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Valutazione dello stato della pianificazione paesaggistica in Italia

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II.1.2 PREMESSE SUL METODO DI ANALISINel stabilire scelte valide che possano condurre all’identificazione di apporti significativi per ladef<strong>in</strong>izione di nuovi approcci metodologici alla <strong>pianificazione</strong> <strong>paesaggistica</strong>, si è tenuto conto delquadro generale delle problematiche composto nella conclusione <strong>della</strong> Parte precedente.I cenni sulle metodologie per la valutazione del paesaggio, essendo la loro realizzazione tra le misurespecifiche – poco esperite – richieste dalla CEP, mostrano come numerosi studi siano concentrati nellaloro ricerca. Tuttavia, poiché la valutazione del paesaggio è solo una parte dell’<strong>in</strong>tero processopianificatorio, da sola non può condurre al raggiungimento dell’obiettivo <strong>della</strong> ricerca, che <strong>in</strong>vecenecessita dell’analisi di numerosi argomenti.A tal proposito, <strong>in</strong>fatti, l’<strong>in</strong>dividuazione di approcci alla <strong>pianificazione</strong> richiede un’attività conoscitivaesauriente, a causa <strong>della</strong> complessità <strong>della</strong> materia, che non può presc<strong>in</strong>dere dal confronto, elementofondamentale <strong>della</strong> vita di tutti i giorni anche <strong>in</strong> maniera implicita o <strong>in</strong>consapevole (Morl<strong>in</strong>o, 2005).Nella sua forma più semplice la comparazione può essere def<strong>in</strong>ita quale confronto tra i valori delleproprietà comuni a due o più casi (Caramani, 2008): anche concetti semplici come “densamentepopolato” presuppongono implicitamente una comparazione – <strong>in</strong> tal caso tra situazioni caratterizzateda una maggiore o m<strong>in</strong>ore densità di popolazione – con una situazione che può essere espressa odescritta solo <strong>in</strong> relazione o rispetto ad esse (Smelser, 1971),.La comparazione, <strong>in</strong>oltre, quale “fondamento e orig<strong>in</strong>e di tutte le matematiche e di ognidimostrazione e certezza” (Locke, 1690), costituisce un pr<strong>in</strong>cipio fondamentale del pensiero e <strong>della</strong>ricerca scientifica (Lasswell, 1968; Swanson, 1971; Lieberson, 1985), nonché vero e proprio metodoscientifico di osservazione, e poiché “la scienza cerca di conoscere ciò che esiste e le relazioni tra glielementi <strong>in</strong>numerevoli di ciò che esiste” (Kalleberg, 1966) <strong>in</strong> tale accezione tutte le scienze sono<strong>in</strong>tr<strong>in</strong>secamente comparative (Caramani, 2008).In generale l’analisi comparativa è un metodo valutativo “basato sul raffronto di fenomeniappartenenti ad ambienti culturalmente, geograficamente o cronologicamente dist<strong>in</strong>ti” pertanto èapplicabile nello studio e nella ricerca delle più svariate discipl<strong>in</strong>e.In particolare, l’analisi comparativa si conduce attraverso l’esame di due o più “alternative, processi,prodotti, qualifiche, <strong>in</strong>siemi di dati, sistemi, ...”, per determ<strong>in</strong>are se hanno punti di equivalenza osomiglianza; ad esempio i dati economici di due imprese di settori anche molto diversi possono essereparagonabili utilizzando misure <strong>della</strong> performance simili, seguendo metodi contabili o politiche eprocedure simili: presentare <strong>in</strong>sieme tali confronti può consentire di <strong>in</strong>dividuare le tendenzeemergenti ed effettuare qu<strong>in</strong>di delle valutazioni.71

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