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TUTTI CONTRO PORTOVESME srl - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

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Realtà Locale<strong>Gazzetta</strong> <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong>n°319 <strong>del</strong> 10 Luglio 200515DIBATTITONON <strong>TUTTI</strong> SONO <strong>CONTRO</strong> LE SERVITU’ MILITARILe parole pronunciate dal Sindacodi Perdasdefogu, di non essere d’accordoa rallentare l’attività militarenei poligoni <strong>del</strong>la zona, sono stateun chiaro segno che la pubblicaopinione sarda non è tutta contro ipresidi militari sparsi nell’Isola, impropriamentee volutamente definiti“servitù”. Ovunque nel mondo,compreso il territorio <strong>del</strong>la Penisolaitalica, lo spazio militare costituisceun potenziale positivo che vienedifeso, sia pure con dei protocolliperiodici d’aggiornamento rispettoalle mutate condizioni e programmi.In Sardegna, negli ultimi tempi, lecosiddette “servitù militari” sonoritornate prepotentemente all’attenzione,per il persistente atteggiamentoassunto da certe marinerieche rivendicano indennizzi per iperiodi d’esercitazione durante laquale la pesca viene interdetta indeterminati tratti di mare. Quasiche quei tratti fossero diventatidi proprietà privata. La risposta aquesta tesi l’hanno data i pescatoridi S.Antioco i quali hanno rivendicatopari trattamento alle marineriedi Teulada e S.Anna Arresi perchéanch’essi, quando lo spazio è liberoda esercitazioni, esercitano la pescanello stesso mare.Sta di fatto che tutta la “querelle”impostata dai pescatori è servita incampo politico per tentare di smantellarebasi o presidi militari perché“condizionerebbero lo sviluppoeconomico <strong>del</strong>la Sardegna”.Tutto ciò appare quanto meno discutibile,perché se nell’Isola cisono zone preservate e protette, edancora non invase da colate di cemento,queste sono proprio le zonemilitari, compreso il tratto <strong>del</strong> Comunedi Teulada.Ma il problema, trattato in questamaniera, potrebbe mantenersi nellalimitatezza, come è rimasto finorae come certi ambienti politici (antimilitarie pseudo ambientalisti)continuano a valutare.Guardando con realismo i presidimilitari oggi esistenti nell’Isola c’èda convenire che essi, nel tempo,sono diventati anche base occupativaper migliaia di civili Sardi (senzaPino Pirasstellette). Inoltre, ogni anno nell’Isolal’Amministrazione militarespende, per servizi ed approvvigionamenti,centinaia di milioni dieuro che altrimenti non ricadrebberonell’economia isolana. Se poi aqueste considerazioni si aggiungesseroi redditi che i militari (migliaiasono sardi) percepiscono, appare intutta evidenza che certe “guerre diparole” sono perdenti di fronte alle“guerre simulate” praticate nei poligonimilitari sardi.Anni fa, quando nel Nord Italiasi registrò la crisi <strong>del</strong> provolone,venne trovato un aiuto a questoformaggio, inserendolo, una voltala settimana, nella dieta dei militariitaliani. Addirittura, inizialmente, imilitari <strong>del</strong>la Sardegna consumavanoil provolone proveniente dalConsorzio <strong>del</strong> Nord Italia, mentread Arborea si produceva il migliorformaggio di quel tipo. Dopo lunghebattaglie, in Sardegna trovòspazio, nella dieta militare, il provoloneprodotto ad Arborea.L’esempio è stato fatto per allargareil ragionamento. Perché, anzichéCOMMISSIONE REGIONALE AGRICOLTURAE CONSORZIO BONIFICA BASSO SULCISLa difficile situazione finanziaria<strong>del</strong> Consorzio di Bonifica <strong>del</strong> Basso<strong>Sulcis</strong>, dallo scorso settembre gestitodai “consorziati” dopo undici annidi “commissariamento”, è stata esaminata,ed approfondita, dalla CommissioneAgricoltura ed Ambiente<strong>del</strong> Consiglio regionale, presieduta daAlberto Sanna. Nel corso di una lungaaudizione, i rappresentanti <strong>del</strong> Consorziodi Bonifica (il presidente Lai, ildirettore Vacca ed il sindaco revisoreGibillini), dopo una rapida illustrazione<strong>del</strong>la attuale situazione finanziaria,hanno sollecitato iniziative concrete,immediate, per permettere anche al“Basso <strong>Sulcis</strong>” di svolgere il suo importanteruolo nel comparto agricoloisolano.I consorzi di bonifica, come hanno anchericordato i consiglieri Fe<strong>del</strong>e Sanciu,Paolo Terzo Sanna ed AntonioCalledda, hanno il compito non solodi distribuire l’acqua necessaria alleproduzioni agricole, ma anche quellodi provvedere alla bonifica ed alladifesa idrogeologica dei territori neiquali operano. Compiti impegnativiai quali si deve far fronte utilizzandoanche risorse finanziarie proprie, facendopagare ai consorziati, in buonasostanza, i servizi forniti.Il Consorzio di Bonifica <strong>del</strong> Basso <strong>Sulcis</strong>,che opera su oltre 76 mila ettari,con 5 mila ettari serviti da reti irrigue,ma solamente 1000 effettivamente irrigati,“proprietario” di un grande invaso,di alcune vaste aziende agricole,che fornisce acqua al Consorzio Industrialeed all’Esaf, per chiudere i contiha bisogno di far pagare circa 450euro “per ogni ettaro irrigato” ai sociconsorziati, più altri euro per le spesegenerali, per gli interventi di bonifica,per quelli di manutenzione <strong>del</strong>le reti e<strong>del</strong>le strutture consortili, per compraredall’Enel l’energia elettrica necessariaper “sollevare” l’acqua distribuita. Attivitàalle quali si fa fronte con un organicodi 64 persone, più una decinadi lavoratori a “tempo determinato”,chiamati, quando servono, per lavoriparticolari o interventi straordinari.Il bilancio, in queste condizioni, sichiude chiaramente in deficit e lasituazione finanziaria complessiva,come quella degli altri consorzi dibonifica sardi, con la sola eccezionedi quello di Olbia, è “estremamenteprecaria”.La Giunta ha annunciato di voler procedereal riordino dei Consorzi, ha ricordatoAlberto Sanna. E gli interventinon riguarderanno solamente la parterelativa alla distribuzione <strong>del</strong>l’acqua,hanno aggiunto Giuseppe Fadda, ElioCorda e Giuseppe Cuccu, ma “intantoservono interventi immeditati, perchéla stagione irrigua è cominciata datempo, gli agricoltori hanno seminatoe devono irrigare, se vogliono ottenerei raccolti sperati”.La Quinta Commissione, quindi, affronterànuovamente il “problema deiConsorzi” e solleciterà, proporrà, le“iniziative politiche” necessarie perevitare che entrino, in crisi irreversibile,anche questi importanti organismiconsortili, che possono svolgereun grandissimo ruolo nel rilancio <strong>del</strong>settore agricolo sardo.pensare di far guerra alle servitù militari,non si ricerca l’accordo perchétutte le derrate alimentari che servonoal fabbisogno dei presidi militarisiano acquistate nell’Isola? E’ anchevero che gran parte già sono “madeSardegna”. Però, diversi altri prodottipotrebbero addirittura entrarenel circuito militare nazionale incambio <strong>del</strong>l’occupazione <strong>del</strong> suolosardo. Sostanzialmente la guerraverrebbe spostata sul fronte economico,che all’Isola converrebbemolto di più.Anni fa, tanto per stare nel <strong>Sulcis</strong>,s’era ipotizzata la ferrovia Carbonia-S.Antioco (porto)-Teulada, da realizzarsia cura <strong>del</strong>l’Amministrazionemilitare, per evitare i disagi creati dalleautocolonne di mezzi pesanti lungole strade. Anche la ferrovia, riprendendoil discorso, potrebbe costituireun “equo indennizzo” per il <strong>Sulcis</strong>.Si parla di ferrovia, che potrebbedar luogo alla ripresa <strong>del</strong> progettorelativo alla tratta verso l’area industrialedi Portovesme ed, inoltre,consentire all’economia <strong>del</strong> Basso<strong>Sulcis</strong> di avere uno scalo d’imbarcoa portata di mano e meno costoso diquello via gomma.Il discorso potrebbe ulteriormenteallungarsi, solo se si smettesserole prevenute posizioni politiche,molto spesso portate avanti da formazionieternamente belligeranti evotate unicamente a destabilizzarel’impostazione democratica <strong>del</strong>Paese.FLUMINIMAGGIORE,…peccato non conoscerlostoria, ambiente, tradizionimare e naturaculturabuon ciboe tanta ospitalitàINFO: TEL. 0781- 5850212 E - MAIL FLUMINIMAGGIORE,SUAP@TISCALI.ITRIPARTE DALLA SEZIONE DI CORTOGHIANALA RICOMPOSIZIONE DEL PSD’Az SULCITANOPino PirasEra stato un impegno assuntodai “vecchi” Sardisti <strong>del</strong> territorioalla vigilia <strong>del</strong>la recentetornata elettorale per l’elezione<strong>del</strong> primo Consiglio provinciale<strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong> <strong>Iglesiente</strong>.L’iniziativa è stata presa dallastorica sezione di Cortoghiana(anno di fondazione 1945) chenelle scorse settimane, fuori<strong>del</strong> clamore elettorale, ha rinnovatoil Direttivo, eleggendoalla carica di Segretario WalterMasala.“Il popolo sardista <strong>del</strong> <strong>Sulcis</strong>,ha spiegato Walter Masala,non ha mai perso l’orgoglio edil forte senso d’appartenenzapolitica. Per questo abbiamocercato di rimettere a posto itasselli e ripartire, animati dagenuino spirito sardista. All’iniziativa,che nasce da un progettolungamente caldeggiato, hannodato il loro convinto sostegno eincoraggiamento vecchi e nuoviiscritti e simpatizzanti, appartenentia più parti <strong>del</strong> territorio”La sezione dei Sardisti di Cortoghiana,quindi ha rotto gliindugi e si è fatta parte attivaWalter Masala<strong>del</strong>la fase di rilancio <strong>del</strong> partitoa livello intercomunale.“L’attenzione e l’impegno cheriserveremo alle “cose di casa”,hanno sottolineato i dirigenti<strong>del</strong>la sezione Quattro Mori diCortoghiana (Walter Masala,Lello Strina, Adalgiso Soru,Marilena Masala, SebastianoPuddu), non ci impedirannodi mantenere alta la guardia adifesa dei nostri interessi e degliimpegni sottoscritti. Saremovigili e critici sia sui comportamentiche sulle decisioni che lacoalizione <strong>del</strong> Presidente assumeràin Provincia nel prossimofuturo. In questa circostanza,ribadiamo la nostra appartenenzaalla coalizione di centrosinistrae alle maggioranze chene derivano. La nostra caratterizzazionesardista deve esserevalutata come un sostanzialevalore aggiunto e non comesemplice appendice”.

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