Rapporto preliminare per la Valutazione ... - Comune di Gela
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Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleQuali sono gli aspetti del terziario (mineralogico, chimico, tecnologico, commerciale) che potrebberoessere ulteriormente sviluppati nel<strong>la</strong> Città, anche nel<strong>la</strong> prospettiva <strong>di</strong> un loro Know-how, <strong>di</strong> consulenza eassistenza tecnica, da offrire e trasmettere ad altre aree gravitanti nel Me<strong>di</strong>terraneo interessate al settore?Si potrebbero in<strong>di</strong>viduare col<strong>la</strong>borazioni adeguate con centri <strong>di</strong> ricerca e universitari, pensando <strong>di</strong>potenziare anche le connessioni tra es<strong>per</strong>ti locali e le attività del Centro Direzionale dell’AGIPrecentemente costruito?Già nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione dello “Schema <strong>di</strong> Massima” si par<strong>la</strong>va <strong>di</strong> tutto ciò, ma oggi è ancora più urgente darerisposta al tipo <strong>di</strong> domande che abbiamo cercato qui <strong>di</strong> tratteggiare. Ciò potrà essere postocontestualmente al “Piano Strategico”, ma anche prima potrebbero essere prese iniziative utili aesplorare le varie tematiche legate al settore “chimico e petrolchimico” a Ge<strong>la</strong>.5.1.a1.4 Beni Culturali e AmbientaliDavanti al settore dei Beni Culturali, <strong>per</strong> centrarci rispetto a ciò che configura <strong>la</strong> identità <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, èopportuno partire dall’attualità: dai pittori, dagli uomini <strong>di</strong> cultura <strong>di</strong> oggi da un <strong>la</strong>to, recu<strong>per</strong>ando ilrapporto con <strong>la</strong> Ge<strong>la</strong> che precede il “trauma” <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato del<strong>la</strong> crescita avvenuta tra gli anni sessanta eottanta del XX secolo.Negli anni intorno al<strong>la</strong> metà del secolo XX, tra gli altri <strong>per</strong>sonaggi, o<strong>per</strong>a a Ge<strong>la</strong> il singo<strong>la</strong>re“farmacista-pittore” Salvatore Solito che ha <strong>la</strong>sciato una descrizione pittorica del<strong>la</strong> vita e dell’ambientegelese molto significativa. Aurelio Rigoli, nel concludere <strong>la</strong> sua prefazione ad un libro <strong>di</strong> VirgilioArgento15, e par<strong>la</strong>ndo del<strong>la</strong> prospettiva generale, espressa da un pittore come Solito, all’interno del<strong>la</strong>sua società cita una frase <strong>di</strong> Francostel: “Non basta vedere un quadro, un soggetto aneddotico, bisognaindagare il meccanismo in<strong>di</strong>viduale e sociale chel’ha reso leggibile ed efficace”. Dall’interno <strong>di</strong> questi meccanismi, Salvatore Solito li indaga tramite isuoi quadri ed acquerelli e ci fa intravedere <strong>la</strong> Ge<strong>la</strong> del<strong>la</strong> prima metà del secolo XX. Il riflesso dellecose <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> che ci <strong>per</strong>viene da testimoni come Solito, deve entrare in una riflessione dei citta<strong>di</strong>ni su sestessi, e questo interessato approccio critico è un capitolo che va stimo<strong>la</strong>to e sostenuto nel panorama deiBeni Culturali.Questo interesse autentico all’ambito locale, e al presente in generale, risulta necessario anche <strong>per</strong>fermare nell’iso<strong>la</strong> (e a Ge<strong>la</strong> in partico<strong>la</strong>re), i talenti che o<strong>per</strong>ano nel campo delle arti, e genericamenteintellettuali, che sono molto più numerosi, e più rapi<strong>di</strong> ad emigrare, <strong>di</strong> quanto non si creda.Noi lo scriviamo “a pagine chiuse”(!) dato che, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanti vivono a Ge<strong>la</strong>, chi scrive questare<strong>la</strong>zione “non sa bene le cose”, ma che <strong>per</strong> gli anni <strong>di</strong> contatto maturati con <strong>la</strong> città, e conoscendo ingenere <strong>la</strong> Sicilia, “è certo” <strong>di</strong> questa vitalità culturale che va assunta e valorizzata, fruita e organizzataanche, <strong>di</strong>cendo con una brutta paro<strong>la</strong>, come “mercato”.Una volta riappropriatici dell’attualità si deve poi via via risalire al passato avendo coscienza che ilnostro tempo, <strong>per</strong> riequilibrarsi, ha bisogno <strong>di</strong> scoprire “il continente del<strong>la</strong> storia”, anche in quei dettagliche nel passato erano trascurati. Per molti aspetti tutto ciò che è scritto nel passato viene in genere lettoaffrettatamente, da <strong>per</strong>sone interessate solo ad alcuni ma non a tutti i fatti, approfondendoesclusivamente le loro complesse connessioni <strong>la</strong>ddove si innestano messaggi vali<strong>di</strong> <strong>per</strong> l’attualità. Nel<strong>la</strong>nostra logica si è così chiamati a fare salti <strong>di</strong> secoli, risalendo all’antica Terranova, al margine esternodel<strong>la</strong> “ricostruzione barocca” <strong>per</strong> quel<strong>la</strong> parte che non fu demolita dal terremoto del 1693, al<strong>la</strong> “Cittàfedericiana”, all’in<strong>di</strong>pendenza delle colonie Greche <strong>di</strong> Sicilia e fino al<strong>la</strong> preistoria: una catena <strong>di</strong> epochericca <strong>di</strong> testimonianze da collegare e interre<strong>la</strong>zionale fra loro.E’ tutto un territorio che par<strong>la</strong> <strong>di</strong> antichità, dal<strong>la</strong> necropoli preistorica dei monti Giose e Disueri, fino adarrivare alle testimonianze del<strong>la</strong> cultura greca nell’attuale bipolo archeologico: tra il colle prospicientele foci del fiume Ge<strong>la</strong>, e lo straor<strong>di</strong>nario tratto <strong>di</strong> fortificazioni greche <strong>di</strong> Capo Soprano.E’ un territorio che, dal Castelluccio fino all’impianto federiciano del Centro Storico, riporta ad unme<strong>di</strong>oevo poco stu<strong>di</strong>ato.I re<strong>per</strong>ti emergenti sono certamente pochi, rispetto al patrimonio originario, ma sufficienti <strong>per</strong> unavalorizzazione molto più leggibile <strong>di</strong> quanto sia oggi possibile, e <strong>per</strong> fare emergere brani <strong>di</strong> storia chesiano anche <strong>di</strong> interesse universale. Fino a pochi decenni fa sembravano questione <strong>di</strong> morti, ma <strong>la</strong>contemporaneità considera e guarda oggi con occhi nuovi in modo da leggere con quel<strong>la</strong> acutezzain<strong>di</strong>spensabile alle nostre generazioni, <strong>per</strong> trovare i nuovi equilibri necessari al<strong>la</strong> umanità delventunesimo secolo.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 32