”.È d’altro canto l’obbiettivo delle Guide e degliScout: mettere a disposizione le loro risorseper creare un mondo migliore, soprattutto peressere dei cittadini attivi della società.L’attività più significativa è stata senzadubbio quella in cui ci è stato insegnatocome organizzare una protesta perché èimportante farsi sentire in un mondo checambia! I partecipanti hanno sviluppato deiprogetti di diffusione e sensibilizzazione suargomenti dolenti comuni in tutto il mondo:l’educazione, l’ambiente, l’HIV. Il tuttocoronato dalla cerimonia del centenario, dallacena internazionale, da giochi e musica, dalcorso di arrampicata e naturalmente dalla cenadi gala del 31 dicembre in attesa dell’annonuovo!La presenza di ragazze di religioni diverseha certamente influito sul fatto che l’unicomomento comune di spiritualità di gruppo èstato celebrato il primo Gennaio, con il rinnovodella Promessa e il ricordo di cent’anni prima.Quello che ci è rimasto più impresso nelcuore è stato vedere così tante persone uniteda un unico simbolo e da un’unica legge.Buona Caccia e Buona StradaAngela, Caterina, Enrica, Gaia, Giorgia, Silvia


DA AVVENTURA N. 2Ogni Promessa e Debito“Prometto di esserti fedele sempre e di amarti eonorarti per tutta la vita”. I miei più cari amicisi sono sposati ieri e questa frase mi è rimastain mente. E sapete perché? Perché assomigliasquisitamente ad uno degli articoli della nostralegge, il primo.LA LEGGE NEL MONDOB.-P. : A scout’s honours is to be trustedItalia: La guida e lo scout pongono il loroonore nel meritare fiduciaCile: La guida e lo scout meritano fiduciaperché sono responsabiliGermania: Come guida/scout voglio essereonesta/o e degna/o di fiduciaPolonia: una guida/uno scout compie coscientementei doveri che derivano dallaPromessaSvezia: Una guida/uno scout è onesta/o edegna/o di fiduciaLiberamente tratto da:“Legge Scout legge di libertà” Ed. FiordalisoQuando decidiamo di entrare a far parte delgrande gioco dello scautismo, ci impegnamo aporre il nostro onore per meritare fiducia. Mavi devo confessare la verità: quando ho presola Promessa questa frase non l’avevo capita appieno.La conoscevo, l’avevo sentita dire tante etante volte (ndr. Il mio Capo Reparto la nominavasempre quando giocavamo a palla scout e Mariocercava di fare più passi di quelli consentiti, nellasperanza che nessuno se ne accorgesse…); maho scoperto solo dopo la sua vera essenza. E hocapito anche perché è proprio il primo articolodella legge. Non il quinto, non l’ottavo, il primo!esegnalazione della Squadriglia? E come facciamoa preparare un buon pranzo se Michela, convintadella sbadataggine di Giada, aggiunge sale epepe di nascosto durante la gara di cucina?Ma nessuno ci concede la fiducia che non cimeritiamo. Ed è giusto che sia così. Dobbiamodimostrare di essere persone d’onore. Ma come sifa? Nella teoria non sarebbe così difficile esserlo;nella pratica è sicuramente complicato.Quando diventiamo persone d’onore? Quandoci mettiamo in gioco in prima persona, con impegnoe responsabilità; quando rispettiamo glialtri; quando ci comportiamo secondo le regoledi giustizia e di onestà. Dobbiamo imparare adamare la verità ed il rispetto della parola data(che è la nostra promessa fatta agli altri). Senzatutto ciò, nessuno mai riporrà fiducia in noi. Insomma,dobbiamo guadagnarcela.E dobbiamo farlo in famiglia, con i nostri amici,con i compagni della nostra Squadriglia. Mauna volta capito bene come si diventa personed’onore e quindi come meritare la fiducia deglialtri, ci verrà spontaneo perché diverrà il nostromodo di essere.verso il Jamboreedi Sara Meloni - forografia di Mauro Bonomini721Una volta che abbiamo accettato la legge, ognipromessa è debito. Vuol dire quindi che la dobbiamorispettare. Concretamente, porre il nostroonore per meritare fiducia vuol dire essere (o diventare)persone affidabili per gli altri.In un gruppo, qualsiasi esso sia, se non c’è fiduciatra le persone manca un elemento di base.Perché come facciamo a vincere la fiamma di repartose non ci fidiamo di Anna che è l’esperta di


L’ora della Verificadi Andrea Fabbri e Nicola Mastrodicasa per la Pattuglia Nazionale E/G - disegni di Riccardo Francaviglia22«Uff! Ma anche agli Scout si fanno le verifiche?Non bastano quelle che facciamo ascuola?»commetto che è quello che hai pensatoSleggendo il titolo dell’articolo… Ma no,non stiamo parlando delle stesse verifiche!Però, se ci pensi un attimo, nel normalescorrere della vita di Reparto e Squadrigliahai sicuramente vissuto dei momenti in cuisi fa il punto della situazione.Ti dicono niente le parole “Consigliodi Squadriglia” e “Consiglio dellaLegge”?Sono sicuro che sai benissimo dicosa sto parlando, ma ogni tanto fabene anche rispolverare quelle coseche riteniamo assodate, magari per riuscirea cogliere aspetti che ci erano sfuggiti.Il primo aspetto che va chiarito è che le verificheche si fanno in Reparto o in Squadrigliasono ben diverse da quelle che si fannoa scuola. Se ci pensi, quando gli insegnanti tirestituiscono una verifica corretta, trovi evidenziatigli errori. Più cose hai sbagliato piùbasso è il voto che prendi nella verifica. Alcontrario, in Reparto o in Squadriglia, l’attenzionenon va tanto posta su quello che nonha funzionato, o che non si è riusciti a fare,quanto su quello che ha funzionato e che siè riusciti a fare.Cambia la prospettiva, ovvero non si cercal’errore ma l’aspetto positivo. Questo non vuoldire che non si devono vedere gli errori: è sicuramenteimportante riconoscerli echiamarli per nome; però, seprima c’è stata l’attenzionead individuare le cose buone,sicuramente sarà più facile ancheparlare di ciò chenon va.Un altro aspettofondamentale quando sifanno le verifiche, oltre alrisultato positivo o negativo, è il modo concui si è arrivati a quel risultato.Per un Esploratore o una Guida la differenzala fa anche il come si cerca di realizzareun obiettivo e non solo il raggiungimentodell’obiettivo stesso.Ad esempio, durante un’Impresa di Sq. tuttoviene fatto dal Capo Sq. e gli Squadriglierifanno poco o niente, e comunque l’impresa arrivaa compimento. Come si può pensare cheil risultato sia positivo? Un Capo Sq. che noncoinvolge in modo significativo i propri Squadriglieridurante un’Impresa di Sq. non sta lavorandobene.Viceversa, se il Capo Sq. durante l’Impresacoinvolge tutti gli Squadriglieri, creandoun buon clima di gruppo, però l’Impresa nonraggiunge l’esito atteso, allora possiamo direche il risultato è comunque positivo. Questoproprio perché il più delle volte èpiù importante come si fannole cose che l’esito finale.DA AVVENTURA N. 2A questo punto resta dachiedersi: “Ma rispetto ache cosa gli E/G si devonoverificare? Chi è che cidice cosa va bene e cosa vamale?”. La risposta è moltosemplice: la Legge e laPromessa.


DA AVVENTURA N. 2Sono questi i due riferimenti che ci devonoguidare nelle nostre verifiche, e che ci aiutanoa capire se quello che abbiamo fatto o stiamofacendo è una cosa buona o una cosa negativa.Da una parte la Promessa ci ricorda gli impegniche liberamente abbiamo scelto di portareavanti; dall’altra la Legge rammenta come devonoessere gli E/G. Tutto ciò sempre in unachiave positiva: come nelle verifiche scoutnon si guarda agli errori da penna rossa, così,se la leggete bene, la Legge non dice maicosa non dobbiamo fare, ma ci dice cosa èimportante che facciamo, ovvero ci dà delleindicazioni per essere persone migliori.È anche importante focalizzare quali sono iluoghi della verifica: due li abbiamo ricordatiall’inizio, il Consiglio di Squadriglia e il Consigliodella Legge, che se vogliamo sono quellidi verifica più diretta; ma ci sono anche altriambiti.Infine, prestate attenzione a come organizzatee vivete il Consiglio della Legge. Oltre afare in modo che sia un momento serio, cheogni Reparto vivrà con un suo cerimonialeparticolare, non fate un Consiglio che dura treore, ascoltando tutti i componenti del repartoripetere <strong>30</strong> volte più o meno la stessa cosa.Questo non diverte nessuno!Il Consiglio della Legge va preparato: provate,una settimana prima del Consiglio dellaLegge, parlandone anche con i vostri Capi Reparto,a fare un Consiglio Capi in cui condividetepiù o meno la situazione di tutti gliSquadriglieri e in cui provate a capire qualiMete e Impegni dovevano essere portare a termine;poi fate precedere il Consiglio della Leggeda un Consiglio di Squadriglia, per arrivareal Consiglio della Legge con il Capo Sq. chesintetizza quanto emerso dalla Sq. lasciandoovviamente la libertà a tutti di aggiungerequello che ritengono importante. Vedrete cheBasta pensare al Maestro di Specialità cheprima del Consiglio della Legge verifica chesi siano portati a termine tutti i punti dellaCarta di Specialità, come anche il Maestro diCompetenza che deve avere la medesima attenzioneper il Brevetto di Competenza. Infineil Consiglio Capi. Infatti, quando i Capi Sq. siriuniscono, è bene che parlino con i Capi Repartoanche un po’ di come sta andando la Sq.e i suoi componenti, se va tutto bene o se c’èqualche problema.Queste chiacchierate sicuramente aiutanomolto sia il Capo Sq., che impara a vedere cosasuccede intorno a lui, sia i Capi Reparto, acapire se c’è bisogno di aggiustare il tiro suquello che sta accadendo in Reparto o in Squadriglia.un Consiglio della Legge così durerà sicuramentedi meno, e sarà un momento in cui tuttivi sentirete più coinvolti ed ascoltati.Ultima cosa: le verifiche servono soprattuttoper ridefinire in che direzione andare; èun po’ come quando si cammina per una stradanuova con la cartina sottomano: una volta chesi è capito dove si è, subito si riparte.Così dev’essere lo spirito della verifica: unavolta fatta, subito si deve ripartire con unanuova Impresa.A questo punto vi auguro una buona verifica,e che possiate migliorarvi di volta in volta.23


DA AVVENTURA N. 2SCOUT PATENT PENDINGdi Dario Fontanesca - disegni di Jean Claudio Vinci24io ti do un dito......tu prenditi tutta la manoel numero in cui l’inserto si riferisceNalla Chiacchierata sull’aiutare gli altri(forse il massimo per uno Scout…), anchemolte delle pagine che non costituisconoinserto stimoleranno a riflettere sull’importanzadel nostro dover essere sempre più competentied esperti.Competenza, molto spesso, fa rima con tecnica,ma possiamo sempre essere esperti tecnicidi tutto?Possono Esploratori e Guide sapere sempretutto di tutto?I Capi Reparto in genere sono la soluzione diogni problema: tu hai un problema, loro te lorisolvono; tu hai un dubbio, loro te lo fugano,questo porta però spesso ad un equivoco: ilMaestro di Specialità non è sempre e non deveessere per forza il Capo Reparto.Molti dei nostri Capi o anche i Rover e le Scoltepiù grandicelli (per non andar tanto lontano)sono iscritti ad altre associazioni di Volontariatoche operano nel sociale o nell’assistenzasocio-sanitaria o nei contesti di ProtezioneCivile o di soccorso (dalla Croce Rossa al ClubAlpino Italiano, dai Gruppi Cinofili alle Misericordied’Italia, dai Gruppi di Protezione Civile aquelli antincendio boschivo e sono solo alcuniesempi).Anche quando così non fosse, è a queste realtàche Esploratori e Guide devono guardare,all’avere fiducia negli altri e in ciò che gli altrisanno fare e possono insegnarci.Imparare per divenire competenti,per poter meglioservire, per prestarequelservizio che per primo offrì Gesù quando s’inchinòai piedi degli uomini, lui Figlio di Dio, e liservì lavando loro i piedi.Quindi andiamo a caccia di “esperti”, di“competenti”, che possano insegnarci, senzaperò scordare di condividere in Squadriglia o inConsiglio Capi le scelte di Specialità o Brevetti,di accompagnare (che non vuol dire spingere) ipiù piccoli sul Sentiero, senza dimenticare chedietro quel pezzo di cara stoffa chiamato Specialitào Brevetto c’è il nostro tempo, il nostroimpegno per essere utili agli altri, Brevetti eSpecialità a questo servono, a sviluppare il nostrosaper fare, ad usare il cervello con elasticità.Un Brevetto in sé, non vale nulla!È ciò che abbiamo acquisito, imparato, èquanto siamo diventati capaci di renderci utiliche fa la differenza, nient’altro; riempiremo unBrevetto di Pronto Soccorso con diverse Specialità.Potrebbero essere ad esempio Alpinista,Osservatore meteo, Infermiere e Nuotatore…Come dite? Alcune di queste non vi sembranoattinenti? Nuotatore lo prende solo chi faOlympia?Per fortuna “Scautismo” è ancoraun termine “elastico”, poi si sa, l’ultimocommento spetta alle Guide ed agliEsploratori.Ma nelle prossime 4 pagine proviamoa darvi un assaggio di alcuni aspetti diqueste 4 Specialità che, a chi si vuoleconsiderare competente in Pronto soccorso…farebbero certo comodo!


DA AVVENTURA N. 2SCOUT PATENT PENDINGal sicuro con i nodila specialita di Alpinista‘avventura per il reparto non è soltanto in pia-o nel bosco. Ma proprio per chi vorrebbeLnuraavventurarsi in un esperienza particolare comequella dell’alpinismo deve essere molto preparato e averedei piccoli accorgimenti per la propria sicurezza equella degli altri. Primi tra tutti, i nodi.SCELTA DELLA CORDAIl maggior fattore della sicurezza ricade proprio sullascelta della corda che deve essere quanto più meticolosapossibile. Abbiamo bisogno di corde adatte all’uso alpinisticoproprio perché hanno caratteristiche diverse daquelle comuni in quanto hanno una certa elasticità chepermette di attutire i colpi dovuti al peso che esercitail nostro corpo.Spessori. In base all’attività da svolgere troviamocorde da 10-<strong>11</strong> mm, usate generalmente nell’arrampicatasportiva; nell’alpinismo classico sono più usate le mezzecorde spesse 8-9 mm. Le corde di grosso diametro duranogeneralmente più a lungo. Tuttavia, sono più pesantie meno piacevoli da utilizzare. Nelle situazioni dove ilpeso e la scorrevolezza sono importanti, è preferibilescegliere una corda più sottile.L’IMBRAGATURAPer utilizzo veloce, economico (e che non presenta rischieccessivi) l’imbragatura può essere “fatta in casa”.Potrete farla in due modi molto semplici.Con un nodo Bolina (preferibilmente anche doppio otriplo) che vi consente di preparare l’imbragatura rispettivamenteriferita al vostro addome oppure anche allevostre gambe. Potrebbe risultare scomoda per lo spessoreridotto della corda.Potete risolvere questo problema costruendo il vostroimbrago con delle fettucce tubolari che, ben strette conil Nodo della Fettuccia, dovrebbero garantirvi sicurezzae comodità.di Francesco Iandolo - disegni di Jean Claudio VinciNODI DI ANCORAGGIOSia per la discesa che per la risalita è di fondamentaleimportanza sapersi mettere in sicurezza con ancoraggiche possono essere ricavati dalla conoscenza dinodi importanti.Nodo a Otto (Nodo Savoia/Nodo Guida) Nodo deltessitore e Nodo a bocca di lupo sono i principali nodiper effettuare un ancoraggio. Di facile realizzo, garantisconoun’ottima sicurezza e facilità di scioglimento.DISCESA E RISALITAPer effettuare una discesa in tutta sicurezza bisognaconoscere innanzitutto il Nodo Parlato/ Barcaiolo e ilNodo Mezzo Barcaiolo usati sia per l’autoassicurazioneche per le manovre di corda.Per quanto concerne la risalita, la cosa fondamentaleè conoscere i nodi autobloccanti come il Nodo Prusikoppure il Nodo Machard. Quest’ultimo ha il vantaggiodi allentarsi più facilmente e quindi di essere piùmaneggevole e se caricato (in entrambe le direzioni)blocca lo scorrimento del cordino sulla corda Il Prusikha le stesse caratteristiche del Machard ma può essereusato con corde anche bagnate o infangate.25


DA AVVENTURA N. 2SCOUT PATENT PENDINGdi Francesco Iandolo - disegni di Jean Claudio Vinci26un occhio alle nuvoleLa Specialita di Osservatore Meteo‘e ne dovrebbe essere almeno uno in ogni reparto.Di chi parliamo? Ma ovviamente dell’os-C servatore meteo, colui su cui possono esserescaricate tutte le responsabilità se piove durante leuscite! A parte gli scherzi l’osservatore meteo può esseremolto utile per la sua capacità di saper prevederesulla breve e medio lunga distanza la possibilità diprecipitazioni e quando è a corto di strumenti il modomigliore per farlo è affidarsi all’osservazione delle nuvole.Ci conviene classificare le nuvole in base all’altezzacon cui si presentano perché più sono vicine anoi e più c’è possibilità di imminenti precipitazioni.NUVOLE ALTECirro significa “filamento”, “ricciolo” e viene usatoper identificare le nubi alte.Cirrostrato hanno l’aspetto di un sottile strato ovelo bianco trasparente di cristalli di ghiaccio.Cirrocumulo piccoli ciuffi bianchi o filamenti ondulatidi cristalli di ghiaccio.Cumulonembo Nubi che si estendono in verticalema che hanno una vaporosa porzione inferiore. Di solitoproducono piogge intense con acquazzoni e tuoni.NUVOLE MEDIEAltostrato: come una lamina grigia stratificata formateprevalentemente da gocce d’acqua.Altocumulo: hanno un piccolo sviluppo verticale astrati, costituiti principalmente da sbuffi bianchi ogrigi e ondine.NUVOLE BASSECumulo significa “ammasso tondeggiante” e si riferiscealle nubi con sviluppo verticale.Stratocumulo grossi cilindri o sbuffi raggruppatiche portano pioviggine.Nembostrato Nuvole basse o medie stratificate di colorgrigio uniforme che producono pioggia.TEMPO IN PEGGIORAMENTOCon cirri le cui striature anticipano il corpo principaleoppure con altocumuli “castellati” c’è la probabilitàche entro le 6-10 ore successive inizi untemporale.Anche l’arrivo di Cirrostrati che formano unalone dopo il bel tempo deve metterci in allerta.Se già dal mattino poi, vediamo nubi cumuliformi,nelle ultime ore della giornata c’è laprobabilità di rovesci o temporali.TEMPO STAZIONARIONelle successive 12 ore circa se le nubi basse oalte sono allineate.TEMPO BELLOSe i cirri si incrociano tra loro il tempo tendead essere buono oppure se i cumuli pomeridianisono batuffoli isolati.L’importante per noi Scout è non farci trovareimpreparati. La nostra uniforme è perfetta perquanto riguarda la prevenzione, anche perchéessendo vestiti a strati non abbiamo problemidi ulteriore freddo, oppure di caldo improvvisoo di altre piogge. Inoltre lasciate perdere tuttii luoghi comuni che sapete e ricordate solo che“Non esiste buono o cattivo tempo, ma buonoo cattivo equipaggiamento”.


DA AVVENTURA N. 2SCOUT PATENT PENDINGla disinfezione delle feriteLa Specialita di Infermiere‘In generale:L’Infermiere deve, per prevenire la possibilità di infezioni,lavarsi accuratamente le mani prima di medicareuna ferita. Pulire la pelle intorno alla ferita congarza sterile, acqua corrente e sapone neutro. Lavarela cute circostante procedendo dalla ferita versol’esterno e non viceversa.Quando la zona circostante è pulita, lavare la feritastessa con acqua corrente e sapone neutro per circacinque minuti usando garza sterile e rinnovandola frequentemente.Applicare con garza sterile un disinfettantea base di iodio o un disinfettante non alcolicosulla cute circostante la ferita. Alla stessa maniera,disinfettare la ferita con acqua ossigenata. Quando ildisinfettante è asciutto, coprire la ferita con garzasterile che fisserete con il cerotto o con una benda.di Dario Fontanesca e Marco Leonardi - disegni di Jean Claudio Vincia semplicità non è mai banale.LPer conquistare la Specialità di Infermiere bisognaanzitutto saper svolgere le pratiche chesembrano più semplici, quelle che a dir di molti (pocosaggi e soprattutto poco esperti del campo) sono le “coseche sanno fare tutti” ed invece succede che una lesionesottovalutata, una piccola ferita non ripulita per bene,divenga poi fonte di problematiche infezioni.Partiamo da ciò che succede più spesso ai nostri Campi,piuttosto che dalla eccitabilità elettrica delle cellule cardiachee dal massaggio cardiaco.Nello specifico:In caso di escoriazione esporre con cautela la ferita,lavare con acqua corrente o soluzione fisiologica,disinfettare la parte, applicare un pacchetto di bendaggiosterile. In caso di taglio esporre con cautelala ferita, lavare con acqua corrente o soluzione fisiologica,disinfettare la parte, non discostare i lembi,applicare un pacchetto di bendaggio sterile, monitorarecon attenzione eventuali casi di emorragia, in talcaso è più consigliabile applicare bendaggi compressivicon tamponamenti morbidi e temporalmente costanti.In caso di ferita lacerocontusa esporre con cautelala ferita, non scostare i margini, pulire con acqua correnteo soluzione fisiologica, applicare un pacchetto dibendaggio sterile. In caso di ferita da punta “senza”corpo lesionante, scoprire e disinfettare la parte conacqua corrente o soluzione fisiologica, applicare telinosterile e pacchetto di bendaggio sterile compressivo.In caso di ferita da punta “con” corpolesionante, esporre con cautela la parte, nonrimuovere il corpo lesionante, immobilizzarlocon il bendaggio apposito dicontenimento.2717


DA AVVENTURA N. 2SCOUT PATENT PENDINGdi Erika Polimeni - disegni di Jean Claudio Vinci<strong>28</strong>saper nuotare non bastatecniche e suggerimenti per fronteggiare un salvataggioonoscere e saper eseguire gli stili del nuotoCnon basta per essere considerato un bravonuotatore.Dover affrontare un salvataggio in acqua è fra lepiù pericolose azioni che possano esservi se nonsi è esperti nuotatori e non si abbia seguito corsispecifici. Non ci si improvvisa bagnini!Non si tratta, infatti, solo del recupero di unapersona che si trovi in acqua in una situazione dirischio, ma di saper affrontare lo stesso rischio:eventuali correnti e onde, sbalzi di temperaturao ostacoli a seconda che il salvataggio avvenga inmare aperto, in prossimità della spiaggia, in un fiume,in un lago o in qualsiasi altra situazione in cuil’acqua diventa un pericolo. E di intervenire su unapersona presa dal panico, che ci metterà in ulterioridifficoltà. Regola fondamentale è la padronanza diottime tecniche di nuoto e allenamento, nonché lacapacità di mantenere calma e lucidità.LAZIOBASILICATAABRUZZODurante un’operazione di salvataggio occorre:Avvicinarsi prontamente alla persona in pericolonuotando con calma e nella tecnica meglioconosciuta.Assicurarsi delle sue condizioni psicologiche: nelcaso in cui sia tranquillo o privo di sensi effettuarele manovre di salvataggio; se ci si rende conto chenon è capace di gestire la paura, cercare di tranquillizzarloe aggirarlo da sott’acqua, afferrarlo dadietro e trainarlo a colpi di gambe di rana senzaessere violenti.In caso di annegamento, onde evitare l’arrestorespiratorio, occorre iniziare la respirazione artificialegià in acqua.• Piegare all’indietro la testa dell’infortunato.CALABRIALIGURIA• Sollevare la mandibola e tenere la bocca semiapertaaiutandosi a spingere il mento verso il bassocol pollice. Inspirare e insufflare l’aria attraverso labocca dell’infortunato.Ripetere con un ritmo di 15 soffi al minuto.• Trasportarlo fuori dall’acqua con l’aiuto di eventualigalleggianti.• Una volta arrivati a riva, la prima azione da compiereè di porre le gambe dell’annegato più in altodella testa, quindi tirarlo sul fianco, con la testabassa e piegata all’indietro e la bocca semiaperta.Premendo sullo stomaco si provoca la fuoriuscitadell’acqua ingerita.• Riprendere immediatamente la respirazione artificialenella posizione supina tenendo chiuso il nasodell’annegato controllando che si abbia l’innalzamentodella gabbia toracica.Prese di salvataggiocon presa da dietro la schiena.Prendere il pericolante da sotto le ascellein modo che le nostre e le sue siano vicine.Nuotare muovendo le gambe a colpi di rana.Prendere il pericolante con un braccio chelo afferri da sotto un’ascella (variante: lapresa avviene da sopra l’ascella) e chegli cinga il torace mentre la mano fapresa sul petto, sotto all’altra ascella.Nuotare spingendosi con gambe ebraccio libero.


POSTA PER VOIccovi altri quattro indirizzi di po-corrispondenti. Vi ricordo Etenzialiche in questo spazio <strong>Avventura</strong> richiedeche lasciate il vostro indirizzo postale.Quello di posta elettronica è solo, se volete, inaggiunta. E vi ricordiamo un consiglio per chi èin cammino per prendere la Specialità di Corrispondente,ricordatevi che siete in tanti, e solo4 o 5 per ogni numero possono essere inseriti inquesta pagina... quindi passa un po’ di tempo.Se non volete metterci un’eternità ad arrivarealla consegna dell’agognato distintivo, vi consigliamo,intanto che ci scrivete per inviarci lavostra inserzione, di cominciare voi per primia scrivere a chi è stato pubblicato nei numeriprecedenti. Buona corrispondenza a tutti!Ciao a tutti gli E/G d’Italia!Sono Alessandra, ho 12 anni,quasi 13, e faccio parte dellamitica Sq. Pantere del RepartoFalchi dorati, Avellino 4. Sonovivace, simpatica, anche se un po’permalosa in alcuni casi. Io vorreiconoscere E/G di tutta Italia perparlare di qualsiasi cosa, tranneche di scuola… Amo ascoltare lamusica, soprattutto mentre faccioi compiti, e due delle mie bandpreferite sono i Lost e i Greenday. Se volete conoscermi vi lascioil mio contatto msn:ale.punk4ever@hotmail.it mentre ilmio indirizzo di casa è:Alessandra Pacilio – viaG. Salvemini, 29 – 83100 Avellino.CIAOOOO!!!!!!Sono Silvia Piazzi una guida delRep. Mario Mazza del Bussolengo l,nella provincia di Verona... Ho 13anni e ormai sono al terzo annodi Reparto... Siccome quest’anno hodeciso di prendere la specialità dicorrispondente vorrei corrisponderecon tutti gli Scout d’Italia emi andrebbe bene parlare siacon maschi e con femmine... mipiacerebbe scambiare informazioni,idee, opinioni, giochi, bansinsomma di tutto e di più! Sonouna ragazza molto solare e mi piaceridere quindi scrivete in tanti!Non vi preoccupate, la risposta èassicurata al 100%.Il mio indirizzo è via G. Falcone,7 - 37026 Pescantina (VR) oppureinviate un’e-mail a questoindirizzo: silviakitty96@libero.itUn saluto a tutti e vi aspettosicuramente in tanti.Un saluto a tutti gli Scout e leGuide.Io mi chiamo Martina, ho 13 anni efaccio parte del Reparto Halley delGruppo Villacidro 1, in Sardegna.Quest’anno vorrei prendere laSpecialità di Corrispondente.Mi piacciono gli anime e i manga,scrivere storie, leggere libri eascoltare musica.Mi piacerebbe corrispondere con E/Gdi tutta Italia, sia per letterecartacee che per e-mail, per cuiscrivetemi! Il mio indirizzo e-mailè elyonchan@hotmail.it,mentre quello di casa è:Martina Piras, Via Amsicora, 33 –09039 Villacidro (VS). Vi aspetto!29Salve a tutti, mi chiamo Elenia Malagutti efaccio parte della Sq. Gazzelle del Chiesina1, un Reparto piccolo ma grande di cuore.Ce ne capitano di tutti i colori e io vorreicondividere le mie esperienze e magarifare nuove amicizie se mi volete conoscere,scrivetemi a:Elenia Malagutti Loc. Biagioni – 5<strong>50</strong><strong>11</strong>Altopascio (LU). Scrivete in tanti!P. S.: magari dopo ci possiamo anche conosceredi persona.


Spazio EGSpazio EGContinuate a mandarci le vostre foto, un po’di pazienza e le vedrete pubblicate!Riceviamo volentieri anche messaggi senzafoto, ma vogliamo mettere l’efficacia di unsaluto accompagnato da una bella foto?Tra pochi giorni inizierà una nuova avventurae le nostre strade si divideranno. ma state puretranquille, un giorno ci incontreremo di nuovo tutteassieme. Anche senza il vostro punto di riferimentoso che ve la caverete alla grande perché ce l’avetesempre fatta e sempre brillerete in tutto. Sietesempre state il mio più bel regalo in questi anni daAquila e da Capo Squadriglia, e vi porterò semprenel mio cuore. Grazie Aquile!Valentina Zanatta - Rep. Abeti ridentiGruppo Treviso 6.P.S.: trovate le 7 Aquile nella foto!Ciao <strong>Avventura</strong>!Mi chiamo Sara e faccio parte della Sq. Scoiattolidel Cesena 6. Vi ho scritto inviandovi una fotodella mia Sq. per raggiungere la Specialità difotografo e per salutare tutte le Guide e gliEsploratori del mio Gruppo, la mia mitica Sq. ei miei grandissimi Capi. Baci, Sara.Nella foto: Laura, Sara, Martina, Silvia, Letizia,Camilla.<strong>30</strong>Ciao <strong>Avventura</strong>, mi chiamo Giuseppe e sono il CapoSq. delle mitiche Aquile del Torre del Greco 1 (NA).Quest’anno da Capo Sq. è stato molto duro maallo stesso tempo fantastico, adesso è arrivato ilmomento di passare in Noviziato e volevo ringraziaretutti i miei compagni di Sq. per avermi sopportato,per avermi sostenuto e per essere cresciuti insiemea me. Spero di avergli tramandato tutto quello chec’è da sapere; non solo come si monta una tenda ocome si costruisce un angolo, ma anche il sapersiapprocciare con gli altri. Per finire volevo dirgli cheuna parte di loro resterà sempre con me e... chesono fiero di loro.Un saluto, Giuseppe.Ciao <strong>Avventura</strong>!sono Silvia, Capo Sq. della mitica Squadriglia Scoiattolidel Reparto Sherwood - Conselve 1 (Padova). Questepurtroppo sono le mie ultime riunioni di Repartoe poi si passa al Noviziato con la mia inseparabilecompagna di viaggio noemi (a destra nella foto)!!Con queste poche righe volevo ringraziare il mioReparto per le bellissime esperienze vissute assiemeche difficilmente dimenticherò. In particolare volevofare una sorpresa alla mia Sq. dicendo loro di esserestate un punto di riferimento. Continuate ad essereforti e uniche come lo siete sempre state!! Spero diavervi lasciato un bel ricordo di me! Vi voglio bene...un bacio!


Ciao a tutti, siamo Fede e Cli, 2 guide delreparto Lilliput Capoterra 2.Vi scriviamo innanzi tutto per salutare ilnostro amato Caporeparto che ha deviato lasua strada verso il cammino del Branco. Daniel,ci hai insegnato tanto e speriamo checontinui a insegnarci tanto... Hai messo assiememomenti di divertimento e risate amomenti di riflessione che ci mancherannomolto perché tu li rendevi davvero speciali.Ci mancheranno molto le tue battute (anchequelle un po’ “bambe”) e anche i tuoirimproveri.Ci mancherà moltissimo anche Mary… cheti farà compagnia in Branco...nessuno vipotrà sostituire e le riunioni non sarannopiù come prima... Buona caccia iena giocherellonae buona caccia dolce Mary, cimancheranno molto i tuoi momenti “tribuzionali”in cartoleria...Poi vorremmo salutare tutti i Reparti concui abbiamo condiviso la nostra esperienzaScout: i mitici ragazzi del Cagliari 5, ilfantastico Elmas1, il Capoterra 3, il Cagliari9 e il nostro reparto preferito, l’Assemini 1.Infine ringraziamo voi per aver pubblicatoquesta lettera davvero importante perchémolte volte non si trovano le paroleper esprimere a voce quanto qualcuno siaimportante per noi, ma lo si riesce solo ascrivere, nascondendosi dietro un foglio dicarta.Buona CacciaGatto Dispettoso, Cli e le mitiche Sq. Volpie Pantere del Capoterra 2.Ciao a tutti! Sono una guida del reparto Monte Serra, delCetraro 2. Volevo condividere con voi una nostra foto delcampo estivo fatto sul Pollino. Volevo salutare in modoparticolare il nostro capo reparto e la Sq. Gabbiani che perragione di numero si è dovuta dividere... Un bacio KoalaSuscettibile...N. d. R.: quando ci spedite una foto, perché sia pubblicabilein questo spazio deve essere almeno un megapixel.Foto troppo piccole fanno la fine di questa, e viene dachiedersi: ma quant’è piccolo questo Pollino?Ciao <strong>Avventura</strong>! Sono la Capo Sq. delle Pantere: una Sq.enorme, piena di tante risorse. Abbiamo trascorso il campoestivo tutte insieme, ridendo, scherzando e qualche voltalitigando! Ma tutto alla fine si è risolto con un sempliceabbraccio e siamo tornate fantastiche come eravamo.“Sono fiera di voi... continuate a dare il meglio, SEMPRE!!!Vi voglio bene!”Francesca Carullo - Reparto Antares - Orsogna 1.Spazio EGCiao <strong>Avventura</strong>, mi chiamo Loris e faccio da poco parte del Clan, fortunatamentemi arriva ancora questo giornalino bellissimo, per cui volevo cogliere l’occasione per ringraziare la mia Sq., leAquile, del Reparto Alopex, Villa San Giovanni 2, nella quale ero Csq. Vorrei incominciare dal mio vice, Emilioche insieme a me era per l’intera Sq. un sostegno e che ora ha intrapreso insieme a me il cammino in clan. Poivolevo ringraziare Rocco, che anche se non è riuscito a vivere con la Sq. tutto l’anno scout ha riempito con lasua allegria tutti noi, anche lui un pilastro importante per la Sq., e poi ci sono loro, le mie carissimeprime tappe Cristian e Raffaele che hanno contribuito a rendere il mio ultimo annodavvero fantastico, con il loro essere scherzosi e la voglia di fregaretutta la Sq. con le loro infinite bugie. Insieme a loro ho vissutoun anno indimenticabile, per cui sono in dovere di dirvi GRAZIE.Per finire vorrei ringraziare lei...la mia Capo Reparto, Mariangela,che ha seguito il mio cammino in Reparto dall’inizio alla fine,stando sempre al mio fianco, specialmente in quest’ultimoanno, grazie. La foto di questa sopraelevata rappresenta illavoro che grazie all’intera Sq. siamo riusciti a portare atermine. Buon Sentiero a tutti.31


L’ULTIMA DEI CAIMANIFranco BiancoSCOUT - Anno XXXVI - n. 8 - 5 luglio <strong>2010</strong> - Settimanale - Poste italiane spa - Spedizione periodico in abbonamento postale D.L. 353/03 (conv. L. 46 del 27/02/04) art. 1comma 2 e 3 NE/PD - euro 0,51 Edito dall’Agesci - Direzione: Piazza Pasquale Paoli 18 - 00186 Roma - Direttore responsabile: Sergio Gatti - registrato il 27 febbraio 1975 conil numero 158<strong>11</strong> presso il Tribunale di Roma Stampa: Mediagraf spa Viale della Navigazione Interna, 89 Noventa Padovana (PD) - tiratura di questo numero copie 64.000Finito di stampare nel luglio <strong>2010</strong>Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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