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“I RAGAZZI”, cOSI’ cI cHIAMAvAi Professori dell'Orchestra classica di AlessandriaIl 7 febbraio nella suggestiva cornice della Sala Dugentesca di Vercelli, si è tenuto unconcerto dal titolo Boogie Boogie e Am-lire: la faccia allegra dell'America. Fred, che entusiastane aveva curato tutti gli arrangiamenti, quella sera non c'era. Non ci sono state le suefunambolesche improvvisazioni alle quali ci aveva abituati, né le introduzioni a sorpresache qua e là ci regalava e che evidenziavano la raffinatezza, l'eleganza e la personalità dell'artista.Fred che aveva studiato pianoforte, armonia e contrappunto, conosceva bene l'orchestrasinfonica, sapeva come gestirne gli strumenti e il giusto peso. Compositore, aveva frequentatoper anni le sale di registrazione e gli studi televisivi, era considerato uno dei piùapprezzati arrangiatori italiani. Scriveva a tavolino, come si dice in gergo, senza alcun bisognodi pianoforte o computer: aveva tutto in testa lui!Fred era un maestro imprevedibile e non facile. Durante il concerto era capace di eliminarebrani in scaletta, di allungarli o renderli più brevi, conosceva e percepiva gli umoridel pubblico. Tra una esecuzione e l'altra lasciava il pianoforte per dialogare, ringraziandoci.Grazie Maestro per aver trascorso tanti anni con noi in concerti e nella vita di tutti i giorni.Continua a seguirci da lassù.Con profonda gratitudine i nostri applausi.221

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“I RAGAZZI”, cOSI’ cI cHIAMAvAi Professori dell'Orchestra classica di AlessandriaIl 7 febbraio nella suggestiva cornice della Sala Dugentesca di Vercelli, si è tenuto unconcerto dal titolo Boogie Boogie e Am-lire: la faccia allegra dell'America. <strong>Fred</strong>, che entusiastane aveva curato tutti gli arrangiamenti, quella sera non c'era. Non ci sono state le suefunambolesche improvvisazioni alle quali ci aveva abituati, né le introduzioni a sorpresache qua e là ci regalava e che evidenziavano la raffinatezza, l'eleganza e la <strong>per</strong>sonalità dell'artista.<strong>Fred</strong> che aveva studiato pianoforte, armonia e contrappunto, conosceva bene l'orchestrasinfonica, sapeva come gestirne gli strumenti e il giusto peso. Compositore, aveva frequentato<strong>per</strong> anni le sale di registrazione e gli studi televisivi, era considerato uno dei piùapprezzati arrangiatori italiani. Scriveva a tavolino, come si dice in gergo, senza alcun bisognodi pianoforte o computer: aveva tutto in testa lui!<strong>Fred</strong> era un maestro imprevedibile e non facile. Durante il concerto era capace di eliminarebrani in scaletta, di allungarli o renderli più brevi, conosceva e <strong>per</strong>cepiva gli umoridel pubblico. Tra una esecuzione e l'altra lasciava il pianoforte <strong>per</strong> dialogare, ringraziandoci.Grazie Maestro <strong>per</strong> aver trascorso tanti anni con noi in concerti e nella vita di tutti i giorni.Continua a seguirci da lassù.Con profonda gratitudine i nostri applausi.221

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