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Valutazione dello stato della pianificazione paesaggistica in Italia

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Dal 2001 la Francia, per attuare i pr<strong>in</strong>cipi <strong>della</strong> Convenzione Europea del Paesaggio, <strong>in</strong>coraggia leregioni e i dipartimenti a creare un <strong>in</strong>ventario sistematico dei paesaggi, attraverso gli Atlanti delpaesaggio (Atlas de Paysages).La loro redazione è coord<strong>in</strong>ata a livello regionale dalla DIREN.Politiche gestionali e di sviluppo legate al paesaggioA partire dagli anni 1979-1980 <strong>in</strong> Francia con l’operazione “Paesaggio da etichettare” (“Paysage deLabel”) fu <strong>in</strong>trodotto lo strumento dell’”etichetta” o Label per i paesaggi.Il Label per i paesaggi, è un’etichetta ufficiale che viene apposta tramite decisione m<strong>in</strong>isteriale o<strong>in</strong>term<strong>in</strong>isteriale, e può essere riferita a un sito, un territorio o un prodotto che abbiano un certonumero di caratteristiche elencate e def<strong>in</strong>ite per legge o regolamento. Queste decisioni sono pubblicatenella Gazzetta Ufficiale (Journal Officiel).L’apposizione del Label a un paesaggio, caratterizzato dal rispondere ai criteri di qualità def<strong>in</strong>iti dallanorma, comporta che esso sia co<strong>in</strong>volto <strong>in</strong> un programma di <strong>in</strong>vestimenti per il suo recupero e la suavalorizzazione. Tale programma si basa sul pr<strong>in</strong>cipio per cui i metodi di produzione e, i prodottistessi, realizzano un certo tipo di paesaggio, e che qualità del paesaggio e qualità dei prodotti siano <strong>in</strong>stretta corrispondenza.Tra il 1992 e il 1993 il M<strong>in</strong>istero dell'Ambiente appose il Label ad un cent<strong>in</strong>aio di paesaggi.Dal 1995, è stata <strong>in</strong>trodotta la politica "1% Paesaggio e sviluppo" (“1%” Paysage et Développement) che,con l’1% <strong>della</strong> spesa prevista, f<strong>in</strong>anzia studi e progetti f<strong>in</strong>alizzati ad <strong>in</strong>centivare la qualità<strong>paesaggistica</strong> e lo sviluppo turistico lungo le autostrade e i grandi it<strong>in</strong>erari <strong>in</strong>terregionali.Nel 1996, su ispirazione del “British National Trust”, è stata creata con legge la Fondazione per ilPatrimonio (Fondation du Patrimo<strong>in</strong>e) un'organizzazione privata che ha avuto riconoscimento dipubblica utilità nel 1997.La Fondazione persegue l’impegno di identificare, preservare e valorizzare il “piccolo patrimonio”locale (“petit patrimo<strong>in</strong>e”) non protetto e non registrato <strong>in</strong> condizione di rischio, costituito da piccoliedifici vernacolari, lavoratori, fattorie, fienili, chiese e cappelle, mul<strong>in</strong>i, vecchie fabbriche, ecc…, tuttisegni che riflettono la storia economica e sociale <strong>della</strong> Francia e la vita quotidiana delle generazioniche si sono succedute nelle nostre città e nelle nostre campagne.La ricomposizione fondiaria effettuata negli anni ‘50 con piani dettagliati, se da una parte haconsentito di <strong>in</strong>crementare l’uso del suolo agricolo e ha migliorato i collegamenti e il controlloidraulico, dall’altra ha profondamente cambiato il paesaggio prima di tutto modificando la tramadelle tipiche rec<strong>in</strong>zioni a siepi o terriccio (bocagére). Pertanto oggi le opere di ricomposizione fondiariasono precedute da uno studio del paesaggio e <strong>dello</strong> <strong>stato</strong> dei luoghi a cui si attengono secondo ilCodice rurale.La <strong>pianificazione</strong> delle aree rurali è f<strong>in</strong>alizzata a favorire le attività agricole, la diversificazioneeconomica delle attività, il mantenimento dei servizi pubblici anche <strong>in</strong> aree a bassa densità abitativa,benefici fiscali e sociali.Tra le politiche attuate vi è la promozione del “turismo verde” (tourisme vert) nelle aree rurali e nellearee montane con servizi di ricettività turistica di vario tipo, garantendo sempre la protezione deiluoghi e del paesaggio e beneficiando dei fondi europei.Forme di partecipazione e di <strong>in</strong>formazione tese a creare consapevolezza del paesaggioTutti gli strumenti di tutela del paesaggio prevedono la concertazione tra gli organismi centrali eperiferici <strong>dello</strong> Stato <strong>in</strong> cui si rileva una partecipazione pubblica <strong>in</strong> aumento.In particolare i nuovi piani - veri e propri progetti territoriali - contengono tra gli elaborati, il Rapportodi presentazione (Rapport de présentation) <strong>della</strong> fase diagnostica del progetto, che consente, attraversol’analisi <strong>dello</strong> <strong>stato</strong> di fatto, anche di poter valutare ricadute e <strong>in</strong>cidenze delle scelte di piano sulterritorio.206

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