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torna strategica la - Confindustria

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CENTRO STUDI CONFINDUSTRIAScenari industriali n. 3, Giugno 2012motivazione economica; <strong>la</strong> continuità nel tempo e <strong>la</strong> sicurezza dell’erogazione dei finanziamenti;lo stimolo al<strong>la</strong> concorrenza, sia nel modo di assegnare i fondi tra le imprese partecipantisia più in generale nel settore in cui si interviene; il controllo durante il progettoe <strong>la</strong> condizionalità dell’erogazione dei fondi al raggiungimento di risultati intermedi; <strong>la</strong>presenza di analisi costi-benefici, prima, durante e dopo lo svolgimento del programma; <strong>la</strong>definizione di obiettivi specifici, come il sostegno alle PMI e gli interventi regionali e locali;il coinvolgimento diretto degli attori privati nel<strong>la</strong> loro definizione e attuazione; <strong>la</strong> scelta diprivilegiare <strong>la</strong> diffusione di conoscenze e competenze, a partire dal modo di operare dellestesse agenzie pubbliche.Dal confronto internazionale si delineano i nuovi orientamentiPiù in generale, nel mondo gli interventi di politica industriale, in senso <strong>la</strong>to, hanno presodi recente nuove direzioni. Si è sviluppata una maggiore attenzione alle politiche dal <strong>la</strong>todel<strong>la</strong> domanda, almeno nei paesi più attivi nel gestire l’introduzione di prodotti e processiinnovativi nel mercato e nello scegliere il percorso tecnologico, che comprendono il publicprocurement (PP, specialmente se orientato all’innovazione, come quello pre-commerciale),<strong>la</strong> definizione di standard e <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione. L’innovazione viene seguita, così, lungotutto il suo ciclo, non solo dal <strong>la</strong>to dell’offerta (ad esempio, attraverso gli incentivi al<strong>la</strong> spesain R&S). Questo perché spesso <strong>la</strong> sua mancata introduzione non è dovuta all’indisponibilitàdel<strong>la</strong> necessaria tecnologia, quanto piuttosto all’assenza di un adeguato collegamentocon il mercato 31 .È posta maggiore enfasi sul supporto all’innovazione, sia diretto sia indiretto, anche per<strong>la</strong> riduzione dei finanziamenti al<strong>la</strong> difesa (a eccezione che negli Stati Uniti). Dal primopunto di vista vanno considerati il sostegno al<strong>la</strong> spesa in R&S, tramite <strong>la</strong> creazione di retitra imprese o con università e centri di ricerca, l’aiuto alle start-up e alle imprese ad altatecnologia, l’incoraggiamento dell’attività di venture capital e dell’innovazione re<strong>la</strong>tiva alcontrasto al cambiamento climatico e al<strong>la</strong> protezione dell’ambiente. Dal <strong>la</strong>to del sostegnoindiretto è aumentato l’impegno attraverso agevo<strong>la</strong>zioni fiscali per R&S: nel 2011 ne hannofatto uso 22 paesi OCSE, contro i 18 nel 2004 e i 12 nel 1995; si è ampliata <strong>la</strong> rosa dei beneficiarie <strong>la</strong> generosità dei finanziamenti 32 . L’idea retrostante è che questi incentivi sianomeno distorsivi.Si è ampliato così il ventaglio degli strumenti adoperati dai policy maker (Tabel<strong>la</strong> 4.1) e conesso le possibilità (e le difficoltà) di determinare il mix di politiche più adatto ai bisogni31Un approccio completo all’innovazione è partico<strong>la</strong>rmente necessario per i beni pubblici o semipubblici, come i benie servizi ambientali e alcuni servizi per <strong>la</strong> salute.32OCSE (2011a).125

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