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TUTTI CONTRO PORTOVESME srl - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

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18<strong>Gazzetta</strong> <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong>n°319 <strong>del</strong> 10 Luglio 2005Realtà LocaleIl Comune di Carbonia è una <strong>del</strong>lerealtà sarde ad aver ottenuto l’assegnazionedei fondi <strong>del</strong> Ministero<strong>del</strong>l’Ambiente per il nuovostrumento di crescita collettiva:un passo importante per la comunitàdi Carbonia. Con l’avvio diAgenda 21 Locale “Lo svilupposostenibile dopo il carbone” perlo sviluppo sostenibile <strong>del</strong>la cittàsi è raccolta una sfida importante,cui sono tutti chiamati a concorrere,amministratori, associazioni,imprenditori, tecnici, esperti, studenti,casalinghe.Agenda 21 Locale vuole stimolarela capacità di mettersi in giocodi un territorio, di analizzare e superaretutti gli ostacoli che si oppongonoalla crescita economicae sociale , riuscendo a suscitareidee, progetti, temi di svilupposostenibile da condividere con glialtri soggetti <strong>del</strong>l’azione.Non è certo cosa semplice, ma laforza di Agenda 21 Locale è lacapacità di far diventare tutte lequalità di chi compone la comunitàlocale strumenti comuni perraggiungere gli obiettivi.LO SVILUPPO SOSTENIBILEPer sviluppo sostenibile s’intendeuno sviluppo che risponda allenecessità <strong>del</strong> presente senza comprometterela capacità <strong>del</strong>le generazionifuture di soddisfare le proprieesigenze (Brundtland, WorldCommission on Environment andDevelopment.1987).Pertanto s’intende un miglioramento<strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>la vita, senzaeccedere la capacità di caricodegli ecosistemi alla base (WorldConservation Union, UN EnvironmentProgramme and WorldWide Fund for Nature, 1991).AGENDA 21 LOCALE“L’Agenda 21 Locale è essenzialmenteun processo strategicoper incoraggiare e controllarelo sviluppo sostenibile. L’allestimento,la gestione e l’attuazionedi questo processo necessitano ditutte le capacità e gli strumenti dicui possono disporre un’autoritàlocale e la sua collettività.” (D.G.CARBONIALO SVILUPPO SOSTENIBILE DOPO IL CARBONEL’OBIETTIVO DELL’AGENDA 21 LOCALEXI Environment, 1996).Durante la Conferenza <strong>del</strong>le NazioniUnite, svoltasi a Rio de Janeironel 1992 con la partecipazionedi 180 nazioni, venne individuatoin Agenda 21 lo strumento operativoper perseguire lo svilupposostenibile nel 21° secolo.L’ Agenda 21 è un documento,meglio definito come programmad’azioni, che elenca, proprio comein un’agenda, le cose da fare nelventunesimo secolo per favorirelo sviluppo sostenibile, ovveropolitiche, strategie e azioni che ipaesi firmatari si impegnerannoad attuare affinché la gestione <strong>del</strong>lerisorse sia più efficiente e la distribuzione<strong>del</strong>le stesse più equa.Nel capitolo 28 <strong>del</strong>la Sezione 3<strong>del</strong> documento Agenda 21, vieneaffrontato il ruolo <strong>del</strong>l’ente locale:dal momento che molti dei problemie <strong>del</strong>le strategie <strong>del</strong>ineatein Agenda 21 hanno origine dalleattività locali, la partecipazione ela cooperazione <strong>del</strong>le autorità localisarà un fattore determinantenel perseguimento degli obiettividi Agenda 21.Una volta assunto l’impegnoformale di avviare il processo,l’autorità locale deve innanzituttoIgnazio Cuccu - AssessoreDa mezzo di duro lavoro a occasioneludico-sportiva. Può essere riassuntacosì l’evoluzione subita dalla cosiddetta“vela latina” che, proprio in Sardegnasta conoscendo un vertiginosointeresse tra gli amanti “<strong>del</strong>l’andareper mare”. Ad onor <strong>del</strong> vero, non sitratta di agili e sofisticate imbarcazioni,armate e di proprietà dei più facoltosiuomini d’affari <strong>del</strong> momento, abituatia solcare mari ed oceani sfidando persinotempeste, più o meno in solitaria.La “vela latina”, presumibilmente natanel bacino mediterraneo e che affondala sua storia in circa 3000 anni di vitamarinara, aveva una sua caratteristica:armata di remi con l’alternativa di alberie vela, aveva uno scafo pesante inlegno e serviva per la pesca di piccolocabotaggio e per trasporti di derrate.Sostanzialmente si trattava di un armoda lavoro e da trasporto di cui si hannodocumenti e tracce un po’ in tutto ilMediterraneo.Tuttavia da qualche tempo a questaparte, ma soprattutto in Sardegna, la“vela latina” è diventata imbarcazioneda regata. Proprio per conoscere lastoria di quest’imbarcazione e capirel’evoluzione che nei secoli ha subito, ilComune di Carloforte ha promosso uninteressante convegno (“La vela latinadalle remote origini alle regate odierne”)sull’evoluzione <strong>del</strong>le tipologienavali lungo le rotte <strong>del</strong> bacino mediterraneo.Al convegno, moderatoreSalvatore Ventura ed egregiamentecoordinato dall’Assessore comunale<strong>del</strong>la Cultura Luz Elena Castano,sono stati invitati, in qualità di relatori,illustri studiosi ed esperti <strong>del</strong>lamateria che non ha mancato di stimolarel’interesse degli appassionati,arrivati anche dal Nord Sardegna purdi conoscere qualche pagina in più diquest’imbarcazione cui si deve buonaparte <strong>del</strong>la marineria isolana.I relatori sono stati: Edoardo Riccardistudioso di archeologia subacquea (Ilrelativo R8 X secolo d.C. <strong>del</strong> porto diOlbia), Piero Dell’Amico UniversitàLa Sapienza di Roma (Alcune considerazionisull’origine, l’evoluzione ela diffusione <strong>del</strong>la vela latina), PierangeloCampodonico Direttore GalataMuseo <strong>del</strong> Mare di Genova (Vele latinesulle galee. La ricostruzione <strong>del</strong>laGalea Genovese <strong>del</strong> XVII sec. AlGalata Museo <strong>del</strong> Mare di Genova),Giovanni Pannella Giornalista e scrittore(La vela latina: un’opportunitàper la costruzione <strong>del</strong>l’immagine <strong>del</strong>patrimonio marittimo italiano), LucaLo Basso (I finanziamenti alla cantieristicaligure nei secoli XVII e XVIIIcarati e cambi marittimi), Emilio PaniPresidente Parco Geominerario StoricoAmbientale <strong>del</strong>la Sardigna (La funzione<strong>del</strong>la Bilancella con l’attività mineraria),Furio Cicciliot Studioso ( Lavela latina), Sergio Spina Giornalista escrittore (Rilievo d’imbarcazioni tradizionalie loro disegno finalizzato allarealizzazione di una replica), Enzo DePasquale (Il gozzo sorrentino), ToninoSanna Maestro d’ascia (Studio sullapossibilità di una replica di battellocarlofortino sui disegni originali <strong>del</strong>primo ‘900 di Pasquale Bigio 1870-1956), Giampiero Pinna FondazionePozzo Sella (Sulla rotta dei minerali),Giovanni Del Rio Studioso marineriaalgherese (La spagnoletta di Alghero),Pietro Berti (Appunti per un repertorio<strong>del</strong>la vela latina italiana), GabriellaMondardini Morelli Antropologa CulturaleUniversità Sassari (Le barchenella cultura <strong>del</strong> mare), Antonella Baghino(La famiglia Baghino, maestrivelai di Carloforte).Tra tutti gli interventi, assai dotti eCarloforte - Convegno “vela Latina”Recupero <strong>del</strong>le strutture esistenti e <strong>del</strong> paesaggionaturaleProduzioni tipiche e circuiti di commercializzazionePatrimonio culturale e paesaggioverificare l’opportunità di istituireun forum ambientale per consentirela più ampia partecipazionepubblica alle diverse fasi di definizione,attuazione, valutazione erevisione <strong>del</strong> piano di azione ambientale.Il Forum dovrebbe riunire rappresentantidi tutti i settori <strong>del</strong>lacomunità locale: cittadini, forzepolitiche e sindacali, amministrazioni,organizzazioni non governative,associazioni ambientaliste,agenzie di protezione ambientale,imprenditori, commercianti, studenti,altri livelli di governo localee regionale.Partecipare ad Agenda 21 Locale“Lo sviluppo sostenibile dopo ilcarbone” è una libera scelta dettatada motivazioni personali e digruppo. Vi si può aderire singolarmenteo attraverso associazioni,consorzi, cooperative, circoli eclub. I luoghi degli incontri sonoaperti alle esigenze, alle idee, alleelaborazioni che avverranno neldibattito. In confronto dovrà esseresempre pubblico, organizzatoper tavoli tematici che affronterannoproblematiche specificheindividuate in assemblea generale,in incontri plenari che costituirannomomenti di confronto generalesui lavori dei singoli gruppi dilavoro.Il progetto può essere consideratocon carattere territoriale, sociale eculturale locale inserito in un contestonazionale, europeo e internazionale,capace di avviare unanuova fase di programmazionedal basso e capace di raggiungerepiù obiettivi:A tal fine saranno promosse su tuttoil territorio le seguenti azioni:AZIONE A.1: Coinvolgimentodegli attori locali attraverso seminaripubblici a partecipazioneaperta, un’indagine territorialesullo stato <strong>del</strong>l’ambiente conoscitivadi tutte le componenti caratterizzantiil territorio, dei laboratoriambientali didattici rivolti allescuole <strong>del</strong>la città.AZIONE A.2: Costituzione <strong>del</strong>Forum permanente suddiviso inforum plenario e suddivisione ingruppi tematici di lavoro,AZIONE A.3: Redazione <strong>del</strong> Rapportosullo Stato <strong>del</strong>l’AmbienteAd oggi è stata avviata la campagnadi informazione e di coinvolgimentodegli attori sociali nelleloro rappresentanze, attraversoincontri preliminari con gli insegnantie i dirigenti scolastici ei diversi attori sociali, nelle lororappresentanze. Si è tenuto unprimo seminario pubblico. Nelcorso <strong>del</strong>le attività verranno svoltiCARLOFORTELA RISCOPERTA DELL’ANTICA “VELA LATINA”DA IMBARCAZIONE DI LAVORO ALLO SPORTCarbonia - centro urbanoricchi di spunti per gli appassionati<strong>del</strong> settore, due sono stati gli aspettistorici che legano Carloforte e la marineria<strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong> con la “vela latina”. Ilprimo riguarda il teatro <strong>del</strong> convegnopromosso dal Comune di Carloforte.Esso non poteva avere miglior sededegli ex “magazzini <strong>del</strong> minerale”,località Tacca rossa di Carloforte,dove le “bilancelle “ carlofortine (unasorta di “vela latina”) trasportavano ilminerale estratto a Buggerru e dal cuiporto prendeva la via de grandi mercatiinternazionali. Gli ex “magazzini <strong>del</strong>minerale”, grazie all’intervento finanziario<strong>del</strong>la Comunità Europea, sonodiventati il “Museo <strong>del</strong> mare” <strong>del</strong>l’Isoladi S.Pietro (fase ancora iniziale).Il secondo aspetto importante che hamesso in luce il convegno è stato lostretto rapporto tra l’imbarcazione oggettodei lavori (vela latina) e il mondominerario locale. A proporre questospaccato <strong>del</strong>le attività marinare e minerariesulcitane <strong>del</strong>la seconda metà<strong>del</strong> 19° secolo è stato il Presidente<strong>del</strong> Parco Geominerario Storico Ambientale<strong>del</strong>la Sardegna Emilio Pani.“Il convegno, ha detto il PresidenteEmilio Pani, s’inquadra molto opportunamentecon quanto il Parco GeominerarioStorico Ambientale dovràcercare di rivitalizzare. Il trasporto deiminerali, con le bilancelle carlofortine,ha rappresentato uno spaccato distoria marinara e industriale estrattivasulcitana che ha avuto riflessi internazionali.Il solo pensare che a Carloforteerano presenti “Consoli” <strong>del</strong>lepiù importanti società minerarie e ditrasporto via mare, dà la dimensione diquale importanza quest’attività avesseper quell’epoca”.“Il convegno, ha aggiunto Dario DianaSegretario nazionale <strong>del</strong>la classe velalatina, aveva la finalità di salvaguardareil patrimonio culturale e storicoLa “vela latina” in Sardegnasi è andata via via caratterizzando,da almeno una decinad’anni, in quel nuovo ruoloche le imbarcazioni hanno assuntocon le regate. “Nell’Isolasono circa 140 le imbarcazioni“vela latina” regolarmentetesserate alla FederazioneVela, ha spiegato DarioDiana Segretario nazionale<strong>del</strong>la classe Vela Latina. Nelresto d’Italia sono tesserate aquesta classe un’altra ventinad’imbarcazioni. Questo tipod’imbarcazione, originariamenteusata per lavoro (pescae trasporto merci) oggi vieneutilizzata per scopi ludici esportivi, come appunto le regate.In Sardegna esse sonoconcentrate principalmentenel <strong>Sulcis</strong> (S.Antioco, Calasetta,Portoscuso, Carloforte),Marco Massa<strong>del</strong>la pesca, ma anche quello <strong>del</strong> lavoroattuato col caricamento e trasportominerali. Ad onor <strong>del</strong> vero, i battellieriEmilio Paniulteriori seminari pubblici ai qualisaranno invitati a interveniretutti coloro che vogliano portarela loro esperienza di sostenibilitàalla comunità locale. Si è inoltredato avvio all’analisi ambientaleattraverso la predisposizione diun set di indicatori rispondenti aimo<strong>del</strong>li regionali e nazionali attualmentein uso.Il 14 luglio (salvo modifiche)verrà ufficialmente istituito ilforum civico. Sono invitati apartecipare tutti coloro che sonointeressati al confronto su problematichespecifiche legate allosviluppo <strong>del</strong> territorio. Attualmentele tematiche individuatesono le seguenti:Analisi <strong>del</strong> patrimonio edilizio di un certo rilievopresente in alcune località <strong>del</strong> territorio,proposte di recupero ed usufruibilitàRivalutazione dei prodotti tipici locali, nell’ambitoenograstronomico e proposte di filieredi commercializzazioneAnalisi e riscoperta <strong>del</strong> patrimonio culturale,archeologico, storico presente nel territorio eproposte di usufruibilitàquindi Alghero, Stintino, Bosa,Porto Torres, La Maddalena,Olbia e qualche unità anche aCagliari”.Intanto c’è da dire che losvilupparsi di questo nuovointeresse <strong>del</strong>la “vela latina”,ha riossigenato la cantieristica(Carloforte e S.Antioco) ela veleria. Qualche cenno dicantiere c’è anche ad Alghero,Bosa, La Maddalena e PortoTorres.“L’interesse verso questogenere di imbarcazione, haspiegato ancora Dario Diana,è alimentato anche dalfatto che ogni anno nell’Isolasi svolga il campionatosardo di “vela latina”, cuiseguono una decina di altreregate promosse dai club.Ciò alimenta l’interesse estimola il settore”di Carloforte non trasportavano solominerali. Sia pure una piccola partedi essi trasportavano a Bosa il saledestinato all’attività casearia <strong>del</strong>laPlanaria e <strong>del</strong>l’entroterra <strong>del</strong> Marghine.Sulla via <strong>del</strong> ritorno trasportavanolegname o altre derrate. Altribattellieri, invece, assicuravanoi commerci con Malta, Tunisia e laSicilia”LA “VELA LATINA” IN SARDEGNADario Diana

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