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Rapporto preliminare per la Valutazione ... - Comune di Gela

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Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaledelle connessioni tra le metapopo<strong>la</strong>zioni o i singoli nuclei , con un conseguente aumento del<strong>la</strong>probabilità <strong>di</strong> estinzione delle popo<strong>la</strong>zioni/coppie iso<strong>la</strong>te in aree più o meno vaste;Disponibilità <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> foraggiamento lungo le rotte migratorie. Per le specie più strettamente<strong>di</strong>pendenti da partico<strong>la</strong>ri tipi <strong>di</strong> ambienti (in partico<strong>la</strong>re dalle zone umide), <strong>la</strong> scomparsa e <strong>la</strong>frammentazione degli habitat può rappresentare un importante fattore limitante, fino al<strong>la</strong> sparizione del‘corridoio <strong>di</strong> migrazione’. L’assenza <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> aree adatte al<strong>la</strong> sosta lungo determinati assi o indeterminate aree (es. costa, valli fluviali, palu<strong>di</strong>, stagni, acquitrini, ecc) determina mo<strong>di</strong>ficazioni dellerotte ed allungamento degli spostamenti, con un conseguente stress energetico degli in<strong>di</strong>vidui inmigrazione ed una riduzione del loro tasso <strong>di</strong> sopravvivenza.Sebbene al <strong>di</strong> fuori del<strong>la</strong> stagione <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione molti uccelli siano più mobili e riescono ad utilizzareanche frammenti iso<strong>la</strong>ti <strong>di</strong> habitat idoneo, <strong>la</strong> riduzione e <strong>la</strong> frammentazione degli habitat con<strong>di</strong>zionacertamente <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> molte specie durante lo svernamento, <strong>per</strong>ché aumenta i costi energetici,sottraendo tempo alle attività <strong>di</strong> foraggiamento <strong>per</strong> il conseguente aumento dei tempi <strong>di</strong> spostamento trale aree idonee. In questo quadro, possono aumentare gli effetti negativi <strong>di</strong> altre pressioni: ad esempio,un aumento degli spostamenti espone ad un maggior rischio <strong>di</strong> abbattimento da parte dei cacciatori o piùgenericamente <strong>di</strong> predazione.La frammentazione ambientale favorisce inoltre <strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> specie alloctone, <strong>di</strong> solito più adattabili,instaurando fenomeni <strong>di</strong> competizione, predazione, <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> patogeni, ecc impreve<strong>di</strong>bili.I gruppi maggiormente a rischio tra le specie presenti nei Siti Natura 2000 sono tutte le specie <strong>di</strong> uccelliche utilizzano gli habitat a<strong>per</strong>ti (coltivi, praterie, garighe) attraversati dal<strong>la</strong> viabilità <strong>di</strong> progetto, ed inpartico<strong>la</strong>re: rapaci <strong>di</strong>urni, occhione, coturnice siciliana, a<strong>la</strong>u<strong>di</strong><strong>di</strong>, <strong>per</strong>nice <strong>di</strong> mare ecc.; nonché le specielegate agli ambienti umi<strong>di</strong> trasformati e <strong>di</strong>strutti dal tracciato (ardei<strong>di</strong>, limicoli ecc.). Tutte le specie <strong>di</strong>Rettili ed Anfibi <strong>di</strong> artropo<strong>di</strong> che compiono i loro cicli vitali nelle aree incolte e steppiche presenti nel<strong>la</strong>ZPS.Disturbo acusticoI parametri che caratterizzano una situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo acustico sono essenzialmente riconducibili al<strong>la</strong>potenza <strong>di</strong> emissione delle sorgenti, al<strong>la</strong> <strong>di</strong>stanza tra queste ed i potenziali recettori, ai fattori <strong>di</strong>attenuazione del livello <strong>di</strong> pressione sonora presenti tra sorgente e recettore.Nell’ambito del presente stu<strong>di</strong>o d’incidenza, si restringe il campo dei potenziali recettori sensibili allespecie animali, considerando gli impatti esclusivamente legati al<strong>la</strong> conservazione dei Siti Natura 2000.Gli effetti del <strong>di</strong>sturbo dovuti all'aumento dei livelli sonori, del<strong>la</strong> loro durata e frequenza, possonoportare ad un allontanamento del<strong>la</strong> fauna dalle aree imme<strong>di</strong>atamente limitrofe alle aree inse<strong>di</strong>ative edal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva viabilità, con conseguente sottrazione <strong>di</strong> habitat utili all'inse<strong>di</strong>amento, alimentazione eriproduzione. Questo effetto noto e evidente soprattutto nei Rapaci <strong>di</strong>urni determina quin<strong>di</strong> un aumentodel<strong>la</strong> <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> habitat e degli effetti <strong>di</strong> frammentazione.In termini generali i <strong>di</strong>versi fattori <strong>di</strong> interazione negativa variano con <strong>la</strong> <strong>di</strong>stanza dalle strade e con <strong>la</strong><strong>di</strong>fferente natura degli ecosistemi <strong>la</strong>terali. In ambienti a<strong>per</strong>ti come in genere sono quelli dell’area inoggetto, il rumore ‘me<strong>di</strong>o’ <strong>di</strong> un autoveicolo1 ha una curva non lineare <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuzione dell’intensità chesi abbatta ad una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa 1.000 m. Ad esempio è stato osservato come <strong>la</strong> densità re<strong>la</strong>tiva <strong>di</strong> ni<strong>di</strong><strong>di</strong> alcune specie <strong>di</strong> uccelli, <strong>di</strong>minuisce in re<strong>la</strong>zione all’aumento del rumore da traffico intorno a unasoglia <strong>di</strong> 40 dB. Il rumore, oltre ad aumentare l’effetto barriera del<strong>la</strong> struttura, provoca uno statogenerale <strong>di</strong> stress negli animali, poiché <strong>di</strong>sturba le normali attività biologiche (alimentazione, riposo,riproduzione ecc.) ed altera <strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione del <strong>per</strong>icolo da predazione.Rischio <strong>di</strong> incidenti causato dal traffico dei veicoliIl traffico veico<strong>la</strong>re, soprattutto sulle strade ad alta <strong>per</strong>correnza in termini <strong>di</strong> velocità e frequenza deiveicoli, minaccia tutti gli in<strong>di</strong>vidui che tentano <strong>di</strong> attraversare le strade. L’effetto <strong>di</strong>pende dal<strong>la</strong><strong>la</strong>rghezza del corpo stradale, dalle modalità esecutive (trincea, rilevato ecc.), dall’eventuale inerbimentoe rimboschimento dei margini e dal<strong>la</strong> presenza/assenza <strong>di</strong> misure speciali <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>fesa delle specieselvatiche. L’area <strong>di</strong>sturbata equivale ad almeno il doppio del<strong>la</strong> <strong>la</strong>rghezza del<strong>la</strong> strada.La presenza <strong>di</strong> una strada riduce notevolmente i normali spostamenti; tutte le popo<strong>la</strong>zioni che dopo <strong>la</strong>realizzazione dell’infrastruttura rimangono separate dai propri siti riproduttivi, <strong>di</strong> deposizione delle uovao <strong>di</strong> alimentazione saranno portate ad attraversare il tracciato <strong>di</strong> nuova formazione <strong>per</strong> raggiungerli, con<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 89

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