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GENOVESE Elisabetta, Biondi S. Funzione uditiva e disturbi del

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Secondo tale mo<strong>del</strong>lo le risposte percettive a stimoli sensoriali sono mediate danumerose regioni <strong>del</strong> cervello attraverso un sistema multiplo e diffuso di retineurali disposte in serie e parallelo (ASHA,1996; Ungerleider, 1995). Anche lerisposte percettive agli stimoli acustici deriverebbero dall’attivazione,valutazione ed integrazione di informazioni di varia natura (Massaro,1987).La combinazione funzionale interattiva di queste reti neurali opererebbe, aseconda <strong>del</strong> tipo di informazione e <strong>del</strong>le condizioni di ascolto, vuoi in modalitàascendente (bottom-up) vuoi in modalità discendente (top-down). Entrambeforniscono in misura variabile continue indicazioni e correzioni perl’interpretazione e identificazione di specifici pattern. In particolare in caso dideterioramento <strong>del</strong>l’input (sfavorevole rapporto segnale/rumore, ambiguitàlinguistiche…) prevarrebbe la componente discendente top-down.I mo<strong>del</strong>li funzionali <strong>del</strong> sistema nervoso centrale uditivo devono tenere conto<strong>del</strong>la già citata e peculiare capacità di elaborazione temporale degli input uditivi.Infatti, a differenza <strong>del</strong>le modalità tattile e visiva che sono tipicamente spaziali,l’udito sembra comportarsi diversamente e cioè come un analizzatore di tempi.Questa caratteristica è tradizionalmente attribuita alla specifica architetturaneurale <strong>del</strong> sistema. Tuttavia, recentemente (Shamma, 2001) è stata avanzatal’ipotesi che questa capacità sia solo apparente e sia resa possibile da unapreliminare codifica spaziale degli aspetti temporali, operata a livello periferico.Per effetto di questa codifica gli indici spaziali, rappresentativi <strong>del</strong>lecaratteristiche temporali, diverrebbero gestibili da meccanismi neurali protocorticalicomuni o analoghi a quelli di altre modalità sensoriali (vista, tatto etc.)8

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