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torna strategica la - Confindustria

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Scenari industriali n. 3, Giugno 2012Centro Studi ConfinduStriameno è tale da poter essere apprezzataanche a livello di dati annuali: nel 2011,in partico<strong>la</strong>re, si è avuta un’accelerazionemolto evidente osservabile nel differenzialedi crescita tra il fatturatoall’esportazione e quello totale nei diversisettori (Tabel<strong>la</strong> 1.12). Sono evidentidue aspetti: il primo è che in quasi tuttii settori considerati le vendite all’esterocrescono più di quelle totali (e quindi diquelle sul mercato interno); il secondo èche il differenziale osservato è in alcunicasi molto alto, segna<strong>la</strong>ndo una dipendenzasempre più marcata dell’offertaitaliana dal<strong>la</strong> domanda estera. Questodato è tanto più rilevante in quanto <strong>la</strong>crescita dei prezzi al<strong>la</strong> produzione deiprodotti industriali venduti sul mercatointerno è stata nel 2011 superiore(+5,0%) a quel<strong>la</strong> dei corrispondenti benivenduti sui mercati esteri (+4,0 %).1.4 le produzioni soffrono <strong>la</strong> cadutadel<strong>la</strong> domanda internaTabel<strong>la</strong> 1.12I settori che più hanno puntato sull’export(Italia, fatturato esportato – fatturato totale, differenzadelle var. % 2011/2010 su dati a prezzi correnti)Stampa 9,9Prodotti in metallo 8,3Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 7,6Mobili 7,5Riparazione, manutenzione e instal<strong>la</strong>zionedi apparecchiature elettriche 6,5Farmaceutica 6,1Minerali non metalliferi 5,9Metallurgia 5,5Gomma - p<strong>la</strong>stica 5,4Macchinari ed apparecchiature 5,2Prodotti chimici 4,9Altre ind. manifatturiere 3,5Legno 3,1Abbigliamento 3,1Computer e prodotti di elettronica e ottica 2,3Tessili 2,0Apparecchi elettrici 1,8Bevande 0,7Articoli in pelle 0,6Alimentari 0,5Coke e prodotti petroliferi raffinati -0,6Altri mezzi di trasporto -0,9Carta -5,2I livelli di attività industriale in Italia Fonte: e<strong>la</strong>borazioni CSC su dati ISTAT.sono, dunque, molto bassi rispetto al recentepassato e traggono sostegno prevalentemente se non quasi esclusivamente da unadomanda estera che è ancora molto concentrata geograficamente e perciò ancora re<strong>la</strong>tivamentecontenuta, in rapporto al fatturato, ma comunque in espansione. Inoltre, al<strong>la</strong> ridottaattività non corrisponde, settore per settore, un parallelo, sistematico e spiazzante aumentodelle importazioni; al punto che il saldo commerciale normalizzato mostra nel 2011 un decisomiglioramento.Il recupero dei saldi normalizzati in un contesto prolungatamente e profondamente recessivoriflette il combinato disposto del calo dell’assorbimento di importazioni di beni intermedi(conseguenza del<strong>la</strong> flessione produttiva) e finali (per <strong>la</strong> debolezza del<strong>la</strong> domandainterna) e del<strong>la</strong> contemporanea ricerca di un maggiore spazio di mercato all’estero.32

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