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1502; «ho profuso per certo molte energie sia nella ricerca di manoscrittiantichi e della migliore qualità», Aristotele Teofrasto, Fisica 1497), curare lalingua perché scorresse libera, pulita e piacevole. Aldo apprezzava la capacitàcomunicativa della scrittura e per questo consigliava la lettura delle lettere diCicerone che «rendono chi le studia scrittore ricco, raffinato e, ciò che per mepiù conta, assai scorrevole» (Cicerone 1502). Per agevolare il lettore inserì lanumerazione continua delle pagine; per facilitare l’apprendimento del grecopensò di affiancarlo alla traduzione latina a fronte. E soprattutto rese le operemaneggevoli: «stampate in formato minimo, affinché con più agio tutti possanotenerle in mano e leggerle» (Giovenale, Persio 1501) e «vi possano accompagnarenei vostri viaggi, per lunghi che siano», (Virgilio 1505).Perché Aldo intuì per primo l’importanza di dialogare con il lettore, coinvolgendolo,annunciandogli nuove edizioni («pubblicheremo altresì tutti i matematici», Aristotele,Teofrasto 1497; «aspettate in brieve un Dante», Petrarca 1501), facendocrescere in tal modo il desiderio, ma anche raccontandogli di sé, della sua vitae dei suoi ideali; inventò un modello di prefazione affettuosa e diretta, in cui affiorail grande valore dell’amicizia umana («io vorrei poter sempre stare con te,vivere con te» a Marin Sanudo, Ovidio 1502). Amicizia che fu un ingrediente indispensabiledella sua impresa che si nutriva non solo di libri e di manoscritti madi sostegno e di affetto («il grande affetto che ti porto», ad Aleandro Girolamo,Iliade 1504) e incontrarla sa scaldare anche a noi il cuore.Perché Aldo – che non era un sognatore e seppe circondarsi anche di uominisolidi come il suocero Andrea Torresano – coniugò le idee con l’azione, capìl’importanza di un’efficente rete commerciale, di un marchio inconfondibilecapace di caratterizzare i suoi bei libri e distinguerli dalle imitazioni, anchepubblicando il catalogo delle proprie edizioni. E seppe inoltre dare il giustovalore al denaro: «Accogliete dunque questo libretto: non però gratis. Datemianche del denaro… giacché senza molto denaro mi è impossibile stampare»(Museo, Ero e Leandro 1495-97).E perché, infine, è in grado di comunicarci una contagiosa fiducia in un futuro migliore,di cui abbiamo un fondamentale bisogno: «Se ne dispiacciano, sparlino,contrastino quanto vogliono e per quanto tempo vogliono gli eventuali invidiosi,ignoranti e barbari: verranno tempi migliori» (Dizionario greco 1497).Tiziana PlebaniLe citazioni delle prefazioni di Aldo Manuzio sono tratte da:Aldo Manuzio editore. Dediche, prefazioni, note ai testi, Milano 1975, vol. II, nellatraduzione di Giovanni Orlandi.13

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