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Valutazione dello stato della pianificazione paesaggistica in Italia

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ambiente nelle diverse fasi storiche che <strong>in</strong>dividuano “regole, permanenze, dom<strong>in</strong>anze” 186 , si trovano<strong>in</strong>vece esplicitati <strong>in</strong> maniera puntuale nel PPTR <strong>della</strong> Puglia.Lo strumento di piano per il paesaggio <strong>della</strong> Sardegna dovrà def<strong>in</strong>ire, per ciascun ambito dipaesaggio, gli “obiettivi di qualità <strong>paesaggistica</strong>” def<strong>in</strong>iti nella CEP 187 e richiesti dalla versione 2008 delCodice Urbani 188 , e f<strong>in</strong>alizzati, a seconda delle valutazioni, al mantenimento o al raggiungimento <strong>della</strong>qualità <strong>paesaggistica</strong>.Infatti la def<strong>in</strong>izione dei “Criteri per la valutazione <strong>della</strong> qualità <strong>paesaggistica</strong>” è fortemente<strong>in</strong>terrelata con la def<strong>in</strong>izione degli “Obiettivi di qualità <strong>paesaggistica</strong>” 189 . A tal proposito occorrepremettere che tutti i piani, <strong>in</strong> modi diversi, ad eccezione del PPR <strong>della</strong> Sardegna, sono andati oltre laconcezione di tipo estetico-percettivo quale criterio pr<strong>in</strong>cipale per la valutazione <strong>paesaggistica</strong>.In particolare l’approccio “estetico-visuale-percettivo o storico-monumentale” viene superato nelPPTR <strong>della</strong> Puglia attraverso la def<strong>in</strong>izione <strong>della</strong> “consistenza dei valori patrimoniali” 190 delpaesaggio, ottenuta sulla base <strong>della</strong> valutazione di <strong>in</strong>dicatori <strong>della</strong> rilevanza istituzionale, ecologiconaturalistica,storico simbolico/percettiva, fruitiva, economica e relativa alla rarità del bene. Inparticolare ogni obiettivo generale def<strong>in</strong>ito si accompagna a politiche costituite da azioni e progettivolti a favorire le trasformazioni nei campi d’azione dei “produttori del paesaggio” 191 . Inoltre, per ilconcreto raggiungimento degli obiettivi, durante il processo di realizzazione del piano è <strong>stato</strong> attivatoun “patto tra gli attori <strong>della</strong> trasformazione aff<strong>in</strong>ché l’azione di ciascun portatore di <strong>in</strong>teressi riconoscail valore del bene comune e <strong>in</strong>dirizzi le sue azioni specifiche (economiche, culturali, sociali) a cercare etrovare vantaggio e convenienze nel migliorare la qualità del paesaggio e dei mondi di vita dellepopolazioni” 192 .Invece nel piano dell’Emilia Romagna ritroviamo le def<strong>in</strong>izioni generali per gli obiettivi del “capitaleecosistemico-paesaggistico” 193 ovvero degli obiettivi di qualità, di efficienza e di identità territoriali, ebenché i criteri non siano esplicitati, è chiarito che ogni obiettivo mira a uno sviluppo sostenibile <strong>in</strong> uncontesto variegato non degradato.Si riconosce, nel PPR dell’Umbria, una concezione del paesaggio molto vic<strong>in</strong>a ai pr<strong>in</strong>cipi <strong>della</strong> CEP, <strong>in</strong>quanto è def<strong>in</strong>ita come una “totalità contestuale, di natura trans-scalare, che <strong>in</strong>tegra localmente <strong>in</strong>modo specifico le caratteristiche del territorio generando specifici profili identitari”. In questo caso ivalori del paesaggio sono determ<strong>in</strong>ati considerando anche il punto di vista delle popolazioni186Relazione generale del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) <strong>della</strong> Regione Puglia, p. 59.187Art. 1 <strong>della</strong> CEP.188Artt. 135, comma 3 e 143 comma 1del D.Lgs. 42/2004 aggiornato al D.Lgs. 63/2008.189Vedi il paragrafo III.2 nella parte sulle fasi identificate nella redazione dei piani paesaggistici.190Relazione generale del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale <strong>della</strong> Regione Puglia, p. 49.191Ibidem, p. 25.192Ibidem, pp. 33-37. I soggetti co<strong>in</strong>volti nel patto sono: aziende agrosilvopastorali e <strong>della</strong> prima trasformazione e del settoreagroalimentare, operatori turistici, operatori del settore delle costruzioni e delle <strong>in</strong>frastrutture (costruttori, cavatori (attivitàestrattiva), responsabili <strong>in</strong>frastrutture), operatori dell’<strong>in</strong>dustria e delle attività produttive <strong>in</strong> stretta relazione col territorio,operatori del turismo, commercio e mobilità, produttori e <strong>in</strong>stallatori di impianti energetici (generazione, trasmissione,distribuzione), operatori di aree ecologicamente attrezzate, associazioni ambientaliste e sociali per il la difesa del paesaggio.193<strong>Valutazione</strong> di sostenibilità ambientale e territoriale del Piano territoriale regionale dell’Emilia-Romagna , pp. 25-29.154

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