TUTTI CONTRO PORTOVESME srl - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

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6Gazzetta del Sulcisn°319 del 10 Luglio 2005SpecialeDIBATTITOCONFINDUSTRIA E RIFORMACONSORZI INDUSTRIALIIl dibattito scatenatosi sulla propostadi riforma dei Consorzi Industrialiillustrata dal PresidenteSoru e dall’Assessore dell’Industriaai Capigruppo della maggioranzain Consiglio regionalecontiene elementi di profondariflessione. Appare quanto maiparadossale che negli interventie prese di posizione che si sonovia via succeduti non sia maistato fatto alcun riferimentoalle industrie. Le aree attrezzatedovrebbero servire a creare vantaggilocalizzativi derivanti dallapresenza di lotti adeguatamenteinfrastrutturati, dotati di serviziche, per livello e qualità, rendanoeconomico operare in questisiti. Il fallimento dei Consorzinel promuovere la localizzazioneindustriale è invece davantiagli occhi di tutti, evidenziatodal fatto che la stragrande maggioranzadelle imprese sarde èinsediata al di fuori delle ASI edelle ZIR. Ma d’altronde nonpotrebbe essere che così dal momentoche, per vendere, bisognaavere un prodotto che rispondaai bisogni ed alle aspettativedell’acquirente. E qui, non solomanca il prodotto, ma quandoc’è non risponde alle caratteristicherichieste dal mercato. I ConsorziIndustriali della Sardegnacostituiscono il retaggio di unmondo passato che non esistepiù. Avevano una ragion d’essereall’interno dell’interventostraordinario del Mezzogiornoe di un mondo non globalizzato,ma nel tempo avrebbero dovutoevolvere verso forme di gestionepiù moderne, di natura privatistica,più in linea con i bisogni delleindustrie e dei territori, capaci diconcorrere sui mercati nazionalied internazionali. In una parolacapaci di essere loro stesse imprese.E’ venuto il momento diporre fine a tale stato di cose attraversouna riforma sostanzialedella gestione delle aree attrezzateper insediamenti industriali.Ma deve essere un cambiamentovero e non mascherato comequello che prevede la sola riduzionedel numero dei Consorzi,perpetuando uno schema digestione di natura prettamentee meramente pubblicistica, rafforzatoattraverso la presenzadelle CCIAA, enti funzionalidello Stato e non, come dovrebbeessere dalle rappresentanzeautonome delle imprese. Nonsi comprende per quale divinoprivilegio la politica dovrebbeessere capace, da sola, di determinareil futuro delle imprese.Non lo è stata con le ASI e conle ZIR e non lo sarà qualunquecosa si decida di farne per il futuro,come ben dimostra il teatroal quale stiamo assistendo. In talsenso, la proposta elaborata dall’AssessoreRau, pur perfettibile,individua un percorso che, oltread inserirsi nel più ampio progettodi delega di funzioni alleProvince ed ai Comuni, rendepossibile una gestione dei servizipiù moderna, gettando le basiper un rafforzamento di quellacollaborazione pubblico-privatasempre auspicata e necessaria.Al contempo si riattribuisconoai Comuni le funzioni ed i compitidi loro specifica competenzasulla gestione del proprio territorio,inquadrando la promozionee lo sviluppo delle aree suimercati all’interno di un quadropianificatorio di livello regionalee provinciale. Forse non sarà ilfuturo, ma sicuramente è un presentemeno oscuro di quello nelquale molti vorrebbero far viverele nostre imprese.LE CAMERE DI COMMERCIOE I CONSORZI INDUSTRIALILe Camere di Commerciodella Sardegna aspettanocon fiducia di essere coinvoltenella discussione suqualsiasi progetto di riformadel sistema dei Consorzi industriali.“Come Presidentedell’Unioneregionale delle Camere diCommercio, ha dichiarato ilPresidente della Camera diCagliari Romano Mambrini,confermo la disponibilità adun confronto serio e costruttivocon la Giunta e il Consigliodella Regione Sardegna”.“L’Unioncamere regionaleapprezza e condivide leperplessità manifestate neigiorni scorsi dai Democraticidi Sinistra sull’ipotesi discioglimento dei Consorzi,ha detto Mambrini. Facciamonostre anche le proposteper un urgente intervento diriforma, in particolare a propositodi alcuni aspetti: laridefinizione del ruolo e deipoteri dei Consorzi: la partecipazionesocietaria ristretta agli Entilocali e alle Camere di Commercio;la razionalizzazionedel sistema con la soppressionedi quei Consorzi cheavessero esaurito la propriafunzione”.“Voglio ricordare fra l’altro,ha concluso il PresidenteMambrini, che nell’ipotesi discioglimento dovrebbe esserechiarita la destinazione delpatrimonio dei Consorzi. LeCamere di Commerciodella Sardegna, in qualità disoci fondatori, non potrannomai accettare soluzioni cheprevedano un sostanzialeesproprio dei beni”.IGLESIASMARIO ANGIOY PRESIDENTE ZIRMario AngioyMario Angioy è il nuovoPresidente della Zir, ZonaIndustriale d’Interesse Regionaleche sorge in località“Sa Stoia” di Iglesias.La sua elezione è avvenutaa seguito della rinuncia all’incaricoda parte del Consigliereregionale, nonchéSegretario dell’UDC sarda,Giorgio Oppi. Mario Angioygià ricopriva la carica divice Presidente dell’organismoconsortile.

LavoroCAVATORI E RICERCATORI MINERARI RIUNITI A IGLESIASIN DIFESA DELLE ATTIVITA’ E DEL RISPETTO AMBIENTALEGianni PoddaMotivati dal crescente groviglionormativo che condiziona nonpoco l’attività portata avanti daCavatori e Ricercatori minerarisardi, una quarantina di operatoridel comparto hanno tenutoin Iglesias un’assemblea durantela quale s’è discusso dei vari problemiinerenti la categoria, masoprattutto è stato deciso di daremaggiore impulso operativo allaAssociazione Cavatori e RicercatoriMinerari (Assocarim) costituitanove anni fa, il cui cammino,però, non è mai stato facile. L’occasioneè stata propizia anche perrinnovare le cariche associativedell’Assocarim, alla cui presidenzaè stato chiamato MassimoCarta.Si tratta di operatori che spazianonell’ambito delle sabbie, inerti,granito, bentonite, marmo, trachite,argilla refrattaria, bario,felpati, sabbie silice ecc. e che, intutta l’Isola, mettono insieme circa400 unità operative, con oltre4.000 addetti. Allo stato attualein Sardegna esistono, malgradola grande attività mineraria siastata chiusa, circa 80 concessioniminerarie, mentre le ricerche operativesarebbero (i dati non sonodefinibili) circa 50. In diverse partidell’Isola, tra Cavatori, sono statiistituiti consorzi (granito, trachiteecc.) che hanno svolto un encomiabilelavoro di coordinamento e dirappresentatività presso le istituzionilocali.Con l’assemblea di Iglesias, anchei soci (diversi dei presenti hannoaderito all’Associazione sedutastante) dell’Assocarim hanno decisodi sviluppare la loro azionesia di difesa della categoria e siadi sviluppo della cultura ambientaleche sempre più deve diventarepatrimonio dell’impresa assiemeall’aspetto economico ed occupativo.Le incombenze di carattere tecnicoed amministrativo per la categoriadei Cavatori e Ricercatori minerarisono andate progressivamente crescendonel tempo, rendendo semprepiù difficoltoso e oneroso esercitarnel’attività. Per questo la categoriaavverte sempre più forte l’esigenzadi avviare una collaborazione costruttivacon le Istituzioni Pubblicheaddette all’autorizzazione ed allasorveglianza delle cave, finalizzata afar conoscere i problemi e le difficoltàcontro i quali sono costretti a dibattersiquotidianamente i Cavatori,nonché, di mettere in luce gli effettibenefici che un’attività di cava puòavere sul territorio che la ospita, nonsolo in termini economici e di postidi lavoro.“Perseguire tali intenti, è stato evidenziatonella relazione introduttivadell’assemblea Assocarim, comportal’intraprendere un camminoirto di difficoltà, specialmente in unterritorio dove la parola cavatoreassume spesso e ingiustamente, unaIglesias - Assemblea Cavatori - Ricercatoriconnotazione negativa, di colui cheagisce a scapito della comunità e dell’ambiente”.E’ chiaro che certi luoghicomuni creatisi nel tempo, oggisi siano fortemente radicati nellamentalità dei cittadini e possano arrivarea condizionare pesantementele decisioni delle Pubbliche Amministrazioni,mettendo a repentaglio laprosecuzione di molte attività di cavaproduttive.E’ facile desumere che i problemi daaffrontare abbiano, ormai, assuntouna dimensione tale da riguardarenon più la singola cava, ma l’interocomparto estrattivo. Affrontarli,pertanto, necessita della forza diun’intera categoria, chiamata aduna prova decisa per assicurarsi lasopravvivenza. La parola chiave allabase dell’Associazione Assocarim,pertanto, rimane: unione, che, comesuggerisce la saggezza popolare, fala forza.Benché siano trascorsi 9 anni dallacostituzione dell’Associazione, è statotriste constatare che poco è statofatto per rafforzare il peso di rappresentanzadei Cavatori.“Diventa necessario, è stato sottolineato,riattivare l’Associazione deiCavatori infondendo nuova convinzione,spirito di categoria ed entusiasmo,individuando gli obbiettivi esoprattutto il percorso attraverso cuiperseguirli”.A tal proposito sarebbe opportunoritornare alle convinzioni e alle motivazionifondamentali che hannoportato alla costituzione dell’Associazione.L’intento originario dei socifondatori, infatti, era di “costituireuno strumento attivo in grado di favorirela valorizzazione dell’attivitàdei Cavatori e Ricercatori minerari,facendosi promotrice di nuove ideeimprenditoriali e aderendo a tutte leiniziative che rispondano ai principifondanti dell’Associazione”. A talescopo l’Associazione svolge nell’ambitodella sua competenza tuttele azioni per la tutela degli interessimorali ed economici della categoria,come:- Promuove e favorisce l’aggiornamentotecnico e culturale degli associati.- Istituisce e mantiene contatti di amichevolecollaborazione con le altreassociazioni Regionali e Nazionale;le società minerarie ed affini, sia inItalia che all’estero, gli operatori delsettore cave e lavori civili.- Mantiene contatti con Associazionio Enti Pubblici e privati operanti nelsettore di competenza.- Cura e si preoccupa che l’Associazionesia rappresentata in tutti quegliEnti, Organismi, etc. ritenuti utili odinteressanti la categoria dei cavatori ericercatori Minerari della Sardegna.- Mantiene stretti contatti con la RegioneAutonoma della Sardegna, leProvince, le Comunità Montane edi Comuni anche mediante la nominadi Rappresentanti presso gli stessi, alfine di contribuire ad adeguare le leggied il piano delle attività Estrattivealle esigenze della categoria.- Attiva tutte quelle iniziative chefossero ritenute necessarie o utili peril raggiungimento degli scopi chel’Associazione si prefigge.A seguito dell’entrata in vigore dell’art.31 della LR 10/01/99 N° 1, sullenorme di Istituzione e Disciplina dellaValutazione di Impatto Ambientalee della LR N° 15 dell’11/08/02,che richiede anche il consenso deiComuni della Sardegna per l’Attivitàdi Cava e di Miniera, si è reso necessariodare maggiore efficacia edincisività all’azione dell’AssociazioneCavatori e Ricercatori Minerariverso i vari Enti interessati. “L’operadell’Associazione deve essere principalmentequella di fornire garanziedi continuità alle attività di cavaesistenti e da realizzare, a tutela deglionerosi investimenti di risorse finanziarie,tecniche ed umane impiegatedagli imprenditori”.Attualmente il Cavatore ed il Ricercatoreminerario prima e durante losvolgimento della propria attività devonoconfrontarsi con i seguenti organidi controllo: R.A.S. AssessoratoIndustria, Servizio Attività Estrattiva;R.A.S. Assessorato Difesa dell’AmbienteServizio S.I.V.E.A. ed IspettoratoRipartimentale delle Foreste,competente per il territorio; R.A.S.Assessorato Pubblica Istruzione ServizioUfficio Tutela del Paesaggio;Provincia competente per territorio;Ministero Beni Culturali BBA.A.SSe Soprintendenza Archeologica;A.S.L. P.M.P. per il territorio; N.O.E.Nucleo Carabinieri per l’Ecologia;Comuni.Vista la complessità dell’iter burocratico,i Cavatori e i Ricercatori si sonomostrati convinti di poter trarre grandebeneficio dall’azione di un’Associazioneche possa tutelare i loro interessi,favorendo la valorizzazione delle risorsedi cava e di miniera necessarieper lo sviluppo del settore industrialee civile della Regione. “Interesse primariodell’Associazione, è stato confermatoda parte di tutti gli operatoripresenti all’assemblea, sarà vigilareaffinché le attività di cava si svolganorispettando e salvaguardando ilterritorio”.Gazzetta del Sulcisn°319 del 10 Luglio 2005tel. 0781.260047-59fax 0781.260058Il Sindaco del Comune di Carbonia comunica che sono stati banditi dueconcorsi per il rilascio di n° 7 autorizzazioni. Il primo bando mette a concorso3 autorizzazioni per il servizio di autonoleggio da rimessa di autovetturacon conducente; il secondo bandisce il concorso per il rilascio di 4autorizzazioni per il servizio pubblico di autoveicoli da piazza (taxi).I due concorsi scadranno alle ore 12 del 15 luglio 2005. Le persone interessatedovranno consegnare lo schema di domanda in carta da bollo,indirizzata al Sindaco, al Comando dei Vigili Urbani, presso la Polizia Amministrativain via San Ponziano 1, entro la data di scadenza.Il bando completo e lo schema di domanda possono essere scaricati dal sitodel Comune di Carbonia all’indirizzo: http:/www.comune.carbonia.ca.it/bandi.html7

6<strong>Gazzetta</strong> <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong>n°319 <strong>del</strong> 10 Luglio 2005SpecialeDIBATTITOCONFINDUSTRIA E RIFORMACONSORZI INDUSTRIALIIl dibattito scatenatosi sulla propostadi riforma dei Consorzi Industrialiillustrata dal PresidenteSoru e dall’Assessore <strong>del</strong>l’Industriaai Capigruppo <strong>del</strong>la maggioranzain Consiglio regionalecontiene elementi di profondariflessione. Appare quanto maiparadossale che negli interventie prese di posizione che si sonovia via succeduti non sia maistato fatto alcun riferimentoalle industrie. Le aree attrezzatedovrebbero servire a creare vantaggilocalizzativi derivanti dallapresenza di lotti adeguatamenteinfrastrutturati, dotati di serviziche, per livello e qualità, rendanoeconomico operare in questisiti. Il fallimento dei Consorzinel promuovere la localizzazioneindustriale è invece davantiagli occhi di tutti, evidenziatodal fatto che la stragrande maggioranza<strong>del</strong>le imprese sarde èinsediata al di fuori <strong>del</strong>le ASI e<strong>del</strong>le ZIR. Ma d’altronde nonpotrebbe essere che così dal momentoche, per vendere, bisognaavere un prodotto che rispondaai bisogni ed alle aspettative<strong>del</strong>l’acquirente. E qui, non solomanca il prodotto, ma quandoc’è non risponde alle caratteristicherichieste dal mercato. I ConsorziIndustriali <strong>del</strong>la Sardegnacostituiscono il retaggio di unmondo passato che non esistepiù. Avevano una ragion d’essereall’interno <strong>del</strong>l’interventostraordinario <strong>del</strong> Mezzogiornoe di un mondo non globalizzato,ma nel tempo avrebbero dovutoevolvere verso forme di gestionepiù moderne, di natura privatistica,più in linea con i bisogni <strong>del</strong>leindustrie e dei territori, capaci diconcorrere sui mercati nazionalied internazionali. In una parolacapaci di essere loro stesse imprese.E’ venuto il momento diporre fine a tale stato di cose attraversouna riforma sostanziale<strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>le aree attrezzateper insediamenti industriali.Ma deve essere un cambiamentovero e non mascherato comequello che prevede la sola riduzione<strong>del</strong> numero dei Consorzi,perpetuando uno schema digestione di natura prettamentee meramente pubblicistica, rafforzatoattraverso la presenza<strong>del</strong>le CCIAA, enti funzionali<strong>del</strong>lo Stato e non, come dovrebbeessere dalle rappresentanzeautonome <strong>del</strong>le imprese. Nonsi comprende per quale divinoprivilegio la politica dovrebbeessere capace, da sola, di determinareil futuro <strong>del</strong>le imprese.Non lo è stata con le ASI e conle ZIR e non lo sarà qualunquecosa si decida di farne per il futuro,come ben dimostra il teatroal quale stiamo assistendo. In talsenso, la proposta elaborata dall’AssessoreRau, pur perfettibile,individua un percorso che, oltread inserirsi nel più ampio progettodi <strong>del</strong>ega di funzioni alleProvince ed ai Comuni, rendepossibile una gestione dei servizipiù moderna, gettando le basiper un rafforzamento di quellacollaborazione pubblico-privatasempre auspicata e necessaria.Al contempo si riattribuisconoai Comuni le funzioni ed i compitidi loro specifica competenzasulla gestione <strong>del</strong> proprio territorio,inquadrando la promozionee lo sviluppo <strong>del</strong>le aree suimercati all’interno di un quadropianificatorio di livello regionalee provinciale. Forse non sarà ilfuturo, ma sicuramente è un presentemeno oscuro di quello nelquale molti vorrebbero far viverele nostre imprese.LE CAMERE DI COMMERCIOE I CONSORZI INDUSTRIALILe Camere di Commercio<strong>del</strong>la Sardegna aspettanocon fiducia di essere coinvoltenella discussione suqualsiasi progetto di riforma<strong>del</strong> sistema dei Consorzi industriali.“Come Presidente<strong>del</strong>l’Unioneregionale <strong>del</strong>le Camere diCommercio, ha dichiarato ilPresidente <strong>del</strong>la Camera diCagliari Romano Mambrini,confermo la disponibilità adun confronto serio e costruttivocon la Giunta e il Consiglio<strong>del</strong>la Regione Sardegna”.“L’Unioncamere regionaleapprezza e condivide leperplessità manifestate neigiorni scorsi dai Democraticidi Sinistra sull’ipotesi discioglimento dei Consorzi,ha detto Mambrini. Facciamonostre anche le proposteper un urgente intervento diriforma, in particolare a propositodi alcuni aspetti: laridefinizione <strong>del</strong> ruolo e deipoteri dei Consorzi: la partecipazionesocietaria ristretta agli Entilocali e alle Camere di Commercio;la razionalizzazione<strong>del</strong> sistema con la soppressionedi quei Consorzi cheavessero esaurito la propriafunzione”.“Voglio ricordare fra l’altro,ha concluso il PresidenteMambrini, che nell’ipotesi discioglimento dovrebbe esserechiarita la destinazione <strong>del</strong>patrimonio dei Consorzi. LeCamere di Commercio<strong>del</strong>la Sardegna, in qualità disoci fondatori, non potrannomai accettare soluzioni cheprevedano un sostanzialeesproprio dei beni”.IGLESIASMARIO ANGIOY PRESIDENTE ZIRMario AngioyMario Angioy è il nuovoPresidente <strong>del</strong>la Zir, ZonaIndustriale d’Interesse Regionaleche sorge in località“Sa Stoia” di Iglesias.La sua elezione è avvenutaa seguito <strong>del</strong>la rinuncia all’incaricoda parte <strong>del</strong> Consigliereregionale, nonchéSegretario <strong>del</strong>l’UDC sarda,Giorgio Oppi. Mario Angioygià ricopriva la carica divice Presidente <strong>del</strong>l’organismoconsortile.

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