12.07.2015 Views

Rapporto preliminare per la Valutazione ... - Comune di Gela

Rapporto preliminare per la Valutazione ... - Comune di Gela

Rapporto preliminare per la Valutazione ... - Comune di Gela

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleSOMMARIO1. Elenco acronimi……………………………………………………….…………….……..……pag. 32. Gruppo <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro…………………………………………………………………………………pag. 43. Premessa………………………………………………………..……….………………………….pag. 53.1 Criteri <strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione delle informazioni da includere <strong>per</strong> il rapportoambientale…………………………………………..…………………………………….…pag. 84. Procedura <strong>di</strong> assoggettabilità norme e dati <strong>di</strong> riferimento………………….…pag. 104.1 Definizione autorità con competenza ambientale coinvolte e procedura <strong>di</strong>consultazione…………………………………………………………………………………pag. 114.2 Riferimenti normativi e procedurali del<strong>la</strong> valutazione ambientalestrategica………………………………………………………………………………….….pag. 125. Aspetti re<strong>la</strong>tivi allo stato attuale, l’ambiente ed il quadro conoscitivo degli atti<strong>di</strong> pianificazione e <strong>di</strong> programmazione sovraor<strong>di</strong>nati.……………………………pag. 135.1 Descrizione dei contenuti e degli obiettivi principali del progetto <strong>di</strong>revisione del piano rego<strong>la</strong>tore generale……………………………..…….…pag. 315.2 Scenari derivanti dall’accoglimento delle osservazioni/opposizioni e davari atti formali dell’amministrazione ..…………………………………………pag. 535.3 Rapporti con le pianificazioni sovraor<strong>di</strong>nate, le pianificazioni <strong>di</strong> settore econ l’area ai sensi del<strong>la</strong> l. 167/62……………..…..……………………….……..pag. 605.4 Possibili impatti significativi sull’ambiente del piano come integrato edosservato………………………………………………………………………………………pag. 725.5 In<strong>di</strong>cazioni sulle prime misure previste <strong>per</strong> impe<strong>di</strong>re, ridurre ecompensare gli impatti negativi…………………………………………….……..pag. 816. Conclusioni – Quadro <strong>di</strong> sintesi e questionario <strong>di</strong> consultazione…………..pag. 97<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica <strong>Rapporto</strong> Preliminare Pagina 2


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale1. ELENCO ACRONIMIAcronimoDefinizioneAPAutorità Procedente (<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>)APQAccordo <strong>di</strong> programma QuadroARPAAgenzia Regionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Protezione dell’AmbienteARTAAssessorato Regionale del Territorio e dell’AmbienteCE (o COM) Commissione EuropeaDirettiva VAS Direttiva 2001/42/CED.A.Decreto AssessorialeD.Lgs. 152/2006 Decreto legis<strong>la</strong>tivo n. 152 del 3/04/2006 e s.m.i.D.G.R.Delibera <strong>di</strong> Giunta RegionaleD.R.A.Dipartimento Regionale AmbienteD.R.U.Dipartimento Regionale UrbanisticaG.U.R.SGazzetta Ufficiale del<strong>la</strong> Regione SicilianaL.R.Legge RegionaleP.A.I.Piano stralcio <strong>per</strong> l’Assetto IdrogeologicoR.P. <strong>Rapporto</strong> Preliminare (art. 12)SCMASoggetti Competenti in Materia AmbientaleSICSito <strong>di</strong> importanza comunitariaVAS<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica <strong>Rapporto</strong> Preliminare Pagina 3


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale2. GRUPPO DI LAVORORedattore e Responsabile del Proce<strong>di</strong>mentodott. arch. Mario Antonio CernigliaroCol<strong>la</strong>boratoridott. ing. Orazio Marinodott. ing. Salvatore Lombardodott. geol. Walter CosentinoIncaricoRif. note prot. n. 130121 del 03.10.2011n. 130124 del 03.10.2011n. 131986 del 06.10.2011n. 163064 del 13.12.2011n. 93533 del 06.07.2012Settore Territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>Dirigente dott. arch. Raffael<strong>la</strong> Ga<strong>la</strong>nti<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica <strong>Rapporto</strong> Preliminare Pagina 4


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale3. PREMESSAIl presente <strong>Rapporto</strong> Preliminare (R.P.), redatto, ai sensi dell’Allegato I e dell’art. 13, comma 1, delD.Lgs 152/2006 e s.m.i. e del punto 2.3 del “Modello metodologico procedurale del<strong>la</strong> valutazioneambientale strategica (VAS) <strong>di</strong> piani e programmi” (D.G.R. n. 200 del 10.6.2009, Allegato A), sipropone <strong>di</strong> stabilire gli impatti significativi sull’ambiente, da assoggettare al<strong>la</strong> procedura <strong>di</strong><strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica (VAS) secondo quanto previsto agli articoli da 13 a 18 del D.lgs152/06 e ss.mm.ii., riferiti all’attuazione del<strong>la</strong> programmazione urbanistica derivante dal Progetto <strong>di</strong>Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> adottato con delibera <strong>di</strong> Commissario adActa in sostituzione del Consiglio Comunale n. 60 del 14.06.2010; lo stesso R.P. è finalizzato adefinire <strong>la</strong> portata ed il livello <strong>di</strong> dettaglio delle informazioni da includere nel, successivo, <strong>Rapporto</strong>Ambientale e ad in<strong>di</strong>viduare i soggetti competenti <strong>per</strong> <strong>la</strong> consultazione preventiva.Quanto sopra al<strong>la</strong> luce degli innumerevoli incontri e delle comunicazione intercorse tra <strong>la</strong> RegioneSicilia (D.R.U. e D.R.A) ed il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> a seguito del<strong>la</strong> Circo<strong>la</strong>re prot. n. 52120 del 05.08.2011a firma del Dirigente Generale A.R.T.A. avente ad oggetto “Caso EU Pilot 1654/10/ENVI: possibilinon conformità del quadro normativo del<strong>la</strong> Regione Siciliana con <strong>la</strong> Direttiva 2001/42/CE –Conseguenti in<strong>di</strong>rizzi applicativi delle <strong>di</strong>sposizioni contenute nell’art. 59 del<strong>la</strong> legge regionale 14maggio 2009, n.6”.In partico<strong>la</strong>re ci si riferisce alle note: <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> prot. 159139 del 02.12.2011; A.R.T.A./D.R.U.prot. n. 76899 del 14.12.2011; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> prot. 18630 del 08.02.2012; A.R.T.A./D.R.U. prot. n.6146 del 14.03.2012 ed A.R.T.A./D.R.A. prot. n. 19788 del 30.03.2012, con le quali viene <strong>di</strong> fattodapprima in<strong>di</strong>viduato e dopo avvalorato il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> natura ambientale da applicare al<strong>la</strong>variante generale del P.R.G. <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, tenuto conto del<strong>la</strong> situazione giuri<strong>di</strong>co-amministrativa e dellostato proce<strong>di</strong>mentale <strong>di</strong> approvazione dello stesso. L’ultimo punto oggetto <strong>di</strong> chiarimento hariguardato, ai fini dell’allineamento del proce<strong>di</strong>mento urbanistico e del proce<strong>di</strong>mento ambientale, gliadempimenti successivi al<strong>la</strong> delibera <strong>di</strong> adozione del Commissario ad Acta in sostituzione delConsiglio Comunale, re<strong>la</strong>tivamente i successivi passaggi formali <strong>per</strong> l’approvazione definitiva delP.R.G.; allo scopo si rimanda alle note <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> prot. n. 79863 del 15.06.2012 e re<strong>la</strong>tiverisposte A.R.T.A./D.R.U. prot. n. 14678 del 05.07.2012 e prot. n. 16593 del 01.08.2012 <strong>di</strong> seguitoallegate e facenti parte integrante al presente R.P.Il proce<strong>di</strong>mento applicato al caso in specie è stato determinato con l’applicazione del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>V.A.S. al Progetto <strong>di</strong> Variante al P.R.G. <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> adottato, con <strong>la</strong> fase <strong>di</strong> pubblicazione ultimata, e leosservazioni/opposizioni controdedotte dal progettista <strong>per</strong> <strong>la</strong> successiva trasmissioneall’A.R.T.A./D.R.U.Per quanto concerne le misure ambientali introdotte dal<strong>la</strong> Direttiva 2001/42/CE, come recepita dalD.lgs 152/2006 e ss.mm. e ii., è necessario richiamare le vicende legate all’adozione del Progetto <strong>di</strong>Variante al P.R.G. <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, da ora in avanti P.R.G., sin dall’incarico affidato con Delibera <strong>di</strong>Commissario ad Acta in sostituzione del<strong>la</strong> Giunta Municipale n. 57/bis del 22.01.1990.Per <strong>la</strong> redazione del P.R.G. le <strong>di</strong>rettive ex art. 3, L.R. 15/91 sono state adottate con Delibera <strong>di</strong>Commissione Straor<strong>di</strong>naria n. 82 del 21.05.1993; lo Schema <strong>di</strong> Massima è stato consegnato in data07.04.1994 ed approvato con delibera <strong>di</strong> Consiglio Comunale n. 80 del 26.06.1999. Con Delibera <strong>di</strong>Consiglio Comunale n. 193 del 19.11.1999 sono stati in<strong>di</strong>viduati gli ambiti delle PrescrizioniEsecutive. Nel primo semestre del 2005 viene consegnato il progetto definitivo, formalmentecompletato in data 10.06.2005. Il P.R.G. viene adottato con mo<strong>di</strong>fiche e prescrizioni con <strong>la</strong> sumenzionata Delibera <strong>di</strong> Comm. Ad Acta n. 60/2010.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 5


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleRisulta, inoltre, utile evidenziare che il P.R.G., in ossequio a precedenti normative <strong>di</strong> matriceambientale vigenti nel<strong>la</strong> Regione Siciliana, è stato sottoposto “ex ante” ed “in itinere” a verifiche chederivano dall’obbligo del<strong>la</strong> compatibilità delle previsioni con gli aspetti floristico-vegetazionali(Stu<strong>di</strong>o Agricolo Forestale), geomorfologici ed idrogeologici (Stu<strong>di</strong> Geologici e P.A.I.), aspetti legatial patrimonio culturale e paesaggistico (P.T.P. del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta), <strong>di</strong> rischio industriale(Redazione R.I.R.) nonché <strong>di</strong> aspetti più strettamente naturalistici ed ambientali legati ad aree qualiRiserve, S.I.C./Z.P.S. (Redazione Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Incidenza Ambientale), <strong>la</strong> documentazione elencata vieneallegata e risulta parte integrante del presente R.P.Allo stato o<strong>di</strong>erno <strong>la</strong> situazione giuri<strong>di</strong>co-amministrativa del proce<strong>di</strong>mento urbanistico del P.R.G.(Titolo II, Capo I, artt. 2, 3 e 4), adottato con Delibera <strong>di</strong> Commissario ad Acta in sostituzione delConsiglio Comunale n. 60 del 14.06.2010, è quel<strong>la</strong> in<strong>di</strong>viduata all’art. 3, comma 5 e 6, <strong>di</strong> trasmissionedello stesso all’A.R.T.A./D.R.U. (art. 4, l.r. n. 65/1981), completo delle osservazioni noncontrodedotte e delle controdeduzioni alle osservazioni da parte del professionista incaricato, <strong>per</strong>l’esame definitivo utile all’emissione del Decreto Assessoriale.E’ in questo quadro temporale che intervengono le misure <strong>di</strong> natura ambientale che dal<strong>la</strong> Direttiva2001/42/CE, come recepita dal D.lgs 152/2006 da ultimo mo<strong>di</strong>ficato, sostituito ed integrato dal D.lgs16.01.2008, n. 4, sono introdotte nelle norme regionali con l’art. 59 del<strong>la</strong> L.R. 14.05.2009 n. 6 comesostituito dall’art. 13 del<strong>la</strong> L.R. 29.12.2009 n. 13 e rego<strong>la</strong>mentate dal “Modello metodologicoprocedurale del<strong>la</strong> <strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica <strong>di</strong> Piani e Programmi nel<strong>la</strong> Regione Siciliaapprovato con Deliberazione <strong>di</strong> Giunta Regionale n. 200 del 10.06.2009 in applicazione dell’art. 59,L.R. 6/09.In ultimo con l’abrogazione dei comma 3 e 4 dell’art. 59, l.r. n. 6/2009, ai sensi del comma 41 dell’art.11, l.r. 9 maggio 2012, n. 96, si è <strong>di</strong> fatto allineata <strong>la</strong> norma regionale al<strong>la</strong> norma nazionale come<strong>di</strong>sposta applicazione del<strong>la</strong> Direttiva europea.Il coacervo <strong>di</strong> norme ambientali (come <strong>per</strong> altro riportato nel<strong>la</strong> nota D.R.U. n.52120/2011) venutesi asovrapporre all’or<strong>di</strong>namento urbanistico regionale ha prodotto una evidente <strong>di</strong>scrasia temporalenell’applicazione del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> VAS ai piani in formazione, in specie sul P.R.G. <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, cheal<strong>la</strong> data del 31.07.2007 e precisamente al<strong>la</strong> data del 21.05.1993, aveva adottato le <strong>di</strong>rettive generali<strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione dello strumento urbanistico ed ancor più con lo Schema <strong>di</strong> Massima approvato condelibera <strong>di</strong> Consiglio Comunale n. 80 del 26.06.1999.Per quanto sopra, e considerato:- che il sovrapporsi delle sopravvenute norme ambientali nei <strong>per</strong>corsi <strong>di</strong> pianificazione consente unmaggior livello <strong>di</strong> coinvolgimento e <strong>di</strong> partecipazione del pubblico nei processi decisionali,rappresentando da questo punto <strong>di</strong> vista un valore aggiunto <strong>per</strong> <strong>la</strong> redazione dei piani;- che sarebbe alquanto singo<strong>la</strong>re l’assunto secondo cui <strong>la</strong> deliberazione <strong>di</strong> adozione del P.R.G. <strong>di</strong>Ge<strong>la</strong> a cura <strong>di</strong> un organo sostitutivo <strong>di</strong> indubbia estrazione regionale, possa essere ritenuta“nul<strong>la</strong>” dal<strong>la</strong> stessa Regione Siciliana <strong>per</strong> mancanza <strong>di</strong> un requisito im<strong>per</strong>ativo, in ispeciein<strong>di</strong>viduato nel<strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> <strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica, trattandosi <strong>di</strong> requisito e/ocon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> efficacia sicuramente non prevista ex lege al momento dell’emanazione dell’attodeliberativo sopra detto, stante <strong>la</strong> vigenza dell’art. 59 del<strong>la</strong> legge regionale n.6/2009 comesostituito dall’art. 13 del<strong>la</strong> legge regionale n. 13/2009;- che il P.R.G. in atto <strong>di</strong> formazione è stato informato e conformato, nel suo lungo <strong>per</strong>corso, aprincipi ambientali derivanti dall’obbligo <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> strumenti propedeutici al<strong>la</strong> formazionequali lo Stu<strong>di</strong>o Agricolo Forestale, <strong>la</strong> <strong>Valutazione</strong> <strong>di</strong> Incidenza Ambientale, lo Stu<strong>di</strong>o Geologico,<strong>la</strong> valutazione del Rischio <strong>di</strong> Incidenti Rilevanti nonché <strong>la</strong> compatibilità con <strong>la</strong> strumentazioneregionale e provinciale quali il P.A.I. e il P.T.P.;- che, ai sensi e <strong>per</strong> gli effetti del combinato <strong>di</strong>sposto dell’art. 5, comma 1, lett. e) e dell’art.11,comma 5, del D.lgs n. 152/06 e ss.mm. ed ii., nul<strong>la</strong> esclude che il proce<strong>di</strong>mento V.A.S. possaessere avviato anche con riferimento ai piani già adottati, in quanto fase preparatoria ed anterioreal<strong>la</strong> approvazione, al fine <strong>di</strong> coniugare gli effetti giuri<strong>di</strong>ci frattanto prodotti dall’avvenuta adozione<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 6


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaledel P.R.G., fermo restando il principio del<strong>la</strong> generale irretroattività delle norme sopravvenute e <strong>la</strong>immo<strong>di</strong>ficabilità delle situazioni giuri<strong>di</strong>che nel frattempo consolidatesi senza valutarne il dolo;- che è maturata <strong>la</strong> consapevolezza, in questa Amministrazione, del<strong>la</strong> opportunità <strong>di</strong> procedere al<strong>la</strong>sottoposizione alle procedure V.A.S. del piano come adottato e controdedotto prima del<strong>la</strong>trasmissione dello stesso al competente Dipartimento Regionale Urbanistica dell’AssessoratoTerritorio ed Ambiente.Del che si è redatto il presente R.P. quali “analisi <strong>preliminare</strong> dei potenziali effetti del piano” (art. 13,comma 1) unitamente al questionario <strong>di</strong> consultazione (art. 13, comma 2) al fine <strong>di</strong> concordare con ilcompetente Dipartimento Regionale Ambiente dell’Assessorato Territorio ed Ambiente i tempi <strong>di</strong>conclusione del<strong>la</strong> fase <strong>di</strong> consultazione.Fatta questa premessa, si illustrano, <strong>di</strong> seguito, tutti i contenuti richiesti dal<strong>la</strong> normativa vigente inmateria <strong>di</strong> <strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica, ed in partico<strong>la</strong>re le informazioni significative circa lecaratteristiche del<strong>la</strong> variante urbanistica generale al P.R.G. vigente e le caratteristiche degli impatti edelle aree che possono esserne interessate.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 7


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale3.1 CRITERI PER LA DEFINIZIONE DELLE INFORMAZIONI DA INCLUDERE NELRAPPORTO AMBIENTALELa normativa ambientale, <strong>di</strong>scendente dal recepimento del<strong>la</strong> Direttive 2001/42/CE, avvenuta con D.lgs03 aprile 2006, n. 152 e ss.mm. ed ii., introduce l’obbligo <strong>di</strong> sottoporre i piani ed i programmi alleprocedure <strong>di</strong> <strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica (VAS), a cui <strong>di</strong> certo non si sottrae il PRG <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>così come in corso <strong>di</strong> formazione <strong>per</strong> gli effetti del<strong>la</strong> revisione generale adottata con Delibera <strong>di</strong>Commissario ad Acta in sostituzione del Consiglio Comunale n. 60 del 14.06.2010 ed alle possibilimo<strong>di</strong>fiche introdotte dall’accoglimento delle osservazioni/opposizioni (n. 503 entro termini, n. 77fuori termine controdedotte dal professionista incaricato, n. 2 fuori termine trasmesse al progettista eal <strong>Comune</strong> <strong>per</strong> conoscenza e n. 6 fuori termine da trasmettere <strong>di</strong>rettamente all’Assessorato Regionale)a seguito del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> pubblicazione consumatosi dal 24.09.2010 al 25.10.2010.In base allo schema procedurale del<strong>la</strong> VAS <strong>di</strong> cui al “MODELLO METODOLOGICO PROCEDURALEDELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DI PIANI E PROGRAMMI NELLA REGIONESICILIANA” approvato con Deliberazione <strong>di</strong> Giunta Regionale n. 200 del 10 giugno 2009, in<strong>di</strong>sposizione del comma 1, dell’art. 59, legge regionale 14 maggio 2009, n. 6 e ss.mm. ed ii., l’autoritàcompetente, in col<strong>la</strong>borazione con l’autorità procedente, verifica preliminarmente, me<strong>di</strong>ante unrapporto ambientale redatto secondo i contenuti previsti nell’allegato I del D.lgs n. 152/06, i possibiliimpatti significativi sull’ambiente dall’attuazione del piano o programma. ALLEGATO I (D.lgs n. 152/06)Informazioni da inserire nel rapporto ambientale.a) Illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri<strong>per</strong>tinenti piani o programmi.b) Aspetti <strong>per</strong>tinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione delpiano o del programma.c) Caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate.d) Qualsiasi problema ambientale esistente, <strong>per</strong>tinente al piano o programma, ivi compresi inpartico<strong>la</strong>re protezione speciale <strong>per</strong> <strong>la</strong> conservazione degli uccelli selvatici e quelli c<strong>la</strong>ssificati comesiti <strong>di</strong> importanza comunitaria <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione degli habitat naturali e del<strong>la</strong> flora e del<strong>la</strong> faunaselvatica.e) Obiettivi <strong>di</strong> protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Statimembri, <strong>per</strong>tinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante <strong>la</strong> sua preparazione, si ètenuto conto <strong>di</strong> detti obiettivi e <strong>di</strong> ogni considerazione ambientale.f) Possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali <strong>la</strong> bio<strong>di</strong>versità, <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, <strong>la</strong>salute umana, <strong>la</strong> flora e <strong>la</strong> fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, ilpatrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interre<strong>la</strong>zione tra isuddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli effetti significativi, compresi quelli secondari,cumu<strong>la</strong>tivi, sinergici, a breve, me<strong>di</strong>o e lungo termine, <strong>per</strong>manenti e temporanei, positivi e negativi.g) Misure previste <strong>per</strong> impe<strong>di</strong>re, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventualieffetti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma.h) Sintesi delle ragioni del<strong>la</strong> scelta delle alternative in<strong>di</strong>viduate e una descrizione <strong>di</strong> come è stataeffettuata <strong>la</strong> valutazione, nonché le eventuali <strong>di</strong>fficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o<strong>di</strong>fficoltà derivanti dal<strong>la</strong> novità dei problemi e delle tecniche <strong>per</strong> risolverli) nel<strong>la</strong> raccolta delleinformazioni richieste;i) Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli effetti ambientalisignificativi derivanti dall’attuazione del piano o del programma proposto.j) Sintesi non tecnica delle informazioni <strong>di</strong> cui alle lettere precedenti.Al<strong>la</strong> luce <strong>di</strong> quanto sopra e dall’analisi del piano nell’attuale stato <strong>di</strong> formazione si prevede <strong>di</strong>strutturare il presente documento <strong>preliminare</strong> in <strong>di</strong>verse sezioni che tiene conto, oltre che dell’allegatoI, sopra riportato, tra l’altro anche <strong>di</strong>:a. In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> eventuali soggetti non istituzionali da ammettere a consultazione.b. In<strong>di</strong>cazione <strong>preliminare</strong> <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi, obiettivi e vincoli derivanti da piani e programmisovraor<strong>di</strong>nati.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 8


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generalec. Una in<strong>di</strong>cazione <strong>preliminare</strong> delle criticità/sensibilità esistenti a livello locale, <strong>di</strong> cui tenere contonelle fasi decisionali e <strong>di</strong> valutazione.d. Una in<strong>di</strong>cazione <strong>preliminare</strong> dei principali obiettivi <strong>di</strong> sostenibilità del documento <strong>di</strong> piano, rispettoai quali creare parte del sistema <strong>di</strong> monitoraggio del piano.e. Definizione <strong>di</strong> una proposta <strong>di</strong> macro obiettivi del documento <strong>di</strong> piano al<strong>la</strong> luce delle sceltestrategiche e del proce<strong>di</strong>mento VAS.f. Proposta del sistema <strong>di</strong> monitoraggio.La consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale in questa fase <strong>preliminare</strong> è finalizzataa: Mettere a fuoco, <strong>per</strong> ciascuna componente ambientale, il quadro delle criticità sulle quali ilPRG può esercitare <strong>la</strong> sua azione. Verificare se tutte le componenti ambientali sono state adeguatamente considerate. Verificare se i riferimenti normativi considerati sono esaustivi, in partico<strong>la</strong>re quelli necessari<strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione <strong>di</strong> obiettivi ambientali, sul proce<strong>di</strong>mento urbanistico in atto. Verificare se gli obiettivi <strong>di</strong> piano definiti sono esaustivi o se occorra correggerli, integrarli e/oapprofon<strong>di</strong>rli. Verificare se gli obiettivi <strong>di</strong> piano sono coerenti con gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> sviluppo degli altri entiattivi sul territorio. Verificare se gli in<strong>di</strong>catori proposti sono i più appropriati ed i più efficaci. Suggerire eventuali accorgimenti <strong>per</strong> lo sviluppo delle attività previste. Proporre un efficace sistema <strong>di</strong> monitoraggio.Il quadro conoscitivo derivante, oltre che dal documento <strong>di</strong> piano, dai dati delle informazioni <strong>di</strong> cuisopra, dovrà quin<strong>di</strong> costituire <strong>la</strong> base su cui effettuare le valutazioni, nel contesto del<strong>la</strong> proceduraVAS, del<strong>la</strong> fase consultiva utile al<strong>la</strong> redazione del <strong>Rapporto</strong> Ambientale e del Monitoraggiosull’attuazione del PRG approvato.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 9


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale4. PROCEDURA DI ASSOGGETTABILITÀ - NORME E DATI DI RIFERIMENTOLa norma <strong>di</strong> riferimento a livello comunitario <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica (VAS) è <strong>la</strong>Direttiva 2001/42/CE, che si pone l’obiettivo “<strong>di</strong> garantire un elevato livello <strong>di</strong> protezione dell’ambientee <strong>di</strong> contribuire all’integrazione <strong>di</strong> considerazioni ambientali all’atto dell’e<strong>la</strong>borazione e dell’adozione<strong>di</strong> piani e programmi, al fine <strong>di</strong> promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che venga effettuata <strong>la</strong>valutazione ambientale <strong>di</strong> determinati piani e programmi che possono avere effetti significativisull’ambiente”. La Direttiva risponde alle in<strong>di</strong>cazioni del<strong>la</strong> convenzione internazionale firmata adAarhus nel 1998, fondata sul <strong>di</strong>ritto all’informazione, sul <strong>di</strong>ritto al<strong>la</strong> partecipazione alle decisioni esull’accesso al<strong>la</strong> giustizia.La normativa italiana ha recepito <strong>la</strong> Direttiva 2001/42/CE attraverso il D.L.vo n. 152 del 03.04.2006,recante “Norme in materia ambientale” (GURI n. 88 del 14.04.2006, Supplemento Or<strong>di</strong>nario, n. 96),così come mo<strong>di</strong>ficato dal D.L.vo n. 4 del 16.01.2008, recante “Ulteriori <strong>di</strong>sposizioni correttive e<strong>di</strong>ntegrative del D.L.vo n. 152 del 3 aprile 2006, (GURI n. 24 del 29.01.2008).L’or<strong>di</strong>namento regionale ha <strong>di</strong>sciplinato le norme in materia <strong>di</strong> VAS con Legge Regionale 14 maggio2009, n. 6 successivamente mo<strong>di</strong>ficata dal<strong>la</strong> Legge Regionale 29 <strong>di</strong>cembre 2009, n. 13 rego<strong>la</strong>mentandole procedure VAS con Deliberazione <strong>di</strong> Giunta Regionale 10 giugno 2009, n. 200 <strong>di</strong> approvazione del“MODELLO METODOLOGICO PROCEDURALE DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICADI PIANI E PROGRAMMI NELLA REGIONE SICILIANA”, ed in ultimo con l’art. 11, comma 41, del<strong>la</strong>Legge Regionale 9 maggio 2012, n. 96.Il presente R.P. tiene conto dei contenuti previsti nell’allegato I del D.lgs n. 152/06 e dei dati ricavati da:1. Annuario Regionale dei Dati Ambientali - Anno 20102. Progetto I.B.A.3. Annuario Statistico Regionale4. <strong>Rapporto</strong> aree a rischio desertificazione5. In<strong>di</strong>catori Ambientali Urbani6. Aree ad Elevato Rischio <strong>di</strong> Crisi Ambientale7. Piano Strategico del<strong>la</strong> Città “GELA 2020”8. Pronunciamenti su precedenti procedure <strong>di</strong> assoggettabilità in ambito territoriale <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>9. Valutazioni <strong>di</strong> Incidenza su progetti <strong>di</strong> privati in ambito territoriale <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>SITI INFORMATICI UTILIZZATIwww.isprambiente.gov.itwww.minambiente.itwww.arpasicilia.itwww.apat.itwww.istat.itit.wikipe<strong>di</strong>a.orgpti.regione.sicilia.itwww.artasicilia.euwww.sias.regione.sicilia.itwww.sitr.regione.sicilia.itwww.ufficiospeciale.itwww.legambienteonline.itwww.lipu.itwww.naturasicilia.it<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 10


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale4.1 DEFINIZIONE AUTORITÀ CON COMPETENZA AMBIENTALE COINVOLTE EPROCEDURA DI CONSULTAZIONEI “soggetti”, Autorità interessate nel<strong>la</strong> procedura <strong>di</strong> VAS sono i seguenti:StrutturacompetenteAutoritàCompetenteAutoritàProcedenteAssessorato regionale delTerritorio e dell’Ambiente,Dipartimento dell’Ambiente,Servizio 1 VAS-VIA<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>Settore TerritorioUfficio VIA/VASIn<strong>di</strong>rizzoVia Ugo La Malfa 16990146 PalermoVia Lits 93012 Ge<strong>la</strong>0933.906479Posta elettronican.zuccarello@artasicilia.eu<strong>Comune</strong>.ge<strong>la</strong>@pec.comune.ge<strong>la</strong>.cl.itProponenteAmministrazione Comunale <strong>di</strong>Ge<strong>la</strong>I Soggetti Competenti in Materia Ambientale (SCMA), in<strong>di</strong>viduati <strong>di</strong> concordo tra autoritàcompetente e autorità procedente al fine <strong>di</strong> fornire apposito parere sono:N. Soggetti competenti in materia ambientale (SCMA)1 Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, Dipartimento dell’ambiente‣ Servizio 2 - Industrie a rischio e tute<strong>la</strong> dall'inquinamento atmosferico, acustico, elettromagnetico‣ Servizio 3 - Assetto del territorio e <strong>di</strong>fesa del suolo‣ Servizio 4 - Protezione Patrimonio naturale‣ Servizio 6 – Attività re<strong>la</strong>tive all’area a rischio <strong>di</strong> crisi ambientale <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>‣ Servizio 7 - Pianificazione e Governance Acque e Rifiuti2 Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, Dipartimento urbanistica:‣ Servizio 3 – Affari Urbanistici Sicilia Centrale e Nord Orientale3 Assessorato regionale dell'energia e dei servizi <strong>di</strong> pubblica utilità‣ Dipartimento dell'acqua e dei rifiuti‣ Dipartimento dell'energia4 Assessorato regionale delle infrastrutture e del<strong>la</strong> mobilità, Dipartimento delle infrastrutture, del<strong>la</strong> mobilità e deitrasporti5 Assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari‣ Dipartimento degli interventi strutturali <strong>per</strong> l'agricoltura‣ Dipartimento degli interventi infrastrutturali <strong>per</strong> l'agricoltura‣ Dipartimento Azienda regionale e foreste demaniali6 Assessorato regionale del<strong>la</strong> salute, Dipartimento <strong>per</strong> le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico7 Assessorato regionale <strong>per</strong> le Attività produttive, Dipartimento regionale delle Attività produttive8 Assessorato regionale dei beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Dipartimento regionale dei Beni Culturali edell’Identità Siciliana, Strutture <strong>per</strong>iferiche <strong>di</strong> Caltanissetta:‣ Servizio del<strong>la</strong> Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Culturali ed Ambientali‣ Servizio <strong>per</strong> i Beni Archeologici‣ Servizio <strong>per</strong> i Beni Architettonici, Paesaggistici, Naturali e Naturalistici9 Provincia regionale <strong>di</strong> Caltanissetta10 Servizio regionale <strong>di</strong> Protezione Civile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta11 Servizio Ufficio Genio Civile <strong>di</strong> Caltanissetta12 Aziende Sanitaria Provinciale <strong>di</strong> Caltanissetta13 Consorzio <strong>di</strong> bonifica 4 <strong>di</strong> Caltanissetta14 Agenzia regionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Protezione dell’Ambiente – DAP Caltanissetta15 ATO Ambiente CL216 ATO Idrico 6 - Caltanissetta17 Ripartizione Faunistico - Venatoria18 Ispettorato Ripartimentale delle Foreste19 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Butera20 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Mazzarino21 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Niscemi22 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Caltagirone23 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Acate24 L.I.P.U. Ente gestore Riserva Naturale Orientata “BIVIERE <strong>di</strong> GELA”I Soggetti Competenti non istituzionali sono:26 Or<strong>di</strong>ni Professionali e Albi, Collegi, Associazioni degli Architetti, Ingegneri, Geologi, Biologi,Naturalisti, Agronomi, Geometri,2728<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 11


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale4.2 RIFERIMENTI NORMATIVI E PROCEDURALI DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALESTRATEGICAAi fini del<strong>la</strong> redazione del presente <strong>Rapporto</strong> Ambientale si è fatto riferimento ai seguenti ambitinormativi:AMBIENTE V.A.S.Direttiva 42/2001/CE del 27.06.2001Attuazione del<strong>la</strong> Direttiva 42/2001/CEDecreto Legis<strong>la</strong>tivo 03 aprile 2006, n. 152Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 16 gennaio 2008, n. 4Legge regionale 14 maggio 2009, n. 6Deliberazione <strong>di</strong> Giunta Regionale 10 giugno 2009, n. 200Legge regionale 29 <strong>di</strong>cembre 2009, n. 13Legge regionale 9 maggio 2012, n. 96Decreto ARTA 7 luglio 2004AMBIENTE V.I.Direttiva 79/409/CEE del 02.04.1979Direttiva 92/43/CEE del 21.05.1992Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 03 aprile 2006, n. 152Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 16 gennaio 2008, n. 4D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357D.P.R. 12 marzo 2003 n. 120Decreto ARTA 30 marzo 2007Decreto ARTA 3 aprile 2007Circo<strong>la</strong>re ARTA 23 gennaio 2004URBANISTICALegge Regionale 27 <strong>di</strong>cembre 1978, n. 71Legge Regionale 11.04.1981, n. 65Legge Regionale 21.08.1984, n. 66Circo<strong>la</strong>re DRU 25 settembre 1998 n.2AMBIENTELegge 15 <strong>di</strong>cembre 2004, n. 308<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 12


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5. ASPETTI RELATIVI LO STATO ATTUALE, L’AMBIENTE ED IL QUADRO CONOSCITIVODEGLI ATTI DI PIANIFICAZIONE E DI PROGRAMMAZIONE SOVRAORDINATI5.a - GELA: DATI GENERALI, FISICI ED AMMINISTRATIVI5.a1 Caratteristiche fisiche e morfologiche del territorio.Il territorio del comune <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> ha una su<strong>per</strong>ficie complessiva <strong>di</strong> 27.337 ha e si estende <strong>per</strong> intero sul<strong>la</strong>Piana che va da Licata a Vittoria, <strong>la</strong> quale costituisce <strong>la</strong> più vasta pianura del<strong>la</strong> Sicilia meri<strong>di</strong>onale.Il territorio del comunale <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> confina ad Est con quello <strong>di</strong> Acate, a Nord-Est con quelli <strong>di</strong>Caltagirone e Niscemi, a Nord con il territorio <strong>di</strong> Mazzarino, ad Ovest con quello <strong>di</strong> Butera.A Nord <strong>la</strong> Piana è delimitata da un sistema collinare che si collega con i più alti rilievi costituiti daiMonti Erei ed Iblei, dai quali scendono corsi d’acqua a regime prevalentemente torrentizio, i piùimportanti dei quali, tra quelli che interessano il territorio del<strong>la</strong> Piana, sono ad Est il Ge<strong>la</strong> con il suoaffluente, il Maroglio, e ad Ovest il Torrente Gattano, entrambi caratterizzati da forti variazionistagionali nel<strong>la</strong> portata e da lunghi <strong>per</strong>io<strong>di</strong> <strong>di</strong> siccità nel<strong>la</strong> stagione estiva.La Piana trova <strong>la</strong> sua naturale conclusione ad Ovest nel Monte Zinglino, al <strong>di</strong> là del quale si trova ilPiano Marina, inciso dal Torrente <strong>Comune</strong>lli che, scorrendo da Nord a Sud, costituisce il limite fisicodell’area <strong>di</strong> competenza del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>. Ad Est <strong>la</strong> Piana non ha un limite fisico, al contrarioprosegue con un sistema collinare dolce, con ampie zone piane. Questa è <strong>la</strong> zona naturalisticamente piùpregiata, è qui infatti che si trovano <strong>la</strong> Piana del Signore e <strong>la</strong> Riserva del Biviere, entrambe importanti<strong>per</strong> <strong>la</strong> migrazione <strong>di</strong> molte specie faunistiche, ed i cosiddetti “Macconi”, dune litoranee co<strong>per</strong>te <strong>di</strong>vegetazione tipicamente me<strong>di</strong>terranea. Una presenza importante nel territorio è rappresentata dal Montedel<strong>la</strong> Guar<strong>di</strong>a, posto a Nord, sul quale si trova il Castelluccio, antico baluardo <strong>di</strong>fensivo del<strong>la</strong> Piana.La costa si estende <strong>per</strong> circa 25 Km con or<strong>la</strong>ture prevalentemente sabbiose e poco accentuate; i fondalisono in generale bassi e tutto il litorale che si affaccia sul golfo è privo <strong>di</strong> porti naturali. La città sorgesul<strong>la</strong> collina che si <strong>di</strong>stende lungo <strong>la</strong> costa, a chiusura del<strong>la</strong> Piana tra le foci del Ge<strong>la</strong> ad Est e del Gattanoad Ovest. La sua altezza massima è <strong>di</strong> 54 m. l. m.La città nel tempo si è ampliata, dapprima lungo <strong>la</strong> costa ad Ovest e poi verso Nord, fino ad avere unaforma che ricalca, grosso modo, quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> conca che <strong>la</strong> chiude prospetticamente a Nord. Lungo <strong>la</strong>costa, ad Ovest, vi è Montelungo, un rilievo che si <strong>di</strong>stende lungo <strong>la</strong> costa, al termine del<strong>la</strong> quale si trovail lido <strong>di</strong> Manfria, presi<strong>di</strong>ato più ad Ovest dal<strong>la</strong> sua torre me<strong>di</strong>evale, mentre alle sue spalle prosegue <strong>la</strong>Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, fino ad arrivare al Monte Zinglino.Per quanto riguarda le caratteristiche geologiche, <strong>la</strong> parte Sud-orientale del territorio gelese è costituita<strong>per</strong> una notevole estensione da terreni <strong>di</strong> natura silicoargillosa. In località Manfria, del<strong>la</strong> Guar<strong>di</strong>a eMonte Olivo si trovano terreni <strong>di</strong> natura argillo-calcarea, mentre calcari gessosi si trovano in localitàCastelluccio e sulle pen<strong>di</strong>ci del Monte Olivo.La Piana dei fiumi Ge<strong>la</strong> e Maroglio e parte dell’abitato urbano sono costituite da terreni alluvionali oalloctoni, derivanti da se<strong>di</strong>mentazioni <strong>di</strong> materiali detritici <strong>di</strong> natura prevalentemente sabbiosa eargillosa, facilmente soggetti a trasporto <strong>per</strong> o<strong>per</strong>a del vento.Nel sottosuolo sono stati rinvenuti, a partire dal 1956, vasti giacimenti <strong>di</strong> idrocarburi liqui<strong>di</strong>, notevoli <strong>per</strong>consistenza, anche se molto profon<strong>di</strong> e dotati <strong>di</strong> elevata densità.Tutto il territorio comunale fa parte del versante meri<strong>di</strong>onale del<strong>la</strong> Sicilia, caratterizzato da valori <strong>di</strong>precipitazioni me<strong>di</strong>e mensili e annue più modeste <strong>di</strong> quelli re<strong>la</strong>tivi al resto dell’iso<strong>la</strong>.La fascia costiera compresa tra Agrigento e Pachino costituisce un’iso<strong>la</strong> <strong>di</strong> minima piovosità, inferiore ai500 mm. annui, con valori <strong>di</strong> intensità e frequenza notevolmente elevati, che influenzano il regime deicorsi d’acqua e <strong>la</strong> ero<strong>di</strong>bilità del terreno su<strong>per</strong>ficiale.La tem<strong>per</strong>atura re<strong>la</strong>tiva me<strong>di</strong>a annua è <strong>di</strong> 18°C. L’umi<strong>di</strong>tà re<strong>la</strong>tiva me<strong>di</strong>a annua è dell’80%. Rispetto allealtre zone del<strong>la</strong> Sicilia, il territorio del<strong>la</strong> Piana presenta una umi<strong>di</strong>tà re<strong>la</strong>tiva <strong>per</strong>centuale notevolmenteelevata con scarti mensili assai modesti. La nebulosità è molto bassa, con valori <strong>per</strong>centuali intorno al 40%.Il regime dei venti è caratterizzato dal<strong>la</strong> prevalenza, nel <strong>per</strong>iodo che va da febbraio a settembre, del<strong>la</strong><strong>di</strong>rettrice Sud-Ovest e in quel<strong>la</strong> che va da Ottobre a gennaio, <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> opposta <strong>di</strong> Nord-Est. Moltoimportante <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua frequenza è anche il vento <strong>di</strong> scirocco; fondamentali <strong>per</strong> <strong>la</strong> funzione correttiva delle<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 13


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generalecaratteristiche termometriche, sono le brezze marine che spirano nel <strong>per</strong>iodo estivo dal<strong>la</strong> tarda mattina altramonto.5.a2 Una descrizione sintetica del sistema inse<strong>di</strong>ativo <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>Il sistema urbano <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> si configura oggi come una “col<strong>la</strong>na” <strong>di</strong> episo<strong>di</strong>, piccoli e gran<strong>di</strong>, positivi enegativi, <strong>di</strong>stesa lungo <strong>la</strong> linea <strong>di</strong> costa.Da Ovest verso Est, essi possono essere così elencati e descritti. Il singo<strong>la</strong>re e prezioso “ParcoNaturalistico del Biviere”, con le sue ricchezze naturali e faunistiche, occupa una grande su<strong>per</strong>ficie, chead Est confina con il territorio <strong>di</strong> Vittoria, mentre ad Ovest è chiuso dall’inse<strong>di</strong>amento dell’ANIC.Imme<strong>di</strong>atamente ad Ovest del Biviere si trova il grande inse<strong>di</strong>amento industriale <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>. Tra questi vi ècompreso l’eco-mostro dello stabilimento dell’ANIC. Separata dal fiume Ge<strong>la</strong>, segue “Ge<strong>la</strong> città”,fortemente e<strong>di</strong>ficata, <strong>la</strong> cui descrizione partico<strong>la</strong>reggiata sarà affrontata in punti successivi.Proseguendo verso Ovest vi è il parco <strong>di</strong> Montelungo, un’iso<strong>la</strong> <strong>di</strong> tranquillità, sia dal punto <strong>di</strong> vistanaturalistico, che e<strong>di</strong>lizio. Infine, all’estremo Ovest, quasi al confine comunale con Licata, troviamo <strong>la</strong>zona turistica <strong>di</strong> Manfria. Questa, nonostante sia frutto <strong>di</strong> auto-costruzione, quin<strong>di</strong> <strong>per</strong> lo più daconsiderarsi abusiva, è una zona dalle gran<strong>di</strong> potenzialità turistiche. La zona, infatti, è ricca <strong>di</strong> presenzearcheologiche, ancora in fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, e <strong>di</strong> ricchezze naturalistiche che possono essere una grossarisorsa <strong>per</strong> tutto il territorio.La col<strong>la</strong>na <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> inse<strong>di</strong>ativi appena descritti è potenzialmente ricca, anche se già compromessa inalcuni punti, tanto da farne risultare illeggibile <strong>la</strong> sequenza sul territorio: i singoli episo<strong>di</strong> oltre ad essere“caotici” nel complesso del paesaggio, sono <strong>di</strong>fficilmente raggiungibili in alcuni tratti, e mancanocompletamente <strong>di</strong> strutture a supporto del loro funzionamento all’interno <strong>di</strong> un contesto più ampio <strong>di</strong>sfruttamento delle risorse ambientali. All’interno del territorio, <strong>di</strong>etro <strong>la</strong> “col<strong>la</strong>na” <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti, sisviluppa una vasta conca con gran<strong>di</strong> potenzialità agricole. Per estensione si tratta del<strong>la</strong> terza areapianeggiante del<strong>la</strong> Sicilia; raggiunge ad Est i territori ad agricoltura intensiva e “serrico<strong>la</strong>” <strong>di</strong> Vittoria e,verso Ovest, arriva fino alle campagne <strong>di</strong> Licata.Il territorio agricolo del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> si ferma naturalmente prima, in corrispondenza dei confiniamministrativi del <strong>Comune</strong>. Esso attende <strong>la</strong> messa in atto <strong>di</strong> un vasto sistema <strong>di</strong> irrigazione connesso aibacini artificiali del Disueri e del <strong>Comune</strong>lli che innalzerà <strong>di</strong> molto il livello <strong>di</strong> produttività.5.a3 Il sistema del<strong>la</strong> viabilità esternaIl sistema orografico in cui si trova <strong>la</strong> città <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, come già detto nel §1.1, è sostanzialmente una concache racchiude <strong>la</strong> città, <strong>la</strong>sciando nel<strong>la</strong> parte più a nord una vasta piana, a cui fa da contrappunto a sud ilmare Me<strong>di</strong>terraneo. Rispetto a questo sistema, che potremmo assimi<strong>la</strong>re ad un anfiteatro naturale, <strong>la</strong> cittàoccupa il posto centrale ergendosi <strong>per</strong>altro su una collina che, insieme al sistema montuoso, offriva neisecoli passati un sistema <strong>di</strong>fensivo efficiente.Il tessuto urbano, comunque si sia sviluppato, segue l’andamento del<strong>la</strong> conca, facendo sì che <strong>la</strong> formacomplessiva risulti quasi una semi-ellisse.A Ge<strong>la</strong> si arriva da Nord tagliando il sistema orografico del<strong>la</strong> conca in quattro punti, corrispondenti aquattro <strong>di</strong>fferenti strade, oppure in <strong>di</strong>rezione Est-Ovest, dal lungomare. Le vie <strong>di</strong> accesso cheattraversano <strong>la</strong> Piana verso <strong>la</strong> città sembrano infilzare <strong>la</strong> stessa secondo un sistema a raggiera. Le vie cuici riferiamo sono: <strong>la</strong> SS117bis, con andamento NE-SO; <strong>la</strong> Via Settefarine, con andamento N-S; <strong>la</strong> ViaButera o SP80, con andamento NO-SE, e infine <strong>la</strong> SS85, con andamento E-O. Conclude taleconfigurazione <strong>la</strong> strada SS115 che, correndo sul lungomare, occupa il luogo dell’asse maggiore, nel<strong>la</strong>configurazione a semi-ellisse che abbiamo sopradescritto.A questo sistema <strong>di</strong> strade, che incide <strong>di</strong>rettamente sul<strong>la</strong> città, va aggiunto un ulteriore sistemacinematico, esterno al<strong>la</strong> città, realizzato a servizio del<strong>la</strong> zona industriale posta ad est del fiume Ge<strong>la</strong>.Questo sistema ha il suo asse principale lungo il <strong>la</strong>to est del fiume Ge<strong>la</strong>. Esso si raccorda a nord conl’asse attrezzato appartenente al nucleo industriale che, a sua volta, proseguendo in <strong>di</strong>rezione N-O,su<strong>per</strong>a il fiume Ge<strong>la</strong>, interrompendosi prima <strong>di</strong> arrivare a congiungersi con <strong>la</strong> SS117bis. A S-E l’asseparallelo al fiume Ge<strong>la</strong> si collega me<strong>di</strong>ante una grande rotatoria sia con <strong>la</strong> SS115 che con <strong>la</strong> Via Recanatie prosegue poi fino a raggiungere il mare.Resta da segna<strong>la</strong>re, in tale ambito, e più precisamente ancora più ad est, <strong>la</strong> presenza del<strong>la</strong> SP 82 che, conandamento NE-SO, realizza il collegamento con <strong>la</strong> città <strong>di</strong> Niscemi a nord mentre a sud si ricollega con<strong>la</strong> SS115 proveniente da Ragusa.Complessivamente <strong>la</strong> viabilità extraurbana si artico<strong>la</strong>, allo stato attuale, prevalentemente attraverso:<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 14


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale<strong>la</strong> SS. 115 (Sud Occidentale Sicu<strong>la</strong>). Essa corre <strong>per</strong> lo più paralle<strong>la</strong>mente al mare e collega, adoccidente, Ge<strong>la</strong> con Licata (31,3 Km), Agrigento (75,5 Km) e quin<strong>di</strong> con Sciacca (131,2 Km), Marsa<strong>la</strong>(204,5 Km), fino ad arrivare a Trapani (236,7 Km); ad oriente, con Ragusa (57,3 Km) e Siracusa (145,2Km). Nell’ultimo tratto, andando verso Ge<strong>la</strong>, costeggia il Biviere, <strong>la</strong> Piana del Signore fino ad arrivare,poco prima del<strong>la</strong> città, nel<strong>la</strong> zona industriale;<strong>la</strong> SS. 117 bis, <strong>la</strong> quale arriva all’interno del<strong>la</strong> conca con andamento NE-SO. Collega <strong>la</strong> città a NO conPiazza Armerina (45 Km), Pergusa (65,6 Km) ed Enna (82,5 Km). Innestandosi appena fuori il territorio<strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> SS124, a NE, realizza uno dei collegamenti fondamentali con Caltagirone (48,3 Km) eCatania (98,7 Km). Da Catania è possibile poi proseguire <strong>per</strong> Messina (200,5 Km) tramite l’autostrada(A18);<strong>la</strong> SS626, al<strong>la</strong> quale si ricollega <strong>la</strong> SS122 nonché <strong>la</strong> SP80 che passa da Butera. Con essa si puòraggiungere il capoluogo amministrativo del<strong>la</strong> provincia, Caltanissetta (75 Km), o proseguire <strong>per</strong>l’autostrada Palermo-Catania (A19).E’ inoltre in fase <strong>di</strong> approvazione l’autostrada che da Siracusa porterà ad Agrigento ed il cui tracciatopasserà dal<strong>la</strong> zona <strong>di</strong> Ponte Olivo, in prossimità del<strong>la</strong> pista <strong>di</strong> atterraggio del nuovo aeroporto, eproseguirà a Nord del<strong>la</strong> città lungo <strong>la</strong> Piana.5.a4 Il sistema del<strong>la</strong> viabilità internaLa città si sviluppa sostanzialmente lungo <strong>la</strong> costa, <strong>per</strong> fasce parallele al mare. La viabilità, è alcontempo, generatrice dei tessuti e<strong>di</strong>lizi, nonché generata dallo stesso sviluppo che <strong>la</strong> città ha subitonegli anni.Le strade descritte al punto precedente, una volta entrate nell’ambito citta<strong>di</strong>no, <strong>di</strong>ventano strade urbaneche spesso assolvono a funzioni <strong>di</strong> circonval<strong>la</strong>zione. È il caso del<strong>la</strong> SS117bis che, nell’ultimo tratto,interseca trasversalmente il sistema <strong>di</strong> strade parallele al<strong>la</strong> costa, lungo le quali si trova gran partedell’e<strong>di</strong>lizia gelese. Questo sistema è rappresentato dalle vie Venezia, Recanati, Gen. Cascino, VittorioEmanuele, Mare. Entrando più nello specifico, <strong>la</strong> Via Vittorio Emanuele, continuando nel CorsoSalvatore Al<strong>di</strong>sio, rappresenta l’asse <strong>di</strong> spina <strong>di</strong> tutta <strong>la</strong> città, ed è questa infatti <strong>la</strong> Via principale che, daest verso ovest, ha rappresentato lo sviluppo stesso del<strong>la</strong> città. Paralle<strong>la</strong>mente, a nord, vi è <strong>la</strong> Via Crispi-Verga-Gen. Cascino che, costeggiando le mura del Centro Storico arriva fino ad intersecare <strong>la</strong> ViaButera (SP 80), che si costituisce come il terminale trasversale, omologo del<strong>la</strong> SS117bis.Ancora più a nord troviamo <strong>la</strong> Via Recanati dove si trova <strong>la</strong> stazione ferroviaria, e <strong>la</strong> Via Venezia che, apartire dall’incrocio con <strong>la</strong> SS117bis, attraversa in <strong>di</strong>rezione ovest, tutta <strong>la</strong> città fino a <strong>di</strong>ventare SS85appena fuori dal centro abitato. È importante sottolineare come questa strada abbia svolto, e svolgatuttora, funzioni <strong>di</strong> circonval<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> tutta <strong>la</strong> città, nonostante il carattere <strong>di</strong> centralità <strong>di</strong>rezionale,commerciale e dei servizi che via via ha assunto nel tempo. Sul<strong>la</strong> Via Venezia converge inoltre <strong>la</strong> ViaSettefarine, che costituisce <strong>la</strong> generatrice rispetto al<strong>la</strong> quale si è andata or<strong>di</strong>nando quasi <strong>la</strong> metà del<strong>la</strong>e<strong>di</strong>ficazione abusiva del<strong>la</strong> Piana, mentre <strong>la</strong> restante si è attestata sul<strong>la</strong> SP80 (Via Butera) che, insiemeal<strong>la</strong> SS117bis costituisce una delle due vie d’accesso al<strong>la</strong> città da nord.Il terminale sud <strong>di</strong> questo sistema è rappresentato dal<strong>la</strong> Via Mare. Questa <strong>la</strong>mbisce tutta <strong>la</strong> città fino adarrivare a Macchitel<strong>la</strong> svolgendo anche <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> circonval<strong>la</strong>zione sud.Il sistema <strong>di</strong> strade testé descritto, ha un andamento pressocché rego<strong>la</strong>re <strong>per</strong> tutta <strong>la</strong> parte <strong>di</strong> città checorrisponde al Centro Storico ed al suo sviluppo anni’50, nonostante tutto, ancora geometricamenteor<strong>di</strong>nato. In corrispondenza del<strong>la</strong> parte sviluppatasi negli anni ’70-80, lo stesso sistema <strong>di</strong> stradeprosegue in modo del tutto irrego<strong>la</strong>re, anche <strong>per</strong> assecondare il naturale andamento orografico. La ViaVittorio Emanuele-Corso S. Al<strong>di</strong>sio, nel suo tratto terminale, <strong>la</strong>ddove si trova oggi il cimitero, si biforcain due strade che, a loro volta <strong>di</strong>ventano le fondamentali geometriche che rego<strong>la</strong>no l’abitato <strong>di</strong> CapoSoprano – Scavone. Quel<strong>la</strong> posta più a Nord, <strong>la</strong> Via Pa<strong>la</strong>zzi–Licata, arriva a congiungersi con <strong>la</strong> ViaVenezia nel suo tratto terminale, <strong>la</strong>ddove <strong>di</strong>venta SS85; l’altra, posta più a sud, nonostante abbia nel suotratto iniziale una sezione stradale <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, in corrispondenza <strong>di</strong> Viale Europa, che <strong>la</strong>interseca trasversalmente, <strong>di</strong>venta l’asse su cui si trovano le principali attrezzature sanitarie del<strong>la</strong> città.La Via Mare, come anche il Viale In<strong>di</strong>pendenza e <strong>la</strong> Via Licata, intercettano nel loro estremo Ovest ilViale Cortemaggiore- via Mattei, una strada che cinge ad anello l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> Macchitel<strong>la</strong>. La ViaMattei in partico<strong>la</strong>re, a nord, si aggancia al<strong>la</strong> SS85 <strong>per</strong> Manfria, mentre verso Ovest prosegue in<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Montelungo.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 15


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.b - LE INFRASTRUTTURE TERRITORIALI5.b1 Il campo <strong>di</strong> fortuna <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> (ex aeroporto militare).A nord del<strong>la</strong> città, in località Ponte Olivo, e a ridosso del Castelluccio, si trova quello che fu durante <strong>la</strong>seconda guerra mon<strong>di</strong>ale il luogo <strong>di</strong> azioni militari <strong>di</strong> notevole importanza, nonché una pistad’atterraggio militare. L’area è oggi circoscritta a Ovest dal<strong>la</strong> SS117bis verso Catania (e quin<strong>di</strong> dalfiume Ge<strong>la</strong>), e dal<strong>la</strong> strada <strong>per</strong> Niscemi a nord, mentre sugli altri <strong>la</strong>ti ricade nel<strong>la</strong> campagna, tra lecontrade Carollo ad est e La Presa a sud. La pista <strong>di</strong> atterraggio, oggi in stato <strong>di</strong> abbandono, ha unorientamento NE-SO, ed è lunga all’incirca 1,5 Km.5.b2 Il porto rifugio ed il porto iso<strong>la</strong>.Ge<strong>la</strong> è dotata <strong>di</strong> due infrastrutture portuali: il Porto Rifugio, situato in corrispondenza del<strong>la</strong> città, inprossimità del<strong>la</strong> zona <strong>di</strong> Capo Soprano, ed Il Porto Iso<strong>la</strong>, ad est del<strong>la</strong> città, oltre il fiume Ge<strong>la</strong>, incorrispondenza del Petrolchimico.Il Porto Rifugio è costituito da due moli e da una banchina <strong>di</strong> riva. All’interno del molo <strong>di</strong> levante esisteun molo <strong>di</strong> ridosso banchinato e orientato a N-O. Il fondale è sabbioso, con una profon<strong>di</strong>tà variabile da2,5 a 3,5 m. Il porto è soggetto a frequenti insabbiamenti, e viene utilizzato solo <strong>per</strong> ospitare un centinaio<strong>di</strong> piccole imbarcazioni da <strong>di</strong>porto, una decina <strong>di</strong> pescherecci e alcune unità <strong>di</strong> servizio portuali.Il Porto Iso<strong>la</strong> è costituito da una banchina rettilinea, lunga circa 2,8 Km, <strong>per</strong> raggiungere un fondaleprofondo all’incirca 10 m che <strong>per</strong>mette l’ormeggio <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> navi mercantili e petrolifere, fino ad unmassimo <strong>di</strong> sei unità <strong>per</strong> volta. Nel 2004 sono stati registrati 780 transiti, <strong>di</strong> cui 40 re<strong>la</strong>tivi al trasporto <strong>di</strong>merci, ed il restante al trasporto <strong>di</strong> prodotti petroliferi e/o chimici, che rappresenta un transito me<strong>di</strong>o <strong>di</strong>circa 65 navi al mese.Il Porto Iso<strong>la</strong>, tra i 16 porti maggiori del<strong>la</strong> Sicilia, si colloca al quinto posto <strong>per</strong> quanto riguarda il trafficomerci, ed al quarto <strong>per</strong> quello che riguarda il traffico <strong>di</strong> prodotti petroliferi. Risulta completamenteassente il traffico passeggeri.Negli ultimi anni il volume delle merci in transito ha registrato un calo, ed è destinato ancora a <strong>di</strong>minuirea causa <strong>di</strong> alcuni problemi che nel frattempo sono sorti. Ci riferiamo, da un <strong>la</strong>to, ai danni che lemareggiate hanno prodotto nel <strong>di</strong>cembre 2004, e che hanno causato lo spostamento del transito dellemerci dal porto <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> a quello <strong>di</strong> Licata ed una riduzione del transito <strong>di</strong> navi petrolifere, dall’altro adun trend negativo generale dovuto al<strong>la</strong> riduzione del<strong>la</strong> produttività del petrolchimico.A livello nazionale il Porto <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, re<strong>la</strong>tivamente al movimento <strong>di</strong> oli greggi, benzine e simi<strong>la</strong>ri, occupail 17° posto con 7,4 mio/t annue; nel<strong>la</strong> stessa c<strong>la</strong>ssifica figurano il Porto <strong>di</strong> Augusta con 29,9 mio/t al 4°posto e Mi<strong>la</strong>zzo con 15 mio/t, all’11° posto.5.b3 La rete ferroviaria.Le linee ferroviarie che attraversano il territorio, o che comunque interessano <strong>la</strong> città <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, sono tre:- Catania-Agrigento: <strong>la</strong> linea da Caltanissetta Xirbi ad Agrigento bassa è lunga 77 Km <strong>di</strong> monorotaia,elettrificata dal 1992 (<strong>la</strong> restante linea è compresa nel<strong>la</strong> CTPA); è una delle linee più lente dell’iso<strong>la</strong>,soprattutto <strong>per</strong> i treni a lunga <strong>per</strong>correnza.- Catania-Ge<strong>la</strong>: lunghezza 137 Km <strong>di</strong> monorotaia non elettrificata; attraversa i comuni <strong>di</strong> Lentini,Scor<strong>di</strong>a, Militello, Caltagirone, Niscemi. I <strong>la</strong>vori, iniziati nel 1880, sono stati conclusi definitivamentenel 1977. È una linea <strong>di</strong> primaria importanza <strong>per</strong>ché costituisce un collegamento <strong>di</strong>retto tra ilPetrolchimico e Catania.- Canicattì-Siracusa: lunghezza 264 Km <strong>di</strong> monorotaia non elettrificata; realizzata tra il 1870 ed il1893, non è stata mai più mo<strong>di</strong>ficata. Essa attraversa i comuni <strong>di</strong>: Noto, Pozzallo, Ragusa, Mo<strong>di</strong>ca,Comiso, Vittoria, Ge<strong>la</strong>, Campobello <strong>di</strong> Licata, Ravanusa e Canicattì. Nonostante le enormi risorse epotenzialità <strong>di</strong> sviluppo offerte dal territorio attraversato, è una delle linee che più <strong>di</strong> altre rischia <strong>di</strong>essere soppressa.Per quanto riguarda il traffico passeggeri, i problemi legati all’uso del<strong>la</strong> ferrovia sono facilmentedesumibili dal<strong>la</strong> scarsa frequenza dei treni, dai cambi, come anche dagli eccessivi tempi me<strong>di</strong> <strong>di</strong><strong>per</strong>correnza. Si consideri, a titolo d’esempio, che <strong>per</strong> raggiungere Caltanissetta occorrono1 h e 42 m, <strong>per</strong>Catania 2 h e 30 m, mentre sono necessarie 4 h <strong>per</strong> Enna, 5 h e 20 m <strong>per</strong> Messina, e 8 h <strong>per</strong> Trapani.Per il traffico merci le imprese preferiscono utilizzare il trasporto gommato a fronte <strong>di</strong> una lineaferroviaria non modernizzata e lenta, che utilizza ancora dei locomotori <strong>di</strong>esel i quali, in presenza <strong>di</strong>pendenze accentuate, rallentano ulteriormente <strong>la</strong> propria corsa.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 16


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.b4 L’area industriale A.S.I.L’area ASI è ubicata ad est del fiume Ge<strong>la</strong> e si estende fino alle Contrade Tenuazza e Chiancata a nord eal<strong>la</strong> Piana del Signore ad est, comprendendovi il grande inse<strong>di</strong>amento del Petrolchimico. L’Area ha unasu<strong>per</strong>ficie complessiva <strong>di</strong> 128 ha comprensivi <strong>di</strong> strade e verde, <strong>di</strong> cui 94 destinati a lotti industriali; quipossono inse<strong>di</strong>arsi, oltre alle imprese industriali (75%), anche quelle artigiane (15%) e commerciali(10%).L’accessibilità all’area è attualmente garantita, via mare, dal Porto Iso<strong>la</strong>, <strong>di</strong> <strong>per</strong>tinenza dell’areaindustriale stessa; <strong>per</strong> via aerea dall’aeroporto <strong>di</strong> Catania “Fontanarossa”, <strong>di</strong>stante circa 95 Km; via terradal sistema stradale descritto al §1.3.1., nonché dal<strong>la</strong> rete ferroviaria, rappresentata dalle LineeAgrigento–Siracusa e Ge<strong>la</strong>-Catania: <strong>la</strong> Stazione <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> <strong>di</strong>sta circa 1 Km dall’inse<strong>di</strong>amento. All’internodell’area vi è uno scalo merci, nonché una zona destinata al movimento dei containers.Attualmente, su 94 ha assegnati, risultano inse<strong>di</strong>ati 52 stabilimenti, a cui corrispondono 741 addetti fissi;restano ancora liberi 5 ha nel settore Nord 2. Le principali attività produttive che si svolgono nell’areasono quelle legate all’industria manifatturiera (42 stabilimenti, a cui corrispondono 50,6 ha <strong>di</strong> su<strong>per</strong>ficieoccupata, <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> 590 addetti fissi), ed altre attività legate alle costruzioni, al commercio ed aiservizi (10 stabilimenti, a cui corrispondono 17 ha <strong>di</strong> su<strong>per</strong>ficie occupata, <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> 151 addettifissi).5.c – IL SISTEMA DELLE EMERGENZE NATURALISTICHE5.c1 L’assetto vegetazionale e faunistico nel territorio.I dati sull’assetto vegetazionale del territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> sono desumibili dallo stu<strong>di</strong>o agricolo-forestaleredatto nel 1993, integrato ed adeguato nel 2002, ai sensi del<strong>la</strong> L.R. 13/99, del D.P. del 28.06.2000,nonché al<strong>la</strong> L.R. del 03.05.2001, n.6 art. 89.Il territorio presenta una <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> ambienti in funzione dell’altitu<strong>di</strong>ne, e <strong>di</strong> conseguenza dellecon<strong>di</strong>zioni climatiche, delle caratteristiche del suolo, e in partico<strong>la</strong>re dell’influsso antropico. Lavegetazione agrico<strong>la</strong> è costituita in parte da specie erbacee sparse un po’ in tutto il territorio e in parte dacolture legnose (vigneti, uliveti, mandorleti, agrumeti, etc.) concentrate prevalentemente nel<strong>la</strong> parte adEst del territorio. La su<strong>per</strong>ficie non coltivata occupa circa il 12% del totale. Queste aree sono localizzate<strong>per</strong> lo più nelle zone marginali, in partico<strong>la</strong>re alle quote più elevate (150300 m.l.m.), o relegate in zonecon pendenze che su<strong>per</strong>ano solitamente il 30% circa. La vegetazione boschiva e spontanea presente nelterritorio viene c<strong>la</strong>ssificata in boschi, boscaglie e, nel<strong>la</strong> maggior parte degli sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> degradazione,comprese sotto il termine <strong>di</strong> macchia e <strong>di</strong>verse formazioni erbacee xerofile ed eliofile; nei tratti ricadentinegli impluvi torrentizi, si evidenzia <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> popo<strong>la</strong>menti vegetali <strong>di</strong> tipo iglofilo.Passando ad esaminare in dettaglio <strong>la</strong> vegetazione boschiva e spontanea, si rive<strong>la</strong> che <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong>essenze arboree <strong>di</strong> tipo forestale è piuttosto limitata in rapporto all’intera su<strong>per</strong>ficie comunale. L’assenza<strong>di</strong> vere e proprie zone montane, o comunque <strong>di</strong> luoghi inaccessibili, ha fatto si che nel territorio in esamenon esista zona che non abbia risentito, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente dell’azione dell’uomo. L’attivitàantropica, intesa come sfruttamento silvo-agro-pastorale del territorio, ha innescato fenomeni <strong>di</strong> degradoquali l’erosione, il <strong>di</strong>ssesto idro-geologico e l’impoverimento dei suoli, ciò unitamente ad insensateo<strong>per</strong>e <strong>di</strong> rimboschimento con essenze non-autoctone, che hanno sconvolto il panorama floristicooriginario. Ormai quasi nul<strong>la</strong> rimane delle comunità vegetali naturali costituite da boschi <strong>di</strong> scherofil<strong>la</strong>semprever<strong>di</strong>, le cui formazioni, associate al<strong>la</strong> macchia e al<strong>la</strong> gariga, rappresentano uno sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong>degradazione del<strong>la</strong> macchia. Le formazioni vegetali più stabili riferite al territorio nisseno nel suoinsieme, sono riconducibili a tre: oleo-ceratonion, quercion-ilicis, quercion-pubescenti-petracee.Gran parte del territorio comunale ricade nel<strong>la</strong> fascia dell’oleo-ceratonion in cui, oltre all’oleastro e alcarrubbo che ne rappresentano gli elementi <strong>di</strong>stintivi, troviamo numerose altre essenze quali ad esempio<strong>la</strong> palma nana, il lentisco, <strong>la</strong> fillirea, <strong>la</strong> ginestra ed i tamerici.A quote leggermente più elevate, precisamente nel<strong>la</strong> parte Nord-Est del territorio, troviamol’associazione quercion-ilicis, rappresentata soprattutto da foreste semprever<strong>di</strong> <strong>di</strong> leccio e del<strong>la</strong> sughera.Il problema del consolidamento delle pen<strong>di</strong>ci nell’area in esame, unitamente ad un <strong>di</strong>scutibile riscontroeconomico legato all’utilizzazione del legname, ha fatto sì che <strong>la</strong> scelta delle specie con cui effettuare irimboschimenti ricadesse sull’eucaliptus, pianta <strong>di</strong> origine australiana a rapido accrescimento e conampio apparato ra<strong>di</strong>cale. Tali interventi hanno generato problemi <strong>di</strong> una certa gravità sia sul pianopaesaggistico sia su quello proprio dell’ambiente naturale, nel quale l’eucalipto rappresenta un elementoestraneo e, quin<strong>di</strong>, poco favorevole all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> specie vegetali ed autoctone. In aggiunta, <strong>per</strong> le<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 17


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generalesue elevate necessità idriche è <strong>di</strong>venuto minaccia <strong>per</strong> le <strong>di</strong>sponibilità idriche del sottosuolo. Al<strong>la</strong> specie<strong>di</strong> piante tipiche del sottobosco <strong>di</strong> quercia si è sostituita una flora con caratteristiche xerofile più spiccate,capace cioè <strong>di</strong> vivere in suoli ari<strong>di</strong> ed asso<strong>la</strong>ti. Una nota a parte merita <strong>la</strong> palma nana, l’unica piantaautoctona dell’Europa, ben rappresentata lungo <strong>la</strong> zona litoranea e in alcuni casi nell’entroterra.Nelle dune litoranee, nei cosiddetti “Macconi”, si è inse<strong>di</strong>ata una vegetazione capace <strong>di</strong> vivere incon<strong>di</strong>zioni ambientali <strong>di</strong>fficili: l’instabilità del substrato, <strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> elementi nutritivi, l’ari<strong>di</strong>tà el’eccessivo drenaggio del suolo unitamente all’azione delle onde e del vento fanno sì che soltantodeterminate specie riescono a su<strong>per</strong>are tali con<strong>di</strong>zioni estreme. L’alterazione dell’ambiente naturale haavuto come conseguenza anche una riduzione delle popo<strong>la</strong>zioni animali e <strong>la</strong> scomparsa <strong>di</strong> alcune <strong>di</strong>queste. Ricor<strong>di</strong>amo <strong>la</strong> scomparsa in tempi recenti del Gufo Reale. Il Gatto selvatico ha un futuro moltoincerto, in quanto carnivoro ed in più legato all’habitat boschivo, ne segue il destino. Un po’ ovunquesono presenti in modesto numero l’istrice, il riccio, <strong>la</strong> donno<strong>la</strong> e <strong>la</strong> volpe, animali meglio adattabili agliambienti ari<strong>di</strong>. Anche gli anfibi hanno avuto una drastica riduzione a causa del<strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione degliambienti umi<strong>di</strong>. Ricor<strong>di</strong>amo <strong>la</strong> presenza del Discoglosso Dipinto, localizzato so<strong>la</strong>mente in ristrette areedel bacino del Me<strong>di</strong>terraneo.Il Biviere <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> è l’unico <strong>la</strong>go naturale del territorio che presenta caratteristiche proprie che lo rendono,tra l’altro, in<strong>di</strong>spensabile <strong>per</strong> lo svernamento, <strong>la</strong> ni<strong>di</strong>ficazione e <strong>la</strong> sosta degli uccelli durante lemigrazioni. La presenza come ni<strong>di</strong>ficanti <strong>di</strong> alcune specie <strong>di</strong> rapaci, molto esigenti <strong>per</strong> <strong>la</strong> sceltadell’habitat, come ad esempio l’aquilotto ed il capovaccaio, <strong>di</strong>mostrano che ancora vi siano ambientiintegri da conservare.5.c2 Le unità <strong>di</strong> paesaggioIl Piano agricolo forestale, al fine <strong>di</strong> dare un quadro generale del territorio comunale, <strong>di</strong>stingue le areeomogenee <strong>per</strong> caratteristiche morfologiche, climatiche e vegetazionali che contribuiscono al<strong>la</strong>formazione <strong>di</strong> un determinato ecosistema, <strong>di</strong>videndole in “Unità <strong>di</strong> Paesaggio”. Per <strong>la</strong> identificazione <strong>di</strong>tali unità si rimanda allo specifico e<strong>la</strong>borato in sca<strong>la</strong> 1:10.000, “Carta delle unità <strong>di</strong> paesaggio”.- Unità <strong>di</strong> paesaggio n.1 Occupa <strong>la</strong> parte occidentale del territorio. L’altitu<strong>di</strong>ne è compresa tra i 3 ed i65 m.l.m., <strong>la</strong> pendenza me<strong>di</strong>a è del 3-4%. L’utilizzo ricorrente <strong>di</strong> questa area è: seminativo irriguo 70%,carciofeto 15%, vigneto 10%, ortive protette e da pieno campo 5%. Il sistema agrario prevalente è <strong>di</strong> tipointensivo con una produttività me<strong>di</strong>o-alta.- Unità <strong>di</strong> paesaggio n.2 E’ presente su una modesta su<strong>per</strong>ficie che si identifica con le contrade <strong>la</strong>Lestingata, Costa del Sole e Monte Zingàra. Occupa <strong>la</strong> parte Sud-occidentale del territorio con unapendenza me<strong>di</strong>a del 20%, l’altitu<strong>di</strong>ne è compresa tra le quote m.4 e m.110. L’utilizzo del<strong>la</strong> predetta unitàrisulta come segue: seminativo asciutto 40%, vigneto 20%, colture arboree consociate (vigneto-uliveto)7%, uliveto 5%, incolto 24% e macchia me<strong>di</strong>terranea 4%. Date le caratteristiche pedologiche del suolo,<strong>la</strong> produttività risulta bassa, <strong>per</strong>tanto il sistema agrario è <strong>di</strong> tipo estensivo.- Unità <strong>di</strong> paesaggio n.3 Essa si riscontra nelle contrade La Capreria, Costa Rabbito e Poggio Vi<strong>per</strong>a.Occupa <strong>la</strong> parte Sud-occidentale del territorio; si presenta acclive con una pendenza me<strong>di</strong>adell’or<strong>di</strong>ne del 17% circa ed un’altitu<strong>di</strong>ne che varia tra 12 e 108 m.l.m. La <strong>di</strong>stribuzione delle colture è <strong>la</strong>seguente: seminativo asciutto 80%, seminativo irriguo 6%, uliveto 5%, vigneto 5%, incolto 4%. Ilsistema agrario ricorrente è <strong>di</strong> tipo estensivo con limitate aree in cui si trovano degli impianti arboreispecializzati. - - Unità <strong>di</strong> paesaggio n.4 Essa si trova nel<strong>la</strong> parte centrale del territorio e comprende unasu<strong>per</strong>ficie esigua con una conformazione irrego<strong>la</strong>re a forma <strong>di</strong> martello. La pendenza me<strong>di</strong>a dell’area è<strong>di</strong> circa il 10%, con un’altitu<strong>di</strong>ne me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 40 m.l.m. Le colture agrarie che insistono nel<strong>la</strong> zona sono leseguenti: seminativo asciutto 60%, vigneto 30%, incolto 10%. Il sistema agrario <strong>di</strong>ffuso è quello misto,con un grado <strong>di</strong> intensità fon<strong>di</strong>aria e <strong>di</strong> attività più alto <strong>per</strong> i vigneti.- Unità <strong>di</strong> paesaggio n.5 E’ una vasta area inclusa nel<strong>la</strong> parte centrale del territorio. La forma è moltoirrego<strong>la</strong>re e l’altitu<strong>di</strong>ne varia tra 5 e 120 m.l.m., <strong>la</strong> pendenza è dell’or<strong>di</strong>ne del 2%. La <strong>di</strong>stribuzione dellecolture presenti è <strong>la</strong> seguente: seminativo irriguo 50%, seminativo asciutto 34%, pascolo e incolto 10%,bosco e macchia me<strong>di</strong>terranea 6%. Il sistema <strong>di</strong> conduzione è <strong>di</strong> tipo estensivo <strong>per</strong> i seminativi asciutti e<strong>di</strong> tipo intensivo <strong>per</strong> quelli irrigui. In quest’area prevale su tutti gli appezzamenti <strong>di</strong> terreno <strong>la</strong> coltura delgrano duro.- Unità <strong>di</strong> paesaggio n.6 Si trova nel<strong>la</strong> zona Nord del territorio e ricade nelle contrade Arancio, Pozzillo,Costa <strong>di</strong> San Paolo e Batia Colleggio. La pendenza del terreno è me<strong>di</strong>amente del 17%, l’altitu<strong>di</strong>ne ècompresa tra 70 e 210 s.l.m. Nell’ambito <strong>di</strong> quest’area <strong>la</strong> ripartizione colturale è <strong>la</strong> seguente: seminativo<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 18


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaleasciutto 65%, seminativo irriguo 15%, vigneto 7%, uliveto 5%, mandorleto 3%, pascolo ed incolto 5%.Il sistema agrario è del tipo misto con presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse qualità colturali.- Unità <strong>di</strong> paesaggio n.7 Tale unità si trova ubicata nel<strong>la</strong> zona Nord del territorio ed è identificata da<strong>di</strong>verse contrade con unità colturali <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni. L’area è attraversata dal<strong>la</strong> S.S.117bis <strong>per</strong> Catania, <strong>la</strong> pendenza me<strong>di</strong>a è del 2%, l’altitu<strong>di</strong>ne varia tra 25 e 70 m.l.m., l’orografia èabbastanza rego<strong>la</strong>re e <strong>di</strong> tipo pianeggiante. La <strong>di</strong>stribuzione delle colture risulta come segue: carciofeto60%, seminativo irriguo 20%, seminativo asciutto 15%, uliveto 3%, agrumeto 2%. La zona in esame ècaratterizzata da un’agricoltura intensiva e molto red<strong>di</strong>tizia <strong>per</strong> <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> colture pregiate <strong>di</strong> altovalore. - Unità <strong>di</strong> paesaggio n.8 Si trova ubicata nel<strong>la</strong> parte centrale del territorio a Nord-Est del centrourbano <strong>per</strong> circa il 95%, mentre <strong>la</strong> rimanente parte si trova nell’estrema zona orientale al confine con <strong>la</strong>provincia <strong>di</strong> Ragusa. La pendenza me<strong>di</strong>a è dell’or<strong>di</strong>ne dell’1%, mentre l’altitu<strong>di</strong>ne varia tra 12 e 50m.l.m. La giacitura è pressocchè pianeggiante. La ripartizione colturale è <strong>la</strong> seguente: seminativo irriguo52%, carciofeto 18%, seminativo asciutto 12%, vigneto 10%, agrumeto 3%, incolto 5%. Nell’area inesame viene praticata un’agricoltura intensiva.- Unità <strong>di</strong> paesaggio n.9 E’ situata tra <strong>la</strong> fascia costiera e il <strong>la</strong>go Biviere. La forma è prettamentetriango<strong>la</strong>re e comprende un’area <strong>di</strong> circa 1.500 ha. La giacitura è prevalentemente pianeggiante conun’altitu<strong>di</strong>ne me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 15 m.l.m.; <strong>la</strong> pendenza è dell’1%. Trattasi <strong>di</strong> dune marine opportunamentespianate <strong>per</strong> <strong>la</strong> coltivazione <strong>di</strong> colture protette. La <strong>di</strong>stribuzione colturale è data da: colture ortive in serra70%, colture ortive da pieno campo 8%, colture floricole in serra 3%, bosco e macchia me<strong>di</strong>terranea 3%,incolto 16%.- Unità <strong>di</strong> paesaggio n.10 E’ l’unità <strong>di</strong> paesaggio più estesa del territorio gelese e risulta ubicata nel<strong>la</strong>parte orientale. Ha una giacitura con pendenza variabile dal 2 al 50%, l’altitu<strong>di</strong>ne me<strong>di</strong>a è <strong>di</strong> 115 m.l.m.,con punte minime <strong>di</strong> 10 m.l.m. e massime <strong>di</strong> 220 m.l.m. Data l’esposizione dell’area si rileva unmicroclima <strong>di</strong>verso dalle altre unità paesaggistiche <strong>per</strong> l’im<strong>per</strong>versare dei venti <strong>di</strong> scirocco e <strong>di</strong> levante(venti caldo-umi<strong>di</strong>). La ripartizione agraria è <strong>la</strong> seguente: vigneto 32%, colture consociate (ulivo, vite,mandorlo, carrubo, agrumi, <strong>per</strong>o, pesco, albicocco) 28%, uliveto 16%, seminativo asciutto 8%,seminativo irriguo 4%, ortive da pieno campo 4%, ortive protette 3%, bosco e macchia me<strong>di</strong>terranea 3%,incolto e pascolo 2%. È da rilevare che le colture specializzate sono situate nel<strong>la</strong> parte più fertile epianeggiante, mentre le colture consociate trovano spazio nelle zone più acclivi.- Unità <strong>di</strong> paesaggio n.11 Occupa <strong>la</strong> gran parte del<strong>la</strong> fascia litoranea del golfo <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> con un contornovariabile e non ben definito. Alcuni tratti dunosi presentano una coltivazione spontanea appartenente al<strong>la</strong>macchia me<strong>di</strong>terranea (ginestre, gigli bianchi spontanei, erica, miopro, etc.), altri tratti sono stati sfruttati<strong>per</strong> <strong>la</strong> coltivazione in serra. L’intervento antropico ha model<strong>la</strong>to <strong>la</strong> naturale conformazione dunosa,alterando l’aspetto paesaggistico e floro-faunistico.5.c3 Biotopi presenti nel territorioLa Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali ha segna<strong>la</strong>to i seguenti ambienti naturali <strong>di</strong>fondamentale importanza <strong>per</strong> <strong>la</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> alcune specie animali:- La foce del fiume Acate, in località Acate-Ge<strong>la</strong>, è stata in<strong>di</strong>viduata come luogo <strong>di</strong> biotopi puntuali oomogenei e c<strong>la</strong>ssificata come “importante ambiente deltizio”. Inoltre è stata segna<strong>la</strong>ta come unicalocalità del Me<strong>di</strong>terraneo <strong>per</strong> ovodeposizione del<strong>la</strong> tartaruga liuto (Dermochelys coriacea L. n. 431/85).- Macconi <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, in località <strong>di</strong> Acate, è stata in<strong>di</strong>viduata come luogo <strong>di</strong> biotopi puntuali o omogenei“spiaggia a dune con macchia a ginestrae ginepro e vegetazione <strong>di</strong> duna caratteristica dell’Agropyretumme<strong>di</strong>terraneum; avifauna <strong>di</strong> rilievo: numerose specie <strong>di</strong> limicoli migratori; entomofauna ricca einteressante (L. n. 431/85).- Il Biviere, è stato in<strong>di</strong>viduato come luogo <strong>di</strong> biotopi puntuali o omogenei “bacino naturaleparzialmente ampliato con interventi artificiali; luogo nevralgico <strong>per</strong> <strong>la</strong> migrazione dell’avifauna (L. n.431/85).5.c4 Emergenze floro-faunistiche: il <strong>la</strong>go Biviere.Il <strong>la</strong>go è situato tra <strong>la</strong> città <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> (da cui <strong>di</strong>sta circa 8 Km) e <strong>la</strong> foce del fiume Acate o Dirillo, immersotra le ultime dune prospicienti il Canale <strong>di</strong> Sicilia.La sua estensione è <strong>di</strong> circa 120 ha, una lunghezza che può raggiungere i 2 Km ed una <strong>la</strong>rghezza <strong>di</strong> circa600 m; il suo <strong>per</strong>imetro, abbastanza sinuoso, è caratterizzato da ampie anse.Il <strong>la</strong>go era inizialmente separato dal mare da un ampio sistema <strong>di</strong> dune rico<strong>per</strong>te da una fitta vegetazionetipicamente me<strong>di</strong>terranea con caratteri che, rari nel nostro paese, sono più tipici delle coste africane.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 19


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleOggi questo paesaggio è ridotto a piccolissimi lembi <strong>di</strong> terra. Da <strong>di</strong>versi anni i “Macconi”, comevengono chiamate le formazioni dunali, sono stati invasi dalle colture in serra che si spingono fin sul<strong>la</strong>battigia. Tutto intorno al <strong>la</strong>go, le serre e i vigneti hanno preso il posto dei cespugli <strong>di</strong> palma nana, deiginepri, del<strong>la</strong> rara retana, dell’euforbia. Il <strong>la</strong>go è alimentato, oltre che dalle acque che vi si convogliano eda quelle sa<strong>la</strong>te che filtrano, dall’apporto del torrente Valle Torta e in parte dal fiume Dirillo. Questo,che in origine era salmastro, ha oggi una salinità variabile <strong>per</strong> l’immissione costante <strong>di</strong> acque dolci.Il Biviere riveste un notevole interesse <strong>per</strong> l’eccezionale assortimento <strong>di</strong> specie viventi che <strong>per</strong> <strong>la</strong> lorovarietà e ricchezza lo rendono tra gli elementi più tipici del<strong>la</strong> Sicilia, nonostante sia da lungo temposottoposto a <strong>di</strong>versi interventi antropici.La posizione geografica, le con<strong>di</strong>zioni climatiche ed altri <strong>di</strong>versi fattori fanno del Biviere, che è il piùgrande <strong>la</strong>go costiero del<strong>la</strong> Sicilia, una delle più importanti zone <strong>di</strong> migrazione e <strong>di</strong> sosta <strong>di</strong> uccelliacquatici. Altra caratteristica <strong>di</strong> questo ambiente è quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> possedere rarità vegetazionali ed endemismientomologici.5.c5 La Riserva del Biviere.Con Decreto 1 settembre 1997, viene istituita <strong>la</strong> riserva naturale Biviere <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, ai sensi dell’art. 4 del<strong>la</strong>Legge Regionale n. 14/88. I confini del<strong>la</strong> riserva naturale sono quelli compresi all’interno delle linee <strong>di</strong>delimitazione segnate sulle tavole <strong>di</strong> stato <strong>di</strong> fatto del territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> in sca<strong>la</strong> 1:10.000, <strong>di</strong> cui alpresente Piano, e precisamente le tavv. 643160 e 644130. Lo stesso decreto <strong>di</strong>stingue <strong>la</strong> riserva in duearee denominate “A” e “B”. La prima identifica l’area destinata più propriamente a riserva, <strong>la</strong> secondain<strong>di</strong>vidua l’area destinata a preriserva. La riserva naturale è tipologicamente in<strong>di</strong>viduata, ai sensidell’art.6 del<strong>la</strong> L.R. 14/88, come riserva naturale orientata al fine <strong>di</strong> tute<strong>la</strong>re:- <strong>la</strong> vegetazione palustre e ripariale e specificatamente alle associazioni <strong>di</strong> phragmition e al<strong>la</strong>presenza <strong>di</strong> leopolda gussonei (gigliacea endemica puntiforme);- lo svernamento, <strong>la</strong> ni<strong>di</strong>ficazione e <strong>la</strong> sosta del<strong>la</strong> fauna migratoria <strong>di</strong> cui partico<strong>la</strong>rmente alta è <strong>la</strong><strong>per</strong>centuale <strong>di</strong> Mignattaio (plega<strong>di</strong>s jalcinellus) e <strong>di</strong> Spato<strong>la</strong> (p<strong>la</strong>talea leucor<strong>di</strong>a); è presente inmodo rilevante, una colonia <strong>di</strong> Pendolini (reniz pendolinus), nonché l’unica stazione <strong>di</strong>ni<strong>di</strong>ficazione in Sicilia del<strong>la</strong> Pernice <strong>di</strong> mare (g<strong>la</strong>reo<strong>la</strong> p<strong>la</strong>tinco<strong>la</strong>);- il notevole interesse faunistico legato al<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>scoglossus pictus, all’unica stazione <strong>di</strong><strong>di</strong>tisci<strong>di</strong> e ai popo<strong>la</strong>menti <strong>di</strong> odonati.Nei territori destinati a riserva e preriserva vigono le <strong>di</strong>sposizioni rego<strong>la</strong>mentari, con cui si stabilisconole modalità d’uso e <strong>di</strong>vieti da osservarsi, <strong>di</strong> cui all’allegato n. 2 dello stesso decreto pubblicato sul Suppl.ord. n.1 al<strong>la</strong> G.U.R.S. (p. I), n.3 del 16.01.1998 (n.1).5.c6 Il Parco Territoriale <strong>di</strong> Montelungo.L’area del<strong>la</strong> collina <strong>di</strong> Montelungo destinata a Parco è delimitata ad Est dal Torrente Gattano, a Sud dalmare, a Nord dal<strong>la</strong> SS. 115, ad Ovest dal<strong>la</strong> linea <strong>di</strong> confine del<strong>la</strong> zona C3 del PRG del 1972.Complessivamente, <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie destinata a Parco è <strong>di</strong> circa 150 ettari.Dal punto <strong>di</strong> vista morfologico ambientale Montelungo si pone da un <strong>la</strong>to come barriera naturale fra ilmare Me<strong>di</strong>terraneo e <strong>la</strong> grande Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, dall’altro come elemento <strong>di</strong> rottura in un paesaggio chealtrimenti risulterebbe piatto e privo <strong>di</strong> vegetazione arborea. Rappresenta in questo senso un elementopaesaggistico <strong>di</strong> inusitata bellezza, soprattutto nel<strong>la</strong> fascia a mare, che si concretizza quale massimaespressione del connubio mare-natura. Si tratta più in generale <strong>di</strong> un promontorio <strong>la</strong> cui <strong>di</strong>fferenziazioneecologica rimane legata al<strong>la</strong> natura dei suoli, alle con<strong>di</strong>zioni microclimatiche, all’esposizione ai venti esoprattutto al<strong>la</strong> piovosità. Proprio quest’ultimo elemento è <strong>di</strong>ventato limitante all’inse<strong>di</strong>amento dellespecie spontanee c<strong>la</strong>ssiche dell’ambiente me<strong>di</strong>terraneo. Infatti le insufficienti piogge hanno innescato unprocesso <strong>di</strong> lenta desertificazione. Il risultato è quello <strong>di</strong> un paesaggio partico<strong>la</strong>re, arso, fatto <strong>di</strong> terrenonudo e <strong>di</strong> lembi <strong>di</strong>scontinui <strong>di</strong> vegetazione stentata. A questo si è aggiunta l’azione antropica che haportato all’ulteriore impoverimento dell’ambiente e <strong>di</strong>ssipamento del verde. Diverse sono lecaratteristiche agronomiche sui versanti del<strong>la</strong> collina. Sul<strong>la</strong> parte più elevata, il pianoro, si hanno terreniche <strong>per</strong>mettono <strong>la</strong> coltivazione del<strong>la</strong> maggior parte delle specie tipiche me<strong>di</strong>terranee e seminativi, suipen<strong>di</strong>i prevalgono terreni in cui sono ancora presenti i resti <strong>di</strong> vecchie colture <strong>di</strong> tipo arboreo chetestimoniano <strong>la</strong> loro antica utilizzazione ad uliveti. (Dal<strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> accompagnamento agli e<strong>la</strong>borati<strong>per</strong> il Parco <strong>di</strong> Montelungo redatta dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, Ripartizione Urbanistica).Il Parco è stato approvato in variante al P.R.G. del 1972 con Decreto dell’Assessorato Territorio eAmbiente del 18.12.1989 n.1872.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 20


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.c7 Il vincolo <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> SIC-ZPS.Con <strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva comunitaria 92/43/CEE, del Consiglio delle Comunità Europee, del 21 maggio 1992,re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> conservazione degli habitat naturali e seminaturali e del<strong>la</strong> flora e del<strong>la</strong> fauna selvatiche,recepita con Dpr 8 settembre 1997, n.357 dallo Stato Italiano, e con decr. ass. 3 aprile 2000, dal<strong>la</strong>Regione Sicilia, vengono istituite, alcune aree da tute<strong>la</strong>re e conservare. L’elenco delle suddette aree èpubblicato sul<strong>la</strong> Gazzetta del 5.12.2000, parte I, n. 57. Scopo del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva è “contribuire asalvaguardare <strong>la</strong> bio<strong>di</strong>versità me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> conservazione degli habitat naturali, nonché del<strong>la</strong> flora edel<strong>la</strong> fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati membri al quale si applica il trattato”. Lanormativa definisce in ogni sua parte le azioni da intraprendere <strong>per</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> delle suddette aree ritenuteimportanti e strategiche <strong>per</strong> l’equilibrio biologico delle specie animali, nonché in<strong>di</strong>rettamente <strong>per</strong>l’uomo. La <strong>di</strong>rettiva definisce preliminarmente, tra gli altri, i seguenti termini: -“conservazione”, vainteso un complesso <strong>di</strong> misure necessarie <strong>per</strong> mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popo<strong>la</strong>zioni<strong>di</strong> specie <strong>di</strong> fauna e flora selvatiche in uno stato sod<strong>di</strong>sfacente. -“habitat naturali” sono le zoneterrestri, o acquatiche, che si <strong>di</strong>stinguono grazie alle loro caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche,interamente naturali o seminaturali. Gli habitat naturali, qualora in<strong>di</strong>viduati come <strong>di</strong> interessecomunitario, sono quelli che rischiano <strong>di</strong> scomparire nel<strong>la</strong> loro area <strong>di</strong> ripartizione naturale, o che questipossano essere ridotti notevolmente a seguito del<strong>la</strong> loro regressione o <strong>per</strong> il fatto che <strong>la</strong> loro area siaintrinsecamente ristretta. -“Habitat <strong>di</strong> una specie” è l’ambiente definito da fattori biotici e abioticispecifici in cui vive <strong>la</strong> specie in una delle sue fasi del suo ciclo biologico. Sono tute<strong>la</strong>te inoltre tutte lespecie, appositamente segna<strong>la</strong>te, che sono in <strong>per</strong>icolo <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto <strong>di</strong> estinzione.In re<strong>la</strong>zione alle precedenti definizioni, <strong>la</strong> Direttiva istituisce le aree SIC e ZPS, come appresso descritte:- Sito <strong>di</strong> importanza comunitaria (S.I.C.). E’ un sito, <strong>la</strong> cui su<strong>per</strong>ficie sia ben delimitata, che, nel<strong>la</strong>regione biogeografica cui appartiene, contribuisce in modo significativo a mantenere o a ripristinare untipo <strong>di</strong> habitat naturale o una specie in uno stato <strong>di</strong> conservazione sod<strong>di</strong>sfacente, e che contribuisce inmodo significativo al mantenimento del<strong>la</strong> <strong>di</strong>versità biologica nel<strong>la</strong> regione biogeografica in questione.Per le specie animali che occupano ampi territori, i siti <strong>di</strong> importanza comunitaria corrispondono ailuoghi, all’interno dell’area <strong>di</strong> ripartizione naturale <strong>di</strong> tali specie, che presentano gli elementi fisici obiologici essenziali al<strong>la</strong> loro vita e riproduzione.- Zona speciale <strong>di</strong> conservazione (Z.P.S.). E’ un sito, <strong>la</strong> cui su<strong>per</strong>ficie sia ben delimitata, <strong>di</strong> importanzacomunitaria, designato dagli Stati membri in cui sono applicate le misure <strong>di</strong> conservazione necessarie almantenimento o al ripristino, in uno stato <strong>di</strong> conservazione sod<strong>di</strong>sfacente, degli habitat naturali e/o dellepopo<strong>la</strong>zioni delle specie <strong>per</strong> cui il sito è designato.Discende sempre dal<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva comunitaria <strong>la</strong> costituzione <strong>di</strong> una rete ecologica europea coerente <strong>di</strong>zone speciali <strong>di</strong> conservazione, denominata Natura 2000. Questa rete, formata dai siti in cui si trovanogli habitat naturali e gli habitat delle specie, deve garantire il mantenimento ovvero, all’occorrenza, ilripristino, in uno stato <strong>di</strong> conservazione sod<strong>di</strong>sfacente.Nel territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, in risposta al<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva comunitaria, sono state istituite due ampie zone:- Biviere e Macconi Ge<strong>la</strong>, identificato con il co<strong>di</strong>ce ITA 050001all’interno del<strong>la</strong> rete <strong>di</strong> Natura 2000. Sitrova ad Est dell’abitato <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, a ridosso dello stabilimento dell’ANIC, fino ad arrivare al confine conil territorio <strong>di</strong> Vittoria. Questo sito è stato identificato sia come S.I.C. che come Z.P.S;- Torre Manfria, identificato con il co<strong>di</strong>ce ITA 050011all’interno del<strong>la</strong> rete <strong>di</strong> Natura 2000. Si trova adOvest del<strong>la</strong> città <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> in località Torre Manfria e comprende <strong>la</strong> collina <strong>di</strong> Montelungo. Questo sito èstato identificato come S.I.C.5.d – AREE A RISCHIO NEL TERRITORIO5.d1 Gli Stu<strong>di</strong> Geologici preliminari.L’art.5 del<strong>la</strong> Lr 65/81 <strong>di</strong>spone che <strong>la</strong> formazione degli strumenti urbanistici, generali ed attuativi, deveessere compatibile con gli stu<strong>di</strong> geologici che i comuni sono tenuti ad effettuare nel proprio territorio.A questo scopo l’amministrazione comunale <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> ha provveduto al<strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione degli stu<strong>di</strong>geologici <strong>di</strong> supporto che, nel complesso, sono costituiti da:- Stu<strong>di</strong>o Geologico Generale re<strong>la</strong>tivo a tutto il territorio comunale, redatto secondo quanto <strong>di</strong>spostodal<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re applicativa n. 33139 del 23.06.89 e consegnato nel 1999;- Stu<strong>di</strong>o Geologico Tecnico, re<strong>la</strong>tivo al centro abitato ed alle aree <strong>di</strong> espansione (comprensivo degliambiti delle Prescrizioni Esecutive), redatto secondo quanto <strong>di</strong>sposto dal<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re ARTA n. 2222 del31.01.95 e consegnato nell’agosto 2004.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 21


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.d2 Lo Stu<strong>di</strong>o Geologico Generale.L’analisi mette in evidenza come l’intero territorio sia compreso nelle c<strong>la</strong>ssi <strong>di</strong> franosità 1 ÷ 4, mentresono totalmente assenti le aree ad instabilità massima (c<strong>la</strong>sse 5); verosimilmente ciò è da mettere inre<strong>la</strong>zione al fatto che le aree a forte pendenza (P > 35% - 40%), sono molto limitate e che gliaffioramenti litologici sono re<strong>la</strong>tivamente stabilizzati.Le aree pianeggianti del territorio ricadenti nel<strong>la</strong> Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> e nelle zone limitrofe ricadonointeramente nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse 1 (aree stabili).La c<strong>la</strong>sse 2 (aree raramente instabili), caratterizza invece le zone a<strong>di</strong>acenti al<strong>la</strong> Piana; mentre le c<strong>la</strong>ssisuccessive (3 e 4), caratterizzate da instabilità via via crescenti, interessano le aree marginali delterritorio come <strong>la</strong> dorsale che si estende dai Monti del<strong>la</strong> Guar<strong>di</strong>a fino a Monte Falcone, passando <strong>per</strong>Monte dell’Apa, Monte Zai e Monte San Leo, o i settori occidentale e sud-orientale (rispettivamente <strong>la</strong>zona <strong>di</strong> Manfria e le varie contrade poste tra il fiume Dirillo e <strong>la</strong> Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>).5.d3 Lo Stu<strong>di</strong>o Geologico-Tecnico: le aree del rischio.Lo Stu<strong>di</strong>o Geologico-Tecnico riguarda <strong>la</strong> fascia costiera <strong>di</strong> territorio compresa tra il Torrente <strong>Comune</strong>llied il fiume Ge<strong>la</strong>, nel<strong>la</strong> quale si concentrano <strong>la</strong> maggior parte dell’e<strong>di</strong>ficazione residenziale <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> e lefuture espansioni.Lo stu<strong>di</strong>o in<strong>di</strong>vidua gli ambiti a rischio geologico sul<strong>la</strong> base del concetto <strong>di</strong> “<strong>per</strong>icolosità” con il quale siintende in genere “<strong>la</strong> probabilità che in una zona si possa verificare un evento <strong>di</strong> una certa intensità, in undeterminato <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> tempo. In funzione <strong>di</strong> questa definizione vi possono essere aree interessate da unpotenziale evento che non necessariamente comporti danni all’uomo e alle sue attività, in questo casoavremmo <strong>per</strong>icolo elevato, ma rischio quasi nullo. La <strong>per</strong>icolosità dell’evento, cioè, va definita inre<strong>la</strong>zione a ciò che è presente nel territorio: presenze umane, attività, etc. Tutto ciò può essere espostocon altri due parametri: <strong>la</strong> vulnerabilità e il valore esposto. La prima esprime l’attitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> una zona,del<strong>la</strong> sua popo<strong>la</strong>zione, dei suoi e<strong>di</strong>fici, delle attività economiche presenti, etc. a sopportare l’evento; ilsecondo si riferisce concretamente al<strong>la</strong> quantità <strong>di</strong> popo<strong>la</strong>zione presente, al valore delle sue attivitàeconomiche, etc. Il rischio è il prodotto del<strong>la</strong> <strong>per</strong>icolosità <strong>per</strong> <strong>la</strong> vulnerabilità, <strong>per</strong> il valore esposto.Lo Stu<strong>di</strong>o sud<strong>di</strong>vide il territorio <strong>di</strong> riferimento in quattro aree che presentano caratteristiche simili:le Aree Collinari, che comprendono quelle <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, Montelungo e Poggio dell’Arena;le Aree del<strong>la</strong> Piana;le Aree <strong>di</strong> fascia costiera;<strong>la</strong> zona <strong>di</strong> Manfria.5.d4 Le Pericolosità Geologiche nelle Aree Collinari.In questa zona sono state evidenziate, nello stu<strong>di</strong>o geologico, le seguenti <strong>per</strong>icolosità riscontrabiligraficamente negli e<strong>la</strong>borati re<strong>la</strong>tivi, ai quali si rimanda:-vulnerabilità intrinseca dell’acquifero all’inquinamento;-incremento delle azioni sismiche e fenomeni <strong>di</strong> liquefacibilità;-movimento franoso e zone <strong>di</strong> instabilità.Vulnerabilità intrinseca dell’acquifero all’inquinamento: <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficialità del<strong>la</strong> falda idrica man mano chesi scende <strong>di</strong> quota, fa si che <strong>di</strong>minuiscano i tempi, affinché il carico inquinante raggiunga <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficiepiezometrica e ciò comporta anche limitati tempi <strong>di</strong> auto-depurazione. Quanto detto, associato al<strong>la</strong><strong>per</strong>meabilità me<strong>di</strong>o-alta dei litotipi che caratterizzano <strong>la</strong> zona in esame, fa si che lo stu<strong>di</strong>o geologico leattribuisca un grado <strong>di</strong> vulnerabilità intrinseca (in con<strong>di</strong>zioni naturali) all’inquinamento che va da me<strong>di</strong>oalta(limi), ad alta-elevata (sabbie).Incremento delle azioni sismiche e fenomeni <strong>di</strong> liquefacibilità: nel<strong>la</strong> zona i fenomeni <strong>di</strong> amplificazionesismica sono legati al<strong>la</strong> porosità del<strong>la</strong> co<strong>per</strong>tura; al contatto con caratteristiche fisico-meccaniche<strong>di</strong>verse; alle zone caratterizzate da movimenti franosi recenti o quiescenti; alle zone caratterizzate dain<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> instabilità su<strong>per</strong>ficiale; al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficialità del<strong>la</strong> falda; alle zone <strong>di</strong> ciglio con altezza su<strong>per</strong>iore ai10metri; alle zone con acclività su<strong>per</strong>iore al 35%. Inoltre, si ha un potenziale rischio <strong>di</strong> liquefazione acausa del<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficialità del livello piezometrico e del<strong>la</strong> natura sabbiosa dei litotipi in alcuni punti delversante del<strong>la</strong> collina e nel<strong>la</strong> parte sommitale del<strong>la</strong> stessa prospiciente il porto rifugio.Movimento franoso e zone <strong>di</strong> instabilità: molteplici possono essere i fattori che intervengono sul<strong>la</strong>stabilità <strong>di</strong> un versante, tra questi l’inclinazione del pen<strong>di</strong>o, <strong>la</strong> scarsa co<strong>per</strong>tura vegetale, l’azionedell’uomo, etc. Per instabilità o franosità s’intende l’attitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> un certo litotipo a <strong>di</strong>staccarsi da unpen<strong>di</strong>o. A Ge<strong>la</strong> le aree ad “elevata instabilità” si riscontrano in generale lungo i versanti a sud dei rilievi<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 22


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generalecollinari <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> e <strong>di</strong> Montelungo, a Sud del<strong>la</strong> Torre Manfria e Poggio dell’Arena. In partico<strong>la</strong>re, da Estverso Ovest, <strong>la</strong> zona segna<strong>la</strong>ta come “potenzialmente in frana” comincia in prossimità del<strong>la</strong> via Moscato,prosegue lungo tutto il versante comprendendo piazza Toselli, l’Orto Pasqualello, <strong>la</strong> parte a Sud <strong>di</strong> viaRomagnoli, fino ad arrivare sotto le Mura greche <strong>di</strong> Caposoprano, <strong>per</strong> <strong>la</strong> parte re<strong>la</strong>tiva all’abitato. Per <strong>la</strong>Collina <strong>di</strong> Montelungo, vale quanto detto precedentemente <strong>per</strong> <strong>la</strong> collina <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, date le identichecaratteristiche litologiche e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto che ambedue presentano. In partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> stessa zona“potenzialmente in frana” comincia in prossimità <strong>di</strong> Puntasecca e termina all’estremità Est dello stessoversante.5.d5 Le Pericolosità Geologiche nelle Aree del<strong>la</strong> Piana.Nell’area pianeggiante <strong>di</strong> natura alluvionale le <strong>per</strong>icolosità geologiche, riscontrabili graficamente neglie<strong>la</strong>borati re<strong>la</strong>tivi dello stu<strong>di</strong>o geologico ai quali si rimanda, sono le seguenti:-Su<strong>per</strong>ficialità del<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie piezometrica;-Vulnerabilità intrinseca dell’acquifero all’inquinamento;-Insalinamento del<strong>la</strong> falda acquifera;-Fenomeni <strong>di</strong> esondazione ed impaludamento;-Incremento delle azioni sismiche.Su<strong>per</strong>ficialità del<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie piezometrica: è un fattore limitante, poiché l’acqua fa decadere lecaratteristiche fisico-meccaniche del litotipo. Ovviamente in caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione si devono adottaredegli opportuni sistemi <strong>di</strong> defluimento e <strong>di</strong> allontanamento delle acque sia su<strong>per</strong>ficiali, che sotterranee,<strong>per</strong> migliorare le caratteristiche del terreno <strong>di</strong> fondazione e affinché queste non interagiscano col sistemafondale. Le aree interessate da questo fenomeno sono: Macchitel<strong>la</strong>, Contrada Cocuzza, Contrada Poggi,Contrada Piano Nocera, Via Venezia, Contrada Pezza <strong>di</strong> Madonna, Contrada Giar<strong>di</strong>nelli; ContradaVil<strong>la</strong>ggio Al<strong>di</strong>sio, Contrada Fiaccavento, Contrada Torre <strong>di</strong> Manfria, Contrada Piano Marina, etc.Vulnerabilità intrinseca dell’acquifero all’inquinamento: <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficialità del<strong>la</strong> falda idrica fa si che<strong>di</strong>minuiscano i tempi, affinché il carico inquinante possa raggiungere <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie piezometrica e ciòcomporta anche limitati tempi <strong>di</strong> auto-depurazione, fase questa che avviene nel<strong>la</strong> zona non-satura, postaquin<strong>di</strong> al <strong>di</strong> sopra del<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie piezometrica. Tutto ciò, associato al<strong>la</strong> <strong>per</strong>meabilità me<strong>di</strong>a del litotipoalluvionale, che occupa quasi integralmente l’area in esame, variabile sia verticalmente cheorizzontalmente a causa delle <strong>di</strong>fferenze granulometriche, fa si che venga attribuito a questa zona, dallostu<strong>di</strong>o geologico, un me<strong>di</strong>o-alto grado <strong>di</strong> vulnerabilità intrinseca all’inquinamento.Insalinamento del<strong>la</strong> falda acquifera: nel territorio in esame si riscontra insalinamento del<strong>la</strong> faldaacquifera, a causa dell’intrusione del cuneo salino nell’entroterra, nelle zone <strong>di</strong> Ponte Olivo e <strong>di</strong> PianoMarina, le quali presentano notevoli similitu<strong>di</strong>ni, in quanto entrambe le zone sono caratterizzate daterreni <strong>di</strong> tipo alluvionale e da una falda notevolmente sfruttata <strong>per</strong> uso agricolo.Fenomeni <strong>di</strong> esondazione ed impaludamento: essendo questi <strong>di</strong>rettamente collegati ai fenomeni <strong>di</strong>esondazione, si rimanda allo stu<strong>di</strong>o idrogeologico ed agli e<strong>la</strong>borati re<strong>la</strong>tivi al rischio idraulico.Incremento delle azioni sismiche e fenomeni <strong>di</strong> liquefacibilità: l’incremento delle azioni sismiche locali,è dovuto al<strong>la</strong> presenza dei terreni <strong>di</strong> co<strong>per</strong>tura porosi, al passaggio tra litotipi con caratteristiche fisicomeccaniche<strong>di</strong>fferenti, al<strong>la</strong> presenza del<strong>la</strong> falda idrica su<strong>per</strong>ficiale (1,5 m dal p.c. nelle zone alluvionalivicino al<strong>la</strong> collina) e localmente sono possibili fenomeni <strong>di</strong> liquefacibilità.5.d6 Le Pericolosità Geologiche nell’Aree del<strong>la</strong> Fascia Costiera.Nell’area del<strong>la</strong> fascia costiera caratterizzata dai depositi <strong>di</strong> spiaggia e dalle dune, le <strong>per</strong>icolositàprevalenti, riscontrabili graficamente negli e<strong>la</strong>borati re<strong>la</strong>tivi dello stu<strong>di</strong>o geologico ai quali si rimanda,sono:-incremento delle azioni sismiche e fenomeni <strong>di</strong> liquefacibilità;-vulnerabilità intrinseca dell’acquifero all’inquinamento.Incremento delle azioni sismiche e fenomeni <strong>di</strong> liquefacibilità: l’incremento delle azioni sismiche inquest’area, caratterizzata dal<strong>la</strong> prevalenza <strong>di</strong> sabbie eoliche, è dovuto al<strong>la</strong> porosità dei litotipi, al contattotra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche <strong>di</strong>fferenti, ad eventuali fenomeni <strong>di</strong> liquefacibilità dovutisia al litotipo che al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficialità del<strong>la</strong> falda.Vulnerabilità intrinseca dell’acquifero all’inquinamento: data <strong>la</strong> <strong>per</strong>meabilità primaria elevata dellesabbie eoliche e <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> acque sotterranee, l’inquinante, se presente viene a raggiungere <strong>la</strong>su<strong>per</strong>ficie piezometrica in tempi brevi, i quali non sono sufficienti <strong>per</strong> una idonea auto-depurazione delsuolo; a questo lo stu<strong>di</strong>o geologico attribuisce una vulnerabilità naturale “alta-elevata”.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 23


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.d7 Le Pericolosità Geologiche nel<strong>la</strong> Zona <strong>di</strong> Manfria.Questa risulta caratterizzata da terreni litoidei, le <strong>per</strong>icolosità geologiche prevalenti, riscontrabiligraficamente negli e<strong>la</strong>borati re<strong>la</strong>tivi dello stu<strong>di</strong>o geologico ai quali si rimanda, sono:-movimenti franosi e zone <strong>di</strong> instabilità;-incremento delle azioni sismiche;-vulnerabilità intrinseca del<strong>la</strong> falda idrica;-fenomeni <strong>di</strong>sgiuntivi.Movimenti franosi e zone <strong>di</strong> instabilità: <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> rocce competenti, quali calcari e gessi, da luogo afenomeni <strong>di</strong> erosione selettiva con forme morfologiche accentuate. Questa zona è caratterizzata dal<strong>la</strong>presenza <strong>di</strong> nette rotture <strong>di</strong> pendenza, specialmente in prossimità del<strong>la</strong> costa, lungo una fascia <strong>di</strong> circa1Km posta a Sud del<strong>la</strong> Torre <strong>di</strong> Manfria, dove sono presenti scarpate rocciose ad andamento subverticale,con <strong>di</strong>slivelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi metri. In questo contesto sono frequenti i fenomeni <strong>di</strong> crollo eme<strong>di</strong>amente estese sono le aree che presentano un alto grado <strong>di</strong> instabilità. Globalmente lo stu<strong>di</strong>ogeologico ha attribuito all’intera area un grado <strong>di</strong> instabilità me<strong>di</strong>a.Incremento delle azioni sismiche: questo è dovuto al<strong>la</strong> coesistenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fattori, quali <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong>zone caratterizzate da movimenti franosi, <strong>di</strong> instabilità, zone acclivi, zone <strong>di</strong> ciglio, <strong>di</strong> cresta e zone <strong>di</strong>contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche <strong>di</strong>fferenti, e zone caratterizzate da “fenomeni<strong>di</strong>sgiuntivi”.Vulnerabilità intrinseca del<strong>la</strong> falda idrica: <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> rocce, quali calcari e gessi, che presentanovulnerabilità rispettivamente alta-elevata e me<strong>di</strong>o-alta, dovuta all’elevata <strong>per</strong>meabilità secondaria <strong>per</strong>fessurazione, che è crescente nel tempo a causa del “processo <strong>di</strong> solubilizzazione” esercitato dall’acqua eal<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> acqua sotterranea, fa si che l’inquinante possa raggiungere <strong>la</strong> falda in tempi brevi.Fenomeni <strong>di</strong>sgiuntivi: nel<strong>la</strong> zona <strong>di</strong> Manfria sono state riscontrate faglie legate ad una tettonica <strong>di</strong>compressione, le quali sono dei naturali luoghi <strong>di</strong> instabilità, poiché soggette ad eventuali movimenti neltempo.5.d8 Il Piano Straor<strong>di</strong>nario <strong>per</strong> l’Assetto Idrogeologico.Il Decreto dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente n.298/41 del 4 luglio 2000, allo scopo <strong>di</strong>salvaguardare il territorio da <strong>di</strong>sastri franosi e <strong>di</strong>ssesti legati al regime delle acque, stabilisce l’adozionedel suddetto Piano, con cui vengono in<strong>di</strong>viduate le aree del territorio regionale soggette a rischio “moltoelevato” o “elevato”. Il Piano <strong>di</strong>stingue le Aree franose a rischio “molto elevato” o “elevato”, dalle areepotenzialmente soggette a fenomeni <strong>di</strong> esondazione a rischio “molto elevato” o “elevato”. In queste areesono adottate le misure transitorie <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, così come previsto dall’art.1bis del D.L.180/98,convertito con L.267/98, integrata dal<strong>la</strong> L.226/99 (suppl. ord. G.U.R.S. n.34 del 21.07.2000).Per ciò che riguarda il territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, il D.A. Territorio e Ambiente n.78/41 del 27.02.2001,“Mo<strong>di</strong>fica del Piano Straor<strong>di</strong>nario <strong>per</strong> l’assetto idrogeologico re<strong>la</strong>tivamente al centro abitato <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>”,mo<strong>di</strong>fica il D.A. 298/41 del 04.07.2000.Questo decreto in<strong>di</strong>vidua nel territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> tre aree:- aree interessate da rischio idraulico (molto elevato), le contrade interessate da questo rischio sonoquelle <strong>di</strong> Pozzilli, Margi e Gattano;- aree, denominate, “A”. L’attuale rete <strong>di</strong> dreno è <strong>di</strong>mensionata <strong>per</strong> eventi meteorici con tempi <strong>di</strong>ritorno <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni nelle zone più <strong>per</strong>iferiche a nord, il limitato afflusso delle acque meteoriche infognatura a causa del<strong>la</strong> sua non completata urbanizzazione, i terreni <strong>di</strong> tipo argilloso e <strong>la</strong> limitatapendenza dei terreni contribuiscono, in caso <strong>di</strong> eventi partico<strong>la</strong>rmente significativi, a determinare tempi<strong>di</strong> corrivazione elevati, con <strong>la</strong> conseguenza <strong>di</strong> locali fenomeni <strong>di</strong> al<strong>la</strong>gamenti che andranno ad eliminarsiman mano che aumenterà l’e<strong>di</strong>ficazione del<strong>la</strong> zona. Le contrade interessate sono C.da Oliva, C.daCatania, Piano Nocera. In questa zona l’e<strong>di</strong>ficazione è possibile con l’avvertenza <strong>di</strong> rialzare i piani <strong>di</strong>sistemazione ad almeno 50 cm. dal piano <strong>di</strong> campagna;- aree, denominate, “B”. L’esistente rete <strong>di</strong> dreno, costituita dal canale Rabbito e dal Rio Roccazzelle, è<strong>di</strong>mensionata <strong>per</strong> eventi meteorici con tempi <strong>di</strong> ritorno <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni. Nel<strong>la</strong> zona <strong>per</strong>imetrata, i tempi <strong>di</strong>ritorno più lunghi ed eventi meteorici partico<strong>la</strong>rmente significativi, contribuiscono a determinare tempi<strong>di</strong> corrivazione elevati, con <strong>la</strong> conseguenza <strong>di</strong> locali fenomeni <strong>di</strong> esondazioni comunque limitatinell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> poche decine <strong>di</strong> centimetri. Questa area ricade a Nord del<strong>la</strong> SS115 <strong>di</strong> fronte Poggio Arena.In questa zona l’eventuale e<strong>di</strong>ficazione è possibile con l’avvertenza <strong>di</strong> rialzare i piani <strong>di</strong> sistemazione adalmeno 80 cm. dal piano <strong>di</strong> campagna.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 24


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.e – EMERGENZE D’INTERESSE PAESAGGISTICO, ARCHEOLOGICO EARCHITETTONICO5.e1 Manfria.“La zona <strong>di</strong> Manfria dal<strong>la</strong> prima età del bronzo fino ai nostri giorni, è stata, via via, ora abitata ed oraabbandonata, in armonia con le vicende del<strong>la</strong> vicina Ge<strong>la</strong>. Proprio a causa <strong>di</strong> tale storia, Manfria è unodei tanti luoghi del<strong>la</strong> Sicilia così ricchi <strong>di</strong> re<strong>per</strong>ti archeologici, e <strong>di</strong> tracce delle varie civiltà ovunqueaffioranti, che in essi è possibile leggerne il passato. A questo si aggiunga il panorama segnato dallecolture granarie delle sue pianure, sul quale si erge <strong>la</strong> collina <strong>di</strong> Manfria con i suoi poderi me<strong>di</strong>terranei,le vigne, gli ulivi, i mandorli. Il versante meri<strong>di</strong>onale, <strong>la</strong> cui costa, alta sul mare, interrompe <strong>la</strong> lungaspiaggia tra Falconara e Montelungo, è dominato dal<strong>la</strong> severa e massiccia Torre d’avviso del XVI sec.”“Il Poggio dell’Arena è una duna <strong>di</strong> sabbia al centro dell’arenile tra il rilievo <strong>di</strong> Manfria e Montelungoe che, a prescindere dal carattere <strong>di</strong> singo<strong>la</strong>rità geologica in quanto, duna non ancora fossilizzata comeMontelungo e <strong>la</strong> collina <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> esso si pone come elemento fortemente significativo del paesaggio del<strong>la</strong>zona <strong>di</strong> Manfria, sia <strong>per</strong> il carattere <strong>di</strong> emergenza geografica che interrompe <strong>la</strong> continuità del<strong>la</strong> spiaggia,sia <strong>per</strong> <strong>la</strong> bassa e tuttavia lussureggiante vegetazione che <strong>la</strong> ricopre <strong>per</strong> intero : una vegetazione arbustivame<strong>di</strong>terranea <strong>di</strong> colonizzazione del terreno sabbioso, che stabilizza <strong>la</strong> duna. Nel<strong>la</strong> zona <strong>di</strong> Manfria i pregipaesistici ed i valori archeologici, entrambi notevoli, si integrano a vicenda” (G.U.R.S., parte I, n.9 del28.02.1987). Il D.A. 21.01.1987 dei BB.CC.AA. , ai sensi e <strong>per</strong> gli effetti del<strong>la</strong> L.1497 del 29.06.1939 edel R.D. n. 1357 del 03.06.1940, <strong>di</strong>chiara, <strong>per</strong> i motivi sopra riportati, <strong>di</strong> “notevole interesse pubblico <strong>la</strong>località Manfria”, spingendosi fino ad identificare Manfria come “zona A”, e Poggio Arena come “ZonaB”.5.e2 Il Castelluccio.Il D.A. dei BB.CC.AA. del 10.08.1991, ai sensi e <strong>per</strong> gli effetti del<strong>la</strong> L.1497 del 29.06.1939 e del R.D. n.1357 del 03.06.1940, <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> notevole interesse pubblico l’area del Castelluccio (G.U.R.S. parte I,n.53 del 16.11.1991).L’area possiede peculiari caratteristiche, costituite dal<strong>la</strong> contestuale presenza dei valori naturali del sito edei tangibili segni <strong>di</strong> interesse etnoantropologico <strong>di</strong> elevato valore culturale <strong>la</strong>sciati dall’o<strong>per</strong>astoricizzata dell’uomo. “Il paesaggio agrario del Castellucio, non può considerarsi un paesaggio comune<strong>per</strong>ché solo in questo luogo <strong>la</strong> morfologia dell’andamento del fiume si sposa all’azione dell’uomo chequi ha mo<strong>di</strong>ficato, a volte profondamente <strong>la</strong> natura, <strong>la</strong>sciandovi consistenti testimonianze che raccontano<strong>la</strong> storia <strong>di</strong> quel paesaggio”.5.e3 Siti archeologici presenti nel territorio.La Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali ha elencato i siti <strong>di</strong> maggiore interesse sottoposti atute<strong>la</strong>:- località Settefarine “vil<strong>la</strong>ggio preistorico e necropoli del<strong>la</strong> fase finale dell’Eneolitico (III millennioa.C. – Stile <strong>di</strong> S. Ippolito); riuso funerario <strong>di</strong> età greca nel VI sec. a.C.”- località Spinasanta “necropoli con sepolture <strong>di</strong> epoca greca arcaica (VII-VI sec. a.C.)”;- località Grotticelle-Rinazze “necropoli tardoromana: complesso catacombale databile intorno al IVsec. d.C.”- località Madonna dell’Alemanna “area sacra <strong>di</strong> età greca dal VII sec. (stipe votiva) al V sec. a.C.(grande e<strong>di</strong>ficio) <strong>di</strong> età romana”;- località Manfria “vil<strong>la</strong>ggio preistorico dell’età del Bronzo antico (Castelluccio), resti fattoriegreche del IV sec. a.C., frequentazioni in età Romano Im<strong>per</strong>iale e Paleocristiano-Bizantino”;- località Piano Camera “frequentazioni dal<strong>la</strong> preistoria al IV sec. a.C., ed in età ellenistico romana(III-I sec. a.C.), fattoria Romano Im<strong>per</strong>iale (II-III sec. d.C.), inse<strong>di</strong>amento rurale tardo antico (IV-Vsec. d.C.)”;- località Pre<strong>di</strong>o So<strong>la</strong> “area <strong>di</strong> culto <strong>di</strong> età greca del VI sec. a.C. (stipe votiva arcaica);- località Manfria “complesso cimiteriale <strong>di</strong> età paleocristiana (Vse. d.C.)”;- località Catania “santuario extraurbano <strong>di</strong> età greca arcaica e c<strong>la</strong>ssica”;- località Piano Notaro “necropoli (tombe a fossa circo<strong>la</strong>re, circondate da <strong>la</strong>stre <strong>di</strong> pietra verticali)dell’età del rame iniziale (III millennio a.C. cultura <strong>di</strong> S. Cono – Piano Notaro), necropoli <strong>di</strong> etàgreca”.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 25


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneralePer altri siti <strong>di</strong> interesse archeologico si rimanda agli elenchi <strong>di</strong> cui al P.T.P. del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong>Caltanissetta adottato con D.D.G. n……… del ……….., ed al<strong>la</strong> bibliografia <strong>di</strong> settore.5.e4 Emergenze architettoniche presenti nel territorio a<strong>per</strong>to (beni iso<strong>la</strong>ti).Il territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, che <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua varietà orografica dà vita a molteplici luoghi <strong>di</strong> notevole pregiopaesaggistico, è costel<strong>la</strong>to <strong>di</strong> presenze architettoniche che <strong>di</strong>ventano talvolta anche punto <strong>di</strong> riferimento<strong>per</strong> l’intera zona; alcuni <strong>di</strong> questi beni sono stati segna<strong>la</strong>ti dal<strong>la</strong> Soprintendenza ai Beni Culturali, equin<strong>di</strong> sono già sottoposti a vincolo <strong>di</strong> tute<strong>la</strong>, altri vengono qui <strong>di</strong> seguito riportati, in quanto costituentiuna punteggiata <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o del territorio rurale meritevoli <strong>di</strong> attenzione:- ve<strong>di</strong> elenchi <strong>di</strong> cui al P.R.G., al P.T.P. del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta5.e5 Tute<strong>la</strong> dei Bunker.Nell’imme<strong>di</strong>ato intorno del<strong>la</strong> città <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> <strong>per</strong>mangono una serie <strong>di</strong> costruzioni militari realizzate durante<strong>la</strong> seconda guerra mon<strong>di</strong>ale <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>fesa dell’iso<strong>la</strong>; esse furono coinvolte nelle o<strong>per</strong>azioni militari che sisvolsero a Ge<strong>la</strong> tra il 10 e il 12 luglio 1943 in occasione dello sbarco delle Forze Alleate e del successivocontrattacco delle Forze dell’Asse. Tali o<strong>per</strong>azioni militari, note come “Battaglia <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>” occupano unapartico<strong>la</strong>re importanza nel<strong>la</strong> storiografia re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> seconda guerra mon<strong>di</strong>ale. Ritenuto che questecostruzioni presentano partico<strong>la</strong>re importanza a causa del loro riferimento con <strong>la</strong> storia militare del<strong>la</strong>Nazione e che esse costituiscono, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo, l’ultima espressione <strong>di</strong> architetture militari che, nelcorso dei secoli hanno caratterizzato <strong>la</strong> costa meri<strong>di</strong>onale del<strong>la</strong> Sicilia, con decreto assessoriale n. 5055del<strong>la</strong> Regione Sicilia, dell’11.01.1994, viene stabilito <strong>di</strong> sottoporre a tute<strong>la</strong> i seguenti beni, ai sensi degliartt. 1 e 2 del<strong>la</strong> L. 01.06.1939, n. 1089:1 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, SS. N.115 Km. 281;2 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, Cantoniera Priolo Sottano;3 Bunker, Abbeveratoio Priolo Sottano;4 Bunker, Casa Spina Santa;5 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, zona a<strong>di</strong>acente Casa Spina Santa;6 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, Poggio Tenna;7 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, Poggio Campanel<strong>la</strong>;8 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, Casa Grotticelli;9 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, Casa Me<strong>di</strong>ca;10 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, bivio 117bis – Castelluccio;11 Bunker, Casa Costa del<strong>la</strong> Presa;12 Gruppo <strong>di</strong> Rifugi (R1-R4), Campo <strong>di</strong> Fortuna Ge<strong>la</strong>;13 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, Cantoniera Zai;14 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, Monte Zai;15 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, Monte dell’Apa;16 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, Monte del Falcone;17 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, Casa Guzzardel<strong>la</strong>;18 Gruppo <strong>di</strong> Bunker, Casa Moddamesi.5.f – SISTEMA DELLE EMERGENZE MONUMENTALI, ARCHEOLOGICO EARCHITETTONICO NEL CENTRO ABITATO5.f1 Beni Storici Monumentali interni al Centro Storico Federiciano e nelle aree del centroabitato.La città fondata nel 688 a.C. dai greci e rifondata da Federico II, tra il 1233 ed il 1250, presenta tutt’ogginumerose testimonianze del suo ricco passato. Nel Centro Storico, <strong>la</strong> cui area corrisponde all’anticocastello voluto da Federico II <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua “Terranova”, sono riscontrabili e<strong>di</strong>fici architettonici <strong>di</strong> pregioartistico che raccontano, in un ideale continuum storico, le vicende del<strong>la</strong> città. Questi possono essere<strong>di</strong>stinti in base al<strong>la</strong> loro tipologia, come <strong>di</strong> seguito esposto:-Chiese1 Chiesa Madre S. Maria del<strong>la</strong> P<strong>la</strong>tea;2 Chiesa <strong>di</strong> S. Francesco;3 Chiesa <strong>di</strong> S. Francesco <strong>di</strong> Pao<strong>la</strong>;4 Chiesa <strong>di</strong> S. Agostino;<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 26


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5 Chiesa <strong>di</strong> S. Benedetto o Ba<strong>di</strong>a;6 Chiesa <strong>di</strong> S. Giovanni Battista;7 Chiesa del SS. Rosario;8 Ex Chiesa <strong>di</strong> S. Maria <strong>di</strong> Gesù (resti);9 Chiesa del Carmelo;10 Chiesa <strong>di</strong> S. Rocco-E<strong>di</strong>fici religiosi1. Ex Convento dei Frati Minori Francescani, poi Municipio;2. Convento <strong>di</strong> S. Agostino;3. Ex Convento dei PP. Benedettini al<strong>la</strong> Ba<strong>di</strong>a;-Pa<strong>la</strong>zzi e case1. Pa<strong>la</strong>zzo La Mantia;2. Pa<strong>la</strong>zzo Russo;3. Pa<strong>la</strong>zzo Principe <strong>di</strong> Pignatelli.-E<strong>di</strong>fici vari1. Mura del<strong>la</strong> città;2. Porta Marina Grande (resti);3. Porta Panestrina;4. Porta Caltagirone5. Castello Me<strong>di</strong>evale;6. Teatro Comunale.Sempre all’interno del Centro Storico, <strong>la</strong> Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali segna<strong>la</strong> <strong>la</strong>presenza <strong>di</strong> alcuni Beni Storici Monumentali degni <strong>di</strong> attenzione: alcuni <strong>di</strong> questi appartengono al XXsec., mentre altri risultano ancora oggi poco stu<strong>di</strong>ati.Questi sono:1. Magazzini Pignatelli al Calvario;2. Ex Hotel Venezia;3. Museo Archeologico;4. Piazza Trento (Teatro Greco);5. Vil<strong>la</strong> Comunale;6. Convitto Pignatelli;7. Chiesa <strong>di</strong> S. Nicolò e Colombario;8. Teatro all’a<strong>per</strong>to;9. Ex-oleificio Marletta.A questi si aggiungano alcuni beni monumentali già sottoposti a vincolo ai sensi del<strong>la</strong> L. 1.06.1939, n.1089:1. Mulino <strong>di</strong> Pietro;2. Bosco Littorio;3. Vil<strong>la</strong> Vel<strong>la</strong>, ex Jacona.5.f2 Beni Archeologici.All’interno del<strong>la</strong> città, a sottolineare <strong>la</strong> varietà <strong>di</strong> testimonianze storiche che vi si possono riscontrare, sitrovano inoltre alcuni siti archeologici <strong>di</strong> grande importanza:- Piazza Calvario;- Capo Soprano;- Costa Zampogna;- via Can<strong>di</strong>oto – via Morselli;- ex scalo ferroviario;- Molino a Vento;- Bitalemi.Per altri siti <strong>di</strong> interesse archeologico si rimanda all’elenco <strong>di</strong> cui al P.P. A1/1 Centro StoricoFedericiano Allegato “D” approvato con D.A. n.29 del 26.01.1982, agli elenchi <strong>di</strong> cui al P.T.P. del<strong>la</strong>Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta adottato con D.D.G. n. 8471 del 04.12.2009, ed al<strong>la</strong> bibliografia <strong>di</strong> settore.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 27


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.g – IL SISTEMA URBANO – LE PARTI DELLA CITTA’Per facilità <strong>di</strong> esposizione, <strong>di</strong> seguito viene proposta una sud<strong>di</strong>visione del<strong>la</strong> città in sette macro-zone. Ilcriterio utilizzato <strong>per</strong> sud<strong>di</strong>videre <strong>la</strong> città mette insieme il <strong>per</strong>iodo storico <strong>di</strong> riferimento, ed il tipo <strong>di</strong>tessuto urbanistico realizzato.5.g1 Il Centro Storico Federiciano.E’ questo il vero centro <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, da riscoprire e valorizzare, collocato in prossimità del fiume Ge<strong>la</strong>. Lazona, nonostante i successivi interventi e<strong>di</strong>lizi, presenta ancora un tessuto compatto, a magliaortogonale, ben in<strong>di</strong>viduabile che può considerarsi omogeneo anche dal punto <strong>di</strong> vista sociale edeconomico.5.g2 Il Centro Storico Novecentesco.Si è sviluppato a ridosso del nucleo federiciano, ad ovest con i tessuti più antichi del Buvero, a sud conil riempimento del<strong>la</strong> fascia tra il mare e le mura federiciane, fino al<strong>la</strong> collina archeologica sul fiumeGe<strong>la</strong> (Acropoli) ed ai tessuti densi e compatti del<strong>la</strong> Carrubbazza.5.g3 Le zone <strong>di</strong> espansione degli anni ’50 e ‘60.Si fa riferimento a due <strong>di</strong>stinte parti <strong>di</strong> città. Una si trova imme<strong>di</strong>atamente a Nord del Centro storico,denominata Vil<strong>la</strong>ggio Al<strong>di</strong>sio, l’altra è invece l’espansione che <strong>la</strong> città ha seguito ad Ovest, seguendol’asse principale che, dal<strong>la</strong> cattedrale porta al cimitero, l’o<strong>di</strong>erno Corso Vittorio Emanuele, inpartico<strong>la</strong>re <strong>la</strong>ddove <strong>di</strong>venta oggi Corso Salvatore Al<strong>di</strong>sio. Questa zona è in gran parte l'esito <strong>di</strong> processi<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione povera e <strong>di</strong> necessità, realizzati attraverso auto-costruzione e contrad<strong>di</strong>stinti dall'uso <strong>di</strong>tipologie e<strong>di</strong>lizie estremamente semplici. Il tessuto e<strong>di</strong>lizio pur essendo frutto <strong>di</strong> una e<strong>di</strong>lizia spontanea,continua in via <strong>di</strong> massima lo schema ortogonale del centro storico e risulta, oltre che ben delimitato,anche sufficientemente or<strong>di</strong>nato. Il Vil<strong>la</strong>ggio Al<strong>di</strong>sio, agglomerato residenziale, esito <strong>di</strong> una politica <strong>di</strong>infrastrutturazione e popo<strong>la</strong>mento dell’agro gelese nel<strong>la</strong> prima metà degli anni '50, ha un tessuto noncompatto, che risponde in parte alle logiche organico-razionaliste.5.g4 Le zone <strong>di</strong> Caposoprano e Scavone.Questa zona che si è sviluppata dai primi anni '70 fino ad oggi, è contrad<strong>di</strong>stinta da un’e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> buonaqualità, realizzata dalle imprese e<strong>di</strong>li locali in risposta ad una domanda abitativa <strong>di</strong> maggiore pregio.Essa occupa un promontorio <strong>di</strong> grande valore paesaggistico, lo stesso nel quale le ricerchearcheologiche hanno messo in luce parte delle fortificazioni antiche del<strong>la</strong> città, oggi parco archeologico.Il tessuto e<strong>di</strong>lizio, nonostante tutto, poiché segue l’andamento altimetrico del<strong>la</strong> collina, non risultaor<strong>di</strong>nato e in alcuni casi risponde più a criteri <strong>di</strong> massimo sfruttamento e<strong>di</strong>lizio, piuttosto che ad un<strong>di</strong>segno urbano. Verso ovest, ai margini del<strong>la</strong> collina, vi sono episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia PEEP, in zonaMacchitel<strong>la</strong>-Scavone, costituiti da e<strong>di</strong>fici tipologicamente assimi<strong>la</strong>bili a quelli del<strong>la</strong> zona <strong>di</strong>Caposoprano (pa<strong>la</strong>zzine <strong>di</strong> 5 o 6 piani).5.g5 La zona <strong>di</strong> Macchitel<strong>la</strong>.Collocata all’estremo Ovest del<strong>la</strong> città, originariamente e fino a tutti gli anni '70, è stata l’unica presenzae<strong>di</strong>lizia nel<strong>la</strong> zona. Questa era costituita dal solo vil<strong>la</strong>ggio residenziale, realizzato dall'ANIC, su unmodello <strong>di</strong> città giar<strong>di</strong>no autosufficiente, con i servizi già inseriti e funzionanti all’internodell’inse<strong>di</strong>amento. Al suo interno inoltre non mancano esempi <strong>di</strong> grande architettura, come <strong>la</strong> chiesaprogettata da Ignazio Gardel<strong>la</strong>. L’impianto urbanistico, molto introverso, quasi una grande iso<strong>la</strong>, ha unaorganizzazione spaziale-architettonica <strong>di</strong> tipo organico-razionalista. La sua fisionomia ha comunquesubito una rilevante mo<strong>di</strong>ficazione in seguito al<strong>la</strong> realizzazione, a partire dai primi anni '80, delle aree <strong>di</strong>coo<strong>per</strong>ative in regime <strong>di</strong> 167 e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia economica e popo<strong>la</strong>re IACP, che hanno occupato le su<strong>per</strong>ficiintorno al vil<strong>la</strong>ggio originario con e<strong>di</strong>lizia vagamente simile a quel<strong>la</strong> dell’inse<strong>di</strong>amento ANIC.5.g6 La zona <strong>di</strong> Settefarine.Questa zona, collocata nel<strong>la</strong> Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, nel<strong>la</strong> parte a Nord del centro storico federiciano, è fruttodell’espansione abusiva spontanea, caratterizzata da auto-costruzione, avvenuta durante tutti gli anni'70. Il tessuto e<strong>di</strong>lizio, man mano che ci si sposta verso Nord, <strong>di</strong>venta sempre più irrego<strong>la</strong>re, e seguesempre più, con minore attenzione gli allineamenti stradali provenienti dal<strong>la</strong> città consolidata: il tessuto<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 28


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaleda compatto <strong>di</strong>venta così sfrangiato. La qualità ambientale, <strong>di</strong>retta conseguenza del<strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> unaqualità e<strong>di</strong>lizia minuta, è totalmente assente.5.g7 La zona <strong>di</strong> Margi-Olivastro.Questa parte <strong>di</strong> città che si trova a Nord del<strong>la</strong> zona <strong>di</strong> Caposoprano-Scavone, è <strong>la</strong> più recenteespressione del<strong>la</strong> produzione e<strong>di</strong>lizio-abitativa abusiva <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>. Anche questa, come <strong>la</strong> zona <strong>di</strong>Settefarine, ha un tessuto che da Sud verso Nord <strong>di</strong>venta sfrangiato e privo <strong>di</strong> qualsiasi qualità. Questearee, anche se ormai quasi sufficientemente dotate delle urbanizzazioni primarie, propongonoproblematiche re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> qualificazione dei tessuti, controllo e autocontrollo delle pratiche e<strong>di</strong>ficatorieillegali, recu<strong>per</strong>o ecologico-ambientale dei margini agricoli verso <strong>la</strong> Piana.5.h – PIANIFICAZIONE VIGENTE1967Il Piano <strong>per</strong> <strong>la</strong> Zona Industriale è adottato dal Nucleo con atto n.1 del 27.02.1967, approvato conD.P.C.M. il 07.06.1968 (G.U. n.169 del 06.07.1968) – Revisione del 13.11.1975. Il Piano, che avevauna vali<strong>di</strong>tà iniziale <strong>di</strong> 10 anni, è scaduto nel 1985.1971Il Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale redatto dagli urbanisti Di Cristina, Natoli, Mannino e Sa<strong>la</strong><strong>di</strong>no, adottatodal Consiglio Comunale il 29.08.1968 con atto n.11, viene approvato con mo<strong>di</strong>fiche dell’Assessoratoallo Sviluppo Economico, con D.A. n.171 del 18.07.1971.Piano P.E.E.P. Scavone-Macchitel<strong>la</strong> è approvato con D.A. n.210 del 09.10.1971. Il Piano, che avevauna vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 15 anni, risulta scaduto nel 1986.1975Il Piano <strong>per</strong> <strong>la</strong> Zona Sportiva viene adottato dal Consiglio Comunale con atto n.40 del 14.04.1975. IlPiano, che aveva una vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 10 anni, è scaduto nel 1985.1979Vengono approvati i Piani Partico<strong>la</strong>reggiati B1/1 e B1/2 dal Consiglio Comunale rispettivamente conatto n.107 del 16.06.1979, e n. 111 del 20.06.1979. Entrambi i Piani avevano una vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni esono scaduti nel 1989.1980Il Consiglio Comunale, approva il Piano Partico<strong>la</strong>reggiato B1/3 con atto n.419 del 28.10.1980. QuestoPiano, che aveva una vali<strong>di</strong>tà decennale, è scaduto nel 1990.Il Piano Partico<strong>la</strong>reggiato A1/1, è approvato con D.A. n.314/80 del 28.11.1980. Il Piano, che avevauna vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 10 anni, è scaduto nel 1987.1981Il Piano Partico<strong>la</strong>reggiato C7, è approvato dal C.C. con atto n. 397 del 28.07.1981 e DeliberaCommissario ad Acta n. 165 del 18.03.1983.1982Il Piano Partico<strong>la</strong>reggiato A1/2 – A2, a<strong>di</strong>acente al Centro Storico, è approvato con D.A. n.29/82 del26.01.1982. Il Piano, che aveva una vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 10 anni, è scaduto nel 1990.1984Il Piano Partico<strong>la</strong>reggiato B2, è approvato dal Comm. Reg. ad Acta con atto n.303 del 26.07.1983, èstato approvato con D.A. del 28.01.1984.1985Piani Partico<strong>la</strong>reggiati <strong>di</strong> Recu<strong>per</strong>o, l'Amministrazione Comunale in attuazione <strong>di</strong> quanto previstonegli artt. 14 e 15 del<strong>la</strong> L.R. n.37/85 ha proceduto al<strong>la</strong> <strong>per</strong>imetrazione delle Aree <strong>di</strong> Recu<strong>per</strong>o delpatrimonio e<strong>di</strong>lizio abusivo esistente e ha dato, successivamente, l'incarico a <strong>di</strong>versi gruppi <strong>di</strong> progettisti<strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere i re<strong>la</strong>tivi piani.1989Il Commissario Regionale ad Acta approva il 16.05.1989, con atto n.452, il Perimetro n.1 (P.P.R. n.1),e con atto n.453, il Perimetro n.2 (P.P.R.n.2).1990Il Commissario Regionale ad Acta approva, con atto n.73 del 20.02.1990, il Perimetro n.3 (P.P.R.n.3);con atto n.3 dell’11.01.1990, il Perimetro n.5 (P.P.R.n.5); con atto n.316 del 01.06.1990, il Perimetron.6 (P.P.R.n.6),e con atto n.4 dell’11.01.1990, il Perimetro n.7 (P.P.R.n.7). Il Perimetro n.4(P.P.R.n.4), è approvato, sempre nello stesso anno, dal Consiglio Comunale.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 29


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleStesura definitiva del P.P. C3 approvato con stralcio del<strong>la</strong> fascia a mare e obbligo <strong>di</strong> ristu<strong>di</strong>o del<strong>la</strong>stessa, D.P.R. n.90 del 22.05.1987 e delibera <strong>di</strong> C.C. <strong>per</strong> mo<strong>di</strong>fiche e presa d’atto n. 387 del 06.11.1990.P.P. C4 approvato con D.A. 82/85 del 05.07.1985a) Elenco delle Varianti al P.R.G. che hanno collocazione nel Territorio A<strong>per</strong>to:1991-95Eliporto D.A. n. 162 del 19.02.1991Cimitero Farello localizzazione in variante1996Centro Direzionale AGIP, zona Castelluccio, è approvato con D.A. n.1034/DRU del 23.11.1996.Cimitero Farello, approvato con delibera del C.C. n. 69 del 14.05.1996 ampliamento1997Discarica Comprensoriale Timpazzo, approvata con D.A. n.89 del 31.01.1997.Struttura Sportiva (Ditta: Romano – Arena), approvata con D.A. n.19 del 20.01.1997Centro Sportivo Punto Azzurro, approvato con D.A. n.20 del 20.01.1997Centro Tiro al Piattello, approvato con D.A. n.20 del 27.01.1997.1998Il Kartodromo è approvato con D.A. n. 176 del 23.04.1998.Struttura sportiva Pellegrino2000Albergo Vil<strong>la</strong> Danie<strong>la</strong>, approvato con D.A. n.243 del 26.07.2000Albergo Pandolfo, approvato con D.A. n.477 del 07.12.2000Parco Sportivo Marinetti, approvato con D.A. 497/DRU del 12.12.20002001Caserma VV.FF., ha già ottenuto l’assenso del Comando Provinciale dei VV.FF. con nota n. 7224 del28.09.2001, del<strong>la</strong> Soprintendenza ai BB.CC. e del Genio Civile.2002Aeroporto Ponte-Olivo, approvato in sede <strong>di</strong> Conferenza dei Servizi il 05.03.20022003Autostrada Siracusa-Ge<strong>la</strong>, Variante al tracciato, approvato con delibera del Consiglio Comunale n.8 del05.02.2003, parere ex art.7, Lr 65/81.2004Piano Commerciale, adottato dapprima con delibera commissariale, è stato poi approvatodall’assessorato in regime <strong>di</strong> silenzio assenso. L’approvazione, avvenuta ai sensi dell’art.5, comma 5,del<strong>la</strong> Lr 28/99, è stata comunicata dall’ARTA con nota n. 62419 del 28.09.2004Centro Turistico Ricettivo (<strong>di</strong>tta Oasis s.r.l., località Contrada Femmina Morta), approvato in sede <strong>di</strong>Conferenza dei Servizi il 05.03.2002Struttura Sanitaria (<strong>di</strong>tta Casano, località Contrada Casalini), approvato in sede <strong>di</strong> Conferenza deiServizi l’01.04.2004Parco Alberghiero (<strong>di</strong>tta Satorini, località Contrada Femmina Morta), approvato in sede <strong>di</strong> Conferenzadei Servizi l’01.07.2004b) Elenco delle Varianti al P.R.G. che hanno collocazione all’interno del Centro Abitato:1984Carcere Mandamentale, approvato con D.A. del 30.11.1984 n.460.1987I.P.S.I.A., approvata con D.A. n.1415/1987;1989Il Parco Territoriale <strong>di</strong> Montelungo approvato con D.A. n.1872 del 18.12.89;1992USL Uffici Amministrazione, approvato con D.A. n.460 del 27.07.1992;1996Pa<strong>la</strong>zzo <strong>di</strong> Giustizia, approvato con D.A. 27.07.19961999Programma Integrato d’Intervento Area Catania-Casciana, approvato con D.A. n. 231 del 09.06.1999.n.3 Programmi Costruttivi Aree PEEP n. 1, 2 e 3 delibera <strong>di</strong> CC n.196 del 24.11.992005Programmi costruttivi Ge<strong>la</strong> 2005; Ge<strong>la</strong> Area 4 Nord; IMPRENITO; DUE EMME<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 30


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.1 DESCRIZIONE DEI CONTENUTI E DEGLI OBIETTIVI PRINCIPALI DEL PROGETTO DIREVISIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE5.1.a Dal<strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione Tecnica del P.R.G.:5.1.a1 Le risorse reali <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>A questo punto, senza voler invadere le <strong>per</strong>tinenze <strong>di</strong> quello che potrà essere un “Piano Strategico” del<strong>la</strong>Città, ma solo <strong>per</strong> il fatto che, derivando <strong>la</strong> stesura <strong>di</strong> questa re<strong>la</strong>zione da una lettura territorialeurbanisticacom’è consentito dallo stu<strong>di</strong>o <strong>preliminare</strong> al PRG, si può sottolineare come le linee <strong>di</strong>sviluppo che le cose stesse invitano a <strong>di</strong>segnare <strong>per</strong> Ge<strong>la</strong>, poggiano su quelle che sono le “risorse reali”derivate dal<strong>la</strong> sua natura e storia, e quin<strong>di</strong> tenendo conto anche <strong>di</strong> ciò che è avvenuto nel<strong>la</strong> seconda metàdel secolo XX. E’ oggetto <strong>di</strong> valutazione anche quanto queste “risorse reali <strong>per</strong> il loro sviluppo”,potranno e dovranno poggiare sul terziario in genere, e su quello <strong>di</strong> tipo avanzato in partico<strong>la</strong>re.Le “risorse reali” <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> possono raggrupparsi in cinque settori:a) Agro-alimentare;b) Industria Chimica;c) Beni Culturali e Ambientali;d) Turismo;e) Talento Posizionale.Solo sviluppando le suscettività <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> questi settori e facendo in modo che il plus-valore,potenzialmente derivabile da ciascuno, resti nel territorio e sia reinvestito (si pensi anche ai versantiine<strong>di</strong>ti delle risorse, al<strong>la</strong> verticalizzazione, e al marketing), si può cercare <strong>di</strong> correggere, anche <strong>per</strong> Ge<strong>la</strong>quelle negatività che possono <strong>di</strong>pendere oggi dal<strong>la</strong> de-territorializzazione del<strong>la</strong> economia.5.1.a1.2 L’agro-alimentareQuesto deve contare su quel<strong>la</strong> valorizzazione del<strong>la</strong> Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> quale da tempo viene in<strong>di</strong>cata <strong>la</strong>prospettiva <strong>di</strong> un’uso generalizzato del<strong>la</strong> irrigazione.Si riportava già nello “Schema Generale” del 1996 che “oltre un aggiornamento dei sistemi <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione delle acque, che stanno <strong>per</strong> attuarsi, bisognerebbe procedere ad una vasta ristrutturazioneaziendale e ad un’organizzazione <strong>di</strong> stoccaggio del<strong>la</strong> produzione, convenientemente affiancata da catenedel freddo e da un coraggioso impianto <strong>di</strong> industria agro-alimentare che, malgrado l’aggressività dellegran<strong>di</strong> catene alimentari europee, (e transnazionali) riesca a valorizzare <strong>la</strong> qualità e <strong>la</strong> tipologia delprodotto e a mantenere in loco il suo “valore aggiunto”.Pensando a questo quadro <strong>di</strong> attività col<strong>la</strong>terali al settore agricolo e al<strong>la</strong> necessità assoluta <strong>di</strong> un buonmarketing, appare imme<strong>di</strong>ata <strong>la</strong> carenza <strong>di</strong> un adeguato terziario e <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> attivarsi <strong>per</strong> animarlo.”Lo stato delle cose attuale può registrare a Ge<strong>la</strong> l’attenzione <strong>di</strong> giovani gruppi <strong>di</strong> tecnici, e con ciò <strong>la</strong>pre<strong>di</strong>sposizione ad affrontare il settore con una nuova impren<strong>di</strong>torialità. Per l’agro-alimentarel’auspicabile “Piano strategico” <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, dovrà porre sicuramente un’attenzione prioritaria ad unavisione che sia intercomunale. Infatti, le potenzialità dell’intiera Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> e del sistema collinareche <strong>la</strong> definisce, vanno organizzate anche in connessione al<strong>la</strong> filiera dei quattro anelli: produzionericerca-verticalizzazione-marketing,che dovrà essere oggetto <strong>di</strong> monitoraggio sia in ogni suo singoloanello, sia nelle connessioni reciproche. Per questo sono molto opportune o<strong>per</strong>azioni e interre<strong>la</strong>zionid’or<strong>di</strong>ne intercomunale.5.1.a1.3 L’industria ChimicaPer quanto possibile, il settore dell’industria chimica deve integrarsi con il quadro produttivo <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>,più <strong>di</strong> quanto lo sia stato e lo sia tutt’ora. Lo poniamo qui al secondo posto tra i settori produttivi, solo<strong>per</strong>ché è necessario esaminarne, e prevederne il futuro in re<strong>la</strong>zione a quello del<strong>la</strong> città, e <strong>per</strong> farlo,vannoposte alcune domande.Qual è il futuro del petrolchimico, e in concreto qual è il futuro economico <strong>di</strong> tutto il contesto dell’areaMe<strong>di</strong>terranea in cui è inserita Ge<strong>la</strong>? È possibile pensare ad una <strong>per</strong>manenza nel settore? E a quali prezzi,anche ambientali?Quali gli aspetti <strong>di</strong> Joint-venture e <strong>di</strong> indotto non adeguatamente esplorati nel passato? E’ utileesplorarli oggi?<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 31


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleQuali sono gli aspetti del terziario (mineralogico, chimico, tecnologico, commerciale) che potrebberoessere ulteriormente sviluppati nel<strong>la</strong> Città, anche nel<strong>la</strong> prospettiva <strong>di</strong> un loro Know-how, <strong>di</strong> consulenza eassistenza tecnica, da offrire e trasmettere ad altre aree gravitanti nel Me<strong>di</strong>terraneo interessate al settore?Si potrebbero in<strong>di</strong>viduare col<strong>la</strong>borazioni adeguate con centri <strong>di</strong> ricerca e universitari, pensando <strong>di</strong>potenziare anche le connessioni tra es<strong>per</strong>ti locali e le attività del Centro Direzionale dell’AGIPrecentemente costruito?Già nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione dello “Schema <strong>di</strong> Massima” si par<strong>la</strong>va <strong>di</strong> tutto ciò, ma oggi è ancora più urgente darerisposta al tipo <strong>di</strong> domande che abbiamo cercato qui <strong>di</strong> tratteggiare. Ciò potrà essere postocontestualmente al “Piano Strategico”, ma anche prima potrebbero essere prese iniziative utili aesplorare le varie tematiche legate al settore “chimico e petrolchimico” a Ge<strong>la</strong>.5.1.a1.4 Beni Culturali e AmbientaliDavanti al settore dei Beni Culturali, <strong>per</strong> centrarci rispetto a ciò che configura <strong>la</strong> identità <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, èopportuno partire dall’attualità: dai pittori, dagli uomini <strong>di</strong> cultura <strong>di</strong> oggi da un <strong>la</strong>to, recu<strong>per</strong>ando ilrapporto con <strong>la</strong> Ge<strong>la</strong> che precede il “trauma” <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato del<strong>la</strong> crescita avvenuta tra gli anni sessanta eottanta del XX secolo.Negli anni intorno al<strong>la</strong> metà del secolo XX, tra gli altri <strong>per</strong>sonaggi, o<strong>per</strong>a a Ge<strong>la</strong> il singo<strong>la</strong>re“farmacista-pittore” Salvatore Solito che ha <strong>la</strong>sciato una descrizione pittorica del<strong>la</strong> vita e dell’ambientegelese molto significativa. Aurelio Rigoli, nel concludere <strong>la</strong> sua prefazione ad un libro <strong>di</strong> VirgilioArgento15, e par<strong>la</strong>ndo del<strong>la</strong> prospettiva generale, espressa da un pittore come Solito, all’interno del<strong>la</strong>sua società cita una frase <strong>di</strong> Francostel: “Non basta vedere un quadro, un soggetto aneddotico, bisognaindagare il meccanismo in<strong>di</strong>viduale e sociale chel’ha reso leggibile ed efficace”. Dall’interno <strong>di</strong> questi meccanismi, Salvatore Solito li indaga tramite isuoi quadri ed acquerelli e ci fa intravedere <strong>la</strong> Ge<strong>la</strong> del<strong>la</strong> prima metà del secolo XX. Il riflesso dellecose <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> che ci <strong>per</strong>viene da testimoni come Solito, deve entrare in una riflessione dei citta<strong>di</strong>ni su sestessi, e questo interessato approccio critico è un capitolo che va stimo<strong>la</strong>to e sostenuto nel panorama deiBeni Culturali.Questo interesse autentico all’ambito locale, e al presente in generale, risulta necessario anche <strong>per</strong>fermare nell’iso<strong>la</strong> (e a Ge<strong>la</strong> in partico<strong>la</strong>re), i talenti che o<strong>per</strong>ano nel campo delle arti, e genericamenteintellettuali, che sono molto più numerosi, e più rapi<strong>di</strong> ad emigrare, <strong>di</strong> quanto non si creda.Noi lo scriviamo “a pagine chiuse”(!) dato che, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanti vivono a Ge<strong>la</strong>, chi scrive questare<strong>la</strong>zione “non sa bene le cose”, ma che <strong>per</strong> gli anni <strong>di</strong> contatto maturati con <strong>la</strong> città, e conoscendo ingenere <strong>la</strong> Sicilia, “è certo” <strong>di</strong> questa vitalità culturale che va assunta e valorizzata, fruita e organizzataanche, <strong>di</strong>cendo con una brutta paro<strong>la</strong>, come “mercato”.Una volta riappropriatici dell’attualità si deve poi via via risalire al passato avendo coscienza che ilnostro tempo, <strong>per</strong> riequilibrarsi, ha bisogno <strong>di</strong> scoprire “il continente del<strong>la</strong> storia”, anche in quei dettagliche nel passato erano trascurati. Per molti aspetti tutto ciò che è scritto nel passato viene in genere lettoaffrettatamente, da <strong>per</strong>sone interessate solo ad alcuni ma non a tutti i fatti, approfondendoesclusivamente le loro complesse connessioni <strong>la</strong>ddove si innestano messaggi vali<strong>di</strong> <strong>per</strong> l’attualità. Nel<strong>la</strong>nostra logica si è così chiamati a fare salti <strong>di</strong> secoli, risalendo all’antica Terranova, al margine esternodel<strong>la</strong> “ricostruzione barocca” <strong>per</strong> quel<strong>la</strong> parte che non fu demolita dal terremoto del 1693, al<strong>la</strong> “Cittàfedericiana”, all’in<strong>di</strong>pendenza delle colonie Greche <strong>di</strong> Sicilia e fino al<strong>la</strong> preistoria: una catena <strong>di</strong> epochericca <strong>di</strong> testimonianze da collegare e interre<strong>la</strong>zionale fra loro.E’ tutto un territorio che par<strong>la</strong> <strong>di</strong> antichità, dal<strong>la</strong> necropoli preistorica dei monti Giose e Disueri, fino adarrivare alle testimonianze del<strong>la</strong> cultura greca nell’attuale bipolo archeologico: tra il colle prospicientele foci del fiume Ge<strong>la</strong>, e lo straor<strong>di</strong>nario tratto <strong>di</strong> fortificazioni greche <strong>di</strong> Capo Soprano.E’ un territorio che, dal Castelluccio fino all’impianto federiciano del Centro Storico, riporta ad unme<strong>di</strong>oevo poco stu<strong>di</strong>ato.I re<strong>per</strong>ti emergenti sono certamente pochi, rispetto al patrimonio originario, ma sufficienti <strong>per</strong> unavalorizzazione molto più leggibile <strong>di</strong> quanto sia oggi possibile, e <strong>per</strong> fare emergere brani <strong>di</strong> storia chesiano anche <strong>di</strong> interesse universale. Fino a pochi decenni fa sembravano questione <strong>di</strong> morti, ma <strong>la</strong>contemporaneità considera e guarda oggi con occhi nuovi in modo da leggere con quel<strong>la</strong> acutezzain<strong>di</strong>spensabile alle nostre generazioni, <strong>per</strong> trovare i nuovi equilibri necessari al<strong>la</strong> umanità delventunesimo secolo.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 32


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleSe ovunque i “beni culturali” vanno oramai considerati tasselli <strong>di</strong> un mosaico da ricomporre <strong>per</strong> aiutarea ricostruire <strong>la</strong> identità dell’uomo e del<strong>la</strong> sua società, questo è urgente soprattutto in Sicilia. Diconseguenza lo è in quel<strong>la</strong> sorta <strong>di</strong> para<strong>di</strong>gma siciliano rappresentato da Ge<strong>la</strong>.E’ un’o<strong>per</strong>azione determinante <strong>per</strong> noi e <strong>per</strong> chi viene da fuori, <strong>per</strong>ché gli uni e gli altri possono trarneine<strong>di</strong>ti arricchimenti <strong>per</strong> <strong>la</strong> loro visione delle cose.5.1.a1.5 TurismoPer il settore turistico oltre questo quadro <strong>di</strong> storia che impegna anche l’attualità al punto che siaconducente osservare i beni culturali <strong>di</strong> oggi <strong>per</strong> poi risalire a quelli del passato, va anche affiancato eintegrato il quadro del<strong>la</strong> natura, che apre il degradare dei monti, delle colline e del<strong>la</strong> Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>,nell’arco tanto ampio del suo golfo, da far si che i punti estremi <strong>di</strong> Licata e <strong>di</strong> Punta Braccetto quasi si<strong>per</strong>dano all’orizzonte.Il contenitore del<strong>la</strong> storia e quello del<strong>la</strong> geografia, strettamente accorpati al calore umano, e all’uomoche (quando vuole!) può essere il centro dei beni culturali, attuali e passati del<strong>la</strong> sua terra, il tuttorappresenta in Sicilia un’offerta turistica il cui settore può essere oggi quello trainante anche <strong>per</strong>segmenti produttivi <strong>di</strong> altri settori.Di questo settore si possono evidenziare nel territorio Gelese i seguenti comparti:A1) quello del turismo del<strong>la</strong> linea <strong>di</strong> costa da <strong>di</strong>stinguere in due tipologie:I) <strong>la</strong> tipologia offerta <strong>di</strong>rettamente da “Ge<strong>la</strong> Città”, agevo<strong>la</strong>ta dal potenziamentodel porto, sia nel<strong>la</strong> <strong>di</strong>rezione del naviglio da <strong>di</strong>porto che <strong>di</strong> navi da crociera, eassociata al ripristino del<strong>la</strong> linea <strong>di</strong> costa sotto il Centro Storico, tale darender<strong>la</strong> maggiormente fruibile, nonché al ri<strong>la</strong>ncio <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> sotto Capo Soprano e davanti Macchitel<strong>la</strong>.II) La tipologia che caratterizza zona e spiaggia <strong>di</strong> Manfria. E’ certo che non si debba aggre<strong>di</strong>re <strong>la</strong>spiaggia (in buona parte <strong>di</strong>chiarata “area protetta”), ma organizzare un sistema ricettivo <strong>di</strong> alberghi inun’architettura “orizzontaleggiante” ospitata entro le colline arretrate rispetto alle linee <strong>di</strong> costa. Questosistema recettivo collinare, ricco <strong>di</strong> prospettive paesaggistiche se dotato anche <strong>di</strong> una opportuna“architettura <strong>di</strong> acque” adeguate al<strong>la</strong> balneazione, potrebbe consentire spazi como<strong>di</strong> utili al go<strong>di</strong>mentodell’inso<strong>la</strong>zione, offrendo tra le altre anche attrezzature sportive, come “campi <strong>di</strong> Golf” dei quali uno,vicino il Castello <strong>di</strong> Falconara, è già in previsione.Attraverso gli stu<strong>di</strong> eseguiti <strong>per</strong> il PRG è emerso come sia auspicabile situare a Manfria, un “poloturistico” <strong>di</strong> livello regionale16 con almeno mille stanze, corrispondenti a circa 2000 posti letto, ma nonaddossato al litorale sabbioso. Il “polo” andrà progettato come un grande filtro, posto a <strong>di</strong>stanza dal“bene culturale strategico”, che è costituito dal<strong>la</strong> straor<strong>di</strong>naria spiaggia <strong>di</strong> Manfria. Questa, in parte<strong>di</strong>chiarata zona protetta, in parte consentita solo ad un tipo “compatibile” <strong>di</strong> balneazione, non vaappesantita da servizi e attrezzature tipiche delle spiagge <strong>per</strong> turismo <strong>di</strong> massa. Del resto, occorreguardare alle zone <strong>di</strong>chiarate SIC e ZPS (ve<strong>di</strong> Re<strong>la</strong>zione PRG Vol.I), non solo come un vincoloorientato ad inibire ogni attività umana, bensì come una risorsa in più <strong>per</strong> il territorio: un’ulterioreofferta <strong>per</strong> il turista, come anche un patrimonio capace <strong>di</strong> offrire uno sviluppo alternativo a quelloindustriale, oggi in crisi.Un “filtro turistico attrezzato”, quin<strong>di</strong>, che consenta <strong>la</strong> balneazione sarà apprezzabile inoltre:a) <strong>per</strong> l’iso<strong>la</strong>mento collinare da cui si possa fruire, senza <strong>di</strong>struggerlo, del singo<strong>la</strong>re lido sabbioso;b) <strong>per</strong> <strong>la</strong> vicinanza del porto turistico <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>;c) <strong>per</strong> le gite <strong>di</strong> grande interesse a breve <strong>di</strong>stanza: Piazza Armerina, Agrigento, Catania, il Ragusano e ilSiracusano <strong>di</strong> recente compresi dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità; oppure nell’imme<strong>di</strong>atointorno giovandosi del quadri<strong>la</strong>tero inclinato con vertici, oltre che in Manfria, nel<strong>la</strong> Necropoli <strong>di</strong> Disueri(<strong>per</strong> raggiunger<strong>la</strong> potrebbero <strong>di</strong>segnarsi dei <strong>per</strong>corsi <strong>per</strong> lunghe passeggiate a pie<strong>di</strong> o con mountainbike),nello straor<strong>di</strong>nario sito panoramico <strong>di</strong> Butera (raggiungibile con navette) e nel Castello <strong>di</strong>Falconara (questi <strong>per</strong>corsi possono anche essere arricchiti da quelli dell’Orientouring).A2) La stessa “zona filtro” se da un <strong>la</strong>to <strong>di</strong>fende, e insieme rende fruibile, il “bene strategico culturale <strong>di</strong>natura” che è <strong>la</strong> spiaggia <strong>di</strong> Manfria e l’ampia area SIC tra Montelungo ed il torrente <strong>Comune</strong>lli,dall’altro si apre verso l’interno in <strong>per</strong>corsi <strong>di</strong>versi dai Beni Culturali Strategici or ora citati al puntoA1); ancora, può aprirsi in sentieri e in strade vicinali che conducono alle microcentralità dei BeniCulturali Ambientali organizzate dal “Turismo Re<strong>la</strong>zionale Integrato”. Si estende da quì, infatti, unvasto territorio in cui si può offrire, attraverso <strong>la</strong> punteggiata <strong>di</strong> micro-centralità, <strong>la</strong> fruizione <strong>di</strong> quei“Beni Culturali Ambientali” che sempre più vengono richiesti dal<strong>la</strong> utenza, sempre più specializzata e,da quanti possono in<strong>di</strong>carsi come “turisti villeggianti”. Sarà, infatti, necessario uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> dettaglio<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 33


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale<strong>per</strong> valutare qual’è, nel<strong>la</strong> Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> e nelle sue <strong>per</strong>tinenze collinari, <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> bagli, masserie,casali, ville etc., <strong>di</strong> borghi rurali in parte abbandonati, <strong>per</strong> valutare <strong>la</strong> consistenza <strong>di</strong> una possibile offertainscrivibile nel T.R.I. Con informazioni sommarie si può sostenere che un certo comparto <strong>di</strong> questogenere <strong>di</strong> turismo, <strong>per</strong> molte decine <strong>di</strong> microcentralità, potrà riguardare Ge<strong>la</strong>, il suo territorio e i territoriimme<strong>di</strong>atamente limitrofi. Anche <strong>per</strong> questa tipologia <strong>di</strong> turismo <strong>la</strong> fascia attrezzata da organizzare allespalle del<strong>la</strong> spiaggia <strong>di</strong> Manfria, <strong>di</strong> Poggio dell’Arena e <strong>di</strong> Montelungo può essere <strong>di</strong> appoggio e <strong>di</strong>riferimento restituendo al settore turistico <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> un’offerta ricettiva artico<strong>la</strong>ta, ed un respirointernazionale <strong>di</strong> grande valore nel quadro economico-produttivo del<strong>la</strong> futura Ge<strong>la</strong>. Questa o<strong>per</strong>azionenon può, in definitiva, prescindere da un’azione consortile che coinvolga alcuni comuni contermini <strong>per</strong>le risorse che essi possono offrire al gioco dei comparti <strong>di</strong> T.R.I. e <strong>per</strong> gli interessi che, a loro volta, talicomparti possono avere verso attrezzature che una grande Città qual è Ge<strong>la</strong> può offrire. Un esempio <strong>per</strong>tutte <strong>di</strong> risorsa: il Borgo Guttadauro che, vicino a Ponte Ulivo, ricade nel territorio <strong>di</strong> Butera e che <strong>per</strong>recenti stu<strong>di</strong> architettonici guidati dal Prof. Mario Giorgianni, e presentati con gli allievi del suo corsopresso l’Università <strong>di</strong> Architettura <strong>di</strong> Palermo al comune <strong>di</strong> Butera, pone il tema del suo recu<strong>per</strong>o eviene definito come un “impianto urbano interessante, costituito da tre piazze interconnesse”.5.1.a1.6 “Talento Posizionale”Per <strong>la</strong> quinta “risorsa reale” <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, re<strong>la</strong>tiva al “talento posizionale”, vanno stu<strong>di</strong>ate <strong>di</strong>verse sinergie trai “talenti reali”, come <strong>per</strong> esempio <strong>la</strong> corona <strong>di</strong> località, poco fa ricordata, con importanti Beni Culturaliche <strong>la</strong> circonda a raggiera: dalle aree del Barocco <strong>di</strong> Ragusa-Mo<strong>di</strong>ca, alle preesistenze greche <strong>di</strong>Siracusa ad est, all’area dell’Etna, Catania, a nord-est, al Centro Sicilia con Piazza Armerina ed Enna anord, alle preesistenze Greche <strong>di</strong> Agrigento, fino ad arrivare al vicino Castello <strong>di</strong> Falconara, nonché al<strong>la</strong>stessa Licata. Tutte raggiungibili nel tempo <strong>di</strong> un’ora circa.Vanno stu<strong>di</strong>ate poi le connessioni e le intermodalità con gli accessi esterni, e sondate le varieproblematiche che ciò comporta.5.1.a2 Tre settori caposaldo <strong>per</strong> l’intervento UrbanisticoUn territorio è in certo modo con<strong>di</strong>zionato dallo stato delle cose, cosicchè <strong>per</strong> muovere verso le<strong>di</strong>rezioni innovanti socio-economiche più sopra tratteggiate, esso trae fondamentali vantaggi se puòcontare su una nuova Città organizzata in modo tale da ospitare, supportare e animare, con un modernoe efficace terziario, <strong>la</strong> vitalità del suo inter<strong>la</strong>nd, che nel nostro caso è quello amministrativo comunale,senza <strong>per</strong>ò che i suoi confini siano barriere, bensì fasce filtranti <strong>per</strong> vitalità sovracomunali.E’ un orizzonte nuovo che torna a collegare quei rapporti <strong>di</strong>retti tra città e proprio inter<strong>la</strong>nd contiguo cheerano parsi su<strong>per</strong>ati dall’industrialesimo ultima fase e dal<strong>la</strong> prima fase del post-industria, e che riaffioraoggi proprio <strong>per</strong>ché le fasi <strong>di</strong>sartico<strong>la</strong>te dello sviluppo, orientato dal<strong>la</strong> de-territorializzazionedell’economia, finiscono con il confinare gli effetti del<strong>la</strong> crescita economica soprattutto, o solo, a certeparti del mondo. Questi risultati hanno mostrato i limiti del<strong>la</strong> impostazione.Ridare valore all’inter<strong>la</strong>nd contiguo certamente non rappresenta un ritorno al passato, in quello che erail gioco tra<strong>di</strong>zionale tra città e proprio inter<strong>la</strong>nd. Non sarà <strong>per</strong>tanto una singo<strong>la</strong> città a sorreggere igiochi, si tratterà piuttosto <strong>di</strong> “reti <strong>di</strong> città”, ma dovranno i loro territori contigui tornare ad esserel’oggetto centrale delle attenzioni; questo probabilmente è più urgente ed adeguato ad aree che abbianonon vissuto ma subìto in mo<strong>di</strong> impropri <strong>la</strong> industrializzazione. La prospettiva rientra comunque nel<strong>la</strong>grande novità che va affiorando sempre più: quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> “riscoprire il territorio”.In questo caso nel<strong>la</strong> risposta urbanistica che <strong>la</strong> città <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> deve dare allo stato delle cose, sono tresettori i caposal<strong>di</strong> che richiedono le maggiori attenzioni:I) <strong>la</strong> mobilità e accessibilità;II) <strong>la</strong> riorganizzazione delle centralità;A questi primi due settori, <strong>la</strong> storia recente <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> unisce il far fronte al<strong>la</strong> patologia emergente, e cioè:III) Il recu<strong>per</strong>o delle aree abusive.5.1.a2.1 Mobilità, Accessibilità e Centralità.Il quadro del<strong>la</strong> “mobilità-accessibilità e “riorganizzazione delle centralità” è strettamente collegato.Quanto il PRG si propone, <strong>per</strong> far fronte a ciò, può sintetizzarsi descrivendo <strong>la</strong> proposta <strong>di</strong>“riorganizzazione delle centralità”, che vuole integrare <strong>la</strong> centralità storica ed esistente <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> (che va<strong>per</strong> altro rior<strong>di</strong>nata e potenziata), con altre due “centralità <strong>di</strong>rezionali”.Tre risultano <strong>per</strong>tanto le “centralità <strong>di</strong>rezionali” del nuovo <strong>di</strong>segno urbano <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 34


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleLa “centralità <strong>di</strong>rezionale” del Centro Storico;La centralità <strong>di</strong>rezionale lineare” <strong>di</strong> Viale Venezia;La “centralità <strong>di</strong>rezionale a cuneo” tra Settefarine e Margi.5.1.b Le Centralità Direzionali.5.1.b1 La Centralità Direzionale del Centro Urbano consolidatoLa sua sede è quel<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zionale con caratteri “<strong>di</strong>rezionali” concentrati soprattutto entro le murafedericiane.Il progetto <strong>di</strong> PRG ritiene possibile un intervento significativo quasi a dare il “<strong>la</strong>” ad altriprovve<strong>di</strong>menti, realizzando una piazza all’inizio ovest <strong>di</strong> Via Salvatore Al<strong>di</strong>sio, tra il vecchio cimiteroed i complessi sco<strong>la</strong>stici ivi costruiti, ad ampliamento dell’attuale Largo S.Biagio. Questa piazza si ponecome un punto <strong>di</strong> “richiamo” che, con <strong>la</strong> sua <strong>di</strong>stanza dalle mura Federiciane, sottolinea come <strong>la</strong>Centralità storica, nel proseguimento verso ovest <strong>di</strong> Via Vittorio Emanuele, appartenga anche alleespansioni a nord e a sud <strong>di</strong> via Salvatore Al<strong>di</strong>sio. Una piazza capace <strong>di</strong> raccordare <strong>la</strong> città storica e lesue espansioni, e che sappia porsi, sia come terminale prospettico dell’e<strong>di</strong>ficazione storica, sia comeavvio <strong>di</strong> un nuovo modo <strong>di</strong> costruire e vedere <strong>la</strong> città.L’intervento, che potrà essere realizzato demolendo il quadri<strong>la</strong>tero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici tra le Vie Pa<strong>la</strong>zzi, Cartesio-Butera, Berchet e Polizelo, evidenzia un punto nodale nell’espansione moderna del<strong>la</strong> città con l’incontro<strong>di</strong> quattro <strong>per</strong>corsi:a. Il primo corrisponde con l’o<strong>di</strong>erna Via Cartesio che, liberata da alcuni e<strong>di</strong>fici che ne restringono asud <strong>la</strong> carreggiata, collega “a <strong>di</strong>stanza pedonale” <strong>la</strong> “piazza” con il verde che corre sui margini del collee, nel tratto tra l’Area Archeologica <strong>di</strong> Capo Soprano e <strong>la</strong> Vil<strong>la</strong> Comunale, scende fino ad arrivare alivello del mare;b. Il secondo <strong>per</strong>corso coincide nel suo tratto iniziale con <strong>la</strong> Via Manzoni e si <strong>di</strong>rige ad ovest verso ilParco Archeologico (anch’esso “a <strong>di</strong>stanza pedonale”) che ospita il tratto delle “fortificazione greche”, eche da lì scende, con il nome <strong>di</strong> Via In<strong>di</strong>pendenza, verso Macchitel<strong>la</strong> e le falde <strong>di</strong> Monte Lungo,immettendosi nel<strong>la</strong> viabilità che si congiunge a Manfria. Ad un tratto <strong>di</strong> Via In<strong>di</strong>pendenza parte <strong>la</strong>biforcazione costituita dal<strong>la</strong> Via Rosolino Pilo-Morselli, che costeggia <strong>la</strong> Via Manzoni fino ad arrivaread intersecare trasversalmente il Viale Europa;c. Un terzo <strong>per</strong>corso è rappresentato dal<strong>la</strong> Via Pa<strong>la</strong>zzi che, una volta <strong>per</strong>corso un tratto rettilineoparallelo al<strong>la</strong> linea <strong>di</strong> costa verso nord-ovest, intercetta Costa Zampogna e, con il nome <strong>di</strong> Via Licata,scende con una serie <strong>di</strong> curve fino all’incrocio con <strong>la</strong> Via Venezia;d. Un quarto <strong>per</strong>corso è costituito dal<strong>la</strong> Via Butera, che nel progetto viene posta in <strong>di</strong>retta continuità con<strong>la</strong> Via Cartesio. Essa confluisce ad ovest sul<strong>la</strong> fondamentale dorsale che, a nord, <strong>per</strong>corre le pen<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>espansione del vecchio impianto. Il <strong>per</strong>corso, che dal<strong>la</strong> nuova piazza scende verso valle a nord, primaintercetta <strong>la</strong> Via Crispi (fondamentale asse citta<strong>di</strong>no, alternativo al<strong>la</strong> Via Vittorio Emanuele) e poiprocede fino a confluire prima nel grande asse viario in <strong>di</strong>rezione est-ovest che il PRG prevede insostituzione dell’asse ferroviario da interrare, e poi nel tratto più occidentale del<strong>la</strong> “centralità <strong>di</strong>rezionalelineare” <strong>di</strong> via Venezia.La “Nuova Piazza” dovrà avere significato “civico”, nel senso che, pur non potendosi ignorare i flussi <strong>di</strong>traffico che <strong>la</strong> interessano <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua stessa collocazione, dovrà essere <strong>di</strong>segnata e arredata in modo da<strong>di</strong>venire luogo e spazio <strong>di</strong> re<strong>la</strong>zioni civiche.L’idea <strong>di</strong> questa grande Piazza si collega a quel<strong>la</strong> che sostenne il Concorso Nazionale <strong>di</strong> Architettura del1993 dal tema “Una via tra piazze”, <strong>di</strong><strong>la</strong>tando il proposito <strong>di</strong> riqualificazione architettonico-urbanisticaoltre le mura e secondo una formu<strong>la</strong> che oggi risponderebbe al titolo “Una via, quattro piazze”.La piazza, come verrà a costituirsi, avrà una forma quadrango<strong>la</strong>re e sarà definita architettonicamente anord dal prospetto monumentale del cimitero, mentre a sud sarà fronteggiata dal<strong>la</strong> sobria architetturaanni ’40 del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> “E. Solito”; il fronte ovest, quello compreso tra le Vie Manzoni e Pa<strong>la</strong>zzi, a frontedelle necessarie demolizioni dovrà essere risolto a livello e<strong>di</strong>lizio con una chiusura architettonica capace<strong>di</strong> assolvere al ruolo <strong>di</strong> fronte “monumentale” <strong>per</strong> chi proviene dal<strong>la</strong> Via Al<strong>di</strong>sio-Vittorio Emanuele. Lospazio che viene così a definirsi, quasi uno Square inglese, prevede una sistemazione centrale a verdeche garantisca <strong>la</strong> flui<strong>di</strong>tà del traffico veico<strong>la</strong>re e sappia “<strong>di</strong>alogare” con il giar<strong>di</strong>no storico antistante ilcimitero.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 35


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.1.b2 La “centralità <strong>di</strong>rezionale lineare” <strong>di</strong> Via VeneziaLa giacitura <strong>di</strong> Viale Venezia si colloca come uno spartiacque tra i tessuti <strong>di</strong> espansione del “CentroStorico” e le espansioni, in prevalenza abusive, del versante nord. La sua collocazione opportunamenteattrezzata può costituire un “raccordo” <strong>di</strong>namico tra le due gran<strong>di</strong> partiture che <strong>la</strong> Via Venezia stessacontribuisce a definire. Ciò richiede attente azioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> progetto che non siano <strong>per</strong>ò limitate alsolo asse stradale, ma che comprendano anche le sue <strong>per</strong>tinenze a nord e a sud.La Via Venezia, lunga 3,2 km, attraversa longitu<strong>di</strong>nalmente tutta <strong>la</strong> città. Essa ad ovest si aggancia al<strong>la</strong>SS117bis (proveniente da Catania) e prosegue verso est; in prossimità <strong>di</strong> Macchitel<strong>la</strong> <strong>la</strong> strada cambiacompetenza e, da comunale, <strong>di</strong>venta SS115, realizzando così un collegamento privilegiato con Manfria.La Via Venezia è stata concepita dal vecchio PRG come il limite nord dell’abitato <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> al<strong>di</strong>là delquale poi, negli anni ’70-’80, sono andate ad aggiungersi le parti abusive. Le sue funzioni inizialmenteerano esclusivamente <strong>di</strong> circonval<strong>la</strong>zione nord del<strong>la</strong> città, a cui faceva da contraltare <strong>la</strong> strada sullungomare, intesa come circonval<strong>la</strong>zione sud. Come tale essa raccordava, e lo continua a fare tutt’oggi,<strong>la</strong> viabilità intra-urbana con quel<strong>la</strong> extra-urbana.A seguito del<strong>la</strong> espansione abusiva, <strong>la</strong> Via Venezia è andata via via acquisendo nuove funzioni,inizialmente con attività produttive, con officine varie e poi via via con attività commerciali e, più ingenere, terziarie.L’aggregarsi <strong>di</strong> attività lungo <strong>la</strong> Via Venezia in un regime <strong>di</strong> sostanziale abusivismo ha portato ad unmero sovrapporsi <strong>di</strong> funzioni senza che a questo corrispondesse un aumento <strong>di</strong> dotazioni infrastrutturalie/o <strong>di</strong> servizi mirati a render<strong>la</strong> maggiormente funzionale.Il nuovo PRG recepisce l’esigenza <strong>di</strong> dare una forma urbana al<strong>la</strong> Via Venezia, facendole <strong>per</strong>dere lecaratteristiche <strong>di</strong> strada extraurbana. La Via Venezia è stata dunque ri<strong>di</strong>segnata, rego<strong>la</strong>rizzata facendole<strong>per</strong>dere le caratteristiche <strong>di</strong> casualità che questa aveva assunto nel tempo.Essa è stata sud<strong>di</strong>visa in tre corsie: una, quel<strong>la</strong> centrale <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni maggiori, garantisce il rapidocollegamento est-ovest tra le parti <strong>di</strong> città, le altre due fanno da controviali e risolvono gli spostamentilocali. Così facendo si risolve uno dei problemi legati al<strong>la</strong> flui<strong>di</strong>tà del traffico: <strong>di</strong>stinguendo il trafficolocale da quello <strong>di</strong> passaggio si evita che <strong>la</strong> sosta, o comunque il transito più lento, <strong>di</strong> veicoli <strong>di</strong>rettiverso le attività che qui hanno sede possano essere d’intralcio a chi invece deve rapidamenteraggiungere le zone esterne del<strong>la</strong> città.Il modello a cui tende <strong>la</strong> Via Venezia è quello dei gran<strong>di</strong> boulevard parigini, <strong>di</strong> cui <strong>la</strong> Via Libertà aPalermo è una delle esemplificazioni locali a cui sicuramente occorre riferirsi. Le banchine chesepareranno le tre corsie destinate al transito dei veicoli saranno tali da garantire anche al pedone <strong>la</strong>possibilità <strong>di</strong> fruire <strong>di</strong> questa grande Via: un’alberatura adeguata, nonché <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> arre<strong>di</strong>, <strong>la</strong>renderanno infine elegantemente urbana.Il <strong>di</strong>segno proposto si occupa anche degli attraversamenti trasversali, realizzando alcuni incrocifondamentali che <strong>per</strong>mettano alle due parti <strong>di</strong> città, quel<strong>la</strong> nord e quel<strong>la</strong> sud, <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare senzainterruzioni. Per fare ciò si è previsto da un <strong>la</strong>to <strong>di</strong> rallentare il traffico me<strong>di</strong>ante incroci e passaggipedonali rego<strong>la</strong>ti da semafori, e dall’altro fare si che <strong>la</strong> viabilità, in entrata e in uscita, risulti fluida.Il PRG prevede infine, che tutte le attività produttive ivi presenti o, più in genere, non legate alle attivitàcommerciali e <strong>di</strong>rezionali, possano trasferirsi nelle aree produttive artigianali o in area ASI,contribuendo così al<strong>la</strong> riqualificazione del<strong>la</strong> strada da extra-urbana ad “urbana ad alta qualità”.Tra le previsioni del PRG <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re rilevanza è l’interramento del<strong>la</strong> “linea ferrata” che taglia in due<strong>la</strong> città e che <strong>di</strong>verrebbe <strong>per</strong> <strong>di</strong>versi aspetti compromissoria ad un rior<strong>di</strong>no effettivo <strong>di</strong> tutto il sistemaurbano. Un “canale ferrato” come quello esistente è barriera che nega <strong>la</strong> libertà <strong>di</strong> movimenti che ècon<strong>di</strong>zione caratteristica e fondamentale in una città: cioè quel<strong>la</strong> dell’offerta <strong>di</strong> “giochi re<strong>la</strong>zionali”d’or<strong>di</strong>ne commerciale, del <strong>la</strong>voro, delle professioni, o semplicemente civici e comunitari.Spostare in galleria il <strong>per</strong>corso ferroviario potrebbe comportare <strong>la</strong> sua trasformazione in metropolitanaleggera sotterranea, capace <strong>di</strong> servire tutta <strong>la</strong> città da est ad ovest, fino ad arrivare a Manfria ad ovest edal<strong>la</strong> Riserva del Biviere a est. Ciò favorirebbe, <strong>di</strong>rettamente e in<strong>di</strong>rettamente, i molteplici aspetti legatiagli spostamenti all’interno del<strong>la</strong> città.In altri termini, l’interramento del<strong>la</strong> ferrovia: a) contribuirebbe a riunificare le parti <strong>di</strong> città, oggiseparate da passaggi a livello; b) garantirebbe un’alternativa valida nell’attraversamento est-ovest del<strong>la</strong>città; c) renderebbe flui<strong>di</strong> gli spostamenti veico<strong>la</strong>ri in <strong>di</strong>rezione nord-sud; d) sarebbe necessario <strong>per</strong> <strong>la</strong>flui<strong>di</strong>tà del raccordo con <strong>la</strong> “Centralità a Cuneo” (<strong>di</strong> cui al successivo paragrafo).<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 36


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.1.b3 “La Centralità Direzionale a Cuneo” o NuovaLa “Centralità Direzionale a Cuneo” si configura, all’interno del<strong>la</strong> nuova Ge<strong>la</strong>, come “cuneo” modernoad alto “effetto città”, che entra tra le zone compromesse dall’abusivismo <strong>di</strong> Settefarine e Margi, tra <strong>la</strong>Tangenziale posta a nord, <strong>di</strong> cui si parlerà specificatamente in seguito, e <strong>la</strong> “rinnovata” Via Venezia asud.L’area, che nel vecchio PRG era destinata a zona agrico<strong>la</strong>, si presenta oggi pressocchè libera dae<strong>di</strong>ficazioni e, <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua partico<strong>la</strong>re collocazione a metà del<strong>la</strong> Via Venezia, si offre come il luogo ideale<strong>per</strong> una nuova centralità <strong>di</strong> raccordo fra le parti <strong>di</strong> città che hanno aggre<strong>di</strong>to <strong>la</strong> Piana. L’intervento,“incuneandosi” tra le due zone abusive, le metterà in comunicazione e, integrandosi con esse, ridaràqualità all’intera zona.Il <strong>di</strong>segno, <strong>di</strong> cui si par<strong>la</strong> più dettagliatamente nel<strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione del Piano Partico<strong>la</strong>reggiato (PrescrizioneEsecutiva – PE4), si basa su <strong>di</strong> un grande asse (lungo circa 740 m), sub-<strong>per</strong>pen<strong>di</strong>co<strong>la</strong>re al<strong>la</strong> ViaVenezia, al<strong>la</strong> cui sommità nord si trova una piazza quadrango<strong>la</strong>re che intercetta un asse <strong>di</strong> nuovaprogettazione, pressocchè parallelo al<strong>la</strong> Via Venezia con <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> raccordo est-ovest, delle zoneabusive del<strong>la</strong> Piana, posto a tre quarti del nuovo asse trasversale. e <strong>la</strong> Tangenziale più a nord. Partico<strong>la</strong>reattenzione, si è posta nell’aggancio tra il nuovo asse trasversale e dal<strong>la</strong> piazza si <strong>di</strong>partono due assi <strong>di</strong>collegamento con <strong>la</strong> Tangenziale nord.Ad un quarto circa del nuovo asse si colloca una piazza circo<strong>la</strong>re, progettata sul modello del circusinglese, dove arriva <strong>la</strong> strada che, a raso, dovrebbe sostituire <strong>la</strong> ferrovia, e che realizza un collegamentofondamentale con <strong>la</strong> Via Settefarine.Con <strong>la</strong> “Centralità <strong>di</strong>rezionale a Cuneo” (o Nuova) verranno costruite consistenti cubature <strong>per</strong> ospitareattività <strong>di</strong> terziario <strong>di</strong>rezionale e, <strong>per</strong> <strong>la</strong> partico<strong>la</strong>re scioltezza nell’accessibilità che le proverrà dal<strong>la</strong>tangenziale, i complessi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia commerciale, terziaria, <strong>di</strong> convegnistica, attrezzature <strong>per</strong> <strong>la</strong> cultura, iltempo libero, etc. dovrebbero essere <strong>di</strong> appetibilità pressocchè imme<strong>di</strong>ata (Naturalmente questocomporta una imme<strong>di</strong>ata progettazione e finanziamento del<strong>la</strong> Tangenziale nord che, <strong>per</strong>altro, è <strong>di</strong>giovamento a tutto il corpo urbano, dato i vari agganci che lo interesseranno in più punti.).La qualità degli spazi, associata ad una e<strong>di</strong>lizia “rappresentativa”, potrà essere una occasione unica <strong>per</strong>reinserire <strong>la</strong> città <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> in un circuito architettonico moderno che <strong>di</strong>venti esempio <strong>per</strong> tutto il territoriosiciliano.Ciò dovrebbe rapidamente riflettersi nell’aumento <strong>di</strong> valore dei suoli <strong>per</strong> i terreni a destra e a sinistradell’asse del<strong>la</strong> “centralità”, con una intensità via via degradante man mano che ci si allontana dall’assestesso, ad est ed a ovest.Si potrà realizzare in questa maniera (Per <strong>la</strong> triplice concorrenza: a) del<strong>la</strong> “Centralità Direzionale Nuova(o a Cuneo)”; b) del<strong>la</strong> rapida realizzazione del<strong>la</strong> grande via <strong>di</strong> arroccamento; c) <strong>di</strong> alcuni interventi <strong>di</strong>margine sia <strong>di</strong> attrezzatura tra cui verde attrezzato, sia abitative.) un effetto “centripeto” <strong>di</strong> aumento <strong>di</strong>valore dei suoli in esso interclusi, già malversati da un abusivismo che, nel<strong>la</strong> sua irrazionalità, haaccorpato e insieme deprezzato aree che erano esterne, ma oramai <strong>di</strong>ventate parte integrante del<strong>la</strong> città<strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.5.1.c Le Viabilità <strong>di</strong> Previsione.5.1.c1 La Grande Tangenziale NordAll’interno delle strategie generali del PRG occupa un posto <strong>di</strong> rilievo <strong>la</strong> Grande Tangenziale Nord cheandrà <strong>di</strong> fatto a sostituire, funzionalmente, il ruolo svolto fino ad ora dal<strong>la</strong> Via Venezia.La Grande Tangenziale vuole essere un <strong>per</strong>corso alternativo <strong>per</strong> chi, arrivando a Ge<strong>la</strong>, non vogliaentrare in città, <strong>per</strong> potere proseguire verso altre <strong>di</strong>rezioni, ma non solo. Questa, infatti, avvolgendo tutta<strong>la</strong> città da est ad ovest secondo una rego<strong>la</strong> intrinseca al<strong>la</strong> forma stessa del<strong>la</strong> città, si pone come anellopiù esterno <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> strade concentriche già esistenti, come <strong>la</strong> Via Venezia stessa, e <strong>per</strong>metterà,tramite un sistema <strong>di</strong> “cadenti ra<strong>di</strong>ali” <strong>di</strong> mettere in comunicazione tra loro anche le parti <strong>di</strong> città.Tornando anche se <strong>per</strong> poco al<strong>la</strong> descrizione del territorio (vd. Re<strong>la</strong>zione Vol. I), occorre ricordare che<strong>la</strong> Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> è circondata ad anfiteatro da un sistema <strong>di</strong> rilievi a cui fa da contrappunto sul mare, alcentro del golfo, <strong>la</strong> collina <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>-Centro Storico. Ad un quarto del<strong>la</strong> Piana, se si assume come limitenord il Castelluccio, <strong>la</strong> Tangenziale cinge <strong>la</strong> città, proprio <strong>la</strong>ddove l’espansione abusiva l’ha più colpita.Il nuovo asse si aggancia ad est con <strong>la</strong> SS117bis (da Catania) in corrispondenza del<strong>la</strong> “zona artigianaleest” <strong>di</strong> previsione e costeggia inizialmente l’area destinata a “fiera”, poi procede ad ovest. Incorrispondenza del<strong>la</strong> “Centralità a Cuneo” <strong>la</strong> tangenziale si raddoppia <strong>per</strong> agganciarsi all’area<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 37


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale<strong>di</strong>rezionale, realizzando un ingresso privilegiato che <strong>per</strong>metterà una maggiore flui<strong>di</strong>tà del traffico. Daqui <strong>la</strong> strada prosegue incrociando <strong>la</strong> Via Butera (SP80), all’altezza del margine sud dell’AreaArtigianale “ovest”, si incunea poi tra l’Area del “Programma Integrato <strong>di</strong> Catania-Casciana” e le nuoveespansioni residenziali <strong>di</strong> Contrada Catania poste a ricucitura tra il Programma Integrato e le areeabusive <strong>di</strong> Contrada Margi. L’asse aggancia da nord <strong>la</strong> zona sportiva, <strong>la</strong> zona residenziale ad ovest delTorrente Gattano <strong>per</strong> procedere poi verso <strong>la</strong> zona turistica <strong>di</strong> Manfria con <strong>per</strong>corso sostanzialmenteparallelo a quello del<strong>la</strong> SS114.Il tracciato del<strong>la</strong> strada ha seguito come principi fondamentali quello <strong>di</strong> seguire, nonché avvolgere,l’abitato delle zone <strong>di</strong> nuova espansione, e quello <strong>di</strong> tenersi imme<strong>di</strong>atamente al <strong>di</strong> sotto del<strong>la</strong> “Zona adAlto Rischio Idrogeologico”.5.1.c2 L’asse <strong>di</strong> Attraversamento Citta<strong>di</strong>noIl nuovo asse <strong>di</strong> attraversamento citta<strong>di</strong>no si sviluppa in <strong>di</strong>rezione est-ovest costituendosi come grandeasse <strong>di</strong> raccordo interno alle aree <strong>di</strong> attuale e futura urbanizzazione poste a nord <strong>di</strong> Via Venezia.Il nuovo asse prende inizio da una piazza quadrango<strong>la</strong>re sul<strong>la</strong> quale si ipotizza <strong>la</strong> ubicazione del<strong>la</strong>entrata principale all’Area Fieristica ed ha <strong>la</strong> sua prima conclusione all’incrocio con <strong>la</strong> Via Butera. Esso,in effetti continua verso ovest, ma con <strong>di</strong>mensioni inferiori, fino all’incrocio con il nuovo asse in<strong>di</strong>rezione nord-sud che, all’altezza dell’IPSIA, collega <strong>la</strong> SS114 con <strong>la</strong> nuova Tangenziale nei pressi <strong>di</strong>Contrada Catania.Nel tratto fino all’incrocio con Via Butera si è cercato <strong>di</strong> mantenere una carreggiata <strong>di</strong> 25 metri,ricorrendo a due sdoppiamenti dei sensi <strong>di</strong> marcia poco dopo l’incrocio con Via Settefarine e nel trattotra Via Ara Pacis e Via Butera. Si è evitato in tal modo l’abbattimento <strong>di</strong> alcuni immobili nel primo casoe, nel secondo caso, si è anche potuto rispettare <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> una attrezzatura religiosa provenientedal PPR n.3.Nel suo tratto tra <strong>la</strong> previsione del<strong>la</strong> Fiera e Via Butera tale asse ha il merito <strong>di</strong> mettere in collegamentotra loro, dal<strong>la</strong> parte urbana, l’Area Fieristica, una estesa Area <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>rezionalità, il commercio ed ilturismo, due gran<strong>di</strong> Parchi Urbani, <strong>la</strong> Centralità “a Cuneo”, ponendosi, <strong>per</strong> un certo intorno del suotracciato, come ulteriore fattore <strong>di</strong> innalzamento del valore dei suoli delle aree abusive che attraversa e<strong>per</strong>tanto <strong>di</strong> una loro più appetibile riqualificazione.5.1.c3 L’ex Asse ferratoUna delle proposte più importanti del PRG è costituita dal<strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> un viale urbano <strong>di</strong> grandequalità in sostituzione del<strong>la</strong> Via ferrata, che attualmente attraversa <strong>la</strong> città e che rappresenta uno deimaggiori problemi del suo rior<strong>di</strong>no. Prima che il fenomeno dell’abusivismo investisse <strong>la</strong> Piana, <strong>la</strong>ferrovia si trovava localizzata al margine nord dell’abitato, in zone non urbanizzate. Con lo sviluppocaotico che <strong>la</strong> città ha subito a partire dagli anni ’70, questa è venuta progressivamente a trovarsiall’interno dell’e<strong>di</strong>ficazione abusiva, <strong>di</strong>ventando fattore <strong>di</strong> segregazione <strong>di</strong> queste aree ed involontariaragione del<strong>la</strong> loro implementazione come parte urbana separata e priva <strong>di</strong> qualità anche <strong>per</strong>ché priva delnormale fluire <strong>di</strong> re<strong>la</strong>zioni con il resto del corpo urbano.La proposta del PRG è funzionalmente sud<strong>di</strong>visa in due fasi: <strong>la</strong> prima prevede l’interramento del<strong>la</strong>ferrovia a partire dal<strong>la</strong> Contrada Catania fino al<strong>la</strong> Stazione ferroviaria; <strong>la</strong> seconda è quel<strong>la</strong> legata piùpropriamente al<strong>la</strong> realizzazione a raso del<strong>la</strong> strada stessa.La parte <strong>di</strong> ferrovia interessata da questo progetto è quasi un arco <strong>di</strong> parabo<strong>la</strong> che ha <strong>la</strong> concavità rivoltaverso <strong>la</strong> Piana, il cui vertice corrisponde con <strong>la</strong> zona al <strong>di</strong> sotto del<strong>la</strong> Via Venezia, e che ha un punto <strong>di</strong>flesso in corrispondenza dell’attacco tra <strong>la</strong> Via Venezia e l’asse che fa capo al<strong>la</strong> “Centralità a Cuneo”,<strong>per</strong> poi proseguire con un andamento lineare fino al<strong>la</strong> Stazione Ferroviaria <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.Assumendo come riferimento il punto in cui si incontra con Via Venezia, il nuovo Viale urbano sipropone come asse <strong>di</strong> collegamento tra le zone abusive poste a sud del tratto ovest <strong>di</strong> Via Venezia e lezone abusive poste a nord del tratto est. Anche in questo caso si ipotizza che <strong>la</strong> nuova previsione sicostituisca come fattore <strong>di</strong> innalzamento <strong>di</strong> valore <strong>di</strong> suoli e <strong>di</strong> immobili delle aree abusivamenterealizzate che attraversa e <strong>per</strong>tanto come fattore <strong>di</strong> una loro più appetibile riqualificazione.La previsione del nuovo Asse non si occupa solo <strong>di</strong> sostituire un tracciato ad un altro, ma ricuce conattenzione le parti <strong>di</strong> città fino ad oggi separate dal<strong>la</strong> ferrovia. Tutto il <strong>per</strong>corso è stato riprogettatopensando che ad un <strong>per</strong>corso obbligato qual è quello ferroviario, fondamentalmente mono<strong>di</strong>rezionale, sene deve sostituire un altro che abbia <strong>la</strong> caratteristica <strong>di</strong> “<strong>per</strong>meabilità” al traffico e a tutte le altrere<strong>la</strong>zioni che oggi sono escluse.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 38


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleIl <strong>per</strong>corso è stato dunque arricchito <strong>di</strong> numerosi “No<strong>di</strong>-Piazze” che, oltre a realizzare un collegamentoutile e funzionale ai flussi <strong>di</strong> traffico, intendono attribuire qualità e riconoscibilità a luoghi che, fino adoggi, non ne hanno posseduta.In partico<strong>la</strong>re i No<strong>di</strong>-Piazze proposti sono, nell’or<strong>di</strong>ne da est verso ovest: <strong>la</strong> Via Respighi, confluendo sull’ex asse ferrato, definisce un’area triango<strong>la</strong>re destinata a verderealizzando un collegamento con <strong>la</strong> Via Settefarine e quin<strong>di</strong> con <strong>la</strong> SS117 bis; il Nodo Vie Petrovic-Muratori, dà vita ad una rotatoria quadrango<strong>la</strong>re, e realizza un primoattraversamento nord-sud. Lo spazio centrale potrà essere arredato in modo da qualificarel’intero ambito; il Nodo sulle quali confluiscono le Vie Segre-Stravinsky, è più propriamente una piazza, ossiauno spazio che, se opportunamente riqualificato, vedrà affacciarsi su <strong>di</strong> essa e<strong>di</strong>fici che <strong>la</strong>caratterizzeranno anche architettonicamente e non solo dal punto <strong>di</strong> vista dell’arredo urbano. Ilfatto poi che vi sia uno spazio centrale, da sistemare a verde, contribuirà a rallentare il traffico,senza interrom<strong>per</strong>lo, impedendo così che <strong>la</strong> strada possa <strong>di</strong>ventare a scorrimento veloce equin<strong>di</strong> <strong>per</strong>icolosa <strong>per</strong> il passaggio dei pedoni; un ulteriore nodo, dove <strong>la</strong> ferrovia incontrava <strong>la</strong>Via Venezia, <strong>per</strong>metterà l’aggancio del<strong>la</strong> Via Venezia con l’asse sub-<strong>per</strong>pen<strong>di</strong>co<strong>la</strong>re del<strong>la</strong>“Centralità a Cuneo” a nord , e con l’ex asse ferrato nel<strong>la</strong> sua parte <strong>di</strong>scendente a sud. il Nodo-Piazza che corrisponde all’attuale Largo Torelli: anche qui l’intervento si presta arealizzare una piazza vera e propria, con uno spazio centrale da sistemare a verde. Il luogosarebbe <strong>per</strong>altro caratterizzato dal<strong>la</strong> presenza dell’ex casello ferroviario che verrebberestaurato e conservato a memoria del vecchio tracciato; il Nodo-Piazza sul<strong>la</strong> quale confluiscono le Vie Pontina-Tiburtina. È questo uno spazio che sipresta <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> una piazza, <strong>la</strong> quale avrebbe il merito <strong>di</strong> caratterizzare un ambitoche si è sviluppato negli ultimi anni in modo pressocchè anonimo. Si prevede uno spaziocentrale quadrango<strong>la</strong>re da attrezzare e arredare in modo adeguato, che in parte arriva sulnuovo asse, facendo in modo che il traffico venga rallentato e portato ad eseguire una rotatoriaattorno al<strong>la</strong> piazza. Ciò contribuirà <strong>per</strong>altro allo sviluppo <strong>di</strong> un’economia commerciale locale; il Nodo sul<strong>la</strong> quale arrivano le Vie Pantalica-America. È il luogo <strong>per</strong> una piazza con spaziocentrale da attrezzare a verde, caratterizzata tra l’altro dal<strong>la</strong> presenza dell’ex-caselloferroviario che, anche qui, verrebbe restaurato e conservato. Il fatto che le aree tutt’intornosiano ancora pressocchè libere da e<strong>di</strong>ficazione <strong>per</strong>mette inoltre che questa piazza vengariqualificata anche architettonicamente;infine vi è una grande rotatoria circo<strong>la</strong>re sul<strong>la</strong> quale confluiscono, oltre l’ex asse ferrato, l’asseche, passando da Contrada Catania, <strong>di</strong>scende <strong>di</strong>rettamente dal<strong>la</strong> Grande Tangenziale Nord;l’asse <strong>di</strong> previsione che collega <strong>la</strong> SS115 con <strong>la</strong> rotatoria stessa; <strong>la</strong> strada che, costeggiandol’IPSIA, porta al<strong>la</strong> Zona Sportiva e infine due strade <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni che, costeggianol’asse del<strong>la</strong> ferrovia, nel tratto prima del suo ingresso in galleria.Un ultimo accenno merita infine <strong>la</strong> sistemazione del<strong>la</strong> strada stessa, <strong>per</strong> quello che riguarda <strong>la</strong> <strong>di</strong>visionedel<strong>la</strong> carreggiata. Dove è stato possibile l’Asse è stato sud<strong>di</strong>viso in tre corsie, due contro-viali a sensounico ed uno centrale a doppio senso, come nel tratto tra le Vie Asti-Bergamo; oppure in due corsie, unoa doppio senso ed un contro-viale a senso unico, come nel tratto tra <strong>la</strong> Via Butera ed il Cavalcavia del<strong>la</strong>SS115. Il tutto sempre con lo scopo <strong>di</strong> salvaguardare <strong>la</strong> flui<strong>di</strong>tà del traffico e insieme favorirel’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attività commerciali e <strong>la</strong> qualità degli spazi pedonali.5.1.c4 L’asse <strong>di</strong> collegamento tra l’area portuale <strong>di</strong> Capo Soprano ed il Centro UrbanoUn ultimo accenno merita infine <strong>la</strong> sistemazione del<strong>la</strong> strada stessa, <strong>per</strong> quello che riguarda <strong>la</strong> <strong>di</strong>visionedel<strong>la</strong> carreggiata. Dove è stato possibile l’Asse è stato sud<strong>di</strong>viso in tre corsie, due contro-viali a sensounico ed uno centrale a doppio senso, come nel tratto tra le Vie Asti-Bergamo; oppure in due corsie, unoa doppio senso ed un contro-viale a senso unico, come nel tratto tra <strong>la</strong> Via Butera ed il Cavalcavia del<strong>la</strong>SS115. Il tutto sempre con lo scopo <strong>di</strong> salvaguardare <strong>la</strong> flui<strong>di</strong>tà del traffico e insieme favorirel’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attività commerciali e <strong>la</strong> qualità degli spazi pedonali.5.1.c5 La picco<strong>la</strong> viabilità (o minuta)Quanto esposto finora si riferisce alle scelte che il Piano ha o<strong>per</strong>ato sul<strong>la</strong> “Grande” viabilità, quel<strong>la</strong> cioèche strategicamente si rivolge ad una mobilità in entrata ed in uscita dal<strong>la</strong> città, ma che svolge anche unruolo <strong>di</strong> supporto al<strong>la</strong> mobilità interna.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 39


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleIl Piano si è occupato anche del<strong>la</strong> viabilità “minuta” o<strong>per</strong>ando <strong>per</strong> il generale miglioramento delleinterre<strong>la</strong>zioni che possono essere stabilite tra le parti <strong>di</strong> città e nelle parti stesse.Si riportano appresso i principali criteri generali seguiti: eliminazione, <strong>la</strong>ddove possibile, <strong>di</strong> cul-de-sac; ri<strong>di</strong>segno degli iso<strong>la</strong>ti e<strong>di</strong>lizi tramite <strong>la</strong> viabilità stessa, specie nei quartieri <strong>di</strong> nuovaespansione; inserimento <strong>di</strong> isole pedonali o spartitraffico <strong>per</strong> canalizzare, e quin<strong>di</strong> rendere più agevole, iltraffico locale;creazione <strong>di</strong> No<strong>di</strong>-Piazze, utili sia <strong>per</strong> filtrare il traffico, che <strong>per</strong> ridare qualità al contesto incui si inseriscono.È importante sottolineare come, in generale, le energie spese <strong>per</strong> migliorare il traffico locale abbiano poi<strong>di</strong> rimando ri<strong>per</strong>cussioni su quello dell’intera città, e quin<strong>di</strong> su tutta <strong>la</strong> mobilità in entrata ed in uscita.Dove possibile le scelte <strong>di</strong> viabilità hanno tenuto conto <strong>di</strong> quanto pianificato precedentemente, in mododa o<strong>per</strong>are in continuità con i Piani Partico<strong>la</strong>reggiati e quelli <strong>di</strong> Recu<strong>per</strong>o esistenti.5.1.d Il Sistema del Verde.5.1.d1 GeneralitàIl criterio con cui sono state progettate e <strong>di</strong>stribuite le Aree ver<strong>di</strong> all’interno del<strong>la</strong> città, pur essendogenericamente quello del<strong>la</strong> riqualificazione, è sostanzialmente triplice nel<strong>la</strong> sua applicazione. Moltedelle aree <strong>di</strong> maggiore estensione sono state collocate come zone filtro tra <strong>la</strong> grande viabilità e le zoneresidenziali <strong>di</strong> completamento, nel<strong>la</strong> parte più esterna del<strong>la</strong> città, a nord; altre sono state situatestrategicamente a suturare tra loro lembi <strong>di</strong> città che viceversa sarebbero rimasti separati. Infine vi sonoquelle aree ver<strong>di</strong> che <strong>la</strong> città già possedeva e che il nuovo Piano conferma e valorizza.5.1.d2 Le aree ver<strong>di</strong> a nord del<strong>la</strong> “Centralità a Cuneo”Le aree ver<strong>di</strong>, collocate a sud del<strong>la</strong> tangenziale, più precisamente tra questa e <strong>la</strong> “Centralità a Cuneo”,sono tre. Il loro <strong>di</strong>segno, come anche il loro carattere, <strong>di</strong>pende <strong>di</strong>rettamente dalle due strade che, dal<strong>la</strong>piazza a nord del<strong>la</strong> Centralità, raggiungono <strong>la</strong> tangenziale. Esse, poste simmetricamente rispetto all’assedel<strong>la</strong> Centralità, come anche del<strong>la</strong> piazza a nord, si aprono a forbice ed identificano un’area centrale edue aree <strong>la</strong>terali, “est” ed “ovest”.L’area centrale confina a nord <strong>di</strong>rettamente con <strong>la</strong> tangenziale, a sud con <strong>la</strong> piazza nord del<strong>la</strong> centralità,ad est e ad ovest dalle due strade a forbice. La prescrizione esecutiva, <strong>di</strong> cui si darà una descrizione piùesauriente in sede appropriata, prevede che sul<strong>la</strong> piazza, a chiudere prospetticamente il grande viale, cisia un e<strong>di</strong>ficio a “ponte”, ossia che abbia un passaggio in asse con il viale, che <strong>di</strong>a accesso al giar<strong>di</strong>no.L’area che viene così a definirsi ha un <strong>di</strong>verso rapporto con il contesto in base al punto <strong>di</strong> vista: quello“dal<strong>la</strong> città” e quello “dall’esterno” (<strong>la</strong> tangenziale).Nel primo caso viene riproposto un rapporto simile a quello che le gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>more storiche monumentali(Versailles, Caserta, etc.) avevano con i loro giar<strong>di</strong>ni interni “barocchi”, posti alle spalle del pa<strong>la</strong>zzo; nelsecondo caso il giar<strong>di</strong>no può essere visto come un filtro <strong>di</strong> “qualità” urbana che ha come suo fondale,oltre all’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> cui sopra, anche <strong>la</strong> città che <strong>di</strong>etro si apre a ventaglio.Le altre due aree ver<strong>di</strong> che si trovano, come abbiamo già detto, ad est e ad ovest rispetto a quel<strong>la</strong>centrale, e ne rappresentano il naturale completamento.Entrambe le aree, oltre a servire da filtro con <strong>la</strong> grande viabilità, hanno lo scopo <strong>di</strong> legare tra loro le aree<strong>di</strong> espansione urbana. Sono aree destinate a Parchi Urbani con ampie attrezzature <strong>per</strong> il passeggio, losport, il tempo libero.5.1.d3 Il Parco Urbano ad Ovest dell’Area FieristicaQuest’area è definita a nord dal<strong>la</strong> Tangenziale nel tratto più vicino al<strong>la</strong> SS117bis, dal<strong>la</strong> strada <strong>di</strong>previsione che costeggia l’area fieristica ad est, dall’asse a “tre quarti” a sud e dal completamento deitessuti urbani ad ovest. La su<strong>per</strong>ficie pressocchè rettango<strong>la</strong>re è tagliata in <strong>di</strong>agonale da una strada che,raccordandosi con <strong>la</strong> tangenziale a nord, raggiunge <strong>la</strong> Via Settefarine.Anch’essa, debitamente attrezzata ed arredata, fornirà gli spazi necessari <strong>per</strong> il tempo libero e lo sport.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 40


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.1.d4 Il Parco Urbano in Contada CataniaLa previsione del Parco risponde al criterio <strong>di</strong> ricucitura est-ovest tra le previsioni <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazioneche investono Contrada Catania. Tale previsione era stata inizialmente concepita come una“penetrazione <strong>di</strong> verde” che collegasse <strong>la</strong> Piana con le aree ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> Costa Zampogna, le AreeArcheologiche ed il mare. Tale proposito è stato via via ri<strong>di</strong>mensionato dal<strong>la</strong> ubicazione del ProgrammaIntegrato in Contrada-Casciana, dal<strong>la</strong> approvazione <strong>di</strong> una lottizzazione conforme al vigente strumentourbanistico, dal<strong>la</strong> ubicazione in zona centrale <strong>di</strong> una struttura sco<strong>la</strong>stica già in avanzato stato <strong>di</strong>realizzazione. Nonostante tali rimaneggiamenti <strong>per</strong>mane <strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> “penetrazione” sia a motivodelle <strong>di</strong>mensioni e sia il prevalente sviluppo nord-sud.5.1.d5 Il Parco Urbano ad OvestQuest’ultima previsione costituisce una chiusura <strong>di</strong> verde al versante ovest del<strong>la</strong> città.L’area si trova in sostanziale continuità con il Parco <strong>di</strong> Montelungo e vuole costituirsi come barriera <strong>di</strong>protezione al<strong>la</strong> urbanizzazione continuativa del<strong>la</strong> parte <strong>di</strong> Piana, subito a nord <strong>di</strong> Montelungo, tra <strong>la</strong> cittàe Manfria. La estensione del Parco raggiunge, a nord il tracciato del<strong>la</strong> nuova Tangenziale.5.1.d6 La col<strong>la</strong>na “verde”sul litoraleCome già accennato il PRG si occupa del<strong>la</strong> riqualificazione complessiva del verde citta<strong>di</strong>no, compresele aree già in<strong>di</strong>viduate dai precedenti strumenti urbanistici.Il litorale <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> è caratterizzato dal<strong>la</strong> compresenza <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> notevole interesse naturalistico,come La riserva del Biviere, il Parco <strong>di</strong> Montelungo, il Poggio dell’Arena, fino al lungomare <strong>di</strong>Manfria, e <strong>di</strong> areearcheologiche <strong>di</strong> grande importanza storico-monumentale, come l’area dell’acropoli, <strong>di</strong> Capo Soprano eManfria. Il sistema che qui viene messo in evidenza contiene in nuce <strong>di</strong>verse possibilità <strong>di</strong> sviluppoturistico: da quello più strettamente legato al<strong>la</strong> fruizione delle spiagge (balneare), a quello culturale, aquello strettamente più naturalistico che vede l’interessamento anche delle parti del territorio piùinterno, come già detto a proposito del Turismo Re<strong>la</strong>zionale Integrato (T.R. I). lo scopo è quello <strong>di</strong>creare un’offerta turistica, <strong>la</strong> più varia possibile.Il Piano mira ad integrare tra <strong>di</strong> loro le aree archeologiche, che <strong>per</strong>altro possiedono un valorenaturalistico intrinseco (dune fossili), con le aree naturalistiche speciali, poste appena al <strong>di</strong> fuori del<strong>la</strong>città, quali sono le zone SIC-ZPS suscettibili <strong>di</strong> uno sviluppo turistico specialistico.Le aree archeologiche dell’acropoli e <strong>di</strong> Capo Soprano, ivi compreso il Bosco Littorio già vinco<strong>la</strong>todal<strong>la</strong> Soprintendenza ai Beni Culturali, poste rispettivamente ad est e ad ovest rispetto al Centro Storico,vengono inserite in un contesto <strong>di</strong> riferimento più ampio, nonché rivalutate in modo che possano esseremaggiormente fruibili turisticamente.A completare il litorale marino del<strong>la</strong> città, nell’area compresa tra le due gran<strong>di</strong> aree archeologiche,all’altezza del Porto Rifugio, al centro del golfo <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, viene inserita una nuova area verde che investeil versante a mare del<strong>la</strong> collina. In quest’area sarà possibile realizzare un sistema integrato <strong>di</strong> verde earee <strong>per</strong> <strong>la</strong> sosta, nonché aree <strong>per</strong> il go<strong>di</strong>mento del panorama che, nel<strong>la</strong> parte sommitale, si apre su tuttolitorale.A chiudere questa col<strong>la</strong>na <strong>di</strong> presenze naturalistiche/storiche, prima dell’area <strong>di</strong> Manfria, si trova adovest il Parco <strong>di</strong> Montelungo.Questo, come già messo in rilievo nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione descrittiva <strong>di</strong> cui al Vol.I del presente Piano, conservadelle zone <strong>di</strong> notevole pregio ambientale che possono render<strong>la</strong> un punto <strong>di</strong> riferimento nel territorio. Lacollina, che domina il <strong>la</strong>to ovest del litorale, <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua ricchezza naturalistica può essere paragonata aMonte Pellegrino a Palermo, o ancora <strong>di</strong> più al<strong>la</strong> Riserva dello Zingaro. È da sottolineare soprattuttocome tale ricchezza, trovandosi vicino <strong>la</strong> città, possa essere resa facilmente fruibile anche dal punto <strong>di</strong>vista balneare, rendendo più facile l’accesso al mare. La sua costa, infatti, a tuttoggi risulta intatta econserva specie vegetali autoctone <strong>di</strong> grande importanza. Anche qui, come <strong>per</strong> il Bivieree <strong>la</strong> costa <strong>di</strong> Manfria, ricade un vincolo SIC-ZPS <strong>di</strong> livello comunitario che potrà contribuire almantenimento delle potenzialità naturalistiche e quin<strong>di</strong> anche allo sviluppo <strong>di</strong> attività turistichecompatibili con il luogo.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 41


5.1.e La Costa.Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.1.e1 GeneralitàGe<strong>la</strong>, pur occupando una posizione invi<strong>di</strong>abile nel territorio “vasto”, e pur possedendo una su<strong>per</strong>ficie <strong>di</strong>costa notevole, <strong>per</strong> tutta una serie <strong>di</strong> vicissitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> altra natura, attualmente non sfrutta appieno <strong>la</strong> suacosta. Il presente Piano, al fine <strong>di</strong> potenziare e migliorare le potenzialità turistiche <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> sottolineal’importanza del recu<strong>per</strong>o del suo litorale e in<strong>di</strong>ca una serie <strong>di</strong> interventi necessari <strong>per</strong> <strong>la</strong> suariqualificazione nonché <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua fruizione.5.1.e2 La Costa citta<strong>di</strong>naCome in tutte le città che si affacciano sul mare, Ge<strong>la</strong> si trova ad affrontare oggi <strong>la</strong> riqualificazione delsuo fronte a mare. Questo, sviluppatosi <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>natamente solo dall’inizio del ‘900, a tutt’oggi non risultacompatto e, soprattutto, non possiede una configurazione che lo caratterizzi e che architettonicamente lorappresenti. A questo fa da contrappunto una spiaggia che, dopo alcuni interventi mirati a fermare <strong>la</strong>erosione consequenziale all’inse<strong>di</strong>amento del Porto Rifugio, richiede un miglioramento delle qualitànecessarie al<strong>la</strong> sua fruizione turistica. Oggi, anche a fronte <strong>di</strong> interventi che hanno risolto il problemadell’inquinamento sia industriale che citta<strong>di</strong>no, è possibile pensare una riqualificazione <strong>di</strong> questo tratto<strong>di</strong> costa. Il PRG in<strong>di</strong>ca <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> realizzare, tramite apposite scogliere affioranti da collocare inmare a debita <strong>di</strong>stanza dal<strong>la</strong> costa, un ripascimento del<strong>la</strong> spiaggia che, ricostituendo una linea <strong>di</strong> costaunitaria, contrariamente a come si presenta oggi, <strong>la</strong> possa rendere ancora più invitante anche dal punto<strong>di</strong> vista turistico. L’area imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong> fronte il Centro Storico, oggetto <strong>di</strong> specifica PrescrizioneEsecutiva (PE14), assolverà all’offerta <strong>di</strong> servizi a supporto del<strong>la</strong> balneazione come anche del<strong>la</strong>quoti<strong>di</strong>ana fruizione <strong>per</strong> i citta<strong>di</strong>ni. L’intervento sul<strong>la</strong> fascia costiera potrà offrire ai citta<strong>di</strong>ni un luogo incui riconoscersi, o sviluppare attività che rivivifichino l’intero litorale: un punto <strong>di</strong> riferimentoimportante <strong>per</strong> il futuro sviluppo turistico dell’intera città.In linea con il ripascimento e <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>rizzazione del tratto <strong>di</strong> costa tra Capo Soprano ed il Fiume Ge<strong>la</strong> sisegna<strong>la</strong> <strong>la</strong> ubicazione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> parcheggi territoriali ad est e ad ovest del Porto Rifugio, o del suoeventuale potenziamento.Altro grande parcheggio territoriale, a servizio del tratto <strong>di</strong> costa a cavallo del<strong>la</strong> Lanterna, vieneenucleato dal<strong>la</strong> Zona B del tessuto novecentesco tra il Centro Storico e <strong>la</strong> fascia a Mare. La ubicazione<strong>di</strong> ulteriori parcheggi territoriali a servizio del<strong>la</strong> fruizione del mare, soprattutto <strong>per</strong> <strong>la</strong> parte ad est del<strong>la</strong>“Conchiglia”, viene demandata al Piano Partico<strong>la</strong>reggiato dell’arenile (PE14).5.1.e3 La Costa <strong>di</strong> Macchitel<strong>la</strong>Questo tratto <strong>di</strong> costa risulta attualmente separato dal circuito complessivo del litorale del<strong>la</strong> città ed nonè agevolmente raggiungibile se non da parte dei residenti <strong>di</strong> un ridotto intorno.Il Piano prevede <strong>di</strong> valorizzare questo tratto <strong>di</strong> costa dalle notevoli caratteristiche <strong>di</strong> pregio con leseguenti misure: a) potenziamento dell’asse costiero costituito dal Viale Fontanarossa, quasiraddoppiandone <strong>la</strong> carreggiata, e prevedendo il suo raccordo <strong>di</strong>retto con <strong>la</strong> Via Mare; b) ubicazione <strong>di</strong>parcheggi territoriali tra Viale Fontanarossa e l’arenile; c) previsione <strong>di</strong> una passeggiata pedonale aridosso dell’arenile nel tratto tra il campo sportivo ad ovest ed il grande spiazzo ad est; d) sistemazionea verde pubblico nell’area filtro tra <strong>la</strong> passeggiata e Viale Fontanarossa.5.1.e4 ManfriaIl valore turistico che <strong>la</strong> zona possiede è stato più volte messo in evidenza. Qui vogliamo sottolinearecome un’area ricca <strong>di</strong> presenze naturalistiche ed archeologiche meriti <strong>di</strong> essere valorizzata e inserita inun contesto <strong>di</strong> riferimento più ampio.Il Piano prevede che, compatibilmente ai vincoli naturalistici, qui siano realizzati anche inse<strong>di</strong>amentialberghieri capaci <strong>di</strong> offrire al turista una vasta gamma <strong>di</strong> servizi in aggiunta al<strong>la</strong> semplice fruizione delmare. Questi inse<strong>di</strong>amenti dovranno essere inseriti nel paesaggio con tutta l’accortezza che il casosuggerisce, al fine <strong>di</strong> migliorare l’offerta ma anche <strong>di</strong> arricchire, con architetture <strong>di</strong> pregio, il contestopaesaggistico.Il Piano prevede che a Manfria possano essere realizzati circa 2000 posti letto, corrispondenti a circa1000 stanze.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 42


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.1.f Le Aree <strong>per</strong> Attività Artigianali e Commerciali.5.1.f1 Criteri progettuali, generalitàIl PRG prevede due ambiti destinati ad attività produttive e servizi connessi. Essi sono ubicatistrategicamente in modo che possano essere garantite una facile accessibilità <strong>di</strong> tipo territoriale, unaampia viabilità interna, e, dove possibile, <strong>la</strong> vicinanza con altre strutture produttive preesistenti in mododa favorire una economia <strong>di</strong> aggregazione.Si prevede che in tali aree si ubicheranno attività produttive che, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quelle “industriali”,siano più sensibili ad una certa vicinanza al centro abitato e tra queste si considerano anche le attivitàcommerciali all’ingrosso. Si escluderanno invece le attività commerciali al dettaglio.5.1.f2 L’Area <strong>di</strong> Contrada FiaccaventoL’Area si trova lungo <strong>la</strong> SS117bis, nel tratto compreso tra <strong>la</strong> nuova rotatoria da cui partirà ilcompletamento del collegamento viario con l’Area ASI e quel<strong>la</strong> più a sud dove <strong>la</strong> SS117bis abbandonail suo tracciato originario con una deviazione che le <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> effettuare in sopraelevazionel’attraversamento dell’area ferroviaria.L’area, già occupata da alcune strutture produttive, è stata implementata e rior<strong>di</strong>nata in previsione <strong>di</strong> unpossibile sviluppo. A meno <strong>di</strong> una picco<strong>la</strong> area <strong>di</strong> circa 1,7 ha posta sul <strong>la</strong>to ovest del<strong>la</strong> SS117bis acompletamento <strong>di</strong> alcuni inse<strong>di</strong>amenti esistenti, <strong>la</strong> maggior parte del<strong>la</strong> previsione si sviluppa inContrada Fiaccavento a ridosso del <strong>la</strong>to est del<strong>la</strong> SS117bis.L’area <strong>di</strong> estensione maggiore (37 ha), ha una forma abbastanza rego<strong>la</strong>re ed è longitu<strong>di</strong>nalmente<strong>per</strong>corsa da una strada che, seguendo l’andamento orografico e rispettando l’or<strong>di</strong>tura degli inse<strong>di</strong>amentiesistenti, si situa quasi paralle<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong> SS117bis.Complessivamente, l’impianto urbanistico dell’area si basa sul<strong>la</strong> strada interna che, <strong>per</strong>correndolongitu<strong>di</strong>nalmente tutta l’area, <strong>la</strong> sud<strong>di</strong>vide in due parti e <strong>per</strong>mette una sud<strong>di</strong>visione dei lottitrasversalmente al<strong>la</strong> strada stessa.La strada longitu<strong>di</strong>nale nord-sud, inoltre, crea un’alternativa al<strong>la</strong> SS117bis e <strong>per</strong>mette sia <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione<strong>di</strong> mezzi pesanti all’interno del<strong>la</strong> zona, contribuendo in tal senso ad alleggerire il traffico re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong>SS117bis, sia una circo<strong>la</strong>zione locale che non impegna <strong>la</strong> SS117bis.L’accessibilità all’area è garantita da tre gran<strong>di</strong> sno<strong>di</strong>, uno all’estremo nord, uno al centro, unoall’estremo sud.5.1.f3 L’Area <strong>di</strong> Contrada PoggiL’area, oggetto anche <strong>di</strong> specifica pianificazione attuativa (PE10) si trova subito fuori dal centro abitato,imme<strong>di</strong>atamente a nord del<strong>la</strong> Tangenziale, sul <strong>la</strong>to est <strong>di</strong> Via Butera lungo una <strong>di</strong>rettrice che, già datempo, è stata scelta dagli o<strong>per</strong>atori del settore come sede <strong>di</strong> un certo numero <strong>di</strong> attività produttive.La ubicazione strategica dell’area conferma l’intuizione degli o<strong>per</strong>atori e cerca <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare le lorospinte evitando che, nel tempo, l’asse <strong>di</strong> Via Butera sia interessato in modo casuale da inse<strong>di</strong>amentiproduttivi, concentrando piuttosto gli stessi su una unica area <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni significative (circa 24 ha).Rinviando al<strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione Descrittiva del progetto <strong>di</strong> PE <strong>per</strong> le questioni <strong>di</strong> dettaglio qui interessaevidenziare che l’accessibilità dell’area è stata curata in modo da evitare incroci a raso tra i veicoli inentrata o uscita dall’area ed i veicoli provenienti dal<strong>la</strong> Tangenziale o da Via Butera.5.1.f4 Le Aree <strong>per</strong> Attività Commerciali al DettaglioIl PRG prevede che, <strong>per</strong> quanto possibile, le aree <strong>per</strong> il commercio al dettaglio facciano parte del tessutocitta<strong>di</strong>no, o se, ubicate marginalmente ad esso, si trovino al <strong>di</strong> qua del<strong>la</strong> Grande Tangenziale.All’interno <strong>di</strong> questo criterio generale il PRG ha previsto nuove aree <strong>per</strong> gran<strong>di</strong> e me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong>ven<strong>di</strong>ta al dettaglio in corrispondenza <strong>di</strong> tre gran<strong>di</strong> assi (il nuovo asse <strong>di</strong> collegamento tra <strong>la</strong> SS115all’altezza dell’IPSIA e <strong>la</strong> Tangenziale, su Via Butera subito al <strong>di</strong> quà del<strong>la</strong> Tangenziale, su ViaSettefarine anch’essa al bordo del centro abitato), in prossimità del centro fieristico (20% del<strong>la</strong> ZonaD3.2).Per il resto ha confermato le aree commerciali ubicate su Via Venezia, su Viale Cortemaggiore(Macchitel<strong>la</strong>), su Via Butera all’incrocio con l’ex asse ferroviario.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 43


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.1.g Le Previsioni del PRG nel Territorio A<strong>per</strong>to.5.1.g1 GeneralitàLe strategie seguite dal Piano sul territorio a<strong>per</strong>to si riferiscono <strong>per</strong> lo più al<strong>la</strong> grande viabilità ed alleinfrastrutture dei trasporti.Il Piano recepisce le previsioni sovraor<strong>di</strong>nate e, in alcuni casi o aspetti specifici, suggerisce alcunemo<strong>di</strong>fiche, utili alle strategie del Piano.5.1.g2 Il Tracciato AutostradaleIl PRG riporta il tracciato dell’autostrada Siracusa-Ge<strong>la</strong>, così come approvato dagli organi competenti,<strong>per</strong> il tratto compreso tra il confine comunale con Acate ed il Torrente Maroglio. Per il tratto successivo,solo vagamente accennato nel<strong>la</strong> documentazione <strong>di</strong>sponibile, il PRG “suggerisce” un <strong>per</strong>corso che,insieme alle esigenze p<strong>la</strong>no-altimetriche <strong>di</strong> un tracciato autostradale, si inserisca armonicamente nel<strong>la</strong>trama viaria complessiva del territorio e più in partico<strong>la</strong>re nel<strong>la</strong> Piana.Come già detto altrove <strong>la</strong> Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> ha <strong>la</strong> conformazione <strong>di</strong> una semiellisse con l’asse maggiorecoincidente con <strong>la</strong> linea <strong>di</strong> costa. Questa configurazione è ancora più accentuata ad ovest del FiumeGe<strong>la</strong>, cioè nel<strong>la</strong> parte <strong>di</strong> territorio entro cui si dovrà sviluppare il prolungamento verso Licata deltracciato autostradale. Tale configurazione suggerisce che anche <strong>la</strong> viabilità in <strong>di</strong>rezione est-ovestmantenga quanto più possibile un andamento semiellittico omologo che eviti tagli impropri al<strong>la</strong>pezzatura del territorio, interessato ra<strong>di</strong>almente, e con una certa rego<strong>la</strong>rità, da preesistenti viabilità e dacorsi d’acqua.Secondo tale logica, si è proposto un tracciato che una volta raggiunta <strong>la</strong> SS117bis fosse omologoall’andamento del piede dei rilievi posti a nord del<strong>la</strong> Piana, tra il Castelluccio ed il TorrenteRoccazzelle; da qui poi il tracciato attraversa sub-<strong>per</strong>pen<strong>di</strong>co<strong>la</strong>rmente i rilievi che chiudono <strong>la</strong> Piana adovest, passando nel<strong>la</strong> incisione a nord <strong>di</strong> Poggio Roberto <strong>per</strong> raggiungere <strong>la</strong> SV Caltanissetta-Ge<strong>la</strong> nelpunto dello svincolo <strong>di</strong> quest’ultima <strong>per</strong> <strong>la</strong> SS115, nei pressi del Torrente <strong>Comune</strong>lli subito fuori ilterritorio comunale.Tale tracciato <strong>per</strong>mette un collegamento <strong>di</strong>retto con <strong>la</strong> SV Caltanissetta-Ge<strong>la</strong> rendendo non piùnecessaria <strong>la</strong> realizzazione dell’ultimo tratto <strong>di</strong> quest’ultima (8°Lotto) tra Manfria e <strong>la</strong> Contrada Amato.La eventuale realizzazione <strong>di</strong> quest’ultimo tratto comporterebbe il problema dell’attraversamento <strong>di</strong> unazona ad alto pregio paesaggistico ed il <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> convogliare il traffico nel<strong>la</strong> parte <strong>di</strong> Piana più a ridossodel<strong>la</strong> costa che invece sempre più va configurandosi come ambito <strong>di</strong> iniziative turistiche, cometestimoniato dalle numerose varianti approvate negli ultimi anni.Il tracciato autostradale proposto <strong>per</strong>mette, invece, <strong>di</strong> deviare subito più a nord il traffico veico<strong>la</strong>re <strong>di</strong>passaggio proveniente da Caltanissetta e sposta il traffico in entrata ed uscita <strong>per</strong> Caltanissetta su ViaButera, che l’eventuale entrata da est renderebbe invece sostanzialmente sottoutilizzato. La Via inquestione è inoltre facilmente potenziabile e corre in un ambito <strong>di</strong> territorio non caratterizzato da pregipaesaggistici o ambientali.5.1.g3 Collegamento pedemontano tra Manfri ed il CastelluccioNell’ambito del<strong>la</strong> viabilità territoriale il PRG prevede il collegamento <strong>di</strong>retto tra <strong>la</strong> SS115 in localitàManfria e <strong>la</strong> SS117bis all’altezza del Castelluccio.Si tratta <strong>di</strong> una nuova previsione solo nel tratto pedemontano tra Manfria e il Torrente Roccazzelle nelpunto in cui questo, da nord-ovest, entra nel<strong>la</strong> Piana. A partire da qui ci si collega al<strong>la</strong> pedemontanaesistente che raggiunge <strong>la</strong> SS117bis all’altezza del Castelluccio.Nel suo insieme <strong>la</strong> nuova strada viene a costituirsi come ulteriore alternativa <strong>di</strong> mobilità soprattutto <strong>per</strong>coloro che dall’entroterra che confluisce sul<strong>la</strong> SS117bis possono <strong>di</strong>rigersi sul versante collinare <strong>di</strong>Manfria che guarda <strong>la</strong> Piana, e viceversa, senza dovere entrare nel centro abitato (come invece oggisono costretti a fare) o senza dover raggiungere almeno <strong>la</strong> Grande Tangenziale <strong>di</strong> nuova previsione.5.1.g4 L’Aeroporto <strong>di</strong> Ponte OlivoCon D.A. n. 114 del 31/05/2000 è stata approvata <strong>la</strong> variante al PRG re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> unainfrastruttura aeroportuale in Contrada Ponte Olivo al posto del<strong>la</strong> pista d’atterraggio militare ormai in<strong>di</strong>suso. Il Piano recepisce tale variante e <strong>la</strong> struttura nel territorio, rafforzando <strong>la</strong> viabilità che a questaafferisce.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 44


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleL’area in oggetto ricade ad est del Castelluccio, in una zona pianeggiante, ed è servita dal<strong>la</strong> SS117 bis,sul<strong>la</strong> quale confluisce, lo ricor<strong>di</strong>amo, il traffico da Enna e Catania.5.1.g5 Il Porto CommercialeIl Piano Rego<strong>la</strong>tore Portuale prevede l’ampliamento del Porto Rifugio che attualmente ha le seguenticaratteristiche: specchio acqueo, mq 123.500; su<strong>per</strong>ficie a terra, mq 25.500; banchine o<strong>per</strong>ative, ml 840; fondali: fino a –5 m, <strong>per</strong> 840 ml.Il progetto <strong>di</strong> ampliamento prevede il prolungamento delle <strong>di</strong>ghe, e <strong>la</strong> costruzione ex-novo del<strong>la</strong> <strong>di</strong>gasopraflutto <strong>per</strong> raggiungere le seguenti <strong>di</strong>mensioni:IV) sviluppo <strong>di</strong>ga sopraflutto, ml. 1.950;V) sviluppo <strong>di</strong>ga sopraflutto, ml 1.050;VI) sviluppo banchine darsena commerciale ind., ml 2.078;VII) sviluppo banchine darsena peschereccia, ml 978;VIII) sviluppo banchine darsena turistica ml 668;Già in occasione del<strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione dello Schema <strong>di</strong> Massima erano state messe in evidenza leproblematiche re<strong>la</strong>tive al potenziamento del Porto Rifugio a scopo commerciale-industriale. In quel<strong>la</strong>stessa sede era stato evidenziato come il Porto, <strong>per</strong> le sue caratteristiche <strong>di</strong>mensionali e fisiche, nonché<strong>per</strong> <strong>la</strong> sua collocazione urbana, fosse più adatto ad un potenziamento finalizzato all’ormeggio <strong>di</strong>imbarcazioni da <strong>di</strong>porto e pescherecce, mentre <strong>la</strong> collocazione <strong>di</strong> un nuovo porto commerciale andasseinserita oltre il Fiume Ge<strong>la</strong>, in corrispondenza dell’Area Industriale.La realizzazione <strong>di</strong> un nuovo Porto Commerciale in sostituzione e/o ampliamento del Porto Rifugiocomporterebbe un notevole impatto nei riguar<strong>di</strong> del<strong>la</strong> viabilità costiera urbana che vedrebbe appesantirsi<strong>di</strong> nuovi flussi <strong>di</strong> traffico re<strong>la</strong>tivi a mezzi pesanti, e porterebbe al<strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> capannoni, magazzinied aree recintate completamente estranee al<strong>la</strong> zona del Parco Archeologico delle Mura Puniche <strong>di</strong> CapoSoprano, posta imme<strong>di</strong>atamente a nord del previsto progetto <strong>di</strong> ampliamento.La naturale vocazione del Porto Rifugio e/o del suo futuro ampliamento a porto turistico e peschereccio,ed eventualmente anche passeggeri, risponde meglio alle caratteristiche del<strong>la</strong> fascia costiera tra Manfriaed il Fiume Ge<strong>la</strong> costituita da un nastro continuo <strong>di</strong> emergenze archeologiche, ambientali, naturalistichee architettoniche. Appare infine evidente come <strong>la</strong> previsione del porto commerciale andrebbe aconfliggere con le aspirazioni turistiche del<strong>la</strong> costa gelese, tanto più che il litorale sabbioso <strong>di</strong> fronte al<strong>la</strong>città non costituirebbe più un’attrattiva turistica <strong>per</strong>ché suo antistante specchio d’acqua resterebbe inqualche modo chiuso tra due gran<strong>di</strong> strutture portuali e sarebbe inevitabilmente inquinato.In linea con questi argomenti si è espressa <strong>la</strong> delibera <strong>di</strong> CC n.80 del 25.06.96 “Determinazioni sulloSchema <strong>di</strong> Massima” <strong>la</strong> quale richiede che il nuovo Porto Commerciale sia previsto comel’ampliamento multifunzionale del Porto Iso<strong>la</strong> (cfr. pag.3 Allegato al<strong>la</strong> delibera) e che <strong>la</strong> fascia a maretra il Porto Rifugio ed il nuovo Porto Commerciale sia rivalutata <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>retta fruizione del mare informa <strong>di</strong>retta e non artificiale (cfr. pag 5 Allegato al<strong>la</strong> delibera).Cionon<strong>di</strong>meno, <strong>la</strong> previsione del Nuovo Porto Commerciale ad ampliamento del Porto Rifugio rispondead un Piano Rego<strong>la</strong>tore Portuale approvato nel 1986 e l’intervento in oggetto, con Decreto 31 gennaio2002dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, è stato inserito nell’elenco degli interventi <strong>di</strong> potenziamento delleinfrastrutture portuali da finanziare con le risorse del POR Sicilia 2000/2006.A motivo del<strong>la</strong> complessità del<strong>la</strong> questione, il PRG da una parte ha scelto <strong>di</strong> non graficizzare <strong>la</strong>previsione del nuovo Porto Commerciale ad ampliamento del Porto Rifugio, ma al contempo ha evitatoprevisioni che rendessero impossibile tale realizzazione qualora, con auspicabili ritocchi cheri<strong>di</strong>mensionino l’impatto del<strong>la</strong> nuova infrastruttura, si decidesse conclusivamente <strong>di</strong> realizzarlo incorrispondenza <strong>di</strong> Capo Soprano.5.1.h Il Recu<strong>per</strong>o Urbanistico.5.1.h1 GeneralitàIl termine recu<strong>per</strong>o, da un certo punto <strong>di</strong> vista, va applicato secondo aspetti <strong>di</strong>versi a temi <strong>di</strong>versi delterritorio e dell’impianto urbano <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 45


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleUn territorio antropizzato è un organismo vivo, e se non è stato adeguatamente alimentato e, soprattutto,se ha subito traumi, come ogni organismo debilitato deve “recu<strong>per</strong>are” tono e livello <strong>di</strong> energie adeguateal “tempo presente”.Così si può usare il termine “recu<strong>per</strong>o” non solo riferendoci allo stato degradato dell’e<strong>di</strong>lizia ma anche<strong>per</strong> una produttività capace potenzialmente <strong>di</strong> essere competitiva nel mondo attuale e non ancora ingrado <strong>di</strong> farlo <strong>per</strong>ché non organizzata in termini moderni. Recu<strong>per</strong>are, cioè una produttività all’attualità.5.1.h2 Recu<strong>per</strong>o anche produttivoAllora <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “recu<strong>per</strong>o” può essere oggi usata sempre più, secondo una <strong>la</strong>rga accezione del termine,tuttavia essa riserva ancora un suo significato specifico rispetto al patrimonio e<strong>di</strong>lizio degradato edeprezzato. In altri termini, se “recu<strong>per</strong>are le possibilità e le potenzialità <strong>di</strong> un territorio significamobilitare tutta una vitalità impren<strong>di</strong>toriale e <strong>la</strong>vorativa, applicando<strong>la</strong> secondo moderne capacitàorganizzative e tecnologiche alle sue “risorse reali” facendole passare ad uno “sviluppo sostenibile”,par<strong>la</strong>ndo <strong>di</strong> una città resta <strong>per</strong>ò sempre in un primo piano il problema del recu<strong>per</strong>o del suo patrimonioabitativo ed e<strong>di</strong>lizio, quando questo è degradato. E il degrado e<strong>di</strong>lizio e urbanistico <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> èemblematico!Già si è par<strong>la</strong>to a lungo dei problemi produttivi, ma come si è accennato, il chiedersi “se si debba primaprocedere ad un moderno “recu<strong>per</strong>o produttivo”, o a quello e<strong>di</strong>lizio è questione <strong>di</strong>fficile a risolversi e,presa genericamente, è questione inutile.Per Ge<strong>la</strong> è necessario porre con urgenza il problema del “recu<strong>per</strong>o produttivo”, ma è più che urgente,imme<strong>di</strong>ato, far mano al recu<strong>per</strong>o urbano e dei tessuti abitativi. La scossa culturale che questo significaappare <strong>per</strong> <strong>la</strong> città <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> come l’inizio <strong>di</strong> un movimento vitale e capace <strong>di</strong> orizzonti e <strong>di</strong> s<strong>per</strong>anzenuove tale da poter attivare, in parallelo, tutto lo scenario del “recu<strong>per</strong>o produttivo”.5.1.h3 Imme<strong>di</strong>ato il Recu<strong>per</strong>o del<strong>la</strong> CittàLa crescita <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, a partire dal dopoguerra, ha origini <strong>di</strong>verse. In una moderna con<strong>di</strong>zionedell’economia era <strong>la</strong> stessa ubicazione del<strong>la</strong> città, destinata ad attrarre popo<strong>la</strong>zione. Essa è in unapianura, in riva al mare, nel punto baricentrico <strong>di</strong> un golfo che è linea terminale verso cui degradalentamente un’ampia conca agrico<strong>la</strong>.Ma non c’è dubbio che emerge come fenomeno capace <strong>di</strong> attrazione l’instal<strong>la</strong>zione del “Petrolchimico”.Per varie ragioni, comunque, Ge<strong>la</strong> dai circa 30.000 abitanti originari passa nel 1951 a 43.000. nel ‘61 a55.000, nel ‘71 a 67.000, nell’81 a 75.000, nel ‘91 a80.000. Paralle<strong>la</strong>mente all’aumento demografico si costruiscono case. La corsa all’e<strong>di</strong>ficazione sicomprende ancora meglio se si tiene conto che nel ‘51 l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affol<strong>la</strong>mento era <strong>di</strong> 2,78 abitanti <strong>per</strong>vano, e nel ‘61 ancora <strong>di</strong> 2,09, mentre al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> corsa, nel 1991 <strong>di</strong> 0,94 <strong>per</strong> vano. Questo secondo idati ISTAT che, sovente, vengono ritenuti sottostimati.In rapporto al<strong>la</strong> città <strong>la</strong> crescita è <strong>di</strong> grande consistenza. La tensione <strong>la</strong>vorativa e realizzativa <strong>per</strong> esserecompresa nel suo significato sociale va valutata in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva debolezza del<strong>la</strong> strutturaeconomica impren<strong>di</strong>toriale e <strong>di</strong>rigenziale, e al<strong>la</strong> conseguente incapacità <strong>di</strong> far fronte al fenomeno concapacità <strong>di</strong> sintesi. Sono mancate anche le capacità <strong>di</strong> far crescere quelle ossature citta<strong>di</strong>ne e civichecapaci <strong>di</strong> condurre in processi armonici e unitari, le vitalità che in qualche modo si sono manifestate. Ilpatrimonio e<strong>di</strong>lizio realizzato nel<strong>la</strong> “corsa” è così risultato una certa parte (quel<strong>la</strong> soprattutto delleespansioni degli anni ‘50 e ‘60 e attorno al Centro Storico <strong>di</strong> impianto federiciano) accorpata, contessuti molto serrati in cui il “pieno” è prevalente sul ”vuoto”. Bisogna aggiungere che sono riscontrabilievidenti carenze, anche se solo igienicamente e <strong>per</strong> <strong>la</strong> prevalenza <strong>di</strong> pieni; l’impianto, in queste parti <strong>di</strong>Ge<strong>la</strong>, in realtà possiede comunque una qualità formale che riflette un singo<strong>la</strong>re or<strong>di</strong>ne civico in cui gliinterventi, seppure abusivi, hanno seguito l’andamento dell’impianto preesistente.Il resto è come un enorme <strong>di</strong>sseminato <strong>di</strong> manufatti e<strong>di</strong>lizi senza coesione e legami sufficienti, <strong>per</strong> cuil’e<strong>di</strong>ficazione si è manifestata secondo <strong>la</strong> convergenza <strong>di</strong> tre tipologie:A) Residenziale privata;B) E<strong>di</strong>lizia economica e popo<strong>la</strong>re;C) Abusiva.L’impatto visivo ed il degrado che appare viene confermato dal<strong>la</strong> quantità del<strong>la</strong> tipologia Abusiva (C) edal<strong>la</strong> stima del<strong>la</strong> <strong>per</strong>centuale che questa raggiunge rispetto a tutto il costruito.È un regime <strong>di</strong> “auto-costruzione” che <strong>per</strong>ò non è del genere “baraccamento”, nè delle “bidonville”, matende ad una e<strong>di</strong>lizia piccolo borghese, con fenomeni <strong>per</strong>fino lussuosi negli interni, mentre gli esterni<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 46


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generalesono trascurati e non finiti, e abbandonato è lo spazio tra casa e casa. In questo regime vengonorealizzati quasi 6.000.000 <strong>di</strong> mc abitativi!Un colpo d’occhio al<strong>la</strong> p<strong>la</strong>nimetria <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> e al rapporto tra l’area urbanizzata e le aree <strong>di</strong> Settefarine e<strong>di</strong> Margi pressocchè tutte impegnate dall’abusivismo, sia pure con <strong>la</strong>rghe macchie libere, mostra comequeste occupino più o meno <strong>la</strong> metà dell’intiero sistema urbano.Questi dati confermano l’impressione visiva che si ha arrivando a Ge<strong>la</strong> e rendono evidente quanto siacentrale, <strong>per</strong> <strong>la</strong> futura storia del<strong>la</strong> città, l’avvio <strong>di</strong> una svolta che coincide con un inizio <strong>di</strong> un recu<strong>per</strong>odei tessuti e<strong>di</strong>ficati. Un inizio imme<strong>di</strong>ato! La conclusione è cioè che il recu<strong>per</strong>o dei vasti tessuti abitatividegradati, non può seguire <strong>la</strong> logica che <strong>di</strong>ce: “prima risanare e <strong>la</strong>nciare l’economia e poi rifarsi <strong>la</strong>casa”. Questo <strong>per</strong>ché il degrado e<strong>di</strong>lizio ha favorito l’aumento del degrado sociale e proprio unambiente fisico del tipo che si è determinato a Ge<strong>la</strong> frena lo s<strong>la</strong>ncio <strong>di</strong> una ripresa economica cheinsieme è ammodernamento <strong>di</strong> tutto il sistema produttivo.Quale azienda può rior<strong>di</strong>nare i suoi campi e i suoi e<strong>di</strong>fici, se non rior<strong>di</strong>na prima <strong>la</strong> sede dove o<strong>per</strong>ano icervelli e dove vivono gli uomini? Quale città può ri<strong>la</strong>nciare <strong>la</strong> sua espansione, e il rior<strong>di</strong>no produttivodel suo inter<strong>la</strong>nd se non rior<strong>di</strong>na se stessa?Il recu<strong>per</strong>o dell’ambiente urbano è cioè parte costitutiva e trainante <strong>di</strong> un momento <strong>di</strong> cambiamento cheè culturale, prima che economico-produttivo.5.1.h4 Difficoltà del Recu<strong>per</strong>o casa <strong>per</strong> casaLa vastità del degrado e<strong>di</strong>lizio e <strong>di</strong> quartiere fa considerare come sia poco realizzabile un recu<strong>per</strong>oe<strong>di</strong>lizio, cioè come sia <strong>di</strong>fficile dar vita ad un fenomeno <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong> risanamento, restauro o ricostruzionecasa <strong>per</strong> casa.Ciò, tra l’altro, è reso più complicato dal fatto che è molteplice l’irrego<strong>la</strong>rità dell’abusivismo <strong>di</strong>Settefarine e Margi. Tre sono “i tipi” <strong>di</strong> irrego<strong>la</strong>rità che pongono questo patrimonio ai margini del<strong>la</strong>legge e cioè:A) irrego<strong>la</strong>rità amministrativa: le costruzioni non hanno <strong>per</strong>messo rego<strong>la</strong>re <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione;B) una <strong>di</strong>ffusa irrego<strong>la</strong>rità dal punto <strong>di</strong> vista delle norme antisismiche.Le strutture non ne hanno tenuto conto e sono sottocalco<strong>la</strong>te. Perciò esse sonointrinsecamente inadeguate a fornire <strong>la</strong> sicurezza fisica <strong>di</strong> cui <strong>la</strong> comunità ha<strong>di</strong>ritto nell’eventualità <strong>di</strong> terremoti.C) L’irrego<strong>la</strong>rità tipologica.Molte delle case sono <strong>di</strong>mensionate <strong>per</strong> <strong>la</strong> famiglia “dell’auto-costruttore” o meglio <strong>per</strong> l’immagine chedel<strong>la</strong> propria famiglia aveva nel momento del progetto del<strong>la</strong> propria casa, talora proiettata anche <strong>per</strong>ospitare le successive generazioni del<strong>la</strong> sua famiglia.Se <strong>la</strong> prima irrego<strong>la</strong>rità è <strong>per</strong> così <strong>di</strong>re risolubile, in via <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti legis<strong>la</strong>tivi, <strong>la</strong> seconda e <strong>la</strong> terzasono <strong>di</strong>fficilmente sanabili.La seconda pone come ostativa ad ogni “aggiustamento <strong>di</strong> legge” l’ipotesi <strong>di</strong> un eventuale sisma.La terza certamente obbliga a riflettere sul<strong>la</strong> vicenda e sul <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> fondo ad avere <strong>la</strong> “propria casa”,che ha motivato buona parte del<strong>la</strong> vasta azione <strong>di</strong> autocostruzione, ma insieme spinge a chiedersi sino ache punto queste “tipologie” non pongono <strong>di</strong> <strong>per</strong> se stesse <strong>di</strong>fficoltà a inserirsi in un mercato, e partonoquin<strong>di</strong> in con<strong>di</strong>zioni deprezzate, non solo <strong>per</strong> <strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> urbanizzazione e <strong>per</strong> il deso<strong>la</strong>ntepaesaggio che compongono, ma anche <strong>per</strong> <strong>la</strong> stessa organizzazione funzionale <strong>di</strong> molti e<strong>di</strong>fici.Le considerazioni ora esposte rendono <strong>di</strong>fficile procedere ad un “recu<strong>per</strong>o” che sia fondamentalmentee<strong>di</strong>lizio, (cioè casa <strong>per</strong> casa!) senza provvedere, anche, al recu<strong>per</strong>o urbanistico <strong>di</strong> tutta <strong>la</strong> zona.5.1.h5 Recu<strong>per</strong>o e Restauro UrbanisticoAllora, Recu<strong>per</strong>o e “Restauro urbanistico” avviano, in sostanza, una vera e propria “riqualificazioneurbana” e tutta un’azione che acquista un deciso valore culturale. E’ una città che riorganizza se stessa eriformu<strong>la</strong> non solo <strong>la</strong> sua funzionalità, l’or<strong>di</strong>namento fisico dei suoi servizi e delle sue istituzioni, mache ricompone parti consistenti del suo paesaggio urbano.Il “Restauro Urbanistico” è occasione anche <strong>di</strong> valutare criticamente le forme che <strong>la</strong> città ha assuntonell’ultimo <strong>per</strong>iodo, quelle coincidenti con <strong>la</strong> situazione compromessa che va recu<strong>per</strong>ata.Affiora allora anche qualcosa <strong>per</strong>fino <strong>di</strong> positivo che a prima vista potrebbe sfuggire o esseresottovalutato: l’auto-costruzione ha seguito, in certe maniera, <strong>la</strong> legge formale dell’antico e<strong>di</strong>ficato” enon solo nelle aree <strong>di</strong> cui più sopra si è detto e che hanno seguito l’impianto <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici lineari inauguratosubito dopo il 1950 a partire dal centro federiciano.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 47


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleSe si considerano le città europee, viene sovente da constatare come negli ultimi tre secoli si siaverificata una sovrapposizione <strong>di</strong> forme. E questo si esprime nelle p<strong>la</strong>nimetrie <strong>di</strong> pezzi <strong>di</strong> città, odell’intera città nei casi <strong>di</strong> vasti rior<strong>di</strong>ni <strong>per</strong> esempio in seguito a <strong>di</strong>stinzioni. La sovrapposizione <strong>di</strong>forme risente in corrispondenza agli stili dei vari <strong>per</strong>io<strong>di</strong> e all’azione “professionale” <strong>di</strong> quanti hanno<strong>di</strong>segnato gli eventi urbani. Talvolta ne sono usciti prodotti <strong>di</strong> grande qualità, talvolta prodotti pocoleggibili e poco armonici nei rapporti tra le varie parti.Nel caso <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> le parti abusive, e “autocostruite”, anche se con limitate mo<strong>di</strong>fiche tipologichedell’e<strong>di</strong>ficato rispecchiano “gli allineamenti” tra<strong>di</strong>zionali come forma fondamentale dei tessuti e<strong>di</strong>ficati.Con il rior<strong>di</strong>no delle p<strong>la</strong>nimetrie dei lotti ne esce, a <strong>di</strong>fferenza del senso <strong>di</strong> confusione del paesaggioe<strong>di</strong>ficato, un assetto p<strong>la</strong>nimetrico abbastanza semplice e or<strong>di</strong>nato come attraverso alcuni stu<strong>di</strong> si èpotuto constatare.5.1.h6 L’azione <strong>di</strong> “Recu<strong>per</strong>o Urbanistico” affidata alle linee gommateIl processo tendente al “recu<strong>per</strong>o urbanistico” che il P.R.G. <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> propone, poggia sul sistema viario esull’or<strong>di</strong>namento dei flussi che vale <strong>la</strong> pena riprendere.L’orientamento prevalente delle linee segue <strong>la</strong> forma allungata del<strong>la</strong> città da est ad ovest.Un primo sistema <strong>di</strong> “canali” cogliendo varie opportunità, prima tra tutte <strong>la</strong> Via Venezia, corre nel<strong>la</strong>mezzeria del consistente corpo urbanizzato <strong>di</strong>videndo <strong>la</strong> Piana dalle pen<strong>di</strong>ci del colle su cui è e<strong>di</strong>ficatal’antica Ge<strong>la</strong>. Un secondo sistema è quello del nuovo tracciato che investe territori del<strong>la</strong> Piana.Si tratta <strong>di</strong> un sistema che prevede a monte <strong>di</strong> Via Venezia, opportunatamente <strong>di</strong>stanziata, l’autostradaCT-SR e più a valle <strong>la</strong> grande Tangenziale, al<strong>la</strong> quale con un sistema a pettine <strong>di</strong>retto a sud, in più punti,sono collegate le parti urbane <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.Uno dei denti <strong>di</strong> questo pettine <strong>di</strong> mobilità penetra fino a far parte del<strong>la</strong> nuova ossatura <strong>di</strong> “centralitàurbana”, che è quel<strong>la</strong> stessa e che noi abbiamo chiamato “Centralità Nuova o a Cuneo”, il <strong>di</strong>segnourbano <strong>di</strong> questa zona si giova come già accennato, <strong>di</strong> un cuneo <strong>di</strong> territorio libero e esistente tra i duegran<strong>di</strong> quartieri abusivi <strong>di</strong> Settefarine e Margi, e compone una fascia <strong>di</strong> viali sede <strong>di</strong> nuovi allineamenticommerciali e <strong>di</strong> attrezzature, innestando qui spazi a servizio organizzati nel verde. Questi vialipartendo dal<strong>la</strong> testa <strong>di</strong> ciò che si è può chiamare “farfal<strong>la</strong> <strong>di</strong> flussi viari”, si incontrano e <strong>di</strong>segnanoun’asta che, con forma “a manubrio”, si raccorda alle due linee del “secondo sistema <strong>di</strong> centralità” estovest,quello interno al tessuto urbano costruito e <strong>di</strong> cui fa parte Viale Venezia.È questa ossatura centrale del<strong>la</strong> nuova città che vuole determinare uno dei due complessi principali <strong>di</strong>“centralità <strong>di</strong>rezionale” <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.5.1.h6 Recu<strong>per</strong>o Urbanistico e mercato fon<strong>di</strong>arioLa constatazione del degrado è imme<strong>di</strong>ata. Per così <strong>di</strong>re, essa è “verificabile a vista”, e anche se il tuttova analizzato e soppesato in modo da poter passare anche alle in<strong>di</strong>spensabili quantificazioni, tuttavia èimme<strong>di</strong>ata anche <strong>la</strong> deduzione <strong>di</strong> uno stato <strong>di</strong> generale deprezzamento dei beni immobiliari, e<strong>di</strong>ficati ingenere in modo parziale. Questo stato <strong>di</strong> degrado, e <strong>di</strong> conseguente deprezzamento economicodell’e<strong>di</strong>ficato, si rileva in <strong>di</strong>verse zone <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, ma è in partico<strong>la</strong>re caratteristico delle due aree <strong>di</strong>Settefarine e <strong>di</strong> Margi.Lo “stimolo” affinché venga mo<strong>di</strong>ficato l’assetto attuale è determinato dal nuovo <strong>di</strong>segno viario che siapplica ad aree nelle quali il valore dell’e<strong>di</strong>ficato è fortemente compromesso <strong>per</strong> molte ragioni. Vi è inaltri termini un basso valore <strong>di</strong> mercato. La richiesta in queste zone è bassa dal momento che <strong>la</strong> gentenon vuole andare ad abitare in questi tessuti privi <strong>di</strong> qualità e si determina anche una tendenza atrasferirsi altrove come accade a giovani coppie a cui i genitori avevano destinato una parte del<strong>la</strong> lorocasa, ma che, si sono trasferiti fuori Ge<strong>la</strong> o non vogliono risiedere in queste zone.E’ singo<strong>la</strong>re come nel nostro caso si potrà verificare un fenomeno che ha analogie con gli “slums” <strong>di</strong>città americane: un quartiere <strong>per</strong> ragioni <strong>di</strong> degrado progressivo, non registra più un sufficiente livello <strong>di</strong>richieste ad abitarvi, e decade ulteriormente, abbassando <strong>di</strong> conseguenza, via via <strong>di</strong> più, <strong>la</strong> domandaabitativa.Il caso <strong>di</strong> Settefarine e Margi, quartieri mai decol<strong>la</strong>ti nello loro compiutezza, è <strong>di</strong>verso dai casi piùc<strong>la</strong>ssici <strong>di</strong> quegli “slums”. Questi raggiunsero nel maggior numero dei casi una forma “compiuta” <strong>di</strong>quartiere: raggiunto questo sta<strong>di</strong>o furono poi colpiti dal<strong>la</strong> decadenza. Settefarine e Margi non hannoraggiunto una “forma compiuta” <strong>di</strong> quartiere, ma l’analogia del fenomeno è sostenibile <strong>per</strong> quanto siriferisce al<strong>la</strong> tipologia <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o. O meglio, l’analogia esiste pur comportando una<strong>di</strong>fferente con<strong>di</strong>zione dell’o<strong>per</strong>atore:<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 48


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generalea) nel caso degli slums, le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> un “intervento urbanistico”, cioè <strong>di</strong> un recu<strong>per</strong>o generalizzato equin<strong>di</strong> non solo e<strong>di</strong>lizio, sono date sovente dal<strong>la</strong> crescita spontanea dei tessuti urbani esistenti intorno aquelli più degradati dello slums.b) nel caso <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> è un intervento urbanistico <strong>di</strong> natura pubblica da applicarsisull’ossatura generale del<strong>la</strong> città, e che deve “stimo<strong>la</strong>re” il recu<strong>per</strong>ourbanistico generalizzato <strong>di</strong> Settefarine e <strong>di</strong> Margi.L’analogia tra a) e b) sta nel fatto che il fenomeno del<strong>la</strong> “convenienza” che si prefigura è lo stesso:conviene cioé o<strong>per</strong>are su un “livello urbanistico” dal quale far <strong>di</strong>scendere una spinta <strong>per</strong> demolire ericostruire le singole case, dovuta ad un aumento del valore dei suoli <strong>per</strong> via del<strong>la</strong> rivalutazione cheproviene dal<strong>la</strong> contiguità con <strong>la</strong> “Nuova Centralità Direzionale a Cuneo”! Si tratta, <strong>per</strong>tanto, <strong>di</strong> metterein essere un processo elementare da attuare attraverso un intervento urbanistico. Si determinano cosìnuove ragioni <strong>di</strong> attrazione!Negli slums il recu<strong>per</strong>o può essere ricondotto all’azione del rifacimento del<strong>la</strong> struttura generale“interna” al quartiere, <strong>per</strong> arrivare poi a progettare e offrire un nuovo prodotto e<strong>di</strong>lizio-urbanistico. Nelnostro caso <strong>la</strong> struttura generale riguarda pezzi del<strong>la</strong> città “esterni” ai due quartieri, o meglio, che hannofunzioni non solo <strong>di</strong> servizio al quartiere (in parte lo hanno) ma soprattutto esterni, trattandosi <strong>di</strong> una“Centralità <strong>di</strong>rezionale” <strong>di</strong> livello citta<strong>di</strong>no. Le nuove ragioni <strong>di</strong> attrazione <strong>per</strong> Settefarine e Margi vannoattuate progressivamente (strade e servizi in genere calibrati secondo un piano razionale e tempi <strong>di</strong>realizzazione cadenzati) in modo che si renda via via maggiore il valore dei singoli appezzamenti <strong>di</strong>suolo, a <strong>di</strong>scapito <strong>di</strong> quello del rispettivo e<strong>di</strong>ficato. Si deve puntare cioè a determinare con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>mercato <strong>per</strong> <strong>la</strong> quale sia conveniente -e <strong>di</strong> guadagno! - demolire e ricostruire.Questa trasformazione in molti casi si lega ad un vasto riassetto proprietario, e si attua dopo o<strong>per</strong>azioni<strong>di</strong> compraven<strong>di</strong>ta del bene immobiliare esistente (suolo e costruito), <strong>per</strong> sostituire ad esso un nuovobene immobiliare che nel complesso abbia maggior pregio.Nel nostro caso, si avrà un’o<strong>per</strong>azione che in molte occasioni sarà <strong>di</strong> carattere fon<strong>di</strong>ario e insieme <strong>di</strong>carattere sociale, e <strong>di</strong> fatto si potrà in tal modo non pensare <strong>di</strong> “far pagare” chi ha commesso un abuso.Il termine pagare potrebbe infatti sollecitare reazioni poichè corrisponde ad una visione legalista, maessa è impropria nei confronti <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone che, il più delle volte, hanno “buttato” i loro risparmi <strong>per</strong>costruirsi <strong>la</strong> “casa”, <strong>di</strong> cui avevano <strong>di</strong>ritto. Non si “fa pagare” quin<strong>di</strong> chi ha sbagliato, ma si risarciscechi, sbagliando, anche <strong>per</strong> via <strong>di</strong> un contesto sociale e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni più generali che sono statedeterminate dal<strong>la</strong> “<strong>di</strong>scrasia sincronica” <strong>di</strong> cui a si è par<strong>la</strong>to a lungo, ha costruito, ha investito buonaparte dei suoi averi. Si consente cioè un recu<strong>per</strong>o <strong>di</strong> parte del proprio avere a chi, <strong>per</strong> un groviglio <strong>di</strong>ragioni socio-culturali, ha commesso un abuso a fronte <strong>di</strong> un livello <strong>di</strong> vita molto basso e <strong>di</strong> un generico<strong>di</strong>ritto al<strong>la</strong> casa.È in questo senso da valutare, con sempre più attenzione, che immettere gli abusivi nel mercato equivalea recu<strong>per</strong>are ‘‘un pezzo’’ dei loro averi al<strong>la</strong> vita civile, e <strong>per</strong> conseguenza aumentano anche <strong>per</strong> questicitta<strong>di</strong>ni le ragioni <strong>per</strong> <strong>di</strong>minuire quelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> “sommerso” che troppo spesso hannocaratterizzato, in Sicilia, aspetti del<strong>la</strong> produzione e del<strong>la</strong> vita. Il “sommerso è <strong>di</strong> fatto una cultura chepuò correggersi solo “emergendo”, e nel nostro caso l’emersione è molto agevo<strong>la</strong>ta da questacon<strong>di</strong>zione nuova, e cioè: fare entrare a pieno titolo con i propri beni (o con <strong>la</strong> loro monetarizzazione)nel mercato ufficiale del<strong>la</strong> città, quanti ne erano fino ad ora ai margini.5.1.h7 Recu<strong>per</strong>o come qualitàIl “recu<strong>per</strong>o” urbanistico” che si ipotizza <strong>per</strong> Settefarine Margi è, quin<strong>di</strong>, tecnicamente finalizzato aridare sanità al mercato fon<strong>di</strong>ario, consentendone una riqualificazione urbana che, oltre tutto,alleggerisce il peso negativo <strong>di</strong> un degrado che preme in zone limitrofe al<strong>la</strong> parte centrale e più antica <strong>di</strong>Ge<strong>la</strong>. E’, quin<strong>di</strong>, una o<strong>per</strong>azione che contribuisce ad elevare <strong>la</strong> qualità complessiva del<strong>la</strong> nuova Ge<strong>la</strong>.5.1.i Suscettività del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> PRGA questo punto è utile tornare sul <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Piano, giovandoci <strong>di</strong> informazioni e considerazionisviluppate attraverso i capitoli precedenti <strong>per</strong> cogliere meglio, in tal modo, alcuni suoi contenuti, equanto potremmo chiamare le “suscettività” proprie del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> PRG. Le precisazioni fatte sul“triplice” sistema urbanistico <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> si rendono utili <strong>per</strong> tratteggiare alcune proiezioni territoriali del<strong>di</strong>segno urbanistico proposto.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 49


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleInfatti, i tre sistemi urbani che lo compongono, e che sono delimitati da canali principali <strong>di</strong> trafficolineari con <strong>di</strong>rezione ovest-est, sono definiti inoltre a sud dal confine con il mare, e a nord dal<strong>la</strong>tangenziale che <strong>di</strong>vide l’abitato <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> dal<strong>la</strong> Piana.Il <strong>di</strong>segno del<strong>la</strong> Città nel suo insieme si presenta quin<strong>di</strong> “accorpato”, e a nord viene stretto da una fasciache allinea zone ver<strong>di</strong> e <strong>di</strong> servizi, con aree destinate ad e<strong>di</strong>lizia. Questa fascia nord, è delimitata da ungrosso asse stradale che corre tra <strong>la</strong> Via Venezia e <strong>la</strong> tangenziale, al<strong>la</strong> quale è abbastanza vicino,formando una silohuette p<strong>la</strong>nimetrica ad “ali <strong>di</strong> farfal<strong>la</strong>”, il cui corpo coincide con <strong>la</strong> “CentralitàDirezionale a Cuneo”, che come noto sarà l’animatrice <strong>di</strong> quest’area nord.Proprio il senso <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>segno “accorpato” che il PRG prescrive, esprime funzionalmente, e quasisimbolicamente, <strong>la</strong> tendenza delle <strong>di</strong>namiche realizzative, ad effetto centripeto, i cui riflessi potrannoincidere nel<strong>la</strong> <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> valore delle aree, favorendo con decisione, le azioni <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o dei territorimalversati dall’abusivismo.Da questo punto <strong>di</strong> vista è come se il compattamento da nord conducesse <strong>la</strong> città stessa verso <strong>la</strong> cura e <strong>la</strong>guarigione <strong>di</strong> se stessa e, in concreto, delle sue vaste parti più fortemente degradate attraverso una“Riqualificazione Urbanistica”, che <strong>di</strong>versamente sarebbe più <strong>di</strong>fficile. Da un altro punto <strong>di</strong> vistal’effetto centripeto, favorito dal compattamento del<strong>la</strong> forma urbana, agevo<strong>la</strong> anche giochi <strong>di</strong> reciprocitànel<strong>la</strong> e<strong>di</strong>ficazione interna che si creano tra le aree <strong>la</strong>sciate libere dal PRG e quelle occupatedall’abusivismo <strong>di</strong> cui si auspica in certa misura <strong>la</strong> demolizione e ricostruzione. Se <strong>la</strong> <strong>di</strong>namica sempreinsita in questi giochi <strong>di</strong> rinnovo e <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o potrà essere control<strong>la</strong>ta dal<strong>la</strong> futura Gestione del Piano, sipotranno evitare <strong>per</strong> un certo tempo quelle frequenti “proiezioni abitative” che vanno a localizzarsilungo le strade dei flussi del<strong>la</strong> mobilità dei trasporti, da e verso <strong>la</strong> Città. Ciò in genere avviene quando lecittà esauriscono all’interno del loro <strong>per</strong>imetro gli spazi da attribuire alle necessità e<strong>di</strong>ficatorie, madetermina anche quel fenomeno, non sempre facile da guidarsi, che fa prolificare indefinite linee, ono<strong>di</strong>, <strong>di</strong> costruito a destra e a sinistra delle vie extraurbane determinando “effetti <strong>per</strong>iferia” che, se nongiovano al<strong>la</strong> città, ancora meno giovano al<strong>la</strong> campagna. Si tratta <strong>di</strong> quelle conseguenze molto criticate, ein realtà mai adeguatamente affrontate, <strong>di</strong> una <strong>di</strong>ffusione amorfa dei centri urbani in una campagna cheviene considerata quasi come una su<strong>per</strong>ficie inerte, e a <strong>di</strong>sposizione, e al<strong>la</strong> quale <strong>la</strong> modernità non èriuscita a restituire ancora una rinnovata identità.Nel <strong>di</strong>segno del PRG come “raccomandazione”, si propone <strong>di</strong> assumere pienamente <strong>la</strong> prospettiva, giàtratteggiata, <strong>di</strong> un possibile nuovo or<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> vaste fascie agricole fondato, come già si è detto,sulle reti del Turismo Re<strong>la</strong>zionale Integrato (T.R.I.) e sulle “microcentralità” che lo configurano.In questo modo le campagne intorno a Ge<strong>la</strong>, appoggiandosi a questo genere <strong>di</strong> Turismo, potrannoanimarsi con re<strong>la</strong>zioni internazionali organizzate da ogni sua “microcentralità”, e aiutate da tecnologieinformatico-telematiche <strong>la</strong> cui innovazione applicativa era impensabile vent’anni fa. Si animano cosìvasti territori agricoli <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ti “valori” <strong>di</strong> centralità, affinati e potenziati <strong>per</strong> <strong>la</strong> prevista presenzaattrezzata delle cosiddette “porte” del T.R.I.E’ un assetto nuovo dei territori non urbanizzati rispetto al quale <strong>la</strong> città non è più il Centro, e <strong>la</strong>campagna il suo inter<strong>la</strong>nd.La città piuttosto è, e resta, un polo <strong>di</strong> centralità concentrata (“accorpata”), insostituibile <strong>per</strong> il rapportostretto <strong>di</strong> comunicazioni e re<strong>la</strong>zioni umane <strong>di</strong>rette e rapide, proprie del<strong>la</strong> natura urbana, che coinvolgonoun gran numero <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone, presenti ed o<strong>per</strong>anti in “tessuti abitativi serrati”. Se ad uno sguardoaffrettato del <strong>di</strong>segno <strong>la</strong> nuova Ge<strong>la</strong> “accorpata” può apparire una città chiusa, <strong>la</strong> realtà è opposta, datoche realizza una nuova e virtuosa a<strong>per</strong>tura verso il territorio, e ai territori contermini, in modo tale chequesti vengano spinti a dotarsi <strong>di</strong> nuovi e specifici valori <strong>di</strong> centralità. La città, quin<strong>di</strong>, piuttosto è, eresta un polo <strong>di</strong> centralità, ma non è più so<strong>la</strong>; una tipologia nuova <strong>di</strong> piccoli poli <strong>di</strong> centralità si fapresente nel suo inter<strong>la</strong>nd.L’a<strong>per</strong>tura è consolidata dalle attività e dall’intimo rapporto che si determina tra i punti dei tessutiterritoriali <strong>di</strong> produzione (agraria, turistica etc.) e le strutture terziarie che, nel<strong>la</strong> città, servono questerisorse reali in modo moderno. E’ il <strong>di</strong>alogo produttivo stesso che apre reciprocamente le parti, in unrapporto continuo. Il “polo <strong>di</strong> centralità concentrata”, che è <strong>la</strong> città, si lega ad una rete <strong>di</strong> piccolecentralità (o micro-centralità) <strong>di</strong>ffuse sul territorio, in cui il regime dei rapporti interni è meno intensoche nel<strong>la</strong> città, ma che può tendere ad avere vastissime re<strong>la</strong>zioni. Infatti il “turista-villeggiante” delT.R.I., che abita in un punto geografico lontano, (generalmente nell’area Eurome<strong>di</strong>terranea), e del qualeè frequente <strong>la</strong> tendenza “a ritornare” nel<strong>la</strong> microcentralità già frequentata, apre ad un regime costante <strong>di</strong>“rapporti internazionali”, più calmo e approfon<strong>di</strong>to <strong>di</strong> quanto lo consentono solo le re<strong>la</strong>zioni<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 50


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generalecommerciali, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> ricerca, o del turismo saltel<strong>la</strong>nte, che potranno interessare un centro cittàqual’è quello <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.La rete <strong>di</strong> microcentralità che potrà <strong>di</strong>ffondersi a corona, anche oltre i confini tra il comune <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>quello <strong>di</strong> Butera, e le aree <strong>di</strong> Niscemi, Acate e così via, con le varie “porte” <strong>di</strong> cui saranno dotati, lungidal sottrarre “valori <strong>di</strong> centralità” a Ge<strong>la</strong>, al contrario li moltiplicherà. A sua volta Ge<strong>la</strong> con le sue nuoveattrezzature, adeguate ad una popo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> 80.000 abitanti, appoggia e rende possibile l’efficacia del<strong>la</strong>punteggiata <strong>di</strong> stanzialità <strong>di</strong>ffusa nel territorio, propria alle strutture e<strong>di</strong>ficate che ospitano il TurismoRe<strong>la</strong>zionale Integrato (T.R.I).Il <strong>di</strong>segno complessivo del semicerchio territoriale definito dalle colline attorno al<strong>la</strong> Piana, e il cui puntocentrale è Ge<strong>la</strong>, si qualifica così con un <strong>di</strong>segno innovante.L’innovazione sta nel fatto che <strong>la</strong> Ge<strong>la</strong> “accorpata”, con una silohuette assimi<strong>la</strong>bile ad una “soglio<strong>la</strong>striata” come può intravedersi dal<strong>la</strong> sua p<strong>la</strong>nimetria, fa da controcanto al territorio che <strong>la</strong> corona e che,<strong>per</strong> via del T.R.I., si ritroverà ricco <strong>di</strong> re<strong>la</strong>zioni a <strong>la</strong>rghissimo raggio internazionale. Il <strong>di</strong>segno fisico delterritorio è come un ricamo i cui no<strong>di</strong> sono rappresentati dalle micro-centralità del T.R.I. Non si trattapiù <strong>di</strong> un territorio che subisce i fenomeni <strong>di</strong>ffusi, prodotti da una città sia pure moderna, ma <strong>di</strong> unterritorio che <strong>di</strong>segna se stesso con una struttura abitativa e <strong>di</strong> recettività turistica a maglie molto ampie.Tale sistema realizza un controcanto <strong>di</strong> nuovo genere e lo fa organizzando una tipologia <strong>di</strong> città che,prendendo possesso dei suoi rinnovati valori <strong>di</strong> centralità “concentrati” arricchisce i giochi con i valori<strong>di</strong> “centralità” <strong>di</strong>ffusa a rete nel territorio. Non è più <strong>la</strong> città che si “<strong>di</strong>ffonde” nel territorio, secondo letendenze dell’urbanesimo prodotto dall’industrialesimo e che aveva fatto impalli<strong>di</strong>re, e in molti casiannul<strong>la</strong>to, l’antico rapporto città-campagna. Una “città <strong>di</strong>ffusa” nel<strong>la</strong> “campagna” è quel<strong>la</strong> dellearmature urbane, e che ancora insiste nel mondo con un ritmo <strong>di</strong> 170 milioni <strong>di</strong> inurbati ogni anno. Lacampagna stessa si organizza come “città in estensione” riproponendo con modalità precise unaintuizione che fu <strong>di</strong> Giuseppe Samonà negli anni 70 del secolo scorso, e <strong>per</strong> <strong>la</strong> quale “estensione” ètutt’altro che “<strong>di</strong>ffusione”.Questo riferimento teorico è a nostro avviso un sostegno remoto nel tempo che aiuta a comprenderemeglio il ruolo possibile del T.R.I., e come esso corrisponda all’esigenza che ha Ge<strong>la</strong> <strong>di</strong> un ri<strong>la</strong>ncioinnovativo delle sue “risorse reali” a partire dal turismo, dall’agro-alimentare etc.. Quasi in terminiemblematici riportiamo alcune suggestioni del<strong>la</strong> “Città in Estensione”. Diceva allora Samonà “Questo<strong>di</strong>segno del<strong>la</strong> città dovrà essere certamente legato al paesaggio geografico, e dovranno esserlo piùancora, sia <strong>la</strong> città in estensione nel<strong>la</strong> campagna, che i centri minori inclusi in essa. Di essi resta ancoraa<strong>per</strong>to il ruolo che dovranno avere nel nuovo ambiente urbano, che è <strong>la</strong> campagna razionalizzata informa <strong>di</strong> città a<strong>per</strong>ta nei territori non <strong>di</strong> concentrazione. In questa futura formazione <strong>di</strong> spaziourbanizzato avrebbero un valore preminente, gli aspetti caratteristici del paesaggio naturale <strong>per</strong>ché cisono generalmente molto familiari nel rappresentare ciò che spontaneamente abbiamo sotto i nostriocchi del territorio a<strong>per</strong>to sul quale ci troviamo. Tuttavia questi aspetti ci sono familiari e li <strong>per</strong>cepiamoimme<strong>di</strong>atamente, solo negli elementi costitutivi <strong>di</strong> base del paesaggio. Invece il loro insieme presentatutte le complessità e <strong>la</strong> incommensurabilità delle cose che popo<strong>la</strong>no l’ambiente naturale e lo fannoricco <strong>di</strong> emozioni critiche non facilmente <strong>per</strong>cepibili in un ragionamento <strong>di</strong> sintesi”(…) “Si tratta <strong>di</strong> ungrande <strong>di</strong>segno, che non essendo più una affol<strong>la</strong>ta struttura artificiale <strong>di</strong> concentrazione e<strong>di</strong>lizia <strong>per</strong>ragioni economiche <strong>di</strong> servizi o <strong>di</strong> specu<strong>la</strong>zione, <strong>di</strong>venta un fatto <strong>di</strong> nuova architettura, che contribuiràin maniera significativa a porre quesiti partico<strong>la</strong>ri al nuovo spazio artificiale del territorio. Sonoquestioni <strong>di</strong> grande rilevanza che non <strong>di</strong>pendono solo dai nuovi parametri dello spazio agricolo, maanche dai centri urbani che vi sono inseriti, e che pongono interrogativi sostanziali <strong>per</strong> stabilire i criterispecifici <strong>di</strong> stanzialità che dovranno assumere con nuove funzioni in rapporto al<strong>la</strong> campagna <strong>di</strong>venutacittà.Il gioco nuovo dei valori <strong>di</strong> centralità propri <strong>di</strong> una Ge<strong>la</strong> “accorpata”, e dei valori <strong>di</strong> Centralità propridel<strong>la</strong> rete delle micro-centralità nei territori che <strong>la</strong> circondano, va nel<strong>la</strong> <strong>di</strong>rezione delle intuizioni <strong>di</strong>Giuseppe Samonà, ma con un genere <strong>di</strong> attrezzature e <strong>di</strong> vantaggi immaginabili trent’anni fa, invece,oggi possibili.5.1.i Nota esplicativa sulle modalità <strong>di</strong> attuazione delle previsioni <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale.Come meglio dettagliato nelle NTA, il centro urbano viene sud<strong>di</strong>viso in due gran<strong>di</strong> parti. La parte a sud<strong>di</strong> via Venezia, a cui si aggiunge il Vil<strong>la</strong>ggio Al<strong>di</strong>sio, è costituita da tessuti sostanzialmente saturi eviene in<strong>di</strong>viduata come zone A e B (da B1.1 a B4.2) nelle quali si può o<strong>per</strong>are con concessione <strong>di</strong>retta<strong>per</strong>ché il PRG prevede in sede propria le aree <strong>per</strong> i re<strong>la</strong>tivi servizi; e <strong>la</strong> parte a nord <strong>di</strong> via Venezia, a<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 51


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generalemeno del Vil<strong>la</strong>ggio Al<strong>di</strong>sio, nel<strong>la</strong> quale si procederà <strong>per</strong> pianificazioni attuative (PianiPartico<strong>la</strong>reggiati).Le pianificazioni attuative sono connesse in modo artico<strong>la</strong>to alle previsioni <strong>di</strong> PRG al<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> 1:2000.Il PRG in<strong>di</strong>vidua, infatti, con carattere vinco<strong>la</strong>nte i <strong>per</strong>imetri da sottoporre a pianificazionepartico<strong>la</strong>reggiata unitaria.All’interno <strong>di</strong> tali <strong>per</strong>imetri sono da considerarsi come vincolo gli assi viari in<strong>di</strong>cati su sfondo bianco. Sitratta in questo caso <strong>di</strong> previsioni <strong>di</strong> viabilità che costituiscono <strong>la</strong> trama viaria del PRG che il P.P. deverispettare, sotto pena <strong>di</strong> andare in variante allo strumento generale.Per quanto riguarda i servizi da re<strong>per</strong>ire nei P.P. il PRG o<strong>per</strong>a sostanzialmente secondo due <strong>di</strong>versemodalità.Per gli ambiti dei Piani Partico<strong>la</strong>reggiati che sono anche Prescrizioni Esecutive il PRG definisce solo <strong>la</strong>ZTO senza nessuna prescrizione re<strong>la</strong>tiva alle aree a servizio <strong>di</strong> cui al DM 1444/68 da re<strong>per</strong>ire. Talelibertà risponde al fatto che trattasi <strong>di</strong> aree sostanzialmente libere, destinate a verde agricolo nelprecedente PRG. Nei fatti <strong>per</strong>ò si tratta <strong>di</strong> aree in cui <strong>la</strong> localizzazione dei servizi è molto precisa <strong>per</strong>chéle P.E. sono pianificazioni attuative redatte contestualmente al PRG.Per gli ambiti dei Piani Partico<strong>la</strong>reggiati che coinvolgono invece le aree degli ex Piani <strong>di</strong> Recu<strong>per</strong>o ilPRG, oltre al<strong>la</strong> definizione delle ZTO, effettua una parziale localizzazione ed in<strong>di</strong>viduazione delle aree<strong>per</strong> servizi <strong>di</strong> standard. Questa modalità si è resa necessaria:a) <strong>per</strong>ché non vi è corrispondenza biunivoca tra ambiti dei P.R. e zonizzazione <strong>di</strong> PRG. Le zonizzazioni<strong>di</strong> PRG, infatti, (e <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva sud<strong>di</strong>visione in ambiti <strong>di</strong> PP) devono avere <strong>per</strong> quanto possibile unaconfigurazione compatta generatrice <strong>di</strong> un or<strong>di</strong>ne urbano mentre i PR, <strong>per</strong>imetrati con <strong>di</strong>versa logica,in<strong>di</strong>viduavano ambiti <strong>di</strong> intervento dalle forme più irrego<strong>la</strong>ri;b) <strong>per</strong>ché i Piani Partico<strong>la</strong>reggiati, a <strong>di</strong>fferenza dei Piani <strong>di</strong> Recu<strong>per</strong>o ex Lr.37/85, ai fini <strong>di</strong> una piùra<strong>di</strong>cale possibilità <strong>di</strong> riqualificazione, ammettono <strong>la</strong> ristrutturazione urbanistica e prevedono <strong>la</strong>realizzazione <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>lizia. In questo quadro <strong>di</strong> trasformazione urbana non sarebbe stato possibileconfermare tutte le aree a servizi previste dai P.R. ed insieme si è venuto incontro al<strong>la</strong> necessità che inuovi P.P. non mettano in <strong>di</strong>scussione quelle aree a servizi che, ancor più in un quadro <strong>di</strong> generaleriqualificazione, risultano “naturalmente” destinate a ciò a motivo del<strong>la</strong> loro estensione, localizzazione eforma;c) <strong>per</strong> evitare <strong>di</strong> risolvere già a livello <strong>di</strong> PRG <strong>la</strong> sistemazione completa <strong>di</strong> queste aree, e quin<strong>di</strong> del<strong>la</strong>loro auspicata riconfigurazione urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia, <strong>per</strong>ché questo avrebbe comportato: -eccessivauniformità urbana; -astrattezza delle proposte <strong>di</strong> ristrutturazione urbana; -estrema rigi<strong>di</strong>tà delleprevisioni che sarebbero risultate già cogenti a livello <strong>di</strong> PRG.Al<strong>la</strong> luce <strong>di</strong> quanto sopra all’interno degli ambiti dei PP <strong>di</strong> riqualificazione il PRG ha o<strong>per</strong>ato secondotre livelli <strong>di</strong> cogenza re<strong>la</strong>tivamente alle aree a servizi, e cioè:a) ha localizzato ed in<strong>di</strong>viduato alcuni servizi;b) ha localizzato una parte delle restanti aree a servizio ma ha <strong>la</strong>sciato al<strong>la</strong> pianificazionepartico<strong>la</strong>reggiata <strong>la</strong> in<strong>di</strong>viduazione del tipo <strong>di</strong> servizio da prevedere in tali localizzazioni;c) ha <strong>la</strong>sciato al<strong>la</strong> pianificazione attuativa <strong>la</strong> localizzazione e specificazione dei servizi restanti finoall’assolvimento del DM 1444/68.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 52


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.2 SCENARI DERIVANTI DALL’ACCOGLIMENTO DELLE OSSERVAZIONI/OPPOSIZIONI EDA VARI ATTI FORMALI DELL’AMMINISTRAZIONECon nota prot. 28/U del 18.04.2012, dal Progettista incaricato del<strong>la</strong> redazione del<strong>la</strong> Variante Generaleal PRG vigente, sono state trasmesse le controdeduzioni alle osservazioni/opposizioni <strong>per</strong>venute al<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> in seguito al<strong>la</strong> procedura <strong>di</strong> pubblicazione ai sensi dell’art. 3 del<strong>la</strong> l.r. 71/78, introitatecon prot. 53495 de 20.04.2012 agli atti <strong>di</strong> questa amministrazione.Il numero <strong>di</strong> oss/opp esaminate ammonta a n. 581 <strong>di</strong> cui:n. 1 non numerata redatta dall’UTC;n. 503 entro termini;n. 77 fuori termine trasmesse al Progettista;n. 2 fuori termine trasmesse dai privati <strong>di</strong>rettamente al Progettista e p.c. a <strong>Comune</strong>;n. 6 Fuori temine e datate posteriormente al<strong>la</strong> nota prot. n. 100779 del 20.07.2011 con <strong>la</strong> quale sichiedeva al Progettista <strong>di</strong> concludere il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> controdeduzioni, e che verranno <strong>di</strong>rettamenteinviate e controdedotte dal competente Servizio 3 dell’ARTA/DRU.In re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> redazione del presente R.P. verranno prese in considerazione solo quelle osservazionirese accoglibili in sede <strong>di</strong> controdeduzioni, proposte dai privati, che variando l’assetto del PRGabbiano anche rilevanza sotto l’aspetto dei regimi <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> ambientale previsti dalle norme in materia<strong>di</strong> VAS e rilevabili dalle tavole <strong>di</strong> visualizzazione in accompagnamento nonché le osservazioniproposte da privati (Associazioni <strong>di</strong> categoria, Associazioni ambientaliste, altre figure istituzionali,etc.) e l’osservazione proposta dall’UTC, fondata sui nuovi assetti <strong>di</strong> governance territoriale.Tutte le osservazioni trattate nel presente R.P., al fine del<strong>la</strong> loro esatta riconoscibilità, avranno <strong>la</strong>stessa numerazione data dall’UTC e l’in<strong>di</strong>cazione p<strong>la</strong>nimetrica data dal Progettista.OSSERVAZIONI/OPPOSIZIONIOsservazioni fuori termine non controdedotte dal ProgettistaNessuna delle osservazioni/opposizione ha <strong>di</strong>rette refluenze in materia paesistico-ambientaleOsservazioni/Opposizioni <strong>di</strong> privati controdedotte dal Progettista(TAVOLE D sca<strong>la</strong> 1:10.000)TAV. D1 (Manfria-Roccazzelle ed aree a<strong>di</strong>acenti)Osservazione n. 83, 401.L’area non rientra tra le aree previste <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o ambientale ed e<strong>di</strong>lizio con previsione e<strong>di</strong>ficatoriama rientrando in z.t.o. “C3” mantiene <strong>la</strong> suscettività e<strong>di</strong>ficatoria che con l’applicazione delle misure<strong>per</strong>equative, ove accolte in sede <strong>di</strong> approvazione del PRG, consentirebbe l’e<strong>di</strong>ficazione su aree <strong>di</strong>tras<strong>la</strong>zione a fronte del<strong>la</strong> cessione delle aree oggetto <strong>di</strong> vincolo (<strong>di</strong> natura ambientale, paesaggistica,archeologica, etc.)Osservazione n. 56, 246, 308, 341, 340, 395, 235, 245.L’area non rientra in z.t.o. “C3” potrebbe esplicare <strong>la</strong> suscettività e<strong>di</strong>ficatoria con l’applicazione dellemisure <strong>per</strong>equative, ove accolte in sede <strong>di</strong> approvazione del PRG, quale aree <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione a fronte del<strong>la</strong>cessione delle aree oggetto <strong>di</strong> vincolo (<strong>di</strong> natura ambientale, paesaggistica, archeologica, etc.)Osservazione n. 57, 152.L’area non rientra in z.t.o. “C3” potrebbe esplicare <strong>la</strong> suscettività e<strong>di</strong>ficatoria con l’applicazione dellemisure <strong>per</strong>equative, ove accolte in sede <strong>di</strong> approvazione del PRG, quale aree <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione a fronte del<strong>la</strong><strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 53


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generalecessione delle aree oggetto <strong>di</strong> vincolo (<strong>di</strong> natura ambientale, paesaggistica, archeologica, etc.) tenutoconto che <strong>la</strong> destinazione richiesta in variante è compatibile con <strong>la</strong> destinazione residenziale.Re<strong>la</strong>tivamente l’osservazione n. 152 si ritiene <strong>la</strong> destinazione richiesta non compatibile con l’assettoterritoriale che si verrebbe a prefigurare a seguito <strong>di</strong> VAS.Osservazione n. 466.L’area rientra in z.t.o. “D4” come progetto approvato in variante ai sensi dell’ex art. 5 D.P.R. 447/98<strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attrezzature sportive. L’attività approvata non è mai stata realizzata ne in formae<strong>di</strong>lizia ne tantomeno in forma commerciale. La suscettività e<strong>di</strong>ficatoria potrebbe essere riattivata con lostesso proce<strong>di</strong>mento che l’ha istituita, o a seguito dell’applicazione delle misure <strong>per</strong>equative, oveaccolte in sede <strong>di</strong> approvazione del PRG, quale aree <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione a fronte del<strong>la</strong> cessione delle areeoggetto <strong>di</strong> vincolo (<strong>di</strong> natura ambientale, paesaggistica, archeologica, etc.) tenuto conto che <strong>la</strong>destinazione richiesta in variante è compatibile con <strong>la</strong> destinazione residenziale e con <strong>la</strong> limitazione <strong>di</strong>inserimento <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta a dettaglio con attività <strong>di</strong> vicinato raggruppate in forma <strong>di</strong> centro commercialelocale urbano o galleria commerciale con espresso <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture.Osservazione n. 342, 343, 452, 325, 72.L’area rientra tra le aree previste <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o ambientale ed e<strong>di</strong>lizio con previsione e<strong>di</strong>ficatoria inz.t.o. “C3”, l’eliminazione del<strong>la</strong> fascia <strong>di</strong> rispetto derivante dalle in<strong>di</strong>cazione dello stu<strong>di</strong>o agricoloforestale si rende possibile in re<strong>la</strong>zione alle controdeduzioni del progettista dello stesso stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> seguitoallegate al presente R.P.TAV. D2 (Roccazzelle ed aree a<strong>di</strong>acenti)Osservazione n. 223, 21.L’area non rientra in z.t.o. “C3” potrebbe esplicare <strong>la</strong> suscettività e<strong>di</strong>ficatoria con l’applicazione dellemisure <strong>per</strong>equative, ove accolte in sede <strong>di</strong> approvazione del PRG, quale aree <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione a fronte del<strong>la</strong>cessione delle aree oggetto <strong>di</strong> vincolo (<strong>di</strong> natura ambientale, paesaggistica, archeologica, etc.) tenutoconto che <strong>la</strong> destinazione richiesta in variante è compatibile con <strong>la</strong> destinazione residenziale e conl’assetto territoriale che si verrebbe a prefigurare a seguito <strong>di</strong> VAS.Osservazione n. 32 fuori termine.L’accoglibilità dell’osservazione è aderente alle in<strong>di</strong>cazioni generali <strong>di</strong> cui al punto a).Osservazione n. 5.L’accoglibilità dell’osservazione è legata a proce<strong>di</strong>menti espropriativi derivanti da un progettopromosso da coo<strong>per</strong>ativa agrico<strong>la</strong> mirante al<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> polo agro-energetico; sarebbe comunqueopportuno in tale caso attuare misure compensative a favore dell’Associazione Sportiva Airone con <strong>la</strong>previsione <strong>di</strong> aviosu<strong>per</strong>ficie in a<strong>di</strong>acenza del cartodromo (z.t.o. F9) posizionato lungo <strong>la</strong> S.P. … Ge<strong>la</strong>-Butera.Osservazione n. 130.L’area rientra in z.t.o. “E” e potrebbe esplicare <strong>la</strong> suscettività e<strong>di</strong>ficatoria con l’applicazione dellemisure <strong>per</strong>equative, ove accolte in sede <strong>di</strong> approvazione del PRG, quale aree <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione a fronte del<strong>la</strong>cessione delle aree oggetto <strong>di</strong> vincolo (<strong>di</strong> natura ambientale, paesaggistica, archeologica, etc.) tenutoconto che <strong>la</strong> destinazione richiesta in variante è compatibile con <strong>la</strong> destinazione residenziale e conl’assetto territoriale che si verrebbe a prefigurare a seguito <strong>di</strong> VAS.Osservazione n. 253.Trattasi <strong>di</strong> picco<strong>la</strong> area già interessata da trasformazione urbanistica che non pregiu<strong>di</strong>ca assettiambientali in quanto <strong>la</strong> destinazione è <strong>di</strong> attrezzatura sportiva e <strong>per</strong> il tempo libero con dotazioni <strong>di</strong>standard a parcheggio ampliabili <strong>per</strong> future trasformazioni e collegata tramite strada esistente.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 54


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleTAV. D4 (Roccazzelle-Punta secca-Monte lungo, aree urbane ed industriali)Osservazione n. 7, 22, 350, 77 f.t., 206.L’area non rientra in z.t.o. “C3” potrebbe esplicare <strong>la</strong> suscettività e<strong>di</strong>ficatoria con l’applicazione dellemisure <strong>per</strong>equative, ove accolte in sede <strong>di</strong> approvazione del PRG, quale aree <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione a fronte del<strong>la</strong>cessione delle aree oggetto <strong>di</strong> vincolo (<strong>di</strong> natura ambientale, paesaggistica, archeologica, etc.) tenutoconto che <strong>la</strong> destinazione richiesta in variante è compatibile con <strong>la</strong> destinazione residenziale e conl’assetto territoriale che si verrebbe a prefigurare a seguito <strong>di</strong> VAS.Osservazione n. 76 f.t.Trattasi <strong>di</strong> area già interessata da trasformazione urbanistica in quanto ricompresa nel<strong>la</strong> revisione delPiano <strong>di</strong> Urbanistica Commerciale già consegnato all’amministrazione ed in corso <strong>di</strong> adozione; l’area èstata analizzata con specifico R.P. <strong>di</strong> seguito allegato.Osservazione n. 382, 384.Trattasi <strong>di</strong> area già interessata da trasformazione urbanistica in quanto e<strong>di</strong>ficate e soggette a concessionee<strong>di</strong>lizia in sanatoria; re<strong>la</strong>tivamente <strong>la</strong> proposta zona F9 riguarda una piscina co<strong>per</strong>ta autorizzata.Osservazione n. 116, 161, 239, 370, 434, 58 f.t.Trattasi <strong>di</strong> area già interessata da trasformazione urbanistica <strong>per</strong> <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> lotti e<strong>di</strong>ficati e soggetti aconcessione e<strong>di</strong>lizia in sanatoria, l’accoglimento delle osservazioni consentirebbe un intervento unitariovolto al recu<strong>per</strong>o urbanistico ed ambientale.Osservazione n. 151, 348, 236, 49, 30, 275, 405, 204, 11 f.t., 153, 6 f.t., 237, 448, 447, 207, 150.Le aree, in molti casi risultano già interessate da e<strong>di</strong>ficazione soggetta a proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> condonoe<strong>di</strong>lizio, e o legale posseggono una forte vocazione al<strong>la</strong> destinazione commerciale, artigianale e<strong>di</strong>ndustriale <strong>per</strong> <strong>la</strong> posizione strategica lungo l’asse <strong>di</strong> collegamento con Catania.Osservazione n. 41 f.t., 43 f.t., 42 f.t., 24 f.t., 40 f.t., 38 f.t., 47 f.t., 39 f.t., 44 f.t., 45 f.t., 46 f. t., 48 f.t.Le aree risultano a<strong>di</strong>acenti all’area ASI e fuori dal <strong>per</strong>imetro del<strong>la</strong> ZPS ITA::::::::::::::, l’accoglimentopotrebbe ingenerare <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> rivedere <strong>la</strong> ri<strong>per</strong>imetrazione dell’area ASI.Osservazione n. 238, 166, 230, 167, 238, 5 f.t., 10 f.t..Le aree, in alcuni casi risultano già interessate da e<strong>di</strong>ficazione soggetta a proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> condonoe<strong>di</strong>lizio, posseggono una forte vocazione al<strong>la</strong> destinazione commerciale, artigianale o industriale <strong>per</strong> <strong>la</strong>posizione strategica lungo l’asse <strong>di</strong> collegamento con Catania.Osservazione n. 256.L’area è stata oggetto <strong>di</strong> interventi urbanistici <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> un aeroporto in ultimo cassata dal<strong>la</strong>delibera <strong>di</strong> adozione del<strong>la</strong> revisione generale del PRG, l’intervento è stato soggetto a valutazioneambientale con esito negativo. L’osservazione proposta mira ad ottenere che l’area venga destinata azona <strong>di</strong> trasporti attrezzata e parzialmente D1 (commerciale).Osservazione n. 129, 386, 466.Le aree, in alcuni casi risultano già interessate da e<strong>di</strong>ficazione soggetta a proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> condonoe<strong>di</strong>lizio, non posseggono una vocazione al<strong>la</strong> destinazione commerciale, artigianale o industriale.Osservazione n. 32, 60.Le aree risultano <strong>di</strong> notevole interesse paesistico-ambientale, quasi prive <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazioni, e limitrofe adaree in<strong>di</strong>viduate dallo Stu<strong>di</strong>o Agricolo Forestale quali boschi e macchie me<strong>di</strong>terranee.Osservazione n. 28.L’ aree, risulta già interessata da e<strong>di</strong>ficazione soggetta a proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia legale e condonoe<strong>di</strong>lizio, possiede una vocazione al<strong>la</strong> destinazione artigianale e/o industriale <strong>per</strong> l’attività in essa giàesercitata.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 55


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleOsservazione n. 129, 386.Le aree, in alcuni casi risultano già interessate da e<strong>di</strong>ficazione soggetta a proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> condonoe<strong>di</strong>lizio, posseggono una forte vocazione al<strong>la</strong> destinazione commerciale, artigianale o industriale <strong>per</strong> <strong>la</strong>posizione strategica lungo l’asse <strong>di</strong> collegamento con Catania.TAV. E2Osservazioni/Opposizioni <strong>di</strong> privati controdedotte dal Progettista(TAVOLE E sca<strong>la</strong> 1:2.000)Osservazione n. 379.Non si ravvisano evidenti implicazioni con <strong>la</strong> richiesta avanzata fermo restando <strong>la</strong> destinazione <strong>di</strong> verdeagricolo.Osservazione n. 234, .L’area non risulta interessata da nessuna e<strong>di</strong>ficazione ma a<strong>di</strong>acente ad area e<strong>di</strong>ficata con ProgrammaCostruttivo denominato Area PEEP 3.TAV. E3Osservazione n. 155, 168, 169, 170, 171, 217, 218, 225, 226, 255, 257, 263, 264, 265, 294, 319, 321,344, 367, 368, 394, 396, 397, 407, 408, 409, 475, 476, 477, 478, 479, 480, 481.Le aree oggetto <strong>di</strong> osservazione sono soggette al P.U.D.M. <strong>per</strong> <strong>la</strong> loro utilizzazione; <strong>la</strong> destinazione a<strong>per</strong>corsi e spazi pedonali pubblici risulta <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile esecuzione <strong>per</strong> le con<strong>di</strong>zioni fisiche e <strong>per</strong> <strong>la</strong>presenza delle dune; risulta opportuno il mantenimento del<strong>la</strong> previsione stradale e delle o<strong>per</strong>e connesse.Osservazione n. 377, 378.L’area possiede notevoli fattori <strong>di</strong> interesse paesistico-ambientale compatibili con destinazioni e<strong>di</strong>nterventi <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>retta fruizione del mare.TAV. E5Osservazione n. 390, 250.L’area risulta non e<strong>di</strong>ficata, ma interessata dal<strong>la</strong> Delibera <strong>di</strong> Commissario ad Acta in sostituzione delConsiglio Comunale n. 93 del 09.07.2009 <strong>per</strong> l’in<strong>di</strong>viduazione delle aree <strong>per</strong> l’E<strong>di</strong>lizia Economica ePopo<strong>la</strong>re ai sensi del<strong>la</strong> l. 167/62 da assoggettare a piano <strong>di</strong> Zona.Osservazione n. 97.L’area già e<strong>di</strong>ficata non pone contrasti con <strong>la</strong> destinazione prevista.Osservazione n. 305, 75 f.t., 320, 380.L’area risulta non e<strong>di</strong>ficata, se non <strong>per</strong> piccolissima parte, <strong>la</strong> destinazione <strong>di</strong> piano si configura comenaturale completamento dell’emergenza paesistica-ambientale <strong>di</strong> Costa Zampogna.TAV. E6Osservazione n. 209, 203, 191, 464.Le aree rientrano nel Programma Costruttivo in area PEEP denominato Coo<strong>per</strong>ativa Mare approvatocon deliberazione <strong>di</strong> Consiglio Comunale n. 11 del 26.01.2007, compatibile con l’assetto paesisticoambientalederivante dallo Stu<strong>di</strong>o Agricolo Forestale.Osservazione n. 304, 187, 139, 138, 427, 144, 179, 42, 184, 52, 298, 64 f.t., 1 f.t., 2 f.t., 282, 484.Le aree, risultano già interessate da e<strong>di</strong>ficazione legale e/o soggetta a proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> condono e<strong>di</strong>lizio,<strong>la</strong> situazione <strong>di</strong> fatto risulta compatibile con il nuovo assetto derivante dall’accoglimento delleosservazioni, non rilevando sull’aspetto paesistico-ambientale.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 56


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleOsservazione n. 371, 462, 463, 465, 123, 7 f.t., 61.Le aree, in alcuni casi risultano già interessate da e<strong>di</strong>ficazione legale e/o soggetta a proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>condono e<strong>di</strong>lizio; pur risultando compatibile l’accoglimento delle osservazioni con le strategie <strong>di</strong> pianole stesse devono essere sottoposte ad adeguate indagini <strong>di</strong> natura geomorfologica anche al<strong>la</strong> luce deinotevoli interventi pubblici previsti <strong>per</strong> l’eliminazione delle problematiche derivanti dallo stu<strong>di</strong>ogeologico-tecnico del centro abitato.TAV. E11Osservazione n. 72 f.t., 25 f.t.Le aree, in alcuni casi risultano già interessate da e<strong>di</strong>ficazione soggetta a proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> condonoe<strong>di</strong>lizio, posseggono una forte vocazione al<strong>la</strong> destinazione commerciale, artigianale o industriale <strong>per</strong> <strong>la</strong>posizione strategica lungo l’asse <strong>di</strong> collegamento con Catania o <strong>per</strong> continuità con <strong>la</strong> situazione <strong>di</strong> fatto.Osservazione <strong>di</strong> privati aventi carattere generaleOsservazione n..Le osservazioni prodotte possono essere riassunte secondo alcuni assi <strong>di</strong> so<strong>la</strong> rilevanza nelle materieambientali come <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cate:1. Miglioramento del<strong>la</strong> viabilità in riferimento al<strong>la</strong> previsione dell’attrezzatura portuale.2. Mo<strong>di</strong>fica del<strong>la</strong> previsione riguardante <strong>la</strong> linea ferrata.3. Previsione <strong>di</strong> attrezzature portuali inerenti il Porto Iso<strong>la</strong>.4. Previsione <strong>di</strong> strutture miranti ad evitare l’erosione costiera.5. Previsione <strong>di</strong> parchi urbani lungo il <strong>per</strong>imetro urbano, <strong>la</strong> costa e lungo il Fiume Ge<strong>la</strong> anche confunzione <strong>di</strong> corridoi ecologici.Osservazione dell’UTCL’osservazione proposta dall’U.T.C. riguarda <strong>di</strong>versi assi <strong>di</strong> intervento (1.- Attuazione del piano <strong>per</strong> <strong>la</strong>parte pubblica dei servizi generali; 2. – Aumento del<strong>la</strong> <strong>per</strong>centuale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia <strong>per</strong> servizi e residenzialesociale; 3. Miglioramento delle <strong>per</strong>formance ambientali del piano; 4. – Interazione con lepianificazioni sovraor<strong>di</strong>nate.), secondo le seguenti linee d’azione:a) Sfera Strutturale, me<strong>di</strong>ante l’introduzione <strong>di</strong> istituti <strong>per</strong>equativi con l’obiettivo generale <strong>di</strong>rendere imme<strong>di</strong>atamente esecutive le previsioni <strong>di</strong> piano riducendo al minimo l’interventopubblico <strong>per</strong> le pianificazioni attuative delle aree residenziali, anche nei rapporti con pianificazionisovraor<strong>di</strong>nate.b) Sfera O<strong>per</strong>ativa, me<strong>di</strong>ante l’introduzione <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> natura urbanistica capaci <strong>di</strong> armonizzaregli istituti introdotti, non previsti nel<strong>la</strong> progettazione del<strong>la</strong> variante generale, con gli obiettivi <strong>di</strong>piano.c) Sfera Rego<strong>la</strong>mentare, me<strong>di</strong>ante un artico<strong>la</strong>to aggiuntivo delle N.T.A. mirante al<strong>la</strong> correttaapplicazione degli istituti introdotti.d) Sfera dell’Incentivazione, me<strong>di</strong>ante l’introduzione <strong>di</strong> misure agevo<strong>la</strong>tive e compensative mirantiad una effettiva partecipazione dei privati al <strong>per</strong>seguimento degli obiettivi <strong>di</strong> piano.Dall’introduzione all’osservazione:“premesso:che nell’interesse generale <strong>per</strong> una più imme<strong>di</strong>ata ed efficace applicazione ed attuazione delprogetto <strong>di</strong> variante al P.R.G., come adottato, si rende necessario integrare e sostituire in alcuneparti le norme <strong>di</strong> attuazione ed il rego<strong>la</strong>mento e<strong>di</strong>lizio; fornendo, altresì, alcune in<strong>di</strong>cazionigrafiche, re<strong>la</strong>tive le zonizzazioni nelle tavole <strong>di</strong> progetto, utili ad armonizzare le scelte progettualidel<strong>la</strong> variante alle rinnovate esigenze del<strong>la</strong> città <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, nonché agli scenari <strong>di</strong> governo delterritorio messi in atto da altri enti territoriali quali <strong>la</strong> Sovrintendenza ai BB.CC.AA. <strong>di</strong>Caltanissetta, <strong>per</strong> quanto concerne il P.T.P., e non ultima <strong>la</strong> Regione Siciliana <strong>per</strong> quanto attiene le<strong>per</strong>imetrazioni delle aree S.I.C. e Z.P.S. del<strong>la</strong> rete “Natura 2000”;<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 57


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaleche <strong>la</strong> redazione <strong>di</strong> questa osservazione è informata ai migliori principi <strong>di</strong> partecipazione e<strong>per</strong>equazione urbanistica, al fine <strong>di</strong> rendere il peso dell’attuazione del piano rego<strong>la</strong>tore generale ilpiù equamente <strong>di</strong>stribuito sui reali <strong>di</strong>ritti ed interessi dei citta<strong>di</strong>ni in or<strong>di</strong>ne ai <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori,me<strong>di</strong>ante l’applicazione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> compensazione e <strong>di</strong> incentivazione;che le variazioni apportate sono informate, inoltre, al principio del miglioramento delle<strong>per</strong>formance del piano rego<strong>la</strong>tore sotto l’aspetto ambientale in genere, con maggiore riguardoall’utilizzo delle migliori procedure urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie finalizzate a promuovere un’elevataqualità costruttiva e inse<strong>di</strong>ativa secondo l’uso <strong>di</strong> tecnologie in materia <strong>di</strong> contenimento dei consumienergetici, riutilizzo <strong>di</strong> fonti rinnovabili, utilizzo <strong>di</strong> energia alternativa;atteso:che lo strumento urbanistico in fase <strong>di</strong> approvazione, pur non potendosi considerare <strong>la</strong> panacea <strong>per</strong>il su<strong>per</strong>amento del ristagno economico finanziario, costituisce il momento più importante da cuipoter programmare un sano ri<strong>la</strong>ncio dell’economia e dell’assetto territoriale nell’ottica <strong>di</strong> ungoverno del territorio rispettoso delle valenze storico, paesistiche, ambientali ma non <strong>di</strong>mentico <strong>di</strong>valori più stringenti quali quelli sociali ed economici, nell’ottica unica del<strong>la</strong> sostenibilità;che le trasformazioni territoriali esigono investimenti <strong>di</strong> risorse che possono essere prodotte, inmisura prevalente, dalle iniziative <strong>di</strong> investimento basate sull’uso/trasformazione delle risorseimmobiliari offerte ai promotori economici dalle previsioni urbanistiche;che da o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> carattere prevalentemente privatistico, che attengono a processi e programmi<strong>di</strong> trasformazione inse<strong>di</strong>ativa, si deve ottenere, oltre al<strong>la</strong> remunerazione delle risorseimpren<strong>di</strong>toriali a sostegno del<strong>la</strong> continuità dei cicli <strong>di</strong> crescita, anche una sostanziale ricadutasociale derivante non solo dall’incremento del<strong>la</strong> capacità impositiva dell’Amministrazione, ma daaccor<strong>di</strong> tra il privato e il pubblico che possano garantire risorse economiche <strong>per</strong> l’investimentosociale e <strong>la</strong> qualificazione ambientale. In questo quadro <strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina delle trasformazioni materiali,formali, funzionali degli inse<strong>di</strong>amenti, nel<strong>la</strong> programmazione delle <strong>di</strong>namiche urbane/inse<strong>di</strong>ative <strong>di</strong>questa Amministrazione, non è più finalità unica e neppure prevalente <strong>di</strong> un qualsiasi or<strong>di</strong>natoassetto del territorio, ma bensì assume ruolo <strong>di</strong> supporto normativo con<strong>di</strong>zionante i processi <strong>di</strong>trasformazione territoriale i cui obiettivi sono prioritariamente <strong>la</strong> riqualificazione ambientale e losviluppo economico;questi obiettivi vengono auspicati e devono essere conseguiti me<strong>di</strong>ante azioni e norme, <strong>di</strong> cui lenorme <strong>di</strong> P.R.G. sono <strong>la</strong> parte predominante, <strong>per</strong> puntare al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> qualità in atto, alrecu<strong>per</strong>o delle qualità degradate, al<strong>la</strong> rifondazione delle qualità <strong>per</strong>dute od inesistenti, sostituendo<strong>la</strong> conservazione <strong>per</strong> vincoli con <strong>la</strong> politica del<strong>la</strong> trasformazione <strong>per</strong> con<strong>di</strong>zioni (nel<strong>la</strong> sciadell’osservazione proposta al P.T.P. del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta e <strong>di</strong> ri<strong>per</strong>imetrazione dellearee S.I.C. e Z.P.S.). E’ <strong>per</strong>ò vero, anche, che queste politiche del<strong>la</strong> trasformazione sostenibilepotrebbero, in partico<strong>la</strong>re nel mercato immobiliare, indurre tendenze verso l’eccesso incontrol<strong>la</strong>todell’offerta, ma esse, se mai si manifestassero, saranno rilevate attraverso gli strumenti <strong>di</strong>monitoraggio del P.R.G. <strong>per</strong> essere, quin<strong>di</strong>, corrette con le azioni <strong>di</strong> gestione dello stesso Piano;considerato: che al fine <strong>di</strong> riavviare l’iniziativa pubblica ed incentivare ove possibile l’iniziativa privatasull’intero territorio comunale si rende necessario esplorare nuove vie in applicazione delle piùrecenti normative in materia <strong>di</strong> funzionamento del<strong>la</strong> P.A.; del mutato rapporto pubblico-privatoposto su basi <strong>di</strong> paritetica partecipazione; del<strong>la</strong> semplificazione amministrativa; delle procedureespropriative e del peso economico che comportano alle casse comunali in esito al raggiungimentodei programmi prefissati; <strong>di</strong> attuazione del<strong>la</strong> programmazione urbanistica me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong>istituti contrattuali e giuri<strong>di</strong>ci più snelli ed efficaci;si rende necessario inoltre, stante le <strong>di</strong>fficili con<strong>di</strong>zioni economiche congiunturali re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> gravecrisi che investe il territorio comunale e l’intero paese, attivare velocemente tutte le risorse possibilitra le quali l’approvazione ed attuazione del<strong>la</strong> variante generale del P.R.G. costituisce <strong>la</strong> principalescelta del programma politico dell’attuale Amministrazione.”Ferme le sopra descritte premesse, rimandando all’osservazione allegata al presente R.P., siesplicitano a maggior chiarimento i rilievi mossi e gli obiettivi <strong>per</strong>seguiti:1) l’introduzione <strong>di</strong> misure <strong>per</strong>equative (<strong>di</strong> compensazione, <strong>di</strong> asservimento e <strong>di</strong> incentivazione)hanno il fine principale <strong>di</strong> re<strong>per</strong>ire aree con destinazione ad attrezzature e servizi, e/o immobili <strong>per</strong><strong>la</strong> riduzione del <strong>di</strong>sagio abitativo, ai fini <strong>di</strong> una più efficace azione <strong>di</strong> governace territoriale nonché<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 58


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale<strong>per</strong> l’attuazione e realizzazione delle stesse previsioni <strong>di</strong> piano <strong>per</strong> <strong>la</strong> parte pubblica ricorrendo ilmeno possibile alle finanze pubbliche <strong>per</strong> espropri. (Risulta sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti il fallimentodel<strong>la</strong> pianificazione ortodossa che al più <strong>per</strong>mette un inutile or<strong>di</strong>nata attuazione dei piani <strong>per</strong> leparti private restando inattuate o parzialmente attuate le azioni volte al re<strong>per</strong>imento e realizzazionedelle parti pubbliche.)2) negli ambiti <strong>di</strong> maggiore pregio ambientale e paesaggistico, quale ad esempio <strong>per</strong> tutti Manfria,l’applicazione <strong>di</strong> dette misure consentirebbe, tra le altre possibilità legate al<strong>la</strong> proprietà pubblica,una più efficace azione <strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong> habitat, una maggiore qualità paesaggistica, e nonultimo l’attivazione <strong>di</strong> misure finanziarie extra comunali, anche me<strong>di</strong>ante azioni <strong>di</strong> partenariato e/oproject-financing;3) in ambito urbano e<strong>di</strong>ficato tali processi consentirebbero una maggiore densificazione, <strong>di</strong>minuendo<strong>la</strong> richiesta <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> territorio, e contestualmente <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> una maggiore quantità <strong>di</strong>servizi a carico del<strong>la</strong> finanza privata;4) l’applicazione <strong>di</strong> tali misure allungherebbe <strong>la</strong> vitalità del<strong>la</strong> pianificazione, stante i notevoli <strong>la</strong>ssi <strong>di</strong>tempo intercorrenti tra le pianificazioni vigenti e le loro variazioni ed adeguamenti, <strong>di</strong>minuendo <strong>la</strong>necessità <strong>di</strong> varianti parziali e o generali al PRG;5) sotto l’aspetto più strettamente ambientale le incentivazioni consentirebbero <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong>e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> migliore qualità, <strong>la</strong> <strong>di</strong>minuzione dei consumi energetici, e quin<strong>di</strong> dello sfruttamento <strong>di</strong>fonti <strong>di</strong> energia convenzionale, a fronte <strong>di</strong> un maggiore uso <strong>di</strong> energie alternative o <strong>di</strong> tecnichecostruttive ecocompatibili;6) sotto l’aspetto più strettamente culturale l’implementazione, in proprietà pubblica, <strong>di</strong> ambititerritoriali e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici oggetto <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> e conservazione accrescerebbe <strong>la</strong> qualità ed il valorepaesaggistico degli stessi ambiti urbani (es. Centro Storico) nonché delle aree soggette a tuteleambientali (es. siti Natura 2000).Ai fini del<strong>la</strong> salvaguar<strong>di</strong>a dell’assetto previsionale del<strong>la</strong> variante generale, l’osservazione dell’U.T.C. haproposto <strong>la</strong> reintroduzione delle zone cassate in fase <strong>di</strong> adozione (P.U., area fieristica); <strong>la</strong> revisione e<strong>di</strong>mplementazione del<strong>la</strong> viabilità generale; l’ampliamento dell’area cimiteriale <strong>di</strong> Farello; l’eliminazione<strong>di</strong> viabilità extra-urbane ed il miglioramento <strong>di</strong> quelle esistenti; l’istituzione <strong>di</strong> nuova zona come parcoextra-urbano in c.da Monte dell’Apa <strong>di</strong> proprietà comunale.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 59


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.3 RAPPORTI CON LE PIANIFICAZIONI SOVRAORDINATE, LE PIANIFICAZIONI DISETTORE E CON L’AREA AI SENSI DELLA L. 167/62Le procedure <strong>di</strong> VAS attivate me<strong>di</strong>ante il presente R.P., oltre che ottem<strong>per</strong>are alle <strong>di</strong>rettive ed allenorme vigenti, si pongono anche come l’occasione <strong>per</strong> valutare le interre<strong>la</strong>zioni sul<strong>la</strong> pianificazionelocale e le pianificazioni regionali e/o provinciali <strong>di</strong> carattere sovraor<strong>di</strong>nato.Nel merito nell’esplicazione del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> consultazione con i soggetti in<strong>di</strong>viduati, al capitolo3.1, quali Soggetti Competenti in Materia Ambientale (SCMA), possono essere raccolte tutte lein<strong>di</strong>cazioni rilevanti <strong>per</strong> <strong>la</strong> pianificazione locale, <strong>per</strong> il tramite del <strong>Rapporto</strong> Ambientale, derivanti daiseguenti piani <strong>di</strong> competenza Nazionale e/o Regionale:1. Piano Regionale Risanamento Acque;2. Piano Regionale Attività Estrattive;3. Piano Regionale Smaltimento Rifiuti Urbani (o assimi<strong>la</strong>bili);4. Piano <strong>di</strong> Risanamento del<strong>la</strong> Qualità dell’Aria;5. Piano Regionale <strong>di</strong> Difesa del Mare e del<strong>la</strong> Costa;6. Piano <strong>di</strong> Risanamento delle Aree a Rischio;7. Piano <strong>di</strong> Bonifica delle Aree Inquinate;8. Piano Energetico Regionale;9. Piano <strong>di</strong> Bacino;10. Piano delle Aree Protette;11. Piano Faunistico Venatorio;12. Piano Paesistico Regionale.Deve essere, comunque, tenuto in considerazione che il PRG <strong>di</strong> <strong>per</strong> sé non ha <strong>di</strong>rette rilevanze in meritoalle pianificazioni <strong>di</strong> molti dei piani sopra elencati, essendo rilevanti in questo senso i rapporti con leamministrazioni affidatarie <strong>di</strong> servizi (ATO idrico, ATO ambiente, ASP) e <strong>di</strong> competenze (ProvinciaRegionale, Uff. Reg.li decentrati) e <strong>di</strong> conseguenza con l’Amministrazione Comunale.Restano in capo all’amministrazione, al fine <strong>di</strong> completare il quadro <strong>di</strong> azione strategica, <strong>la</strong> redazionedel Piano <strong>per</strong> gli Inse<strong>di</strong>amenti Produttivi, del Piano Urbano del<strong>la</strong> Mobilità, e sotto l’aspetto piùstrettamente ambientale del Piano del Verde, del Piano <strong>di</strong> Risanamento Acustico, del Piano Urbano delTraffico (in corso <strong>di</strong> redazione), del Piano Energetico Comunale.Tra i piani <strong>di</strong> settore risulta re<strong>la</strong>tivamente rilevante ai fini delle possibili ricadute ambientali <strong>la</strong> revisionedel Piano A.S.I., <strong>la</strong> revisione del P.U.C. e del P.E.E.P. (gli ultimi redatti ed in fase <strong>di</strong> adozione).Rete Natura 2000Ambiti IBA, Riserva Naturale Orientata del Biviere, S.I.C./Z.P.S. e Piano <strong>di</strong> GestioneLa conservazione del<strong>la</strong> bio<strong>di</strong>versità in generale e dell'avifauna in partico<strong>la</strong>re è una missioneestremamente ardua: a livello mon<strong>di</strong>ale, quasi il 12% delle specie <strong>di</strong> uccelli è minacciato <strong>di</strong> estinzione ebuona parte delle altre sono in declino. La minaccia principale è costituita dal<strong>la</strong> <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> habitat, a suavolta dovuta a molteplici fattori quali ad esempio <strong>la</strong> deforestazione, <strong>la</strong> trasformazione <strong>di</strong> habitat naturaliin terreni agricoli o <strong>la</strong> transizione da agricoltura tra<strong>di</strong>zionale ad agricoltura intensiva, <strong>la</strong> bonifica dellezone umide, l'urbanizzazione e lo sviluppo <strong>di</strong> infrastrutture. D'altro canto le risorse economiche a<strong>di</strong>sposizione sono estremamente limitate: risulta quin<strong>di</strong> fondamentale sa<strong>per</strong>le in<strong>di</strong>rizzare in maniera darendere gli sforzi <strong>di</strong> conservazione il più possibile efficaci. Con questa logica nasce il concetto <strong>di</strong> IBA(Important Bird Area, aree importanti <strong>per</strong> gli uccelli) messo a punto da Bird LifeInternational (una rete che raggruppa numerose associazioni ambientaliste de<strong>di</strong>cate al<strong>la</strong> conservazionedegli uccelli in tutto il mondo). Le IBA sono luoghi che sono stati identificati in tutto il mondo, sul<strong>la</strong>base <strong>di</strong> criteri omogenei, dalle varie associazioni che fanno parte <strong>di</strong> Bird Life International. Molti paesisono ormai dotati <strong>di</strong> un inventario dei siti prioritari <strong>per</strong> l'avifauna (IBA) ed il <strong>la</strong>voro si sta attualmentecompletando a livello mon<strong>di</strong>ale. Le IBA vengono identificate applicando un complesso sistema <strong>di</strong>criteri. Si tratta <strong>di</strong> soglie numeriche e <strong>per</strong>centuali applicate alle popo<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> uccelli che utilizzanorego<strong>la</strong>rmente il sito.Perimetrazione IBA n. 166 “Biviere e Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>”, estensione terrestre 36.008 ha, estensione marina5.384 ha. L’area risulta formata da un complesso <strong>di</strong> zone umide, agricole ed acque costiere <strong>di</strong> notevoleimportanza sia <strong>per</strong> gli uccelli acquatici migratori, che <strong>per</strong> le specie ni<strong>di</strong>ficanti me<strong>di</strong>terranee. Essacomprende il Biviere <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> con l’a<strong>di</strong>acente tratto <strong>di</strong> costa, le aree agricole ad est e a nord <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> ed il<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 60


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaletratto <strong>di</strong> mare prospiciente (2 km). Sono escluse dall’IBA l’area urbana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, il complessopetrolchimico con il re<strong>la</strong>tivo porto ed alcune aree <strong>di</strong> minor valore ambientale a nord ed ovest del<strong>la</strong> città.All’interno dell’area IBA è stata istituita <strong>la</strong> Riserva Naturale Orientata “Biviere <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>” <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>seguito si riportano le informazioni riportate nel sito ufficiale:Ente Gestore: LIPU Gestione RiserveSede Legale: Via Houel, 29 - 90138 PalermoAnno istituzione Zona Umida Ramsar: 1987Anno istituzione R.N.O. : Decreto 01.09.1997, n.585Su<strong>per</strong>ficie del<strong>la</strong> Riserva: 336 HaSu<strong>per</strong>ficie del <strong>la</strong>go: 120 HaLunghezza massima: 2 KmLarghezza massima: 600 mSpecie vegetali finora censite: 110Specie <strong>di</strong> uccelli finora censiti: 205 <strong>di</strong> cui 105 <strong>di</strong> passo, 39 ni<strong>di</strong>ficanti, 61 svernanti.Sito <strong>di</strong> Importanza Comunitaria (<strong>per</strong> gli habitat)Zona <strong>di</strong> Protezione Speciale (<strong>per</strong> gli uccelli)Zona Umida <strong>di</strong> Importanza Internazionale (Ramsar)In re<strong>la</strong>zione all’ultima informazione si rappresenta che: “Ogni zona umida è un "sistema a<strong>per</strong>to"<strong>di</strong>pendente da molteplici fattori esterni ed interni. Se poi pensiamo agli uccelli o ai pesci che durante illoro ciclo vitale frequentano molte zone umide, ci ren<strong>di</strong>conto conto che questi ambienti assumono unvalore reale se collegati ad una rete internazionale. Per cui <strong>per</strong> proteggere gli uccelli, i pesci e l'interabio<strong>di</strong>versità che li caratterizza non è sufficiente conservare un numero limitato <strong>di</strong> aree. Un correttoapproccio al<strong>la</strong> conservazione e protezione delle zone umide l'obiettivo del<strong>la</strong> Convenzione internazionale<strong>di</strong> Ramsar, firmata nel 1971 nel<strong>la</strong> località iraniana da cui prende il nome. Più <strong>di</strong> 80 paesi, <strong>di</strong>stribuiti inogni regione del mondo hanno firmato e ratificato <strong>la</strong> Convenzione ed in Europa sono oltre 360 le zonericonosciute <strong>di</strong> importanza internazionale (Zona Ramsar). Anche l'Italia è fra i paesi firmatari e fino adoggi ha in<strong>di</strong>viduato 47 zone Ramsar <strong>per</strong> un'area complessiva <strong>di</strong> 70.000 ha (lo 0.2% del territorionazionale).”Il P.R.G. come osservato si sviluppa quasi esclusivamente nelle aree non investite dal<strong>la</strong> <strong>per</strong>imetrazioneI.B.A., compreso le aree <strong>di</strong> nuova espansione e/o completamento ubicate nelle aree <strong>di</strong> minor valore<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 61


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaleambientale a nord del<strong>la</strong> città, l’adeguamento del P.U.C. ubicato nelle aree <strong>di</strong> minor valore ambientale aovest del<strong>la</strong> città, le sole aree <strong>di</strong> completamento del nuovo P.E.E.P. ubicate nel<strong>la</strong> c.da Catania-Casciana,buona parte delle aree Artigianali/Commerciali lungo le principali viabilità, il possibile adeguamentodel <strong>per</strong>imetro A.S.I. a nord <strong>di</strong> quello esistente, nonché le possibili aree da in<strong>di</strong>viduare <strong>per</strong> l’esercizio del<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione delle cubature non più inse<strong>di</strong>abili nelle z.t.o. <strong>per</strong> sopravvenuti vincoli <strong>di</strong> naturapaesaggistico/ambientale in <strong>di</strong>retta applicazione del<strong>la</strong> legge n. 308/2004. Quest’ultima casistica riguardafondamentalmente <strong>la</strong> z.t.o. C3 <strong>di</strong> Manfria-Roccazzelle come potrebbe essere mo<strong>di</strong>ficata dalcontemporaneo accoglimento dell’osservazione mossa dall’U.T.C. nei confronti del P.T.P. <strong>di</strong>Caltanissetta, come meglio <strong>di</strong> seguito specificato.Zona revisione PUC Zona PEEP Zone <strong>di</strong> espansionePer quanto riguarda <strong>la</strong> Riserva Naturale Orientata “Biviere <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>” si precisa che deve essere ancoranormata <strong>la</strong> zona B <strong>di</strong> preriserva.In re<strong>la</strong>zione alle zone SIC/ZPS, dal Decreto 7 marzo 2012 “Quinto elenco aggiornato dei siti <strong>di</strong>importanza comunitaria <strong>per</strong> <strong>la</strong> regione biogeografica me<strong>di</strong>terranea in Italia, ai sensi del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva92/43/CEE” si ricava che i siti in<strong>di</strong>viduati in territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> sono identificati con co<strong>di</strong>ce ITA050001“Biviere e Macconi <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>” e ITA050011 “Torre Manfria”, rispettivamente con estensione pari a 3666ha e 697 ha; nel territorio è stata istituita anche una zona a protezione speciale denominata ITA050012“Torre Manfria, Biviere e Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>” <strong>di</strong> estensione pari a 17846 ha, <strong>di</strong> cui all’elenco del Decreto 5luglio 2007.Questa Amministrazione ha proposto l’aggiornamento dei <strong>per</strong>imetri delle aree SIC e ZPS del<strong>la</strong> reteNatura 2000 del<strong>la</strong> Sicilia con nota <strong>di</strong> prot. 109609 del 09.08.2011, presso l’A.R.T.A./D.R.A. a seguito<strong>di</strong> sollecitazione dello stesso assessorato regionale trasmessa a tutti i Comuni con nota prot. 14298 del07.03.2011 e successiva nota prot. 19787 del 30.03.2011 <strong>di</strong> proroga dei termini, allo stato attualenessuna decisione in merito è stata comunicata all’amministrazione procedente.In riferimento al<strong>la</strong> Rete Natura 2000 ed al<strong>la</strong> redazione deli Piano <strong>di</strong> Gestione si rappresenta che questaAmministrazione ha proposto nelle varie se<strong>di</strong> istituzionali numerosi atti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffida e denuncia quali:- TAR Sicilia sede <strong>di</strong> Palermo, 19.12.2005, sez. 1, prot. n. 3082/2005;- Diffida del Consiglio del<strong>la</strong> Federazione Regionale degli or<strong>di</strong>ni dei Dottori Agronomi e Forestalidel<strong>la</strong> Sicilia del 16.02.2009, prot. 107/09;<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 62


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale- N. 750 Ricorsi in<strong>di</strong>viduali depositati presso l’A.R.T.A. Sicilia e l’Ufficio <strong>di</strong> PresidenzaRegionale il 10.12.2009;- Delibera <strong>di</strong> Consiglio Comunale n. 8 del 27.01.2010Piano Territoriale Paesaggistico del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta (PTP)Premesso che allo stato attuale l’Amministrazione Comunale ha proposto un ricorso presso l’Ufficio <strong>di</strong>Presidenza del<strong>la</strong> Regione Siciliana <strong>per</strong> l’annul<strong>la</strong>mento in via <strong>di</strong> autotute<strong>la</strong> ammnistrativa del Decreto delDirigente Generale del <strong>di</strong>partimento regionale BB.CC.AA. n. 8471 del 04.12.2009, trasmesso con notaprot. n. 32485 del 08.03.2011 (Co<strong>di</strong>ce Pratica 251_11_8), nel quadro del presente R.P. riveste unapartico<strong>la</strong>re importanza e necessita <strong>di</strong> una partico<strong>la</strong>re attenzione, in re<strong>la</strong>zione ai rapporti tra il PRGadottato con Delibera <strong>di</strong> Commissario ad Acta in sostituzione del Consiglio Comunale n. 60 del14.06.2010 ed il Piano Territoriale Paesaggistico del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta adottato con D.D.G. n.8471 del 04.12.2009, l’osservazione al P.T.P. redatta dall’U.T.C. e mirante ad armonizzare evidentiincongruenze che in capo ad alcune aree si pongono in re<strong>la</strong>zione all’attuazione del primo.Al fine <strong>di</strong> meglio comprendere <strong>la</strong> reale situazione <strong>di</strong> fatto e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto è utile introdurre alcuni elementi <strong>di</strong>carattere procedurale derivanti dall’iter <strong>di</strong> approvazione del<strong>la</strong> variante generale al PRG vigente <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.Il progetto <strong>di</strong> variante, come redatto e presentato nel 2005, aveva in<strong>di</strong>viduato una nuova zona <strong>di</strong>espansione <strong>per</strong> e<strong>di</strong>lizia stagionale (denominata C5.2) nelle aree poste a nord del<strong>la</strong> c.da Manfria-Roccazzelle-Punta Secca-Femmina Morta che il vigente PRG (D.A. 171/71) destina a zona <strong>per</strong> e<strong>di</strong>liziastagionale (denominata C3 normate da P.P. approvato con D.P.R.S. n. 90/1987) destinando questeultime a zona <strong>di</strong> Riqualificazione Ambientale con in<strong>di</strong>ce territoriale <strong>di</strong> Z.T.O. “E” <strong>di</strong> verde agricolo.Sul<strong>la</strong> gran parte delle aree interessanti <strong>la</strong> z.t.o. C3 sono stati imposti nel tempo <strong>di</strong>versi vincoli ex legge<strong>di</strong> natura paesaggistica, <strong>di</strong> natura ambientale <strong>di</strong> cui alle zone SIC e ZPS ed in ultimo dal PTP comeadottato che ha introdotto, ricalcando le <strong>per</strong>imetrazioni SIC e ZPS sovrapposte al<strong>la</strong> z.t.o. C3, un vincolo<strong>di</strong> tute<strong>la</strong> 3 con ine<strong>di</strong>ficabilità assoluta.Si riporta <strong>di</strong> seguito <strong>la</strong> premessa dell’osservazione prodotta:Premesso che:Il Sindacocon D.D.G. n. 8471 del 04.12.2009 si è <strong>di</strong>sposta l’adozione, ai sensi degli art. 139 e ss. del D.lgs22.01.2004 n. 42 e degli artt. 24, secondo comma, e 10, terzo comma, del rego<strong>la</strong>mento <strong>di</strong> esecuzionedel<strong>la</strong> legge 29.06.1939, n. 1497, approvato con R.D. 03.06.1940, n. 1357, del Piano Paesaggistico del<strong>la</strong>Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta comprendente gli Ambiti regionali 6-7-10-11-15;il P.T.P. è stato affisso all’Albo Pretorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> dal 16.01.2010 al 14.04.2010, giustaCertificato <strong>di</strong> pubblicazione n. 69 del 15.04.2010;con delibera <strong>di</strong> Commissario ad Acta in sostituzione del Consiglio Comunale n. 60 del 14.06.2010 èstata adottata <strong>la</strong> variante generale al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale vigente;<strong>la</strong> pianificazione adottata pone contrasti in aree <strong>di</strong> sviluppo urbano, <strong>per</strong> altro già consolidate ed oggetto<strong>di</strong> precedenti pianificazioni generale ed attuativa, <strong>per</strong> effetto delle quali sono in corso proce<strong>di</strong>mentiamministrativi volti a dare risposta alle legittime aspirazioni dei citta<strong>di</strong>ni;è inten<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Questa Amministrazione mettere in atto strumenti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e tute<strong>la</strong> dei valoripaesaggistici afferenti il proprio territorio in armonia con i principi <strong>di</strong> sostenibilità e recu<strong>per</strong>o degliambiti urbani consolidati.Richiamati:i principi <strong>di</strong> leale col<strong>la</strong>borazione tra amministrazioni e <strong>di</strong> partecipazione al<strong>la</strong> costruzione degli strumenti<strong>di</strong> governo del territorio;gli incontri tenutisi presso <strong>la</strong> sede del<strong>la</strong> Sovrintendenza ai BB.CC.AA. <strong>di</strong> Caltanissetta al fine <strong>di</strong>procedere all’armonizzazione delle rispettive strumentazioni, oggi in fase <strong>di</strong> adozione, e delle rispettivenorme <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a da applicare agli interventi prossimi futuri;<strong>la</strong> precedente nota <strong>di</strong> prot. 76815 del 26.05.2010 che qui si intende integralmente richiamata.propone le seguenti osservazionia sostegno delle quali, e premesso:<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 63


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaleche <strong>per</strong> effetto del P.R.G. vigente approvato con D.A. n. 171/1971, le aree oggetto <strong>di</strong> osservazionericadono in massima parte in z.t.o. C3, zona <strong>di</strong> espansione, con in<strong>di</strong>ce territoriale <strong>di</strong> 0,50 mc./mq., enormate da Piano Partico<strong>la</strong>reggiato denominato C3, approvato con D.P.R.S. n. 90/1987;che <strong>per</strong> effetto del<strong>la</strong> L.R. n.9/93 i vincoli preor<strong>di</strong>nati all’esproprio previsti dagli strumenti urbanisticihanno in atto cessato <strong>la</strong> loro efficacia; che con Delibera <strong>di</strong> Commissario ad Acta in sostituzione del Consiglio Comunale n. 60 del 14.06.2010è stata adottata <strong>la</strong> variante generale al P.R.G. vigente, che ai punti 1 lett. c), f), t), u) e 2 del deliberatorecita:“ c) sono confermati nel Piano tutti i provve<strong>di</strong>menti emanati riguardanti <strong>la</strong> localizzazione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>epubbliche approvate, le concessioni e<strong>di</strong>lizie ri<strong>la</strong>sciate, i piani attuativi approvati e quelli adottati in fase<strong>di</strong> approvazione definitiva al<strong>la</strong> data o<strong>di</strong>erna”;“f) <strong>la</strong> zona territoriale C3 del vecchio P.R.G. va integralmente riconfermata nel P.R.G. in quantocompatibile, in base allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza ambientale, con gli intervenuti vincoli SIC e ZPS, mentreva cassata <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> espansione C5.2 del<strong>la</strong> stessa verso nord”;“t) viene c<strong>la</strong>ssificata <strong>la</strong> zona e<strong>di</strong>ficata ad Ovest dell’area denominata Ferro <strong>di</strong> Cavallo come Piano <strong>di</strong>Riqualificazione Ambientale stralciando<strong>la</strong> dal Parco Territoriale <strong>di</strong> Montelungo (in TAV D.4)”;“u) si adottano le mo<strong>di</strong>fiche alle norme tecniche <strong>di</strong> attuazione e al rego<strong>la</strong>mento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong>re<strong>la</strong>zione istruttoria che devono essere inserite e armonizzate sia con le su<strong>per</strong>iori prescrizioni, sia con <strong>la</strong>struttura organica dello strumento urbanistico generale risultante”;“2) dare atto che l’adozione del Piano Paesaggistico del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta <strong>di</strong>sposto dal D.D.G.n. 8471 del 04.12.2009 e notificato al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> dal<strong>la</strong> Soprintendenza BB.CC.AA. <strong>di</strong>Caltanissetta con nota n. 3582 del 30.12.2009 non impone un adeguamento imme<strong>di</strong>ato dello strumentourbanistico generale, ma a norma dell’art. 143, comma 9, del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali <strong>di</strong> cui al D.lgs n.42/2004, demanda <strong>la</strong> propria cogenza e prevalenza sulle previsione urbanistiche dopo <strong>la</strong> suaapprovazione definitiva”; che <strong>per</strong> effetto dell’adozione del<strong>la</strong> revisione generale al P.R.G. vigente il piano partico<strong>la</strong>reggiato C3è in stato <strong>di</strong> revisione dovendosi adeguare alle sopravvenute norme <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> dettate dal<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettivadenominata “Natura 2000”; che in via sostitutiva sono stati inoltrati presso questo ufficio numerosi piani <strong>di</strong> lottizzazione da parte<strong>di</strong> privati, proprietari ricadenti in z.t.o. C3, nell’esercizio dei propri legittimi interessi; che <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> detti piani <strong>di</strong> lottizzazione è da inquadrare come prima applicazione dellecosì dette procedure <strong>per</strong>equative che consentono alle P.A. l’acquisizione gratuita delle aree da destinarea standard, che nello specifico del<strong>la</strong> z.t.o. C3 coincidente con le <strong>per</strong>imetrazioni SIC e ZPS ed oggisoggette a tute<strong>la</strong> <strong>per</strong> il sopravvenuto P.T.P., possono/devono avere <strong>la</strong> predominanza <strong>di</strong> verde pubblico; che è convinzione <strong>di</strong> questa Amministrazione, confortata da altre es<strong>per</strong>ienze urbanistiche in materia<strong>di</strong> tute<strong>la</strong> dei valori ambientali-paesaggistici e culturali, che le pratiche <strong>per</strong>equative sono le più adatte alreale ed incisivo governo del territorio in quanto consentono <strong>di</strong> esercitare i valori <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> e, soprattutto,<strong>di</strong> valorizzazione su aree <strong>di</strong> proprietà pubblica; che è determinazione <strong>di</strong> questa Amministrazione incentivare l’uso turistico/ricettivo,compatibilmente con i valori <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> ambientale-paesaggistica e culturale, me<strong>di</strong>ante piani, programmied interventi <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o e valorizzazione delle aree; che l’area è interessata da e<strong>di</strong>lizia residenziale <strong>di</strong> natura stagionale, con una lenta trasformazione in<strong>per</strong>manente, concentrata in alcuni ambiti e <strong>di</strong>ffusa nelle restanti aree del<strong>la</strong> zona C3 <strong>di</strong> P.R.G.; che in dette aree sono state realizzate alcune o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> urbanizzazione primaria (illuminazionepubblica), e sono in corso le approvazioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione degli impianti idrico e fognario da partedel competente ATO idrico CL6, (si rappresenta che <strong>la</strong> Regione Sicilia re<strong>la</strong>tivamente ai P.A.R.F.vigenti si trova in stato <strong>di</strong> Infrazione Comunitaria).Per quanto sopra premesso, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>: in re<strong>la</strong>zione alle previsioni del P.T.P. del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta che pone <strong>la</strong> z.t.o. C3 (c.deManfria, Roccazzelle, Punta secca, Montelungo, Ferro <strong>di</strong> Cavallo.) ricadente nei fogli <strong>di</strong> mappa n.ri103, 104, 105, 107, 132 e 133 all’interno del Paesaggio Locale 15 <strong>per</strong> <strong>la</strong> quasi totale estensione inambito <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> 3, <strong>per</strong> piccole porzioni in altri ambiti 1 e 2 (art. 20 delle N.T.A.), e <strong>per</strong> <strong>la</strong> parterilevabile nel<strong>la</strong> cartografia al 50.000, <strong>per</strong> giunta fortemente datata, dell’area più densamente e<strong>di</strong>ficata inarea soggetta a recu<strong>per</strong>o (art. 23 delle N.T.A.);<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 64


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale in re<strong>la</strong>zione dell’in<strong>di</strong>viduazione e <strong>per</strong>imetrazione del nucleo industriale coincidente conl’inse<strong>di</strong>amento del<strong>la</strong> raffineria in area soggetta a recu<strong>per</strong>o (art. 23 delle N.T.A.); in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> cartografia del P.T.P.; in re<strong>la</strong>zione alle prescrizioni, <strong>di</strong>vieti, contenute negli specifici Paesaggi Locali n.ri -15 Costa <strong>di</strong>Manfria e Falconara, 16 Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, 17 Sistema Urbano <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, 18 Area del Biviere <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>; in re<strong>la</strong>zione agli artt. 22, 23, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32 e 33; in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> comune “visione” rilevata al tavolo <strong>di</strong> concertazione con <strong>la</strong> Sovrintendenza aiBB.CC.AA. <strong>di</strong> Caltanissetta negli incontri intercorsi <strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione con<strong>di</strong>visa delle variazioni daapportare in re<strong>la</strong>zione alle previsioni del<strong>la</strong> strumentazione urbanistica ed economica-sociale, “visioneche su<strong>per</strong>ata <strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zionale protezione <strong>per</strong> apposizione <strong>di</strong> vincoli (si è compreso che le regole imposte,se non riconosciute come giuste dal<strong>la</strong> collettività, possono avere risposte in gran parte negative), guar<strong>di</strong>al paesaggio come – forma del territorio in continuo <strong>di</strong>venire - nei suoi in<strong>di</strong>ssolubili legami con lestrategie <strong>di</strong> ri<strong>la</strong>ncio socio-economico delle comunità locali e delle vocazioni territoriali che attraverso <strong>la</strong>previsione <strong>di</strong> piani, programmi ed interventi si mantenga in continuo equilibrio tra sviluppo esostenibilità;deduce e rileva“OMISSIS (si allega copia integrale dell’osservazione e del<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> grafica)”Deve essere evidenziato nell’analisi dei rapporti con il P.R.G. che in <strong>di</strong>retta applicazione del<strong>la</strong> legge 15<strong>di</strong>cembre 2004 n. 308 “Delega al Governo <strong>per</strong> il rior<strong>di</strong>no, il coor<strong>di</strong>namento e l’integrazione del<strong>la</strong>legis<strong>la</strong>zione in materia ambientale e misure <strong>di</strong> <strong>di</strong>retta applicazione.”, l’U.T.C. ha chiesto <strong>di</strong> introdurrenel P.R.G. adottato l’istituto del<strong>la</strong> compensazione (cd. ambientale o e<strong>di</strong>lizia) connessa al riconoscimentodel<strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare <strong>di</strong> quelle aree, soprattutto <strong>per</strong> <strong>la</strong> z.t.o. C3 <strong>di</strong>Manfria, in cui sono sopravvenuti vincoli <strong>di</strong> natura non urbanistica (ambientale e/o paesaggistica).L’osservazione proposta al P.T.P. trovasi oggi in elenco, <strong>per</strong> l’esame <strong>di</strong> rito, dell’OsservatorioRegionale presso l’Assessorato Reg.le dei beni culturali e dell’identità siciliana, e tale proce<strong>di</strong>mentorisulterebbe sospeso, in virtù del<strong>la</strong> mancata applicazione del proce<strong>di</strong>mento V.A.S. al piano de quo, inattesa <strong>di</strong> un pronunciamento del C.G.A. re<strong>la</strong>tivo al P.T.P. del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Ragusa.Piano <strong>di</strong> Zona <strong>per</strong> l’E<strong>di</strong>lizia Economica e Popo<strong>la</strong>re (P.E.E.P.)Un partico<strong>la</strong>re esame deve essere rivolto all’area <strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia economica e popo<strong>la</strong>re,e<strong>di</strong>lizia agevo<strong>la</strong>ta e convenzionata, e<strong>di</strong>lizia convenzionata e sociale e più in generale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>liziaresidenziale pubblica <strong>di</strong> cui alle ll.rr. 71/78 e 86/81, in<strong>di</strong>viduata con Delibera <strong>di</strong> Commissario ad Acta insostituzione del Consiglio Comunale n. 93 del 09.07.2009 ai sensi del<strong>la</strong> legge 18 aprile 1962 n.167,interca<strong>la</strong>ta nel PRG adottato con Determina Dirigenziale n. 658 del 24 settembre 2010, in forza delpunto 1.c del<strong>la</strong> delibera <strong>di</strong> adozione.L’area è stata in<strong>di</strong>viduata su proposta dell’ufficio, che prevedeva <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> due aree, <strong>di</strong> pari<strong>di</strong>mensione pari a circa 400.000 mq., <strong>di</strong> cui <strong>la</strong> prima (Ipotesi n. 1) localizzata lungo <strong>la</strong> S.P. 80, inprosecuzione del<strong>la</strong> via Butera e <strong>la</strong> seconda (Ipotesi n. 2) localizzata lungo <strong>la</strong> S.S. 115, entrambi aridosso dell’e<strong>di</strong>ficato esistente ma in aree non ancora adeguatamente urbanizzate se non <strong>per</strong> le parti <strong>di</strong>completamento limitanti con il Piano Integrato <strong>di</strong> Intervento denominato “Catania-Casciana”.L’area in<strong>di</strong>viduata (Ipotesi n. 1), estesa <strong>per</strong> 398.000 mq., è localizzata in z.t.o. “E” <strong>di</strong> verde agricolo, in<strong>di</strong>rezione nord, lungo <strong>la</strong> via Butera, interessata marginalmente da alcuni inse<strong>di</strong>amenti a carattereartigianale (art. 22 l.r. 71/78) e commerciale (non <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio); il <strong>di</strong>mensionamento proposto<strong>per</strong> <strong>la</strong> localizzazione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale (Programmi Costruttivi) derivadall’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> Coo<strong>per</strong>ative E<strong>di</strong>lizie ed Imprese che hanno avanzato richiesta <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> 935alloggi con in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fabbricabilità <strong>di</strong> 1,27 mc/mq, corrispondenti a 557 mc. ad alloggio, el’inse<strong>di</strong>amento previsto <strong>di</strong> circa 5.200 abitanti, dotati <strong>di</strong> standard <strong>per</strong> 18 mq/ab <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> circa93.800 mq.Parte dell’area <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento, e precisamente l’area ricompresa tra il P.I.I. Catania-Casciana e <strong>la</strong> S.P.80, è soggetta a tute<strong>la</strong> archeologica <strong>per</strong> <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> un “santuario extraurbano <strong>di</strong> età greca arcaica”interessata da vincolo <strong>di</strong>retto ed in<strong>di</strong>retto <strong>per</strong> una su<strong>per</strong>ficie <strong>di</strong> circa 52.000 mq.Re<strong>la</strong>tivamente all’elenco dei richiedenti l’inse<strong>di</strong>amento in area PEEP, allegato al<strong>la</strong> delibera <strong>di</strong>localizzazione, è da tenere presente che le Coo<strong>per</strong>ative ed Imprese oggetto <strong>di</strong> finanziamento pubblico<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 65


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale(<strong>per</strong> le quali incombe l’obbligo a provvedere) sommano una richiesta totale <strong>di</strong> 420 alloggi; tra queste nelcorso del tempo sono stati approvati dei Programmi Costruttivi <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> 78 alloggi e che suconvocazione dell’amministrazione <strong>per</strong> <strong>la</strong> redazione del Piano <strong>di</strong> Zona non hanno espresso <strong>la</strong> volontà a<strong>di</strong>nse<strong>di</strong>arsi Coo<strong>per</strong>ative ed Imprese <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> 110 alloggi.Il fabbisogno, al<strong>la</strong> luce <strong>di</strong> quanto sopra detto, si riduce drasticamente da 935 alloggi a 232 alloggi cheportano ad un <strong>di</strong>mensionamento ipotizzabile con i seguenti parametri:n. ab. da inse<strong>di</strong>are 1300;standard necessario 23.500 mq.;area e<strong>di</strong>ficabile 87.500 mq.;su<strong>per</strong>ficie totale da impegnare 111.000,00 mq.;in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fabbricabilità <strong>di</strong> 1,27 mc/mq;cubatura non residenziale inse<strong>di</strong>abile 13.400 mc.;cubatura residenziale 127.600 mc.;<strong>di</strong>mensione lotti 380 mq.;volume alloggio 550 mc.Al<strong>la</strong> luce <strong>di</strong> quanto sopra riportato un ripensamento delle strategie <strong>per</strong> il re<strong>per</strong>imento <strong>di</strong> aree del Piano<strong>di</strong> Zona è il minimo necessario, a questo bisogna aggiungere che altre aree precedentemente deliberateed assegnate, <strong>per</strong> e<strong>di</strong>lizia agevo<strong>la</strong>ta/convenzionata, ad oggi non sono state utilizzate, ben oltre il biennio<strong>di</strong> assegnazione, potendo le stesse essere riassegnate <strong>per</strong> gli stessi fini senza <strong>per</strong> altro mo<strong>di</strong>ficarel’assetto del PRG presentato ed adottato.Piano <strong>di</strong> Urbanistica Commerciale (P.U.C.)Si <strong>di</strong>spone qui <strong>di</strong> seguito una brevissima sintesi del<strong>la</strong> specifica pianificazione de quo, rimandando allospecifico stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> seguito allegato, il dovuto approfon<strong>di</strong>mento.La nuova programmazione del PUC, intervenendo in un momento decisivo <strong>per</strong> il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>,rende possibile l’auspicato sviluppo del<strong>la</strong> rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta comunale, ingessata ormai da molti anni e<strong>di</strong>ncapace <strong>di</strong> offrire spunti <strong>di</strong> offerta <strong>di</strong> elevata qualità, tali da attrarre e sod<strong>di</strong>sfare i bisogni <strong>di</strong> consumodei citta<strong>di</strong>ni-residenti, che potrebbero avvantaggiarsi <strong>di</strong> una rete commerciale rinnovata e meglioqualificata. Nello specifico necessita ricordare che <strong>la</strong> precedente programmazione non ha prodotto ilrisultato s<strong>per</strong>ato, restando le due aree <strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> strutture assolutamente inutilizzate. Ilraggiungimento <strong>di</strong> nuovi obiettivi, ormai inelu<strong>di</strong>bile, <strong>di</strong>pende oltre che dagli impren<strong>di</strong>tori, che sul<strong>la</strong> base<strong>di</strong> forti motivazioni dovranno impegnare risorse finanziarie e manageriali, anche dall'AmministrazioneComunale che dovrà essere in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigere il processo <strong>di</strong> sviluppo del<strong>la</strong> rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.In tale ottica si colloca il revisionato PUC intende offrire le “coor<strong>di</strong>nate” normative necessarie <strong>per</strong>ottenere il rinnovamento e <strong>la</strong> qualificazione del<strong>la</strong> rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta tale che possa essere raggiunto ilsod<strong>di</strong>sfacimento degli importanti interessi dei consumatori recu<strong>per</strong>ando così significative fasce <strong>di</strong>evasione del<strong>la</strong> domanda. I predetti processi <strong>di</strong> rinnovamento e <strong>di</strong> qualificazione nel<strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzionecommerciale determineranno naturalmente <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> un maggiore valore aggiunto, che andrà abeneficio dell’intera comunità locale.Il Piano <strong>di</strong> Urbanistica Commerciale comporta:a) una Variante or<strong>di</strong>naria al PRG vigente che mo<strong>di</strong>fica il PUC adottato dal Commissario Regionalecon atto n. 52 del 28.06.2002 <strong>per</strong> <strong>la</strong> sostituzione del<strong>la</strong> Programmazione Urbanistica riferita alSettore Commerciale <strong>di</strong> cui all’Allegato D;b) <strong>la</strong> sostituzione del Piano Commerciale, <strong>di</strong> cui all’allegato A al PUC, adottato secondo quantoin<strong>di</strong>cato al<strong>la</strong> precedente lettera a).Dal punto <strong>di</strong> vista dei contenuti il PUC si artico<strong>la</strong> in due parti: quel<strong>la</strong> urbanistica e quel<strong>la</strong> commerciale.E’ <strong>di</strong> tutta evidenza, comunque, che <strong>la</strong> parte commerciale “<strong>di</strong>pende” da quel<strong>la</strong> urbanistica, quin<strong>di</strong> deve“agire” all’interno e nel totale rispetto <strong>di</strong> quest’ultima, che costituisce un “a priori” <strong>per</strong> l’eserciziodell’attività. Ciò naturalmente non toglie che <strong>la</strong> programmazione commerciale abbia una sua intrinseca“<strong>di</strong>namica”, associata ad una logica tecnico-giuri<strong>di</strong>ca che trova <strong>la</strong> sua base in un complesso <strong>di</strong> leggi acarattere europeo, nazionale e regionale. A tale ultimo riguardo l'approvazione del<strong>la</strong> Revisione Generaledel PUC renderà possibile o<strong>per</strong>are all’interno <strong>di</strong> una situazione legis<strong>la</strong>tiva in cui <strong>la</strong> rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta aldettaglio sarà “tarata” sulle seguenti necessità:1. o<strong>per</strong>are all’interno <strong>di</strong> un corretto governo del territorio;2. artico<strong>la</strong>re l’offerta secondo le <strong>di</strong>fferenti tipologie <strong>di</strong> esercizi;<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 66


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale3. ridurre, in or<strong>di</strong>ne all’acquisto dei beni <strong>di</strong> consumo, i costi del trasporto, oltre quelli del<strong>la</strong>sostenibilità ambientale, sociale, e del<strong>la</strong> viabilità;4. ottenere un’offerta innovativa che coniughi al meglio il binomio qualità/prezzo.Il Piano <strong>di</strong> Urbanistica Commerciale è uno strumento <strong>per</strong> raggiungere un razionale, moderno,equilibrato ed al tempo stesso concorrenziale assetto del<strong>la</strong> rete <strong>di</strong>stributiva del commercio al dettagliosu aree private nel territorio comunale nel pieno rispetto delle predette normative.La prima parte del PUC, costituita da una Variante al PRG vigente, sostituisce <strong>la</strong> ProgrammazioneUrbanistica riferita al Settore Commerciale <strong>di</strong> cui all’Allegato D del PUC adottato dal CommissarioRegionale con atto n.52 del 28.06.2003; i re<strong>la</strong>tivi contenuti riguardano:a) l'in<strong>di</strong>viduazione e <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva delimitazione <strong>di</strong> un’altra zona commerciale <strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong>me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta ed attività annesse;b) l'in<strong>di</strong>viduazione e <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva delimitazione <strong>di</strong> nuove zone <strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e strutture<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.Più in partico<strong>la</strong>re il presente PUC stabilisce:1) Per <strong>la</strong> zona <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> precedente lettera a), unitamente a quelle precedenti (le Zone D1 e D2),già in<strong>di</strong>viduate nel precedente PUC, le destinazioni d’uso ed i requisiti urbanistico-e<strong>di</strong>lizi <strong>per</strong>l’inse<strong>di</strong>amento dei re<strong>la</strong>tivi immobili;2) Per le zone <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> precedente lettera b), in cui sono previste le me<strong>di</strong>e strutture, ledestinazioni d’uso ed i requisiti urbanistico-e<strong>di</strong>lizi <strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento dei re<strong>la</strong>tivi immobili;3) <strong>la</strong> nuova normativa <strong>per</strong> i cambi <strong>di</strong> destinazione ad uso commerciale dei locali;4) <strong>la</strong> nuova normativa <strong>per</strong> i parcheggi <strong>per</strong>tinenziali <strong>per</strong> <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>.Per quanto concerne le peculiarità dell’area si rappresenta:L’area destinata all’inse<strong>di</strong>amento del<strong>la</strong> zona commerciale <strong>per</strong> me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta,proposta in variante allo strumento urbanistico vigente, dall’adeguamento del P.U.C., è prevista a ovestdell’aggregato urbano <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> in <strong>di</strong>rezione Trapani e posta nei terreni a nord del<strong>la</strong> SS 115 Ge<strong>la</strong>-Licata ameno <strong>di</strong> 1 km dal<strong>la</strong> zona e<strong>di</strong>ficata denominata Area PEEP 3, consistente in interventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>liziaconvenzionata ed agevo<strong>la</strong>ta, tale che l’area risulti <strong>di</strong> facile urbanizzazione attesa <strong>la</strong> vicinanza ad o<strong>per</strong>e <strong>di</strong>urbanizzazione primarie già in uso quali rete fognante, rete idrica e rete elettrica pubblica.L’area in esame è ubicata in c.da Sant’Oliva identificata al N.C.T. al foglio 134 del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> e siestende <strong>per</strong> una su<strong>per</strong>ficie complessiva <strong>di</strong> circa 380.559,76 mq.L’area confina, a sud, con il rilievo collinare <strong>di</strong> Montelungo facente parte dell’area naturale in<strong>di</strong>viduatacome S.I.C. ITA 050011 “Torre <strong>di</strong> Manfria” e Z.P.S. 050012 “Torre <strong>di</strong> Manfria, Biviere e Piana <strong>di</strong>Ge<strong>la</strong>”, ad ovest con S.P. 187 “Amato-Bruca”, a est e nord con lotti agricoli.L’area oggetto <strong>di</strong> variante ricade <strong>per</strong> effetto del P.R.G. vigente approvato con Decreto Assessoriale n.71 del 18.07.1971, in zona territoriale omogenea “E” <strong>di</strong> verde agricolo, medesima destinazioneconserva nel<strong>la</strong> variante generale al P.R.G. adottata con Delibera <strong>di</strong> Commissario ad Acta in sostituzionedel Consiglio Comunale n. 60 del 14.06.2010; sul<strong>la</strong> stessa non gravano vincoli <strong>di</strong> natura paesaggistica,non rientra in alcun ambito <strong>di</strong> protezione ambientale quali: parchi, riserve, S.I.C., Z.P.S., P.A.I., R.I.R.,ma risulta a confine con area S.I.C. e Z.P.S. <strong>per</strong> effetto del quale si é prodotto l’allegato stu<strong>di</strong>oambientale <strong>preliminare</strong>; l’area non rientra tra quelle in<strong>di</strong>cate all’art. 2, comma 5, del<strong>la</strong> L.R. 71/78, inquanto lo Stu<strong>di</strong>o Agricolo Forestale come adeguato non rileva nel<strong>la</strong> stessa colture specializzate, e nonrisulta interessata da infrastrutture ed impianti a supporto dell’attività agrico<strong>la</strong>; in ultimo l’area nonrientra tra quelle <strong>di</strong> cui ai territori <strong>per</strong>corsi dal fuoco (catasto incen<strong>di</strong>) ai sensi dell’art. 10 l. n. 353/2000;si rileva inoltre che le aree poste ad est, in<strong>di</strong>cate nel<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> B4 - Stato <strong>di</strong> fatto del<strong>la</strong> variante <strong>di</strong> P.R.G.“Carta dei vincoli e delle emergenze storico ambientali”, sono qualificate come “Sito d’Attenzione” <strong>per</strong><strong>la</strong> <strong>per</strong>icolosità idraulica e <strong>per</strong> fenomeni <strong>di</strong> esondazione, al cui interno ricadono piccole aree <strong>di</strong> rischioidraulico “R2 Rischio Me<strong>di</strong>o”.L’area risulta già interessata da altre procedure in variante al P.R.G. vigente, ai sensi dell’art. 5, D.P.R.447/98, <strong>per</strong> le quali è stato già avviata analoga procedura con <strong>la</strong> trasmissione <strong>di</strong> rapporto <strong>preliminare</strong> <strong>di</strong>prot. n. 161349 del 07.12.2011, riguardanti, <strong>la</strong> prima, un’attrezzatura commerciale (me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>mensione)e sportiva in <strong>di</strong>tta GIRASOLE s.r.l., ora ricompresa nel<strong>la</strong> stessa area D8.3 oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o; e <strong>la</strong>seconda, a carattere turistico ricettiva con capacità inferiore alle 300 unità in <strong>di</strong>tta Cinar<strong>di</strong> Francesco.Dall’adeguamento dello Stu<strong>di</strong>o Agricolo Forestale si rileva che l’area oggetto <strong>di</strong> valutazione ricadeall’interno dell’unità <strong>di</strong> paesaggio n. 5, composta da: Seminativo irriguo 50%, Seminativo asciutto 36%,Pascolo ed Incolto 10%, Bosco e Macchia Me<strong>di</strong>terranea 4%. Nello specifico l’area, totalmentepianeggiante, è ad oggi a<strong>di</strong>bita a coltivazione <strong>di</strong> grano.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 67


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleDal Piano Territoriale Paesaggistico del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta adottato con D.D.G. n. 8471 del04.12.2009, l’area ricade nel Paesaggio Locale n. 17 “Sistema Urbano <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>”, ed è in<strong>di</strong>viduata come“Area <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e conoscenza <strong>per</strong> <strong>la</strong> pianificazione territoriale urbanistica <strong>di</strong> livello regionale,provinciale e comunale e <strong>per</strong> tutti gli atti aventi carattere <strong>di</strong> programmazione sul territorio” a cui non èstata apposta nessun livello <strong>di</strong> tute<strong>la</strong>.Dallo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Incidenza Ambientale del Piano Partico<strong>la</strong>reggiato zona “C3” sul S.I.C. ITA050011 –“Torre Manfria” e sul<strong>la</strong> Z.P.S. ITA050012 – “Torre Manfria, Biviere e Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>”, e trasmesso alD.R.A. con nota prot. n. 169385 del 11.12.2007, ed acquisita con prot. n. 92706 del 21.12.2007, si rilevaquanto segue:• l’area oggetto <strong>di</strong> indagine è esterna al<strong>la</strong> <strong>per</strong>imetrazione S.I.C. ITA050011 – “Torre Manfria” eZ.P.S. ITA050012 – “Torre Manfria, Biviere e Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>”, ma ad esse posta in prossimità eseparata lungo <strong>la</strong> S.S. 115 Sud Occidentale Sicu<strong>la</strong>;• <strong>la</strong> Carta faunistica del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta rapporta che l’area ricade nel quadrante conuna presenza <strong>di</strong> specie <strong>di</strong> vertebrati terrestri tra 46 – 55;• dal<strong>la</strong> Tavo<strong>la</strong> n. 1 – Carta dei vincoli - si riscontra che l’area oggetto <strong>di</strong> indagine è esterna al<strong>la</strong><strong>per</strong>imetrazione Important Bird Area (IBA) n. 166 – “Biviere e Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>”;• dal<strong>la</strong> Tavo<strong>la</strong> n. 2 – Emergenze floristiche – si evince che sull’area non sono state riscontrateessenze floristiche oggetto <strong>di</strong> tute<strong>la</strong>;• dal<strong>la</strong> Tavo<strong>la</strong> n. 3 – Vegetazione reale – si riscontra che l’area è in<strong>di</strong>viduata come COLTIVI(nello specifico seminativo);• dal<strong>la</strong> Tavo<strong>la</strong> n. 4 – Tipi <strong>di</strong> habitat – si riscontra che sull’area non viene rilevato nessun tipo <strong>di</strong>habitat;• dal<strong>la</strong> Tavo<strong>la</strong> n. 5 – Areali faunistici – si rileva che nelle aree a coltivi o ex coltivi si riscontra <strong>la</strong>presenza delle seguenti specie <strong>di</strong> avifauna “A<strong>la</strong>uda arvensis, Alectoris graeca whitaken,Burhinus oe<strong>di</strong>cnemus, Ca<strong>la</strong>ndrel<strong>la</strong> brachydacty<strong>la</strong>, Circaetus gallicus, Circus aeruginosus, CircusPygarus, Coracias garrulus, Egretta garzetta, Falco biarmicus, Falco naumanni, Falco<strong>per</strong>egrinus, G<strong>la</strong>reo<strong>la</strong> pratinico<strong>la</strong>, Grus grus, hieraaetus pennatus, Lanius minor, Lullu<strong>la</strong> arborea,Me<strong>la</strong>nocorypha ca<strong>la</strong>ndra, Milvus migrans, Pernis apivorus, Vanellus vanellus” e le seguentispecie <strong>di</strong> anfibi e rettili “ E<strong>la</strong>phe situ<strong>la</strong>”Dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione dello Stu<strong>di</strong>o Ambientale Preliminare redatto in allegato al<strong>la</strong> variante <strong>per</strong> l’area <strong>per</strong>me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> struttura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta si trae:“Nell'area <strong>di</strong> stretto interesse, su cui insiste il piano, non si é riscontrato nessun habitat o emergenzafloristica descritti nei formu<strong>la</strong>ri standard dei siti <strong>di</strong> rete Natura 2000.”, che unitamente al<strong>la</strong> limitata<strong>di</strong>mensione dell’area, all’elevato grado <strong>di</strong> antropizzazione (colture intensive) delle aree limitrofe poste anord, al<strong>la</strong> prossimità con viabilità <strong>di</strong> grande traffico ed al<strong>la</strong> vicinanza con aree e<strong>di</strong>ficate e servite daurbanizzazioni primarie ha fatto ritenere l’area suscettibile <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazione.Dallo stu<strong>di</strong>o si riscontra, inoltre, che <strong>la</strong> localizzazione dell’area <strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong>strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta non possa comportare <strong>la</strong> mo<strong>di</strong>fica dell’habitat <strong>di</strong> specie a rischio e quin<strong>di</strong>comportare <strong>per</strong><strong>di</strong>te <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui appartenenti a specie protette e compromesse. Si escludono anche,essendo l’area fortemente antropizzata, interferenze negative sul<strong>la</strong> fauna <strong>di</strong> interesse comunitario, comead esempio i rettili come <strong>per</strong> altro si rileva da quanto scritto nello stu<strong>di</strong>o:“Il censimento delle specie faunistiche, segna<strong>la</strong>te nell'area <strong>di</strong> indagine (Fig.13), e lo stu<strong>di</strong>o dellere<strong>la</strong>zioni inerenti <strong>la</strong> consistente frammentazione del paesaggio naturale ad o<strong>per</strong>a delle attività antropicheche insistono sul territorio, consentono <strong>di</strong> definire l'area a scarsa bio<strong>di</strong>versità in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> situazioneecologica esistente. Le osservazioni e le indagini condotte rive<strong>la</strong>no che <strong>la</strong> frequenza e <strong>la</strong> quantità delcontingente faunistico è caratterizzato da una saltuaria presenza. La maggior parte delle entità censiteutilizzano il sito come tappa nel<strong>la</strong> rotta migratoria, raro come sito <strong>di</strong> sosta, <strong>di</strong> alimentazione o <strong>di</strong> s<strong>la</strong>ncio.Le osservazioni hanno evidenziato che gli habitat maggiormente utilizzati e funzionali alle esigenzeecologiche delle specie censite non sono le aree ricadenti nel SIC ITA050011, ma quelli del<strong>la</strong> piana <strong>di</strong>Ge<strong>la</strong>.”.Zona <strong>per</strong> lo Sviluppo Industriale (A.S.I.)Se pure strumento non nelle competenze <strong>di</strong> questa Amministrazione, può risultare utile nell’assettogenerale del territorio evidenziare alcune criticità e possibili ridefinizioni delle aree soggette alConsorzio A.S.I., anche al<strong>la</strong> luce delle trasformazioni volute dal<strong>la</strong> Regione Sicilia e confluite nel<strong>la</strong> L.R.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 68


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale12.01.2012, n. 8 <strong>di</strong> soppressione dei Consorzi e costituzione dell’I.R.S.A.P. a cui è demandata <strong>la</strong>funzione <strong>di</strong> e<strong>la</strong>borazione e adozione dei P.R.A.S.I.E’ <strong>di</strong> facile comprensione <strong>la</strong> possibilità che offre un riallineamento delle strumentazioni urbanistiche edambientali <strong>per</strong> <strong>per</strong>seguire il fine generale del<strong>la</strong> legge <strong>di</strong> istituire “l’Impresa in un giorno” e anche “<strong>la</strong>creazione delle zone a "burocrazia zero", con l'istituzione dell'autorizzazione unica <strong>per</strong> l'istruttoriadelle istanze <strong>di</strong> nuove iniziative impren<strong>di</strong>toriali nelle aree <strong>di</strong> competenza dell' IRSAP”.Piano <strong>di</strong> Risanamento Ambientale (Area Crisi Ambientale)La Regione Siciliana, con atto n. 26358 in data 25 Maggio 1988, ha inoltrato richiesta al Ministerodell'Ambiente <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> “area ad elevato rischio <strong>di</strong> crisi ambientale” <strong>per</strong> gli ambititerritoriali interessati dal polo chimico siciliano, in partico<strong>la</strong>re <strong>per</strong> <strong>la</strong> fascia del<strong>la</strong> Sicilia Sud-Orientale.Sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> documentazione tecnica prodotta dal<strong>la</strong> Regione e dall'istruttoria da essa svolta, ilMinistero dell'Ambiente ha proposto nel Maggio 1990 <strong>la</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> “area ad elevato rischioambientale” <strong>per</strong> i due territori <strong>di</strong> Augusta-Priolo-Melilli-Siracusa-Flori<strong>di</strong>a-So<strong>la</strong>rino e <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>-Niscemi-Butera, trasmettendo tale proposta alle Commissioni par<strong>la</strong>mentari competenti <strong>per</strong> il parere previsto dal<strong>la</strong>normativa citata. Dopo il parere favorevole espresso dal<strong>la</strong> 13.ma Commissione del Senato in data 19Luglio 1990 e dal<strong>la</strong> Commissione VIII del<strong>la</strong> Camera in data 1 Agosto 1990, il Consiglio dei Ministri hadeliberato <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare aree ad elevato rischio <strong>di</strong> crisi ambientale i territori <strong>di</strong> cui sopra.Successivamente il Ministero dell'Ambiente ha nominato, con proprio decreto, <strong>la</strong> Commissione Stato-Regione-Enti locali, previstadal<strong>la</strong> <strong>di</strong>chiarazione d'area arischio con compiti <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento delle attivitàre<strong>la</strong>tive al risanamento dell'area.L'area <strong>di</strong>chiarata ad elevatorischio <strong>di</strong> crisi ambientale ècostituita dai territori dei Comuni<strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, Butera e Niscemi inProvincia <strong>di</strong> Caltanissetta, <strong>per</strong> unestensione complessiva <strong>di</strong> circa671 chilometri quadrati. Ilterritorio così definito appartienegeograficamente al<strong>la</strong> Sicilia sudorientalee si estende tra i montiIblei ad est, i monti Erei a nordovested il mare <strong>di</strong> Sicilia a sud.Nel complesso l'area risultarico<strong>per</strong>ta <strong>per</strong> lo più da terreni plio-pleistocenici che contribuiscono a darle un aspetto morfologicocollinare interrotto da zone pianeggianti ad est e a sud, specialmente lungo <strong>la</strong> costa.La presenza <strong>di</strong> roccecompatte, calcare <strong>di</strong> base, gessi ed arenarie dà luogo a fenomeni <strong>di</strong> erosione selettiva con formemorfologiche più accentuate in corrispondenza del<strong>la</strong> parte centro-settentrionale dell'area.Il comune <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> si estende fra il livello del mare ed un'altitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 310 metri; il comune <strong>di</strong> Buteraraggiunge i 530metri; il territorio <strong>di</strong> Niscemi si estende da un'altitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> circa 50 metri fino ad unmassimo <strong>di</strong> 400 metri s.l.m. L'altitu<strong>di</strong>ne me<strong>di</strong>a dell'area è <strong>di</strong> circa 300 metri con quote più elevate nel<strong>la</strong>parte settentrionale (M. Gricuzzo, Serra Castelluccio, M. Indeca ecc.), gradualmente degradanti versosud. Il sistema idrografico è costituito da numerosi corsi d'acqua <strong>di</strong> modesta importanza, con deflussiestremamente ridotti e concentrati nei mesi invernali. Inoltre <strong>la</strong> litologia del substrato fa sì che le acqueche scorrono sul territorio in esame siano già ricche naturalmente <strong>di</strong> sostanze (sali) che le rendonoscarsamente utilizzabili <strong>per</strong> uso potabile e zootecnico. I principali corsi idrici sono il Fiume Ge<strong>la</strong> con unbacino <strong>di</strong> 340 chilometri quadrati e un'asta principale <strong>di</strong> 60 chilometri, ed il Fiume Maroglio checostituisce il suo più importante affluente con una lunghezza complessiva <strong>di</strong> 26 chilometri ed unaestensione del bacino <strong>di</strong> 230 chilometri quadrati. L'economia dell'area è fortemente con<strong>di</strong>zionata da unpolo industriale <strong>di</strong> rilevanti <strong>di</strong>mensioni, <strong>la</strong> cui specificità risiede nel<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amentiproduttivi dato prevalentemente da raffinerie e stabilimenti petrolchimici. Tali inse<strong>di</strong>amenti ubicati inprossimità <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, nel<strong>la</strong> piana costiera, sono: <strong>la</strong> Raffineria Praoil; lo Stabilimento Enichem Anic <strong>per</strong> <strong>la</strong><strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 69


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaleproduzione <strong>di</strong> prodotti chimici <strong>di</strong> base quali etilene, acrilonitrile, glicoli; lo Stabilimento EnichemPolimeri <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> polietilene; lo Stabilimento Enichem Agricoltura <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong>fertilizzanti; lo Stabilimento Isaf <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> acido fosforico e acido solforico; tre centri <strong>di</strong>raccolta oli Agip; il centro olio Ponte Dirillo Agip, l'impianto Ge<strong>la</strong>gas e Snam Impianti.DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRII territori ricadenti nelle Province <strong>di</strong> Siracusa e Caltanissetta, delimitati come in<strong>di</strong>cato dal<strong>la</strong> cartografiaallegata, che costituisce parte integrante del<strong>la</strong> presente delibera, sono <strong>di</strong>chiarati aree ad elevato rischio<strong>di</strong> crisi ambientale, ai sensi e <strong>per</strong> gli effetti <strong>di</strong> cui all'art. 7 del<strong>la</strong> legge 8 luglio 1986 n. 349, cosi comeemendato nell'art. 6 del<strong>la</strong> legge 28 agosto 1989 n. 305. Il Ministro dell'Ambiente pre<strong>di</strong>sporrà, d'intesacon <strong>la</strong> Regione Siciliana, un piano <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinquinamento <strong>per</strong> il risanamento del citato territorio, il qualeprevia ricognizione dello stato <strong>di</strong> inquinamento delle acque, dell'aria e del suolo, nonché delle fontiinquinanti che hanno un impatto significativo sulle zone da risanare, avrà l'obiettivo <strong>di</strong> definire <strong>la</strong>tipologia, <strong>la</strong> fattibilità e i costi degli interventi <strong>di</strong> risanamento. Tale piano rappresenta l'unico strumentoorganico <strong>di</strong> analisi, pianificazione e controllo degli interventi <strong>per</strong> eliminare o mitigare, il potenziale deifattori <strong>di</strong> rischio ambientali possibili e preve<strong>di</strong>bili, in partico<strong>la</strong>re in re<strong>la</strong>zione ai rischi <strong>di</strong> incidentirilevanti, agli effetti sul<strong>la</strong> salute delle popo<strong>la</strong>zioni e sull'ambiente. La gravità del<strong>la</strong> situazione impone<strong>per</strong>altro che, ancor prima dell'avvio dello stu<strong>di</strong>o del piano <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinquinamento e riequilibrio ambientale,vengano adottate imme<strong>di</strong>atamente misure <strong>di</strong> riduzione dei carichi inquinanti attraverso <strong>la</strong> realizzazione<strong>di</strong> interventi mirati, nell'ambito dell'area industriale <strong>di</strong> Siracusa e Caltanissetta. A tal fine vienecostituita una apposita Commissione <strong>di</strong> cui fanno parte le Amministrazioni dello Stato, <strong>la</strong> Regione e gliEnti locali interessati, con compiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento delle attività <strong>per</strong> <strong>la</strong> valorizzazione e <strong>la</strong>partecipazione degli Enti locali sia ai fini consultivi sia <strong>per</strong> i processi decisionali nel<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong>o<strong>per</strong>e sul territorio. Tale concertazione Stato-Regione-Enti locali risulta sede ove:- puntualizzare in partico<strong>la</strong>re le procedure <strong>di</strong> affidamento delle o<strong>per</strong>e e degli interventi risanamento e <strong>di</strong>gestione degli stessi;- precisare gli interventi anticipatari, le priorità, <strong>la</strong> fattibilità, gli importi effettivamente <strong>di</strong>sponibili <strong>per</strong>l'esecuzione e realizzazione delle o<strong>per</strong>e e degli interventi <strong>di</strong> risanamento.Sono inoltre emanate le seguenti <strong>di</strong>rettive <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione del piano <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinquinamento:1) Analisi dei carichi inquinanti complessivi determinati dalle attività produttive esistenti nell'area evalutazione del<strong>la</strong> loro incidenza sui vari comparti ambientali;2) Stu<strong>di</strong>o dello stato <strong>di</strong> inquinamento delle acque su<strong>per</strong>ficiali e sotterranee, dell'aria e del suolo al fine <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare l'ambito specifico territoriale <strong>di</strong> interesse e <strong>di</strong> caratterizzare le componenti ambientali <strong>per</strong> lequali e' necessario il risanamento;3) Ricognizione sullo stato attuale degli interventi a valenza ambientale in corso <strong>di</strong> realizzazione oprogrammati nel territorio in esame, sia su iniziativa delle aziende industriali o<strong>per</strong>anti nel<strong>la</strong> zona che daparte degli enti pubblici;4) E<strong>la</strong>borazione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o tendente a valutare <strong>la</strong> ricettività del sito <strong>per</strong> quanto concerne gli effluentiaeriformi e liqui<strong>di</strong> e i rifiuti soli<strong>di</strong> in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> natura, comportamento negli ecosistemi ecaratteristiche tossicologiche delle specie inquinanti interessate;5) Indagine epidemiologica su campioni significativi del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> Siracusa e Caltanissetta e deicomuni limitrofi, al fine <strong>di</strong> accertare l'incidenza delle patologie più comuni corre<strong>la</strong>bili con lo stato <strong>di</strong>inquinamento ambientale;6) Effettuazione <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>nci <strong>di</strong> impatto dei consumi delle risorse e dei principali fattori <strong>di</strong> inquinamento inre<strong>la</strong>zione all'attuale assetto <strong>di</strong> produzione infrastrutturale;7) Definizione e progettazione delle azioni <strong>di</strong>rette al risanamento dell'ambiente e al riassetto delterritorio me<strong>di</strong>ante:a) e<strong>la</strong>borazione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> area <strong>per</strong> <strong>la</strong> fissazione degli standard ambientali anche sul<strong>la</strong> base deirisultati emergenti dal censimento dei punti <strong>di</strong> emissione, del carico inquinante esistente sull'ambiente edel<strong>la</strong> ricettività dell'ambiente stesso;b) interventi <strong>di</strong>retti sul comparto produttivo <strong>per</strong> <strong>la</strong> minimizzazione dei carichi ambientali che, partendodall'analisi dei sistemi <strong>di</strong> produzione, consenta <strong>di</strong> realizzare consistenti miglioramenti in re<strong>la</strong>zione alleincidenze sull'ambiente e al recu<strong>per</strong>o delle risorse;c) interventi <strong>di</strong>retti alle riabilitazioni delle strutture consortili e infrastrutture connesse (zona portuale,movimentazione materie prime, viabilità, approvvigionamento idrico ad uso idropotabile e produttivo)<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 70


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generalein re<strong>la</strong>zione alle esigenze <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> ambientale e al<strong>la</strong> vocazione turistica e agraria dell'area circostante ilpolo industriale;d) interventi <strong>di</strong>retti al recu<strong>per</strong>o ambientale e al risanamento <strong>di</strong> aree partico<strong>la</strong>rmente compromesse e <strong>di</strong>partico<strong>la</strong>re rilevanza naturale e ambientale;e) e<strong>la</strong>borazione <strong>di</strong> una strategia a livello <strong>di</strong> area <strong>per</strong> <strong>la</strong> gestione <strong>di</strong> rifiuti risultanti dal polo industriale.Tale strategia dovrà basarsi su stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> compatibilità ambientale dei siti proposti <strong>per</strong> le <strong>di</strong>scariche;8) Definizione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> controllo e monitoraggio dei parametri ambientali più significativi ai finidel<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, dei <strong>la</strong>voratori e delle componenti ambientali;9) Pianificazione degli interventi e fattibilità tecnico-economica degli stessi;10)Pre<strong>di</strong>sposizione del piano finanziario con <strong>la</strong> specifica in<strong>di</strong>viduazione degli strumenti <strong>per</strong> ilre<strong>per</strong>imento delle risorse necessarie.Il Piano, da re<strong>di</strong>gere in accordo agli obiettivi ed alle <strong>di</strong>rettive stabilite, pre<strong>di</strong>sposto dal Ministerodell'Ambiente d'intesa con <strong>la</strong> Regione Siciliana, sarà presentato all'approvazione del Consiglio deiMinistri entro il 30/6/1991.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 71


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.4 POSSIBILI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DEL PIANO COME INTEGRATOED OSSERVATOPremesso che:- con Delibera <strong>di</strong> Commissario ad Acta in sostituzione del Consiglio Comunale n. 60 del 14.06.2010,d’oggetto “Adozione del<strong>la</strong> revisione del Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale del Rego<strong>la</strong>mento E<strong>di</strong>lizioComunale e delle Norme <strong>di</strong> Attuazione”, il progetto <strong>di</strong> revisione è stato adottato con <strong>di</strong>verse prescrizioni(ve<strong>di</strong> delibera allegata) che mo<strong>di</strong>fica numerosi ambiti del piano;- in funzione delle prescrizioni alcune delle valutazioni presenti nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza del PRG,necessitano una rivisitazione, adeguamento e/o cassazione, che verranno riportate in neretto sul<strong>la</strong> stessa;- in funzione delle osservazioni accolte alcune delle valutazioni presenti nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza delPRG, necessitano una ulteriore valutazione, anche se <strong>preliminare</strong>, che verranno riportate in corsivo;- quanto sopra viene inserito sia al presente paragrafo sia al successivo paragrafo.Dallo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Incidenza del PRG si rileva quanto segue:Dall’esame delle norme tecniche d’attuazione del Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale si evince che i criteriispiratori del<strong>la</strong> pianificazione sono rispettosi del<strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> <strong>di</strong> tutti gli aspetti del territoriocomunale e del miglioramento del<strong>la</strong> loro funzionalità, o<strong>per</strong>ando attraverso interventi idonei ad evitarel’uso improprio delle risorse <strong>di</strong> tutti i comparti abiotico, biotico e socio-economico <strong>di</strong> cui è compostol’ambiente <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.Per raggiungere i suddetti obiettivi <strong>la</strong> pianificazione è stata realizzata attraverso una zonizzazione delterritorio <strong>per</strong> aree omogenee d’uso, funzione delle caratteristiche fisiografiche, del<strong>la</strong> qualità delle risorsee dei vincoli normativi e territoriali che gravano nei <strong>di</strong>versi siti in cui si artico<strong>la</strong> il territorio.In re<strong>la</strong>zione a tali parametri, gli strumenti attuativi del piano rego<strong>la</strong>tore generale sono artico<strong>la</strong>ti in pianiche interessano le <strong>di</strong>verse aree che sono state in<strong>di</strong>viduate e raggruppate <strong>per</strong> affinità d’uso dai tecnicipianificatori in ZTO (Zone Territoriali Omogenee).Riguardo alle aree sottoposte a vincoli <strong>di</strong> tute<strong>la</strong>, <strong>di</strong> stretta attinenza con gli obiettivi <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>od’incidenza, i principi su cui si fondano le norme tecniche d’attuazione del PRG su queste aree, sonoillustrati nell’art. 14 del capito terzo “Criteri generali <strong>per</strong> l'applicazione delle norme, aree sottoposte avincoli speciali”. Tali principi sono rispondenti alle finalità del legis<strong>la</strong>tore che si propone con <strong>la</strong>pianificazione uno sviluppo compatibile con <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> delle risorse. Pertanto, le <strong>di</strong>sposizioni e/oprescrizioni previste dalle norme tecniche d’attuazione del PRG riguardo alle attività antropiche inqueste aree, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente salvaguardano dal degrado gli habitat che caratterizzano iSIC-ZPS presenti nel territorio.Partico<strong>la</strong>re rilevanza rivestono <strong>per</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> degli habitat le limitazioni e/o <strong>di</strong>vieti che sono riportati neiseguenti articoli:Art. 23.- Aree sottoposte a vincoli geologiciL’applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni del Piano Straor<strong>di</strong>nario <strong>per</strong> l’assetto Idrogeologico previste daldecreto A.R.T.A. “Mo<strong>di</strong>fica del Piano Straor<strong>di</strong>nario <strong>per</strong> l’assetto idrogeologico re<strong>la</strong>tivamente al centroabitato <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>”, che mo<strong>di</strong>fica il D.A. del 4 luglio 2000 e del 27 febbraio 2001 n.78/41, salvaguarda<strong>di</strong>rettamente gli habitat: 2195 (che comprende anche gli habitat 3280 e 3290) e il 1410, in quanto è prescritto che lecostruzioni dovranno tener conto delle dovute <strong>di</strong>stanze dalle aste fluviali, nel rispetto <strong>di</strong> quantostabilito dal<strong>la</strong> ex legge 431/85 (Legge Ga<strong>la</strong>sso, oggi D.Lgs.490/99); inoltre, <strong>per</strong> i tratti interessatidal<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> ca<strong>la</strong>nchi in<strong>di</strong>ca che bisogna arrestare il processo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento degli alveifluviali me<strong>di</strong>ante o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> regimazione trasversali e longitu<strong>di</strong>nali che, a nostro avviso, sono darealizzare con interventi <strong>di</strong> ingegneria naturalistica, rispettivamente, con soglie a scivolo <strong>di</strong>scogliera e con scogliere poggianti su gabbioni rinver<strong>di</strong>ti. 1110, 1130, 1210, 1310, 2110, 2120, 2210, 2230, 2250, 3150, 1420,1430 e 1510, in quanto il PianoStraor<strong>di</strong>nario <strong>per</strong> l’Assetto Idrogeologico prevede azioni in<strong>di</strong>rizzate ad arrestare il fenomenodell’erosione costiera tuttora in atto, ad arretrare a <strong>di</strong>stanza opportuna le attività agricole(serricoltura), a realizzare o<strong>per</strong>e a <strong>di</strong>fesa del litorale e dello scalzamento al piede delle falesie.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 72


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleArt. 25.- Aree <strong>di</strong> interesse paesaggistico.L’applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni dell’art.146 del<strong>la</strong> L.490/99, lettera a), lettera b), lettera c), lettera f),lettera g), lettera h), lettera m) che definisce i beni paesaggistici da tute<strong>la</strong>re <strong>per</strong> legge, consente inindotto <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> degli habitat che ricadono in dette aree <strong>di</strong> interesse paesaggistico <strong>per</strong>imetrate come talidal<strong>la</strong> Soprintendenza ai BB. CC. AA.Art. 28 e 29. -Boschi, formazioni a macchia e fasce ripariali.Le aree interessate da formazioni boschive e da macchia me<strong>di</strong>terranea insieme al<strong>la</strong> vegetazione ripariain<strong>di</strong>viduate ai sensi del<strong>la</strong> L.R.78/76, del<strong>la</strong> L.R. 13/99, del D.P. del 28.06.2000, nonché del<strong>la</strong> L.R. del03.05.2001, n.6 art. 89, e successive mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni sono delimitate graficamente nelloStu<strong>di</strong>o Agricolo Forestale allegato al PRG.Nel loro complesso tutte le aree censite dallo Stu<strong>di</strong>o Agricolo Forestale, comprese quelle caratterizzatedal<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> volumi <strong>di</strong> vegetazione naturale aventi interesse naturalistico e/o paesaggistico, ma chenon rientrano tra le aree da sottoporre a tute<strong>la</strong> ai sensi del<strong>la</strong> L.R. 78/76, sono considerate dal P. R. G.come beni da tute<strong>la</strong>re nelle forme e modalità previste dal<strong>la</strong> legge. Ne consegue che sia <strong>di</strong>rettamente, chein indotto le limitazioni imposte dal PRG danno un notevole contributo al<strong>la</strong> <strong>di</strong>fesa dall’attività antropicain tutti gli habitat presenti nel territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.Art. 30 e 31. -Aree S.I.C., Z.P.S e R. N. O. Biviere <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.Le norme tecniche d’attuazione del Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale prevedono il rispetto dei vincoli chegravano sulle suddette aree e <strong>di</strong> tutte le norme comunitarie, regionali e comunali vigenti al momentodell’approvazione del P. R. G.E’ da rilevare che le suddette norme tecniche d’attuazione del P. R. G., nell’ambito del rispetto deivincoli previsti dalle leggi, hanno tenuto in debito conto che è in atto l’approvazione del piano <strong>di</strong>gestione dei SIC-ZPS da parte dell’ARTA. Tale piano potrà avere ampia applicazione in tutte le sueparti in quanto il P. R. G. non prevede mo<strong>di</strong>fiche all’attuale assetto delle aree SIC-ZPS.Interferenze del<strong>la</strong> <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> sviluppo territoriale con i SIC-ZPS.Le interferenze con notevole incidenza negativa sui siti Natura 2000 da essere in alcuni casiincompatibili con <strong>la</strong> loro esistenza, come le attività legate al Petrolchimico, all’ASI e al<strong>la</strong> serricoltura,sono state ampiamente illustrate nel capitolo 3.7, e fanno parte delle attività antropiche che sonoesercitate in modo improprio da anni su buona parte del<strong>la</strong> fascia costiera gelese.Rispettose dei vincoli e in<strong>di</strong>rizzate a sanare <strong>per</strong> quanto possibile il suddetto assetto sono le normed’attuazione del P. R. G. oggetto <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o d’incidenza.A supporto <strong>di</strong> quanto esposto più sopra, le aree interessate dall’espansione e<strong>di</strong>lizia (ZTO C), interessanoambiti territoriali che non possono avere interferenze né <strong>di</strong>rette, né in<strong>di</strong>rette con i SIC-ZPS. Inoltre,anche le aree <strong>di</strong> espansione <strong>per</strong> l’e<strong>di</strong>lizia stagionale e <strong>per</strong> inse<strong>di</strong>amenti turistici (Zone C5) chedovrebbero interessare <strong>la</strong> fascia litorale <strong>per</strong> <strong>la</strong> fruizione del<strong>la</strong> risorsa mare, dove sono presenti <strong>la</strong>maggiore quantità <strong>di</strong> risorse naturalistiche meritevoli <strong>di</strong> tute<strong>la</strong>, sono avulse dal contesto degli ambienti<strong>di</strong> interesse comunitario (SIC-ZPS).Significativo è quanto previsto dalle norme del P.R.G. <strong>per</strong> Torre Manfria dove all’Art.49. Zone C5 -Aree <strong>per</strong> e<strong>di</strong>lizia stagionale e <strong>per</strong> inse<strong>di</strong>amenti turistici, è riportato che: In c.da Manfria Gli interventi<strong>di</strong>retti ammessi sull'e<strong>di</strong>lizia esistente sono quelli re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, al<strong>la</strong>ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, con le modalità prescritte nelle presenti norme. È ammessa <strong>la</strong> demolizione ericostruzione degli e<strong>di</strong>fici esistenti senza aumento <strong>di</strong> volume. Non sono ammessi i lotti interclusi, nonsono ammesse le re<strong>la</strong>tive agevo<strong>la</strong>zioni previste dalle leggi regionali.La nuova e<strong>di</strong>ficazione è subor<strong>di</strong>nata al<strong>la</strong> preventiva approvazione <strong>di</strong> piani partico<strong>la</strong>reggiati unitari estesia ciascuno degli ambiti <strong>per</strong>imetrati dal PRG. Non sono ammessi i lotti interclusi, non sono ammesse lere<strong>la</strong>tive agevo<strong>la</strong>zioni previste dalle leggi regionali.Le interferenze <strong>di</strong>rette riscontrate nel<strong>la</strong> ZPS sono:Art. 50.- Aree <strong>per</strong> le attività produttive, artigianali e commercialiTra le parti <strong>di</strong> territorio destinate ad inse<strong>di</strong>amenti produttivi, commerciali, <strong>di</strong>rezionali, turisticoalberghieri e le aree destinate al<strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei carburanti (le ZTO D), ricade in c.da Fiaccaventoun’area all’interno dell’area del<strong>la</strong> ZPS c<strong>la</strong>ssificato come Zona D2 normata dall’Art. 52: Zona D2 -<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 73


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleE<strong>di</strong>fici ed area <strong>per</strong> attività artigianali e commerciali. In questa zona sono previste officine artigianali acarattere produttivo e piccole industrie e manufatti <strong>per</strong> attività commerciali all’ingrosso; non sonoammesse me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio come c<strong>la</strong>ssificate dal<strong>la</strong> normativa vigente.Del<strong>la</strong> suddetta area ricade all’interno del<strong>la</strong> ZPS <strong>la</strong> parte delimitata ad est dal<strong>la</strong> strada che <strong>la</strong><strong>di</strong>vide in due parti (Tav. 4b).Art. 59. Aree <strong>per</strong> attrezzature e servizi (ZTO F)All’interno del<strong>la</strong> ZPS ITA 050012 sono presenti altre aree a destinazione d’uso incompatibile con <strong>la</strong>ZPS, normati dall’art. 59 che comprende le parti <strong>di</strong> territorio destinate a spazi pubblici o riservati alleattività collettive, a verde pubblico o a parcheggi e spazi <strong>per</strong> attrezzature pubbliche <strong>di</strong> interesse generale(zone omogenee F) ai sensi del<strong>la</strong> L. 765/67 e del D.I. 2 aprile 1968, n. 1444.Le aree che interferiscono <strong>di</strong>rettamente con <strong>la</strong> ZPS ITA050012, sono:Struttura destinata ad un pubblico servizio (F13), da parte dei vigili del fuoco (Tav. 4b).F5-Mattatoio (Tav. 4b).F6-Parcheggio (Tav. 4b).F17-Infrastruttura aeroportuale (Tav. 4e)F9-Impianti sportivi <strong>di</strong> interesse generale (Tav. 4C)Le aree che interferiscono <strong>di</strong>rettamente con il SIC ITA050001 sono:F2-Cimitero (Tav. 4b e 4d ).Le aree che interferiscono <strong>di</strong>rettamente con il SIC ITA050011 sono:C5.1-Area <strong>per</strong> e<strong>di</strong>lizia stagionale e <strong>per</strong> inse<strong>di</strong>amenti turistici (Tav. 4b).Assetto territoriale <strong>di</strong> piano e influenze <strong>di</strong>rette e in<strong>di</strong>rette sul<strong>la</strong> fauna e gli habitat.Lavorando in ambiente GIS è stata prodotta una carta che sovrappone il valore ecologico degli habitatdel<strong>la</strong> ZPS con tutte le previsioni del PRG.Ciò consente <strong>di</strong> avere una carta <strong>di</strong> sintesi che <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> valutare l’incidenza delle previsioni in termini<strong>di</strong> <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> habitat faunistico del sistema SIC/ZPS.In base al proce<strong>di</strong>mento usato, le previsioni totali del PRG sono state sud<strong>di</strong>vise in 3 macro-categorie:Previsioni del PRG che comprendono tutte le previsioni <strong>di</strong>rette del Piano Rego<strong>la</strong>tore;Infrastrutture sovraor<strong>di</strong>nate, inserite nel PRG ma che tengono conto <strong>di</strong> altri Piani e strumenti <strong>di</strong>previsione territoriale (ad esempio ASI che ha un Piano Rego<strong>la</strong>tore autonomo).Aree vinco<strong>la</strong>te ricadenti all’interno del <strong>per</strong>imetro del SIC o del<strong>la</strong> ZPS.Tale sud<strong>di</strong>visione rapportata al valore ecologico degli habitat (da 0 = nullo a 4 = molto elevato) è statariportata <strong>per</strong> le due aree SIC (Tabel<strong>la</strong> 22) e <strong>per</strong> l’intera ZPS che le ingloba (Tabel<strong>la</strong> 23).Queste tabelle rendono imme<strong>di</strong>ato il confronto <strong>per</strong> ogni previsione <strong>di</strong> PRG che intercetti unadeterminata area con un valore ecologico. I dati riportati <strong>per</strong> ogni area sono estensioni in ha dedottedel<strong>la</strong> cartografia messa a <strong>di</strong>sposizione.In tabel<strong>la</strong> 22 <strong>la</strong> colonna del SIC in<strong>di</strong>vidua se <strong>la</strong> previsione ricade nel SIC <strong>di</strong> Torre Manfria o in quellodel Biviere <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>; infine tutte le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> aree tra le Tabelle 22 e 23 riguardano aree interessatenel<strong>la</strong> ZPS ma non in un singolo SIC.Trascurando le aree <strong>di</strong> basso valore ecologico, e soffermandoci sulle aree con valore elevato (3) o moltoelevato (4) è possibile rimarcare (cfr tabel<strong>la</strong> 22) come <strong>la</strong> maggioranza degli interventi previsti chericadono dentro le due aree SIC riguardano il Piano <strong>di</strong> Riqualificazione Ambientale (PRA) e il ParcoTerritoriale (PT) e corrispondono a circa 185 ettari su 188 delle aree ad alto valore ecologico (99%). Icirca 3 ettari rimanenti sono sud<strong>di</strong>visi in piccoli interventi marginali.Le destinazioni riportate nelle tavole <strong>di</strong> PRG e segna<strong>la</strong>te come ricadenti all’interno dei Siti Natura 2000o con incidenza su questi, devono essere preventivamente c<strong>la</strong>ssificati o collocati rispetto al<strong>la</strong> specificaazione pianificatoria del redattore dello strumento urbanistico.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 74


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleTale previo inquadramento <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> dare una ragione più esatta del<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> queste previsioni e<strong>per</strong>mette <strong>di</strong> graduare <strong>la</strong> obbligatorietà <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> mitigazione e compensazione comunque opportunein re<strong>la</strong>zione all’impatto oggettivo <strong>di</strong> tale previsione sugli habitat su cui esse incidono.Si segna<strong>la</strong> al riguardo che <strong>la</strong> maggiore parte delle previsioni riportate nel PRG ed aventi incidenzasignificativa sugli habitat provengono da pianificazioni sovraor<strong>di</strong>nate o da varianti allo strumentourbanistico approvate anteriormente al<strong>la</strong> istituzione delle aree SIC e ZPS o alle successive mo<strong>di</strong>fiche deiloro <strong>per</strong>imetri, o rispondendo a semplici conferme <strong>di</strong> esistenti destinazioni urbanistiche. Si tratta, in altritermini, <strong>di</strong> previsioni che il redattore del PRG è obbligato a riportare nelle tavole <strong>di</strong> piano, anche al fine<strong>di</strong> armonizzare le nuove scelte <strong>di</strong> sua esclusiva competenza con uno stato <strong>di</strong> fatto ambientale edurbanistico quanto più completo possibile.Per dare <strong>per</strong>spicuità e coerenza al<strong>la</strong> valutazione delle incidenze, abbiamo ritenuto opportuno <strong>di</strong>aggregare le varie previsioni da esaminare <strong>per</strong> ogni singolo sito “Natura 2000” presente nel territorio.Esse saranno <strong>per</strong>tanto valutate secondo l’or<strong>di</strong>ne risultante dal seguente riquadro nel contesto del valoredei Siti “Natura 2000”:Tab.28–Quadro sinottico delle previsioni <strong>di</strong> piano interferenti nei Siti “Natura 2000”.Ambito Genesi del<strong>la</strong> previsione Tematismo OggettoZPSITA050012SIC/ZPSITA050011ITA050012Previsioni sovraor<strong>di</strong>nateConfermaesistentiNuove previsioniConfermaesistentiprevisioniprevisioniAutostradaZona F17Zona F2Zona F5Zona F9Zona F13Zona F6PuPaD2BPtSiracusa-Ge<strong>la</strong> (cassato conadozione del<strong>la</strong> variante al PRG)Aeroporto (cassato con adozionedel<strong>la</strong> variante al PRG)CimiteroMattatoioTiro Al PiattelloCaserma VvffParcheggio (Vicino Fiume Ge<strong>la</strong>)Parco UrbanoParco ArcheologicoZTO Artigianale, CommercialeCampo Sportivo EsistenteParco Territoriale MontelungoVARIAZIONI AL PRG DERIVANTI DALLA DELIBERA DI ADOZIONE N. 60 DEL14.06.2010Le prescrizione introdotte al progetto <strong>di</strong> variante del PRG che hanno rilevanza ambientale riguardano isoli punti estratti e <strong>di</strong> seguito elencati:punto c) sono confermati nel Piano tutti i provve<strong>di</strong>menti emanati riguardanti <strong>la</strong> localizzazione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>epubbliche approvate, le concessioni e<strong>di</strong>lizie ri<strong>la</strong>sciate, i piani attuativi approvati e quelli adottati in fase<strong>di</strong> approvazione definitiva al<strong>la</strong> data o<strong>di</strong>erna;punto f) <strong>la</strong> zona territoriale C.3 del vecchio PRG va integralmente riconfermata nel PRG in quantocompatibile, in base allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza ambientale, con gli intervenuti vincoli SIC e ZPS, mentreva cassata <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> espansione C5.2 del<strong>la</strong> stessa verso nord;punto t) viene c<strong>la</strong>ssificata <strong>la</strong> zona e<strong>di</strong>ficata ad ovest dell’area denominata Ferro <strong>di</strong> Cavallo come Piano<strong>di</strong> Riqualificazione Ambientale stralciando<strong>la</strong> dal Parco Territoriale <strong>di</strong> Montelungo;punto z) viene inserito il tracciato <strong>di</strong> completamento del<strong>la</strong> S.S. 626 Caltanissetta-Ge<strong>la</strong> e cassato iltracciato autostradale previsto in quanto non conforme alle previsioni ANAS e inserito il tracciatoANAS dello svincolo tra <strong>la</strong> via S. Valentino e <strong>la</strong> S.S. 117.In conseguenza del punto c) sono state introdotte nel PRG: l’area PEEP ai sensi del<strong>la</strong> l. 167/62 <strong>di</strong> cuial<strong>la</strong> Delibera <strong>di</strong> Commissario ad Acta in sostituzione del Consiglio Comunale n. 93 del 09.07.2009,in<strong>di</strong>viduata con le zone C2; alcuni Piani <strong>di</strong> Lottizzazione in<strong>di</strong>viduati con le zone C4.2 e C4.3.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 75


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleLe aree che interferiscono <strong>di</strong>rettamente con <strong>la</strong> ZPS ITA050011, sono:<strong>la</strong> quasi totalità del<strong>la</strong> z.t.o. C3 (Piana Marina-Manfria-Roccazzelle-Femmina Morta-Punta Secca-MonteLungo), nonché l’area <strong>di</strong> Riqualificazione Ambientale (Ferro <strong>di</strong> Cavallo)Le aree che interferiscono <strong>di</strong>rettamente con <strong>la</strong> ZPS ITA050012, sono:Nessuna.Le aree che interferiscono <strong>di</strong>rettamente con il SIC ITA050001 sono:Nessuna.VARIAZIONI AL PRG DERIVANTI DALLE OSSERVAZIONI FUORI TERMINE NONCONTRODEDOTTE DAL PROGETTISTA.Sono state trasmesse n. 6 osservazioni con data successiva al<strong>la</strong> nota prot. 100779 del 20.07.2011, <strong>di</strong> cui4 non sottoposte alle controdeduzioni del progettista, che non hanno rilevanza sotto l’aspetto dei regimi<strong>di</strong> tute<strong>la</strong> ambientale previsti dalle norme in materia <strong>di</strong> VAS e quin<strong>di</strong> non tenute in conto nel presenteR.P.VARIAZIONI AL PRG DERIVANTI DALLE OSSERVAZIONI/OPPOSIZIONI DI PRIVATICONTRODEDOTTE DAL PROGETTISTA.Al fine <strong>di</strong> rilevare le possibili incidenze ambientali del piano come potrebbe essere mo<strong>di</strong>ficatodall’accoglimento delle osservazioni riportate al capitolo 4.2 risulta utile l’accorpamento delle stesse <strong>per</strong>omogeneità delle caratteristiche urbanistiche secondo i seguenti raggruppamenti:a) osservazioni che non pongono contrasto né con gli obiettivi <strong>di</strong> piano né con ambiti sensibilisotto l’aspetto paesistico-ambientale;b) osservazioni che non pongono contrasto con gli obiettivi <strong>di</strong> piano ma che ricadono in ambitisensibili sotto l’aspetto paesistico-ambientale;c) osservazioni che interferiscono con i siti <strong>di</strong> natura 2000;d) osservazioni che prevedono l’istituzione <strong>di</strong> nuove aree e<strong>di</strong>ficabili in ambiti sensibili sottol’aspetto paesistico-ambientale;e) osservazioni in ambito urbano <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o <strong>di</strong> aree e<strong>di</strong>ficate in aree sensibili sotto l’aspettoambientale, archeologico, paesistico, etc.;f) osservazioni che non rientrano nel<strong>la</strong> casistica dei punti precedenti.a) A tale raggruppamento corrispondono:1. Le osservazioni che fondamentalmente prevedono l’implementazione <strong>di</strong> z.t.o. D a caratterecommerciale e/o artigianale <strong>di</strong> completamento lungo gli assi viari extraurbani principali e chenon hanno rilevanza <strong>di</strong>retta su aree SIC/ZPS.Queste aree risultano compatibili con gli obiettivi <strong>di</strong> piano e non comportano, rispetto alleanalisi inse<strong>di</strong>ative dello stesso, mo<strong>di</strong>fiche tali da necessitare <strong>di</strong> ulteriori stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>mento.Molte <strong>di</strong> queste aree sono state già soggette a proce<strong>di</strong>menti urbanistici (ex art. 5, DPR 447/98)sottoposti a procedure <strong>di</strong> esclusione/ assoggettamento VAS con esiti positivi ed in alcuni casicon specifiche prescrizioni.2. Le osservazioni che investo l’ambito extra urbano <strong>di</strong> Poggio B<strong>la</strong>cco, a carattere prevalentementeresidenziale <strong>di</strong> natura non pianificata.La controdeduzione del progettista contiene le norme <strong>di</strong> applicazione <strong>per</strong> l’istituzione <strong>di</strong> zonaresidenziale soggetta a pianificazione attuativa unitaria.3. Le osservazioni in ambito ASI che non investono aree SIC/ZPS.b) A tale raggruppamento corrispondono:1. Le osservazioni che prevedono <strong>la</strong> reintroduzione del<strong>la</strong> zona C5.2, prevista dal piano in parzialesostituzione del<strong>la</strong> vecchia zona C3 e cassata in sede <strong>di</strong> adozione, e che non hanno rilevanza<strong>di</strong>retta su aree SIC/ZPS.La parte più consistente <strong>di</strong> queste aree ricade in ambito <strong>di</strong> “Tute<strong>la</strong> 2” del PTP <strong>di</strong> Caltanissetta<strong>per</strong> i riconosciuti valori paesistici del<strong>la</strong> zona collinare. Pur tuttavia queste aree sono interessate<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 76


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaleda un elevato grado <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione <strong>per</strong> abitazioni stagionali con <strong>la</strong> tendenza a <strong>di</strong>venireabitazioni stabili, che necessiterebbero <strong>di</strong> pianificazione <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o sia urbanistico chepaesistico-ambientale.Queste aree, se pur con prescrizioni partico<strong>la</strong>ri <strong>per</strong> il corretto inse<strong>di</strong>amento paesistico,potrebbero in linea con l’osservazione dell’UTC al<strong>la</strong> variante <strong>di</strong> piano, essere ricomprese nellearee <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione da in<strong>di</strong>viduare <strong>per</strong> l’applicazione <strong>di</strong> istituti <strong>per</strong>equativi nel<strong>la</strong> reintrodotta zonaC3 del vecchio piano.2. Le osservazioni <strong>di</strong> cui al precedente punto a.1 che ricadono all’interno <strong>di</strong> SIC/ZPS e/o vincolipaesistici (castelluccio) lungo <strong>la</strong> SS 117bis.Anche se non in contrasto con <strong>la</strong> pianificazione urbanistica sarebbe opportuno <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong>specifiche norme <strong>di</strong> corretto inse<strong>di</strong>amento che <strong>per</strong>metterebbero anche l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong>retta oveprevista dal piano.3. Le osservazioni in ambito ASI con interessamento <strong>di</strong> ambiti sensibili in materia ambientale.4. Le osservazioni che riguardano l’ambito costiero <strong>di</strong> Scavone-Macchitel<strong>la</strong>.c) A tale raggruppamento corrispondono:1. Le osservazioni che investono fondamentalmente <strong>la</strong> zona C3 del vecchio piano, cassata dalleprevisioni del<strong>la</strong> variante <strong>di</strong> piano, reintrodotta con l’atto <strong>di</strong> adozione.A tal proposito si rimanda all’osservazione proposta dall’UTC al PTP <strong>di</strong> Caltanissettaunitamente all’osservazione prodotta dall’UTC al<strong>la</strong> revisione <strong>di</strong> piano re<strong>la</strong>tivamentel’introduzione <strong>di</strong> istituti <strong>per</strong>equativi.Una visione organica delle due osservazioni, unitamente ad una specifica norma <strong>di</strong> attuazionedelle prescrizioni urbanistiche ed ambientali, condurrebbe all’acquisizione pubblica <strong>di</strong> vastearee in ambito SIC/ZPS nonché nel<strong>la</strong> fascia dei 300 m. dal<strong>la</strong> battigia, con l’evidente obiettivo <strong>di</strong>una effettiva tute<strong>la</strong> degli ambiti ed una successiva valorizzazione degli stessi.d) A tale raggruppamento corrispondono:1. Le osservazioni che prevedono l’istituzione <strong>di</strong> nuove aree e<strong>di</strong>ficabili che ricadendo in zona E <strong>di</strong>verde agricolo agiscono in ambiti sensibili.Nello specifico riguardano le zone <strong>di</strong> Piano Mendo<strong>la</strong> e Monte del<strong>la</strong> Guar<strong>di</strong>a che presentanonotevole interesse sia sotto l’aspetto paesistico che <strong>di</strong> valorizzazione del patrimonio agricolo (levie del vino) e che interessano ampie aree, a<strong>di</strong>acenti, che lo Stu<strong>di</strong>o Agricolo Forestale in<strong>di</strong>viduatra aree boscate, oggetto <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> <strong>di</strong>retta, ed aree boscate <strong>di</strong> solo interesse, in quanto allo statopotenziale <strong>di</strong> bosco, meritevoli <strong>di</strong> tute<strong>la</strong>.e) A tale raggruppamento corrispondono:1. Le osservazioni che prevedono l’istituzione <strong>di</strong> nuove aree e<strong>di</strong>ficabili che ricadono in zona <strong>di</strong>verde privato ambientale e/o pubblico ed agiscono in ambiti sensibili.Nello specifico riguardano le zone <strong>di</strong> Piano Notaro-Costa Zampogna e <strong>la</strong> fascia a mare che dalPorto Rifugio arriva sino al<strong>la</strong> via P. Borsellino, queste aree sono interessate da un elevato grado<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione coincidenti con zonizzazione <strong>di</strong> vecchio PRG o piani <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o, chenecessiterebbero <strong>di</strong> misure attuative sia urbanistiche che paesistico-ambientale. Alcuni piani <strong>di</strong>lottizzazione sono già stati inseriti <strong>per</strong> effetto dell’atto <strong>di</strong> adozione.f) A tale raggruppamento corrispondono:1. Le osservazioni che prevedono nuova e<strong>di</strong>ficazione a carattere residenziale, commerciale oindustriale, <strong>di</strong> natura sparsa e non sistemica, in aree che il piano in<strong>di</strong>vidua come zona “E” <strong>di</strong>verde agricolo.2. Le aree a verde agricolo che hanno subito una trasformazione urbanistica in virtù <strong>di</strong>proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> cui all’ex art. 5 D.P.R. 447/98 e s.m.i. non possono essere suscettibili <strong>di</strong>ulteriori variazioni in caso <strong>di</strong> loro attuale inutilizzazione se non con lo stesso proce<strong>di</strong>mento chele ha istituite e comunque con destinazioni compatibili con l’assetto territoriale venutosi aprefigurare a seguito <strong>di</strong> VAS.3. Tutte le altre osservazioni che comunque non hanno partico<strong>la</strong>re rilevanza in ambito paesisticoambientale.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 77


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleVARIAZIONI AL PRG DERIVANTI DALLE OSSERVAZIONE DI PRIVATI AVENTICARATTERE GENERALE.Le osservazioni prodotte possono essere riassunte secondo alcuni assi, <strong>di</strong> so<strong>la</strong> rilevanza nelle materieambientali come <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cate:1. Miglioramento del<strong>la</strong> viabilità in riferimento al<strong>la</strong> previsione dell’attrezzatura portuale.2. Mo<strong>di</strong>fica del<strong>la</strong> previsione riguardante <strong>la</strong> linea ferrata.3. Previsione <strong>di</strong> attrezzature portuali inerenti il Porto Iso<strong>la</strong>.4. Previsione <strong>di</strong> strutture miranti ad evitare l’erosione costiera.5. Previsione <strong>di</strong> parchi urbani lungo il <strong>per</strong>imetro urbano, <strong>la</strong> costa e lungo il Fiume Ge<strong>la</strong> anche confunzione <strong>di</strong> corridoi ecologici.Le prime quattro a prevalente carattere infrastrutturale non possono essere inquadrate nel presente R.P.se non dopo una specifica previsione, <strong>la</strong> quinta ha già una sua identificazione nelle previsioni <strong>di</strong> pianoche può comunque essere implementata <strong>di</strong>mensionalmente e normativamente con previsione <strong>di</strong> ristoro(<strong>di</strong> natura varia ve<strong>di</strong> istituti <strong>per</strong>equativi) ai privati che devono sostenere totalmente il peso <strong>di</strong> azionicompensative in favore dell’ambiente.La strategia dei corridoi ecologici dovrebbe comunque informare l’intera pianificazione comunale conespresse previsioni sul<strong>la</strong> scorta degli stu<strong>di</strong> e delle osservazioni dell’intero territorio.VARIAZIONI AL PRG DERIVANTI DALLA OSSERVAZIONE DELL’UTC.Sul piano generale delle previsioni <strong>di</strong> piano derivanti dall’osservazione dell’UTC, si riscontra:a) re<strong>la</strong>tivamente <strong>la</strong> reintroduzione delle aree cassate dal<strong>la</strong> delibera <strong>di</strong> adozione <strong>di</strong> Parco Urbano ed areafieristica non si riscontrano contrasti con <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> ambientale in linea con lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenzadel<strong>la</strong> variante generale del PRG;b) re<strong>la</strong>tivamente all’ampliamento dell’area cimiteriale <strong>di</strong> Farello, ricadente all’interno delle aree SIC eZPS, risultando tale ampliamento <strong>di</strong> piccolissime <strong>di</strong>mensioni, si ritiene ammissibile ai fini del<strong>la</strong>compatibilità ambientale;c) re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> inserimento <strong>di</strong> parco extraurbano in c.da Monte dell’Apa <strong>di</strong>proprietà comunale non si riscontrano contrasti con <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> ambientale e con l’assetto vincolisticoterritoriale;d) re<strong>la</strong>tivamente all’aspetto normativo delle misure <strong>per</strong>equative che si vorrebbe introdurre non si rilevaalcuna incidenza in re<strong>la</strong>zione ad aspetti ambientali in quanto le stesse o<strong>per</strong>erebbero tutte all’internodel <strong>per</strong>imetro e<strong>di</strong>ficato che si verrebbe a configurare con l’attuazione del PRG, ad eccezionedell’art. 10.bis riguardante l’in<strong>di</strong>viduazione delle aree <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione, tali aree ove espressamentein<strong>di</strong>viduate e localizzate potrebbero interferire con siti sensibili sotto l’aspetto paesisticoambientale.Le aree che interferiscono <strong>di</strong>rettamente con <strong>la</strong> ZPS ITA050011, sono:NessunaLe aree che interferiscono <strong>di</strong>rettamente con <strong>la</strong> ZPS ITA050012, sono:NessunaLe aree che interferiscono <strong>di</strong>rettamente con il SIC ITA050001 sono:Ampliamento area cimiteriale Farello.VARIAZIONI DERIVANTI DALL’OSSERVAZIONE AL PIANO TERRITORIALEPAESAGGISTICO DELLA PROVINCIA DI CALTANISSETTA (P.T.P.).L’osservazione proposta al PTP dall’UTC, analogamente all’osservazione proposta al<strong>la</strong> variantegenerale del PRG secondo un <strong>di</strong>segno strategico, <strong>per</strong>segue il fine <strong>di</strong> acquisire quanto più ampie aree <strong>di</strong>territorio, con vincolo ambientale, paesaggistico ed archeologico, al patrimonio in<strong>di</strong>sponibile del<strong>Comune</strong> me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong> misure <strong>per</strong>equative che prevedano <strong>la</strong> cessione gratuita delle aree a fronte<strong>di</strong> agevo<strong>la</strong>zioni, incentivazioni e/o compensazioni <strong>di</strong> natura economica e/o urbanistica.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 78


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleL’ambito maggiormente interessato riguarda <strong>la</strong> z.t.o. C3 del vecchio PRG coincidente con le c.de PianaMarina, Manfria, Roccazzelle, Femmina Morta, Punta Secca, Montelungo, ma le stesse considerazionevalgono <strong>per</strong> le aree a vario titolo vinco<strong>la</strong>te in ambito urbano.Le aree e gli immobili ricompresi nel<strong>la</strong> fascia dei 150 m. dal<strong>la</strong> battigia rientrerebbero all’interno delPUDM e solo se riconosciuti idonei da apposita delibera <strong>di</strong> consiglio comunale, inseriti nei beniin<strong>di</strong>sponibili dell’amministrazione e destinati <strong>per</strong> attrezzature de<strong>di</strong>te al<strong>la</strong> <strong>di</strong>retta fruizione del mare come<strong>per</strong> altro previsto dalle normative vigenti.VARIAZIONI AL PRG DERIVANTI DALLA INTRODUZIONE DEL PIANO DI ZONA PERL’EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE (P.E.E.P.).Con provve<strong>di</strong>mento Sindacale è stato costituito un gruppo <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro interno <strong>per</strong> <strong>la</strong> redazione del pianopeep, <strong>di</strong> c.da Catania-Casciana, secondo le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> citata delibera <strong>di</strong> Commissario ad Actan.93 del 09/07/2009, dell’atto <strong>di</strong> adozione del<strong>la</strong> revisione del PRG n.60 del 14/06/2010 ed eventualimo<strong>di</strong>fiche e/o integrazioni necessarie al<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione e stesura dell’atto <strong>di</strong> pianificazione <strong>di</strong> chetrattasi, con specifico riferimento all’imme<strong>di</strong>ato fabbisogno <strong>di</strong> localizzazione degli interventi costruttivifinanziati e al<strong>la</strong> specifica situazione dei luoghi oggetto <strong>di</strong> pianificazione attuativa.In esecuzione al mandato, si è proceduto al<strong>la</strong> redazione del piano peep, legge 167/1962, tenendo indebito conto sia gli atti fin qui richiamati, sia i vincoli comunque <strong>di</strong>scendenti da leggi e/o vincoliimposti e con specifico riferimento alle procedure <strong>di</strong> compatibilità ambientale dei siti oggetto <strong>di</strong>intervento. Il resoconto delle valutazioni <strong>di</strong> carattere ambientale ai fini del proce<strong>di</strong>mento VAS ècontenuto in apposito documento, facente parte integrante del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> formazione del presentepiano peep. Il risultato finale è quello <strong>di</strong> utilizzare aree <strong>di</strong> più facile urbanizzazione e minor impatto sulterritorio ai fini del<strong>la</strong> garanzia <strong>di</strong> un proce<strong>di</strong>mento sostenibile rispetto a tutti i molteplici fattori socioeconomicicoinvolti. La presente pianificazione peep tratta solo una parte delle aree peep <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong>citata delibera commissariale n.93/2009, più precisamente quelle a sud del P.I.I., rimettendo <strong>la</strong>valutazione in or<strong>di</strong>ne alle maggiori aree in<strong>di</strong>viduate a nord del programma integrato, ad interessarel’agro <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, agli esiti dell’iter <strong>di</strong> approvazione del PRG, e ciò anche in ragione delle susseguentivalutazioni <strong>di</strong>scendenti dal proce<strong>di</strong>mento VAS del PRG, che ha messo in evidenza <strong>la</strong> opportunità <strong>di</strong>escludere dal<strong>la</strong> pianificazione attuativa ulteriori aree oltre l’attuale limite dell’e<strong>di</strong>ficato, saturando, invia prioritaria, quelle interne all’ambito urbano.Il progetto <strong>di</strong> piano <strong>di</strong> zona in argomento si pone in variante al PRG vigente, approvato con D.A. n.171del 18/07/1971, da approvare ai sensi del<strong>la</strong> legge 167/1962 con procedure autonome rispetto al<strong>la</strong>pianificazione generale in atto in itinere. Nel rispetto dell’autonomia <strong>di</strong> tale proce<strong>di</strong>mento urbanistico,valutate le in<strong>di</strong>cazioni dell’A.C. e gli atti sopra richiamati, si è proceduto ad in<strong>di</strong>viduare un ambitoterritoriale localizzato tra il P.I.I. e <strong>la</strong> <strong>per</strong>iferia nord dell’abitato <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, anch’esso interessato daprogrammi costruttivi già realizzati, sì da sod<strong>di</strong>sfare un fabbisogno complessivo <strong>di</strong> n. 237 alloggifinanziati dal<strong>la</strong> Regione ai sensi del<strong>la</strong> legge 457/78 e l.r. 79/76.L’area oggetto <strong>di</strong> intervento è localizzata <strong>per</strong> <strong>la</strong> massima parte lungo <strong>la</strong> S.P. 80, in prosecuzione del<strong>la</strong>via Butera, ed in parte nelle aree a completamento del Piano Integrato <strong>di</strong> Intervento denominato“Catania-Casciana” <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> 398.000 mq. Parte dell’area <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento, e precisamente l’arearicompresa tra il P.I.I. Catania-Casciana e <strong>la</strong> S.P. 80, è soggetta a tute<strong>la</strong> archeologica <strong>per</strong> <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong>un “santuario extraurbano <strong>di</strong> età greca arcaica” interessata da vincolo <strong>di</strong>retto ed in<strong>di</strong>retto <strong>per</strong> unasu<strong>per</strong>ficie <strong>di</strong> circa 52.000 mq.Al precedente capitolo 4.3 è stato evidenziato come il <strong>di</strong>mensionamento del piano risulta eccessivorispetto all’attuale esigenza <strong>di</strong> alloggi sociali, <strong>di</strong> gran lunga su<strong>per</strong>iore ai limiti dei finanziamenti statali eregionali concessi, tale che dal riconteggio risulterebbe sufficiente impegnare le sole aree <strong>di</strong>completamento dell’e<strong>di</strong>ficato esistente <strong>per</strong> un totale <strong>di</strong> circa 150.000/200.000 mq.Per <strong>la</strong> specifica valutazione si rimanda al proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> assoggettabilità/esclusione avviatocon nota prot. 118854 del 20.09.2012<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 79


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleVARIAZIONI AL PRG DERIVANTI DALLA INTRODUZIONE DEL PIANO DIURBANISTICA COMMERCIALE (P.U.C.).il Piano <strong>di</strong> Urbanistica Commerciale è uno strumento <strong>per</strong> raggiungere un razionale, moderno,equilibrato ed al tempo stesso concorrenziale assetto del<strong>la</strong> rete <strong>di</strong>stributiva del commercio al dettaglio suaree private nel territorio comunale nel pieno rispetto delle predette normative.La prima parte del PUC, costituita da una Variante al PRG vigente, sostituisce <strong>la</strong> ProgrammazioneUrbanistica riferita al Settore Commerciale <strong>di</strong> cui all’Allegato D del PUC adottato dal CommissarioRegionale con atto n.52 del 28.06.2003; i re<strong>la</strong>tivi contenuti riguardano:- l'in<strong>di</strong>viduazione e <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva delimitazione <strong>di</strong> un’altra zona commerciale <strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong>me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta ed attività annesse;- l'in<strong>di</strong>viduazione e <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva delimitazione <strong>di</strong> nuove zone <strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong>ven<strong>di</strong>ta.Più in partico<strong>la</strong>re il presente PUC stabilisce:- <strong>per</strong> <strong>la</strong> zona <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> precedente lettera a), unitamente a quelle precedenti (le Zone D1 e D2), giàin<strong>di</strong>viduate nel precedente PUC, le destinazioni d’uso ed i requisiti urbanistico-e<strong>di</strong>lizi <strong>per</strong>l’inse<strong>di</strong>amento dei re<strong>la</strong>tivi immobili;- <strong>per</strong> le zone <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> precedente lettera b), in cui sono previste le me<strong>di</strong>e strutture, le destinazionid’uso ed i requisiti urbanistico-e<strong>di</strong>lizi <strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento dei re<strong>la</strong>tivi immobili;- <strong>la</strong> nuova normativa <strong>per</strong> i cambi <strong>di</strong> destinazione ad uso commerciale dei locali;- <strong>la</strong> nuova normativa <strong>per</strong> i parcheggi <strong>per</strong>tinenziali <strong>per</strong> <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>.Il nuovo piano prevede <strong>la</strong> formazione <strong>di</strong> un’area in variante allo strumento urbanistico vigente previstadall’adeguamento del Piano <strong>di</strong> Urbanistica Commerciale, redatto ai sensi del<strong>la</strong> L.R. n. 28/99, e adottatocon Delibera <strong>di</strong> Commissario Regionale in sostituzione del Consiglio Comunale n. 52 del 28.06.2002, edenominata “D8.3” Area <strong>per</strong> me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta. Specificando che le ulteriori aree“D8.1” e “D8.2” non sono soggette a V.I.A.-V.A.S. e le altre zone omogenee “D”, riportate nel<strong>la</strong>Tavo<strong>la</strong> n. 4 in sca<strong>la</strong> 1:10.000, del P.U.C. sono zonizzazioni ricomprese all’interno del<strong>la</strong> variantegenerale al P.R.G. adottato con Delibera <strong>di</strong> Commissario ad Acta in sostituzione del ConsiglioComunale n. 60 del 14.06.2010 soggette ad altro proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> V.A.S. ai sensi dell’art. 13 del D.lgs.n. 152/2006 e ss.mm. e ii. L’area destinata all’inse<strong>di</strong>amento del<strong>la</strong> zona commerciale <strong>per</strong> me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong>strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, proposta in variante allo strumento urbanistico vigente, dall’adeguamento delP.U.C., è prevista a ovest dell’aggregato urbano <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> in <strong>di</strong>rezione Trapani e posta nei terreni a norddel<strong>la</strong> SS 115 Ge<strong>la</strong>-Licata a meno <strong>di</strong> 1 km dal<strong>la</strong> zona e<strong>di</strong>ficata denominata Area PEEP 3, consistente ininterventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia convenzionata ed agevo<strong>la</strong>ta, tale che l’area risulti <strong>di</strong> facile urbanizzazione attesa <strong>la</strong>vicinanza ad o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> urbanizzazione primarie già in uso quali rete fognante, rete idrica e rete elettricapubblica. L’area in esame è ubicata in c.da Sant’Oliva identificata al N.C.T. al foglio 134 del <strong>Comune</strong><strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> e si estende <strong>per</strong> una su<strong>per</strong>ficie complessiva <strong>di</strong> circa 380.559,76 mq. L’area confina, a sud, con ilrilievo collinare <strong>di</strong> Montelungo facente parte dell’area naturale in<strong>di</strong>viduata come S.I.C. ITA 050011“Torre <strong>di</strong> Manfria” e Z.P.S. 050012 “Torre <strong>di</strong> Manfria, Biviere e Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>”, ad ovest con S.P. 187“Amato-Bruca”, a est e nord con lotti agricoli. L’area oggetto <strong>di</strong> variante ricade <strong>per</strong> effetto del P.R.G.vigente approvato con Decreto Assessoriale n. 71 del 18.07.1971, in zona territoriale omogenea “E” <strong>di</strong>verde agricolo, medesima destinazione conserva nel<strong>la</strong> variante generale al P.R.G. adottata con Delibera<strong>di</strong> Commissario ad Acta in sostituzione del Consiglio Comunale n. 60 del 14.06.2010; sul<strong>la</strong> stessa nongravano vincoli <strong>di</strong> natura paesaggistica, non rientra in alcun ambito <strong>di</strong> protezione ambientale quali:parchi, riserve, S.I.C., Z.P.S., P.A.I., R.I.R., ma risulta a confine con area S.I.C. e Z.P.S. <strong>per</strong> effetto delquale si é prodotto l’allegato stu<strong>di</strong>o ambientale <strong>preliminare</strong>; l’area non rientra tra quelle in<strong>di</strong>cate all’art.2, comma 5, del<strong>la</strong> L.R. 71/78, in quanto lo Stu<strong>di</strong>o Agricolo Forestale come adeguato non rileva nel<strong>la</strong>stessa colture specializzate, e non risulta interessata da infrastrutture ed impianti a supporto dell’attivitàagrico<strong>la</strong>; in ultimo l’area non rientra tra quelle <strong>di</strong> cui ai territori <strong>per</strong>corsi dal fuoco (catasto incen<strong>di</strong>) aisensi dell’art. 10 l. n. 353/2000; si rileva inoltre che le aree poste ad est, in<strong>di</strong>cate nel<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong> B4 - Stato<strong>di</strong> fatto del<strong>la</strong> variante <strong>di</strong> P.R.G. “Carta dei vincoli e delle emergenze storico ambientali”, sonoqualificate come “Sito d’Attenzione” <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>per</strong>icolosità idraulica e <strong>per</strong> fenomeni <strong>di</strong> esondazione, al cuiinterno ricadono piccole aree <strong>di</strong> rischio idraulico “R2 Rischio Me<strong>di</strong>o”.Per <strong>la</strong> specifica valutazione si rimanda al proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> assoggettabilità/esclusione avviatocon nota prot. 118797 del 20.09.2012<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 80


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale5.5 INDICAZIONE SULLE PRIME MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE RIDURRE ECOMPENSARE GLI IMPATTI NEGATIVIPREVISIONI DEL PRG RICADENTI ALL’INTERNO DELLA ZPS1) Tracciato autostradale Ha 47,50 in 2 ZPSPrevisione cassata con l’atto <strong>di</strong> adozione del PRG.2) Zona F17 Aeroporto Ha 54,6 in ZPSPrevisione cassata con l’atto <strong>di</strong> adozione del PRG.3) Zona F2 Cimitero Farello Ha 10,20 in SIC/ZPSIl cimitero in località Farello è preesistente al<strong>la</strong> redazione del PRG approvato nel 1972. Nel 1996 vieneapprovata <strong>la</strong> variante <strong>per</strong> l’ampliamento. Allo stato attuale <strong>la</strong> previsione dell’ampliamento è quasi tuttarealizzata.Il nuovo PRG si è limitato a confermare una destinazione esistente non suscettibile <strong>di</strong> alcuna mo<strong>di</strong>fica.Incidenza: Bassa.Tutta l’area cimiteriale ricade in habitat a basso valore ecologico.Alternative:Si tratta <strong>di</strong> una destinazione non assoggettabile a valutazione <strong>di</strong> incidenza in quanto non riguarda unaprevisione ancora da realizzare ma una struttura esistente, precedente al<strong>la</strong> in<strong>di</strong>viduazione del <strong>per</strong>imetrodel<strong>la</strong> ZPS. La medesima <strong>per</strong>imetrazione del<strong>la</strong> ZPS è stata fatta anche con criteri compensativi del<strong>la</strong>quantità <strong>di</strong> suolo impegnata da inse<strong>di</strong>amenti esistenti all’interno del<strong>la</strong> ZPS.In caso <strong>di</strong> accoglimento dell’osservazione dell’UTC <strong>per</strong> l’ampliamento dell’area cimiteriale ilprogetto, anche se <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, deve essere sottoposto a VAS.4) Zona F5 Mattatoio Ha 0,98 in ZPSIl mattatoio è una attrezzatura antecedente al<strong>la</strong> redazione del PRG del 1972.L’immobile viene segna<strong>la</strong>to anche dal<strong>la</strong> Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali <strong>di</strong> Caltanissettae dalle Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico.Incidenza: nul<strong>la</strong>.Tutta l’area dell’attrezzatura ricade in habitat a basso valore ecologico.Alternative:Si tratta <strong>di</strong> una destinazione non assoggettabile a valutazione <strong>di</strong> incidenza in quanto non riguarda unaprevisione ancora da realizzare ma una struttura esistente, precedente al<strong>la</strong> in<strong>di</strong>viduazione del <strong>per</strong>imetrodel<strong>la</strong> ZPS. Tuttavia è da evidenziare che il ripristino delle attività <strong>per</strong> cui è stato costruito èinammissibile in considerazione che tale attività è fortemente impattante.5) Zona F 9 Impianti sportivi <strong>di</strong> interesse generale Ha 14,49 in ZPSLa zona in oggetto è stata approvata con Decreto ARTA n°20 del 21/01/1997. In essa antecedentementeal<strong>la</strong> istituzione del<strong>la</strong> ZPS è stato già realizzato un centro <strong>di</strong> tiro al piattello.Si tratta <strong>di</strong> destinazione urbanistica non assoggettabile a valutazione <strong>di</strong> incidenza in quanto non riguardauna previsione ancora da realizzare ma una struttura esistente, precedente al<strong>la</strong> istituzione del<strong>la</strong> ZPS. E’in<strong>di</strong>spensabile mitigare l’impatto dell’attività che è in netta contrapposizione ad un ambiente in cuil’avifauna ha rifugio e catena trofica.La medesima <strong>per</strong>imetrazione del<strong>la</strong> ZPS è stata fatta anche con criteri compensativi del<strong>la</strong> quantità <strong>di</strong>suolo impegnata da inse<strong>di</strong>amenti esistenti all’interno del<strong>la</strong> ZPS.6) Zona D2 Artigianale, Commerciale Ha 14,45 in ZPSLa zona D2 ad est dell’asse viario Ge<strong>la</strong>-Catania, ed in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> sua fascia più ad est, costituiscononuova previsione <strong>di</strong> PRG, effettuata comunque prima dell’istituzione del<strong>la</strong> ZPS ITA050012 Piana <strong>di</strong>Ge<strong>la</strong>.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 81


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleIl PRG è stato consegnato tra febbraio e marzo 2005, cioè in un intervallo <strong>di</strong> tempo a cavallo del<strong>la</strong> datadel 21/2/2005 nel<strong>la</strong> quale è stato emesso il Decreto Istitutivo; tenuto conto del<strong>la</strong> artico<strong>la</strong>zioneprocedurale prevista dal<strong>la</strong> normativa <strong>per</strong> <strong>la</strong> gestazione <strong>di</strong> nuove scelte urbanistiche si può senz’altroaffermare che trattasi <strong>di</strong> previsione effettuata prima del<strong>la</strong> istituzione del<strong>la</strong> ZPS Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.Incidenza: elevataTenuto conto che l’estensione totale del<strong>la</strong> ZPS è <strong>di</strong> 17.874 ha, <strong>la</strong> conferma del<strong>la</strong> previsionecomporterebbe l’erosione <strong>di</strong> suolo [(14,45/17.874)x100=] 0,0008% del<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie totale del<strong>la</strong> ZPS.Essa inoltre non costituirebbe intrusione significativa all’interno del<strong>la</strong> ZPS a motivo del<strong>la</strong> suaconformazione <strong>di</strong> striscia, <strong>di</strong> 120 m <strong>di</strong> ampiezza me<strong>di</strong>a, tutta addossata al <strong>per</strong>imetro del<strong>la</strong> ZPS.Di contro va rilevato che <strong>per</strong> 10,28 ha tale nuova previsione ricade in habitat a valore ecologico moltoelevato e che una incidenza in termini ambientali (polveri, rumori, etc.) è già dovuta al<strong>la</strong> parte <strong>di</strong> nuovaD2 ubicata tra <strong>la</strong> SS Ge<strong>la</strong>-Catania ed il <strong>per</strong>imetro dell’area ZPS.Alternative:Si propone al Consiglio Comunale <strong>di</strong>:Eliminare <strong>la</strong> parte <strong>di</strong> nuova D2 ricadente all’interno del<strong>la</strong> ZPS.Spostare all’interno del<strong>la</strong> zona F12 (fiera) <strong>la</strong> parte ricadente all’interno del<strong>la</strong> ZPS.Ubicar<strong>la</strong> in altri ambiti territoriali, facendo presente che in questo caso bisogna ottenere il preventivoparere positivo da parte del Genio Civile.Per quanto riguarda l’alternativa n. 2 si ricorda che <strong>la</strong> ubicazione dell’area fieristica ad ovest dell’asseGe<strong>la</strong>-Catania scaturiva dal<strong>la</strong> esigenza progettuale <strong>di</strong> una cucitura tra le previsioni <strong>di</strong> aree D 3.2 (<strong>per</strong>attività <strong>di</strong>rezionali, commerciali e alberghiere) e <strong>la</strong> SS Ge<strong>la</strong>-Catania.La opportunità <strong>di</strong> un polo fieristico nel territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> <strong>per</strong>mane e l’area prescelta ha caratteristicheadeguate <strong>per</strong> estensione e collegamenti territoriali.E’ da rilevare, <strong>per</strong>ò, che mentre le zone D2 rispondono ad un fabbisogno attuale <strong>di</strong> aree produttive ecommerciali, <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> un’area fieristica è esigenza meno attuale e obiettivo comunque<strong>per</strong>seguibile attraverso nuova e <strong>di</strong>versa ubicazione. I nuovi orientamenti localizzativi portano questotipo <strong>di</strong> attrezzature al <strong>di</strong> fuori del tessuto urbano, in aree in cui <strong>la</strong> assenza <strong>di</strong> vincoli <strong>di</strong> confine (qualistrade o e<strong>di</strong>ficato) <strong>per</strong>mettono <strong>di</strong> effettuare, nel tempo, eventuali ampliamenti.La p<strong>la</strong>usibilità del<strong>la</strong> proposta ha un ulteriore appoggio sul<strong>la</strong> esigenza più volte manifestatadell’amministrazione, successivamente al<strong>la</strong> consegna del PRG, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare una grande area <strong>per</strong> unparcheggio scambiatore e <strong>per</strong> un mercato all’a<strong>per</strong>to. A questi potrebbe destinarsi, in sostituzione, unaseconda parte del<strong>la</strong> previsione del<strong>la</strong> fiera.Un terzo elemento in linea con <strong>la</strong> sostituzione del<strong>la</strong> previsione del<strong>la</strong> fiera può essere fornito da quanto sirileva circa <strong>la</strong> previsione del<strong>la</strong> caserma dei Vigili del Fuoco.Alternativa non meno <strong>per</strong>seguibile è quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> prevedere l’attuazione delle zone D come osservate econtrodedotte con specifiche norme attuative <strong>di</strong> natura urbanistica ed ambientale <strong>per</strong> le particoincidenti con le aree SIC/ZPS.7) Zona F13 Caserma Vigili del Fuoco Ha 5 in ZPSPer <strong>la</strong> ubicazione del<strong>la</strong> Caserma dei Vigili del Fuoco il nuovo PRG ha recepito quanto assentito dalComando Provinciale dei VVFF, dal<strong>la</strong> Soprintendenza e dal Genio Civile. L’ambito <strong>di</strong> territorioprescelto è <strong>la</strong>rgamente con<strong>di</strong>visibile sia <strong>per</strong> <strong>la</strong> collocazione a cavallo tra l’abitato e l’area industriale siaa motivo dell’imme<strong>di</strong>ato accesso al<strong>la</strong> viabilità.Incidenza: elevataIn termini <strong>di</strong> impegno <strong>di</strong> area ZPS si può riproporre quanto detto <strong>per</strong> <strong>la</strong> D2, non così <strong>per</strong> <strong>la</strong> forma chedovendo essere più compatta e rego<strong>la</strong>re si colloca nel <strong>per</strong>imetro del<strong>la</strong> ZPS e crea una <strong>di</strong>scontinuità <strong>di</strong>areali.Essa inoltre ricade <strong>per</strong> completo in habitat dal valore ecologico molto alto.Alternative:STUDIARE SISTEMAZIONI DI PIANO DIVERSE<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 82


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleAd integrazione e completamento <strong>di</strong> quanto già detto <strong>per</strong> <strong>la</strong> zona D2, si propone al Consiglio Comunale<strong>di</strong> valutare se non sia più opportuno saturare <strong>la</strong> sostituzione dell’area fieristica F12 con lo spostamentodel<strong>la</strong> previsione del<strong>la</strong> Caserma dei Vigili del Fuoco in detta area, in quanto non è possibile impegnare ilterritorio <strong>di</strong> ulteriori gravami in termini <strong>di</strong> compensazione <strong>per</strong> il mantenimento del<strong>la</strong> previsione.E’ da rilevare anche che lo spostamento non mo<strong>di</strong>fica <strong>la</strong> funzionalità del<strong>la</strong> precedente allocazione, come<strong>di</strong>mostra lo stralcio cartografico delle previsioni <strong>di</strong> Piano riportato nel<strong>la</strong> pagina precedente.8) Zona F 6 Parcheggio territoriale ( a<strong>di</strong>acente fiume Ge<strong>la</strong>) Ha 1,70 in ZPSTrattasi <strong>di</strong> una zona <strong>di</strong> nuova previsione del<strong>la</strong> quale si con<strong>di</strong>vide l’importanza che viene data dal PRGcome infrastruttura strategica <strong>per</strong> <strong>la</strong> razionalizzazione del<strong>la</strong> viabilità all’interno <strong>di</strong> un’areapartico<strong>la</strong>rmente sensibile. Infatti, l’attuale assetto urbanistico in cui quest’area a parcheggio ricade, leconferisce una notevole rilevanza funzionale potendo “bonificare” gli impatti più rilevanti dovutidall’intensità del traffico veico<strong>la</strong>re verso il litorale. Inoltre, è da considerare <strong>di</strong> notevole importanza <strong>per</strong><strong>la</strong> fruizione <strong>di</strong> alcune risorse territoriali essendo ubicata in uno snodo tra <strong>di</strong>verse attrezzature <strong>di</strong> carattereterritoriale.Si tratta <strong>di</strong> un’area che svolge <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> parcheggio scambiatore in vista del<strong>la</strong> fruizione del mare inquanto da esso possono partire bus navetta in collegamento con l’ampio arenile. In assenza dei busnavetta <strong>per</strong>mane <strong>la</strong> sua funzione <strong>di</strong> drenaggio del flusso <strong>di</strong> veicoli estivo verso l’arenile, in cerca <strong>di</strong>parcheggio.Il medesimo parcheggio è a <strong>di</strong>retto servizio dell’istituendo Parco Archeologico, può integrare leesigenze <strong>di</strong> parcheggio collegate al<strong>la</strong> presenza del nuovo Tribunale e, infine, è funzionale sia al ParcoUrbano ubicato tra via Pizzarro e via Generale Cascino ed al riutilizzo dell’immobile dell’ex Macello.Per rendere compatibile <strong>la</strong> destinazione urbanistica dell’area con i vincoli <strong>di</strong> tute<strong>la</strong>, sono necessariinterventi <strong>di</strong> mitigazione e/o <strong>di</strong> compensazione con o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> verde autoctono ad arredo del parcheggio.L'arredo a verde del parcheggio, oltre alle funzioni <strong>di</strong> mascheramento attraverso <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong> una“cortina“ <strong>per</strong>imetrale e <strong>di</strong> ombreggiamento dei veicoli con l’alberatura interna a sesto lineare <strong>di</strong> m. 6,dovrà compensare i volumi <strong>di</strong> vegetazione che sono sottratti con <strong>la</strong> destinazione dell’area a parcheggio econferire all'area <strong>la</strong> continuità biotica con il paesaggio.Per raggiungere questi obiettivi, l’impianto dovrà essere realizzato con l’autoctona Quercus ilex L. oaltre piante native idonee ad assumere il carattere <strong>di</strong> "solitari" <strong>per</strong> evitare potature <strong>di</strong> contenimento edostacoli con le ramificazioni più basse sulle aree occupate dai veicoli.La cortina dovrà essere realizzata con un impianto misto alternando al leccio, <strong>la</strong> quercia spinosa e/oRetama retam ssp. gussonei.Queste specie oltre ad armonizzarsi all'ambiente <strong>per</strong> il loro portamento, presentano eccellenti doti <strong>di</strong>rusticità, e <strong>di</strong> qualità dell'ombreggiamento. Inoltre, <strong>la</strong> soli<strong>di</strong>tà dei tessuti meccanici conferisce unanotevole sicurezza al<strong>la</strong> rottura in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vento forte, delle branche e dei rami.9) PU Parco Urbano (a<strong>di</strong>acente fiume Ge<strong>la</strong>) Ha 2,71 in ZPSAnche questa zona è <strong>di</strong> nuova previsione e fa parte delle aree a verde pubblico (art. 69 NTA) dove èconsentito realizzare attrezzature sportive all’a<strong>per</strong>to, purché non interessino più del 40% del<strong>la</strong>su<strong>per</strong>ficie, siano dotati <strong>di</strong> idonei parcheggi ed abbiano elementi costruiti strettamente funzionali aiservizi occorrenti al funzionamento tecnologico.Incidenza: elevataNon essendo compatibile <strong>la</strong> suddetta destinazione d’uso, si propone <strong>di</strong> eliminare <strong>la</strong> nuova destinazioned’uso.La tute<strong>la</strong> del manto vegetale consentirebbe <strong>di</strong> ripristinare gli equilibri biologici fortemente compromessidal<strong>la</strong> pressione antropica e <strong>di</strong> creare del verde idoneo ad espletare funzioni museali, <strong>di</strong>dattiche escientifiche in <strong>per</strong>fetta sintonia con le finalità <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> dei valori naturalistici dell’area.Previsioni <strong>di</strong> PRG ricadenti all’interno del Siti Natura 2000 in c.da Torre Manfria1) PT Parco territoriale <strong>di</strong> Montelungo Ha 106,49 in SIC/ZPSIl <strong>per</strong>imetro del Parco Territoriale è stato approvato, in variante al PRG del 1972, con Decreto ARTAn°1872 del 18/12/1989.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 83


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleLa istituzione del Parco Territoriale è precedente al<strong>la</strong> prima in<strong>di</strong>viduazione del SIC ITA 050011 “TorreManfria” effettuata dall’ARTA con decreto del 3 aprile 2000.Fa parte delle aree a verde pubblico (art. 69 NTA) dove è consentito realizzare attrezzature sportiveall’a<strong>per</strong>to, purché non interessino più del 40% del<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie, siano dotati <strong>di</strong> idonei parcheggi eabbiano elementi costruiti strettamente funzionali ai servizi occorrenti al funzionamento tecnologico.Nei parchi pubblici urbani e territoriali, è consentito costruire serre, orti botanici, vivai pubblici e ognistruttura attinente i giar<strong>di</strong>ni.Incidenza: molto elevata.Alternative:Le Norme Tecniche <strong>di</strong> Attuazione devono prevedere <strong>per</strong> i circa 100 ettari identificati come PT ilrispetto degli habitat del SIC <strong>di</strong> Torre Manfria, dove esso è localizzato. La realizzazione <strong>di</strong> strutturesportive e <strong>di</strong> parcheggi va ridotta al minimo e in aree esterne al SIC/ZPS. In compenso, va privilegiata<strong>la</strong> <strong>di</strong>fesa da incen<strong>di</strong>o e soprattutto <strong>la</strong> rinaturazione dei luoghi degradati con vegetazione autoctona,allestendo orti botanici, vivai pubblici che possano servire <strong>per</strong> <strong>la</strong> propagazione del germop<strong>la</strong>sma delSIC. Eventuali progetti partico<strong>la</strong>reggiati <strong>di</strong> sistemazione vanno previsti con strutture rimovibili leggeree <strong>di</strong> poco impatto visivo, fatte con materiali del luogo (passerelle, pedane, staccionate, ecc.).2) Zona B Campo Sportivo esistente Ha 0,91 in SIC/ZPS3) Zona F6 Parcheggio (vicino Torre Gattano) Ha 0,32 in SIC/ZPS4) Arenile Fruizione del mare Ha 1,05 in SIC/ZPSSi tratta <strong>di</strong> tre previsioni urbanistiche a<strong>di</strong>acenti e re<strong>la</strong>zionate, che nel PRG consegnato a febbraio-marzo2005 risultavano esterne al <strong>per</strong>imetro del SIC /ZPS Torre Manfria.-Campo sportivo: L’incidenza è nul<strong>la</strong> in quanto conferma una destinazione esistente. Si tratta <strong>di</strong> unadestinazione non assoggettabile a valutazione <strong>di</strong> incidenza in quanto non riguarda una previsione ancorada realizzare ma una struttura esistente, precedente al<strong>la</strong> in<strong>di</strong>viduazione del <strong>per</strong>imetro del<strong>la</strong> ZPS.- Parcheggio F6: E’ una nuova previsione, ritenuta opportuna dal PRG <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>retta fruizione del mare,<strong>per</strong> l’uso del campo sportivo e <strong>per</strong> lo stesso accesso al Parco Territoriale <strong>di</strong> Montelungo. Ne consegueche il bi<strong>la</strong>ncio dei costi ambientali evidenzia che <strong>la</strong> sua eliminazione sarebbe <strong>di</strong> maggiore costo <strong>per</strong> gliimpatti che si verrebbero a creare.Non si hanno alternative. Si ritiene essere più opportuno ubicare il parcheggio all’esterno dell’areaprotetta.-Arenile: L’incidenza: è da valutare sostanzialmente alta, se dovessero essere autorizzate strutture anchetemporanee, in quanto fortemente impattanti al<strong>la</strong> <strong>di</strong>namica evolutiva delle dune embrionali eall’inse<strong>di</strong>amento delle fito e zoocenosi psammofile degli habitat predunali.5) PRA Piano <strong>di</strong> Riqualificazione Ambientale Ha 153 in SIC/ZPSPrevisione cassata con l’atto <strong>di</strong> adozione del PRG.6) Zona C5.1 Inse<strong>di</strong>amenti stagionali Ha 0,76 in SIC/ZPSPrevisione cassata con l’atto <strong>di</strong> adozione del PRG.7) PA Parco Archeologico 29,56 ha in SIC/ZPSLa previsione si inquadra nel<strong>la</strong> artico<strong>la</strong>zione complessiva del sistema del verde ed, in partico<strong>la</strong>re, inquel<strong>la</strong> sua parte in<strong>di</strong>cata come “col<strong>la</strong>na verde sul litorale” (cfr. Re<strong>la</strong>zione Generale – 2° parte – pagg.51-52). In questo quadro, le aree archeologiche <strong>di</strong> Capo Soprano e dell’Acropoli, ivi compreso il BoscoLittorio, vengono inseriti in un contesto più ampio nonché rivalutate in modo che possano esseremaggiormente fruibili turisticamente.Il nuovo Parco Archeologico <strong>di</strong> complessivi 32,00 ha ricade <strong>per</strong> 29,56 ha all’interno del<strong>la</strong> ZPS <strong>di</strong> cui 16ha circa in habitat <strong>di</strong> valore ecologico molto elevato e 13,5 ha <strong>di</strong> valore ecologico basso. Esso ècostituito dalle aree vinco<strong>la</strong>te del Bosco Littorio e da quelle del vincolo archeologico <strong>di</strong>retto e in<strong>di</strong>retto.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 84


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleLe previsioni <strong>di</strong> Piano non hanno alcuna incidenza in quanto: Trattasi <strong>di</strong> area sottoposta a tute<strong>la</strong> nel<strong>la</strong>quale, <strong>la</strong> stessa attivazione <strong>per</strong> eventuali scavi o sistemazioni sarà gestita e/o control<strong>la</strong>ta dal<strong>la</strong>Soprintendenza, in accordo con gli affidatari del<strong>la</strong> gestione del sito Natura 2000.Alternative: nessuna.Si auspica che gli Organi preposti al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del territorio provvedano all’eliminazione <strong>di</strong> tutte le speciealloctone che sono presenti in questa area e sia imposto il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> piantumazioni con tali specie.Incidenza delle previsioni urbanistiche esterne ai siti natura 2000Zone C.5.1 e C.5.2Previsione cassata con l’atto <strong>di</strong> adozione del PRG.INCIDENZA DEL SISTEMA VIABILISTICO ESISTENTE E DI PREVISIONEL’incidenza <strong>di</strong> una infrastruttura viaria sul sistema ambientale può essere sostanzialmente stu<strong>di</strong>ataattraverso l’analisi degli specifici impatti provocati quali:inquinamento atmosferico da traffico veico<strong>la</strong>re;<strong>di</strong>struzione e frammentazione degli habitat;<strong>di</strong>sturbo acustico;mortalità <strong>di</strong> specie selvatiche <strong>per</strong> incidente nell’attraversamento.Tra questi impatti quello che può riguardare il sistema complessivo delle infrastrutture viarie, e, più inpartico<strong>la</strong>re, quel<strong>la</strong> parte del sistema viabilistico che è esterno alle aree SIC e ZPS, è l’impatto oincidenza dovuta all’inquinamento atmosferico da traffico veico<strong>la</strong>re, in partico<strong>la</strong>re se il contesto ècaratterizzato da venti prevalenti <strong>di</strong> entità significativa come è il caso del territorio <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.Gli altri impatti riguardano invece le infrastrutture viarie che attraversano un’area ad elevata qualitàambientale.Sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> questa premessa si passa a descrivere il sistema viabilistico complessivo del territorio <strong>di</strong>Ge<strong>la</strong>, e il suo influsso in termini <strong>di</strong> inquinamento atmosferico nei confronti delle aree SIC e ZPSpresenti nel territorio, e a valutare se, ed in che misura, le nuove previsioni <strong>di</strong> PRG mo<strong>di</strong>ficano, ed inche <strong>di</strong>rezione, livello <strong>di</strong> incidenza del sistema viabilistico esistente.Descrizione del sistema viabilistico esistente e <strong>di</strong> previsione.Il sistema viabilistico complessivo esistente è composto dalle seguenti infrastrutture:quattro strade statali che garantiscono i collegamenti con i principali centri dell’iso<strong>la</strong>- <strong>la</strong> SS 117 collega con Catania ( Km 101)- <strong>la</strong> SS 117 bis collega con Enna (Km 76)- <strong>la</strong> SS 115 collega con Agrigento (Km 72) e con Ragusa (Km 64)- <strong>la</strong> SS 626 collega con Caltanissetta (Km 85)- 30 strade provinciali che si estendono <strong>per</strong> circa 130 Kmil sistema viario a servizio del<strong>la</strong> zona industriale che ha il suo asse principale lungo il <strong>la</strong>to est del fiumeGe<strong>la</strong> Esso si raccorda a nord con l’asse attrezzato appartenente al nucleo industriale che, a sua volta,proseguendo in <strong>di</strong>rezione N-O, su<strong>per</strong>a il fiume Ge<strong>la</strong>, interrompendosi prima <strong>di</strong> arrivare a congiungersicon <strong>la</strong> SS117bis. A sud-est, l’asse parallelo al fiume Ge<strong>la</strong> si collega me<strong>di</strong>ante una grande rotatoria siacon <strong>la</strong> SS115 che con <strong>la</strong> Via Recanati e prosegue poi fino a raggiungere il mare.Il sistema viario citta<strong>di</strong>noTale sistema va integrato con <strong>la</strong> viabilità <strong>di</strong> previsione riportata nelle tavole <strong>di</strong> PRG, costituita da:a1) Tratto del<strong>la</strong> Siracusa-Ge<strong>la</strong>, interna al territorio comunale, fino a Ponte Olivo;a2) suo prolungamento fino ad incontrare <strong>la</strong> SV Caltanissetta-Ge<strong>la</strong> nel territorio <strong>di</strong> Butera;(cassati con atto <strong>di</strong> adozione)b) <strong>la</strong> tangenziale nord tra <strong>la</strong> SS 117 bis e Manfria<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 85


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleFig. 31.-Schema delle infrastrutture <strong>di</strong> trasporto del<strong>la</strong> SiciliaImpatto del sistema viabilisticoIl settore dei trasporti e in partico<strong>la</strong>re quello su gomma rappresenta una fonte d’inquinamento antropicoimportante <strong>per</strong> le alte concentrazioni <strong>di</strong> polveri fini, ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto e benzene che vengono emesse datutti gli autoveicoli circo<strong>la</strong>nti.Dai dati ISTAT <strong>di</strong>sponibili, in provincia <strong>di</strong> Caltanissetta il settore dei trasporti si conferma come unodei principali consumatori <strong>di</strong> energia, tanto che nel 2001 già rappresentava il 3,6% dei consumiregionali del settore; e nell’intera provincia <strong>di</strong> Caltanissetta dal 1997 al 2003 si è registrato unprogressivo incremento <strong>di</strong> autovetture (+ 21%), <strong>di</strong> motoveicoli (+64,8%), <strong>di</strong> veicoli industriali (+41,9%) e <strong>di</strong> autobus, rimorchi, ecc. (+18,6%). Negli inse<strong>di</strong>amenti urbani che ricadono vicino l’areavasta che comprende il sistema <strong>di</strong> SIC/ZPS, i veicoli complessivi circo<strong>la</strong>nti sono 64.754, così <strong>di</strong>stribuiti:46.938 a Ge<strong>la</strong>, 15.060 a Niscemi e 2.756 a Butera. Il gasolio è il combustibile maggiormente utilizzato(49%) contro <strong>la</strong> benzina (47%), e l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> densità viaria <strong>di</strong> 64,71 km <strong>di</strong> strade <strong>per</strong> 100 Km2 è sopra <strong>la</strong>me<strong>di</strong>a nazionale.Questi dati confermano <strong>per</strong> <strong>la</strong> viabilità esistente, soprattutto <strong>la</strong> SS115 e <strong>la</strong> SS117 bis, <strong>la</strong> già pesanteinfluenza, in termini <strong>di</strong> sorgente d’inquinamento, del traffico veico<strong>la</strong>re nel<strong>la</strong> zona che costeggia oattraversa le aree SIC/ZPS del Biviere <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> e Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>. L’intenso traffico veico<strong>la</strong>re e <strong>di</strong> mezzipesanti su entrambe le strade statali, determina un apporto <strong>di</strong> contaminanti ambientali che sono trasferitinelle aree circostanti in funzione dei venti predominanti. Ciononostante, sull’inquinamento da trafficoextra-urbano dell’area oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o non si hanno dati quantitativi, <strong>per</strong> <strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong>monitoraggio.Un’altra grande fonte d’inquinamento atmosferico proviene dal traffico nelle vie citta<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.Diversamente che <strong>per</strong> il traffico extra-urbano, <strong>la</strong> città <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> è dotata <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> monitoraggiodell’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico veico<strong>la</strong>re. Secondo l’Annuario dei dati ambientali2006 dell’Arpa Sicilia, <strong>la</strong> rete <strong>di</strong> monitoraggio presente nel centro urbano <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, ha registrato nelcorso del 2006:1 su<strong>per</strong>amento dei limiti orari degli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto (NOx);4 su<strong>per</strong>amenti dei limiti <strong>di</strong> ozono (via Venezia e vicino all’Ospedale);25 su<strong>per</strong>amenti dei limiti delle polveri sottili PM10.Inoltre nell’area urbana vi è un’abbondanza <strong>di</strong> metalli pesanti come: rame, piombo, p<strong>la</strong>tino, antimonio estagno. Molto preoccupanti sono i dati re<strong>la</strong>tivi al PM10, i cui effetti sono notoriamente molto dannosi<strong>per</strong> <strong>la</strong> salute umana. Il partico<strong>la</strong>to delle polveri sottili contiene, infatti, sostanze con seri effettitossicologici (aerosol aci<strong>di</strong>, metalli, idrocarburi policiclici aromatici ed altri composti organici, ecc).Inoltre alcune delle sostanze adsorbite sulle particelle possono reagire tra loro dando origine ad altricomposti chimici con effetti tossici anche maggiori rispetto a quelli <strong>di</strong> partenza. In questo caso, <strong>la</strong>frazione più sottile del partico<strong>la</strong>to, il famigerato PM2.5, desta le maggiori preoccupazioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> suacapacità <strong>di</strong> penetrare in profon<strong>di</strong>tà nell’apparato respiratorio dell’uomo e degli animali.Il sistema orografico a conca, in cui si trova <strong>la</strong> città <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, contribuisce ad intrappo<strong>la</strong>re i fumi emessiin atmosfera dal Polo petrolchimico e tutte le emissioni dovute al traffico, ri<strong>di</strong>stribuendoli in forza deiventi predominanti da sud-sud-ovest. I modelli <strong>di</strong> ricaduta del partico<strong>la</strong>to e delle emissioni del traffico<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 86


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generalesono più complessi e <strong>per</strong> molti casi interessano le aree imme<strong>di</strong>atamente a<strong>di</strong>acenti alle strade statali <strong>di</strong>maggiore <strong>per</strong>correnza fino a circa 200 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza in con<strong>di</strong>zioni me<strong>di</strong>e. Lo stato <strong>di</strong> inquinamentoatmosferico presente nell’area, determinato dal<strong>la</strong> somma degli effetti del traffico urbano, extra-urbano edalle emissioni del petrolchimico e <strong>di</strong> tutte le industrie del<strong>la</strong> zona ha sicuramente un’incidenza sullespecie vegetali ed animali che caratterizzano gli habitat del sistema <strong>di</strong> SIC/ZPS.La vegetazione ad esempio, è un sistema complesso e interconnesso con l'atmosfera e il suolo, me<strong>di</strong>anteprocessi ciclici attraverso i quali sono scambiati composti inorganici e organici. Esiste un’oggettiva<strong>di</strong>fficoltà nell’in<strong>di</strong>viduare modelli generali <strong>di</strong> risposta degli organismi vegetali agli inquinantiatmosferici in quanto, a livello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui del<strong>la</strong> stessa specie, entra in gioco <strong>la</strong> variabilità genetica,mentre, a livello <strong>di</strong> comunità e <strong>di</strong> ecosistema, il modello deve tener conto dell’interazione tra <strong>la</strong> pianta el’insieme degli altri fattori abiotici e biotici (è noto ad esempio come un organismo sottoposto a stress <strong>di</strong>tipo abiotico sia più sensibile all’azione degli agenti patogeni). Un effetto importante delle deposizioniaeree <strong>di</strong> elementi xenobiotici si ha sulle chiome degli alberi, che raccolgono notevoli quantitativi <strong>di</strong>deposizione secca grazie all’ampia su<strong>per</strong>ficie degli apparati fogliari. Questi elementi danneggiano <strong>la</strong>clorofil<strong>la</strong> alterando <strong>la</strong> fotosintesi, <strong>la</strong> respirazione, l’accrescimento e altre funzioni vitali delle piante(Fluckinger et al., 1979; Kukko<strong>la</strong> et al., 1997; Rautio et al. 1998).L’apporto <strong>di</strong> inquinanti in forma gassosa, <strong>di</strong> particelle e sotto forma <strong>di</strong> deposizione umida può avereeffetti assai <strong>di</strong>versi che possono consistere in riduzioni dell’accrescimento legnoso delle specie forestali,nell’incremento del<strong>la</strong> sensibilità ad agenti patogeni o ad avversità climatiche, in necrosi tissutale,impoverimento del terreno a causa dell’aci<strong>di</strong>ficazione delle precipitazioni, alterazione del metabolismocellu<strong>la</strong>re; ed in definitiva in mo<strong>di</strong>ficazioni del<strong>la</strong> composizione specifica degli ecosistemi e in una<strong>di</strong>minuzione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>versità floristica. Di conseguenza tanto <strong>la</strong> fauna invertebrata quanto quel<strong>la</strong>vertebrata <strong>di</strong>pendente dalle piante <strong>per</strong> il sostentamento, subiscono un impatto significativo che si riflettesul<strong>la</strong> catena trofica a partire dai livelli più bassi, fino ad incidere ai vertici del<strong>la</strong> piramide alimentare incui si trovano i rapaci ed uccelli insettivori e carnivori. Da ultimo, <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> hanno <strong>di</strong>mostrato chealcuni metalli e metalloi<strong>di</strong> presenti nel materiale partico<strong>la</strong>to sospeso in aria sono potenzialmente tossicicon effetti teratogeni e cancerogeni nei mammiferi (Ha<strong>la</strong>vay et al., 1992; Domingo, 1994; Christensen,1995; Chang, 1996; Hamilton, 2000; Fernandez et al., 2001).In sintesi si può concludere che:l’area SIC/ZPS presenta importanti elementi <strong>di</strong> criticità ambientale riguardo l’inquinamento degli stratipiù bassi dell’atmosfera soprattutto <strong>per</strong> l’emissione <strong>di</strong> numerosissime sostanze chimiche <strong>per</strong>icolose <strong>per</strong><strong>la</strong> salute dell’ambiente;le sorgenti <strong>di</strong> inquinamento sono identificabili principalmente nel Polo petrolchimico <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong> e neicontributi provenienti dal traffico veico<strong>la</strong>re urbano ed extra-urbano;a causa delle partico<strong>la</strong>ri con<strong>di</strong>zioni climatiche ed orografiche tali sostanze vengono trasportate dai ventie <strong>di</strong>stribuite <strong>per</strong> ricaduta - e sotto forma <strong>di</strong> ‘deposizione secca’ in <strong>per</strong>iodo estivo e ‘umida’ in <strong>per</strong>iodoinvernale - con un raggio <strong>di</strong> azione fino a 20-30 km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza prevalentemente a nord e nord-est del<strong>la</strong>piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>;gli inquinanti hanno come destinazione finale le matrici ambientali abiotiche (suolo e acque) e biotiche(flora e fauna) presenti nelle aree SIC e ZPS.Influenza delle nuove previsioni viabilistiche sul livello <strong>di</strong> incidenza del sistema viario esistente.Previamente al<strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> influenza delle nuove previsioni sul livello <strong>di</strong> incidenza del sistemaviabilistico complessivo in termini <strong>di</strong> inquinamento atmosferico è necessario segna<strong>la</strong>re che l’unicanuova previsione viabilistica <strong>di</strong> PRG rispondente al<strong>la</strong> piena autonomia pianificatoria <strong>di</strong> livello comunaleè costituita dal<strong>la</strong> tangenziale nord.Premesso quanto sopra si ritiene che le nuove previsioni <strong>di</strong> viabilità, sia quelle <strong>di</strong> natura sovraor<strong>di</strong>nata(scorrimento veloce), sia quelle <strong>di</strong> livello comunale (tangenziale nord), dovrebbero comportare unalleggerimento del<strong>la</strong> situazione <strong>di</strong> inquinamento atmosferico provocato dal sistema viabilisticoesistente, o, comunque, non dovrebbero comportare un suo peggioramento.Per quanto riguarda l’asse del<strong>la</strong> scorrimento veloce Caltanissetta-Ge<strong>la</strong> si può ipotizzare unalleggerimento dell’inquinamento atmosferico nel<strong>la</strong> parte <strong>di</strong> territorio ad est del fiume Ge<strong>la</strong> compresatra <strong>la</strong> SS 115 e il nuovo tracciato stradale, dovuto oggi a quel<strong>la</strong> parte <strong>di</strong> traffico veico<strong>la</strong>re, <strong>di</strong> passaggiocostretto ad entrare a Ge<strong>la</strong> provenendo da Caltanissetta, Agrigento, Catania o Ragusa e <strong>di</strong>retto ad unodei medesimi centri.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 87


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleAnche <strong>la</strong> tangenziale nord dovrebbe avere un effetto analogo in riferimento all’inquinamentoatmosferico generato da traffico urbano. Quest’ultimo, grava, oggi, esclusivamente sull’asse <strong>di</strong> viaVenezia con ciò che questo comporta, anche <strong>per</strong> <strong>la</strong> salute del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, in caso <strong>di</strong> frequentiintasamenti.Il nuovo tratto stradale in arrivo da Caltanissetta e <strong>la</strong> tangenziale nord dovrebbero provocare un doppioalleggerimento del Traffico veico<strong>la</strong>re <strong>di</strong> passaggio, e urbano, su via Venezia.Ancora, il tratto extraurbano del<strong>la</strong> tangenziale nord dovrebbe procurare un alleggerimentodell’inquinamento provocato dal traffico veico<strong>la</strong>re <strong>di</strong> spostamento tra Ge<strong>la</strong> città e Manfria che oggiavviene tutto sul<strong>la</strong> SS 115 che costeggia l’area SIC-ZPS <strong>di</strong> Torre Manfria e che invece, una voltarealizzata <strong>la</strong> nuova arteria, potrà sostanzialmente <strong>di</strong>mezzarsi.Incidenze del<strong>la</strong> previsione stradale del<strong>la</strong> Caltanissetta-Ge<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> ZPS Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>La previsione stradale non dovrebbe comportare un aumento <strong>di</strong> inquinamento atmosferico all’internodel<strong>la</strong> ZPS Piana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.Si esaminano ora le altre incidenze caratteristiche del<strong>la</strong> infrastruttura in questione <strong>per</strong> quei tratti chesono esterni al Sito Natura.Distruzione e frammentazione degli habitatPer frammentazione ambientale si intende quel processo <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> origine antropica attraverso cuiun’area naturale subisce una sud<strong>di</strong>visione in frammenti più o meno <strong>di</strong>sgiunti e via via sempre piùpiccoli ed iso<strong>la</strong>ti. I marcati cambiamenti <strong>di</strong>mensionali, <strong>di</strong>stributivi e qualitativi, che gli ecosistemipossono subire conseguentemente al<strong>la</strong> frammentazione, possono riflettersi poi sui processi ecologici(flussi <strong>di</strong> materia ed energia) e sul<strong>la</strong> funzionalità dell’intero ecomosaico. La frammentazione deglihabitat è ampiamente riconosciuta come una delle principali minacce al<strong>la</strong> <strong>di</strong>versità e all’integritàbiologica (Wilcox 1980, Wilcove et al. 1986, Meffe e Carroll 1997).La frammentazione può essere sud<strong>di</strong>visa in più componenti, che vengono <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cate:scomparsa e/o riduzione del<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>di</strong> determinate componenti dell’ecosistema (<strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> habitat);insu<strong>la</strong>rizzazione progressiva e ri<strong>di</strong>stribuzione sul territorio dei frammenti ambientali residui;aumento dell’effetto margine sui frammenti residui.La struttura ed il funzionamento degli ecosistemi residui in aree frammentate è influenzato da numerosifattori quali <strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione, il grado <strong>di</strong> iso<strong>la</strong>mento, <strong>la</strong> qualità dei frammenti stessi, <strong>la</strong> collocazionespaziale; nonché dalle caratteristiche tipologiche del<strong>la</strong> matrice antropica trasformata (agroforestale,urbana, infrastrutturale) in cui essi sono inseriti (Forman e Godron, 1986).L’iso<strong>la</strong>mento causato dal<strong>la</strong> frammentazione può portare a bassi tassi <strong>di</strong> ricolonizzazione e <strong>di</strong>minuisce <strong>la</strong><strong>di</strong>versità faunistica specifica dei frammenti, abbassando anche <strong>la</strong> <strong>di</strong>versità genetica delle popo<strong>la</strong>zioni,con <strong>la</strong> <strong>di</strong>minuzione del flusso genico nelle metapopo<strong>la</strong>zioni.La matrice trasformata, può influenzare <strong>la</strong> fauna, <strong>la</strong> vegetazione e le con<strong>di</strong>zioni ecologiche interne aiframmenti più o meno marcatamente in funzione del<strong>la</strong> propria tipologia e delle sue caratteristichemorfologiche strutturali ed ecologiche. Nel caso del<strong>la</strong> viabilità <strong>di</strong> progetto <strong>la</strong> matrice ambientale che siverrà a formare intorno sarà prevalentemente inse<strong>di</strong>ativa, commerciale, <strong>di</strong> servizio e quin<strong>di</strong> con unestremo grado <strong>di</strong> artificialità. La viabilità <strong>di</strong> progetto, potrà <strong>per</strong>tanto realizzare con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>frammentazione del tessuto ambientale riconducibili a tre forme principali <strong>di</strong> manifestazione a caricodegli habitat naturali e delle specie presenti:<strong>la</strong> <strong>di</strong>visione spaziale causata dalle infrastrutture lineari (viabilità e reti tecnologiche);<strong>la</strong> <strong>di</strong>visione e <strong>la</strong> soppressione spaziale determinata dalle espansioni delle aree e<strong>di</strong>ficatee urbanizzate;il <strong>di</strong>sturbo causato da movimenti, rumori (aumento delle emissioni sonore derivanti dalle attivitàantropiche e dal<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> mezzi motorizzati) e illuminazioni.Infatti, oltre all’occupazione <strong>di</strong> suolo e quin<strong>di</strong> al<strong>la</strong> sottrazione <strong>di</strong> habitat utile, <strong>la</strong> costruzione <strong>di</strong>infrastrutture stradali crea ostacoli agli spostamenti <strong>di</strong> alcuni gruppi animali riducendo o annul<strong>la</strong>ndo ifenomeni <strong>di</strong> immigrazione/emigrazione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>s<strong>per</strong>sione all’interno <strong>di</strong> popo<strong>la</strong>zioni con conseguenteaumento del loro iso<strong>la</strong>mento. Di solito, ha effetti <strong>per</strong>cepibili a scale <strong>di</strong>verse e variabili tra le <strong>di</strong>versespecie, ed è in genere maggiore <strong>per</strong> tutte le specie <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni minori e meno agili:Continuità <strong>di</strong> popo<strong>la</strong>zione. L’insufficiente continuità <strong>di</strong> habitat porta a uno stravolgimento dei parametridemografici (sbi<strong>la</strong>nciato rapporto tra sessi, c<strong>la</strong>ssi <strong>di</strong> età, ecc) e ad una riduzione del tasso <strong>di</strong>sopravvivenza (limitando soprattutto <strong>la</strong> <strong>di</strong>s<strong>per</strong>sione post-natale verso aree idonee), al<strong>la</strong> interruzione<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 88


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaledelle connessioni tra le metapopo<strong>la</strong>zioni o i singoli nuclei , con un conseguente aumento del<strong>la</strong>probabilità <strong>di</strong> estinzione delle popo<strong>la</strong>zioni/coppie iso<strong>la</strong>te in aree più o meno vaste;Disponibilità <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> foraggiamento lungo le rotte migratorie. Per le specie più strettamente<strong>di</strong>pendenti da partico<strong>la</strong>ri tipi <strong>di</strong> ambienti (in partico<strong>la</strong>re dalle zone umide), <strong>la</strong> scomparsa e <strong>la</strong>frammentazione degli habitat può rappresentare un importante fattore limitante, fino al<strong>la</strong> sparizione del‘corridoio <strong>di</strong> migrazione’. L’assenza <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> aree adatte al<strong>la</strong> sosta lungo determinati assi o indeterminate aree (es. costa, valli fluviali, palu<strong>di</strong>, stagni, acquitrini, ecc) determina mo<strong>di</strong>ficazioni dellerotte ed allungamento degli spostamenti, con un conseguente stress energetico degli in<strong>di</strong>vidui inmigrazione ed una riduzione del loro tasso <strong>di</strong> sopravvivenza.Sebbene al <strong>di</strong> fuori del<strong>la</strong> stagione <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione molti uccelli siano più mobili e riescono ad utilizzareanche frammenti iso<strong>la</strong>ti <strong>di</strong> habitat idoneo, <strong>la</strong> riduzione e <strong>la</strong> frammentazione degli habitat con<strong>di</strong>zionacertamente <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> molte specie durante lo svernamento, <strong>per</strong>ché aumenta i costi energetici,sottraendo tempo alle attività <strong>di</strong> foraggiamento <strong>per</strong> il conseguente aumento dei tempi <strong>di</strong> spostamento trale aree idonee. In questo quadro, possono aumentare gli effetti negativi <strong>di</strong> altre pressioni: ad esempio,un aumento degli spostamenti espone ad un maggior rischio <strong>di</strong> abbattimento da parte dei cacciatori o piùgenericamente <strong>di</strong> predazione.La frammentazione ambientale favorisce inoltre <strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> specie alloctone, <strong>di</strong> solito più adattabili,instaurando fenomeni <strong>di</strong> competizione, predazione, <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> patogeni, ecc impreve<strong>di</strong>bili.I gruppi maggiormente a rischio tra le specie presenti nei Siti Natura 2000 sono tutte le specie <strong>di</strong> uccelliche utilizzano gli habitat a<strong>per</strong>ti (coltivi, praterie, garighe) attraversati dal<strong>la</strong> viabilità <strong>di</strong> progetto, ed inpartico<strong>la</strong>re: rapaci <strong>di</strong>urni, occhione, coturnice siciliana, a<strong>la</strong>u<strong>di</strong><strong>di</strong>, <strong>per</strong>nice <strong>di</strong> mare ecc.; nonché le specielegate agli ambienti umi<strong>di</strong> trasformati e <strong>di</strong>strutti dal tracciato (ardei<strong>di</strong>, limicoli ecc.). Tutte le specie <strong>di</strong>Rettili ed Anfibi <strong>di</strong> artropo<strong>di</strong> che compiono i loro cicli vitali nelle aree incolte e steppiche presenti nel<strong>la</strong>ZPS.Disturbo acusticoI parametri che caratterizzano una situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo acustico sono essenzialmente riconducibili al<strong>la</strong>potenza <strong>di</strong> emissione delle sorgenti, al<strong>la</strong> <strong>di</strong>stanza tra queste ed i potenziali recettori, ai fattori <strong>di</strong>attenuazione del livello <strong>di</strong> pressione sonora presenti tra sorgente e recettore.Nell’ambito del presente stu<strong>di</strong>o d’incidenza, si restringe il campo dei potenziali recettori sensibili allespecie animali, considerando gli impatti esclusivamente legati al<strong>la</strong> conservazione dei Siti Natura 2000.Gli effetti del <strong>di</strong>sturbo dovuti all'aumento dei livelli sonori, del<strong>la</strong> loro durata e frequenza, possonoportare ad un allontanamento del<strong>la</strong> fauna dalle aree imme<strong>di</strong>atamente limitrofe alle aree inse<strong>di</strong>ative edal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva viabilità, con conseguente sottrazione <strong>di</strong> habitat utili all'inse<strong>di</strong>amento, alimentazione eriproduzione. Questo effetto noto e evidente soprattutto nei Rapaci <strong>di</strong>urni determina quin<strong>di</strong> un aumentodel<strong>la</strong> <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> habitat e degli effetti <strong>di</strong> frammentazione.In termini generali i <strong>di</strong>versi fattori <strong>di</strong> interazione negativa variano con <strong>la</strong> <strong>di</strong>stanza dalle strade e con <strong>la</strong><strong>di</strong>fferente natura degli ecosistemi <strong>la</strong>terali. In ambienti a<strong>per</strong>ti come in genere sono quelli dell’area inoggetto, il rumore ‘me<strong>di</strong>o’ <strong>di</strong> un autoveicolo1 ha una curva non lineare <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuzione dell’intensità chesi abbatta ad una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa 1.000 m. Ad esempio è stato osservato come <strong>la</strong> densità re<strong>la</strong>tiva <strong>di</strong> ni<strong>di</strong><strong>di</strong> alcune specie <strong>di</strong> uccelli, <strong>di</strong>minuisce in re<strong>la</strong>zione all’aumento del rumore da traffico intorno a unasoglia <strong>di</strong> 40 dB. Il rumore, oltre ad aumentare l’effetto barriera del<strong>la</strong> struttura, provoca uno statogenerale <strong>di</strong> stress negli animali, poiché <strong>di</strong>sturba le normali attività biologiche (alimentazione, riposo,riproduzione ecc.) ed altera <strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione del <strong>per</strong>icolo da predazione.Rischio <strong>di</strong> incidenti causato dal traffico dei veicoliIl traffico veico<strong>la</strong>re, soprattutto sulle strade ad alta <strong>per</strong>correnza in termini <strong>di</strong> velocità e frequenza deiveicoli, minaccia tutti gli in<strong>di</strong>vidui che tentano <strong>di</strong> attraversare le strade. L’effetto <strong>di</strong>pende dal<strong>la</strong><strong>la</strong>rghezza del corpo stradale, dalle modalità esecutive (trincea, rilevato ecc.), dall’eventuale inerbimentoe rimboschimento dei margini e dal<strong>la</strong> presenza/assenza <strong>di</strong> misure speciali <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>fesa delle specieselvatiche. L’area <strong>di</strong>sturbata equivale ad almeno il doppio del<strong>la</strong> <strong>la</strong>rghezza del<strong>la</strong> strada.La presenza <strong>di</strong> una strada riduce notevolmente i normali spostamenti; tutte le popo<strong>la</strong>zioni che dopo <strong>la</strong>realizzazione dell’infrastruttura rimangono separate dai propri siti riproduttivi, <strong>di</strong> deposizione delle uovao <strong>di</strong> alimentazione saranno portate ad attraversare il tracciato <strong>di</strong> nuova formazione <strong>per</strong> raggiungerli, con<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 89


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generaleconseguente aumento del<strong>la</strong> mortalità dovuta a investimento. Nel Sistema <strong>di</strong> SIC/ZPS, sonopartico<strong>la</strong>rmente minacciati gli animali caratterizzati da elevata mobilità e territorio <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ridotte,come i Passeriformi; con modeste potenzialità psico-fisiche – ovvero lenti nel<strong>la</strong> locomozione, pesanti,deboli <strong>di</strong> u<strong>di</strong>to o <strong>di</strong> vista, come ad esempio l’istrice; e con comportamenti svantaggiosi, come adesempio tutte le specie che hanno attività notturna e sono attirate dalle luci stradali e dei veicoli (rapacinotturni, chirotteri, ecc) oppure ancora quelle che sono attirate dalle con<strong>di</strong>zioni termiche del mantobituminoso (rettili ed anfibi ecc.). La mortalità degli in<strong>di</strong>vidui <strong>per</strong> incidenti è partico<strong>la</strong>rmente rilevantenel caso in cui <strong>la</strong> strada tagli un <strong>per</strong>corso <strong>di</strong> migrazione stabilito geneticamente, oppure il <strong>per</strong>corsostradale si frapponga tra gli habitat <strong>di</strong> riproduzione e quelli <strong>di</strong> alimentazione. Sotto questo aspetto sonominacciate soprattutto le popo<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> Anfibi, che sono obbligata ad attraversare le strade <strong>per</strong> recarsinelle pozze e negli habitat umi<strong>di</strong> <strong>di</strong> riproduzione.Tale causa <strong>di</strong> mortalità è un aspetto tutt’altro che marginale, che può <strong>di</strong>ventare un vero e proprio fattorelimitante <strong>per</strong> il rinnovo <strong>di</strong> popo<strong>la</strong>zione delle specie più sensibili, fino a determinare l’estinzione <strong>di</strong> interepopo<strong>la</strong>zioni da un’area. Nei casi <strong>di</strong> metapopo<strong>la</strong>zioni l’aumentata mortalità delle popo<strong>la</strong>zioni ‘source’determinerà un impatto notevole su tutto il sistema inibendo il rinnovo e <strong>la</strong> immigrazione nellepopo<strong>la</strong>zioni ‘sink’ e causando <strong>la</strong> estinzione su una vasta area locale.Incidenza: elevataMitigazione:Il progetto esecutivo del<strong>la</strong> strada andrebbe effettuato con una partico<strong>la</strong>re attenzione e una <strong>per</strong> <strong>la</strong>progettazione e messa in o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> notevoli o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> mitigazione. In linea <strong>di</strong> massima, si può ipotizzareche un tracciato su viadotto, in alcuni punti potrebbe creare impatti con l’avifauna migratrice (mortalitàe <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> orientamento e <strong>di</strong> rotta), evitando <strong>per</strong>ò l’effetto frammentazione dell’habitat e <strong>la</strong> mortalitàdelle specie stanziali che vivono intorno al tracciato autostradale. Al contrario un tracciato a rasoaumenterebbe <strong>la</strong> frammentazione dell’habitat delle specie residenti e <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva mortalità da in<strong>di</strong>vidui,ma <strong>di</strong>minuirebbe l’impatto sulle specie migratrici. In alcuni lotti, si dovrà prendere in considerazione iltracciato in trincea, sotto il piano attuale, in modo da prevedere ponti <strong>di</strong> attraversamento che fungano dacorridoi ecologici <strong>per</strong> <strong>la</strong> flora e <strong>la</strong> fauna selvatica ed infrastrutture lineari.Il tracciato quin<strong>di</strong> dovrebbe seguire una <strong>di</strong>scriminante progettuale che prenda in considerazione: <strong>la</strong>natura degli ecosistemi che attraversa ed il calcolo dell’altezza me<strong>di</strong>a dell’o<strong>per</strong>a nei <strong>di</strong>versi lotti,in<strong>di</strong>viduando il tracciato con l’altezza ottimale e con <strong>la</strong> minore <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> habitat significativi. Pertanto,secondo attenti sopralluoghi e in base ad un progetto <strong>di</strong> mitigazione dell’o<strong>per</strong>a si dovrebbe <strong>di</strong>segnare untracciato in grado <strong>di</strong> minimizzare tutti gli impatti, che comprenda anche tutte le o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> schermaturacon appositi fonoassorbenti, attraversamenti del<strong>la</strong> fauna, barriere assorbenti contro <strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione delpartico<strong>la</strong>to, alberature stradali etc.INCIDENZA DELLE PREVISIONI URBANISTICHE DERIVANTI DALL’ATTO DIADOZIONE SUI SITI NATURA 2000.1) punto f) del<strong>la</strong> delibera <strong>di</strong> adozione “<strong>la</strong> zona territoriale C.3 del vecchio PRG va integralmentericonfermata nel PRG in quanto compatibile, in base allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza ambientale, con gliintervenuti vincoli SIC e ZPS, mentre va cassata <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> espansione C5.2 del<strong>la</strong> stessa versonord”.Questo aspetto risulta <strong>di</strong> trattazione complessa derivando e coinvolgendo aspetti del<strong>la</strong> problematicache intervengono su <strong>di</strong>fferenti piani decisionali, quale ad esempio l’osservazione dell’UTC sia al PTPdel<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta, sia al<strong>la</strong> variante del PRG me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> istituti <strong>per</strong>equativi.La confluenza delle due osservazioni comporta, che mentre l’osservazione al PTP del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong>Caltanissetta mira ad una ridefinizione delle aree e<strong>di</strong>ficabili presenti all’interno del SIC/ZPSattestandole a circa un/terzo delle previgenti previsioni, quel<strong>la</strong> al<strong>la</strong> variante <strong>di</strong> PRG prevede <strong>la</strong>compensazione del<strong>la</strong> notevole <strong>di</strong>minuzione delle aree e<strong>di</strong>ficabili me<strong>di</strong>ante istituti <strong>per</strong>equativi checonsentano <strong>la</strong> tras<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> cubatura derivante da aree tute<strong>la</strong>te su aree da in<strong>di</strong>viduare e che prevedano<strong>la</strong> conseguenza che le aree oggetto <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione vengano cedute gratuitamente all’amministrazione.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 90


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleL’azione combinata delle due previsioni comporterebbe una notevole acquisizione al patrimoniopubblico <strong>di</strong> vaste aree oggetto <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> ed una riqualificazione urbanistica ed ambientale degli ambitie<strong>di</strong>ficati.La zona C3 del PRG del 1972 aveva una estensione complessiva <strong>di</strong> 600 ha e prevedeva un inse<strong>di</strong>amento<strong>di</strong> 30.000 <strong>per</strong>sone.Per quanto riguarda l’arenile in tutta <strong>la</strong> sua estensione si segna<strong>la</strong> che le dune costiere e le spiagge,<strong>di</strong>sturbate dal forte afflusso <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone nel<strong>la</strong> stagione estiva, risentono del<strong>la</strong> pesante presenza antropica,essendo caratterizzate da habitat fragili e molto vulnerabili. La fruizione turistico-ricreativa <strong>di</strong>retta sulledune, con calpestio stanziale o <strong>di</strong> attraversamento, costituisce un ostacolo all’inse<strong>di</strong>amento del<strong>la</strong>vegetazione naturale e una forte alterazione dei processi <strong>di</strong> formazione delle dune vive, in partico<strong>la</strong>renei rapporti tra erosione e deposito <strong>di</strong> sabbia.Per quanto riguarda le fitocenosi e le zoocenosi presenti nel SIC possono essere elencati i seguentiimpatti <strong>di</strong>retti:- traffico pedonale sulle dune, con calpestio e conseguente compattazione del terreno e <strong>di</strong>struzionedel<strong>la</strong> vegetazione erbacea;- aumento del<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> cani e gatti randagi, semi-domestici;- aumento del<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> specie commensali dell’uomo (ratti e topi);- aumento degli inquinanti e <strong>di</strong> rifiuti nell’habitat;- mo<strong>di</strong>ficazioni strutturali e floro-vegetazionali dell’habitat dunale;- maggiore possibilità dell’insorgere <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>.I suddetti impatti determinano effetti negativi sui:siti <strong>di</strong> riproduzione;siti <strong>di</strong> alimentazione;siti <strong>di</strong> svernamento;corridoi <strong>di</strong> spostamento.Le specie in<strong>di</strong>catrici presenti nel SIC che verrebbero influenzate negativamente sono complessivamente16 e sono riportate <strong>di</strong> seguito (Tab. 29).C<strong>la</strong>sse Specie Stato conservazioneRUMUPAMRUUUUUUUUCaretta carettaG<strong>la</strong>reo<strong>la</strong> pratinco<strong>la</strong>Crocidura sicu<strong>la</strong>CharadriusalexandrinusAphanius fasciatusBufo siculusOrycto<strong>la</strong>guscuniculusZamenis situ<strong>la</strong>Plega<strong>di</strong>s falcinellusCharadrius dubiusLimosa limosaSterna sandvicensisTringa totanusP<strong>la</strong>talea leucoro<strong>di</strong>aChlidonias nigerSterna albifronsDa notare che lo status <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> parecchie delle 16 specie è già critico (colore rosso) e che<strong>per</strong>tanto l’ulteriore aggravio potrebbe significare <strong>la</strong> <strong>per</strong><strong>di</strong>ta significativa <strong>di</strong> popo<strong>la</strong>zione con estinzionilocali ed un impoverimento del<strong>la</strong> <strong>di</strong>versità del SIC.Incidenza: me<strong>di</strong>o-alta<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 91


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleAlternative:Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un Piano <strong>di</strong> Utilizzo del Demanio Marittimo, ovvero Piano <strong>di</strong> Utilizzo delle Spiaggeche vieti l’allestimento <strong>di</strong> strutture fisse e mobili all’interno dei Siti Natura 2000 eccetto le passerelle<strong>per</strong> l’attraversamento delle dune.Lo stato <strong>di</strong> frammentarietà residuale delle fitocenosi psammofile, impone che le strutture come chioschi,stabilimenti balneari ecc. devono essere ubicati nelle aree esterne all’ambiente dunale sotto tute<strong>la</strong>.Inoltre, è necessario pre<strong>di</strong>sporre rego<strong>la</strong>menti <strong>di</strong> fruizione degli arenili <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei carichiantropici e <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> aree-rifugio <strong>per</strong> <strong>la</strong> fauna. Nel Piano dovranno essere valorizzate tuttele in<strong>di</strong>cazioni specialistiche (botanica, zoologia, ecc) <strong>per</strong> il rispetto e <strong>la</strong> salvaguar<strong>di</strong>a degli habitat dunalie delle specie ivi presenti.Implementazione, negli ambiti e<strong>di</strong>ficabili, delle norme <strong>di</strong> natura e<strong>di</strong>lizia ed urbanistica con precisenorme <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> ambientale.2) punto t) del<strong>la</strong> delibera <strong>di</strong> adozione “viene c<strong>la</strong>ssificata <strong>la</strong> zona e<strong>di</strong>ficata ad ovest dell’areadenominata Ferro <strong>di</strong> Cavallo come Piano <strong>di</strong> Riqualificazione Ambientale stralciando<strong>la</strong> dal ParcoTerritoriale <strong>di</strong> Montelungo”.Ve<strong>di</strong> punto 1).3) punto z) del<strong>la</strong> delibera <strong>di</strong> adozione “viene inserito il tracciato <strong>di</strong> completamento del<strong>la</strong> S.S. 626Caltanissetta-Ge<strong>la</strong> e cassato il tracciato autostradale previsto in quanto non conforme alle previsioniANAS e inserito il tracciato ANAS dello svincolo tra <strong>la</strong> via S. Valentino e <strong>la</strong> S.S. 117”.Ve<strong>di</strong> quanto contenuto al paragrafo Incidenze del<strong>la</strong> previsione stradale Caltanissetta-Ge<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> ZPSPiana <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>.INCIDENZA DELLE PREVISIONI URBANISTICHE DERIVANTI DALL’ATTO DIADOZIONE ESTERNE AI SITI NATURA 2000.1) punto c) sono confermati nel Piano tutti i provve<strong>di</strong>menti emanati riguardanti <strong>la</strong> localizzazione <strong>di</strong>o<strong>per</strong>e pubbliche approvate, le concessioni e<strong>di</strong>lizie ri<strong>la</strong>sciate, i piani attuativi approvati e quelliadottati in fase <strong>di</strong> approvazione definitiva al<strong>la</strong> data o<strong>di</strong>erna.Introduzione del Piano <strong>di</strong> Zona <strong>per</strong> l’E<strong>di</strong>lizia Economica e Popo<strong>la</strong>re (PEEP).Ve<strong>di</strong> quanto contenuto al paragrafo 4.4 e 4.5.Incidenza: me<strong>di</strong>o-bassaAlternative:Dimensionamento calibrato sulle reali esigenze legate ai programmi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia sociale effettivamentefinanziati, in prima battuta, mirante al completamento delle aree intorno al P.I. Catania-Casciana giàurbanizzate. Utilizzazione in seconda battuta delle arre con P.C. approvati e scaduti <strong>per</strong> intervenutilimiti temporali.INCIDENZA DELLE PREVISIONI URBANISTICHE DERIVANTI DAI PIANI DI SETTORE.1. Piano <strong>per</strong> l’E<strong>di</strong>lizia Economica e Popo<strong>la</strong>reVe<strong>di</strong> quanto contenuto al paragrafo 4.4 e 4.5 ed al paragrafo precedente.2. Piano <strong>di</strong> Urbanistica Commerciale (Revisione al PUC approvato con deliberazione <strong>di</strong> ConsiglioComunale n. 52 del 28.06.2002 ai sensi del<strong>la</strong> l.r. 28/99, come da incarico conferito condeliberazione <strong>di</strong> Giunta Comunale n. 345 del 09.08.2011)Per le aree come in<strong>di</strong>viduate si rimanda ad apposito stu<strong>di</strong>o allegato.3. Piano <strong>per</strong> le Aree IndustrialiRidefinizione del <strong>per</strong>imetro dell’area ASI in funzione delle osservazioni/opposizioni dei privati, tracui l’ASI stessa, in virtù del<strong>la</strong> situazione vincolistica <strong>di</strong> natura paesistica-ambientale.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 92


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleINCIDENZA DELLE PREVISIONI URBANISTICHE DERIVANTI DALLE OSSERVAZIONIDERIVANTI DALLA OSSERVAZIONE DELL’UTC.1. reintroduzione delle aree cassate dal<strong>la</strong> delibera <strong>di</strong> adozione <strong>di</strong> Parco Urbano ed area fieristicanon si riscontrano contrasti con <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> ambientale in linea con lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza del<strong>la</strong>variante generale del PRG;2. ampliamento dell’area cimiteriale <strong>di</strong> Farello, ricadente all’interno delle aree SIC e ZPS,risultando tale ampliamento <strong>di</strong> piccolissime <strong>di</strong>mensioni, si ritiene ammissibile ai fini del<strong>la</strong>compatibilità ambientale;3. aspetto normativo re<strong>la</strong>tivo all’art. 10.bis riguardante l’in<strong>di</strong>viduazione delle aree <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zioneurbanistica.Incidenza: bassaAlternative:1. Nessuna2. Trattasi <strong>di</strong> area <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni necessita approfon<strong>di</strong>re lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza su progettoesecutivo valutandone le effettive interferenze.3. L’esatta in<strong>di</strong>viduazione delle aree offrirebbe l’applicazione <strong>di</strong>retta del<strong>la</strong> norma; deve essereesclusa <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>re le cubature su aree che il PRG in<strong>di</strong>vidua come parchi urbani; deveessere esclusa <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>re le cubature in aree che il PRG varia in <strong>di</strong>retta applicazionedell’accettazione <strong>di</strong> osservazioni <strong>di</strong> privati su aree precedentemente in<strong>di</strong>viduate come verdeagricolo; si suggerisce <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le aree <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione coincidenti con aree e<strong>di</strong>ficabili inambito urbano e su aree che non siano interessate da vincoli paesaggistici-ambientali, compresoaree non ricadenti in ambito IBA.Si consiglia l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tali aree lungo <strong>la</strong> <strong>di</strong>rettrice del<strong>la</strong> SS 115 Agrigento-Ge<strong>la</strong> <strong>di</strong>rezioneAgrigento, esterne al<strong>la</strong> <strong>per</strong>imetrazione IBA, ad esclusione delle aree da utilizzare come corridoiecologici lungo i <strong>per</strong>corsi dei torrenti.INCIDENZA DELLE PREVISIONI URBANISTICHE DERIVANTI DALLEOSSERVAZIONI/OPPOSIZIONI DI PRIVATI CONTRODEDOTTE POSITIVAMENTE DALPROGETTISTA.a) osservazioni che non pongono contrasto né con gli obiettivi <strong>di</strong> piano né con ambiti sensibilisotto l’aspetto paesistico-ambientale:1. Le osservazioni che fondamentalmente prevedono l’implementazione <strong>di</strong> z.t.o. D a caratterecommerciale e/o artigianale <strong>di</strong> completamento lungo gli assi viari extraurbani principali e chenon hanno rilevanza <strong>di</strong>retta su aree SIC/ZPS.Queste aree risultano compatibili con gli obiettivi <strong>di</strong> piano e non comportano, rispetto alleanalisi inse<strong>di</strong>ative dello stesso, mo<strong>di</strong>fiche tali da necessitare <strong>di</strong> ulteriori stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>mento.Molte <strong>di</strong> queste aree sono state già soggette a proce<strong>di</strong>menti urbanistici (ex art. 5, DPR 447/98)sottoposti a procedure <strong>di</strong> esclusione/ assoggettamento VAS con esiti positivi ed in alcuni casicon specifiche prescrizioni.2. Le osservazioni che investo l’ambito extra urbano <strong>di</strong> Poggio B<strong>la</strong>cco, a carattereprevalentemente residenziale <strong>di</strong> natura non pianificata.La controdeduzione del progettista contiene le norme <strong>di</strong> applicazione <strong>per</strong> l’istituzione <strong>di</strong> zonaresidenziale soggetta a pianificazione attuativa unitaria.3. Le osservazioni in ambito ASI che non investono aree SIC/ZPS.Incidenza: bassa o nul<strong>la</strong>Alternative:4. Nessuna5. Nessuna<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 93


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale6. Risulta necessario ridefinire il <strong>per</strong>imetro dell’area ASI in virtù delle intervenute <strong>per</strong>imetrazioniSIC/ZPS.b) osservazioni che non pongono contrasto con gli obiettivi <strong>di</strong> piano ma che ricadono in ambitisensibili sotto l’aspetto paesistico-ambientale:1. Le osservazioni che prevedono <strong>la</strong> reintroduzione del<strong>la</strong> zona C5.2, prevista dal piano in parzialesostituzione del<strong>la</strong> vecchia zona C3 e cassata in sede <strong>di</strong> adozione, e che non hanno rilevanza<strong>di</strong>retta su aree SIC/ZPS.La parte più consistente <strong>di</strong> queste aree ricade in ambito <strong>di</strong> “Tute<strong>la</strong> 2” del PTP <strong>di</strong> Caltanissetta<strong>per</strong> i riconosciuti valori paesistici del<strong>la</strong> zona collinare. Pur tuttavia queste aree sono interessateda un elevato grado <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione <strong>per</strong> abitazioni stagionali con <strong>la</strong> tendenza a <strong>di</strong>venireabitazioni stabili, che necessiterebbero <strong>di</strong> pianificazione <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o sia urbanistico chepaesistico-ambientale.Queste aree, se pur con prescrizioni partico<strong>la</strong>ri <strong>per</strong> il corretto inse<strong>di</strong>amento paesistico,potrebbero in linea con l’osservazione dell’UTC al<strong>la</strong> variante <strong>di</strong> piano, essere ricomprese nellearee <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zione da in<strong>di</strong>viduare <strong>per</strong> l’applicazione <strong>di</strong> istituti <strong>per</strong>equativi nel<strong>la</strong> reintrodotta zonaC3 del vecchio piano.2. Le osservazioni <strong>di</strong> cui al precedente punto a.1 che ricadono all’interno <strong>di</strong> SIC/ZPS e/o vincolipaesistici (castelluccio) lungo <strong>la</strong> SS 117bis.Anche se non in contrasto con <strong>la</strong> pianificazione urbanistica sarebbe opportuno <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong>specifiche norme <strong>di</strong> corretto inse<strong>di</strong>amento che <strong>per</strong>metterebbero anche l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong>retta oveprevista dal piano.3. Le osservazioni in ambito ASI con interessamento <strong>di</strong> ambiti sensibili in materia ambientale.4. Le osservazioni che riguardano l’ambito costiero <strong>di</strong> Scavone-Macchitel<strong>la</strong>.Incidenza: me<strong>di</strong>o-altaAlternative:1. Ve<strong>di</strong> quanto riportato ai su<strong>per</strong>iori punti sull’introduzione del<strong>la</strong> zona C3 del vecchio PRG.2. Ve<strong>di</strong> quanto riportato ai su<strong>per</strong>iori punti sull’implementazione delle zone D.3. Risulta necessario ridefinire il <strong>per</strong>imetro dell’area ASI in virtù delle intervenute <strong>per</strong>imetrazioniSIC/ZPS.4. Attesa <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> realizzare <strong>la</strong> viabilità costiera <strong>per</strong> una adeguata fruizione del mare, chein collegamento con <strong>la</strong> SS 115 <strong>per</strong> il tramite dello snodo <strong>di</strong> Montelungo costituisca <strong>la</strong> dorsale <strong>di</strong>attraverso longitu<strong>di</strong>nale dell’abitato, risulta in<strong>di</strong>spensabile prevedere nel PUDM misurespeciali <strong>per</strong> <strong>la</strong> preservazione delle dune costiere e <strong>per</strong> il corretto inse<strong>di</strong>amento e localizzazionedei li<strong>di</strong> balneari.c) osservazioni che interferiscono con i siti <strong>di</strong> natura 2000:1. Le osservazioni che investono fondamentalmente <strong>la</strong> zona C3 del vecchio piano, cassata dalleprevisioni del<strong>la</strong> variante <strong>di</strong> piano, reintrodotta con l’atto <strong>di</strong> adozione.A tal proposito si rimanda all’osservazione proposta dall’UTC al PTP <strong>di</strong> Caltanissettaunitamente all’osservazione prodotta dall’UTC al<strong>la</strong> revisione <strong>di</strong> piano re<strong>la</strong>tivamentel’introduzione <strong>di</strong> istituti <strong>per</strong>equativi.Una visione organica delle due osservazioni, unitamente ad una specifica norma <strong>di</strong> attuazionedelle prescrizioni urbanistiche ed ambientali, condurrebbe all’acquisizione pubblica <strong>di</strong> vastearee in ambito SIC/ZPS nonché nel<strong>la</strong> fascia dei 300 m. dal<strong>la</strong> battigia, con l’evidente obiettivo <strong>di</strong>una effettiva tute<strong>la</strong> degli ambiti ed una successiva valorizzazione degli stessi.Incidenza: me<strong>di</strong>o-altaAlternative:1. Ve<strong>di</strong> quanto riportato ai su<strong>per</strong>iori punti sull’introduzione del<strong>la</strong> zona C3 del vecchio PRG.“Questo aspetto risulta <strong>di</strong> trattazione complessa derivando e coinvolgendo aspetti del<strong>la</strong> problematicache intervengono su <strong>di</strong>fferenti piani decisionali, quale ad esempio l’osservazione dell’UTC sia al PTPdel<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Caltanissetta, sia al<strong>la</strong> variante del PRG me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> istituti <strong>per</strong>equativi.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 94


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleLa confluenza delle due osservazioni comporta, che mentre l’osservazione al PTP del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong>Caltanissetta mira ad una ridefinizione delle aree e<strong>di</strong>ficabili presenti all’interno del SIC/ZPSattestandole a circa un/terzo delle previgenti previsioni, quel<strong>la</strong> al<strong>la</strong> variante <strong>di</strong> PRG prevede <strong>la</strong>compensazione me<strong>di</strong>ante istituti <strong>per</strong>equativi che consentano <strong>la</strong> tras<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> cubatura derivante daaree tute<strong>la</strong>te su aree da in<strong>di</strong>viduare e che prevedano <strong>la</strong> conseguenza che le aree oggetto <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zionevengano cedute gratuitamente all’amministrazione.L’azione combinata delle due previsioni comporterebbe una notevole acquisizione al patrimoniopubblico <strong>di</strong> vaste aree oggetto <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> ed una riqualificazione urbanistica ed ambientale degli ambitie<strong>di</strong>ficati.”d) osservazioni che prevedono l’istituzione <strong>di</strong> nuove aree e<strong>di</strong>ficabili in ambiti sensibili sottol’aspetto paesistico-ambientale:1. Le osservazioni che prevedono l’istituzione <strong>di</strong> nuove aree e<strong>di</strong>ficabili che ricadendo in zona E <strong>di</strong>verde agricolo agiscono in ambiti sensibili.Nello specifico riguardano le zone <strong>di</strong> Piano Mendo<strong>la</strong> e Monte del<strong>la</strong> Guar<strong>di</strong>a che presentanonotevole interesse sia sotto l’aspetto paesistico che <strong>di</strong> valorizzazione del patrimonio agricolo (levie del vino) e che interessano ampie aree, a<strong>di</strong>acenti, che lo Stu<strong>di</strong>o Agricolo Forestale in<strong>di</strong>viduatra aree boscate, oggetto <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> <strong>di</strong>retta, ed aree boscate <strong>di</strong> solo interesse, in quanto allo statopotenziale <strong>di</strong> bosco, meritevoli <strong>di</strong> tute<strong>la</strong>.Incidenza: me<strong>di</strong>oAlternative:1. L’introduzione <strong>di</strong> norme specifiche <strong>per</strong> <strong>la</strong> zona, qualora istituita, che tutelino il paesaggioagricolo con l’introduzione <strong>di</strong> tipologie e<strong>di</strong>lizie e destinazioni d’uso compatibili con i caratteridel<strong>la</strong> zona, in<strong>di</strong>ci e<strong>di</strong>lizi a bassa densità, limitazioni al numero dei piani, obbligo <strong>di</strong> misure <strong>di</strong>mitigazione ambientali. Queste aree potrebbero essere ricomprese tra le aree <strong>di</strong> tras<strong>la</strong>zioneurbanistica previste dagli istituti <strong>per</strong>equativi rimessi all’osservazione dell’UTC.e) osservazioni in ambito urbano <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o <strong>di</strong> aree e<strong>di</strong>ficate in aree sensibili sotto l’aspettoambientale, archeologico, paesistico, etc.:1. Le osservazioni che prevedono l’istituzione <strong>di</strong> nuove aree e<strong>di</strong>ficabili che ricadono in zona <strong>di</strong>verde privato ambientale e/o pubblico ed agiscono in ambiti sensibili.Nello specifico riguardano le zone <strong>di</strong> Piano Notaro-Costa Zampogna e <strong>la</strong> fascia a mare che dalPorto Rifugio arriva sino al<strong>la</strong> via P. Borsellino, queste aree sono interessate da un elevato grado<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione coincidenti con zonizzazione <strong>di</strong> vecchio PRG o piani <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o, chenecessiterebbero <strong>di</strong> misure attuative sia urbanistiche che paesistico-ambientale. Alcuni piani <strong>di</strong>lottizzazione sono già stati inseriti <strong>per</strong> effetto dell’atto <strong>di</strong> adozione.Incidenza: bassaAlternative:1. L’introduzione <strong>di</strong> norme specifiche <strong>per</strong> <strong>la</strong> zona, qualora istituita, che tutelino gli ambitisensibili investiti, me<strong>di</strong>ante l’obbligo <strong>di</strong> prevedere precise misure <strong>di</strong> mitigazione ambientale.f) osservazioni che non rientrano nel<strong>la</strong> casistica dei punti precedenti:1. Le osservazioni che prevedono nuova e<strong>di</strong>ficazione a carattere residenziale, commerciale oindustriale, <strong>di</strong> natura sparsa e non sistemica, in aree che il piano in<strong>di</strong>vidua come zona “E” <strong>di</strong>verde agricolo.2. Le aree a verde agricolo che hanno subito una trasformazione urbanistica in virtù <strong>di</strong>proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> cui all’ex art. 5 D.P.R. 447/98 e s.m.i. non possono essere suscettibili <strong>di</strong>ulteriori variazioni in caso <strong>di</strong> loro attuale inutilizzazione se non con lo stesso proce<strong>di</strong>mento chele ha istituite e comunque con destinazioni compatibili con l’assetto territoriale venutosi aprefigurare a seguito <strong>di</strong> VAS.3. Tutte le altre osservazioni che comunque non hanno partico<strong>la</strong>re rilevanza in ambito paesisticoambientale.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 95


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleIncidenza: me<strong>di</strong>o-altaAlternative:1. Anche se non in contrasto con gli obiettivi <strong>di</strong> piano si pone l’accento su tutte le ri<strong>per</strong>cussioniambientali che potrebbero derivare dal<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> tali ambiti e delle necessarieurbanizzazioni in materia <strong>di</strong> mobilità pubblica e privata, consumo dei suoli, resa <strong>di</strong> servizipubblici; si consiglia <strong>di</strong> evitare l’e<strong>di</strong>ficazione sparsa con usi non compatibili con i caratteridel<strong>la</strong> zona.2. Potranno essere ammesse <strong>di</strong>verse destinazioni d’uso solo compatibili con l’assetto territorialevenutosi a prefigurare a seguito <strong>di</strong> VAS.3. Nessuna.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 96


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale6. CONCLUSIONI - QUADRO DI SINTESI E QUESTIONARIO DI CONSULTAZIONE6.1 Brevi considerazioni e conclusioniDa quanto sopra, sul tema dei <strong>di</strong>fficili rapporti tra l’urbanistica e l’ambiente, emerge l’elevato grado <strong>di</strong>conflittualità che ad oggi non consente <strong>di</strong> confrontarsi con un quadro chiaro <strong>di</strong> riferimento utile allescelte che spettano al territorio secondo principi <strong>di</strong> sostenibilità dello sviluppo socio-economico.Da ciò uno dei possibili, se non il più importante, obiettivo nel<strong>la</strong> stesura del definitivo <strong>Rapporto</strong>Ambientale sul PRG nel<strong>la</strong> sua forma definitiva è sicuramente, in fase <strong>di</strong> consultazione, ilriallineamento <strong>di</strong> tutti gli strumenti che agiscono sul territorio (Urbanistici, Ambientali, Paesaggistici,Commerciali, Industriali), ritenendo a tale scopo l’uso delle conferenza dei servizi il più efficacestrumento <strong>per</strong> il raggiungimento dello scopo.Ai fini del presente R.P. e in re<strong>la</strong>zione alle possibili misure <strong>di</strong> mitigazione in aggiunta a quanto alcapitolo precedente si rappresenta che il territorio comunale è stato interessato da alcuni proce<strong>di</strong>mentisoggetti a verifica <strong>di</strong> esclusione ai sensi dell’art. 12 del D.lgs 152/2006 e ss.mm.ed ii., e <strong>per</strong> alcuniproce<strong>di</strong>menti è stato verificato l’effetto cumu<strong>la</strong>tivo tra le <strong>di</strong>verse proposte.Di seguito si elencano i proce<strong>di</strong>menti trasmessi ed esitati o in fase <strong>di</strong> esitazione:a. Proce<strong>di</strong>menti in variante ex art. 5 DPR 447/98n. Ditta Prot. Data Pro. VAS Stato01 SO.GE.SA s.p.a 12666 26.01.12 Non avviato02 Impresa Generale Costruzioni s.r.l. 25027 21.02.12 Non avviato03 The Dog House Ge<strong>la</strong> 10195 23.01.12 Non avviato04 Pesarini Roberto & Giovanni 30757 02.03.12 Non avviato05 Me<strong>di</strong> E<strong>di</strong>l <strong>di</strong> Giar<strong>di</strong>no Vito & C. s.a.s. 5239 14.01.11 Avviato Concluso06 D’Arma Serena 9787 25.01.11 Avviato Concluso07 Psai<strong>la</strong> Immobiliare <strong>di</strong> Psai<strong>la</strong> Nunzio & C 68989 19.05.11 Avviato08 LUCAUTO s.r.l. 87195 27.06.11 Avviato Concluso09 Po<strong>la</strong>ra <strong>di</strong> Mancuso Carmen Ilenia 121165 14.09.11 Avviato10 COMAR s.r.l. 124330 21.09.11 Avviato11 Fraglica Serafino 124331 21.09.11 Avviato12 TEKNOCOS s.r.l. 128118 29.09.11 Non avviato13 GIRASOLE s.r.l. 410 05.01.10 Avviato14 Cinar<strong>di</strong> Francesco Avviato15 D & C s.r.l. 148996 08.11.10 Avviato Concluso16 La Tacnocase s.r.l. 1502 08.01.09 Avviato17 Bartoli Emanue<strong>la</strong> Rosaria 76260 18.05.09 Avviato Concluso18 GI.SA <strong>di</strong> Zarba Giuseppe 156301 29.10.09 Avviato Concluso19 The Fair Service 182109 22.12.09 Avviato Conclusob. Proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> variante or<strong>di</strong>nariaProgramma costruttivo Soc. Coop. XXI Giugno a r.l.;Programma costruttivo denominato “PROSUD”.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 97


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale6.2 Quadro <strong>di</strong> sintesiAl fine <strong>di</strong> meglio comprendere le prime risultanze dell’interazione tra le istanze ambientali e leprevisioni socio-economiche del progetto <strong>di</strong> variante generale del PRG vigente, come mo<strong>di</strong>ficato e<strong>di</strong>ntegrato dall’atto <strong>di</strong> adozione, dalle osservazioni/opposizioni dei privati, dall’osservazione dell’UTC,dai piani <strong>di</strong> settore (PEEP, Commerciale, ASI, etc.) si rappresenta <strong>la</strong> seguente situazione <strong>di</strong> sintesi:1. Interferenze <strong>di</strong>rette con siti natura 2000, SIC, ZPS, aree <strong>di</strong> pregio paesistico ambientale: riguardafondamentalmente <strong>la</strong> reintroduzione del<strong>la</strong> z.t.o. C3 <strong>di</strong> piano vigente che comprende gran partedelle aree del SIC ITA050011 Torre Manfria, in contrasto anche con le previsioni del PTP <strong>di</strong>Caltanissetta, che l’UTC ha osservato, ai due <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> pianificazione, al fine <strong>di</strong> coniugarele due opposte aspettative con l’introduzione <strong>di</strong> istituti <strong>per</strong>equativi utili all’acquisizione alpatrimonio pubblico <strong>di</strong> aree tute<strong>la</strong>te a fronte del<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> volumetrie in apposite aree <strong>di</strong>tras<strong>la</strong>zione, in<strong>di</strong>viduate in prima proposizione nelle aree già rese e<strong>di</strong>ficabili dal piano ed inseconda proposizione nelle aree a nord del<strong>la</strong> SS115, non soggette a vincoli <strong>di</strong> tute<strong>la</strong>; altrainterferenza riguarda le z.t.o. D <strong>di</strong> previsione lungo <strong>la</strong> SS117bis paralle<strong>la</strong> al<strong>la</strong> dorsale del FiumeGe<strong>la</strong> <strong>per</strong> le quali si prevede <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> apposite norme ambientali con effettocompensativo/mitigativo.2. Interferenze in<strong>di</strong>rette con siti natura 2000, SIC, ZPS, aree <strong>di</strong> pregio paesistico-ambientale:riguarda l’introduzione <strong>di</strong> due gran<strong>di</strong> aree <strong>di</strong> espansione, che non pongono contrasto con gliobiettivi <strong>di</strong> piano, ma che agiscono, una in a<strong>di</strong>acenza al SIC ITA050011 Torre Manfria derivantedal<strong>la</strong> ammissibilità <strong>di</strong> una osservazione <strong>di</strong> privati e da pianificazione <strong>di</strong> settore commerciale, e <strong>la</strong>seconda dal<strong>la</strong> ammissibilità <strong>di</strong> due osservazioni <strong>di</strong> privati in a<strong>di</strong>acenza <strong>di</strong> boschi e/o macchiame<strong>di</strong>terranea, ic c.da Piano Mendo<strong>la</strong> e Monte del<strong>la</strong> Guar<strong>di</strong>a <strong>per</strong> le quali si prevede <strong>la</strong> produzione<strong>di</strong> apposite norme ambientali con effetto compensativo/mitigativo, appartengono a questo secondoraggruppamento le variazioni introdotte dll’ammissibilità <strong>di</strong> piccole aree con destinazione <strong>di</strong> z.t.o.D a completamento <strong>di</strong> quelle previste nel piano lungo le principali <strong>di</strong>rettive viabilistiche in<strong>di</strong>rezione Butera, Mazzarino e Catania.3. Non interferenza con siti natura 2000, SIC, ZPS, aree <strong>di</strong> pregio paesistico-ambientale: riguardatutte quelle mo<strong>di</strong>fiche introdotte dall’atto <strong>di</strong> adozione e dall’ammissibilità <strong>di</strong>osservazioni/opposizioni che pur non contrastando con aspetti paesistico-ambientali non trovanogiustificazione nell’assetto <strong>di</strong> piano e comportano un su<strong>per</strong>fluo ed improprio consumo <strong>di</strong> suoloquali <strong>la</strong> localizzazione dell’area PEEP lungo <strong>la</strong> via Butera in aggiunta alle aree <strong>di</strong> completamento<strong>di</strong> c.da Catania/Casciana, le osservazioni/opposizioni <strong>di</strong> privati <strong>di</strong>chiarate ammissibili sparse nel<strong>la</strong>piana tra <strong>la</strong> <strong>di</strong>rettrice viabilistiche in <strong>di</strong>rezione Catania e Butera/Mazzarino, <strong>per</strong> le quali si valutaattuare l’ipotesi zero.4. Interferenze con siti <strong>di</strong> attenzione <strong>di</strong> natura paesistico-ambientali: riguarda quelleosservazioni/opposizioni <strong>di</strong> privati <strong>di</strong>chiarate ammissibili che o<strong>per</strong>ano in ambiti già densamentee<strong>di</strong>ficati interni al <strong>per</strong>imetro urbano che incidono su z.t.o. <strong>di</strong> verde privato <strong>di</strong> c.da CostaZampogna, c.da Scavone, c.da Macchitel<strong>la</strong> <strong>la</strong>to sud e del<strong>la</strong> fascia compresa a sud <strong>di</strong> via E.Romagnoli e a nord <strong>di</strong> via Mare <strong>per</strong> le quali si valuta <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> appositenorme ambientali con effetto compensativo/mitigativo.Quanto sopra riportato è visualizzato nelle tavole <strong>di</strong> sintesi non tecnica allegate al presente R.P.<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 98


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale6.3 Questionario <strong>di</strong> consultazioneE’ parte integrante del presente R.P. tanto il questionario <strong>di</strong> consultazione quanto l’istanza <strong>di</strong> avvio delproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> consultazione come in allegato 1 e 2 <strong>di</strong> seguito riportati.Il Redattore del <strong>Rapporto</strong> Preliminaref.to dott. arch. Mario Antonio CernigliaroI col<strong>la</strong>boratorif.to dott. ing. Orazio Marinof.to dott. ing. Salvatore Lombardof.to dott. geol. Walter CosentinoIl Dirigente Settore Territoriof.to dott. arch. Raffael<strong>la</strong> Ga<strong>la</strong>ntivisto:il Sindaco : f.to Avv. Angelo Fasulol’Assessore: f.to Avv. Giuseppe d’AleoALLEGATI (Documentazioni):<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 99


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleALLEGATO 1Istanza <strong>di</strong> avvio proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> consultazione.Prot. N. …123606.del …02/10/2012…All’Autorità Competente in materia <strong>di</strong> VAS del<strong>la</strong> Regione SiciliaDipartimento Regionale dell’AmbienteServizio 1 VAS – VIAVia Ugo La Malfa, 16990100 PALERMOe p.c. Dirigente Generale D.R.U.Via Ugo La Malfa, 16990100 PALERMOOGGETTO:Revisione del Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale e del Rego<strong>la</strong>mento E<strong>di</strong>lizio. – ProceduraVAS – Trasmissione del <strong>Rapporto</strong> Preliminare Ambientale e avvio consultazioni(Punto 2.3 del Modello metodologico procedurale del<strong>la</strong> <strong>Valutazione</strong> AmbientaleStrategica <strong>di</strong> Piani e Programmi nel<strong>la</strong> Regione Siciliana).L’Amministrazione Comunale <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, con sede in p.zza San Francesco n. 1, n.q. <strong>di</strong> AutoritàProcedente del<strong>la</strong> Revisione del Piano rego<strong>la</strong>tore Generale e del rego<strong>la</strong>mento E<strong>di</strong>lizio, comunica che indata o<strong>di</strong>erna (ovvero in data …………..…….), ai sensi delle norme in materia <strong>di</strong> VAS,E’ AVVIATALa consultazione sul <strong>Rapporto</strong> Preliminare Ambientale re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> procedura <strong>di</strong> VAS del Piano innarrativa; a tal fine trasmette a codesta Autorità competente il <strong>Rapporto</strong> Preliminare Ambientale ai finidell’avvio delle consultazioni, <strong>di</strong> cui al Punto 2.3 del Modello metodologico procedurale del<strong>la</strong><strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica <strong>di</strong> Piani e Programmi nel<strong>la</strong> Regione Siciliana.Il termine <strong>per</strong> l’invio dei contributi e delle osservazioni, da fornire secondo il questionario guidaallegato, è fissato in 90 giorni dall’avvio delle consultazioni, e comunque entro il ……………..Le osservazioni potranno essere trasmesse all’in<strong>di</strong>rizzo e-mail comune.ge<strong>la</strong>@pec.comune.ge<strong>la</strong>.cl.it o<strong>per</strong> posta or<strong>di</strong>naria, o <strong>per</strong> consegna brevimano, in formato cartaceo e su file, al Protocollo del<strong>Comune</strong>, all’in<strong>di</strong>rizzo: <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>, piazza San Francesco n.1.Allega al<strong>la</strong> presente:n. 2 copie <strong>di</strong> <strong>Rapporto</strong> Preliminare e Tavole <strong>di</strong> Sintesi non Tecnica;n. 2 copie <strong>di</strong> progetto <strong>di</strong> Revisione del Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale adottato;n. 2 copie <strong>di</strong> <strong>Rapporto</strong> Preliminare e Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Incidenza re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> revisione del P.U.C.;n. 1 copie <strong>di</strong> supporto informatico degli allegati sopra riportati e del questionario guida.Ge<strong>la</strong> li, ……………………..Il Dirigente Settore Territoriof.to arch. Raffael<strong>la</strong> Ga<strong>la</strong>ntiIl Sindaco del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Ge<strong>la</strong>f.to avv. Angelo Fasulo<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 100


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleALLEGATO 2QUESTIONARIO GUIDA PER LA STESURA DEI CONTRIBUTI DA PARTE DEI SOGGETTICONSULTATI.Il presente questionario ha lo scopo <strong>di</strong> guidare <strong>la</strong> stesura delle considerazioni e delle eventualiproposte <strong>di</strong> integrazioni da parte dei soggetti competenti in materia ambientale consultati.Poiché è necessario che <strong>la</strong> prima consultazione in<strong>di</strong>rizzi ad una stesura partecipata e con<strong>di</strong>visa,definendo adeguatamente <strong>la</strong> portata ed il livello <strong>di</strong> dettaglio delle informazioni da includere nelrapporto ambientale, si ritiene utile fornire in<strong>di</strong>cazioni sugli aspetti rilevanti <strong>per</strong> i quali è opportunoricevere contributi e/o integrazioni puntuali.In ogni caso, <strong>la</strong> consultazione può esplicitare tutti gli altri aspetti ritenuti rilevanti purché coerenti e<strong>per</strong>tinenti ai contenuti del piano e le procedure previste dalle normative vigenti.Nel caso <strong>di</strong> proposte <strong>di</strong> integrazioni o <strong>di</strong> segna<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> ulteriori dati ed informazioni, si invita afornire in allegato quelli <strong>di</strong>sponibili o segna<strong>la</strong>re le fonti <strong>per</strong> una più agevole utilizzazione.Infine, gli obiettivi ambientali, i riferimenti normativi e delle politiche e strategie ambientali, cosìcome gli in<strong>di</strong>catori ed i contenuti del quadro ambientale, devono essere considerati in coerenza con ilpiano e verificati quin<strong>di</strong> nel contesto <strong>di</strong> riferimento al pari delle proposte che si ritiene utile formu<strong>la</strong>re.CAPITOLI DIRIFERIMENTODELRAPPORTOAMBIENTALECAP. ………DOMANDE GUIDAAi sensi del<strong>la</strong> normativa vigente, il documento riporta un elenco <strong>di</strong> soggettiin<strong>di</strong>viduati quali autorità con competenze ambientali; tali soggetti sono in<strong>di</strong>viduaticome referenti <strong>per</strong> <strong>la</strong> consultazione del presente documento e del rapportoambientale nel<strong>la</strong> stesura definitiva.Ritenete che i soggetti in<strong>di</strong>viduati siano coerenti con quanto previsto dal<strong>la</strong>normativa ed in re<strong>la</strong>zione ai contenuti ambientali delineati <strong>per</strong> ilpiano/programma?CAP. ………Ritenete che quelli in<strong>di</strong>viduati siano esaustivi?Nel caso in cui non siano esaustivi, quali altri soggetti suggerite <strong>di</strong> inserire?Il documento riporta il quadro normativo e programmatico <strong>di</strong> riferimento(internazionale, nazionale e regionale) <strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione degli obiettivi ambientali.Ritenete che l’elenco dei riferimenti normativi e programmatici sia esaustivo?Nel caso in cui si <strong>di</strong>sponga <strong>di</strong> ulteriori riferimenti utili al<strong>la</strong> definizione del quadrodegli obiettivi <strong>di</strong> sostenibilità, si invita a fornire le integrazioni ritenute necessarie.CAP. ………La descrizione del contesto ambientale è finalizzata a far emergere aspetti rilevantidello stato dell’ambiente e <strong>per</strong>tinenti al piano/programma in oggetto.La descrizione del contesto coglie gli aspetti più significativi in termini <strong>di</strong> criticitàed opportunità? Mette in luce gli aspetti chiave?<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 101


Progetto <strong>di</strong> Variante al Piano Rego<strong>la</strong>tore GeneraleRitenete che vi siano aspetti rilevanti e/o significativi da approfon<strong>di</strong>re nell’analisiambientale?CAPITOLI DIRIFERIMENTODELRAPPORTOAMBIENTALECAP. ………DOMANDE GUIDAIl documento riporta i dati, gli in<strong>di</strong>catori e le basi informative utili <strong>per</strong> l’analisi delcontesto ambientale.Ai fini del<strong>la</strong> procedura <strong>di</strong> VAS, ritenete utile segna<strong>la</strong>re eventuali ulteriori<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> banche dati e/o informazioni?Ritenete che il R.P. sia esaustivo e coerente <strong>per</strong> <strong>la</strong> valutazione e <strong>la</strong> successiva fase<strong>di</strong> monitoraggio dell’attuazione del piano/programma?Ai fini dello svolgimento del<strong>la</strong> procedura <strong>di</strong> valutazione ambientale strategica e delle re<strong>la</strong>tive fasidell’integrazione ambientale ai sensi del<strong>la</strong> normativa vigente, ritenete vi siano suggerimenti e/oaspetti da far emergere o contributi utili da poter fornire?<strong>Valutazione</strong> Ambientale Strategica – RAPPORTO PRELIMINARE - Pagina 102

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!