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Intervista ad Alberto Trinchieri, Direttore della Struttura di Urologia ...

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Quali sono i sintomi ?I sintomi <strong>della</strong> calcolosi urinaria sono spesso legati al loro passaggio dal rene alla vescica attraversol’uretere. L’incongruenza tra le <strong>di</strong>mensioni del calcolo e quelle dell’uretere, che ha un <strong>di</strong>ametro inferiore alcentimetro, rendono talvolta questo passaggio molto <strong>di</strong>fficile o impossibile. Si producono quin<strong>di</strong> dei sintomilegati dalla <strong>di</strong>stensione acuta delle vie urinarie provocata dall’accumulo <strong>di</strong> urina che non riesce a defluire acausa dell’ostruzione causata dal calcolo. Il qu<strong>ad</strong>ro sintomatologico è descritto come “colica renale” che ècaratterizzata da un dolore acuto al fianco in corrispondenza del lato in cui è presente il calcolo. Il dolorepuò essere molto forte e a successive “ondate” , con intervalli <strong>di</strong> relativo benessere. Si estende verso ilbasso lungo il decorso dell’uretere fino <strong>ad</strong> arrivare all’inguine ed alla regione genitale. Possono essereassociati sintomi urinari (stimolo <strong>ad</strong> urinare frequentemente, presenza <strong>di</strong> sangue nelle urine).Quando i calcoli sono nelle cavità renali o nella vescica non producono sintomi o causano sintomi piùmodesti e meno frequenti: dolenzia del fianco o <strong>della</strong> regione sovrapubica, sangue nelle urine, talvoltafebbre per la presenza <strong>di</strong> infezione.Come vengono trattati ?I calcoli più piccoli possono essere espulsi spontaneamente. In questi casi la terapia si basa sullasomministrazione <strong>di</strong> farmaci antinfiammatori o farmaci che rilassano le vie urinarie perfacilitare il processo <strong>di</strong> espulsione spontanea. L’apporto <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> deve essere aumentato, ma con prudenza,perché durante la colica un apporto eccessivo <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> può essere dannoso in quanto potrebbe causareuna eccessiva pressione e <strong>di</strong>latazione delle vie urinarie.I calcoli che non riescono a procedere nell’uretere devono essere sottoposti a trattamento che a second<strong>ad</strong>ella sede e <strong>della</strong> <strong>di</strong>mensione del calcolo può essere extracorporeo o endoscopico. Anche i calcoli <strong>di</strong>maggior <strong>di</strong>mensioni contenuti nelle cavità renali o vescicali richiedono un trattamento attivo.Il trattamento extracorporeo consiste nel “bombardamento” del calcolo dall’esterno con onde acusticheche attraversano il corpo senza danneggiarlo, ma “concentrate” sul calcolo ne producono laframmentazione. I piccoli frammenti devono poi essere espulsi attraverso le vie urinarie.Il trattamento endoscopico consiste nell’introduzione <strong>di</strong> sottili sonde attraverso l’uretra, lungo le vieurinarie per raggiungere e visualizzare il calcolo. La strumentazione consente <strong>di</strong> introdurre fibre cheerogano energia meccanica o laser per polverizzare il calcolo. Eventuali piccoli frammenti residui vengonorimossi con piccole pinze o “cestelli”. Per i calcoli renali più grossi lo strumento endoscopico deve essereintrodotto nelle cavità renali attraverso un tramite creato nel fianco del paziente (intervento endoscopicopercutaneo). Il trattamento chirurgico tr<strong>ad</strong>izionale viene ormai eseguito molto raramente per calcoli <strong>di</strong><strong>di</strong>mensioni molto gran<strong>di</strong> o in caso <strong>di</strong> malformazioni delle vie urinarie.

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