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torna strategica la - Confindustria

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CENTRO STUDI CONFINDUSTRIAScenari industriali n. 3, Giugno 2012sentazione dei risultati del <strong>la</strong>voro gli indici elementari compaiono in forma parzialmenteaggregata per ragioni di riservatezza 3 .Le cifre confermano sia l’aumento del<strong>la</strong> varianza dei comportamenti, cioè lo sgranarsi dellefile delle imprese sia il fatto che ciò è principalmente dovuto alle differenze nelle capacità difronteggiare i formidabili cambiamenti del contesto internazionale e tecnologico. Per valutare<strong>la</strong> performance sono stati usati da un <strong>la</strong>to un set di indicatori di bi<strong>la</strong>ncio, rappresentatividei risultati economici, e dall’altro <strong>la</strong> crescita dimensionale, che non va concepita solo neisuoi aspetti quantitativi perché impone di risolvere molte questioni legate all’ampliamentodel<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> di attività, il quale come si è detto sopra è sempre più una variabile <strong>strategica</strong>.L’analisi dei differenziali di performance delle imprese osservate è effettuata in base alledistribuzioni degli indicatori dei risultati di bi<strong>la</strong>ncio (i valori degli indicatori sono espressisotto forma di valori medi riferiti ai singoli centili delle distribuzioni). L’esplorazione dellecaratteristiche strutturali delle imprese distinte in base al<strong>la</strong> loro dinamica dimensionale avviene,per garantire <strong>la</strong> riservatezza delle informazioni ricavate a livello dei dati elementari,attraverso <strong>la</strong> costruzione di matrici di transizione.Un decennio di inedita pressione dei mercati amplia i divari fra le impreseNei primi dieci anni del nuovo secolo i risultati economici delle imprese, e in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> loroprofittabilità, hanno subito in generale un evidente ridimensionamento, esito prima di tuttodi due lunghe fasi recessive, all’inizio e al<strong>la</strong> fine del decennio. La seconda delle quali moltolunga (è tuttora in pieno corso) e di intensità eccezionale. La contrazione dell’attività generaovviamente una forte pressione sui margini di profitto e favorisce l’aprirsi di ventagli nei risultatiottenuti dalle singole imprese, ma in modo differenziato sia perché tale contrazionenon è uniforme per settori sia perché ciascuna impresa ha capacità diverse di reazione e difesadel proprio mercato. Queste due forze, quel<strong>la</strong> esterna e quel<strong>la</strong> interna alle imprese, hanno accentuatole divaricazioni negli andamenti dei conti aziendali, ampliando ulteriormente quel<strong>la</strong>varianza di comportamenti e di performance che era già emersa prima del<strong>la</strong> crisi.3Le e<strong>la</strong>borazioni illustrate di seguito – realizzate presso l’Istituto Nazionale di Statistica nel quadro di un progetto diricerca congiunto CSC-ISTAT – si riferiscono a un insieme chiuso di società di capitale osservate lungo l’arco delprimo decennio Duemi<strong>la</strong> (intersezione degli archivi di bi<strong>la</strong>ncio di fonte Infocamere re<strong>la</strong>tivi agli anni 2000, 2007 e2010). Il panel così costruito deriva semplicemente dal collegamento dei codici di impresa e non comprende anche<strong>la</strong> valutazione dei processi di fusione e scorporo che possono avere interessato nel periodo di osservazione le impreseconsiderate. Il data-set è stato costruito presso l’ISTAT a partire da un archivio di dati di bi<strong>la</strong>ncio che, con riferimentoal 2000, corrisponde alle 650.000 società di capitale italiane in ordine di fatturato e per il 2010 risulta ancora incompletoin ragione dei normali ritardi di completamento degli archivi Infocamere. Date queste caratteristiche le impreseosservate sono circa 36.300. Questa base informativa è stata integrata, sempre presso l’ISTAT, con i dati re<strong>la</strong>tivialle esportazioni delle singole imprese, ricavati dalle statistiche del commercio con l’estero (il data-set utilizzato includeanche le imprese non esportatrici). Le e<strong>la</strong>borazioni dei dati di base sono state realizzate presso l’ISTAT.61

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