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Valutazione dello stato della pianificazione paesaggistica in Italia

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Strumenti di <strong>pianificazione</strong> del paesaggioSotto il M<strong>in</strong>istero per la Pianificazione territoriale, delle Infrastrutture e dei Trasporti (M<strong>in</strong>istère del'Aménagement du Territoire, de l'Équipement et des Transports), così chiamato nel 1992, la Direzione diArchitettura e Urbanistica (Direction de l’Architecture et de l’Urbanisme – DAU) previde, come progettopilota, la redazione dei primi Piani del paesaggio (Plans de paysage). I Piani del paesaggio costituisconoun importante strumento di governo locale, non obbligatorio, che ha l'obiettivo di def<strong>in</strong>ire programmid'azione che <strong>in</strong>teress<strong>in</strong>o l’ambito agricolo, <strong>in</strong>dustriale o turistico <strong>in</strong> modo da governare letrasformazioni <strong>in</strong> atto nel paesaggio <strong>in</strong> maniera consapevole.Sono sempre <strong>in</strong>tegrati con gli strumenti urbanistici locali del territorio di riferimento, <strong>in</strong>tervenendocontestualmente alla loro redazione o anche nella fasi ex ante o ex post.Con legge del 1992, <strong>in</strong>sieme alle “Comunità di comuni” (Communautés de communes) create per favorirecollaborazioni <strong>in</strong>tercomunali, fu <strong>in</strong>trodotto un altro strumento per la <strong>pianificazione</strong> del paesaggio: laCarta del paesaggio (Charte paysagere).La Carta del paesaggio è un piano o programma non obbligatorio voluto da più comuni o da un enteparco f<strong>in</strong>alizzato al riconoscimento dei valori e alla def<strong>in</strong>izione di <strong>in</strong>dirizzi per la <strong>pianificazione</strong> e lagestione di paesaggi alla scala <strong>in</strong>tercomunale.Sia il Piano che la Carta del paesaggio, che prevedono oltre agli aspetti regolamentari, anche aspettioperativi e didattici def<strong>in</strong>iti, possono essere realizzati e attuati con diverse modalità tra le quali ilContratto per il paesaggio (Contrat pour le paysage). Il Contratto può essere siglato tra lo Stato e una opiù comunità locali o anche con operatori privati e i f<strong>in</strong>anziamenti possono provenire oltre che daglienti co<strong>in</strong>volti, anche dalla Regione, da crediti decentrati da diversi organi statali e dalla CE.Nel 1983 sono promossi gli schemi per la protezione di aree di valore speciale, tra questi gli Schemiper la valorizzazione delle coste (Schéma de mis en valeur de la mer – SMVM) che ord<strong>in</strong>ano l’uso delsuolo <strong>in</strong> queste aree che ospitano attività <strong>in</strong>dustriali e portuali con programmi f<strong>in</strong>alizzati sia alservizio e allo sviluppo di aree <strong>in</strong> prossimità del mare o dei laghi, che alla protezione ambientale.Esistono <strong>in</strong>oltre i “programmi dei servizi collettivi” (“Schémas de services collectifs” - SSC), documenti diriferimento per la <strong>pianificazione</strong>, istituiti dalla legge Voynet del 1999 e f<strong>in</strong>anziati con decreto nel 2002.Questi programmi, tra i quali lo “Schema dei servizi collettivi delle aree naturali e rurali” (Schéma deServices Collectifs des Espaces Naturels et Ruraux - ENR), generalmente elaborati dalla DIREN e dallaDRA, mirano a produrre servizi a seguito di uno studio del paesaggio sul piano estetico e funzionale e<strong>della</strong> valutazione dei bisogni espressi dalla comunità e dai portatori di <strong>in</strong>teressi socio-economici,attraverso determ<strong>in</strong>ati <strong>in</strong>dicatori. Un esempio di Programma di servizi collettivi degli spazi naturali erurali (Schéma de Services Collectifs des Espaces Naturels et Ruraux) è il progetto pilota Languedoc-Roussillon.Lo Stato può imporre Direttive per la tutela e la valorizzazione dei paesaggi costieri (Directive deprotection et de mise en valeur de la mer) <strong>in</strong> relazione alle suddette aree che abbiano paesaggi dieccezionale bellezza.Per migliorare le condizioni di vita <strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ate zone, possono essere stabilite operazioni di restauroimmobiliare (Opérations de restauration immobiliare) <strong>in</strong> aree che necessitano di r<strong>in</strong>novamento. Esseco<strong>in</strong>volgono sia a soggetti pubblici che privati con vantaggi f<strong>in</strong>anziari o altre facilitazioni per iproprietari che contribuiscono alla realizzazione di edilizia abitativa.Gli edifici riconosciuti come aventi <strong>in</strong>teresse pubblico per il loro valore storico o estetico o o che sonolimitrofi ad altri aventi tali caratteristiche, sono classificati come monumenti e la realizzazione diqualsiasi <strong>in</strong>tervento richiede autorizzazioni prelim<strong>in</strong>ari.La def<strong>in</strong>izione di una “zona di protezione del patrimonio architettonico, urbano e del paesaggio” (zonede protection du patrimo<strong>in</strong>e architectural, urba<strong>in</strong> et paysager), di competenza m<strong>in</strong>isteriale, costituisceun’altra misura di salvaguardia richiedendo anche <strong>in</strong> questo caso una speciale autorizzazione nel casodi <strong>in</strong>terventi che possano alterare l'aspetto degli edifici.La protezione fuori dalle aree urbane è affidata pr<strong>in</strong>cipalmente a tre strumenti:• parchi nazionali, con l’obiettivo di proteggere il patrimonio naturale rendendolo accessibile atutti e contribuire allo sviluppo dei territori <strong>in</strong>teressati;204

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