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Valutazione dello stato della pianificazione paesaggistica in Italia

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poter eventualmente considerare e approfondire nella realizzazione di nuovi piani paesaggistici nelnostro Paese. Tuttavia occorre guardare anche alle soluzioni adottate <strong>in</strong> altri contesti a livello<strong>in</strong>ternazionale, che pur <strong>in</strong> situazioni e condizioni notevolmente differenti rispetto al caso italiano,offrono notevoli contributi <strong>in</strong>novativi soprattutto sul piano operativo.Spunti critici e soluzioni potenziali tratti dalle analisi <strong>della</strong> <strong>pianificazione</strong> <strong>paesaggistica</strong> nelle nostreRegioni e dei l<strong>in</strong>eamenti fondamentali sulla medesima materia <strong>in</strong> altri Paesi europei, sono descritti nelprecedente paragrafo <strong>in</strong> maniera puntuale.L’analisi condotta ha offerto diversi spunti critici per le proposte di soluzione alle problematicheevidenziate <strong>in</strong> questo studio. Molti di questi discendono dalla CEP, probabilmente per la difficoltàoggettiva di applicazione dei suoi <strong>in</strong>dirizzi, che esprimono una nuova concezione e obiettivi digestione del paesaggio lontani dal mo<strong>dello</strong> italiano. Tuttavia i piani paesaggistici di “ultimagenerazione”, fondano dichiaratamente il proprio progetto non solo sulla base <strong>della</strong> CEP, ma ancheseguendo i dettami del Codice Urbani. In essi è evidente lo sforzo verso uno studio del paesaggio ditipo comprensivo fortemente di tipo tecnico-specialistico, <strong>in</strong> cui prevalgono <strong>in</strong>terpretazioni delterritorio che <strong>in</strong> genere partono da fattori strutturali – ambientali per proseguire sulle componentistorico – culturali <strong>in</strong> relazione ai sistemi <strong>in</strong>sediativi, ma che raramente, a causa <strong>della</strong> carenza dimomenti di reale <strong>in</strong>terazione con le comunità, riescono a <strong>in</strong>globare il senso dei luoghi come percepitidalle popolazioni.A tal proposito si rileva che solo <strong>in</strong> rari casi i criteri per il riconoscimento dei valori del paesaggio,fanno riferimento a <strong>in</strong>terpretazioni legate alla percezione e al riconoscimento identitario da parte dellecomunità.Le problematiche discusse e le relative soluzioni proposte, a partire degli approcci più recenti alla<strong>pianificazione</strong> <strong>paesaggistica</strong> analizzati nel presente studio, possono contribuire a costituire la base perulteriori nuovi approcci pianificatori rispondenti alle istanze – <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua evoluzione – per lasalvaguardia del paesaggio.Inoltre, poiché la selezione di casi significativi di <strong>pianificazione</strong> <strong>paesaggistica</strong> è avvenuta conl’applicazione di un metodo strutturato e ripetibile, è possibile, attraverso l’aggiornamento dei dati,giungere, nell’evoluzione temporale, a differenti risultati <strong>in</strong> modo celere, consentendo di utilizzare gliesiti per valutazioni generali successive o per l’<strong>in</strong>dividuazione di casi significativi che possanocostituire un utile supporto nell’effettuare scelte consapevoli.166

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