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Rapporto preliminare per la Valutazione ... - Comune di Gela

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Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.b4 L’area industriale A.S.I.L’area ASI è ubicata ad est del fiume Ge<strong>la</strong> e si estende fino alle Contrade Tenuazza e Chiancata a nord eal<strong>la</strong> Piana del Signore ad est, comprendendovi il grande inse<strong>di</strong>amento del Petrolchimico. L’Area ha unasu<strong>per</strong>ficie complessiva <strong>di</strong> 128 ha comprensivi <strong>di</strong> strade e verde, <strong>di</strong> cui 94 destinati a lotti industriali; quipossono inse<strong>di</strong>arsi, oltre alle imprese industriali (75%), anche quelle artigiane (15%) e commerciali(10%).L’accessibilità all’area è attualmente garantita, via mare, dal Porto Iso<strong>la</strong>, <strong>di</strong> <strong>per</strong>tinenza dell’areaindustriale stessa; <strong>per</strong> via aerea dall’aeroporto <strong>di</strong> Catania “Fontanarossa”, <strong>di</strong>stante circa 95 Km; via terradal sistema stradale descritto al §1.3.1., nonché dal<strong>la</strong> rete ferroviaria, rappresentata dalle LineeAgrigento–Siracusa e Ge<strong>la</strong>-Catania: <strong>la</strong> Stazione <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> <strong>di</strong>sta circa 1 Km dall’inse<strong>di</strong>amento. All’internodell’area vi è uno scalo merci, nonché una zona destinata al movimento dei containers.Attualmente, su 94 ha assegnati, risultano inse<strong>di</strong>ati 52 stabilimenti, a cui corrispondono 741 addetti fissi;restano ancora liberi 5 ha nel settore Nord 2. Le principali attività produttive che si svolgono nell’areasono quelle legate all’industria manifatturiera (42 stabilimenti, a cui corrispondono 50,6 ha <strong>di</strong> su<strong>per</strong>ficieoccupata, <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> 590 addetti fissi), ed altre attività legate alle costruzioni, al commercio ed aiservizi (10 stabilimenti, a cui corrispondono 17 ha <strong>di</strong> su<strong>per</strong>ficie occupata, <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> 151 addettifissi).5.c – IL SISTEMA DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE5.c1 L’assetto vegetazionale e faunistico nel territorio.I dati sull’assetto vegetazionale del territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> sono desumibili dallo stu<strong>di</strong>o agricolo-forestaleredatto nel 1993, integrato ed adeguato nel 2002, ai sensi del<strong>la</strong> L.R. 13/99, del D.P. del 28.06.2000,nonché al<strong>la</strong> L.R. del 03.05.2001, n.6 art. 89.Il territorio presenta una <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> ambienti in funzione dell’altitu<strong>di</strong>ne, e <strong>di</strong> conseguenza dellecon<strong>di</strong>zioni climatiche, delle caratteristiche del suolo, e in partico<strong>la</strong>re dell’influsso antropico. Lavegetazione agrico<strong>la</strong> è costituita in parte da specie erbacee sparse un po’ in tutto il territorio e in parte dacolture legnose (vigneti, uliveti, mandorleti, agrumeti, etc.) concentrate prevalentemente nel<strong>la</strong> parte adEst del territorio. La su<strong>per</strong>ficie non coltivata occupa circa il 12% del totale. Queste aree sono localizzate<strong>per</strong> lo più nelle zone marginali, in partico<strong>la</strong>re alle quote più elevate (150300 m.l.m.), o relegate in zonecon pendenze che su<strong>per</strong>ano solitamente il 30% circa. La vegetazione boschiva e spontanea presente nelterritorio viene c<strong>la</strong>ssificata in boschi, boscaglie e, nel<strong>la</strong> maggior parte degli sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> degradazione,comprese sotto il termine <strong>di</strong> macchia e <strong>di</strong>verse formazioni erbacee xerofile ed eliofile; nei tratti ricadentinegli impluvi torrentizi, si evidenzia <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> popo<strong>la</strong>menti vegetali <strong>di</strong> tipo iglofilo.Passando ad esaminare in dettaglio <strong>la</strong> vegetazione boschiva e spontanea, si rive<strong>la</strong> che <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong>essenze arboree <strong>di</strong> tipo forestale è piuttosto limitata in rapporto all’intera su<strong>per</strong>ficie comunale. L’assenza<strong>di</strong> vere e proprie zone montane, o comunque <strong>di</strong> luoghi inaccessibili, ha fatto si che nel territorio in esamenon esista zona che non abbia risentito, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente dell’azione dell’uomo. L’attivitàantropica, intesa come sfruttamento silvo-agro-pastorale del territorio, ha innescato fenomeni <strong>di</strong> degradoquali l’erosione, il <strong>di</strong>ssesto idro-geologico e l’impoverimento dei suoli, ciò unitamente ad insensateo<strong>per</strong>e <strong>di</strong> rimboschimento con essenze non-autoctone, che hanno sconvolto il panorama floristicooriginario. Ormai quasi nul<strong>la</strong> rimane delle comunità vegetali naturali costituite da boschi <strong>di</strong> scherofil<strong>la</strong>semprever<strong>di</strong>, le cui formazioni, associate al<strong>la</strong> macchia e al<strong>la</strong> gariga, rappresentano uno sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong>degradazione del<strong>la</strong> macchia. Le formazioni vegetali più stabili riferite al territorio nisseno nel suoinsieme, sono riconducibili a tre: oleo-ceratonion, quercion-ilicis, quercion-pubescenti-petracee.Gran parte del territorio comunale ricade nel<strong>la</strong> fascia dell’oleo-ceratonion in cui, oltre all’oleastro e alcarrubbo che ne rappresentano gli elementi <strong>di</strong>stintivi, troviamo numerose altre essenze quali ad esempio<strong>la</strong> palma nana, il lentisco, <strong>la</strong> fillirea, <strong>la</strong> ginestra ed i tamerici.A quote leggermente più elevate, precisamente nel<strong>la</strong> parte Nord-Est del territorio, troviamol’associazione quercion-ilicis, rappresentata soprattutto da foreste semprever<strong>di</strong> <strong>di</strong> leccio e del<strong>la</strong> sughera.Il problema del consolidamento delle pen<strong>di</strong>ci nell’area in esame, unitamente ad un <strong>di</strong>scutibile riscontroeconomico legato all’utilizzazione del legname, ha fatto sì che <strong>la</strong> scelta delle specie con cui effettuare irimboschimenti ricadesse sull’eucaliptus, pianta <strong>di</strong> origine australiana a rapido accrescimento e conampio apparato ra<strong>di</strong>cale. Tali interventi hanno generato problemi <strong>di</strong> una certa gravità sia sul pianopaesaggistico sia su quello proprio dell’ambiente naturale, nel quale l’eucalipto rappresenta un elementoestraneo e, quin<strong>di</strong>, poco favorevole all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> specie vegetali ed autoctone. In aggiunta, <strong>per</strong> le<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 17

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