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785-Aldine-Marciane-2015-web-A

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38padovano che ebbe in mano e postillò, per averlipresi a prestito, ben due manoscritti marciani, Gr. Z.225 (=307), Gr. Z. 413 (=819) – si devono le fittepostille nelle <strong>Aldine</strong> 171 e 172, edizioni di Tucidide eSenofonte.Vettor Fausto (1490-1546), professore di greco e architettonavale, annotò – oltre al Gr. IX, 35 (=1082), di Omero– anche il Thesaurus cornucopiae collocato in <strong>Aldine</strong>100.La mano di Aldo Manuzio il Vecchio (ca. 1450-1515), già notanell’edizione della sua grammatica del 1493, segnataInc. V. 632, compare pure in un unico interventoin greco nell’edizione del 1495 della grammatica diTeodoro Gaza, collocata in <strong>Aldine</strong> 132.A Gianfrancesco Mussato (1533-1613), umanista e accademicodi Padova, sono da attribuire le numerose postillemanoscritte nei margini dei tomi 2-4 dell’editioprinceps di Aristotele conservata in <strong>Aldine</strong> 114-116,che furono poi di Apostolo Zeno (1669-1750).Nell’edizione aldina del Dioscoride, segnata <strong>Aldine</strong> 65,Giovanni Battista Ramusio inserì fitte note di lettura edi collazione in greco e latino, in parte tratte da codicimarciani.Infine, in Marciana si trovano tracce della bibliotecadell’umanista Matteo Macigni (ca. 1510-1582), delquale – attraverso le postille – si possono ricostruiregli studi su Aristotele e i suoi commentatori. Isuoi libri, pervenuti ancora una volta per il tramitedella ricchissima raccolta di Apostolo Zeno, sonostati riconosciuti attraverso l’incrocio di indiziprosopografici, araldici e paleografici.Le opere dei classici edite da Manuzio incontraronoimmediata fortuna presso un pubblico di intellettualie umanisti importanti, ma anche presso studiosi ecollezionisti meno noti. È questo il caso dell’edizionedell’opera di Luciano del 1503 che presenta diffuse notee postille in greco di mano ignota, pochi interventi ela chiara nota di possesso di Camillo Lupi (CamilliLupi).

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