TUTTI CONTRO PORTOVESME srl - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

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18Gazzetta del Sulcisn°319 del 10 Luglio 2005Realtà LocaleIl Comune di Carbonia è una dellerealtà sarde ad aver ottenuto l’assegnazionedei fondi del Ministerodell’Ambiente per il nuovostrumento di crescita collettiva:un passo importante per la comunitàdi Carbonia. Con l’avvio diAgenda 21 Locale “Lo svilupposostenibile dopo il carbone” perlo sviluppo sostenibile della cittàsi è raccolta una sfida importante,cui sono tutti chiamati a concorrere,amministratori, associazioni,imprenditori, tecnici, esperti, studenti,casalinghe.Agenda 21 Locale vuole stimolarela capacità di mettersi in giocodi un territorio, di analizzare e superaretutti gli ostacoli che si oppongonoalla crescita economicae sociale , riuscendo a suscitareidee, progetti, temi di svilupposostenibile da condividere con glialtri soggetti dell’azione.Non è certo cosa semplice, ma laforza di Agenda 21 Locale è lacapacità di far diventare tutte lequalità di chi compone la comunitàlocale strumenti comuni perraggiungere gli obiettivi.LO SVILUPPO SOSTENIBILEPer sviluppo sostenibile s’intendeuno sviluppo che risponda allenecessità del presente senza comprometterela capacità delle generazionifuture di soddisfare le proprieesigenze (Brundtland, WorldCommission on Environment andDevelopment.1987).Pertanto s’intende un miglioramentodella qualità della vita, senzaeccedere la capacità di caricodegli ecosistemi alla base (WorldConservation Union, UN EnvironmentProgramme and WorldWide Fund for Nature, 1991).AGENDA 21 LOCALE“L’Agenda 21 Locale è essenzialmenteun processo strategicoper incoraggiare e controllarelo sviluppo sostenibile. L’allestimento,la gestione e l’attuazionedi questo processo necessitano ditutte le capacità e gli strumenti dicui possono disporre un’autoritàlocale e la sua collettività.” (D.G.CARBONIALO SVILUPPO SOSTENIBILE DOPO IL CARBONEL’OBIETTIVO DELL’AGENDA 21 LOCALEXI Environment, 1996).Durante la Conferenza delle NazioniUnite, svoltasi a Rio de Janeironel 1992 con la partecipazionedi 180 nazioni, venne individuatoin Agenda 21 lo strumento operativoper perseguire lo svilupposostenibile nel 21° secolo.L’ Agenda 21 è un documento,meglio definito come programmad’azioni, che elenca, proprio comein un’agenda, le cose da fare nelventunesimo secolo per favorirelo sviluppo sostenibile, ovveropolitiche, strategie e azioni che ipaesi firmatari si impegnerannoad attuare affinché la gestione dellerisorse sia più efficiente e la distribuzionedelle stesse più equa.Nel capitolo 28 della Sezione 3del documento Agenda 21, vieneaffrontato il ruolo dell’ente locale:dal momento che molti dei problemie delle strategie delineatein Agenda 21 hanno origine dalleattività locali, la partecipazione ela cooperazione delle autorità localisarà un fattore determinantenel perseguimento degli obiettividi Agenda 21.Una volta assunto l’impegnoformale di avviare il processo,l’autorità locale deve innanzituttoIgnazio Cuccu - AssessoreDa mezzo di duro lavoro a occasioneludico-sportiva. Può essere riassuntacosì l’evoluzione subita dalla cosiddetta“vela latina” che, proprio in Sardegnasta conoscendo un vertiginosointeresse tra gli amanti “dell’andareper mare”. Ad onor del vero, non sitratta di agili e sofisticate imbarcazioni,armate e di proprietà dei più facoltosiuomini d’affari del momento, abituatia solcare mari ed oceani sfidando persinotempeste, più o meno in solitaria.La “vela latina”, presumibilmente natanel bacino mediterraneo e che affondala sua storia in circa 3000 anni di vitamarinara, aveva una sua caratteristica:armata di remi con l’alternativa di alberie vela, aveva uno scafo pesante inlegno e serviva per la pesca di piccolocabotaggio e per trasporti di derrate.Sostanzialmente si trattava di un armoda lavoro e da trasporto di cui si hannodocumenti e tracce un po’ in tutto ilMediterraneo.Tuttavia da qualche tempo a questaparte, ma soprattutto in Sardegna, la“vela latina” è diventata imbarcazioneda regata. Proprio per conoscere lastoria di quest’imbarcazione e capirel’evoluzione che nei secoli ha subito, ilComune di Carloforte ha promosso uninteressante convegno (“La vela latinadalle remote origini alle regate odierne”)sull’evoluzione delle tipologienavali lungo le rotte del bacino mediterraneo.Al convegno, moderatoreSalvatore Ventura ed egregiamentecoordinato dall’Assessore comunaledella Cultura Luz Elena Castano,sono stati invitati, in qualità di relatori,illustri studiosi ed esperti dellamateria che non ha mancato di stimolarel’interesse degli appassionati,arrivati anche dal Nord Sardegna purdi conoscere qualche pagina in più diquest’imbarcazione cui si deve buonaparte della marineria isolana.I relatori sono stati: Edoardo Riccardistudioso di archeologia subacquea (Ilrelativo R8 X secolo d.C. del porto diOlbia), Piero Dell’Amico UniversitàLa Sapienza di Roma (Alcune considerazionisull’origine, l’evoluzione ela diffusione della vela latina), PierangeloCampodonico Direttore GalataMuseo del Mare di Genova (Vele latinesulle galee. La ricostruzione dellaGalea Genovese del XVII sec. AlGalata Museo del Mare di Genova),Giovanni Pannella Giornalista e scrittore(La vela latina: un’opportunitàper la costruzione dell’immagine delpatrimonio marittimo italiano), LucaLo Basso (I finanziamenti alla cantieristicaligure nei secoli XVII e XVIIIcarati e cambi marittimi), Emilio PaniPresidente Parco Geominerario StoricoAmbientale della Sardigna (La funzionedella Bilancella con l’attività mineraria),Furio Cicciliot Studioso ( Lavela latina), Sergio Spina Giornalista escrittore (Rilievo d’imbarcazioni tradizionalie loro disegno finalizzato allarealizzazione di una replica), Enzo DePasquale (Il gozzo sorrentino), ToninoSanna Maestro d’ascia (Studio sullapossibilità di una replica di battellocarlofortino sui disegni originali delprimo ‘900 di Pasquale Bigio 1870-1956), Giampiero Pinna FondazionePozzo Sella (Sulla rotta dei minerali),Giovanni Del Rio Studioso marineriaalgherese (La spagnoletta di Alghero),Pietro Berti (Appunti per un repertoriodella vela latina italiana), GabriellaMondardini Morelli Antropologa CulturaleUniversità Sassari (Le barchenella cultura del mare), Antonella Baghino(La famiglia Baghino, maestrivelai di Carloforte).Tra tutti gli interventi, assai dotti eCarloforte - Convegno “vela Latina”Recupero delle strutture esistenti e del paesaggionaturaleProduzioni tipiche e circuiti di commercializzazionePatrimonio culturale e paesaggioverificare l’opportunità di istituireun forum ambientale per consentirela più ampia partecipazionepubblica alle diverse fasi di definizione,attuazione, valutazione erevisione del piano di azione ambientale.Il Forum dovrebbe riunire rappresentantidi tutti i settori dellacomunità locale: cittadini, forzepolitiche e sindacali, amministrazioni,organizzazioni non governative,associazioni ambientaliste,agenzie di protezione ambientale,imprenditori, commercianti, studenti,altri livelli di governo localee regionale.Partecipare ad Agenda 21 Locale“Lo sviluppo sostenibile dopo ilcarbone” è una libera scelta dettatada motivazioni personali e digruppo. Vi si può aderire singolarmenteo attraverso associazioni,consorzi, cooperative, circoli eclub. I luoghi degli incontri sonoaperti alle esigenze, alle idee, alleelaborazioni che avverranno neldibattito. In confronto dovrà esseresempre pubblico, organizzatoper tavoli tematici che affronterannoproblematiche specificheindividuate in assemblea generale,in incontri plenari che costituirannomomenti di confronto generalesui lavori dei singoli gruppi dilavoro.Il progetto può essere consideratocon carattere territoriale, sociale eculturale locale inserito in un contestonazionale, europeo e internazionale,capace di avviare unanuova fase di programmazionedal basso e capace di raggiungerepiù obiettivi:A tal fine saranno promosse su tuttoil territorio le seguenti azioni:AZIONE A.1: Coinvolgimentodegli attori locali attraverso seminaripubblici a partecipazioneaperta, un’indagine territorialesullo stato dell’ambiente conoscitivadi tutte le componenti caratterizzantiil territorio, dei laboratoriambientali didattici rivolti allescuole della città.AZIONE A.2: Costituzione delForum permanente suddiviso inforum plenario e suddivisione ingruppi tematici di lavoro,AZIONE A.3: Redazione del Rapportosullo Stato dell’AmbienteAd oggi è stata avviata la campagnadi informazione e di coinvolgimentodegli attori sociali nelleloro rappresentanze, attraversoincontri preliminari con gli insegnantie i dirigenti scolastici ei diversi attori sociali, nelle lororappresentanze. Si è tenuto unprimo seminario pubblico. Nelcorso delle attività verranno svoltiCARLOFORTELA RISCOPERTA DELL’ANTICA “VELA LATINA”DA IMBARCAZIONE DI LAVORO ALLO SPORTCarbonia - centro urbanoricchi di spunti per gli appassionatidel settore, due sono stati gli aspettistorici che legano Carloforte e la marineriadel Sulcis con la “vela latina”. Ilprimo riguarda il teatro del convegnopromosso dal Comune di Carloforte.Esso non poteva avere miglior sededegli ex “magazzini del minerale”,località Tacca rossa di Carloforte,dove le “bilancelle “ carlofortine (unasorta di “vela latina”) trasportavano ilminerale estratto a Buggerru e dal cuiporto prendeva la via de grandi mercatiinternazionali. Gli ex “magazzini delminerale”, grazie all’intervento finanziariodella Comunità Europea, sonodiventati il “Museo del mare” dell’Isoladi S.Pietro (fase ancora iniziale).Il secondo aspetto importante che hamesso in luce il convegno è stato lostretto rapporto tra l’imbarcazione oggettodei lavori (vela latina) e il mondominerario locale. A proporre questospaccato delle attività marinare e minerariesulcitane della seconda metàdel 19° secolo è stato il Presidentedel Parco Geominerario Storico Ambientaledella Sardegna Emilio Pani.“Il convegno, ha detto il PresidenteEmilio Pani, s’inquadra molto opportunamentecon quanto il Parco GeominerarioStorico Ambientale dovràcercare di rivitalizzare. Il trasporto deiminerali, con le bilancelle carlofortine,ha rappresentato uno spaccato distoria marinara e industriale estrattivasulcitana che ha avuto riflessi internazionali.Il solo pensare che a Carloforteerano presenti “Consoli” dellepiù importanti società minerarie e ditrasporto via mare, dà la dimensione diquale importanza quest’attività avesseper quell’epoca”.“Il convegno, ha aggiunto Dario DianaSegretario nazionale della classe velalatina, aveva la finalità di salvaguardareil patrimonio culturale e storicoLa “vela latina” in Sardegnasi è andata via via caratterizzando,da almeno una decinad’anni, in quel nuovo ruoloche le imbarcazioni hanno assuntocon le regate. “Nell’Isolasono circa 140 le imbarcazioni“vela latina” regolarmentetesserate alla FederazioneVela, ha spiegato DarioDiana Segretario nazionaledella classe Vela Latina. Nelresto d’Italia sono tesserate aquesta classe un’altra ventinad’imbarcazioni. Questo tipod’imbarcazione, originariamenteusata per lavoro (pescae trasporto merci) oggi vieneutilizzata per scopi ludici esportivi, come appunto le regate.In Sardegna esse sonoconcentrate principalmentenel Sulcis (S.Antioco, Calasetta,Portoscuso, Carloforte),Marco Massadella pesca, ma anche quello del lavoroattuato col caricamento e trasportominerali. Ad onor del vero, i battellieriEmilio Paniulteriori seminari pubblici ai qualisaranno invitati a interveniretutti coloro che vogliano portarela loro esperienza di sostenibilitàalla comunità locale. Si è inoltredato avvio all’analisi ambientaleattraverso la predisposizione diun set di indicatori rispondenti aimodelli regionali e nazionali attualmentein uso.Il 14 luglio (salvo modifiche)verrà ufficialmente istituito ilforum civico. Sono invitati apartecipare tutti coloro che sonointeressati al confronto su problematichespecifiche legate allosviluppo del territorio. Attualmentele tematiche individuatesono le seguenti:Analisi del patrimonio edilizio di un certo rilievopresente in alcune località del territorio,proposte di recupero ed usufruibilitàRivalutazione dei prodotti tipici locali, nell’ambitoenograstronomico e proposte di filieredi commercializzazioneAnalisi e riscoperta del patrimonio culturale,archeologico, storico presente nel territorio eproposte di usufruibilitàquindi Alghero, Stintino, Bosa,Porto Torres, La Maddalena,Olbia e qualche unità anche aCagliari”.Intanto c’è da dire che losvilupparsi di questo nuovointeresse della “vela latina”,ha riossigenato la cantieristica(Carloforte e S.Antioco) ela veleria. Qualche cenno dicantiere c’è anche ad Alghero,Bosa, La Maddalena e PortoTorres.“L’interesse verso questogenere di imbarcazione, haspiegato ancora Dario Diana,è alimentato anche dalfatto che ogni anno nell’Isolasi svolga il campionatosardo di “vela latina”, cuiseguono una decina di altreregate promosse dai club.Ciò alimenta l’interesse estimola il settore”di Carloforte non trasportavano solominerali. Sia pure una piccola partedi essi trasportavano a Bosa il saledestinato all’attività casearia dellaPlanaria e dell’entroterra del Marghine.Sulla via del ritorno trasportavanolegname o altre derrate. Altribattellieri, invece, assicuravanoi commerci con Malta, Tunisia e laSicilia”LA “VELA LATINA” IN SARDEGNADario Diana

Realtà LocaleTEULADABAIA DELLE GINESTRE: OVVEROLA FIERA DELL’IDIOZIA AMBIENTALEDa alcuni anni, con l’arrivodelle bella stagione, sono inmolti a riattualizzare lo sconcioambientale creato lungola costa teuladina, dove sorgeil complesso turistico-ricettivodi “Baia delle Ginestre”. Questocomplesso, per un presuntoabuso edilizio iniziale, sudisposizione di un magistrato,è stato in parte demolito. Quellidella demolizione, furonogiorni di grande tensione, inquanto, anche per evitare undanno maggiore all’ambiente,tutti avrebbero preferito che laparte abusiva fosse andata inproprietà o in uso al Comuneod altro ente pubblico, ma maila distruzione che ha portatoTeulada - Baia delle Ginestreenormi danni all’ambiente pergli sversamenti sul terreno deigas dei frigo, dei condizionatorie di altri materiali inquinanti,cui si sono aggiunte le centinaiadi metri cubi di detritimurari che ancora oggi sono lì,accumulati e danno la peggioretestimonianza dell’idiozia ambientale.Il problema del presunto abusoedilizio era stato sollevato dacategorie ambientali che avevanopresentato un espostoalla Procura. In altre parole, laproprietà avrebbe costruito cubaturesuperiori a quanto previstodal progetto approvato.Di qui l’azione giudiziaria, chesi era conclusa, grazie al pilate-Pino Pirassco atteggiamento della localeAmministrazione comunale,con l’ordine di demolizione (inpiena stagione turistica e congli ospiti occupanti i locali) el’accumulo dei detriti che ancorasono lì.Ciò che sconcerta, tuttavia,è che a distanza di tanti anni,quei detriti e materiali di demolizionenon siano stati rimossie costituiscano un eloquentepadiglione della fiera dell’idioziaambientale. Non si capisceperché l’Amministrazione comunale,o chi per essa, non abbiaprovveduto a far rimuoverequello scempio che costituiscela peggiore cartolina turisticadella costa teuladina.UNA MINI “PORTA PORTESE”IN VIA GRAMSCI A CARBONIAElena CossuCarbonia - Compra - Vendita usatoNon ha certamente la dimensionedel noto mercato dell’usatodi Porta Portese a Roma, macostituisce pur sempre un puntofisso di mercatino “compravenditausato”. Si trova in viaGramsci a Carbonia e l’ideal’ha concretizzata Gabriele Balia.Quest’idea è nata (in franchising)esattamente un anno faed oggi, soprattutto per donne egiovanissimi, è già un punto diriferimento per una capatina tral’usato.“Nulla è da buttare, tutto si puòriutilizzare”: questo è il motodi Gabriele Balia che, dopo iprimi mesi di assaggio, apparepiù rinfrancato per l’iniziativaavviata. “Non sarei sincero senon dicessi che manca ancorala mentalità ad affidare l’usatoper la vendita. Molto spesso, hadetto Gabriele Balia, si tengonobuttati in cantina o in soffitta deipezzi che potrebbero, invece, essereancora utili ad altri, i qualisono disposti ad acquistarli”.Nel mercatino di Gabriele Baliaci sono giacconi, abiti, cinture,elettrodomestici ancora funzionanti,pianole, servizi di porcellana,bicchieri di vecchia data,quadri, sculture e tanti altrioggetti di rara preziosità. “Peri veri appassionati di questo genered’oggetti, ha spiegato GabrieleBalia, possiamo spaziareda un catalogo, composto datre dischi in vinile, di canzoni diBing Crosby del 1955; oppure,un faro di treno del 1850. Com’èfacile comprendere, si tratta dicampionario composto da centinaiadi articoli che portano ilcodice di accesso e il prezzo”.Per quanto l’attività del mercatinodi via Gramsci sia di recenteavvio, certamente mancaancora la mentalità di affidareoggetti in disuso che invece potrebberofare la gioia di collezionisti.“Chiunque abbia intenzionedi vendere il suo articolo,può contattarci (0781.691199)e noi verremo a domicilio pervalutare e trasportare il pezzo.Potrebbe essere anche l’occasioneper aprire nuovi varchid’interesse. Quando ci vieneaffidata la merce, che vieneregolarmente inventariata ecodificata, non c’è da pagareniente”.Teulada - Baia delle GinestreSono 38 i ristoranti della provincia diCagliari che possono esporre in vetrinail marchio “Quality Restaurants”.Nel corso di una breve cerimonia allaCamera di Commercio di Cagliarisono stati assegnati gli attestati aglioperatori che hanno superato la selezione.Nell’elenco compaiono 23locali che avevano ottenuto il marchiogià nel 2003 e 15 nuovi nomi:tutti hanno dimostrato di possederei requisiti individuati dall’ISNART(Istituto Nazionale Ricerche Turistiche)per la certificazione di qualità.Nell’elenco sono rappresentatequattro categorie su cinque: “ristorantegourmet” (4 marchi assegnati),“ristorante classico italiano” (4),“ristorante tipico regionale” (26) e“ristorantepizzeria” (4); nessun locale nellacategoria “ristorante internazionale”.Oltre a Cagliari - presente con17 sigle - la lista comprende Pula (4ristoranti), Carloforte e Quartu Sant’Elena(3),Capoterra, Villasimius e Senorbì (2),Barumini, Narcao, Nuxis, Portoscusoe Sant’Antioco (1).Il presidente della Camera di Commercio,Romano Mambrini, nelsalutare gli imprenditori presenti hainsistito sulla necessità di uno sforzocollettivo per un turismo di qualità,ricordando che leadesioni al progetto, una quarantina,su quasi 900 inviti spediti alle aziendedel settore iscritte nei registri camerali,sono obiettivamente poche, per unterritorio che conta molto sullosviluppo turistico. Importante ancheuna maggiore solidarietà all’internodella categoria, ha aggiunto Mambrini,per affrontare e risolvere i problemicomuni.La seconda edizione del progetto“Qualità nella ristorazione” - finanziatodalla Camera di commercio- è stata realizzata dal Centro servizipromozionali per le imprese con ilsupporto tecnico dell’ISNART. NinoFadda, presidente del Centro Servizi,ha spiegato brevemente il processodi certificazione ed ha ricordato cheRistorante - “La Ghinghetta”Gazzetta del Sulcisn°319 del 10 Luglio 200519ATTESTATI DI QUALITA’AI MIGLIORI RISTORANTISEI LOCALI NEL SULCISpresto sarà disponibile l’edizioneaggiornata della guida ai Quality Restaurantsdella provincia di Cagliari.Una parte della tiratura sarà distribuitaai ristoranti e il resto sarà utilizzatodalla Camera di commercio e dalCentro servizi in occasione di eventinazionali e internazionali di promozioneturistica.Più che l’originalità del menù, ilmarchio Quality Restaurants prendein considerazione diversi elementiche contribuiscono a creare l’offertacomplessiva: l’accessibilità e la posizionedel locale, la facciata e l’aspettoesterno, la disponibilità di parcheggi,le aree comuni, l’allestimento del bare della sala ristorante, la cucina, il servizio,la proposta gastronomica, i vinie le bevande presentati, iservizi complementari offerti.Tutti i locali sono stati visitati da unispettore che ha verificato innanzitutto la presenza dei requisiti di baseprevisti dall’ISNART (rispetto dellalegge 626 sull’igiene e la sicurezza;abbigliamentospecifico per il personale; toilette separateuomo/donna; menu stampato;carta dei vini; accettazione carte dicredito e principali sistemi di pagamento;aria condizionata; sistemaHACCP; sale per ifumatori). Le candidature delle impresee le schede tecniche successivamentesono state vagliate da unacommissione di esperti nominatadalla Giunta camerale.Come ha spiegato stamane NancyLaudani, che rappresentava i verticidell’ISNART, il marchio può essereun importante strumento di promozione:sia attraverso strumenti tradizionali,come la Guidanazionale alle strutture di qualità cheviene presentata ogni anno in occasionedella BIT a Milano, sia attraversoi siti Internet (www.10q.it e www.marchiodiqualità.it) che raccolgonoschede einformazioni essenziali su tutti i localiselezionati.

Realtà LocaleTEULADABAIA DELLE GINESTRE: OVVEROLA FIERA DELL’IDIOZIA AMBIENTALEDa alcuni anni, con l’arrivo<strong>del</strong>le bella stagione, sono inmolti a riattualizzare lo sconcioambientale creato lungola costa teuladina, dove sorgeil complesso turistico-ricettivodi “Baia <strong>del</strong>le Ginestre”. Questocomplesso, per un presuntoabuso edilizio iniziale, sudisposizione di un magistrato,è stato in parte demolito. Quelli<strong>del</strong>la demolizione, furonogiorni di grande tensione, inquanto, anche per evitare undanno maggiore all’ambiente,tutti avrebbero preferito che laparte abusiva fosse andata inproprietà o in uso al Comuneod altro ente pubblico, ma maila distruzione che ha portatoTeulada - Baia <strong>del</strong>le Ginestreenormi danni all’ambiente pergli sversamenti sul terreno deigas dei frigo, dei condizionatorie di altri materiali inquinanti,cui si sono aggiunte le centinaiadi metri cubi di detritimurari che ancora oggi sono lì,accumulati e danno la peggioretestimonianza <strong>del</strong>l’idiozia ambientale.Il problema <strong>del</strong> presunto abusoedilizio era stato sollevato dacategorie ambientali che avevanopresentato un espostoalla Procura. In altre parole, laproprietà avrebbe costruito cubaturesuperiori a quanto previstodal progetto approvato.Di qui l’azione giudiziaria, chesi era conclusa, grazie al pilate-Pino Pirassco atteggiamento <strong>del</strong>la localeAmministrazione comunale,con l’ordine di demolizione (inpiena stagione turistica e congli ospiti occupanti i locali) el’accumulo dei detriti che ancorasono lì.Ciò che sconcerta, tuttavia,è che a distanza di tanti anni,quei detriti e materiali di demolizionenon siano stati rimossie costituiscano un eloquentepadiglione <strong>del</strong>la fiera <strong>del</strong>l’idioziaambientale. Non si capisceperché l’Amministrazione comunale,o chi per essa, non abbiaprovveduto a far rimuoverequello scempio che costituiscela peggiore cartolina turistica<strong>del</strong>la costa teuladina.UNA MINI “PORTA PORTESE”IN VIA GRAMSCI A CARBONIAElena CossuCarbonia - Compra - Vendita usatoNon ha certamente la dimensione<strong>del</strong> noto mercato <strong>del</strong>l’usatodi Porta Portese a Roma, macostituisce pur sempre un puntofisso di mercatino “compravenditausato”. Si trova in viaGramsci a Carbonia e l’ideal’ha concretizzata Gabriele Balia.Quest’idea è nata (in franchising)esattamente un anno faed oggi, soprattutto per donne egiovanissimi, è già un punto diriferimento per una capatina tral’usato.“Nulla è da buttare, tutto si puòriutilizzare”: questo è il motodi Gabriele Balia che, dopo iprimi mesi di assaggio, apparepiù rinfrancato per l’iniziativaavviata. “Non sarei sincero senon dicessi che manca ancorala mentalità ad affidare l’usatoper la vendita. Molto spesso, hadetto Gabriele Balia, si tengonobuttati in cantina o in soffitta deipezzi che potrebbero, invece, essereancora utili ad altri, i qualisono disposti ad acquistarli”.Nel mercatino di Gabriele Baliaci sono giacconi, abiti, cinture,elettrodomestici ancora funzionanti,pianole, servizi di porcellana,bicchieri di vecchia data,quadri, sculture e tanti altrioggetti di rara preziosità. “Peri veri appassionati di questo genered’oggetti, ha spiegato GabrieleBalia, possiamo spaziareda un catalogo, composto datre dischi in vinile, di canzoni diBing Crosby <strong>del</strong> 1955; oppure,un faro di treno <strong>del</strong> 1850. Com’èfacile comprendere, si tratta dicampionario composto da centinaiadi articoli che portano ilcodice di accesso e il prezzo”.Per quanto l’attività <strong>del</strong> mercatinodi via Gramsci sia di recenteavvio, certamente mancaancora la mentalità di affidareoggetti in disuso che invece potrebberofare la gioia di collezionisti.“Chiunque abbia intenzionedi vendere il suo articolo,può contattarci (0781.691199)e noi verremo a domicilio pervalutare e trasportare il pezzo.Potrebbe essere anche l’occasioneper aprire nuovi varchid’interesse. Quando ci vieneaffidata la merce, che vieneregolarmente inventariata ecodificata, non c’è da pagareniente”.Teulada - Baia <strong>del</strong>le GinestreSono 38 i ristoranti <strong>del</strong>la provincia diCagliari che possono esporre in vetrinail marchio “Quality Restaurants”.Nel corso di una breve cerimonia allaCamera di Commercio di Cagliarisono stati assegnati gli attestati aglioperatori che hanno superato la selezione.Nell’elenco compaiono 23locali che avevano ottenuto il marchiogià nel 2003 e 15 nuovi nomi:tutti hanno dimostrato di possederei requisiti individuati dall’ISNART(Istituto Nazionale Ricerche Turistiche)per la certificazione di qualità.Nell’elenco sono rappresentatequattro categorie su cinque: “ristorantegourmet” (4 marchi assegnati),“ristorante classico italiano” (4),“ristorante tipico regionale” (26) e“ristorantepizzeria” (4); nessun locale nellacategoria “ristorante internazionale”.Oltre a Cagliari - presente con17 sigle - la lista comprende Pula (4ristoranti), Carloforte e Quartu Sant’Elena(3),Capoterra, Villasimius e Senorbì (2),Barumini, Narcao, Nuxis, Portoscusoe Sant’Antioco (1).Il presidente <strong>del</strong>la Camera di Commercio,Romano Mambrini, nelsalutare gli imprenditori presenti hainsistito sulla necessità di uno sforzocollettivo per un turismo di qualità,ricordando che leadesioni al progetto, una quarantina,su quasi 900 inviti spediti alle aziende<strong>del</strong> settore iscritte nei registri camerali,sono obiettivamente poche, per unterritorio che conta molto sullosviluppo turistico. Importante ancheuna maggiore solidarietà all’interno<strong>del</strong>la categoria, ha aggiunto Mambrini,per affrontare e risolvere i problemicomuni.La seconda edizione <strong>del</strong> progetto“Qualità nella ristorazione” - finanziatodalla Camera di commercio- è stata realizzata dal Centro servizipromozionali per le imprese con ilsupporto tecnico <strong>del</strong>l’ISNART. NinoFadda, presidente <strong>del</strong> Centro Servizi,ha spiegato brevemente il processodi certificazione ed ha ricordato cheRistorante - “La Ghinghetta”<strong>Gazzetta</strong> <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong>n°319 <strong>del</strong> 10 Luglio 200519ATTESTATI DI QUALITA’AI MIGLIORI RISTORANTISEI LOCALI NEL SULCISpresto sarà disponibile l’edizioneaggiornata <strong>del</strong>la guida ai Quality Restaurants<strong>del</strong>la provincia di Cagliari.Una parte <strong>del</strong>la tiratura sarà distribuitaai ristoranti e il resto sarà utilizzatodalla Camera di commercio e dalCentro servizi in occasione di eventinazionali e internazionali di promozioneturistica.Più che l’originalità <strong>del</strong> menù, ilmarchio Quality Restaurants prendein considerazione diversi elementiche contribuiscono a creare l’offertacomplessiva: l’accessibilità e la posizione<strong>del</strong> locale, la facciata e l’aspettoesterno, la disponibilità di parcheggi,le aree comuni, l’allestimento <strong>del</strong> bare <strong>del</strong>la sala ristorante, la cucina, il servizio,la proposta gastronomica, i vinie le bevande presentati, iservizi complementari offerti.Tutti i locali sono stati visitati da unispettore che ha verificato innanzitutto la presenza dei requisiti di baseprevisti dall’ISNART (rispetto <strong>del</strong>lalegge 626 sull’igiene e la sicurezza;abbigliamentospecifico per il personale; toilette separateuomo/donna; menu stampato;carta dei vini; accettazione carte dicredito e principali sistemi di pagamento;aria condizionata; sistemaHACCP; sale per ifumatori). Le candidature <strong>del</strong>le impresee le schede tecniche successivamentesono state vagliate da unacommissione di esperti nominatadalla Giunta camerale.Come ha spiegato stamane NancyLaudani, che rappresentava i vertici<strong>del</strong>l’ISNART, il marchio può essereun importante strumento di promozione:sia attraverso strumenti tradizionali,come la Guidanazionale alle strutture di qualità cheviene presentata ogni anno in occasione<strong>del</strong>la BIT a Milano, sia attraversoi siti Internet (www.10q.it e www.marchiodiqualità.it) che raccolgonoschede einformazioni essenziali su tutti i localiselezionati.

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