12.07.2015 Views

torna strategica la - Confindustria

torna strategica la - Confindustria

torna strategica la - Confindustria

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Scenari industriali n. 3, Giugno 2012CENTRO STUDI CONFINDUSTRIANon tutte le imprese terziste potevano essere in grado di affrontare questa sfida. Ciò dipendevasia dal modello di business adottato (e quindi ancora una volta dal<strong>la</strong> strutturazionedel<strong>la</strong> propria catena del valore) sia dal settore di appartenenza, dal momento che il controlloe <strong>la</strong> capacità di gestire leve competitive critiche è funzione delle barriere all’entrata (e all’uscita).Nell’analisi che segue, <strong>la</strong> dimensione geografica dei mercati serviti viene incrociatacon i principali modelli di business dei terzisti, fornendo interessanti riscontri sui comportamenticompetitivi di tali imprese nell’orientarsi verso dimensioni internazionali dei mercati.Iniziando a considerare i tre settori deibeni finali di consumo – abbigliamento,mobili e <strong>la</strong>vorazioni metalliche – emergein primo luogo il tuttora scarso orientamentogenerale verso l’estero (Tabelle3.6-3.8). Nell’abbigliamento al 2010 il65% delle imprese operava su mercatilocali, prevalentemente su sca<strong>la</strong> regionale(42%); sebbene questa quota sia indiminuzione di circa 8 punti percentualirispetto al periodo 2004-08.Area UE 87,3 23,6Area extra UE 73,7 18,2In questo quadro è soprattutto l’MB2 Fonte: e<strong>la</strong>borazioni su dati SOSE.(imprese specializzate che operano soprattuttoper <strong>la</strong> GDO) a mostrare una marcata capacità di presidiare i clienti esteri, grazie al<strong>la</strong> capacitàdi valorizzare al tempo stesso il design (e <strong>la</strong> notorietà) italiani, <strong>la</strong> qualità del prodotto e ilrispetto dei tempi di consegna. La quota di imprese che vende nei paesi UE sfiora infatti il90% e quel<strong>la</strong> negli extra-UE il 74%. In questo caso è chiaramente decisivo il ruolo svoltodal<strong>la</strong> GDO nel consentire l’accesso aimercati esteri. Infatti, le imprese cheTabel<strong>la</strong> 3.7operano con l’MB7 (terzisti generalisti diprocesso che esternalizzano fasi produttive),invece, si limitano per il 65% a seguire<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> locale.Nei mobili i terzisti sono ancora menopresenti sui mercati UE ed extra-UE diquanto avvenga nell’abbigliamento, perchéle imprese sono rivolte verso i mercatilocali tra il 60% e il 50% dei casi e <strong>la</strong>dimensione regionale è quel<strong>la</strong> prevalente(42%) (Tabel<strong>la</strong> 3.7). Vi è soltantoTabel<strong>la</strong> 3.6Confezioni di abbigliamento(Ripartizione % delle imprese per modello di businesse area di mercato. Imprese che operano in conto terzi,anno 2010)Dimensione areaModello di businessdi mercato MB 2 MB 7Non oltre <strong>la</strong> provincia 7,5 22,3Fino a tre regioni 25,7 46,0Nazionale 57,3 30,8Fabbricazione di mobili(Ripartizione % delle imprese per modello di businesse area di mercato. Imprese che operano in conto terzi,anno 2010)Dimensione areaModello di businessdi mercato MB 4 MB 8Non oltre <strong>la</strong> provincia 47,6 20,5Fino a tre regioni 42,7 41,2Nazionale 9,2 35,8Area UE 6,2 43,6Area extra-UE 3,3 37,0Fonte: e<strong>la</strong>borazioni su dati SOSE.92

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!