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Valutazione dello stato della pianificazione paesaggistica in Italia

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la lungimiranza e lo slancio nel voler difendere il paesaggio e l’ambiente nelle relative norme, rest<strong>in</strong>osolo <strong>in</strong>tenti e che non abbiano avuto gli esiti attesi dagli studi ex-ante effettuati.Le prime leggi <strong>in</strong> cui si registra la necessità di proteggere il paesaggio, risalenti agli anni ’70, nasconoper volontà del governo regionale dell’epoca che, nonostante non ci fosse ancora la sensibilità di oggirispetto alle questioni ambientali o paesaggistiche, si trovò a dover contrastare gli esiti devastanti diuna legge nazionale 154 completamente avulsa, che non aveva considerato le caratteristiche locali (Price,1983).Anche <strong>in</strong> Sardegna, come <strong>in</strong> altre Regioni, si assiste all’<strong>in</strong>efficacia dei precedenti decreti di v<strong>in</strong>colopaesaggistico ex L. 1497/39, rivelatisi <strong>in</strong>adatti al raggiungimento degli obiettivi di protezione dellebellezze naturali, oltre che per carenze <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seche nella norma, per il modo stesso <strong>in</strong> cui sono statidef<strong>in</strong>iti, con descrizioni fortemente imprecise e con procedure complesse che hanno contribuito arendere difficoltosa la r<strong>in</strong>tracciabilità dei limiti reali (vedi L. 1497/39 e suo regolamento, R.D. 1357/40).Analogamente si sono rivelati <strong>in</strong>efficaci i tentativi di protezione per le aree da sottoporre a specifica<strong>pianificazione</strong> paesistica per le quali i criteri di riconoscimento a livello nazionale erano assenti.In tempi recenti la risposta italiana del Codice Urbani al riconoscimento di una concezioneomnicomprensiva del paesaggio <strong>in</strong>teso su tutto il territorio secondo la CEP, è stata di estendere ilpiano paesaggistico all’<strong>in</strong>tero territorio regionale da suddividere <strong>in</strong> ambiti.Anche <strong>in</strong> questo caso ci sono stati diversi aggiornamenti. Infatti, nella prima versione del CodiceUrbani, che ha portato alla def<strong>in</strong>izione degli ambiti a base del PPR, il territorio oggetto di<strong>pianificazione</strong> era ripartito <strong>in</strong> “ambiti omogenei” <strong>in</strong>dividuati secondo “caratteristiche naturali estoriche e <strong>in</strong> relazione al livello di rilevanza e <strong>in</strong>tegrità dei valori paesaggistici” 155 . Dopol’aggiornamento al Codice del 2006, gli ambiti dovevano <strong>in</strong>vece essere def<strong>in</strong>iti “<strong>in</strong> relazione allatipologia, rilevanza e <strong>in</strong>tegrità dei valori paesaggistici” 156 ed è stata aggiunta <strong>in</strong>oltre, la richiesta di<strong>in</strong>dicare prescrizioni e previsioni per ognuno tese a tutelare e migliorare la qualità del paesaggio. S<strong>in</strong>oti <strong>in</strong>vece come nell’ultimo Codice Urbani, per la def<strong>in</strong>izione degli ambiti dei piani paesaggistici nonsi abbia nessuna <strong>in</strong>dicazione circa il modo <strong>in</strong> cui potrebbe avvenire la loro delimitazione, néaggettivazioni che diano <strong>in</strong>dicazioni <strong>in</strong> tal senso: parrebbe dunque ci sia libertà per le Regioni didecidere come fare, posto che si debba seguire anche la CEP.Tra le novità dell’ultima versione del Codice Urbani, sembrano chiariti i concetti di “conservazione”,“riqualificazione” e ”salvaguardia”, per cui il primo si rivolge alla non trasformabilità dei benipaesaggistici, il secondo alla creazione di nuovi valori o alla messa <strong>in</strong> luce di quelli esistenti nelle areecompromesse o degradate, il terzo alla attenzione al paesaggio <strong>in</strong> generale e al consumo di suoloriconducendo <strong>in</strong> tal modo al rispetto <strong>della</strong> sostenibilità <strong>dello</strong> sviluppo 157 .154Cfr. relativo paragrafo sulla normativa regionale <strong>in</strong> questa tesi.155Art. 143, comma 1 del testo storico del Codice Urbani (2004).156Art. 135, comma 2 del D.Lgs. 42/2004 aggiornato al D.Lgs. 157/2006.157 Art. 135, comma 4 del D.Lgs 42/2004 aggiornato al D.Lgs. 63/2008.61

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