12.07.2015 Views

785-Aldine-Marciane-2015-web-A

785-Aldine-Marciane-2015-web-A

785-Aldine-Marciane-2015-web-A

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Perché Aldo ci riporta alla dimensione etica del sapere che non mancava mai disegnalare ai lettori dei suoi libri: «Abbiamo infatti deciso di dedicare tutta la vitaal vantaggio dell’umanità. Dio m’è testimone che a nulla maggiormente aspiroche ad esser di giovamento agli uomini» (prefazione alla grammatica greca diCostantino Lascaris 1495). Di fronte alle guerre che insanguinavano l’Italia, allerazzie, alle violenze («immani guerre che ora, a causa dell’ira divina per le nostrecolpe, devastano tutta l’Italia e tra breve par che sommoveranno il mondo interofin dalle fondamenta», Lascaris 1495), Aldo credeva che si potesse far argine allearmi con le idee e offrire così agli uomini «la speranza di tempi migliori grazie aimolti buoni libri che usciranno stampati, e dai quali, ci auguriamo sarà spazzata viauna buona volta ogni barbarie» (Aristotele Opere logiche 1495). Era dunque unacultura china sui libri eppure vigile sugli uomini, le loro necessità, le loro tragedie.Perché credeva che la cultura fosse un bene comune da far circolare liberamente, e siscagliava contro gli ‘affossatori di libri’, coloro che li ‘tesaurizzavano’ e celavanoimpedendo loro così di dispiegare la forza delle idee: «Se poi vi sono personed’animo così basso da affliggersi per un bene fornito a tutti, mi auguro che costoroo per l’invidia scoppino o, preda del loro dispiacere, meschinamente si consuminoe infine s’impicchino» (Repertorio di dialettologia e stilistica greca 1496).Perché Aldo era un maestro e credeva che bisognasse rendere meno arduo lo studioai giovani affinché amassero il sapere e se ne servissero per essere personemigliori, e pertanto consigliava ai maestri di accostarsi a loro come genitori,scegliendo buoni testi e metodi non mortificanti; li esortava a non costringerei piccoli a imparare a memoria, ciò che fa «odiare quegli studi che ancoranon possono amare» (Manuzio Grammatica 1501) e fuggire la scuola. La suaattenzione al mondo della scuola voleva costruire un ponte tra passato e futuroe creare un legame tra le generazioni grazie ai saperi ma anche all’affetto.Perché era convinto che un’impresa importante non si può realizzare da soli e chebisogna cercare di unire le persone collaborando per una causa comune;così, nonostante la grande fatica, manteneva contatti epistolari con unarete vastissima di persone da cui riceveva notizie di codici antichi («mi haicomunicato d’aver visto nell’illustre città di Vienna … un codice antichissimodi Valerio», a Cuspiniano tedesco, Valerio Massimo 1502) e prestiti preziosi; lasua bottega tipografica, oltre a un luogo di lavoro, divenne ben presto un vitalecentro di relazioni umane: «in questa fredda stagione invernale facevamocerchio seduti presso il fuoco coi nostri nuovi accademici» (Sofocle 1502).Perché seppe mettere al servizio del suo progetto la tecnica, l’evoluzione del caratteretipografico, ma soprattutto andò incontro al mondo dei lettori e comprese cheper aiutarli bisognava mettere mano all’ortografia, alla punteggiatura, rimediarealla corruzione dei testi («liberare i buoni libri da dure e tetre carceri», Tucidite12

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!