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La decorazione del monastero <strong>di</strong> San Giovanni in Lamis: nuovi ritrovamenti 81Nella muratura <strong>di</strong> tompagno <strong>di</strong> una delle finestre, altresì, sono emersi alcuniframmenti <strong>di</strong> intonaco affrescato riferibili a cornici con motivi vegetali (figg. 5-6)e geometrici e a figure sia animali sia antropomorfe: queste ultime risultano delmassimo interesse perché mostrano autentici accenti bizantini 10 . Da una primaanalisi – sarebbe utile tentare un paziente lavoro <strong>di</strong> ricomposizione dei frammenti– si deduce che una figura angelica (resta, chiaramente leggibile, un’ala: fig. 7) erarappresentata nelle a<strong>di</strong>acenze <strong>di</strong> uno specchio (o corso) d’acqua. Ben conservatirisultano anche l’immagine <strong>di</strong> un pesce e panneggiamenti <strong>di</strong> vesti dalle solennipieghe, sottolineate da lumeggiature bianche eseguite a secco, che sembranosuggerire una datazione duecentesca (figg. 8-10). L’estrema frammentarietà delmanufatto non consente <strong>di</strong> formulare chiaramente delle ipotesi interpretative, milimito, pertanto, a rammentare che una serie <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> legati alla presenza angelicaè rappresentata sulla celebre porta bronzea del santuario micaelico (BERTELLI 1999e EAD. 2009) e su una serie <strong>di</strong> capitelli all’interno <strong>di</strong> san Giovanni in tumba a MonteSant’Angelo (BELLI D’ELIA 2003, pp. 55-57). Se il pesce evoca l’episo<strong>di</strong>o biblico (Tobia5-12) del viaggio <strong>di</strong> Tobiolo con l’arcangelo Raffaele, è doveroso evidenziare cometale soggetto non sia molto <strong>di</strong>ffuso prima del XV secolo; nei secoli precedenti siconoscono raffigurazioni <strong>di</strong> Raffaele in compagnia <strong>di</strong> Tobiolo, ove prevale la funzionedell’arcangelo come protettore dei viaggiatori/pellegrini (MARA 1968, coll. 1366-1367): quest’ultima accezione troverebbe una giustificazione in un monastero comequello <strong>di</strong> San Giovanni in lamis, tappa dei pellegrini <strong>di</strong>retti a Monte Sant’Angelo. Almomento, infine, non è possibile stabilire da quale ambiente provenisse l’affrescoche appare del tutto <strong>di</strong>fferente, per stile, tecnica esecutiva, gamma cromatica ealcuni particolari esteriori (come i bor<strong>di</strong> decorativi che dovevano fungere da cornicealla scena) dai <strong>di</strong>pinti presenti nella chiesa.Nel corso dei ricordati recenti lavori sono stati, altresì, rinvenuti vari frammenti10In Capitanata si fa spesso riferimento alla pittura bizantina per valutare gli affreschi presentinelle chiese che, tranne rari casi (peraltro in cattivo stato <strong>di</strong> conservazione, come SanMarco a Vico del Gargano e la cappella <strong>di</strong> Torre Alemanna), non presentano articolati ciclipittorici con storie della vita <strong>di</strong> Cristo o <strong>di</strong> santi, bensì si imperniano sulla giustapposizione paratattica<strong>di</strong> singole figure <strong>di</strong> santi stanti, in veduta frontale e mostrano spesso un’unica scena,che compen<strong>di</strong>a tutto il ciclo cristologico: l’Annunciazione (si pensi, per citare solo i due contesticon maggior numero <strong>di</strong> affreschi in buono stato <strong>di</strong> conservazione, a Santa Maria Maggiorea Monte Sant’Angelo e Santa Maria <strong>di</strong> Devia, presso Sannicandro Garganico). A propositodella rappresentazione <strong>di</strong> questi santi, talvolta inquadrati da arcatelle, bisogna evocare ilfalso mito storiografico della loro aderenza alla pittura bizantina; in realtà in Capitanata la parlataè tutta latina, sia per l’assenza <strong>di</strong> iscrizioni in greco, sia per lo stile; solo in alcune scelteiconografiche si può riconoscere una lata <strong>di</strong>scendenza da modelli bizantini: per queste problematichev. MASSIMO 2010a, partic. pp. 50-54. La recente mostra sul Me<strong>di</strong>oevo in Puglia hachiarito che l’orbita della cultura propriamente bizantina, riflessa nelle manifestazioni artistiche,non travalica la Terra <strong>di</strong> Bari: cfr. FALLA CASTELFRANCHI 2010, p. 79.Atti – 31° Convegno Nazionale sulla Preistoria, Protostoria, Storia della Daunia. San Severo 2010.

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