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torna strategica la - Confindustria

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Scenari industriali n. 3, Giugno 2012CENTRO STUDI CONFINDUSTRIALa struttura degli assetti reali e finanziari delle imprese che cresconoUn primo blocco di indicatori è quello che si riferisce all’organizzazione produttiva, e inpartico<strong>la</strong>re al grado di integrazione verticale del<strong>la</strong> produzione, che nel primo decennioDuemi<strong>la</strong> è rimasta stabile in pressoché tutti i settori manifatturieri. Cominciando dal rapportotra valore aggiunto e produzione 15 , si può osservare che, per entrambi i periodi, le impreseche si contraggono (celle a sinistra del<strong>la</strong> diagonale principale) mostrano, con una so<strong>la</strong>eccezione, una flessione del grado di integrazione verticale (Tabel<strong>la</strong> 2.4). In prevalenza, invece,le imprese che si espandono (celle a destra del<strong>la</strong> diagonale) mostrano valori crescentidi integrazione. Dal confronto con i dati dell’intero periodo 2000-2010 emerge che con <strong>la</strong>crisi il fenomeno si accentua e diventa più netto, con pochissime eccezioni nel gruppo delleimprese che si espandono.Tabel<strong>la</strong> 2.4Chi cresce aumenta l’integrazione verticale, ...(Italia, rapporto tra valore aggiunto e produzione, 2000-2007, variazioni % medie)2007 da 0 da 6 da 11 da 21 da 51 da 101 da 251 10012000 a 5 a 10 a 20 a 50 a 100 a 250 a 1000 e oltreda 0 a 5 20,5 39,8 54,1 101,6 -11,6 -1.410,0 41,1da 6 a 10 -11,0 1,7 5,8 10,2 10,2 37,3 *da 11 a 20 -28,2 -2,9 -2,2 11,1 -7,4 12,2 *da 21 a 50 -44,5 -15,9 -8,4 -3,8 3,0 0,0 11,8da 51 a 100 -551,8 -72,0 -19,2 -10,4 -6,8 -5,0 10,1 *da 101 a 250 15,2 * -9,9 -404,6 -11,8 -8,6 -5,0da 251 a 1000 * * -26,7 -13,3 -7,9 -16,01001 e oltre -23,4 -11,6* Dato oscurato per ragioni di riservatezza.Fonte: e<strong>la</strong>borazioni su dati ISTAT.Dunque, negli ultimi anni: le imprese che crescono tendono ad aumentare il grado di integrazioneverticale, mentre quelle che si contraggono tendono a ridurlo; il fenomeno si accentuanel corso del<strong>la</strong> crisi e ciò è tanto più rilevante, dal momento che in fasi recessive perdefinizione l’indice espresso a prezzi correnti tende di per sé a contrarsi (perché si riduceil potere delle imprese di fare il prezzo). Nelle imprese che mantengono <strong>la</strong> dimensione dipartenza l’integrazione si riduce, se pure di poco, fuorché per le microimprese (meno di 5addetti).15Il rapporto è necessariamente calco<strong>la</strong>to in questo caso a prezzi correnti, non essendo possibile disporre di def<strong>la</strong>toridiversi per l’output e per gli input a livello di impresa.70

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