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785-Aldine-Marciane-2015-web-A

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Nel 1994 la Biblioteca Nazionale Marciana organizzò, per le cure di SUSY MARCON, eMARINO ZORZI, un’importante esposizione, dal titolo Aldo Manuzio e l’ambienteveneziano, 1494-1515, nell’occasione del cinquecentenario dell’esordio di Aldonella tipografia.ALDO AL LETTORE…Quel ventennio vedrà dispiegarsi per intero la vicenda intellettuale e umana diAldo caratterizzata da valenze molteplici: si trattò infatti di un vastissimo eambizioso programma culturale, la diffusione della cultura classica, grecain particolare e, a un tempo, di un grande programma di comunicazione,supportato dalla tecnologia più innovativa dell’epoca, la stampa a caratterimobili. L’invenzione del carattere tipografico corsivo, dove la tecnicatipografica divenne strumento di armonia e di bellezza, e dei libri in formatoridotto, l’ottavo, facilmente maneggiabili e trasportabili, moltiplicarono lacapacità pervasiva del nuovo mezzo di comunicazione, e diedero vita esostanza a una vicenda imprenditoriale che non poteva trovare terreno piùfertile e fecondo che a Venezia. Le classi colte della città, da sempre abituateall’intrapresa, erano certamente in grado di comprendere, condividere esostenere il disegno culturale di Aldo in tutte le sue implicazioni, e questofecero: dall’apporto iniziale di idee di Ermolao Barbaro e di capitali di PietroFrancesco Barbarigo, al sodalizio che presto si instaurò con i Bembo, Pietroe Carlo, con Giorgio Valla, con Marin Sanudo e tanti altri.Nel cinquecentenario della morte di Aldo, nonché della stampa del suoultimo libro, la Marciana ha pensato di sviluppare la riflessione già avviatanel catalogo di quella mostra e di estenderla al contesto economico, socialee produttivo della tipografia veneziana, nonché alle abitudini di lettura,al confronto con gli alfabeti non latini, al commercio librario a Venezia ein Europa fra Quattro e Cinquecento. Tutto questo grazie all’apporto distudiosi eminenti che hanno accettato con entusiasmo di collaborare, e aiquali la Biblioteca esprime gratitudine profonda.Un’istituzione come la nostra, tuttavia, voluta dalla Repubblica Veneta inanni immediatamente successivi a quelli in cui Aldo il Vecchio operò, edunque nata all’interno della medesima temperie culturale, non potevanon far precedere la fitta serie di eventi in programma da un momento diriflessione su di sé e di condivisione di temi con la comunità scientifica:prima della prolusione inaugurale di AMEDEO QUONDAM, prevista il 6 febbraio,i bibliotecari della Marciana presentano, il 29 gennaio, lo stato dell’artedelle proprie ricerche e delle proprie attività sulla collezione di aldinedella Biblioteca, a testimonianza del fatto che per le biblioteche storichela funzione di conservazione deve essere indissolubilmente legata allealtre funzioni di servizio, quali la valorizzazione delle collezioni e la9

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