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Rapporto preliminare per la Valutazione ... - Comune di Gela

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Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.d7 Le Pericolosità Geologiche nel<strong>la</strong> Zona <strong>di</strong> Manfria.Questa risulta caratterizzata da terreni litoidei, le <strong>per</strong>icolosità geologiche prevalenti, riscontrabiligraficamente negli e<strong>la</strong>borati re<strong>la</strong>tivi dello stu<strong>di</strong>o geologico ai quali si rimanda, sono:-movimenti franosi e zone <strong>di</strong> instabilità;-incremento delle azioni sismiche;-vulnerabilità intrinseca del<strong>la</strong> falda idrica;-fenomeni <strong>di</strong>sgiuntivi.Movimenti franosi e zone <strong>di</strong> instabilità: <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> rocce competenti, quali calcari e gessi, da luogo afenomeni <strong>di</strong> erosione selettiva con forme morfologiche accentuate. Questa zona è caratterizzata dal<strong>la</strong>presenza <strong>di</strong> nette rotture <strong>di</strong> pendenza, specialmente in prossimità del<strong>la</strong> costa, lungo una fascia <strong>di</strong> circa1Km posta a Sud del<strong>la</strong> Torre <strong>di</strong> Manfria, dove sono presenti scarpate rocciose ad andamento subverticale,con <strong>di</strong>slivelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi metri. In questo contesto sono frequenti i fenomeni <strong>di</strong> crollo eme<strong>di</strong>amente estese sono le aree che presentano un alto grado <strong>di</strong> instabilità. Globalmente lo stu<strong>di</strong>ogeologico ha attribuito all’intera area un grado <strong>di</strong> instabilità me<strong>di</strong>a.Incremento delle azioni sismiche: questo è dovuto al<strong>la</strong> coesistenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fattori, quali <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong>zone caratterizzate da movimenti franosi, <strong>di</strong> instabilità, zone acclivi, zone <strong>di</strong> ciglio, <strong>di</strong> cresta e zone <strong>di</strong>contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche <strong>di</strong>fferenti, e zone caratterizzate da “fenomeni<strong>di</strong>sgiuntivi”.Vulnerabilità intrinseca del<strong>la</strong> falda idrica: <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> rocce, quali calcari e gessi, che presentanovulnerabilità rispettivamente alta-elevata e me<strong>di</strong>o-alta, dovuta all’elevata <strong>per</strong>meabilità secondaria <strong>per</strong>fessurazione, che è crescente nel tempo a causa del “processo <strong>di</strong> solubilizzazione” esercitato dall’acqua eal<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> acqua sotterranea, fa si che l’inquinante possa raggiungere <strong>la</strong> falda in tempi brevi.Fenomeni <strong>di</strong>sgiuntivi: nel<strong>la</strong> zona <strong>di</strong> Manfria sono state riscontrate faglie legate ad una tettonica <strong>di</strong>compressione, le quali sono dei naturali luoghi <strong>di</strong> instabilità, poiché soggette ad eventuali movimenti neltempo.5.d8 Il Piano Straor<strong>di</strong>nario <strong>per</strong> l’Assetto Idrogeologico.Il Decreto dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente n.298/41 del 4 luglio 2000, allo scopo <strong>di</strong>salvaguardare il territorio da <strong>di</strong>sastri franosi e <strong>di</strong>ssesti legati al regime delle acque, stabilisce l’adozionedel suddetto Piano, con cui vengono in<strong>di</strong>viduate le aree del territorio regionale soggette a rischio “moltoelevato” o “elevato”. Il Piano <strong>di</strong>stingue le Aree franose a rischio “molto elevato” o “elevato”, dalle areepotenzialmente soggette a fenomeni <strong>di</strong> esondazione a rischio “molto elevato” o “elevato”. In queste areesono adottate le misure transitorie <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, così come previsto dall’art.1bis del D.L.180/98,convertito con L.267/98, integrata dal<strong>la</strong> L.226/99 (suppl. ord. G.U.R.S. n.34 del 21.07.2000).Per ciò che riguarda il territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, il D.A. Territorio e Ambiente n.78/41 del 27.02.2001,“Mo<strong>di</strong>fica del Piano Straor<strong>di</strong>nario <strong>per</strong> l’assetto idrogeologico re<strong>la</strong>tivamente al centro abitato <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>”,mo<strong>di</strong>fica il D.A. 298/41 del 04.07.2000.Questo decreto in<strong>di</strong>vidua nel territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> tre aree:- aree interessate da rischio idraulico (molto elevato), le contrade interessate da questo rischio sonoquelle <strong>di</strong> Pozzilli, Margi e Gattano;- aree, denominate, “A”. L’attuale rete <strong>di</strong> dreno è <strong>di</strong>mensionata <strong>per</strong> eventi meteorici con tempi <strong>di</strong>ritorno <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni nelle zone più <strong>per</strong>iferiche a nord, il limitato afflusso delle acque meteoriche infognatura a causa del<strong>la</strong> sua non completata urbanizzazione, i terreni <strong>di</strong> tipo argilloso e <strong>la</strong> limitatapendenza dei terreni contribuiscono, in caso <strong>di</strong> eventi partico<strong>la</strong>rmente significativi, a determinare tempi<strong>di</strong> corrivazione elevati, con <strong>la</strong> conseguenza <strong>di</strong> locali fenomeni <strong>di</strong> al<strong>la</strong>gamenti che andranno ad eliminarsiman mano che aumenterà l’e<strong>di</strong>ficazione del<strong>la</strong> zona. Le contrade interessate sono C.da Oliva, C.daCatania, Piano Nocera. In questa zona l’e<strong>di</strong>ficazione è possibile con l’avvertenza <strong>di</strong> rialzare i piani <strong>di</strong>sistemazione ad almeno 50 cm. dal piano <strong>di</strong> campagna;- aree, denominate, “B”. L’esistente rete <strong>di</strong> dreno, costituita dal canale Rabbito e dal Rio Roccazzelle, è<strong>di</strong>mensionata <strong>per</strong> eventi meteorici con tempi <strong>di</strong> ritorno <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni. Nel<strong>la</strong> zona <strong>per</strong>imetrata, i tempi <strong>di</strong>ritorno più lunghi ed eventi meteorici partico<strong>la</strong>rmente significativi, contribuiscono a determinare tempi<strong>di</strong> corrivazione elevati, con <strong>la</strong> conseguenza <strong>di</strong> locali fenomeni <strong>di</strong> esondazioni comunque limitatinell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> poche decine <strong>di</strong> centimetri. Questa area ricade a Nord del<strong>la</strong> SS115 <strong>di</strong> fronte Poggio Arena.In questa zona l’eventuale e<strong>di</strong>ficazione è possibile con l’avvertenza <strong>di</strong> rialzare i piani <strong>di</strong> sistemazione adalmeno 80 cm. dal piano <strong>di</strong> campagna.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 24

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