anzio - il Caffè

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12.07.2015 Views

38Francesco BudaLavoro, crisi, imprese. Possibileche sia tutto nero? Ne abbiamo parlatocon Vincenzo Zottola, personaggiodi indubbio rilievo nel panoramaimprenditoriale della nostra regione.È infatti Presidente di ConfcommercioLazio, Vicepresidente di UnioncamereLazio e Presidente della Cameradi Commercio di Latina. Abbottonatoe cauto, mostra comunque unquadro con buone carte ancora dagiocare per commercianti e imprenditorilocali.ECONOMIA n. 250 - dal 27 settembre al 10 ottobre 2012Il leader regionale di Confcommercio e n. 2 di Unioncamere Lazio chiede infrastrutture, accesso al credito e meno burocraziaZottola: imprese forti, nonostante le bancheI punti di forza: l’offertaturistica, PMI innovativee la grande tradizioneagricola e artigianaUn suo bilancio di questi primitre mesi da presidente di ConfcommercioLazio?«I primi mesi sono stati dedicati allariorganizzazione del sistema amministrativoe all’individuazione delleprincipali azioni da perseguire. Abreve potremo iniziare la fase operativadi rilancio delle politiche di sostegnoe sviluppo per la categoria».In provincia di Roma è concentratoil 7,5% di tutte le impreseguidate da stranieri e l'area pontinane ha molte altre, come l'interoLazio: sono una minaccia o un'opportunità?Cosa possono imparareda esse gli imprenditori e i commerciantinostrani?«La ricchezza non solo culturale,ma anche imprenditoriale che dà lapresenza di stranieri è di grande valore.Nella maggior parte dei casi questidimostrano una grande intraprendenzae un fortissimo attaccamentoal proprio lavoro, due qualità da cuiprendere spunto».Alla luce dei tanti disservizi edoglianze dei cittadini e dellabrutta piega che hanno preso moltiservizi di pubblica utilità (acqua,rifiuti, trasporti in primis),come vede lei certe gestioni?«La spending review attuata dalCOMMERCIOUn buon intervento è quello dei Centri commerciali naturaliGoverno italianorappresenta un’occasioneper i gestoridei servizi di pubblicautilità, che dovrebberoe devonosottostare a rigideregole di risparmioe controllo di gestione».Senza una seria differenziataporta a porta, la bollettadell'immondizia è in continuoaumento, consalassate soprattutoVINCENZO ZOTTOLAPresidente Confcommercio Lazio, vicepresidente di UnioncamereLazio e presidente della Camera di Commercio di LatinaAgliamministratorilocali chiedo unaraccolta differenziatacon regole chiare econtrolli efficaci etrasparentiper imprese, artigianied esercenti.Per non parlaredelle cartelle pazze...Cosa chiedeteagli amministratorilocali?«Di proporre formulesempre più all’avanguardiaper avviareun percorso virtuosoche porti alla riduzione del rifiutoindifferenziato, con regolechiare e strumenti di facile utilizzo.Inoltre è necessario individuare formedi controllo efficaci e trasparenti,che vadano a favore delle imprese edei cittadini».Si può trovare una sinergia tracommercio e mondo agricolo, cheancora vanta molte eccellenze egrandi prodotti nel Lazio?«La vera sinergia può trovarsi soloa partire dalla qualità e dall’integrazione.Il commercio sempre di più sista organizzando per dare spazioall’interno dei propri puntivendita ai grandi prodottidel Lazio, favorendoneil consumo.D’altro canto i produttoriagricolistanno accelerandoun processo diproduzione all’insegnadei più altistandard di qualità,tenendo conto delleesigenze di commercializzazione.L’enogastronomiarappresentauna delle maggiori potenzialitàdi attrazione turistica e va potenziata».Come far convivere la Grandedistribuzione organizzata, i supermercati,con le produzioni localie le PMI locali?«La Confcommercio si è resa protagonistadi un progetto che va proprioin questa direzione: la creazionee la promozione di Centri CommercialiNaturali, che uniscono insieme ivantaggi della grande distribuzione ele caratteristiche dei piccoli e medicentri urbani. Attraverso di questi,vengono valorizzate le produzioni locali,in quanto esposte nel loro contestonaturale».LATINALa sede della Camera di Commercio. Il Lazio ospita il 9,9% delle imprese italianeBoom di export made in Lazio e stranieriL'imprenditoria laziale si internazionalizza,dentro e fuori: sbarca all'esteroe ha un vero boom di aziende guidateda stranieri. Le esportazioni del madein Lazio continuano a crescere, anchese meno della media nazionale. Nelsecondo trimestre 2012 lʼexport laziale– fanno sapere le Camere di commercio- cresce dellʼ1,6 per cento, (8,5 miliardi,il 4,4 per cento del totale nazionale).Scende del 5,5 per cento lʼexportdi Roma, mentre va molto meglio nellealtre province, in particolare Latina(+4,2%) e Frosinone. Il principale destinatariodelle merci continua ad esserelʼUe a 27 con il 61,7%, poi lʼAsia Orientale(9,2%), i Paesi europei extra UeLe piccole e medie imprese lazialisono schiacciate dalle tassepiù alte d'Italia, rallentate da serviziburocratici pessimi e da infrastruttureferme a 30 anni fa:come fare a non scoraggiarsi e anon mollare tutto?«Rimanendo convinti di rappresentareil vero motore di sviluppodell’intero Paese e non perdendo maila fiducia nelle proprie capacità creativee innovative».Si è rinfocolato il dibattito sulpresunto aeroporto civile a Latina:ma per imprese e commerciantidi Latina e del Lazio non sonoben altre le priorità, a cominciareda strade come la 148 Pontina?«La priorità sono le infrastrutturein senso generale, viarie, ferroviarie,aeroportuali e marittime. Latina disponegià ora di una linea ferroviariadiretta e veloce con Roma e di investimentigià stanziati per l’adeguamentostradale di collegamento conla Capitale. L’aeroporto civile da unlato e il potenziamento della portualitàcommerciale di Gaeta rappresentanodue iniziative molto importantinon solo per la nostra provincia,ma per l’intera economia regionale,capaci di liberarenotevoli potenzialitàinespresse in terminidi trasportomerci e passeggeri».Come leaderdella commerciolaziale, nonchépersona ai verticidel sistema camerale,di cosa è più orgoglioso?«Di poter rappresentare impresevive ed energiche nonostantela crisi economica e di poter essereportavoce delle loro esigenze di crescita».Le tre cose peggiori e che vorrebbecambiare nel suo tripliceruolo di leader dei commerciantilaziali e di esponente delle Cameredi commercio?«Il sistema di accesso al credito,una formazione slegata dalle esigenzedi impresa e una burocrazia cheSulgioco d’azzardoche toglie soldiall’economia sana eprovoca usura, stiamosensibilizzando icommercianti(8%) e il Nord America (6,1%). I prodottilaziali più esportati sono: articoli farmaceutici,chimico-medicinali e botanici(57,2 per cento), mezzi di trasporto(15,9 per cento) e apparecchi elettrici(6 per cento). Le imprese di matriceestera continuano ad aumentare e sonol'8,69% a fine giugno, a fronte diuna media nazionale del 7,4%. Ciò èfacilmente spiegabile con il gran numerodi imprese straniere presenti su Romae provincia (9,75%). In provincia diLatina la componente straniera è del5,43%, inferiore alla media italiana. Dopola Lombardia, siamo la regione conpiù imprese straniere attive (11,2% deltotale in Italia).rallenta o mette a rischio gli investimentiimprenditoriali».Le tre cose migliori del “sistemaLazio”?«L’articolazione dell’offerta turistica,le PMI maggiormente innovative eall’avanguardia nel mondo e la grandetradizione agricola e artigiana».Cosa la preoccupa di più?«L’assenza di liquidità e la difficoltàdi accesso al credito per le imprese».I commercianti pontini hannofatto un accordo con la Guardia diFinanza per il contrasto all'usura.La Consulta nazionale antiusuradice che la causa principale di questapiaga è il “gioco” d'azzardo,settore dove il Lazioguida la classifica nazionaledella spesapro capite. Spesache nel 2011 ha assorbitoil 10% deiconsumi totali(quasi 80 mld dieuro) e nei soliprimi sei mesi del2012 ha bruciatoquasi 45 miliardi dieuro. Tutti soldi sottrattiai consumi sani.Chi scommette non compra.Stanno facendo qualcosale imprese e gli esercenti laziali atal proposito?«Sulla scia di quanto sottoscrittoda Confcommercio Latina, stiamoavviando un’azione di sensibilizzazioneper i commercianti del Lazio».Come contate di arginare questaenorme spesa dirottata versoun settore senza indotto e che faridurre tutti gli altri consumi?«È un problema ancora in fase distudio e valutazione».

n. 250 - dal 27 settembre al 10 ottobre 2012 SICUREZZA STRADALE39In aumento gli incidenti per chi viaggia sulle due ruote, secondo un dossier redatto dal Das, del gruppo GeneraliCiclisti in pericolo sulle strade del LazioI dati negativi pontinifanno slittare il Lazio trale regioni più pericoloseFrancesco AvenaLe strade di Latina e provincia siconfermano poco sicure per gliamanti di due ruote e pedali. Una recentestatistica rileva come il territoriopontino sia quello più pericolosodi tutto il Lazio (e uno di quelli più arischio di tutto il centro Italia) per iciclisti. Non c’è differenza per chi simette in sella per passatempo e hobby,o per necessità, o semplicementeper la comodità di non servirsi di unaltro veicolo: per tutti loro il rischioè sempre dietro l’angolo ed è rappresentatoil più delle volte da stradedisseminate di buche e voragini, dauna segnaletica fatiscente, dall’assenzapressoché totale di un’adeguatarete di piste ciclabili che consentanoa chi si mette in sella alla propriabicicletta di pedalare in tutta sicurezza.I numeri, bisogna dirlo, lascianopoco spazio a dubbi. Gli incidentiche vedono coinvolte biciclette,siano sinistri stradali con altrimezzi o autonomamente, infatti, sonostati tantissimi, nell’ordine dellemigliaia. Nel 2010, ultimo anno disponibileper le rilevazioni statistiche– rivela il dossier del Das (compagniaassicurativa del gruppo Generali)– in provincia di Latina si èregistrato un incidente ogni 9.168abitanti con ciclisti tra i 6 e gli 85 anni.A Roma si è verificato un incidenteogni 11.664 cittadini e uno ogni13.954 è stato registrato in provinciadi Frosinone. Molto più distaccate leprovince di Rieti (1/21.175) e Viterbo(1/29.622). Sull’intero territorio regionale,il rapporto tra incidenti enumero di abitanti, è stato di 12.080:peggio del Lazio ci sono solo Campania,Sicilia, Sardegna, Basilicata, Calabriae Molise. A far crollare il Lazionella classifica delle regioni più pericolose,contribuiscono senz’altro inumeri che arrivano dal territoriopontino. Il primato (negativo) di Latinaemerge in tutta la sua chiarezza,e non fa bene a un territorio che negliultimi anni, quando si è trattato disicurezza stradale, ha dovuto semprefare i conti con bilanci tremendi.E tra questi bilanci, purtroppo, unavoce negativa è stata costantementequella degli incidenti stradali chehanno avuto per protagonisti ciclisti.Cadute dalla sella, perdite di equilibrioo più semplicemente urti conmacchine e scooter hanno spessoavuto anche conseguenze tragichecon la morte delle persone. Preme ribadireche i numeri impietosi riguardanotutto il territorio pontino, maglianera anche sotto questo fronterispetto a tutto il restante territorioregionale. Si capisce bene come, conuna densità tanto alta di incidentistradali, chi può evita di prendere labicicletta. E a questo mezzo di trasportocosì utile per l’ambiente, velocenel traffico e soprattutto a costozero visti i bassissimi costi di manutenzione,si finisce per preferire ognivolta macchina e ciclomotori, checontinuano ad essere (anche a dispettodegli aumenti record del prezzodel carburante) i veicoli di trasportopiù gettonati in provincia diLatina e altrove. Se è vero cheun incidente ogni 9 milapersone soltanto nel2010 è un numero chefa paura, soprattuttose messo in relazionea quello dellealtre province –basti pensare chela tanto caoticaRoma e provinciaha fatto registrareun rapporto incidente/abitantidi granlunga inferiore (con isuoi quasi 14 mila casi),senza parlare dei territori diRieti e Viterbo dove i numeri sonoincredibilmente più bassi – bisognapure considerare che l’andazzo èSoloin provinciadi Roma, nel 2010si è registrato unincidente ogni 11.664abitanti con ciclistitra i 6 e gli85 anniquesto da anni. Anzi, peggio ancora,perché ogni anno che passa il bilanciosi fa più pesante. Sempre partendodai dati elaborati dalla Das,nell’arco del decennio 2001-2010 i sinistri con biciclettenel Lazio sonocresciuti del 27%, untasso di poco superiorealla media nazionale(+24%). Unincremento che però,per una volta,non ha avuto nellaprovincia di Latina ilsuo motore propulsore.Nello specifico, infatti,in provincia di Latinanel periodo esaminato daDas, gli incidenti sono aumentatisolo del 6%, mentre l’impennata si fapiù rilevante nelle province di Roma(+32%) e Frosinone (+57%).

n. 250 - dal 27 settembre al 10 ottobre 2012 SICUREZZA STRADALE39In aumento gli incidenti per chi viaggia sulle due ruote, secondo un dossier redatto dal Das, del gruppo GeneraliCiclisti in pericolo sulle strade del LazioI dati negativi pontinifanno slittare <strong>il</strong> Lazio trale regioni più pericoloseFrancesco AvenaLe strade di Latina e provincia siconfermano poco sicure per gliamanti di due ruote e pedali. Una recentestatistica r<strong>il</strong>eva come <strong>il</strong> territoriopontino sia quello più pericolosodi tutto <strong>il</strong> Lazio (e uno di quelli più arischio di tutto <strong>il</strong> centro Italia) per iciclisti. Non c’è differenza per chi simette in sella per passatempo e hobby,o per necessità, o semplicementeper la comodità di non servirsi di unaltro veicolo: per tutti loro <strong>il</strong> rischioè sempre dietro l’angolo ed è rappresentato<strong>il</strong> più delle volte da stradedisseminate di buche e voragini, dauna segnaletica fatiscente, dall’assenzapressoché totale di un’adeguatarete di piste ciclab<strong>il</strong>i che consentanoa chi si mette in sella alla propriabicicletta di pedalare in tutta sicurezza.I numeri, bisogna dirlo, lascianopoco spazio a dubbi. Gli incidentiche vedono coinvolte biciclette,siano sinistri stradali con altrimezzi o autonomamente, infatti, sonostati tantissimi, nell’ordine dellemigliaia. Nel 2010, ultimo anno disponib<strong>il</strong>eper le r<strong>il</strong>evazioni statistiche– rivela <strong>il</strong> dossier del Das (compagniaassicurativa del gruppo Generali)– in provincia di Latina si èregistrato un incidente ogni 9.168abitanti con ciclisti tra i 6 e gli 85 anni.A Roma si è verificato un incidenteogni 11.664 cittadini e uno ogni13.954 è stato registrato in provinciadi Frosinone. Molto più distaccate leprovince di Rieti (1/21.175) e Viterbo(1/29.622). Sull’intero territorio regionale,<strong>il</strong> rapporto tra incidenti enumero di abitanti, è stato di 12.080:peggio del Lazio ci sono solo Campania,Sic<strong>il</strong>ia, Sardegna, Bas<strong>il</strong>icata, Calabriae Molise. A far crollare <strong>il</strong> Lazionella classifica delle regioni più pericolose,contribuiscono senz’altro inumeri che arrivano dal territoriopontino. Il primato (negativo) di Latinaemerge in tutta la sua chiarezza,e non fa bene a un territorio che negliultimi anni, quando si è trattato disicurezza stradale, ha dovuto semprefare i conti con b<strong>il</strong>anci tremendi.E tra questi b<strong>il</strong>anci, purtroppo, unavoce negativa è stata costantementequella degli incidenti stradali chehanno avuto per protagonisti ciclisti.Cadute dalla sella, perdite di equ<strong>il</strong>ibrioo più semplicemente urti conmacchine e scooter hanno spessoavuto anche conseguenze tragichecon la morte delle persone. Preme ribadireche i numeri impietosi riguardanotutto <strong>il</strong> territorio pontino, maglianera anche sotto questo fronterispetto a tutto <strong>il</strong> restante territorioregionale. Si capisce bene come, conuna densità tanto alta di incidentistradali, chi può evita di prendere labicicletta. E a questo mezzo di trasportocosì ut<strong>il</strong>e per l’ambiente, velocenel traffico e soprattutto a costozero visti i bassissimi costi di manutenzione,si finisce per preferire ognivolta macchina e ciclomotori, checontinuano ad essere (anche a dispettodegli aumenti record del prezzodel carburante) i veicoli di trasportopiù gettonati in provincia diLatina e altrove. Se è vero cheun incidente ogni 9 m<strong>il</strong>apersone soltanto nel2010 è un numero chefa paura, soprattuttose messo in relazionea quello dellealtre province –basti pensare chela tanto caoticaRoma e provinciaha fatto registrareun rapporto incidente/abitantidi granlunga inferiore (con isuoi quasi 14 m<strong>il</strong>a casi),senza parlare dei territori diRieti e Viterbo dove i numeri sonoincredib<strong>il</strong>mente più bassi – bisognapure considerare che l’andazzo èSoloin provinciadi Roma, nel 2010si è registrato unincidente ogni 11.664abitanti con ciclistitra i 6 e gli85 anniquesto da anni. Anzi, peggio ancora,perché ogni anno che passa <strong>il</strong> b<strong>il</strong>anciosi fa più pesante. Sempre partendodai dati elaborati dalla Das,nell’arco del decennio 2001-2010 i sinistri con biciclettenel Lazio sonocresciuti del 27%, untasso di poco superiorealla media nazionale(+24%). Unincremento che però,per una volta,non ha avuto nellaprovincia di Latina <strong>il</strong>suo motore propulsore.Nello specifico, infatti,in provincia di Latinanel periodo esaminato daDas, gli incidenti sono aumentatisolo del 6%, mentre l’impennata si fapiù r<strong>il</strong>evante nelle province di Roma(+32%) e Frosinone (+57%).

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