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anzio - il Caffè

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16CIBO & SALUTE n. 249 - dal 13 al 26 settembre 2012Il Lazio si è dato una normativa severa per evitare le contaminazioni transgeniche. Ma <strong>il</strong> governo vuole cancellarleNo OGM, la Regione deve fare sul serioLa legge laziale vuolepremiare chi fa prodottisenza Ogm al 100%Francesco BudaIl Lazio è protagonista della battagliaper scongiurare l'invasione degliOgm, gli organismi geneticamentemodificati con cui un ristretto clan dipotentissime multinazionali vuole assoggettarel'agricoltura mondiale.Vogliono mettere <strong>il</strong> brevetto sullavita, manipolando le regole della Naturaviolentando <strong>il</strong> codice geneticodelle creature. Le implicazioni sonoenormi: dalla sicurezza alimentare –grossi danni sanitari si sono verificatiad esempio negli Usa – alla libertàd'impresa, all'economia, all'accessoal cibo. La nostra Regione, nel solcodi una linea tracciata da tempo, loscorso 28 marzo ha approvato la leggeregionale n. 1 del 2012 che dà incentiviin via prioritaria ai produttoriche rispettano la sicurezza e i dirittidei lavoratori, fuori dalle mafie e totalmente“liberi da ogm”, cioè senzaneanche quello 0,9% ammesso dallanormativa europea persino sui prodottibiologici senza l'obbligo di scriverloin etichetta. Una notizia sfuggitaai più, ma che riguarda aspetti fondamentalidel nostro vivere. Distrazioneche è bene superare, visto <strong>il</strong> paradossoin corso: all'intransigenza dellanormativa regionale si contrappone <strong>il</strong>fatto che <strong>il</strong> marchio laziale “Libero daOgm” istituito nel 2006 è rimasto letteramorta.Occorre restare in guardia ancorNessuna azienda ci ha fattorichiesta per usare <strong>il</strong>marchio “ProdottoLibero da Ogm”...Basta cotoneOgm, meglioquello naturale.Lo ha deciso<strong>il</strong> governo delMaharahstra, inIndia, che punteràsu nuove varietàdi cotonenon transgenicoal posto di quellogeneticamentemodificato “Bt”.Quest'ultimo si chiamacosì perché nel suoDna è stato sparato <strong>il</strong> genedel Bac<strong>il</strong>lus Thuringensis (BT),una tossina pesticida. Introdottonel 2002, questi semi hanno estromessole varietà locali, coprendo<strong>il</strong> 99% dei campi del Maharashtra.Ma si è rivelato sconveniente: secondo<strong>il</strong> Ministero dell'agricolturaANGELA BIRINDELLIEx assessore regionale all’Agricolturapiù dopo che lo scorso 7 settembre laCorte di Giustizia europea ha sentenziatoche l'Italia non può proibire lacoltivazione del mais geneticamentemodificato (marchiato Mon 810) in attesadi misure regionali per la coesistenza,cioè senza stab<strong>il</strong>ire concretamentecome evitare <strong>il</strong> rischio che lecoltivazioni “frankenstein” vadano acontaminare quelle naturali. Ne abbiamoparlato con l'Assessore all'agricolturadel Lazio Angela Birindelli,poco prima che cadesse la Giunta.Cosa sta facendo la Regione Lazioper salvare questa nuova leggesugli Ogm che si è data a marzo?«Il Consiglio dei Ministri, i primi dimaggio, ha deliberato l’impugnativadi questa legge dinanzi alla Corte Costituzionale“in quanto contenente disposizioniche, istituendo un marchioregionale collettivo di qualità dei prodottiagricoli ed agroalimentari, ostacolanola libera circolazione dellemerci. Questa decisione ci ha coltoovviamente di sorpresa perché nelrealizzare questa legge siamo statimolto attenti al pieno rispetto dellanormativa comunitaria e, proprio perevitare situazioni di questo tipo, ci siamoispirati a leggi analoghe di altre regioniche già sono state approvate enotificate dall’Unione Europea. Perquesto motivo la Regione ha deciso,tramite apposita delibera, di costituirsiin giudizio, certi che la Corte Costituzionalepossa in breve tempo legittimarequesta legge che riteniamoIl cotone Bt e la mela che resta sempre “bella”I flop Ogm più recentidel Paese Indiano, la resadel cotone Bt da loroè stata la più bassadell'intera India,facendo impennarel'uso di pesticidie fert<strong>il</strong>izzanti,coi costipiù alti del mondo.Negli StatiUniti, invece, èstata da poco bocciatada agricoltori econsumatori la melaOgm “Arctic”, attraversoun gene sintetico che riducela produzione di un enzima che fadiventare marrone la polpa affettata.Già nel 2010 i produttori canadesihanno chiesto che nonvenga commercializzata e <strong>il</strong> 70%dei consumatori si è dichiaratocontrario alla mela di laboratorio.strategica per sostenere le numeroseaziende di qualità presenti sul nostroterritorio e tutelare i consumatori delLazio dall’acquisto di prodotti dall’originee dalla salubrità incerta».Cosa sente di dire ai consumatorie al mondo agricolo rispetto aquesta vicenda?«Di essere fiduciosi perché, oltread attendere la risposta della CorteCostituzionale sulla legge, la Regionecontinuerà comunque a portare avantitutte le iniziative previste per tutelaree promuovere i prodotti di qualitàdel Lazio provenienti da una f<strong>il</strong>iera sicura,tracciab<strong>il</strong>e ed interamente regionale».Che tempi ritenete possa averela causa davanti la Corte Costituzionale?«Non ci sono tempi certi, sicuramentenei prossimi mesi arriveremoad una soluzione di questa vicenda».Com'è stata accolta questa leggeche istituisce <strong>il</strong> marchio regionalecollettivo di qualità con criteripiù rigorosi e premia i progettifinalizzati ad attestare l’assenzadi Ogm nella produzione?«La legge è stata accolta in manieramolto positiva sia dal mondo agricolo,che attraverso le associazioni dicategoria ha sostenuto la redazione diquesta legge, sia dai consumatori,sempre più attenti all’origine, alla qualitàe alla salubrità dei prodotti».L'altra legge regionale (la 15 del2006) contro gli Ogm prevedecampagne d'informazione diretteagli agricoltori, ai consumatori,agli operatori scolastici e sanitarisui rischi degli Ogm per la salute,per <strong>il</strong> sistema agricolo e per l’ambiente:le avete realizzate?«È stata realizzata una campagnaInchiesta su www.<strong>il</strong>caffe.tvVogliono brevettare tutto e comandareCʼè <strong>il</strong> concreto rischio che in futuro gli agricoltori possano sempre meno sceglierecosa produrre e come coltivare. Nell istituzioni europee è infatti in corsouna feroce pressione, specialmente sui politici, per far approvare i brevetti anchesu semi e animali frutto di incroci, cioè selezionati senza ricorso alle manipolazionitransgeniche, e persino sulle varietà originarie da cui derivano gli incrocistessi. A pretendere questo “copyright sulla vita” sono, guarda caso, lestesse multinazionali degli Ogm. Hai voglia a dire che gli Ogm li vogliono per<strong>il</strong> bene dellʼumanità, per i bambini poveri e la biodiversità. Quanto sta accadendoin Europa con questa storia dei brevetti, chiarisce definitivamente che alcentro del business bio-tech cʼè la concentrazione del potere in poche mani ela voglia di avera lʼesclusiva su coltivazioni ed allevamenti. Infatti se <strong>il</strong> BrevettoUnitario Europeo, così si chiama, verrà esteso anche agli incroci ed i procedimentiper ottenerli, bisognerà pagarci sopra i “diritti dʼautore”. Si avranno poimeno tipi di frutta e verdura e carni, vendute a prezzi imposti dai padroni deibrevetti. Cosa già accaduta in Ingh<strong>il</strong>terra coi broccoli “antitumore”, venduti aprezzo maggiorato nei supermercati. E se li coltivi, ti denunciano.di comunicazione attraverso la distribuzionedi pubblicazioni informativee più incontri divulgativi in tutte leprovince del Lazio. Al momento stiamolavorando ad una riedizione delmateriale per r<strong>il</strong>anciare questa campagnache riteniamo molto ut<strong>il</strong>e al finedi informare agricoltori e consumatorisui rischi derivanti dall’ut<strong>il</strong>izzoe dal consumo diprodotti OGM».Per i prodotti totalmenteesenti daOgm, la legge regionale15 del2006 isituisce <strong>il</strong>marchio “Prodottolibero daOgm”: viene applicataun’etichettacon tale dicitura suiprodotti laziali?«Il marchio è attivo, manon risultano aziende che neabbiano fatto richiesta per l’ut<strong>il</strong>izzo.Questo perché molto spesso l’assenzadi OGM nei prodotti agricoli edagroalimentari italiani viene data perscontata e non viene considerata comeun valore aggiunto da evidenziareai consumatori. Invece, soprattuttoTra Roma e Latina <strong>il</strong> colosso mondiale degli Ogm Monsanto ha acquisito aziendespecializzate nella produzione di sementi. Nel Lazio sono stati eseguiti esperimentitransgenici. Leggi l’inchiesta de Il <strong>Caffè</strong> n. 188 pag. 18 su www.<strong>il</strong>caffe.tvRegolerigide, maapplicazione morbida.Se si abbassala guardia, rischial’economia e lasicurezza alimentarealla luce del dibattito che si è apertoin sede comunitaria dopo la recentesentenza della Corte di Giustizia UEsulla possib<strong>il</strong>ità di coltivare maisOGM anche in nazioni che non lo consentono,è sempre più necessario tenerealta l’attenzione verso questo argomento.La Regione Lazio continuaa mantenere ferma lapropria posizione di regioneOGM FREE, tutelandola biodiversità e iprodotti di qualitàcertificata del Lazioattraversoun’importanteazione di vig<strong>il</strong>anzae controllo. Inoltre,sono esclusedai contributi regionalitutte le aziendeche ut<strong>il</strong>izzano mangimietichettati OGM per l’alimentazionedel bestiame etutte le imprese agricole, agroalimentario produttrici di mangimi cheut<strong>il</strong>izzano OGM nel ciclo produttivo.Le imprese che ut<strong>il</strong>izzano OGM nellaproduzione di beni agricoli o alimentari,freschi o trasformati sono escluseanche dall’ut<strong>il</strong>izzo dei marchi diqualità regionali, così come previstodalla stessa legge sulla tracciab<strong>il</strong>ità».La legge regionale 15 del 2006esclude i contributi alle aziendeagricole che usano mangimiOgm, ma a decorrere da 4 annidalla data di entrata in vigoredel Regolamento regionale diattuazione e integrazione. TaleRegolamento c'è?«Il regolamento c’è ed è entratoin vigore <strong>il</strong> 10 dicembre 2007».La legge 15 istituisce <strong>il</strong> Comitatoper la tutela delle produzioniagricole e della biodiversitàdall'impiego di Ogm: esistetale organo? Chi sono i suoimembri?«Il Comitato, dal momento diemanazione della legge nel 2006,non è mai stato istituito. Una lacunache, soprattutto in virtù degli ultimiaccadimenti in sede comunitaria,verrà colmata al più presto».

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