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anzio - il Caffè

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36LAVORO n. 250 - dal 27 settembre al 10 ottobre 2012SIGMA TAU Sit in dei dipendenti dell’azienda di Pomezia per chiedere la rotazione della cassa integrazione straordinaria«Cassa integrazione a turni alla Sigma Tau»358 i lavoratori cheattualmente usufruisconodi ammortizzatori socialiMoira Di MarioUn sit in pacifico davanti ai cancellidella Sigma Tau è stato organizzato<strong>il</strong> 17 settembre scorso per quattroore dai lavoratori cassaintegratisia aderenti all'Unione sindacale dibase (Usb) sia dai colleghi del Comitatoistituito all'esterno del sindacato.I dipendenti sono tornati a chiederela rotazione della cassa integrazionestraordinaria «ancora mai applicatadall'azienda - hanno spiegato- nonostante l'accordo di marzoscorso e nonostante <strong>il</strong> colosso farmaceuticoabbia comunque necessitàdi personale. Non è un caso cheper evitare gli straordinari sia statoDIPENDENTI IN AGITAZIONEIl sit in pacifico davanti ai cancelli dell’azienda farmaceutica di Pomeziaistituito un terzo turno, mentre la societàavrebbe dovuto richiamaredalla cassa integrazione una partedei lavoratori». Attualmente a usufruiredegli ammortizzatori socialisono complessivamente 358 lavoratori.«Ma in azienda esistono 99 letterein bianco che i vertici possono farpartire in ogni momento inserendo inomi di altrettanti lavoratori da collocarein cassa integrazione straordinaria- aggiungono i dipendenti -;inoltre 180 dei 358 colleghi hannopresentato ricorso al Tribunale delLavoro e già 8 di loro hanno vinto lacausa contro l'azienda e sono statireintegrati dal giudice. Ma la SigmaTau ha deciso di lasciarli a casa conpermesso retribuito». Tra le motivazionia sostegno del ricorso anche lavalidità della rappresentanza sindacaleunitaria «che al momento dell'accordosullo stato di crisi - denuncianoi lavoratori - era scaduta da 3anni e dunque non avrebbe potutofirmare l'intesa che è un atto straordinario».Intanto la Usb ha chiesto leelezioni per <strong>il</strong> rinnovo dei membridella rsu, ma soprattutto chiede <strong>il</strong> rispettodelle regole anche agli stessicolleghi delegati sindacali, che standoalla Usb non avrebbe voluto oquanto meno ostacolato la presentazionedella commissione elettorale,indispensab<strong>il</strong>e per l'indizione delleelezioni e dunque del rinnovo dellarsu. Insomma una guerra e una spaccaturatutta interna al sindacato cherischia però di mettere ancora più arischio <strong>il</strong> rispetto dell'accordo sullostato di crisi, non ancora totalmenterispettato dall'azienda. Inoltre l'Usbe <strong>il</strong> Comitato chiedono ormai da settimanedi conoscere <strong>il</strong> piano aziendaleche <strong>il</strong> colosso farmaceutico siera impegnato a presentare entro ottobreprossimo. Il timore dei lavoratoricassaintegrati è che in realtà laSigma Tau voglia vendere se nonl'intero gruppo almeno una grossaparte di esso. Sembra infatti che sianogià in corso trattative sia conmultinazionali che con gruppi italianie stranieri.CECCONI Avviata la mob<strong>il</strong>ità per 42 dipendenti del salumificioFumata nerissima daltavolo delle trattativeSi fa sempre più buio <strong>il</strong> futuro lavorativodei 42 dipendenti del salumificio Cecconidi Ardea, per i quali l’azienda ha avviato– lo scorso 6 settembre – le procedureGIANFRANCO MORANTI E MASSIMO PERSIANISegretario generale Flai Cg<strong>il</strong> PomeziaCastelli e <strong>il</strong> Segretario della U<strong>il</strong>a U<strong>il</strong>di mob<strong>il</strong>ità. In un incontro tenuto in Federlazionel pomeriggio di mercoledì 19 settembre– in cui la proprietà (la famiglia ScarfoglioFerrara) tramite un consulente ha confermatoi licenziamenti – le parti hanno firmato unverbale di mancato accordo:«Proseguire con un altro incontroin Federlazio – si legge in una notadi Flai Cg<strong>il</strong> e U<strong>il</strong>a U<strong>il</strong> – sarebbestato inut<strong>il</strong>e e improduttivo. Le richiesteavanzate nel precedenteincontro, sulle retribuzioni deimesi di luglio, agosto e della quattordicesima,sono state disattese».È stato confermato, in sostanza,l’atteggiamento di chiusuratotale da parte della proprietàche negli ultimi mesi non ha datorisposte ai dipendenti e ai sindacatie ha partecipato agli incontri istituzionalirichiesti dai lavoratori solamente attraversoconsulenti del lavoro. «Il consulente – proseguonoi sindacati – non ha dato alcuna indicazionee anche della verifica del contratto disolidarietà siglato a gennaio non si hanno notizie.L’unico dato certo è che i dipendenti sonoalla disperazione da mesi senza stipendio,e l’azienda completamente“serrata”: della famigliaScarfoglio Ferrara nessuna presenzaed è arrivata solo la conferma dei 42 licenziamentida parte del consulente». Le prossimemosse di dipendenti e sindacalisti saranno,nei prossimi giorni, un incontro in Regionecon la commissione Lavoro e politiche socialie un nuovo incontro in Prefettura con la rappresentanzadella famiglia Eredi Cecconi ancoraproprietari dell’immob<strong>il</strong>e e dei terreniannessi. Nell’attesa di questi incontri i dipendenticontinuano la loro lotta, presidiando <strong>il</strong>sito e facendo volantinaggio davanti <strong>il</strong> salumificioper tenere alta l’attenzione della cittadinanzae delle istituzioni politiche. Della verificadel contratto di solidarietà siglato agennaio non si hanno notizie e della famigliaScarfoglio Ferrara non si vede nemmenol’ombra, così come della copia del b<strong>il</strong>anciod’esercizio richiesto dai sindacati».Giovanni SalsanoLOGIPI L’azienda non avrebbe consultato <strong>il</strong> sindacatoCarabinieri indagano per l’appaltodella movimentazione merciAccertamento dell'ispettorato del lavoroe dei carabinieri per tutta l'interagiornata dell'11 settembre nella sededella Logipi, l'azienda di logistica integrata diPomezia che dal 3 settembre scorso ha appaltatola movimentazione merci ad una nuovacooperativa scatenando la protesta dei lavoratori.«Il cambio di cooperativa è avvenuto senzainformare <strong>il</strong> sindacato e in barba ai più elementarielementi di diritto. La Logipi ha cambiatoun suo fornitore, che applicava regolarmente<strong>il</strong> contratto collettivo nazionale di settore,con un nuovo consorzio che invece vuoleattuare una forma contrattuale atipica - haspiegato Rocco Lamparelli, segretario regionaleF<strong>il</strong>t-Cg<strong>il</strong> di Roma e Lazio -, che abbassadel 30 per cento i salari dei lavoratori e i lorodiritti e non ha assunto tutti i dipendenti precedentementeimpiegati, con buona pacedelle norme che regolano i cambi di appalto.Il fatto sconcertante - ha aggiunto Lamparelli- è che i lavoratori o rimangono senza lavoroo vedono ridotti drasticamente i loro salari enon a causa della contrazione delle commesse».Da qui dunque la protesta dei dipendenti.La vicenda è poi arrivata sul tavolo della RegioneLazio per mano di Sel e Pd che hannochiesto l'intervento dell'assessore al Lavoro,Mariella Zezza. «La Logipi lavora prevalentementeper conto del gruppo Danone - ha aggiuntoLamparelli -, che non conosce contrazionedi mercato. Dobbiamo però constatareche la logica seguita da questi grandi gruppi èfondata esclusivamente sul profitto che cercanodi incrementare approfittando spessodella crisi generalizzata. Abbiamo tentato siacon la Logipi, sia con la nuova società di costruireun percorso che scongiurasse la disoccupazione,facendo salva l’applicazione dell’unicocontratto collettivo del settore, ma anulla sono servite le nostre richieste. Per questoriteniamo importante l’intervento dell'ispettorato.Chiederemo inoltre alla Danone- ha concluso <strong>il</strong> segretario - di farsi parte attivanella vicenda per costruire con <strong>il</strong> sindacatotutti quei percorsi che portino alla soluzioneper i lavoratori».M.D.M.Dati negativi in provincia di Roma, in controtendenza con <strong>il</strong> LazioEsportazioni in ribassoNel mercato produttivo l'unico settore europei extra Unione (8%) e l’America settentrionale(6,1%). Osservando l’incidenza delleche regge e anzi registra aumenti sonole esportazioni che crescono in Italiae nel Lazio con l'unica eccezione della progionale,i prodotti trainanti risultano: quelliesportazioni dei singoli settori sul totale revinciadi Roma, dove invece <strong>il</strong> trend è negativo.A dirlo è uno studio di Unindustria sui dati (12,2%), i mezzi di trasporto (9,4%) e i coke efarmaceutici e bio-medicali (33,2%), i chimiciIstat relativi al secondo semestre 2012. petroliferi raffinati (8,8%).Secondo l'indagine le esportazioni italiane Roma risulta in controtendenza con la mediaregionale per <strong>il</strong> secondo trimestre conse-si attestano a 195,1 m<strong>il</strong>iardi di euro e risultanoin aumento del 4,2% rispetto allo stesso periododel 2011. Il trend è positivo per tutte le ri-variazione tendenziale negativa del 5,5% dellecutivo. Infatti, la provincia fa registrare unapartizioni territoriali e per <strong>il</strong> centro Italia (31,4 esportazioni (4,2 m<strong>il</strong>iardi), cui contribuisce inm<strong>il</strong>iardi di euro): si registra un incremento maniera significativa <strong>il</strong> calo dei prodotti petroliferiraffinati, con particolare riferimento(+7,3%) superiore alla media nazionale.Nel periodo in analisi l’export del Lazio (8,5 ai flussi destinati agli Stati Uniti (-70,1%).m<strong>il</strong>iardi, <strong>il</strong> 4,4% del totale nazionale) cresce L’Unione europea si conferma <strong>il</strong> maggioredell’1,6%, muovendosi ad un ritmo inferiore partner commerciale della provincia con <strong>il</strong>alla media nazionale. Dopo un biennio di fortee costante crescita delle esportazioni, <strong>il</strong> se-<strong>il</strong> 12,5%, e gli altri Paesi europei con <strong>il</strong> 10,3%.48,4% del totale, seguono l’Asia orientale concondo trimestre 2012 conferma <strong>il</strong> trend in decelerazioneosservato già dal primo trimestre e i prodotti chimici (18,4%), i coke e petrolife-Le principali merci esportate sono le sostanzedell’anno.ri raffinati (17,8%), computer, apparecchi elettronicie ottici (9,9%) e mezzi di trasportoLa variazione registrata a livello regionale è<strong>il</strong> risultato di andamenti provinciali contrastanti:si contrae del 5,5% l’export di Roma ad un incremento delle esportazioni del 4,2%.(9,5%). In provincia di Latina si assiste invece(che pesa per <strong>il</strong> 49,7% sulla regione), a fronte Le mete principali della provincia sonodi apprezzab<strong>il</strong>i performance nelle altre province,in particolare Frosinone e Latina. (10,8%) e l’America settentrionale (6,6%) ed <strong>il</strong>’Unione europea (71,3%), l’Asia orientaleIl principale destinatario delle merci continuaad essere l’Unione europea a 27 con <strong>il</strong> mico (10,5%) ed <strong>il</strong> metallifero (6,5%).settori trainanti <strong>il</strong> farmaceutico (61,4%), <strong>il</strong> chi-61,7%, seguono l’Asia orientale (9,2%), i PaesiM.D.M.

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